Come al solito, il mondo accademico tende a pontificare anche quando non possiede sufficienti informazioni. Così la scomparsa della scrittura runica in Norvegia è stata associata alla Cristianizzazione, avvenuta nel tardo X secolo e nel corso dell'XI. Questa è stata la vulgata accettata quasi per dogma, per lungo tempo. Poi, a partire dal 1955, nel quartiere di Bryggen a Bergen, sono state trovate circa 670 iscrizioni in caratteri runici, risalenti ad epoca basso medievale, da XII al XIV secolo. Sono incise su legno, principalmente di pino. Questi preziosi reperti si sono dimostrati una prova inconfutabile del perdurare della scrittura runica ben dopo i complessi eventi che hanno portato alla prevalenza del Cristianesimo. L'alfabeto latino non è diventato immediatamente popolare quando è stato importato assieme alla religione cristiana; si può dire che sia rimasto appannaggio degli ecclesiastici e dei ceti elevati. La popolazione meno abbiente è invece rimasta fedele alla propria eredità ancestrale, in modo tenace, soprattutto nelle impervie aree dell'entroterra. Per i Cristiani, un battezzato che continuava con gli antichi usi e costumi era un "cattivo cristiano". Chi si trovava in questa condizione ambigua, dal canto suo se ne fregava altamente e fingeva di aver adottato la religione straniera per continuare tranquillamente la sua esistenza.
Quello che sorprende nel materiale runico ritrovato nella città mercantile di Bergen è la scarsa influenza cristiana. Certo, esistono iscrizioni cristiane con menzioni di Dio, della Vergine e di Santi, in funzione apotropaica, com'è logico attendersi, ma sono state trovate anche numerose iscrizioni pagane con menzioni di Odino e di Thor, delle Valchirie e delle Norne. Questo fatto di capitale importanza, che prova la tarda persistenza di pratiche e credenze pagane, è stato notato da Ebbe Schön nella sua opera Asa-Tors hammare: gudar och jättar i tro och tradition ("Il martello di Asa-Thor: Dei e giganti nella fede e nella tradizione", 2004). Destano particolare attenzione alcuni testi erotici. Infine non va nascosto che esistono iscrizioni del tutto incomprensibili, che sembrano redatte in una lingua sconosciuta.
Riporto il testo di alcune iscrizioni, che considero notevoli. I lati dei legni su cui sono incise sono indicati con le lettere A, B, C, D.
Iscrizione runica N B145
Traslitterazione:
A.
fell · til · friþrar · þ(e)llu · farl(e)ghrar · m(e)r · arla · fiskall · festibala · forn · byr hamar
B.
norna · þæim (u)ihdi heuir þundar · þornluþrs · (e)olun·buþar · gloumar · gyghiartouma
C.
kaltrs falkha . haldet ~ omnia . uinsciþ · amor . æþ nos c(c)itam(m)-- amori .
D.
galdrs fasl(e)gha · haldet ~ omnia · uinciþ · amor . æþ nos c(e)damus . amori .
Normalizzazione:
A.
Fell til fríðrar þellu fárligrar mér árla fiskáls festibála forn byrr hamarnorna;
B.
þeim lundi hefir Þundar þornlúðrs jǫlunbúðar glaumarr gýgjartauma
C.
galdrs fastliga haldit. Omnia vincit Amor, et nos cedam[us] Amori.
D.
galdrs fastliga haldit. Omnia vincit Amor, et nos cedamus Amori.
Traduzione:
A.
L'antica brezza delle Dee della scogliera è caduta presto su di me, rispetto al bellissimo e pericoloso giovane pino del fuoco inamovibile della distesa dei pesci.
(ossia "Mi sono innamorato subito di quella donna bellissima e pericolosa")
(ossia "Mi sono innamorato subito di quella donna bellissima e pericolosa")
B.
(su) quell'albero di Odino conduce, del trogolo di spine, della dimora del conflitto, il gigante delle briglie della gigantessa.
C.
La presa salda della magia. L'amore vince tutto; cediamo anche noi all'amore!
D.
La presa salda della magia. L'amore vince tutto; cediamo anche noi all'amore!
Note:
Questo è un testo di magia seiðr. Le parti A e B sono composte di kenningar oscurissime, che hanno l'aspetto di pura poesia nonsense. La parte B è in assoluto la più difficile. Certe parole sono ai confini dell'intraducibilità.
Questo è un testo di magia seiðr. Le parti A e B sono composte di kenningar oscurissime, che hanno l'aspetto di pura poesia nonsense. La parte B è in assoluto la più difficile. Certe parole sono ai confini dell'intraducibilità.
Come si può ben vedere, alla fine (parti C e D) è riportato e ripetuto un ben noto verso in latino: appare Virgilio nella sua veste medievale di mago! Doveva essere un contesto estremamente interessante dal punto di vista antropologico e culturale! Devo dire che non è affatto facile spiegare come abbiano fatto le parole di Virgilio a unirsi alla tradizione magica autoctona.
Þundr è un antico nome di Odino (genitivo Þundar);
jǫlun- può essere connesso con la rara parola poetica jǫll "distrurbo", "conflitto" (l'origine ultima è al momento ignota);
glaumarr "gigante", da una radice che indica il rumore, specie se festoso (è una tipica kenning).
Iscrizione runica N B380
Traslitterazione:
Note:
hæil ÷ se þu : ok : i huhum : goþom
þor : þik : þig÷gi : oþen : þik ÷ æihi :
Normalizzazione:
Heill sé þú ok í hugum góðum. Þórr þik þiggi, Óðinn þik eigi.
Traduzione:
Salute a te e buoni pensieri. Possa Thor accoglierti, possa Odino possederti.
Note:
Non ci sono dubbi sul fatto che chi ha inciso questa iscrizione era un attivo praticante dei sacrifici cruenti (blót).
Iscrizione runica N B257
Traslitterazione:
A.
rist ek : bot:runar : rist : ek : biabh:runar : eæin:fal : uiþ : aluom : tuialt : uiþ trolom : þreualt : uiþ : þ(u)--
B.
uiþ enne : skøþo : skah : ualkyrriu : sua:at : eæi mehi : þo:at æ uili : læuis : kona : liui : þinu g-
C.
C.
ek sender : þer : ek se a þer : ylhiar : erhi ok oþola : a þer : rini : uþole : auk : i(a)luns : moþ : sittu : alri : sop þu : aldr(i) -
D.
ant : mer : sem : sialþre : þer : beirist : rubus : rabus : eþ : arantabus : laus : abus : rosa : gaua --
Normalizzazione:
A.
Ríst ek bótrúnar, ríst ek bjargrúnar, einfalt við alfum, tvífalt við trollum, þrífalt við þ[ursum],
B.
við inni skoðu skag valkyriu, svát ei megi, þótt æ vili, lævís kona, lífi þínu gr[anda],
C.
ek sendi þér, ek sé á þér, ylgjar ergi ok úþola. Á þér hríni úþoli ok joluns móð. Sittu aldri, sof þú aldri
D.
ant mér sem sjalfri þér beirist rubus rabus et arantabus laus abus rosa gaua ...
Traduzione:
A.
Io incido rune di aiuto, io incido rune di protezione, una volta contro gli elfi, due volte contro i mostri, tre volte contro gli orchi,
B.
contro la dannosa Valchiria Skag, affinché non possa mai, anche se lo volesse - donna malvagia! - ferire la tua vita
C.
Io mando a te, io guardo su di te: malvagità e odio da lupo. Che l'angoscia insopportabile e la miseria del conflitto abbiano effetto su di te. Non ti siederai mai, non dormirai mai.
D.
Amami come te stessa!
(formule magiche di aspetto latino)
(formule magiche di aspetto latino)
Note:
Si tratta di malocchio! È stato notato che l'iscrizione ha stretti parallelismi con gli amuleti magici presenti nella poesia eddica, in particolare il verso 36 del poema Skírnismál. Secondo l'edizione di Finnur Jónsson del 1932 e la traduzione del 2014 di Carolyne Larrington (con le interruzioni di riga modificate per corrispondere all'originale):
Þurs rístk þér
ok þría stafi,
ęrgi ok œði ok óþola,
svá ek þat af ríst
sem ek þat á ręist,
ef gęrvask þarfar þess.
Traduzione:
Orco, incido per te
e tre rune,
oscenità, frenesia e desiderio insopportabile;
posso scolpire via questo,
come l'ho inciso,
se c'è bisogno di ciò.
Si nota la parola jǫlun, qui al genitivo jǫluns, già vista nell'iscrizione runica N B145 (vedi sopra). La sua occorrenza conferma il significato attribuito.
Iscrizione runica N 288
Traslitterazione:
uikigr-
Normalizzazione:
Víkingr
Traduzione:
Vichingo
Note:
Il testo è breve ma altamente significativo. Dimostra la persistenza dell'epiteto víkingr "vichingo", ossia "pirata", ben oltre l'anno 1066, che è considerato ufficialmente la "fine dell'Età Vichinga". Si noti che l'iscrizione N B288 è del tutto diversa: la catalogazione di questi documenti è molto caotica.
Iscrizione runica N B11
Traslitterazione:
felleg er fuþ sin bylli
fuþorglbasm
fuþorglbasm
Normalizzazione:
Féligr er fuð sinn byrli
Fuðorglbasm
Traduzione:
Amabile è la figa, possa il cazzo riempirla!
(rune ordinate dell'alfabeto Fuþork)
Note:
Questa è una tipica iscrizione erotica, che lascia ben poco all'immaginazione.
Iscrizione runica B018
Traslitterazione:
þr:inliossa:log:rostirriþatbiþa:(aþ)
yþænþuæt[-]nuka:ældiriþsu(an)ahiþar:
s(au)dælakumlynhuit(an)ha[--]klko
lotak(ol)ahbohas(ol)ar:fiartar:tahs[--] [...]kuiþi
þækanukabækiiar
Normalizzazione:
-
Traduzione:
sconosciuta
Note:
Questa è una delle iscrizioni runiche scritte in quella che ha tutta l'aria di essere una lingua sconosciuta. Non mi risultano tentativi di normalizzazione e di traduzione di questo testo. Bisognerebbe chiedersi che lingua è mai questa e come riuscire ad identificarla. Forse un giorno qualcuno riuscirà a dare una spiegazione usando il norreno. In questo caso, si dimostrerà che l'intraducibilità era dovuta soltanto alla cattiva grafia (mancanza di separazione tra le parole, etc.) e all'uso di kenningar incredibilmente ostiche. Staremo a vedere come si risolverà la questione.
Bigliografia
Riporto il link all'articolo di Aslak Ljestøl, Rúnavísur frá Björgvin (in islandese), che discute ampiamente questo materiale runico:
Molto interessanti sono anche queste pagine:
https://www.arild-hauge.com/innskrifter4.htm
https://academytravel.com.au/blog/runic-writing-in-medieval-bergen
Riporto il link a un database delle iscrizioni runiche, ma la sua esplorazione si presenta abbastanza ardua:
https://academytravel.com.au/blog/runic-writing-in-medieval-bergen
Riporto il link a un database delle iscrizioni runiche, ma la sua esplorazione si presenta abbastanza ardua:
Molti altri documenti sono presenti nel Web, basta dedicarci un po' di tempo, se si trova interessante l'argomento.
Il contesto anseatico (XIV secolo)
La Lega Anseatica (da hansa "coorte") aprì un suo importante ufficio a Bergen nel 1360, in cui i mercanti tedeschi controllavano l'esportazione dello stoccafisso norvegese e l'importazione di vari prodotti, tra cui i cereali e il sale. Questi mercanti della Lega facevano lavorare gente di Bergen e dell'interno montuoso, in condizioni molto dure. Fa un certo effetto constatare che tra i lavoratori vi erano molti pagani, residui di un mondo che è stato dato per morto da secoli dalle istituzioni scolastiche. Sono stato nel famoso Quartiere Anseatico di Bryggen nell'estate del 1992, il giorno dopo aver visitato il lebbrosario adibito a museo. Ho potuto vedere con i miei occhi che nei dormitori qualche lavoratore, proprio in prossimità delle cuccette, aveva inciso strani simboli. Tutto irradiava un'atmosfera orrenda di schiavitù, di sopportazione, di vita difficile.