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domenica 28 maggio 2023

INFRASPECIAZIONE E CANNIBALISMO TRA I NORMANNI

Si narra una curiosa storia, su fatti orribili accaduti durante la Terza Crociata, ad Acri. Re Riccardo I d'Inghilterra, detto Cuor di Leone, era debilitato e per ottenere la guarigione desiderava mangiare carne di porco. Siccome in Palestina la popolazione era musulmana, i suoi servitori non riuscivano a procurarsi il maiale da nessuna parte(1). Così pensarono di cucinare un saraceno ucciso e di presentare al Re le sue carni come suine. Quando il sovrano venne a sapere l'origine del cibo che gli era stato servito, scoppiò a ridere, concludendo: "Però, non sono poi così male questi Saraceni!" In seguito, ordinò che agli inviati del Saladino fossero servite le teste bollite di prigionieri del loro stesso popolo.

(1) In realtà avrebbero potuto fare uno sforzo maggiore, visto che esistevano villaggi i cui abitanti erano di religione cristiana e possedevano quindi i porci. 

Questo è il testo in medio inglese, tratto dal poema Richard Coer de Lyon (autore ignoto, XIV secolo): 


(pagg. 249-251)

Sory were þe ffolk Englysch,
Ffor here lord laye in grete anguysch;
So was þe Crystene hoost eke,
Ffor Rychard lay so sore seke. 
On knees prayden þe Cristene hoost
To Ffadyr, and Sone, and Holy Goost,
Be nyȝt and day wiþ good entent:
“Geue Kyng Richard amendement!”
Ffor loue of his modyr dere,  
Here sone grauntyd her prayere.
Þorwȝ hys grace and his vertu,
He turnyd out off hys agu.
To mete hadde he no sauour,
To wyn, ne watyr, ne no lycour;  
But afftyr pork he was alongyd.
But, þouȝ his men scholde be hongyd,
Þey ne myȝte, in þat cuntree,
Ffor gold, ne syluer, ne no mone,
No pork ffynde, take, ne gete,
Þat Kyng Richard myȝte ouȝt of eete.
An old knyȝt was wiþ Richard kyng;
Whenne he wyste off þat tydyng,
Þat þe kynges maners were swyche,
To þe styward he spak, priuylyche:
“Oure lord kyng sore is syke jwis,
Afftyr pork he alongyd is,
And ȝe may non ffynde to selle:
No man be hardy hym so to telle!
Ȝyff ȝe dede he myȝte deye!  
Ȝow behoues to don als j schal seye,
þat he wete nouȝt off þat.
Takes a Sarezyn ȝonge and ffat;
Jn haste þat þe þeff be slayn,
Openyd, and hys hyde off fflayn, 
And soden fful hastyly,
Wiþ powdyr, and wiþ spysory,
And wiþ saffron off good colour.
When þe kyng feles þeroff sauour,
Out off agu ȝyff he be went, 
He schal haue pertoo good talent.
Whenne he has a good tast,
And eeten weel a good repast,
And soupyd off þe broweys a sope,
Slept afftyr, and swet a drope, 
Þorwȝ Goddes myȝt, and my counsayl,
Sone he schal be ffresch and hayl.”
Þe soþe to saye at wurdes ffewe,
Slayn and soden was þe heþene schrewe;
Beffore þe kyng it was forþ brouȝt.
Quod hys men: “Lord, we haue pork souȝt;
Etes, and soupes off þe broweys swote,
Þorwȝ grace off God it schal be ȝoure boote.” 
Beffore Kyng Rychard karf a knyȝte,
He eete ffastere þan he karue myȝte. 
Þe kyng eet þe fflesch, and gnew þe bones,
And drank wel afftyr, for þe nones:
And whenne he hadde eeten jnowȝ,
Hys ffolk hem tournyd away and lowȝ.
He lay stylle, and drowȝ in hys arme; 
Hys chaumbyrlayn hym wrappyd warme.
He lay, and slepte, and swette a stounde,
And become hool and sounde.
Kyng Richard cladde hym, and aros,
And walkyd abouten in þe clos;  
To alle folk he hym schewyd,
Glad was boþe leryd and lewyd,
And þankyd Ihesu and Marye,
Þat he was out off his maladye. 

Traduzione: 

Afflitto era il popolo Inglese,
ché il suo signore giaceva in grande angoscia;  
Così era anche l'esercito Cristiano,
trovando che Riccardo giaceva tanto sofferente.
In ginocchio pregava l'esercito Cristiano, 
Al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,
notte e giorno, con un buon intento: 
"Date a Re Riccardo un miglioramento!"
Per amore della sua cara madre,
suo figlio garantì la loro preghiera. 
Attraverso la propria grazia e la propria virtù, 
riuscì a superare la febbre acuta. 
Non aveva nessun gusto per la carne,
né per il vino, né per l'acqua, né per il liquore;
ma desiderava mangiare carne di porco.
Ma, se anche i suoi uomini fossero stati appesi,
essi non avrebbero potuto, in quel paese, 
né per oro, né per argento, né per denaro,
trovare carne di porco, prenderla, ottenerla, 
affinché Re Riccardo potesse averne da mangiare.
Un anziano cavaliere era con Re Riccardo;
Quando egli venne a sapere quelle nuove,  
che le condizioni del Re erano quelle descritte, 
parlò all'ufficiale, in privato;
"Il nostro Sovrano malato sta sospirando, 
desidera ardentemente la carne di porco; 
E voi non potete trovarne in vendita:
Nessun uomo abbia il coraggio di dirglielo!  
Se voi lo farete, potrebbe morire! 
Voi dovete fare come io vi dirò, 
che egli non sappia nulla di tutto ciò.  
Prendete un Saraceno giovane e grasso;
In fretta quel criminale sia ammazzato, 
aperto e la sua pelle scorticata,
e sia bollito pienamente in fretta,
con aromi e con spezie, 
e con zafferano per un buon colore. 
Quando il Re sentirà l'odore, 
fuori dalla sua febbre, se egli andrà, 
egli avrà quindi un buon appetito. 
Quando egli avrà un buon gusto, 
e avrà mangiato bene un buon pasto,
e bevuto una boccata del brodo,
tramite il potere di Dio e il mio consiglio,
presto egli sarà vigoroso e in salute." 
Per dire il vero in poche parole,
fu ucciso e bollito il diavolo pagano;  
Davanti al Re fu portato innanzi. 
Dissero i suoi: "Signore, abbiamo trovato il porco: 
Mangiate e bevete il dolce brodo. 
Tramite la Grazia di Dio, sarà il vostro rimedio." 
Davanti a Re Riccardo un cavaliere tagliò;
Egli mangiò più in fretta di quanto quello tagliasse. 
Il re mangiò la carne e rosicchiò le ossa,
quindi bevve bene, non lasciando nulla. 
E quando ebbe mangiato abbastanza, 
la sua gente si voltò e rise. 
Egli rimase tranquillo e ritirò il braccio, 
il suo ciambellano lo coprì e lo tenne al caldo.
Egli rimase tranquillo, dormì e sudò per un'ora,
e divenne incolume e sano. 
Re Riccardo si vestì e si alzò, 
e camminò in giro per l'area chiusa.  
A tutto il popolo si mostrò,
fu felice sia il dotto che l'analfabeta. 
E ringraziò Gesù e Maria,
di essere fuori dalla sua malattia.

E ancora: 

(pagg. 255-256)

When Kyng Richard hadde restyd a whyle, 
A knyȝt hys armes gan vnlace. 
Hym to counfforte and solace, 
Hym was brouȝt a sop in wyn:
"Þe hed off þat ylke swyn
Þat j off eet," - þe cook he bad,
"Ffor feble j am, and feynt, and mad. 
Off myn euyl now j am ffere; 
Serue me þerwiþ at my sopere!"
Quod þe cook: "Þat hed j ne haue."
Þenne sayde þe kyng: "So God me saue,
But j see þe hed off þat swyn, 
Fforsoþe, þou schalt lese þyn!"
Þe cook seyȝ non oþir may bee, 
He ffette þe hed, and leet hym see,
He ffel on knees, and made a cry:
"Loo here þe hed! my lord, mercy!"
Hys swarte vys whenne þe kyng seeþ, 
Hys blacke berd, and hys whyte teeþ,
Hou hys lyppys grennyd wyde:
"What deuyl is þis?" þe kyng cryde, 
And gan to lauȝe as he were wood. 
"What, is Sarezynys flesch þus good?
And neuere erst j nouȝt wyste?
By Goddys deþ and hys vpryste, 
Schole we neuere dye for defawte, 
Whyl we may in any assawte
Slee Sarezynys, þe flesch mowe take, 
Seþen, and roste hem, and doo hem bake, 
Gnawen here fflesch to þe bones. 
Now j haue it prouyd ones,
Ffor hungyr ar j be woo,
J and my ffolk schole eete moo!" 

Traduzione: 

Quando Re Riccardo si fu riposato un po',
un cavaliere andò a slacciare le sue maniche.
A lui per conforto e piacere, 
fu portato un boccone di pane inzuppato nel vino:
"La testa di quel certo porco, 
che ho mangiato" - egli affrontò il cuoco,
"Perché sono debole, stordito e matto. 
Dal mio male ora io sono curato; 
Servimela quindi a cena!" 
Disse il cuoco: "Io non ho quella testa."
Allora disse il Re: "Allora che Dio mi salvi,
a meno che io veda la testa di quel porco; 
Invero, tu perderai te stesso!" 
Il cuoco comprese di non avere altra scelta, 
gli portò la testa e gliela lasciò vedere,
cadde in ginocchio e fece un grido: 
"Ecco qua la testa! Mio signore, misericordia!" 
Quando il re vede la faccia scura, 
la sua barba nera e i suoi denti bianchi,
come le sue labbra mostravano i denti:  
"Che diavolo è questo?", gridò il Re,
e iniziò a ridere come se fosse impazzito.
"Che cosa? La carne dei Saraceni è così buona? 
E non l'ho mai saputo prima? 
Per la morte di Dio e per la sua Resurrezione,
non moriremo mai per mancanza di cibo,
finché potremo in ogni assalto,
uccidere i Saraceni e la carne potremo prendere,
bollirli, arrostirli e cuocerli al forno,
rosicchiare la loro carne fino alle ossa.
Ora che l'ho provata una volta,
prima che la fame mi renda misero, 
io e il mio popolo ne mangeremo di più!" 

Note: 
- L'ortografia del medio inglese, molto instabile, comprendeva alcune lettere antiche:
   þ = th 
   ȝ = y 
   ȝt = ght 
La pronuncia era molto diversa da quella attuale, più vicina alla forma scritta.
- Riccardo Cuor di Leone non conosceva l'inglese: lui e la sua corte si esprimevano in lingua d'oïl.

Il fenomeno alla base di questi atti di cannibalismo, che non erano affatto rari(2), si chiama infraspeciazione. Scatta un meccanismo che in date condizioni attribuisce ad alcuni esseri umani una natura animale non umana. Così accade che una persona, etichettata come "bestia", possa essere considerata cibo. Possiamo notare l'assenza di scrupoli teologici in Re Riccardo Cuor di Leone, una volta venuto a sapere l'origine della carne che aveva mangiato. Il povero saraceno macellato non solo non apparteneva alla Cristianità: non era considerato appartenere nemmeno al novero delle creature senzienti. Non scattava nel sovrano il divieto divino di cibarsi di carne umana, perché quella che aveva davanti era come se fosse la carne di un maiale! 

(2) Diverso sembra essere il caso dei Tafuri, che erano coprofagi e si nutrivano di cadaveri putrefatti, anche di Cristiani. Vivevano come zombie in condizioni spaventose, in mezzo alle feci e ai cagnotti!

Ai tempi di Re Riccardo Cuor di Leone, il cannibalismo aveva già una tradizione lunga e radicata tra i Crociati. 

Gli orrori di Ma'arra

Anno del Signore 1098, tardo Novembre, primi di Dicembre. Nel corso della Prima Crociata, in Siria, Raimondo IV di Tolosa e Boemondo di Taranto guidarono un grande assedio alla città di Ma'arra (attuale Ma'arrat al-Numan). La posizione della roccaforte era strategica, dato che sorgeva sulla strada che da sud portava a Damasco. Era una necessità assoluta impadronirsene, così fu gli sforzi furono intensificati. Ma'arra fu espugnata il giorno 11 di dicembre. Più di dodici cronisti , seri e di ottima reputazione, narrano che i Crociati divorarono i corpi dei Saraceni massacrati, durante l'assedio e con ogni probabilità anche dopo. Il cannibalismo era usato per spargere il terrore tra i nemici e per sottometterli più facilmente. 

Il cronista Fulcherio di Chartres (1058 - 1127) nella sua opera Historia Hierosolymitana, nota anche come Gesta Francorum (Libro I, cap. XXV), ci riporta quanto segue: 

"Nimiam gens nostra pertulit, dicere perhorreo, quod plerique nostrum famis a rabie nimis vexati abscidebant de natibus Saracenorum iam ibi mortuorum frustra quae coquebant et mandebant et parum ad ignem assata ore truci devorabant, itaque plus obsessores quam obsessi angebantur."

Traduzione:

"Rabbrividisco nel raccontare che molti dei nostri, tormentati dalla follia di una fame eccessiva, tagliavano a pezzi le natiche dei Saraceni già morti lì, le cucinavano e, quando non erano ancora abbastanza arrostite dal fuoco, le divoravano con bocca selvaggia."

Fulcherio, che era un prete e partecipò alla Prima Crociata, fu testimone oculare di quanto scrisse. Peccato che gli sia mancato il coraggio di descrivere l'accaduto nel solo modo possibile: possessione diabolica di massa! 

Le conseguenze 

Gli episodi dell'assedio di Ma'arra e di Re Riccardo cannibale furono a lungo ritenuti una leggenda in Occidente, ma posso garantire che in Medio Oriente se ne ricordano ancora. Queste atrocità non sono affatto finite nell'Oblio. Tra coloro che ne hanno parlato, facendone un uso politico, c'è ad esempio un certo Osama bin Laden. 
Si noterà che esistono tentativi di ostacolare con ogni mezzo la conoscenza di questi fatti scomodi. Il testo di Richard Coer de Lyon è abbastanza difficile a trovarsi; a quanto pare non ne sono pubblicate traduzioni in inglese moderno. La traduzione in italiano da me eseguita e presentata in questa sede, potrebbe anche essere la prima disponibile nel Web. 

martedì 2 maggio 2023


ARANCIA MECCANICA 

Titolo originale: A Clockwork Orange
Lingua originale: Inglese, Nadsat
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Anno: 1971
Durata: 136 min
Rapporto: 1,66:1
Genere: Grottesco, drammatico, fantascienza 
Sottogenere: Distopico 
Regia: Stanley Kubrick
Soggetto: Anthony Burgess (romanzo)
Sceneggiatura: Stanley Kubrick
Produttore: Stanley Kubrick
Produttore esecutivo: Max L. Raab, Si Litvinoff
Casa di produzione: Warner Bros.
Distribuzione in italiano: Warner Bros. 
Tematiche: Criminalità giovanile, stupro, psichiatria,
    medicina autoritaria, libero arbitrio, fantapolitica   
Fotografia: John Alcott
Montaggio: Bill Butler
Effetti speciali: Sandy DellaMarie, Mark Freund
Musiche: Walter Carlos, AA.VV.
Scenografia: John Barry
Costumi: Milena Canonero
Trucco: Fred Williamson, George Partleton,
    Barbara Daly
Interpreti e personaggi:
    Malcolm McDowell: Alexander "Alex" DeLarge
    Patrick Magee: Frank Alexander
    Michael Bates: Capo guardia
    Warren Clarke: Dim
    John Clive: Attore teatrale
    Adrienne Corri: Signora Alexander
    Carl Duering: Dottor Brodsky
    Paul Farrell: Vagabondo
    Clive Francis: Pensionante
    Michael Gover: Governatore della prigione
    Miriam Karlin: Miss Weathers, la signora dei gatti
    James Marcus: Georgie Boy
    Aubrey Morris: Deltoid
    Godfrey Quigley: Cappellano della prigione
    Sheila Raynor: Mamma
    Madge Ryan: Dottoressa Branom
    John Savident: Signor Dolin, il cospiratore
    Anthony Sharp: Ministro dell'Interno
    Philip Stone: Papà
    Pauline Taylor: Psichiatra
    Margaret Tyzack: Signora Rubinstein, la cospiratrice
    George O'Gorman: Impiegato al negozio di dischi
    Barbara Scott: Marty, la ragazza bruna
         al negozio di dischi
    Steven Berkoff: Tom
    Michael Tarn: Pete
    David Prowse: Julian
    Peter Burton: Viceministro
    John J. Carney: Sergente di polizia
    Lee Fox: Sergente di polizia alla scrivania
    Craig Hunter: Dottor Alcott
Doppiatori italiani:
    Adalberto Maria Merli: Alexander "Alex" DeLarge
    Silvio Spaccesi: Frank Alexander
    Mario Maranzana: Capo guardia
    Paolo Modugno: Dim
    Pierangelo Civera: Attore teatrale
    Benita Martini: Signora Alexander / signora
         Rubinstein, la cospiratrice
    Mario Feliciani: Dottor Brodsky / cappellano
        della prigione
    Corrado Gaipa: Vagabondo
    Paolo Ferrari: Pensionante
    Renato Turi: Governatore della prigione
    Lilla Brignone: Miss Weathers, la signora dei gatti
    Luigi Diberti: Georgie
    Oreste Lionello: Deltoid
    Wanda Tettoni: Mamma
    Renzo Montagnani: Signor Dolin, il cospiratore
    Romolo Valli: Ministro dell'Interno
    Gianni Bonagura: Papà
    Valeria Valeri: Psichiatra
    Renato Cortesi: Impiegato al negozio di dischi
    Alida Cappellini: Marty, la ragazza bruna
        al negozio di dischi
    Massimo Foschi: Tom / Julian
    Piero Tiberi: Pete
    Marcello Tusco: Viceministro
    Romano Malaspina: Sergente di polizia
    Direttore di doppiaggio: Mario Maldesi
Titoli in altre lingue:
   Spagnolo: La naranja mecánica
   Tedesco: Uhrwek Orange
   Francese: Orange Mécanique
   Romagnolo: Purtugàl mecànig
   Finlandese: Kellopeliappelsiini
   Turco: Otomatik Portakal 
Budget: 1,3 milioni di dollari US 
Box office: 114 milioni di dollari US 

Trama: 
In una Gran Bretagna futuristica, Alex DeLarge è il capo di una banda di drughi (ossia "amici"): Georgie, Dim e Pete. Il loro punto di ritrovo è il Korova Milk Bar, dove tracannano lattepiù, ossia latte addizionato a droghe varie, come mescalina e anfetamina. Quindi si dedicano ad una notte di "ultra-violenza" all'insegna dell'alcol, massacrando di botte un vagabondo e scontrandosi con una banda rivale. Fatta irruzione nella casa dello scrittore Frank Alexander, lo percuotono fino a renderlo invalido. Alex stupra la moglie di Alexander cantando "Singin' in the Rain". Il giorno dopo, l'agente di sorveglianza di Alex, l'inespressivo P.R. Deltoid, lo raggiunge e lo ammonisce, asfissiandolo di moralismo, come se le imprese compiute fossero marachelle scolastiche. 
Dopo una gretta discussione tra i drughi sull'irrilevanza degli atti criminali compiuti, Alex afferma la sua autorità con un'azione più grave: si introduce nella lussuosa dimora di una ricca "gattara", quindi afferra un gigantesco fallo finto e la colpisce sul volto fino ad ucciderla ("L'ha uccisa a cazzate!", è stato il commento di P. quando ha visto la scena). L'allarme si mette a suonare. I compagni di Alex riescono a fuggire per un soffio, dopo averlo colpito a tradimento con una bottigliata in testa. Arrestato e processato, Alex viene condannato a 14 anni di carcere per omicidio. 
A due anni dalla condanna, Alex accetta di fare la cavia per una tecnica sperimentale denominata "Ludovico" (Ludovico Technique nell'originale), promossa dal Ministro dell'Interno, che gli permetterà di tornare in libertà. Si tratta di una terapia avversiva per la riabilitazione dei criminali, efficace nel giro di due settimane. Il suo scopo è creare effetti negativi e indesiderabili ai comportamenti indesiderati, portando a una loro abolizione de facto. Alex viene legato a una sedia, con gli occhi spalancati. Gli vengono iniettati flussi di droghe. È costretto a guardare film di sesso e violenza, alcuni accompagnati dalle musiche del suo compositore preferito, Ludwig van Beethoven. Alex è nauseato. Temendo di vomitare per la troppa musica, implora di interrompere il trattamento. Il Ministro illustra ai funzionari la "riabilitazione" di Alex. Il giovane non è in grado di reagire a un attore che lo schernisce e lo aggredisce; si sente male alla vista di una donna in topless. Il cappellano del carcere lamenta che ad Alex sia stato rubato il libero arbitrio; il Ministro afferma che la tecnica Ludovico ridurrà la criminalità e allevierà l'affollamento nelle carceri, consentendo più spazio ai prigionieri politici. 
Uscito di prigione, Alex scopre che i suoi beni sono stati venduti per risarcire le sue vittime e che i suoi genitori gli hanno affittato la stanza. Non ha più un posto dove ripararsi. Un vagabondo che Alex aveva aggredito anni prima lo attacca insieme ai suoi amici. Alex viene salvato da due poliziotti che, con enorme sorpresa, scopre essere i suoi ex drughi Dim e Georgie. Questi lo picchiano e quasi lo annegano prima di abbandonarlo. Alex crolla sulla soglia di una casa vicina. Quando si sveglia, si ritrova proprio nella dimora del signor Alexander, che ora è costretto su una sedia a rotelle. Lo scrittore non riconosce nel giovane l'autore dell'aggressione subita; ha però appreso dai quotidiani della sua esistenza e della tecnica Ludovico. Si prepara così a presentarlo ai colleghi per usarlo come arma politica. Tutto va in merda non appena Alex inizia a cantare "Singin' in the Rain" mentre fa il bagno: Alexander si rende conto che è stato lui a massacrarlo e a stuprare sua moglie. Compie la sua vendetta drogandolo e chiudendolo in camera da letto, poi suona a tutto volume la Nona Sinfonia di Beethoven dal piano di sotto. Incapace di sopportare il dolore, Alex tenta il suicidio gettandosi dalla finestra e perde i sensi. Al risveglio, si rende conto di essere ricoverato in ospedale con ferite multiple. 
Durante i test psicologici a cui viene sottoposto, Alex scopre di non provare più la benché minima avversione per la violenza e il sesso. Il Ministro arriva tutto trafelato e si scusa, dicendo che il governo ha fatto ricoverare il signor Alexander. Si offre di prendersi cura di Alex e di trovargli un lavoro in cambio della sua collaborazione alla campagna elettorale e alla controffensiva delle pubbliche relazioni. Il Ministro porta uno stereo gigantesco che suona la Nona di Beethoven. Alex contempla la violenza e pensa di fare sesso con una donna di fronte a una folla elogiativa, pensando: "Sono guarito, eccome!"
 

Recensione: 
Questo film fa parte di una delle tante esperienze che ho vissuto con grande ritardo e ormai fuori dal contesto in cui avrebbero avuto senso. Quando l'ho visto per la prima volta, ero ormai laureato. L'avevano ridato al cinema ed ero andato a vederlo con l'amico P., non ricordo l'anno esatto ma doveva essere intorno al 2000. Non ho dimenticato quando mi imbattei per la prima volta in Arancia meccanica, molti anni prima. Ero al mare con mia madre (RIP). Avrò avuto sedici anni al massimo. Passeggiando per strada di sera, passammo vicino al cinema. Fui attratto dal titolo bizzarro sui manifesti. "Cosa sarà mai un'arancia meccanica?", mi ero chiesto incuriosito.  Essendo quasi incapace di capire le metafore, come il protagonista di un racconto di Dick, pensai che dovesse essere proprio un meccanismo a forma di arancia. A che diavolo poteva mai servire una cosa simile? Il gestore del cinema era un tipo abbronzato e dai capelli grigi, nervoso come un folletto, che faceva da "buttadentro": si metteva vicino all'ingresso e cercava di convincere la gente ad assistere alla proiezione. Avvicinò mia madre, dicendo mirabilia della pellicola di Kubrick. Tuttavia, precisò che c'era qualche particolare scabroso, che era "un po' pornografica" e che "si vedeva uno stupro". Aggiunse che ai figli bisogna fare vedere di tutto. Sì, lui faceva vedere i porno a suo figlio. Il film era vietato ai minori di 18 anni, ma a lui non importava. Mia madre si inorridì e mi condusse via. Se fossi stato ancora un moccioso, non mi avrebbe nemmeno spiegato cosa significa "stupro". Era un suo tipico modo di fare, come quando in prima elementare avevo riempito un quaderno di svastiche e lei mi aveva urlato contro, senza spiegarmi nulla, come se fossi stato tenuto ad avere la scienza infusa. Ormai a sedici anni avevo sentito parlare di stupri e avevo qualche idea di cosa si trattasse. Presto smisi di pensare al film che non avevo potuto vedere per via delle irrazionali paure di mia madre e mi dedicai ad altro. Tutte queste cose sono rimaste a fermentare nella mia mente, come una lettiera di pus: quando infine ho potuto visionare la pellicola, ho provato empatia per Alex. Queste sono le meraviglie dei metodi di educazione e della natura umana. 

 
Il romanzo d'origine

Mentre il film di Kubrick ha goduto di una fama immensa, tanto da essere conosciuto praticamente da tutti, direi che è molto meno noto l'omonimo romanzo di Anthony Burgess da cui è stato tratto, A Clockwork Orange, pubblicato per la prima volta nel 1962. In Italia venne pubblicato da Einaudi nel 1969 con il titolo tradotto: Un'arancia ad orologeria. Soltanto nel 1996 il titolo fu cambiato in Arancia meccanica, perché fu riconosciuta la mirabile complementarità dei due diversi linguaggi artistici rappresentati dal testo scritto e dal suo adattamento cinematografico.
In realtà, se si intervistasse un campione casuale di persone a Milano o a Roma, si scoprirebbe che ben pochi sono a conoscenza del fatto che il film sia un adattamento da un romanzo; molti addirittura ignorano l'esistenza stessa di un autore di nome Anthony Burgess. Si contano sulla punta delle dita di una mano coloro che hanno sentito nominare un precedente film adattato della stessa opera: Vinyl, diretto da Andy Warhol nel 1965. Ovviamente, non appena l'avrò visionato, provvederò a recensirlo. 
Nel processo di adattamento sono stati omessi o fusi tra loro episodi e personaggi minori. Alcuni dei dialoghi sono stati riassegnati, a partire l'infernale battuta rivolta ad Alex da un anonimo funzionario di tribunale ("Spero in Dio che ti torturerà fino alla follia"), che è stata riassegnata all'odioso Deltoid. Tra i personaggi non presenti nel film figurano un bibliotecario ferito da Alex, che si vendica su di lui due anni dopo, oltre ad alcuni amici e nemici del carcere. Sono spariti un gentile abortista che aiuta i compagni di prigione feriti in risse un uomo aggressivo che muore d'infarto dopo che Alex lo ha colpito per legittima difesa. 
Nel libro Alex è giovanissimo, è molto avanti nella sua carriera di delinquente a 15 anni. Inoltre non è mai rivelato il suo cognome. Si autodefinisce "Alexander the Large" nel corso di una violenza sessuale. Nel film, Malcolm McDowell improvvisa il nome "DeLarge", un gioco di parole su "the Large", nella "Scena 15", la registrazione in prigione, un originale di Kubrick non presente nel romanzo. Si verifica un errore di continuità quando una didascalia nella "Scena 31", in ospedale, forse girata in precedenza, riporta il cognome di Alex come Burgess, in onore dello scrittore. Il suo nome completo è Alex Burgess in diversi articoli di giornale visti dopo il suo tentativo di suicidio.
Il film omette il ventunesimo capitolo del libro, che non era presente nell'edizione statunitense. Alex, uscito dalla sua "guarigione", ha reclutato una nuova gang, continuando ad imperversare e ad arrecare caos. Più tardi, incontra Pete, che ora ha un lavoro onesto e una famiglia. Alex, ormai cresciuto e annoiato dalla sua vita criminale, sceglie di seguire l'esempio. Decide che è più stimolante e piacevole costruire e creare piuttosto che distruggere, così vorrebbe costruirsi un futuro. Il regista scoprì questo capitolo aggiuntivo solo quando la sceneggiatura era "praticamente terminata" e non prese mai seriamente in considerazione l'idea di utilizzarlo: lo riteneva incoerente con lo stile e il tono del resto del romanzo. Qualcuno però afferma che egli fosse già a conoscenza del capitolo finale durante la lavorazione della pellicola. In ogni caso, applaudo il genio di Kubrick: senza l'abolizione dell'ultimo capitolo, il film sarebbe stato di un moralismo melenso e insopportabile!  

Le controverse origini del titolo

Secondo una versione molto diffusa, diffusa dallo stesso Burgess, l'enigmatico titolo A Clockwork Orange trarrebbe la sua origine da una frase gergale tipica del Cocney, il dialetto dei proletari di Londra: "as queer as a clockwork orange", ossia "strano come un'arancia a orologeria". Secondo Dominic Head (2002), Blake Morrison ha riportato che il significato sarebbe in ultima analisi qualcosa come "davvero strano" (con o senza un'implicazione sessuale). Questo modo di dire stravagante sarebbe nato nell'East London. Il problema è che non si riesce a documentare con testimonianze inoppugnabili il suo uso effettivo. Per essere onesti, sembra un'invenzione dello stesso scrittore, fatta passare per dato di fatto. Nello specifico, l'arancia meccanica sarebbe il protagonista dell'opera, Alex: dopo il condizionamento che gli ha abraso il cervello, nasconderebbe la sua vera natura di "automa della società" dietro l'apparenza di un normale e onesto cittadino. 
Nota: 
Il titolo fu tradotto in serbo-croato come "L'arancia dell'inferno" (Paklena Naranca in croato, Paklena Pomorandza in serbo). Questo deriva dal termine usato per indicare le bombe a orologeria, ovvero Paklena Masina, ossia "macchina dell'inferno". Burgess riteneva che queste traduzioni fossero fuorvianti, in quanto suggerivano una bomba a mano, mentre il suo titolo indicava una creatura naturale trasformata in macchina.
 

La controversia del Libero Arbitrio 

Il cappellano del carcere, che solleva la cruciale questione del libero arbitrio, sembra anglicano per via del colletto completo che indossa. Va detto questo: sulla questione della capacità di scegliere tra Bene e Male, nella Chiesa Anglicana sono diffuse dottrine molto simili a quelle della Chiesa Cattolica. Se non c'è libertà di scelta, viene negato alla radice ogni valore ai concetti di Salvezza e di Dannazione. Il terrore dei teologi di queste religioni è la necessità del concetto di predestinazione, che a sua volta nega alla radice ogni valore al concetto di bontà di Dio. Se Dio sa tutto ab aeterno, egli predestina le sue creature alla beatitudine o alla sofferenza senza fine. Le soluzioni ovvie sono queste: o Dio non è affatto buono, oppure Dio non esiste affatto. I religiosi che hanno investito sulla teologia di Nicea, ovviamente non vogliono abbandonare il loro potere e il loro prestigio, così insistono con il libero arbitrio. Non vogliono risposte alle loro domande, preferiscono brancolare nella confusione. Vediamo nella figura di Alex la traduzione pratica di queste inquietudini spirituali, che hanno permeato la Cristianità per secoli, sconvolgendola. 
Burgess scrisse questo: "una creatura che può solo fare il bene o il male ha l'apparenza di un frutto amabile caratterizzato da colore e succo, ma in effetti internamente è un giocattolo a molla pronto a essere caricato da Dio, dal Diavolo o dallo Stato onnipotente, e a far scattare la propria violenza, come, per l'appunto, un mero e semplice congegno meccanico caricato a molla." E ancora: "il titolo sarebbe adatto ad un racconto sull'applicazione delle leggi di Ivan Pavlov, ovvero meccaniche, ad un organismo che, come un frutto, era capace di esprimere colore e dolcezza."  
La questione morale centrale del film è la definizione di "bontà" e se abbia senso usare la terapia avversiva per inibire o addirittura sopprimere i comportamenti immorali. Kubrick, scrivendo su Saturday Review, parlò così della sua opera: "Una satira sociale che affronta la questione se la psicologia comportamentale e il condizionamento psicologico siano nuove armi pericolose che un governo totalitario può usare per imporre ampi controlli sui suoi cittadini e trasformarli in poco più che robot". Allo stesso modo, ebbe a dire in seguito: "È la storia della dubbia redenzione di un delinquente adolescente attraverso la terapia dei riflessi condizionali. È, allo stesso tempo, una lezione continua sul libero arbitrio"
 

La lingua Nadsat

Il Nadsat è definito come una lingua artistica ed è opera di Anthony Burgess. Tecnicamente parlando si tratta di un gergo. Le parole sono per la maggior parte di origine russa, più o meno adattate alla fonetica inglese, talvolta in modo furbesco. Non mancano parole tratte da slang inglesi, come ad esempio quello degli studenti, o anche di etimologia sconosciuta. Si trovano poche tracce di prestiti dal tedesco. Eccone una lista significativa di vocaboli Nadsat:

appy polly loggies "scusa" (< apologies)
baboochka "donna anziana" 
baddiwad "cattivo" 
banda "banda, gang" 
bezoomny "pazzo" 
biblio "biblioteca"
bitva "battaglia"
Bog "Dio"
bogman "prete"
bolnoy "malato"
bolshy "grande" 
boohoo "piangere" 
boomaboom "tuono" 
boorjoyce "borghese"
bratchny "bastardo" 
bratty "fratello"
britva "rasoio" 
brooko "addome" 
brosat "gettare" 
brosay "gettare" 
bruiseboys "ufficiali di polizia", "guardie di sicurezza" 
bugatties "ricchi"
bugatty "ricco" 
cables "vasi sanguigni, vene"
cal "merda, escrementi" 
cancer "sigaretta" 
cantora "ufficio" 
carman "tasca" 
chai "tè"  
charles "cappellano"
charlie "cappellano"
chasha "coppa"
chasso "guardia" 
chelloveck "uomo"
cheena "donna"
cheest "lavare" 
chepooka "assurdità" 
choodessny "meraviglioso"
clop "bussare" 
cluve "becco, rostro" 
collocoll "campana" 
crark "ululare"
cutter "soldi"
dama "signora" 
decrep "anziano"
ded "anziano" 
dedoochka "uomo anziano"
deng "moneta"
devotchka "giovane donna", "ragazza" 
dobby "buono", "bene" 
domy "casa"
dook "fantasma" 
dorogoy "caro", "prezioso"; "costoso" 
dratsing "combattente", "battagliero"
drencrom "droga"
droog "amico" 
droogie "amichevolmente" 
dung "defecare"
dva "due"
eegra "gioco" 
eemya "nome" 
eggiweg "uovo" 
em "madre" 
fag "stanco, esausto"
fagged "stanco, esausto" 
faggy "stanco, esausto" 
fashed "annoiato" 
filmdrome "cinema" 
firegold "bevanda forte"
flip "folle" 
forella "trota"; "signora anziana" 
gazetta "giornale"
glazz "occhio" 
glazzballs "occhi"
glazzies "occhi" 
gloopy "stupido"
glory "capelli" 
goloss "voce, tono"
gooba "labbro"
gooly "camminare" 
gorlo "gola" 
govoreet "parlare" 
grahzny "sporco" 
grape "ugola" 
grazzy "sporco" (vedi grahzny)
gromky "ad alta voce"
gruppa "gruppo" 
guff "ridere" 
guffaw "ridere" 
gulliver "testa"
guttiwuts "intestini" 
hen-korm "mangime per polli"
horrorshow "buono", "figo" 
interessovat "interessare"
itty "andare" 
jammiwam "marmellata"
jeezny "vita" 
juice "lacrime"
kartoffel "patate"
kashl "tosse" 
keeshkas "intestini"
kisa "ragazza"
kleb "pane" 
klootch "chiave"
knopka "bottone" 
kopat "comprendere , provare empatia"
korova "mucca"
koshka "gatto" 
koshtoom "vestito"
kot "gatto"
krovvy "sangue" 
kupet "comprare" 
lapa "zampa" 
lewdies "gente" 
lighter "donna vecchia" 
litso "faccia" 
lomtick "pezzo" 
loveted "preso"
lubbilubbing "fare l'amore" 
luna "luna" 
malchick "ragazzo" 
malenky "piccolo"
maslo "burro" 
merzky "sporco", "disgustoso" 
messel "pensiero, fantasia"
mesto "luogo" 
millicent "poliziotto"
millicents "polizia"
minoota "minuto" 
molodoy "giovane" 
moloko "latte"
moodge "uomo" 
morder "muso" 
mounch "snack" 
mozg "cervello" 
nachinat "iniziare"
nadmenny "arrogante" 
nadsat "adolescenza" 
nagoy "nudo" 
nazz "scemo"
neezhnies "mutande"
nochy "notte"
noga "piede" 
nogas "piedi"  
nozh "coltello" 
nuking "fiuto" 
oddy-knocky "solitario"
odin "uno" 
okno "finestra" 
oobivat "uccidere"
ookadeet "lasciare"
ooko "orecchio"
oomny "intelligente" 
oozhassny "terribile"
oozy "catena" 
orange "uomo"
osoosh "asciugare"
otchkies "occhiali"
pan-handle "erezione" 
pee "padre"
peet "bere"
pishscha "cibo" 
platch "piangere" 
platties "vestiti" 
plenny "prigioniero" 
plosh "spruzzare"
plott "corpo"; "pene"
podooshka "cuscino" 
pol "sesso" (genere)
polezny "utile" 
pony "capire" 
poogly "terrorizzato" 
pooshka "pistola" 
prestoopnik "criminale" 
privodeet "portare da qualche parte"
ptitsa "ragazza" 
purplewurple "ammaccato, livido"
pyahnitsa "ubriaco"
rabbit "lavoro"
rabbiter "lavoratore" 
radosty "gioia" 
raskazz "storia, racconto"
rassoodock "mente" 
raz "tempo" 
razdraz "infastidito" 
razrez "strappare, lacerare"
rook "mano"
rooker "mano" 
rookerful "manciata"
rot "bocca" 
rozz "poliziotto" 
rozz-shop "stazione di polizia" 
rozz-van "auto o furgone della polizia"
sabog "scarpa"  
sakar "zucchero"
sammy "generoso" 
sarky "sarcastico"
scoteena "bestia"; "vacca" 
shaika "banda, gang"
sharp "femmina" 
sharries "natiche, chiappe" 
shest "barriera" 
shilarny "preoccupazione" 
shive "fetta"
shiyah "collo"
shlaga "bastone, mazza" 
shlagnicked "bastonato"
shlapa "cappello" 
shlem "elmetto", "casco"
shoom "rumore"; "sirena" (della polizia, etc.) 
shoot "scemo"
shvat "prendere" 
skazat "dire" 
skitebird "testa di merda"
skolliwoll "scuola" 
skorry "veloce, rapido" 
sladkvat "il più dolce"
sladky "dolce" 
sloochat "succedere, accadere"
sloosh "sentire, ascoltare" 
slooshy "sentire, ascoltare" 
slovo "parola" 
smarting "danneggiato, rotto" 
smeck "ridere" 
smot "guardare" 
sneety "sogno" 
snoutie "tabacco" 
sobirat "raccogliere"   
sod "fornicatore"; "sodomita"
sod "fornicare"; "compiere sodomia"  
sooka "puttana" 
soomka "donna anziana" 
sophistos "gente sofisticata", "bella gente"
soviet "consiglio; ordine" 
spat "dormire" 
spoogy "terrorizzato" 
Staja "prigione di Stato"
starry "vecchio, antico" 
stoolies "sedie" 
strack "orrore" 
synthemesc "droga"
tally "cintola" 
tashtook "fazzoletto" 
tick-tocker "cuore" 
timps "tamburi" 
tolchock "colpo, schiaffo, pugno" 
toofles "pantofole"
tree "tre"
vareet "escogitare" (lett. "cucinare")
veck "persona"
vehina "vino"
vellocet "droga" 
veshch "cosa"
viddied "visto"
viddy "vedere" 
vino "vino"; "sangue" (cfr. vehina)
voloss "capelli" 
von "odore" 
vred "danneggiare"
yahma "buco"
yahoody "ebreo"
yahzick "lingua" 
yarbles "testicoli" 
yarblockos "testicoli" 
yeckate "guidare"
zammechat "notevole" 
zasnoot "dormire"
zheena "moglie" 
zoobies "denti" 
zvonock "campanello" (della porta)
zvook "suono" 

Stanley Kubrick temeva che l'utilizzo del Nadsat sarebbe stato eccessivo e che il film non sarebbe stato accessibile a un vasto pubblico. Quando il romanzo di Burgess fu pubblicato per la prima volta, subì critiche simili, così un'appendice con il glossario Nadsat fu aggiunta alla seconda edizione e a quelle successive (con le voci di origine non russa contrassegnate da un asterisco). Una scelta intelligente che sostengo a spada tratta! Ogni opera di fantascienza dovrebbe includere un glossario capace di spiegare come si pronunciano i nomi, dando anche qualche rudimento del lessico delle lingue costruite impiegate. 
 
i) primo problema etimologico risolto
Alcuni wikipediani avevano dato alla parola em "madre" un'etimologia falsa quanto assurda, ritenendola la semplice abbreviazione m. della parola mother, pronunciata come il nome della lettera. Invece em "madre" è puro ebraico biblico: אֵם 'ēm. Anthony Burgess, che era un linguista, doveva saperlo bene. Eppure qualche altro wikipediano ha compilato correttamente la pagina di Wiktionary relativa alla voce in questione:

 
Coloro che hanno compilato le pagine relative al Nadsat non avevano potuto reperire questa cruciale informazione. Sono riuscito a inserire l'etimologia corretta nella Wikipedia in italiano, che ancora adesso è ben visibile. Questa è una prova di quanto Wikipedia, pur essendo piena zeppa di bachi, può essere costantemente migliorata. 
ii) secondo problema etimologico risolto  
Bizzarramente proprio la parola orange "uomo" è di origine malese, da orang "uomo". La parola malese ha una -ng finale che suona come quella dell'inglese thing, mentre il termine Nadsat suona come la parola inglese orange "arancia", con consonante finale palatale. Ero convinto che l'origine malese non fosse diretta, bensì mediata dal nome di scimmia orang utan, che alla lettera significa "uomo della foresta" (adattamenti italiani orango, orangotango, rangutàn e simili). Poi ho appreso che Anthony Burgess, ideatore del Nadsat, è vissuto a lungo in Malesia e a Brunei, conosceva bene la lingua austronesiana di quei paesi. 
iii) bizzarri elementi di morfologia
Alcuni elementi morfologici non sono di origine slava. Il suffisso agentivo anglosassone -er è pienamente produttivo: rabbiter "lavoratore" da rabbit "lavoro" (dal russo robóta). Troviamo anche il suffissoide -man che forma derivati atti a descrivere uomini che svolgono una professione: bogman "prete" da Bog "Dio". La trasparenza etimologica di -man (dall'inglese man "uomo") si deve unicamente al bilinguismo, perché la parola man non ricorre mai isolata in Nadsat. Un ipotetico parlante monolingue Nadsat non ne comprenderebbe affatto l'origine. 
iv) prestiti lessicali oscurati 
Un ipotetico parlante monolingue Nadsat non comprenderebbe  la formazione di parole come firegold "bevanda forte", proprio come un russo non comprende l'etimologia di fejerverk "fuochi d'artificio", prestito dal tedesco Feuerwerk, composto di Feuer "fuoco" e di Werk "opera, lavoro", "fabbrica". 
v) adattamenti fonetici 
Si segnalano alcuni adattamenti fonetici. Quando è in posizione mediana, la fricativa -kh- diventa regolarmente un'occlusiva -k- (es. ooko "orecchio", dal russo ukho). Subisce lo stesso trattamento anche all'inizio di parola seguita da consonante (es. kleb "pane", dal russo khleb) Invece all'inizio di parola seguita da vocale, diviene h- (es. horrorshow "bene", dal russo khoroshó). Si nota che esiste un adattamento in italiano del Nadsat, in cui horrorshow "bene" è reso con un grottesco cinebrivido
vi) un gergo studentesco reduplicativo 
Alcune parole, non esclusive del Nadsat, sono formate tramite reduplicazione: è inserita una vocale mediana -i- e l'ultima sillaba ripete la prima avendo però sempre w- come consonante iniziale. 
baddiwad "cattivo" < inglese bad 
eggiwegg "uovo" < inglese egg 
jammiwam "marmellata" < inglese jam 
In un caso la formazione avviene a partire da una parola russa: 
skolliwoll "scuola" < russo shkola
vii) un caso di contrasto minimo  
Le due parole cheena "donna" e zheena "moglie" sono molto simili, tanto che si sarebbe tentati di ritenerle pure e semplici varianti. In realtà, anche se la radice è comune, derivano da due diverse parole: cheena è dal russo zhenshchina "donna" (con caduta della prima sillaba), mentre zheena è da zhena "moglie". 
viii) etimologia di Nadsat 
Il nome del gergo è stato tratto dal suffisso -nadtsat', che caratterizza i numerali russi da 11 a 19 e che corrisponde in modo grossolano all'inglese -teen, tipico dei numerali da 13 a 19. In pratica il Nadsat è il "(linguaggio) degli adolescenti"


Alcune considerazioni politiche

La società rappresentata nel film era percepita da alcuni come comunista a causa dei suoi lievi legami con la cultura russa. Lo slang adolescenziale ha una forte influenza russa, come nel romanzo; Anthony Burgess spiega che lo slang serviva, in parte, ad attirare il lettore nel mondo dei personaggi del libro e a impedire che questo diventasse obsoleto. Ci sono prove che suggeriscono che la società sia socialista, o forse una società in evoluzione da un socialismo fallito a una società pienamente fascista. Nel romanzo, le strade sono decorate con dipinti di operai nello stile dell'arte socialista russa, mentre nel film c'è un murale di opere d'arte socialiste, sfigurato con scritte oscene e disegni di cazzi smisurati. Come sottolinea to dallo stesso Malcolm McDowell, l'abitazione di Alex è stata girata su un'architettura fallimentare del Partito Laburista, mentre il nome "Municipal Flat Block 18A, Linear North" allude alle abitazioni in stile socialista. Più avanti nel film, quando il nuovo governo di destra prende il potere, l'atmosfera è certamente più autoritaria rispetto all'atmosfera anarchica iniziale. Le opinioni di Kubrick sono considerate piuttosto ambigue sul tipo di società in questione; ha anche affermato che il film presenta paragoni tra la sinistra e la destra dello spettro politico, essendoci poche differenze tra le due: "Il Ministro, interpretato da Anthony Sharp, è chiaramente una figura di destra. Lo scrittore, Patrick Magee, è un pazzo di sinistra... Differiscono solo nei loro dogmi. I loro mezzi e fini sono difficilmente distinguibili".

Pillole di nichilismo morale

Non stupisce la trasformazione dei Drughi in poliziotti.  Hanno escogitato un modo sicuro per esercitare liberamente la loro violenza innata! 


Curiosità 

Gli arredamenti in forma umana del mitico Korova Milk Bar erano basati sul lavoro dello scultore Allen Jones. Il regista provvedeva a far svuotare, lavare e riempire i distributori di latte ogni ora, perché il latte si cagliava continuamente sotto le potenti luci dello studio, cuocendo ed esalando disgustosi lezzi di smegma. Le sedie del bar erano frutto di una sofisticata operazione di riciclo, provenendo dalla stazione spaziale vista in un altro film di Kubrick, 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968).

Gli occhi di Malcolm McDowell furono anestetizzati affinché potesse affrontare le scene di tortura ed essere filmato per lunghi periodi senza provare eccessivi fastidi. Ciononostante, le sue cornee vennero ripetutamente graffiate dagli artigli metallici dei divaricatori oculari. Ebbe persino un episodio di cecità temporanea nel corso della scena della tecnica Ludovico e una costola incrinata nel corso della scena in cui veniva umiliato un branco di vecchiacci! Questo significa sudare per immedesimarsi in una parte sul set! 

Girare la scena dello stupro della signora Alexander fu così difficile che l'attrice inizialmente scelta per il ruolo si ritirò. La parte fu quindi affidata ad Adrienne Corri, che a quanto pare era furiosa per l'elevato numero di riprese richieste da Kubrick, ritenendo che la lavorazione avrebbe dovuto essere svolta in tempi rapidi, tanto era ripugnante. Malcolm McDowell, tuttavia, ha dato una versione diversa dell'accaduto: ha affermato che la Corri era molto "disposta" ad accettare il ruolo breve ma difficile e la nudità durante le riprese, e ha persino scherzato sul fatto che lui avrebbe potuto vedere che è una "rossa naturale", scoprendone il "cespuglietto". A distanza di tanto tempo, accertare la verità dei fatti è un'impresa disperata. 

Il serpente di Alex non si trova nel romanzo di Burgess. Lo ha fatto aggiungere Kubrick per dispetto, quando ha saputo che l'attore nutriva una vera e propria fobia verso i rettili. 

Nel romanzo di Burgess la ragazza che la gang di Billy Boy sta violentando, così come Marty e Sonietta (le ragazze che Alex rimorchia) sono descritte come delle bambine di circa 10 anni. Alex le violenta mentre sono ubriache e drogate. Stanley Kubrick spiegò i motivi della sua riluttanza a mantenere la fedeltà al testo originale: oltre a giudicare le scene troppo ributtanti da filmare, usare attori adulti per interpretare i membri "adolescenti" della gang avrebbe fatto sembrare Alex un pedofilo - anziché un minorenne a sua volta. Per ovviare a simili aberrazioni, che sicuramente sarebbero anche state illegali, il regista decise di rendere tutti adulti e consenzienti. Così il problema è stato risolto. 

Nonostante l'ossessione di Alex per Beethoven, la colonna sonora contiene più musica di Rossini che di Beethoven. La scena di sesso accelerata con le due ragazze, la lotta al rallentatore tra Alex e i suoi Drughi, lo scontro con la banda di Billy Boy, l'intrusione nella casa della "gattara" e la scena in cui Alex guarda nel fiume e medita il suicidio prima di essere avvicinato dal mendicante, sono tutte accompagnate dalla musica di Rossini.

Arancia meccanica era uscito nel Regno Unito con un divieto di visione "X", venendo proiettato regolarmente nelle sale cinematografiche. A quanto si dice, due odiosi crimini imitativi spinsero Stanley Kubrick a ritirare il film, ponendo fine alla sua distribuzione su suolo britannico. Nel 1973, un gruppo di uomini che cantava "Singin' in the Rain" stuprò una ragazza olandese nel Lancashire. Un sedicenne che indossava l'uniforme di Alex, composta da tuta bianca, bombetta nera e anfibi, picchiò brutalmente un ragazzo più giovane. A questo si erano aggiunte minacce di morte. Negli anni '80 e '90, i fan britannici che volevano vederlo dovettero ordinarlo nei negozi di videonoleggi o importarlo da altri paesi, solitamente dalla Francia. Nel 1993, lo Scala Film Club di Londra proiettò il film senza autorizzazione. Su insistenza di Kubrick, la Warner Brothers fece causa e vinse, imponendo la chiusura allo Scala, ormai quasi in bancarotta. Nel 2000, l'anno dopo la morte di Kubrick, il film fu distribuito in tutta la Gran Bretagna con un semplice divieto di visione ai minori di 18 anni. 

Alcune note su Anthony Burgess 

L'autore del soggetto, Anthony Burgess, era uno scrittore, critico letterario e glottoteta britannico, nato John Anthony Burgess Wilson (Manchester, 1917 - Londra, 1993). Le sue attività sono state numerosissime e vulcaniche: è stato anche compositore, librettista, poeta, drammaturgo, giornalista, saggista, traduttore, educatore. La sua famiglia era cattolica di stretta osservanza, sia da parte di padre che di madre; egli prese il cognome Burgess dal ramo materno. Servì per sei anni nell'Esercito Britannico, dal 1940 al 1946. Ha collaborato con Franco Zeffirelli nella realizzazione dell'atroce sceneggiato televisivo Gesù di Nazareth (1976); parafrasando Voltaire, l'ho visto ma me la pagheranno. 
Una delle idee centrali della teologia di Burgess è la necessità da parte di un cristiano di perdonare atti orribili. Egli cercò di metterla in pratica nel corso della sua vita. Mentre era di stanza a Gibilterra, accadde qualcosa che lo mise duramente alla prova: alcuni soldati americani stuprarono sua moglie incinta, assestandole calci violentissimi nel ventre, facendola abortire e lasciandola con gravi problemi ginecologici per il resto della vita. I suoi superiori, dando prova di una disumanità spaventosa, gli negarono il permesso di vederla. Proprio questo trauma dovette costituire il nucleo di ispirazione per il suo romanzo A Clockwork Orange.
Con un simile curriculum, stupisce che lo scrittore-glottoteta inglese non sia stato proposto per la beatificazione. Ebbene, ci sono non pochi aspetti strani nella sua vita. Quando era in Malesia e a Brunei, aveva intenzione di rimanerci per il resto della vita e si dava da fare a sedurre le donne locali. Aveva persino preso in considerazione, per meglio integrarsi nel contesto, di convertirsi all'Islam. Si consideri che all'epoca la società musulmana da quelle parti era molto tollerante, al punto da non punire l'uso di alcolici e l'adulterio. Qualcuno deve aver messo in guardia Burgess, dicendogli che la situazione sarebbe potuta cambiare. Solo per fare un esempio, attualmente a Brunei è in vigore la Shari'a, non gira un goccio d'alcol ed è prevista la lapidazione per il sesso fuori dal matrimonio! Burgess fece i suoi calcoli, comprese il pericolo e prese la sua decisione. Così la sua progettata conversione all'Islam non è mai avvenuta. Deve aver visto qualcosa di orribile, che ha indotto in lui un cambiamento. In seguito al suo ritorno in Inghilterra, scrisse il romanzo distopico 1985, pubblicato nel 1976, in cui si parla dell'islamizzazione del Regno Unito. Vedo che nel Web l'autore è definito "islamofobo". Evidentemente questi complessi trascorsi devono aver comunque fatto storcere il naso a molti negli ambienti del Vaticano. Sono belli questi scherzetti della vita, che fanno andare storte le cose ai cattolici famelici di nuovi santi. Basti pensare al caso di Gilbert Keith Chesterton, che non è stato beatificato perché è saltato fuori che era un antisemita furioso.