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sabato 7 novembre 2020

LA LINGUA DI YUGGOTH

Esistono lingue arcane e necromantiche diverse dallo R'lyehian ma lontanamente imparentate, come il francese lo è col tedesco, o in modo ancor più remoto e difficilmente tracciabile, essendo tra loro simili come il turco lo è all'italiano. In ogni caso si ravvisa un certo numero di parole, soprattutto di natura religiosa, prese a prestito dalla lingua di R'lyeh. Riporto un caso degno di grande attenzione.
 
Anton Szandor LaVey, che nel 1966 fondò la Chiesa di Satana, scrisse un libro intitolato Rituali satanici (The Satanic Rituals, 1972) con la collaborazione di Michael A. Aquino, all'epoca suo discepolo. Molti sono dell'opinione che in realtà il vero autore di quest'opera sia proprio Aquino, che in seguito si separò dalla Chiesa di Satana per fondare una propria congrega iniziatica occulta, il Tempio di Set (Temple of Set). Ebbene, un capitolo dei Rituali Satanici si intitola La metafisica di Lovecraft (The Metaphysics of Lovecraft). Vi sono riportati due lunghi testi rituali in una lingua sconosciuta, per fortuna provvisti di traduzione: le Invocazioni di Cthulhu (The Calls of Cthulhu) e la Cerimonia dei Nove Angoli (The Ceremony of Nine Angles). 

Il testo di The Satanic Rituals è consultabile liberamente su Archive.org, seguendo questo link: 
 
 
Aquino ammirava Lovecraft per aver scritto le opere di narrativa macabra più convincenti e profondamente terrificanti nei tempi moderni. Lo considerava un filosofo e un metafisico, il cui tema centrale era la spinta faustiana dell'Uomo alla Conoscenza fino all'autodistruzione e al cataclisma rappresentato dai Grandi Antichi. 
 
La lingua delle Invocazioni di Cthulhu e della Cerimonia del Nove Angoli non è descritta da LaVey nella sua opera, ma sono riuscito in ogni caso a trovare qualche informazione. Si tratta della lingua di Yuggoth, detta in inglese Yuggothic language (anche scritto Yugothic language). Alcuni ne attribuiscono la creazione a LaVey, altri invece ad Aquino. Fatto sta Aquino l'ha ripresa e utilizzata come lingua rituale del Tempio di Set, espandendone notevolmente il lessico. Purtroppo non ho accesso ad alcun documento della congrega Setiana e mi devo accontentare di quanto si può trovare usando Google. Riporto la fonte delle informazioni da me esposte: è l'articolo The Influence of H P Lovecraft on Occultism (L'influenza di H. P. Lovecraft sull'Occultismo), di K. R. Bolton, pubblicato nel febbraio del 2011 sulla rivista The Irish Journal of Gothic and Horror Studies (Dublino; fascicolo 9, pagg. 2-21). L'articolo in questione è consultabile a questo link: 
 
 
In questo passo si parla del processo glottopoietico: "Aquino explained in an article for Nyctalops Magazine(W) that he constructed the 'Yugothic' language by the patterns suggested in Lovecraft's incantation given in the 'Call of Cthulhu': 'Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn'." (Traduzione: "Aquino ha spiegato in un articolo per Nyctapos Magazine(W) di aver costruito la lingua Yuggothica tramite gli schemi suggeriti nell'incantesimo di Lovecraft fornito ne "Il richiamo di Cthulhu": 'Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn'.")  
 
Quindi Aquino era consapevole di aver utilizzato una lingua diversa dallo R'lyehian. Dall'analisi dei testi a mia disposizione posso garantire che non si tratta di qualcosa di improvvisato. Nel corpus delle invocazioni compare più volte la ben nota frase nella lingua di R'lyeh, ben riconoscibile: PH'NGLUI MGLW'NAFH CTHULHU R'LYEH WGHA'NAGL FHTAGN. Si distingue a colpo d'occhio dal resto del testo, come una formula in latino messa in un testo in inglese. I parlanti della lingua utilizzata nei rituali del Tempio di Set sono proprio quelle sorprendenti creature denominate Funghi di Yuggoth (in inglese Fungi from Yuggoth) o Mi-go, simili a giganteschi crostacei di un color rosa sgargiante, con un ammasso tentacolare come testa e ali membranose sul dorso!
 
Riporto un intressante glossario della lingua di Yuggoth, indicando tra parentesi le derivazioni dallo R'lyehian. Non è stato facile giungere a questo risultato: ho dovuto analizzare i testi minuziosamente, e posso garantire che non sempre la traduzione fornita è lineare. In alcuni casi ho potuto addirittura dimostrare che è fuorviante!    
 
AEM'NH, padre 
ALZ, giovane, cucciolo
ARKSH, gettando via
AZ-ATHOTH, Azathot (< Rl.)
BAHL, regno
BAHL'DYS-N'GHA, il Regno del Dio della Morte
CI-CYZB, in cui, nel cui
CTHULHU, Cthulhu (
< Rl.)
CYLTH, profondo
CYLTH-A, i Profondi
CYVAAL'K, al contempo
CYZB, cui
CYZB-NAMANTH, che regna su  

D'SYN, dimensione; il tempo  
D'YN-KHE, il cui sigillo 
DYS, divinità
DYS-N'GHA, Dio della Morte
DYS-N'GHALS, Dio del Morente 
EHN, nome
EL, terra
EL-AKA, mondo
EL-KRAN'U, questo mondo è venuto in essere
EL-UKH'NAR, l'Infinito 
FER-GRYP'H-NZA, il cui segno
FHA'GN, sonno (
< Rl. FHTAGN)  
FHA'GNU, dormire (< Rl. FHTAGN)
FHTAG'S, e ho dormito (
< Rl.)
F'UNGA, parola
F'UNGN, parlare
F'UNG'HN-KAI, noi parliamo
GH'NAA, uccidere (
< Rl.)
GH'NA-NAFH, sono morto (
< Rl.)
GHR-KHA, maledizione
GLYZ, acqua
GLYZ-NAAGHS, Abisso d'Acqua 
GLYZZ, mare
GRYENN'H, orrore
HU-, il tuo
HU-EHN, il Tuo Nome 
HU-GLYZZ, il Tuo Mare
I'A, ave, salve (< Rl. )  
I'AS, ave a te, salve a te
JNE'W, vivente, i viventi
JNUSF, paura, terrore
JNUSF'WI, nella paura
K'-, su, sopra; e
K'AEMN'H, i Grandi Antichi 
K'AEMN'H KH'R, i Grandi Antichi sono
K'AEMN'H KH'RN, i Grandi Antichi furono
K'AEMN'H KH'RMNU, i Grandi Antichi saranno di nuovo
KA-II, per me stesso
KAN'G, araldo
K'BAHL'DYS-N'GHA, attraverso il Regno del Dio della Morte
K'EL-AKA, sul mondo
KE'RU, noi stessi 
K'FUNGN, prometto di nuovo, dico di nuovo  
K'HEH, per l'eternità
KHREN, nero
KH'RENGYU, l'Oscuro
KHREN-KAN'G, Araldo Nero
KH'RENSH = ora chiamo
KH'RGS-T'HE, ho insegnato agli uomini
KI'Q, onorare
KI-QUA, mentre onoriamo
K'NARK, grande 
K'NG NAAGHA, Araldo dell'Abisso
KRELL, chiave 
KR'N, contro 
KYENN'H, desiderio 
KYL-D, senza corna
KYNO, volontà
KYNS, tramite la cui volontà
M'KHAGN, ascoltami
MNAA, tempio
NAA-, profondità
NAA-G NAAGHS, attraverso il vuoto dell'Abisso
NAAGHA, Abisso
NAAGHS, grotta; Abisso
NAKHRENG'H, oscurità, tenebra
NAL, via
NALS ZYH, Via della (Mano) Sinistra
NAMANTH, regnare
N'FHA'N-GNH, che non dorme
N'FHTAGN-GHA, morte senza sonno
N'GHA, morte (
< Rl. N'GHA)
N'GHAN, morto (< Rl. N'GHA, morte)
N'GHAN-KA, sono morto
N'KYS, non dimenticare
N'QUZ, immortale
NYG, venire (< Rl. NOG)
N'YRA-L'YHT-OTP, Nyarlathotep (< Rl.)
OT'HE, uomini 
P'GARN'H, andate ora
PHRAGN, esistere 
PHRAGN'GLU, non sarebbe; non saremmo 
PHRAGN'KA, io esisto, io sono
PHRAGN'KA PHRAGN, io sono quello che sono
QUZ-A, i Morti
QUZ-AL, i Morti
R'JARH, senza
RY'GZYN, l'Antico
RY'GZENGRHO, gli Antichi Sogni
-S, a te
S'HA-T'N, Satana
SH'B-N'YGR'TH, Shub-Niggurath (< Rl.)
TRYN'H, giocare
TY'H NZAL'S, i Magri Notturni
URENZ, principe
URENZ-KHRGN, Principe della Lama
URZ, signore 
URZ'N NAAGHA, Principe dell'Abisso 
URZ'VUY-KIN, Signore degli Angoli  
V'-, da; in 
V'EL, dalla terra
V'GLYZZ, dal mare
V'HU-EHN, nel Tuo Nome
V'JNUSF-FYH, nel suo terrore
VUY-KN, angolo
VUY-KIN'E, attraverso gli Angoli
VY'KRE, triedro (lett. "tre angoli") 
V'YN'KHE, dal sigillo
WH'FAGH, risata
WHRENG'N, splendore; gloria
WHRENGO, in allegria 
W'RAGH, colui che ride
W'RAGHNO'TH, ho riso con gli uomini
W'RAGHS, ridere
W'RAGN, che urla, urlante
WRAGNHI, urlare
W'RAGNHZY, io piango la fine
YAL'H-EL, ho camminato sulla Terra
Y'GOTH-E, che vive
Y'GS-OTHOTH, Yog-Sothoth (< Rl.)
Y'GTH, Yuggoth (
> Rl.)
Y'KH'RAIN, (essi) non sono più
YN'KHE, sigillo
Z'J-M'H, Demoni
Z'J-M'H KH'R, i Demoni sono
Z'J-M'H KH'RN, i Demoni furono
Z'J-M'H KH RMNU, i Demoni saranno di nuovo  
ZHEM'N, capro
ZHEM'NFI, Ariete del Sole
ZHEM V'MNHEG-ALZ, Capro dai Mille Cuccioli 
ZY, fine
ZYB'NOS, vincolo 
 
Fornisco alcuni esempi di traduzioni ingannevoli. In un'occasione TY'H NZAL'S "Magri Notturni" viene tradotto con "gli Sciacalli del Tempo" (jackals of time); HU-GLYZZ "il tuo mare" viene tradotto con "la Tenebra" (the darkness); K'NG NAAGHA "Araldo dell'Abisso" viene tradotto con "Araldo della Barriera" (the harald of the barrier).   

Questi sono i numerali:

TY'H, uno, primo
QUY'H, due, secondo
KRESN, tre, terzo 
HUY, quattro, quarto 
CVYE, cinque, quinto 
QUAR'N, sei, sesto  
TRY'V, sette, settimo 
NYR, otto, ottavo 
ROHZ, nove, nono 
 
Alcuni numerali hanno anche una forma abbreviata: 
 
-KRE, tre 
HY, quattro 
H'Y-, quattro
CVY, cinque
QUAR, sei 
 
Si hanno composti e formule sorprendenti costruite a partire da questi elementi: 

MNAA R'CVYEVY'KRE, il Tempio dei Cinque Triedri
D'YN-KHE CYVAAL'K H'Y-CVY-ROHZ, il cui Sigillo è al
     contempo Quattro, Cinque e Nove 

Sono poi riuscito a identificare un altro numerale, a partire dall'epiteto di Shub-Niggurath: ZHEM V'MHNEG-ALZ "Capro dai Mille Cuccioli" (Goat of a Thousand Young). Quindi possiamo esserne certi:

MHNEG, mille
 
Purtroppo la numerazione nota si ferma qui. Tramite il prefisso V'- "da" si formano gli ablativi:
 
V'TY'H VUY-KN, dal Primo Angolo 
V'QUY'H VUY-KN, dal Secondo Angolo 
V'KRESN VUY-KN, dal Terzo Angolo 
V'HUY VUY-KN, dal Quarto Angolo 
V'CVYE VUY-KN, dal Quinto Angolo
V'QUAR, nel Sesto
V'QUAR'N VUY-KN, dal Sesto Angolo 
V'TRY'V VUY-KN, dal Settimo Angolo 
V'NYR VUY-KN, dall'Ottavo Angolo 
V'ROHZ VUY-KN, dal Nono Angolo 
 
Alcune note sulla fonologia 
 
Se il sistema fonemico Yuggothico è simile a quello della lingua di R'lyeh, ben diversa è la fonotattica. Fonemi che ricorrono raramente in R'lyehian sono invece frequentissimi in Yuggothico. Ad esempio tipico è la fricativa labiodentale /v/. In R'lyehian la si trova in poche parole, come VULGTM "preghiera". In Yuggothico abbiamo /v/ nel prefisso V'- "da; in". Si noterà anche che l'occlusiva glottidale /ˀ/, trascritta con l'apostrofo ', ricorre con maggior frequenza in Yuggothico rispetto a quanto accade in R'lyehian. Noto che potrebbe non trattarsi di un fonema, dato che la sua comparsa appare arbitraria, difficile da prevedere e di incerto valore distintivo. Non riesco a dimostrare l'esistenza di coppie minime di parole distinte soltanto dalla presenza o dall'assenza di questo suono glottidale. Talvolta cambia posizione nelle parole composte. 

AEM'NH "padre" : K'AEMN'H "Grandi Antichi"
KH'RENGYU "l'Oscuro" : KHREN-KAN'G "Araldo Nero"
K'NG NAAGHA "Araldo dell'Abisso" : KHREN-KAN'G "Araldo
     Nero"

Notiamo poi la presenza in Yuggothico dell'affricata postalveolare sonora /dʒ/, trascritta con J, che sembra mancare del tutto in R'lyehian. Per contro, in Yuggothico sembra mancare l'affricata postalveolare sorda /tʃ/.
 
Per rendersi conto delle differenze fonotattiche tra le due lingue basta dare un'occhiata al materiale da me pubblicato sullo R'lyehan:
 
 
Alcune note grammaticali 
 
Il nome della cosa posseduta segue il nome del possessore. Non risulta l'uso di suffissi con funzione di genitivo: basta la semplice giustapposizione. Abbiamo così questi esempi: 

EL-AKA GRYENN'H "Mondi di Orrore";
AEM'HN EL-AKA GRYENN'H "Padre dei Mondi di Orrore"; AEM'HN KYL-D ZHEM'N "Padre dei Capri senza Corna";
ZYB'NOS Z'J-M'H, il legame dei Demoni;
ZYB'NOS ROHZ VUY-KH'YN, il legame dei Nove Angoli;
KS'ZY D'SYN, fino alla Fine del Tempo;
GHR-KHA N'FHTAGN-GHA, la maledizione della morte senza
       sonno.  
 
Un prefisso particolarmente funzionale, di cui abbiamo riportato molti esempi, è senza dubbio V'- "da", in qualche caso traducibile con "in". Esiste anche un prefisso K'- "su, sopra", utilizzato anche come congiunzione col senso di "e". Va detto però che non è sempre chiaro il suo uso. Ancor più oscuro è il prefisso N'-, che in alcune forme verbali forma la negazione, ma il cui senso è diverso se usato con sostantivi. Si hanno tracce di suffissi e di altri formanti, che però non si riescono bene a descrivere. Si ha l'impressione che la grammatica sia abbastanza rudimentale, forse perché si tratta di una lingua antichissima che ha subìto una corrosiva usura fonetica nel corso di strani Eoni.  
 
Traduzione Yuggothico - R'lyehian 
 
Riporto una breve lista di vocaboli della lingua di Yuggoth con la traduzione nella lingua di R'lyeh. Credo che sia un esercizio molto utile per capire quanto siano grandi le differenze lessicali tra le due lingue. 
 
AEM'NH = GNAIIH
BAHL
= SHUGOG
D'SYN = -YAR
EL
= SHUGG
EL-AKA = SHUGGOG
F'UNGN
= 'AI 
F'UNG'N-KAI = C'AI 
GLYZ = GN'THOR 
GLYZZ = GN'TH
GRYENN'H
= LLOIGSHOGG
-KA = YA, Y-
K'AEMN'H = R'LUHHOR  
-KAI = C'- 
K'NARK = AHOG
KHREN
= N'GHFTOG
KRELL
= CH'NGLUI
NAAGHA
= SHOGG
NAAGHS
= EPAGL
NAMANTH
= AHUH'EOG
PHRAGN'KA
= Y'AH
QUY'H
= EHYEE
R'JARH
= NALLLL
TY'H = EHYE 
URZ = UH'EOG 
V'- = HUP 
V'EL
= HUP SHUGG
 
Oltre ai prestiti dalla lingua di R'lyeh, noto la presenza di alcune parole che mi sono familiari, avendo paralleli in una lingua occulta a me nota, il Faskom, la cui origine è del tutto dissimile (i parlanti sono umani, non crostacei o xenomorfi tentacolati). 
 
HUY "quattro" : Faskom HAN, HO-, HUY- "morte; quattro" 
NAA- "profondità", NAAGHA "abisso": Faskom NA- "sotto" 

Sono pochi elementi comuni, ma abbastanza significativi. Ovviamente il Faskom HAN, HO-, HUY- nel senso di "morte" è imparentato con lo R'lyehian N'GHA "morte". Lo Yuggothico ha importato dallo R'lyehian le parole per dire "morte; morto; morire", che quindi hanno aspetto fonetico diverso dal numerale "quattro". Rimando agli elementi di lessico e di grammatica della lingua Faskom pubblicati sul mio blog Cosmonemesi, integrati con alcune ricostruzioni di protoforme Faskom-Enochiane.
 
 
Molte parole dei Funghi di Yuggoth invece sembrano appartenere a un altro Universo e non mi dicono nulla. Ho ravvisato soltanto pochi prestiti dalla lingua Enochiana o parole da essa derivate. La cosa è di per sé abbastanza sorprendente, dal momento che sia LaVey che Aquino erano in grado di comprendere l'Enochiano. 
 
Traduzione Yuggothico - Enochiano 
 
Riporto una breve lista di vocaboli della lingua di Yuggoth con la traduzione in Enochiano. Credo che sia un esercizio molto utile per capire quanto siano grandi le differenze.
 
BAHL = LONDOH
CYVE
= O
CYZB
= CASARM
DYS
= IAD 
EHN
= DOOAIP
EL
= CAOSG
FHA'GN
= BRGDA
F'UNGN
= CAMLIAX, GOHOL
GHR-KHA
= ELZAP
GLYZ
= ZIN, ZLIDA 
HUY = ES 
-KA = OL
KH'R
= CHIIS
K'NARK
= DRILPA
MHNEG
= MATB
NAKHRENG'H
= ORS
NAMANTH
= SONF
N'GHA
= TELOCH
OT'HE = MOLAP, OLLOG, CORDZIZ   
QUAR'N
= NORZ 
ROHZ = EM
TY'H = EL
URZ = ENAY
VUY-KN
= DIU, DUIV 
WHRENG'N
= BUSD, BUSDIR 
YN'KHE = EMETGIS
ZHEM'N
= LEVITHMONG 
 
Un Universo artificiale 
 
Utilizzo il Metodo Scientifico per scandagliare le profondità abissali delle lingue occulte, cosa che a quanto pare nessuno aveva mai tentato prima. Va però detto che nulla può togliermi dalla testa che questo Universo sia artificiale, il prodotto dei Creatori. Esiste quindi come sogno dei Dormienti, come fabbricazione avvenuta in un Universo che sta al nostro come questo sta al confuso mondo dei sogni. Nell'Universo che ha generato il nostro, tutte le lingue hanno una comune radice nell'Abisso degli Dei Esterni e dei Grandi Antichi e si sono diffuse per diaspora tra le galassie, tra esseri umani e non umani. Le limitate capacità di simulazione dei Creatori spiegano l'assurdo di questo Cosmo sterile in cui siamo imprigionati, questo oceano di Nulla con un unico pianeta abitabile in un'immensa moltitudine di esopianeti che sembrano il prodotto della reiterazione di un programma di screen saver, costruito a partire da pochi elementi fondanti.

sabato 24 ottobre 2020

HOWARD PHILLIPS LOVECRAFT AMERICANISTA: L'INVASIONE DEGLI INUTO

La Stella Polare (Polaris) è un breve racconto fantasy di H. P. Lovecraft, scritto nel 1918 e pubblicato per la prima volta nel dicembre del 1920 sulla rivista amatoriale The Philosopher (da non confondersi con l'omonima rivista accademica fondata nel 1923). Quando lo lessi, molti anni fa, ne fui molto colpito. Narra di un uomo ossessionato dalla Stella Polare, convinto di essere vissuto in un'epoca remotissima, nella terra che oggi conosciamo come Groenlandia e che lui chiamava Lomar. Il suo nome non viene mai rivelato nel corso della narrazione. Egli è convinto di essere stato un guardiano incaricato di sorvegliare la capitale del Regno, Olathoë, che sorgeva nel mezzo della piana di Sarkis, tra i monti Noton e Kadiphonek. La città era assediata da orde di genti bellicosissime e barbare, gli Inuto (nell'originale Inutos, col tipico plurale sigmatico anglosassone), descritti come "tarchiati e gialli".
 
Un'interessante incoerenza narrativa 
 
A un certo punto il narratore ascolta nella sua mente una poesia, che sembra essere pronunciata dalla Stella Polare, avvertita come una presenza ostile e maligna. Questo è il testo: 
 
"Slumber, watcher, till the spheres,
Six and twenty thousand years
Have revolv'd, and I return
To the spot where now I burn.
Other stars anon shall rise
To the axis of the skies;
Stars that soothe and stars that bless
With a sweet forgetfulness:
Only when my round is o'er
Shall the past disturb thy door."
   
 
Questa è la traduzione libera di Giuseppe Lippi (RIP):  
 
"Dormi, guardiano, dormi in fila
Per lunghi anni Ventiseimila,
Svegliati solo nel momento
Che brillerò nel firmamento
Proprio dove brillo adesso.
Tu nel ciel vedrai spuntare
Molte stelle da guardare;
E la calma ti daranno,
Dimenticare ti faranno:
Ma quando tornerò nella vecchia posizione
Il passato ti darà una bella lezione." 
 
Non so se sono soltanto io a trovare strano questo canto. La bizzarria non sta nei suoi contenuti: sta nel fatto che è in inglese e che presenta ingegnose rime. Il compianto Giuseppe Lippi ha fatto del suo meglio per rendere la sua struttura poetica, concependo rime idonee in italiano. Direi che il risultato è ottimo, anche se in alcuni punti si ravvisa una certa distanza dal significato dell'originale. La domanda è questa: nella testa del protagonista non avrebbe dovuto pulsare un componimento nella lingua di Lomar? I versi avrebbero presentato rime simili a quelle riportate nel racconto? Quali rime? Dovremmo pensare che il cervello di quell'uomo avesse trasposto i contenuti in inglese adattandoli alle circostanze? Oppure, semplicemente, l'Autore non ci ha pensato e ha dato per scontato che a Lomar si parlasse inglese? Non voglio credere a quest'ultima alternativa, che mi pare oltremodo ingenua e grottesca. 
 
L'ignota lingua di Lomar 
 
Certo è un vero peccato che l'ignota lingua di Lomar non sia stata documentata. Ci saremmo almeno aspettati di veder menzionati i nomi lomariani degli astri funesti, la Stella Polare e Aldebaran. Non sono in grado di ricavare elementi utili dal materiale citato, che consiste in alcuni toponimi (Lomar, l'altopiano di Sarkis, il monte Noton, il monte Kadiphonek, la torre di Thapnen, la valle di Banof, le città Daikos e Zobna), in un antroponimo (Alos) e in poco altro: oltre agli Inuto è menzionato un etnonimo (Gnophkeh), ma questi saranno endoetnici presi a prestito, non esoetnici imposti dai Lomariani; ci sono poi i Manoscritti Pnakotici (in inglese Pnakotic Manuscripts), che compaiono anche in altre opere lovecraftiane e che hanno tratto il loro nome dalla perduta città di Pnakotus, edificata dalla Grande Razza di Yith.
 
Gli Inuto, gli Inuit e la Terra del Sogno    

Ora leggete attentamente queste parole, che concludono il racconto: 

"I have failed in my duty and betrayed the marble city of Olathoë; I have proven false to Alos, my friend and commander. But still these shadows of my dream deride me. They say there is no land of Lomar, save in my nocturnal imaginings; that in those realms where the Pole Star shines high and red Aldebaran crawls low around the horizon, there has been naught save ice and snow for thousands of years, and never a man save squat yellow creatures, blighted by the cold, whom they call “Esquimaux”.
And as I writhe in my guilty agony, frantic to save the city whose peril every moment grows, and vainly striving to shake off this unnatural dream of a house of stone and brick south of a sinister swamp and a cemetery on a low hillock; the Pole Star, even and monstrous, leers down from the black vault, winking hideously like an insane watching eye which strives to convey some strange message, yet recalls nothing save that it once had a message to convey." 

Traduzione:
 
"Ho fallito nel mio compito, ho tradito la marmorea città di Olathoë; mi sono mostrato indegno di Alos, mio amico e comandante, e ancora le ombre del sogno mi deridono. Dicono che la terra di Lomar esiste solo nelle mie fantasie notturne, che nelle regioni dove la Stella Polare brilla alta nel cielo e Aldebaran striscia lungo l'orizzonte non c'è altro che neve e ghiaccio da migliaia d'anni e che l'uomo non ci si è mai avventurato, a parte una razza di individui gialli e tarchiati che qui chiamano "esquimesi".
E io mi tormento nel rimorso, desiderando ardentemente di poter salvare la città: ma ad ogni momento il pericolo cresce e io lotto invano per scuotermi di dosso il sogno innaturale di questa casa di pietra e mattoni, a sud della palude e del cimitero che sorge sulla collina. E la Stella Polare, malvagia e mostruosa, mi deride dalla volta nera, ammiccando orribilmente come un occhio folle che guarda, guarda in continuazione e cerca di trasmettere un messaggio misterioso; ma non ricorda quale, se non che una volta ce n'era uno."  

Stupisce molto che Lovecraft abbia usato l'etnonimo Inuto, in cui si riconosce all'istante un'alterazione di Inuit, ben noto endoetnico delle genti note come Eschimesi (variante obsoleta Esquimesi). Proprio il finale del racconto, sopra riportato, prova al di là di ogni dubbio che questa scelta dell'Autore non è stata casuale. Quanti se ne sono accorti tra i suoi esegeti? Possiamo dire a questo punto che gli Inuto sono i corrispondenti Eschimesi delle Terre dei Sogni (Dreamlands), anzi, uno dei pochi punti di contatto tra queste due realtà parallele. Il nome Dreamlands è dato a una vasta dimensione parallela a cui è possibile avere accesso unicamente tramite l'attività onirica. Proprio in tale mondo si trovano il Paese di Ulthar, ove non si possono uccidere i gatti, l'Altopiano di Leng, l'Isola di Oriab, le Rovine di Sarnath, la Terra di Mnar e innumerevoli altri luoghi incantati. La gelida Lomar appartiene alla stessa geografia del Sogno. Si potrebbe quindi pensare che sia vana la sua identificazione con la Groenlandia, con cui pure presenta molte analogie. Eppure è evidente che il Solitario di Providence ha tratto in qualche modo ispirazione dalla nostra realtà, da quanto poteva immaginare sulle origini degli Eschimesi e della calotta glaciale artica.     
 
Terre del sogno e realtà  
 
Facciamo ora un rapido confronto tra gli eventi ricostruibili e quelli esposti nel racconto. Secondo quanto Lovecraft ha narrato in Polaris, le cose erano tutto sommato abbastanza semplici, se così possiamo dire. Fino a ventiseimila anni prima del suo tempo, la Groenlandia era libera dai ghiacci e abitata da genti di aspetto europeo. Quindi sarebbero giunti dall'Asia gli Inuto a portare devastazione. Distrutta la civiltà di Lomar, sarebbe poi giunta la glaciazione e gli Inuto, adattati al nuovo clima, avrebbero infine dato come discendenti gli attuali Inuit. In realtà gli Inuit sono una presenza molto più recente nell'Artico: sono giunti alcuni secoli dopo la fondazione delle colonie norvegesi in Groenlandia, come spiegato con maggior dettaglio nel seguito. Anche per quanto riguarda la climatologia e la geologia, non c'è rispondenza alcuna tra quanto raccontato in Polaris e gli eventi del nostro pianeta. L'ultima glaciazione, quella di Würm, fu la quarta del Pleistocene: iniziò circa 110.000 anni fa e si concluse circa 12.000 anni fa. La sua massima estensione fu raggiunta circa 18.000-18.000 anni fa in Europa e circa 22.000-18.000 anni fa in Siberia. La calotta di ghiaccio (Islandsis) che ricopre la Groenlandia si formò molto prima, nel tardo Pliocene, circa 3 milioni di anni fa. Le prove delle glaciazioni quaternarie furono scoperte nel corso del XVIII e del XIX secolo, come parte della Rivoluzione Scientifica. Notiamo che la cronologia non torna affatto con quella descritta dal Solitario di Providence. Eppure c'è un dettaglio inquietante quanto innegabile: il cielo del nostro mondo è lo stesso di quello delle Terre del Sogno, con le medesime stelle che vi brillano!  
 
L'origine degli Inuit  
 
Gli attuali Eschimesi includono gli Inuit (Canada, Groenlandia) e gli Yupik (Alaska). Sono anche chiamati Neo-Eschimesi e discendono dalla Cultura di Thule, che è giunta in Groenlandia nel XIII secolo d.C. I loro antenati provenivano dalla regione di Birnirk, in Alaska settentrionale, come suggerito dai reperti archeologici e dall'analisi del genoma (presenza dell'aplogruppo A). Prima della migrazione delle genti della Cultura di Thule, le regioni del Canada settentrionale e della Groenlandia erano occupate da altri popoli, conosciuti come Paleo-Eschimesi. Appartenevano ai Paleo-Eschimesi le culture conosciute come Saqqaq (2500 a.C. - 800 a.C.), Indipendence I (2400 a.C. - 1000 a.C.), Indipendence II (700 a.C. - 80 a.C.) e infine Dorset (500 a.C. - al più tardi 1500 d.C.). Il nome dato a queste culture è tratto dai luoghi delle scoperte archeologiche: le loro lingue sono perdute. L'aplogruppo D è dominante, in netto contrasto con gli antenati degli Inuit. L'origine ultima dei Paleo-Eschimesi, come quella dei Neo-Eschimesi, è la Siberia, da cui sono partite ondate migratorie separate.  

Etimologia di Inuit
 
In proto-eschimese la parola *ińuɣ significa "persona". Ne derivano le seguenti protoforme: proto-Inuit: *inuɣ "persona" e proto-Yupik *yuɣ "persona". 
 
Questa è la declinazione di inuk "persona" in groenlandese: 
 
Singolare:
 
Assolutivo: inuk 
Ergativo: inuup
Allativo: inummut
Ablativo: inummit
Prosecutivo: inukkut
Locativo: inummi
Strumentale: inummik
Equativo: inuttut  
 
Plurale: 
 
Assolutivo: inuit  
Ergativo: inuit 
Allativo: inunnut
Ablativo: inunniit
Prosecutivo: inutsigut
Locativo: inunni
Strumentale: inunnik
Equativo: inuttut  

La forma lovecraftiana Inuto sembra quasi l'equativo di inuit, ossia inuttut "come una persona; come le persone". Non credo tuttavia plausibile che Lovecraft avesse simili conoscenze. Avrà derivato l'etnonimo Inuto a partire dalla forma assolutiva plurale inuit, che certamente doveva essere ben nota agli etnologi. Non dobbiamo dimenticarci che Lovecraft non era Tolkien e non dava grande importanza al rigore filologico.   
 
Lingue Inuit e algonchine: possibili contatti  
 
Le lingue eschimesi sono considerate parte della macrofamiglia nostratica. Eppure i contatti e gli scambi con altri ceppi linguistici del Nordamerica sono senza dubbio stati assai intensi. Nella lingua Innu-aimun parlata dalla popolazione algonchina conosciuta come Montagnais, autoctona della penisola del Labrador, la parola innu significa "persona, essere umano". Potrebbe trattarsi di un prestito da un sostrato o da un adstrato eschimese, dal momento che la lingua dei Montagnais appartiene al gruppo delle lingue Cree e non ha parentela con le lingue degli Inuit. Dal confronto con le altre lingue algonchine emerge che la parola innu è derivata da una protoforma *elenyiwa. A prima vista sembrerebbe difficilmente compatibile con la protoforma eschimese *ińuɣ, ma le difficoltà non sono insormontabili. Se diamo un'occhiata a qualche esito storico, notiamo che potrebbe comunque essere esistita una protoforma comune. 
 
Esiti di *elenyiwa si trovano in tutte le lingue algonchine. Questi sono alcuni esempi: 
 
Cree: iyiniw "uomo"
Fox: ineniwa "uomo"
Menominee: enɛᐧniw "uomo"
Ojibwe: aniniw "uomo"  
Abenaki: alnôba "essere umano"
Massachusett: ninnu "uomo"
Mohegan-Pequot: in "uomo" 
etc.
 
All'interno delle lingue Cree, abbiamo questi dati:  

    Plains Cree: iyiniw
    Woods Cree: iθiniw
    Swampy Cree: ininiw
    Moose Cree: ililiw
    Atikamekw: iriniw
 Cree Occidentale:
    Nord Est Cree: īyiyiw 
    Sud Est Cree: īyiyū 
Montagnais: īlnu (Ovest), innu (Est)
Naskapi: iiyuw, iyyū
 
E se questa radice proto-algonchina fosse un prestito remoto da una lingua artica anteriore da genti anteriori agli Inuit? Potrebbe questa radice essere un antico termine importato dalla Siberia da epoca immemorabile ed evolutosi in seguito in modi indipendenti nelle lingue di popoli diversi, anche non imparentati tra loro? La butto lì.  
 
Thule, Dorset ed Amerindiani 
 
Non ci sono somiglianze genetiche tra Eschimesi e Paleo-Eschimesi. Questo ci dice l'analisi delle sequenze dei resti rinvenuti. Gli accademici non riescono a capire come gli Eschimesi possano aver adottato alcune tecnologie della Cultura di Dorset senza contatti genetici. Ad esempio, risulta che la Cultura di Thule abbia preso da quella di Dorset un particolare tipo di arpione e la tecnica di caccia alle foche tramite un buco nel ghiaccio - anche se non sembra che le genti di Dorset avessero cani per aiutare i cacciatori. Le leggende degli Inuit parlano di una stirpe di giganti che avrebbero abitato in tempi antichi le terre artiche. Sono chiamati Tuniit (al singolare Tuniq) o Sivullirmiut (ossia "Primi Abitanti"). Secondo questa tradizione, questi Tuniit sarebbero stati molto timidi, cosicché gli antenati degli Inuit li avrebbero messi facilmente in fuga. Ma in fuga dove? Questi confusi racconti potrebbero essere nati dal tentativo di nascondere un'orrenda colpa ancestrale, quella del genocidio. Proprio il vocabolo Tuniit potrebbe essere un prestito dalla lingua dei Dorset, il suo ultimo resto e il suo solo documento vivente. Potrebbe essere la prova di qualche contatto intercorso tra le due culture, prima che esplodessero le ostilità con conseguente sterminio degli abitanti più antichi. Se così fosse, prenderebbe sostanza la tesi di coloro che considerano i Paleo-Eschimesi all'origine della diffusione delle lingue Na-Dené in Nordamerica. Tra le lingue di questo ceppo menzioniamo quella dei Navajo e quella degli Apache, popolazioni ben note e gloriose. Il vocabolo dené si trova nelle lingue del ceppo Athabaskan e significa "gente, popolo". Non sembra troppo difficile affermare che la radice *tuni- significasse proprio questo nella lingua della Cultura di Dorset e che avesse la stessa origine. Trovo assurda l'idea di quegli accademici che credono alla scomparsa della Cultura di Dorset prima dell'arrivo di quella di Thule, postulando il saccheggio dei villaggi ormai deserti come fonte di approvvigionamento di manufatti e tecnologie. Proprio la persistenza dell'etnonimo Tuniit confuta questa tesi.  
 
Un esperimento stravagante 
 
D'accordo. Non ho certo l'ardire di ritenermi anche lontanamente pari a Tolkien. Vorrei però tentare un esperimento filologico, a mio avviso di enorme interesse. Pongo i primi rudimenti di una grammatica della lingua degli Inuto che hanno invaso Lomar, portandovi devastazione e morte. Ecco la declinazione di inug "persona, essere umano":
 
Singolare:
 
Assolutivo: inug
Ergativo: inoof
Relativo: inoom
Allativo: inumboth
Ablativo: inumbith
Prosecutivo: inuthkoth
Locativo: inumbë
Strumentale: inumbikh
Equativo: inuhtoth 
 
Plurale: 
 
Assolutivo: inuto
Ergativo: inutof 
Relativo: inutom
Allativo: inumnoth
Ablativo: inumneyth
Prosecutivo: inuthsigoth
Locativo: inumnë 
Strumentale: inumnikh
Equativo: inuhtoth  

A differenza della lingua di Lomar, quella degli Inuto è già fin d'ora ricostruibile.

Un'importante missione 

Anche se non ci riuscirò nel breve termine, vorrei riuscire a produrre un vero e proprio atlante linguistico delle Terre del Sogno! Se tutto andrà per il verso giusto, potrò presentare la mia opera nel giro di qualche anno, rivelando i misteri di Lomar, di Ulthar, del Paese di Mnar e di innumerevoli altri luoghi incantati!   

giovedì 24 settembre 2020

LA LINGUA DI R'LYEH

La città sommersa di R'lyeh è menzionata per la prima volta da Howard Phillips Lovecraft nel suo racconto Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu, 1928). Egli ci descrive le sue folli geometrie non euclidee, ci fa sentire nelle ossa l'orrore dei suoi primordiali costruttori.
 
"La città-cadavere, da incubo, chiamata R'lyeh ... fu costruita incalcolabili eoni prima della storia conosciuta, da enormi, ripugnanti forme che gocciolarono dalle stelle oscure. Lí si stabilirono il grande Cthulhu e le sue orde, nascosti in verdi, limacciosi sotterranei…" 
(H. P. Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu

Lo scrittore ha anche fornito le coordinate di R'lyeh: 47°09′S 126°43′W. Si nota una discrepanza con le coordinate fornite da August Derleth: 49°51′S, 128°34′W. In ogni caso si tratta di punti dell'Oceano Pacifico meridionale posti nel Polo di Inaccessibilità, definito come zona di massima lontananza dalle terre emerse. L'isola più vicina alle rovine sommerse è Pohnpei, in Micronesia, situata a più di 9.000 km di distanza. Bizzarramente, il nome Pohnpei, un tempo scritto anche Ponape, significa "Sopra l'Altare" (nella locale lingua micronesiana pohn "sopra", pei "altare di pietra). 
 
L'antica lingua di R'lyeh, detta R'lyehian o Cthuvian, è documentata nell'opera del Solitario di Providence e di altri autori che hanno tratto ispirazione dal suo genio, come August Derleth e Brian Lumley. Spesso è definita "disturbante" (Jamnek, 2012), anche se non resco a capirne il motivo: io mi ci trovo perfettamente a mio agio. 
 
Questa è una frase celeberrima, riferimento per tutti i Cultisti:  
 
PH'NGLUI MGLW'NAFH CTHULHU R'LYEH WGAH'NAGL FHTAGN
(H. P. Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu)

Traduzione:
"Nella sua dimora di R'lyeh, il morto Cthulhu attende sognando", o meglio "Morto, ma ancora sognante, Cthulhu nel suo palazzo di R'lyeh attende". 
(originale: "In his house at R'lyeh, dead Cthulhu waits dreaming") 
 
Ci sono anche altre testimonianze, meno note ma non meno nobili, come questo incantesimo in grado di resuscitare i morti, riportato nel romanzo Il caso di Charles Dexter Ward (The Case of Charles Dexter Ward, scritto nel 1927, pubblicato postumo nel 1941):
 
Y'AI 'NG'NGAH, YOG-SOTHOTH H'EE - L'GEB F'AI THRODOG UAAAH
(H. P. Lovecraft, Il caso di Charles Dexter Ward)  

Traduzione:
"Io chiamo la Morte, Yog-Sothoth risponde - qui essi chiamano tremando."
 
Per annullare questo processo di resurrezione è fornito un altro incantesimo, che è ottenuto invertendo l'ordine e la struttura morfologica delle parole del precedente: 

OGTHROD AI'F GEB'L-EE'H YOG-SOTHOTH 'NGAH'NG AI'Y ZHRO 
 
Traduzione: 
"Molto tremando chiamano essi qui - Yog-Sothot la Morte chiamo io." 
 
Fonetica  

Il Solitario di Providence e i suoi emuli potevano soltanto usare le lettere dell'alfabeto latino per trascrivere quella che è una lingua aliena, prodotta da organi fonatori non umani, anche se da questi riproducibile in modo approssimativo. Riporto la mia ricostruzione dei fonemi, con la trascrizione IPA della pronuncia (tra le barre oblique //) e la soluzione ortografica adottata da Lovecraft per la trascrizione. Essendo il sistema di scrittura imperfetto, diversi suoni possono essere trascritti nello stesso modo.

Consonanti

Nasali  
   bilabiale: m /m/  
   alveolare: n /n/
   velare: ng /ŋ/
   labiovelare: mg /ɱ/
Occlusive
   bilabiale: p /p/, b /b/
 
  alveolare: t /t/, d /d/
 
  velare: c /k/, k /kɣ/, g /g/
 
  uvulare: q /q/
 
  glottidale: ' /ʔ/, /ʔ/  
Fricative
   bilabiale: ph /φ/, bh /β/ 
   labiodentale: f /f/, v /v/
   dentale: th /θ/, dh /ð/
   alveolare: s /s/, z /z/
   postalveolare:
sh /ʃ/, zh /ʒ/
   velare/uvulare: ch /x/,
kh /χ/, gh /γ/
   glottidale: h /h/ 
   faringale: h /ħ/ 
Affricate 
   alveolare: ts /ts/ 
   postalveolare: ch /tʃ/
 
  laterale: th /tɬ/
Approssimanti
   palatale: y /j/
   velare: w /w/ 
   labiovelare: fh /ʍ/
Approssimanti laterali
   alveolare: l /l/, lh
/ɬ/ 
 
  velare: ll /ł/ 
Vibranti 
   alveolare: r /r/, rh /ṛ/
   uvulare: r /R/
 
Le consonanti intense sono trascritte come doppie: 
  gg /g:/, rr /r:/, /R:/, etc.
Alcune soluzioni grafiche sembrano surreali. Così per trascrivere un'approssimante velare intensa /ł:/ si utilizza llll.
Sussistono ambiguità: per trascrivere il suono /l:/ si è costretti a usare lo stesso digramma ll usato per trascrivere il suono velarizzato /ł/.  
 
N.B.
L'apostrofo non trascrive mai la caduta di un suono un tempo presente, come avviene nelle lingue a noi familiari. Serve invece per marcare l'occlusiva glottidale, che potrebbe essere descritta come un colpetto di tosse o uno stacco nella voce.  

Vocali

Alte
   anteriore: i /i/
   posteriore: u /u/ 
   centrale: y /ɨ/ 
Medie
   anteriore: e /e/
   posteriore: o /o/
Basse
   anteriore: a /a/
 
Le vocali lunghe sono trascritte come doppie: 
   aa /a:/, ee /e:/, ii /i:/, oo /o:/, uu /u:/  

Una vocale centrale indistinta /ə/, non scritta, serve se necessario a rendere pronunciabili i nessi consonantici troppo complessi. 
 
Sonanti: m /ṃ/, n /ṇ/, r /ṛ/, l /ḷ/

Le consonanti m, n, r, l in certi contesti possono funzionare come vocali e formare il nucleo di una sillaba: quando ciò accade sono chiamate sonanti.
 
Fonotassi 

Le parole hanno una struttura sillabica che alle genti di questo mondo può sembrare inconsueta. I tipi più comuni sono CCVC, CCVCC, CCCVCC (dove C sta per "consonante" e V per "vocale" o "sonante"). 
 
Lessico
 
Questo è un breve vocabolario, formato da quanto è possibile dedurre dall'analisi della documentazione. I concetti espressi in questa lingua non sono perfettamente sovrapponibili ai nostri: la prima impressione che si ha è che siano sfocati.
 
-AGL, luogo 
AH, fare (verbo generico)
AHAGL, là 
AHAIMGR'LUHH, scrivere 
AH'BTHNK, toccare 
AHE, rispondere (vedi EE
AH'EHYE, conservare
AHF', chi; che cosa; chiunque 
AH'F'NAH, portare 
AHH, perché? 
AH'HA, copia, gemello
AHHAINAH, lento; lentamente 
AHH'LAGLN, spingere 
AH'HRI, seguire 
AH'LEGETH, mentire 
AH'LEGETH'DRN, mentitore 
AH'LI, torturare
AH'LI'DRN, torturatore
AHLLOIG, pensare 
AH'LLOIGSHOGG, temere, aver paura 
AH'LW'NAFH, sognare; vivere 
AH'LW'NAFHORNAH, odorare 
AH'MGLW'NAFH, morire; morente 
AHNA, stare
AH'N'GHA, uccidere
AH'N'GHA'DRN, uccisore, assassino; guerriero 
AH'N'GHAOR, arma 
AH'N'GHAYAR, guerra
AH'N'GHFT, cieco 
AHNYTH, servire 
AHNYTHOR, dovere; dovrebbe
AHOG, grande
AHOGOG, il più grande, massimo; gigante 
AHOGOR, più grande 
AHOR, potere, può; possibile
AHORNA, non può
AHORNAH, potrebbe
AHORORR'E, affrontare
AHORR'EOG, forte 
AHOTH, possibile 
AH'R'LUH, gettare (un incantesimo) 
AHUAAAH, usare  
AHUH'EOG, dominare, regnare 
AHYOG'NGLUI, vuoto
'AI, parlare; chiamare, invocare  
AIN'GHFT, tradurre 
AIR'LUH, formula, incantesimo
ATHG, apporre il sigillo, firmare; essere d'accordo
AZANAH, serpente
AZANAHOTH, verme
AZATH, Regno del Caos 
AZATHOTH, Abitante del Regno del Caos
'BTHNK, corpo; essenza 
'BTHNKNAHOR, mano 
'BTHNKNYTH, organo 
'BTHNKNYTHGOF'N, grembo femminile  
'BTHNKOR, carne 
'BTHNKORNAH, cibo
BUG
, andare 
BUGG-SHOGGOG, andate all'Inferno! 
BUGNAH, camminare 
C', noi 
CAHF, quello; che 
CH', attraversare, viaggiare
CH'NGLUI, chiave 
CH'NGLUI'AHOG, trasgredire 
CHTENFF, fratellanza
EBUMNA, pozzo
EE, rispondere; risposte 
EEH, risposte; insegnamento 
EHYE, coesione, integrità; uno 
EHYEAHOG, un altro
EHYEAIR'LUH, formula magica 
EHYEEOG, molti
EP, dopo; solo; ma 
EPAGL, grotta 
EPAGLOG, caverna 
EPGOKA, lasciare, abbandonare
EP HAI, solo ora
EPHAI, più tardi
EPHAIAGL, il futuro 
EPHAIAGLOR, rapido, veloce 
EPSHUGGOG, Inferno 
F', essi, esse
FAHF, questo
'FHALMA
, madre 
FHAYAK, mandare, inviare 
FHHUI, considerare; preparare
FHTAGN, attendere; dormire 
FHTAGN-NGAH, e quindi attende 
FHTAGNOR, posare, deporre 
FHTAGNSHOGG, incubo
FM'LATGH, bruciare 
FM'LATGHNAH, caldo, rovente
FM'LATGHOR, fuoco; fiamma 
FTAGHU, pelle; confine
GEB, qui
GNAIIH, padre 
GN'BTHNKNYTH, cuore
GN'TH, mare
GN'TH'BTHNK, sangue 
GN'TH'BTHNKOR, rosso
GN'THOR, acqua 
GN'WGN, casa
GOF'N, bambino
GOF'NN, bambini 
GOKA, permettere; dare 
GOKAHE, apprendere 
GOKAR'LUH, tesoro 
GOKLN'GHA, nutrire 
GOTHA, desiderare; desiderio 
GRAH'N, essere perduto, larva 
GRAH'NN, esseri perduti, larve 
HAAST'R, oro; giallo
HAFH, aiutare; convocare, riunire 
HAFH'DRN, prete, sacerdote; evocatore 
HAI, ora, adesso 
HAIAGL, il presente 
HANGUUR, Cosmo
HLIRGH, eretico; blasfemo 
HNAH, cosa 
HNAHR'LUH, segno
HRII, seguaci 
HUP, da 
HUPA, nascere
HUPADGH, nato da
, Osanna
ILYAA, aspettare, attendere
KADISHTU, conoscere, capire 
KADISTHTUOR, conoscenza
K'NA, domanda 
K'NAA, domande 
KRNUG, strisciare
K'YARNAK, dividere; scambiare 
LAGLN, verso, in direzione di 
LEGETH, ignoranza
LEGETH'DRN, idiota 
LEGETHOG, falso
LG, pensiero
LI, danno, dolore
LIAHE, poiché
LI'HEE, sotto pena di, a danno di
LLLL, a; accanto, vicino 
LLLLNAH, vicino
LLLLN'GHA, mangiare
LLOIG, mente, psiche
LLOIGAZATH, ira 
LLOIGNAH, pensiero
LLOIGNGLUI, consapevolezza
LLOIGOR, Forza della Mente 
LLOIGSHOGG, terrore 
LULN, tirare, trarre
LW'NAFH, sogno; che sogna; vivo; vita
LW'NAFHNAH, giovane 
LW'NAFHOR, respiro, alito
LW'SHUGGOR, albero  
MG, ancora, tuttora 
MG-, opposto a; non
MGAHEHYEE, altro 
MGAHOTH, impossibile 
MGEHYE, distruzione; rovina 
MGEHYE'LLOIG, follia, pazzia
MGEP, davanti; finché 
MGEPAH, aver fatto, fece
MGEP'AI, aver parlato, parlò 
MGEPHAI, ancora, tuttora 
MGEPHAIAGL, il passato 
MGEPOG, vecchio; profondo; profondità 
MGGOKA, prendere; rimuovere  
MGGOKAOG, rubare
MGHRI, nemico
MGLAGLN, via da
MG'LLOIG, pazzo 
MGNG, ma 
MGN'GHFT, luce 
MGR'LUH, visibile, manifesto; vedere 
MGSHUGNAH, buco 
MGULN, bandire; esorcizzare 
MGULN'DRN, esorcista 
MGULNAH, mandare 
MGVULGTLAGLN, dannare; maledire 
MGVULGTNAH, cattivo 
MGVULGTNAHOR, malvagio 
MGYOGOR, giù, in basso
MNAHN', senza valore 
MNAHN'UL, vittima sacrificale; capra
NAFL, non ora; non 
NA'AH'N'GHAYAR, battaglia 
NALLLL, via da, lontano da  
NALLLLOG, più lontano, oltre 
NALLLLOGOR, il più lontano
NG-, e, quindi, poi 
-NGAH, e quindi
NGAHNAH, ferita 
N'GAI, morite! 
N'GHA, morte 
N'GHAA, massacro 
N'GHA'AGL, tomba
N'GHAA'AGL, cimitero
N'GHAAUH'E, esercito
N'GHA-GHAA, morti (pl. di "morte"); morte a ognuno 
N'GHANGLUI, malattia; peste 
N'GHANYTH, necromante
N'GHAOR, decadenza, sfacelo
N'GHAOR'NAFH, marcire 
N'GHAUH'E, cadavere 
N'GHFT, tenebra, oscurità 
N'GHFTDRN, mostro 
N'GHFTEPHAI, persino 
N'GHFTNAH, ombra; crepuscolo 
N'GHFTOG, nero
N'GHFTOR, blu
N'GHFTYAR, notte
NGLUI, soglia 
NGNAH, o
N'GRKDL'LH, decadere
NILGH'RI, ogni cosa, tutto; ciascuna cosa, alcunché
NILGH'RISHUGGOGG, Universo
NNN-, guardare; proteggere 
NNN'DRN, scudo 
NNN'DRNOG, muro 
NNNKADISHTUAGL, biblioteca 
NNNKADISHTUOR, libro
NNN-L, camminare accanto, accompagnare
NNN-LAGL, osservatore
NOG, venire
NW, testa; luogo
NWNGLUI, bocca; occhio 
-NYTH, servo di; strumento
NYTH'DRN, servo, schiavo
OOBOSHU, visitare 
-OR, forza 
OR'AZATH, strano, inconsueto; caotico 
ORR'E, anima, spirito 
ORR'ENAH, mortale (essere soggetto a morire) 
ORR'EUH'E, fantasma, spirito dei morti
-OTH, nativo di, abitante 
PH'-, oltre 
PHLEGETH, Regno dell'Informazione
PHLEGETHOR, Forza dell'Informazione 
PHLTAGN, argento; grigio 
R'LUH, nascosto, occulto 
R'LUH-EEH, insegnemento occulto, esoterismo 
R'LUHHNYTH, stregone 
R'LUHHNYTHOG, mago
R'LUHHOR, i Grandi Antichi
R'LYEH'AI, lingua R'lyehian
RON, religione, culto 
RUUGNAH, Caos  
SATHOTH, comandante; autorità
SGN'WAHL, condividere lo spazio
S'UHN, patto, alleanza 
S'UHN-NGH, patto oscuro  
SHAGG, Regno dei Sogni 
SHAGGORNYTH, servo della Forza dei Sogni
SHAGGOTH, abitante del Regno dei Sogni 
SHOG, pozzo
SHOGG, Regno delle Tenebre, Abisso 
SHOGGOG, Inferno
SHOGGOTH, abitante del Regno delle Tenebre 
SHOGG'TOTH, demone; demoniaco
SHTUNGGLI, notificare; contattare 
SHTUNGGLINYTH, contattatore
SHUGOTHNAH, sporcizia, escremento
SHUGG, terra; Regno della Terra
SHUGGOG, mondo
SHUGGOTH, essere umano, uomo, donna
SHUGNAH, terra 
SHUGNAHOTH, pietra, roccia 
SHUGOG, regno
SLL'HA, dare, portare (offerte); invitare
SOTH, Spazio; il Nulla
STELL'BSNA, chiedere; pregare per qualcosa
SYHA'H, Eternità
SYHA'HNAH, eone
SYHA'HHNAH, millennio 
THARANAK, promettere; portare 
THFLTHKH'NGHA, aiutare, proteggere dalla morte
THROD, tremare 
TURN'GHFTOR, verde
TUROR, giallo
UAAAH, creare, fare 
UAAAH, così sia!
UAAAHLL, costruire; costruzione 
UAAHNYTH, Creatore
UAAAHNYTHOR, strumento, attrezzo 
UAAAHOTH, metallo
UH'E, gente, folla 
UH'EAGL, città
UH'ENAH, schiavo
UH'ENYTH, animale, bestia 
UN'ENYTHNAH, capra
UH'EOG, re 
UH'EOGHR'LUH, corona 
UH'EOGOTH, principe 
UH'EOR, individuo 
ULCH', portale 
ULN, chiamare, evocare; evocazione 
ULNAGR, luogo dell'evocazione
ULNAH, comandare, ordinare 
ULN'DRN, evocatore 
ULN'YAR, il momento dell'evocazione 
UT, fa' questo! 
VRA, divenire uno con
VULGTLAGLN, rispondere a una preghiera  
VULGTM, preghiera 
VULGTMAGL, tempio  
VULGTMAH, lodare 
VULGTMNAH, buono
VULGTMOG, canto, canzone 
VULGTMOR, sacrificio 
VULGTMOTH, divino
WFAQA, odiare; odio 
W'GAH, è qui
WGAH'N, risiedere; abitare; controllare 
WGAH'NAGL, palazzo, dimora 
WK'HMR, trasferirsi dentro, impregnare 
YA, io
YAAH, nome 
YAH'OR'NANAH, giorno 
YAOR, proprio, stesso
-YAR, tempo di, momento di 
YE'BTHNK, forma 
YG'BTHNKNAH, braccio
Y'HAH, Amen 
YMG', voi
Y'NAH, secolo
Y'NANAH, decennio
YOG, fuori; esterno; sopra  
YOGAGL, cielo
YOGFM'L, stella 
YOGFM'LOG, sole 
YOGOR, su, in alto
YOGSHUGG, luna 
YOG-SOTHOTH, Abitatore dello Spazio Esterno 
YOG'TAH, soluzione (= via d'uscita)
YUGGOTH, Plutone (pianeta) 
ZHRO, non farlo!
 
Elementi di grammatica  

La vulgata corrente è che nella lingua di R'lyeh nomi, aggettivi, verbi e altre parti del discorso non siano tra loro distinguibili. Dall'attenta analisi del materiale si deduce che questo non è vero. Anche se in molti casi i verbi possono anche essere usato nomi, appare subito chiaro che non sono grammaticalmente confondibili. Sarebbe interessante studiare la reazione di un americano se un alieno dicesse che in inglese nomi, aggettivi, verbi e altre parti del discorso non sono tra loro distinguibili, semplicemente perché la morfologia è ridotta.  

Formazione del plurale 

I plurali si formano tramite raddoppiamento della consonante finale o tramite parziale reduplicazione della parola. Il tipo più comune è GOF'NN "bambini", plurale di GOF'N "bambino". 

Il plurale di 'BTHNK "corpo" è 'BTHNKK "corpi"
Il plurale di GNAIIH "padre" è GNAIIHH "padri"
Il plurale di R'LUH "segreto" è R'LUHH "segreti"
Il plurale di S'UHN "patto" è S'UHNN "patti" 
Il plurale di ULN "evocazione" è ULNN "evocazioni"
Il plurale di VULGTM "preghiera" è VULGTMM "preghiere" 
Così VULGTLAGLN VULGTMM significa "rispondi alle preghiere!"
 
Se una parola monosillabica termina per vocale, il plurale ha una vocale lunga: HRII "seguaci" è il plurale di HRI "seguace". Non mancano formazioni irregolari. In alcuni casi, non facilmente prevedibili, oltre al prolungamento vocalico si ha anche una duplicazione imperfetta della parola: N'GHA-GHAA "morti" è il plurale di N'GHA "morte". La forma N'GHAA, che ha l'aspetto di un plurale regolare, significa invece "massacro". Le forme plurali possono comparire come primo elemento di composti: R'LUHHNYTH "Servitore dei Segreti", ossia "stregone". 
 
Esistono alcuni problemi ortografici. Quando una parola finisce in -TH, -GH e simili, il plurale ha una fricativa intensa, che non è facile a trascriversi. Si trovano così due soluzioni: scrivere il plurale come il singolare, oppure usare il raddoppiamento della sola -H e scrivere -THH, -GHH, etc. Così si trova HLIRGH oppure HLIRGHH "eretici", pronunciato /ħliRγ:/. Se un nome finisce in -GG, il plurale ha un eccezionale -GGG, il cui suono sarà qualcosa come /-g:g/: il plurale di NILGH'RISHUGGOGG "universo" è NILGH'RISHUGGOGGG.   
 
In contrasto con i plurali dei nomi (sostantivi/aggettivi), in genere non è prevista la pluralizzazione delle radici verbali, che distinguono il numero tramite i prefissi pronominali (vedi nel seguito). C'è comunque qualche eccezione: BUGG-SHOGGOG "andate all'Inferno!", da BUG "andare". Si noti N'GAI "morite!", che ha una consonante occlusiva in contrasto con la fricativa presente in N'GHA "morte".

Casi e preposizioni 

Il genitivo non è marcato in alcun modo. Non esistono suffissi né prefissi indicanti il possesso o il complemento di specificazione. Per esprimerlo si usa una giustapposizione o si forma un composto (possessore + cosa posseduta). Così DAGON CHTENFF significa "Fratellanza di Dagon". Ho reperito una preposizione OT "di", di cui però non sussitono esempi di utilizzo. Non sussistono contrassegni nemmeno per l'accusativo: nessun prefisso o suffisso compare per distinguere l'oggetto di frasi transitive. Lo R'lyehian non è una lingua ergativa: non esistono prefissi o suffissi che indichino il soggetto di frasi transitive. Il locativo non è marcato in alcun modo. Non esistono prefissi né suffissi indicanti il complemento di stato in luogo. Così R'LYEH significa "a R'lyeh", "in R'lyeh". Per esprimere altri casi si usano preposizioni o prefissi.

PH'-, oltre:
PH'SHUGG, oltre la terra
PH'NGLUI, oltre la soglia  (ossia "dentro", ma anche "morto", a seconda del contesto) 

L'-, presso, vicino; a (è un'abbreviazione di LLLL
L'EBUMNA, vicino al pozzo 
L'GEB, qui accanto 
 
A volte si usa la forma estesa: 
LLL-NGLUI, accanto alla soglia 

CH'-, attraverso, durante  (deriva dal verbo CH' "attraversare")
CH'YAR, al momento 
CH'SHOGG, attraverso il Regno delle Tenebre 

HUP, da (deriva dal verbo HUPA "nascere")
HUP R'LYEH, da R'lyeh
HUP YUGGOTH, da Plutone
 
Pronomi personali 
 
Non sempre i pronomi personali compaiono esplicitamente nelle frasi in R'lyehian. Spesso tuttavia ricorrono. Sono ben definiti e il loro uso non è difficile. Questi sono i pronomi di I e III persona, singolari e plurali:  
 
YA, io 
Y-, io, mio
Y'-, io, mio 
C'-, noi, nostro 
H'-, egli, ciò, suo 
F'-, loro 
 
Questi pronomi si usano come prefissi per coniugare i verbi. Esempi: 
 
Y'AI, io parlo, io chiamo 
C'AI, noi parliamo, noi chiamiamo 
H'AI, egli parla, egli chiama
F'AI
, essi parlano, essi chiamano 
Y'EE, io rispondo 
C'EE, noi rispondiamo 
H'EE, egli risponde
F'EE, essi rispondono
Y'WGAH'N, io risiedo
C'WGAH'N, noi risiediamo
H'WGAH'N, egli risiede
F'WGAH'N, essi risiedono 
Y'GOTHA, io desidero 
C'GOTHA, noi desideriamo
H'GOTHA, egli desidera
F'GOTHA, essi desiderano 
 
Gli stessi prefissi si usano anche per ottenere le forme possessive dei nomi non verbali. 

YGNAIIH, mio padre
C'GNAIIH, nostro padre
H'GNAIIH, suo padre
F'GNAIH, loro padre
Y'BTHNK, il mio corpo
C'BTHNK, il nostro corpo 
H'BTHNK, il suo corpo
F'BTHNK, il loro corpo

Esistono alcune alterazioni poco chiare prodotte dall'unione di questi prefissi pronominali con le radici verbali. Così abbiamo CF'AYAK'-, tradotto con "noi (ti) inviamo", da C- e da FHAYAK "inviare". In realtà l'elemento '- dovrebbe essere proprio il pronome di seconda persona singolare, agglutinato al verbo, il che darebbe una spiegazione logica a queste irregolarità. Se questo fosse dimostrato, dovremmo tradurre CF'AYAK'- con "noi ti inviamo" e aggiungere questa voce all'elenco dei pronomi personali: 
 
'- (-'), tu 
 
Allo stesso modo abbiamo la frase HASTUR CF'TAGN "Hastur, noi ti attendiamo!", che mostra lo stesso trattamento del ben noto verbo FHTAGN. In alcuni casi questo prefisso viene omesso: probabilmente non si pronuncia per eufonia. Sono necessari ulteriori approfondimenti e purtroppo ci si scontra sempre con lo stesso problema: la scarsità del materiale. 

Non è stato facile, ma sono riuscito a trovare anche il pronome di seconda persona plurale: 
 
YMG', voi, vostro 

Così abbiamo le seguenti forme: 

YMG' NILGH'RI, voi tutti
YMG'AI, voi parlate, voi chiamate
YMG'EE, voi rispondete 
YMG'WGAH'N, voi risiedete 
YMG'GOTHA, voi desiderate 
YMG'GNAIIH, vostro padre
YMG'GNAIIHH, i vostri padri 
YMG'BTHNK, il vostro corpo 

Come visto per il pronome di seconda persona singolare, i verbi transitivi mostrano questo ordine: pronome soggetto + pronome oggetto + radice verbale
 
Y' YMG'AI, io vi chiamo 
Y' YMG'ULN, io vi chiamo, io vi evoco 

A quanto pare il pronome YMG' può fungere anche da singolare nelle comuni conversazioni, mentre il pronome '- (-') è invece riservato alle invocazioni ai Demoni o ad altri contesti solenni. Se questo fosse confermato, YMG' corrisponderebbe nella semantica all'inglese you, mentre '- (-') corrisponderebbe all'inglese thou.
 
Suffissi e prefissi verbali  

Il suffisso -OG è usato per marcare l'intensità di un'azione: 
 
L'intensivo di THROD "tremare" è THRODOG "tremare molto".
 
Esiste anche OGTHROD, alla lettera "molto tremare", con questo elemento come prefisso anziché come suffisso. Non sono sicuro che questa formazione inversa abbia un uso concreto al di fuori delle formule magiche.  
 
Tramite il suffisso NAFL- "non ora" si forma un particolare tempo dei verbi, che spesso - ma non sempre - è traducibile col passato: 
 
NAFL'SLL'HA "tu hai portato (offerte)" è il passato di SLL'HA "tu stai portando (offerte)". 
 
A volte ci sono alterazioni della radice unita a questo prefisso, dovute a motivi fonetici:  

NAF'LTHAGN "attenderà" è usato come futuro (o meglio non-presente) di FHTAGN "attende". 

Se si intende specificare che un evento è avvenuto nel passato si usa il prefisso MGEP- "prima". In modo simile, per specificare che un evento avverrà nel futuro si usa il prefisso EP- o EPHAI- "dopo": 
 
H' MGEPAH, egli fece
H' EPHAIAH, egli farà 
H' MGEPBUG, egli andò 
H' EPBUG, egli andrà 
H' MGEPNOG, egli venne
H' EPHAINOG, egli verrà

Per ottenere la forma negativa di un verbo transitivo si usa il prefisso NA- e si pospone NILGH'RI "alcunché". Molti sostengono che questo prefisso NA- sia un'abbreviazione di NAFL- "non ora" (vedi sopra). Credo che sia invece NAFL- ad essere un'estensione della negazione NA-
 
In alcuni casi NAFL- sembra invece indicare la negazione e doversi tradurre con "non". Sembra chiaro che questa contraddizione sia soltanto apparente, essendoci qualche peculiarità come l'intonazione, l'accento o altro a distinguere il senso, non essendo facile trascrivere con lettere a noi note queste differenze. A parer mio, quando NAFL- è un prefisso che marca il tempo non presente dei verbi, è atono. Quando è una negazione porta invece l'accento. 
 
La stessa ambiguità si rileva con la congiunzione MG "ancora, tuttora", usata anche come prefisso, che in molti contesti significa invece "opposto a", "non". Anche in questo caso a parer mio deve sussistere una differenza di pronuncia: /ṃg-/ "ancora, tuttora" rispetto al prefisso negativo /ɱ-/ "opposto a", "non".  
 
Numerali 
 
Questi sono i numerali cardinali: 
 
EHYE, uno
EHYEE, due
YEEOGNG, tre 
YEEOGNGE, quattro
YEEOGNOR, cinque
YEEOGNGN, sei
YEEOGNGM, sette
YEEOGNGK, otto
YEEOGNGP, nove
YEEOGOG, dieci
YEEOGOGNG, cento
YEEOGOGNOR, mille
YEEOGOGOG, un milione 

L'unico numerale ordinale noto è EHYEOG "primo" (da non confondere con EHYEEOG "molti"). Il pronome indefinito EHYENAH significa "nessuno".

Interiezioni rituali

L'interiezione UAAAH serve a concludere un'evocazione e può essere tradotta con "così sia!".  
L'interiezione ZHRO marca invece il tono ascendente di un'evocazione ed è traducibile con "non farlo!". Si può dire che ZHRO sia l'opposto di UAAAH
Esiste anche un'interiezione UT, che introduce l'evocazione e potrebbe essere tradotta con "fa' questo!". Secondo alcuni sarebbe una sorta di chiave per il channelling. 
 
Peculiarità semantiche 
 
Si notano moltissime forme perifrastiche. Ad esempio il concetto di "tenebra" è fondamentale, mentre quello di "luce" è espresso tramite la sua negazione. Il tabù verbale sembra avere un ruolo fondamentale. Non escludo però che in futuro il lessico della lingua di R'lyeh potrà essere conosciuto molto meglio e che emergeranno sinonimi non perifrastici delle parole per "luce", "vedere", "morto", etc. 
 
Altri testi
 
Un testo in R'lyehian si trova in un romanzo di Brian Lumley, La saga di Titus Crow (The Burrower Beneath, 1974). 
 
YA NA KADISHTU NILGH'RI STELL'BSNA NYOGTHA,
K'YARNAK PHLEGETHOR L'EBUMNA SYHA'H N'GHFT,
YA HAI KADISHTU EP R'LUH-EEH NYOGTHA EEH,
S'UHN-NGH ATHG LI'HEE ORR'E SYHA'H.
 
 
Traduzione:  

"Non sapevo proprio niente, ho supplicato Nyogtha,
Abbiamo condiviso i nostri pensieri accanto al pozzo più oscuro,
Conosco ora l'oscura saggezza impartita da Nyogtha,
Questo oscuro patto lo sigillo a danno della mia anima immortale." 
 
Un altro notevole frammento in R'lyehian si trova nel Web, anche se non mi è stato facile reperirne la fonte ultima. È contenuto in un racconto intitolato Faith, il cui autore è Bertram Russell. Ecco il testo:  

CTHUGHA FM'LATGH MNAHN' HLIRGH!
CTHUGHA CH'NW HAFH'DRN!
CTHUGHA FM'LATGH UH'E WFAQA!

 
Traduzione: 
"Cthugha brucia gli inutili eretici!
Cthugha passa sopra il suo sacerdote!
Cthugha brucia la gente che dodio!

Un testo problematico

Esiste nel Web persino il supposto originale in R'lyehian di un passo famosissimo e universalmente noto, tratto dal Necronomicon e riportato da Lovecraft per la prima volta nel racconto La città senza nome (1921): 
"That is not dead which can eternal lie. And with strange aeons even death may die." 
Eccolo:  
 
CAHF AH NAFL MGLW'NAFH HH' AHOR SYHA'H AH'LEGETH, NG LLLL OR'AZATH SYHA'HNAHH N'GHFTEPHAI N'GHA AHORNAH AH'MGLW'NAFH.
 
Il testo che si trova nelle traduzioni in italiano è questo: 
"Non è morto ciò che può vivere in eterno. E in strani eoni anche la Morte può morire". Secondo l'interpretazione letterale dovremmo avere: "Che non ora è non più sognante colui che può in eterno giacere, quindi durante inconsueti eoni persino la morte potrebbe non più sognare". 
 
C'è tuttavia un piccolo problema. Il traduttore in R'lyehian è incappato in un errore gravissimo. La frase inglese which can eternal lie significa "che può giacere in eterno". Già il traduttore in italiano si è preso una bella licenza, interpretando come se fosse which can eternal live, ossia "che può vivere in eterno". Qui siamo andati ben oltre. Chi ha compiuto la traduzione in R'lyehian ha interpretato which can eternal lie come "che può mentire in eterno"! I casi sono due:  
 
1) La traduzione è stata fatta con un traduttore automatico, e chi ha premuto il tasto non si è accorto dell'errore; 
2) La maggior parte dei parlanti angosassoni intendono proprio which can eternal lie come "che può mentire in eterno". 
 
Mi renderebbe molto triste sapere che la seconda ipotesi è quella giusta e che Lovecraft è stato equivocato dai parlanti della stessa lingua inglese, che hanno scambiato to lie "giacere" con to lie "mentire". Fatto sta che LEGETH significa "ignoranza" e AH'LEGETH significa "mentire" (alla lettera "fare ignoranza"). Il contrario di LEGETH è PHLEGETH "Regno dell'Informazione", il cui prefisso PH- (senza occlusiva glottidale) ha evidentemente un valore di negazione: "non-ignoranza" = "informazione". Non mi risultano altre occorrenze di una simile formazione.    
 
Conclusione: il testo in R'lyehian è grammaticalmente corretto, ma traduce un concetto sbagliato a causa dell'ignoranza della lingua inglese. Non è certo tratto dal Necronomicon. Domanda: perché non è stato usato un verbo come FHTAGN "attendere" o WGAH'N risiedere" per tradurre l'inglese to lie "giacere"? Almeno sarebbero state parole della stessa famiglia semantica! Non ho la benché minima idea di chi ha diffuso questo documento problematico. 
 
Etimologia di R'lyeh 

Il significato del toponimo R'LYEH è subito determinabile a partire dal verbo R'LUH "nascosto, occulto". Il nome della Città-Cadavere significa "Luogo Nascosto", "Luogo Inaccessibile", "Luogo Oscuro". Si deduce che la lingua R'lyehian presenta elementi introflessivi.
 
Possibile parentela con l'Enochiano  
 
GNAIIH "padre" corrisponde alla parola enochiana GNAY "fare".
La protoforma ricostruibile è *gnaHji- "fare; procreare". Il significato originario della parola R'lyehian doveva essere "procreatore", "creatore", "facitore, fattore".
 
'AI "parlare; chiamare, invocare" corrisponde alla parola enochiana GOH- "dire" (GOHO "egli dice", GOHIA "noi diciamo", GOHUS "io dico", GOHOL "dicendo", etc.). La protoforma ricostruibile è *ʔγwaHjV- "pronunciare". 
 
N'GHA "morte" corrisponde alla parola enochiana GAH "spirito". La protoforma ricostruibile è *ngaHV- "fantasma, spirito di trapassato". 

LG "pensiero" e il suo derivato LLOIG "mente, psiche" corrispondono alla parola enochiana LOAGAETH "parola di Dio". La protoforma ricostruibile è *Lo'gV-(jV)- "verbo, pronuncia; pensiero". 
 
Il nome della divinità GHATANOTHOA è formato dalla parola enochiana NOTHOA "in mezzo". La prima parte del composto, GHATA-, potrebbe corrispondere a GATH "materia". Il teonimo potrebbe dunque significare "Centro della Materia". Sembra trattarsi di prestiti, non di voci connaturate. Anche se il teonimo non sembra appartenere alla lingua di R'lyeh, potrebbe documentare che Lovecraft ha avuto qualche contatto con la Magia Enochiana.     
 
Possibili prestiti da lingue ignote  
 
Alcune parola hanno una fonotattica inconsueta, il che mi fa sospettare che siano prestiti da una lingua diversa e forse più antica. Tra questi ho identificato i seguenti: EBUMNA "pozzo", KADISHTU "conoscere", OOBOSHU "visitare". Come si può  vedere, la struttura sillabica non è di tipo CCCVCC o simili, bensì VCVCCV o VCVCV: evidentemente sono stati presi da una lingua di un ceppo del tutto dissimile, che non aveva molto in comune nemmeno nella disposizione dei suoni più elementari. 
 
Risorse on line  

Si trovano svariate descrizioni della lingua di R'lyeh, anche se spesso sommarie e non esenti da problemi. Questo è un esempio:
 
 
Si segnala lo Cthuvian / English Dictionary, un utilissimo lavoro di Cyberangel e Coelacanth, che include un complendio grammaticale: 
  
 
Ho reperito un trattato sul Necronomicon, che include un glossario (alcune parole non si trovano altrove):
 
 
Esiste persino un traduttore automatico R'lyehian - Inglese, di fondamentale importanza ma da usarsi con cautela: 
 
 
Purtroppo non sempre la buona volontà è di aiuto. In un sito, che non riporto per non dargli visualizzazioni immeritate, sono presenti file mp3 con la pronuncia di alcune parole. Il problema è che quando mancano le vocali e ci sono gruppi consonantici ardui, la stupida vocina fa lo spelling. Possa Cthulhu masticare i responsabili di questo scempio!   

Esistono persone che hanno un'ottima conoscenza della lingua di R'lyeh? Probabilmente sì. Esistono siti scritti in parte in R'lyehian, che riportano brani lunghi e complessi, di cui ci occuperemo nel dettaglio in altra sede. Questo è un esempio: 
 
 
Nel frattempo il lettore può cimentarsi nella traduzione di qualcuno di questi documenti, per scoprire se hanno un senso o se sono stati assemblati automaticamente:  
 
N'ghft nog zhro tharanak wgah'n y'hah uh'e orr'e naathg f''ai li'hee kadishtu, llll ph'ron r'luh throd Nyarlathotep li'hee goka 'fhalma sgn'wahl ep, bug f'Nyarlathotep h'uh'e hrii Hasturoth throd nnnCthulhu ckn'a ngfhtagn ilyaa. Shogg nilgh'rior Dagonyar nw goka ph'ya shtunggli k'yarnak kn'a, fhtagn nilgh'ri hlirghoth ftaghu kn'a wgah'n grah'n naflhupadgh, 'bthnk li'hee fm'latgh nguaaah Chaugnar Faugn 'fhalma ep. Geb li'hee goka mnahn' ph'ch' li'hee fhtagnnyth gof'nn, nilgh'ri nnnsgn'wahl kadishtu naehye ilyaaoth k'yarnak R'lyeh f'nglui, h'sgn'wahl shugg f'k'yarnak sll'hanyth shugg bug. 
 
Ph'hlirgh gothayar ph'stell'bsna nnnhrii hai 'bthnk nglui, stell'bsna naflshagg gotha nw kn'a ehyeyar, naflvulgtm kn'a clw'nafh chlirgh shtunggli nog, nastell'bsna r'luh nog ilyaa tharanak. Tsathoggua chtenff naflnog 'fhalma k'yarnak ah gof'nn ee ulnagl, naflstell'bsna naathg nakadishtu lloig Tsathoggua ya lw'nafh y-ilyaa shtunggli, stell'bsna 'fhalma r'luh li'hee nilgh'ri stell'bsna ron. Grah'n ph'k'yarnak Yoggoth hafh'drn f'ya Chaugnar Faugn r'luh shagg sgn'wahlyar, ooboshu orr'e naflgoka nakn'a nashogg Hastur f'Cthulhu, n'gha f'shogg na'fhalma y-sgn'wahl n'ghft wgah'n k'yarnak. 
 
Naflkadishtu orr'e 'fhalma shugg naflk'yarnak nallll nnnk'yarnak Nyarlathotep fm'latgh, Chaugnar Faugn sgn'wahl uln phlegeth shuggoth sll'ha cgnaiih n'gha, gof'nn ph'shagg nwnyth h'shtunggli r'luh nilgh'ri gotha. Y-zhro gotha ee nglui h'sll'ha Dagon sll'ha gof'nn ulnoth li'hee, hafh'drn fhtagn y'hah hafh'drnyar Chaugnar Faugn ron 'fhalma gotha, r'luh Yoggoth uh'e athg phlegethnyth gof'nn Dagon zhro. Nnnphlegeth Tsathoggua ehye nnnron ngk'yarnak athg Cthulhu fm'latgh ebunmaoth, k'yarnak chtenff uh'e gof'nnagl athg hrii bug mnahn' ulnoth, ron ngsyha'h vulgtm zhro f'shogg hai hafh'drn.

Athgyar Cthulhu hupadgh li'hee throd uh'e, athg ilyaa y-Hastur ee.

Ch' shugg ooboshu uh'e cehye sgn'wahl hrii ftaghu, ch' shagg sgn'wahl ooboshu wgah'n mg stell'bsna phlegeth, shagg syha'h ep nglui nggotha nafln'gha ph'nog shtunggli hupadgh R'lyeh fm'latgh ron nw tharanak 'bthnk hlirgh, stell'bsna y-'fhalma nglui goka nnnnilgh'ri ebunma tharanak, goka fhtagnog chtenffagl vulgtlagln n'ghft tharanak llll shtungglinyth shugg.