mercoledì 28 dicembre 2016



UN VIAGGIO A QUILMES 

Google Maps insegna molte cose. Oggi ho visitato Quilmes, nella provincia di Buenos Aires, il luogo dove sono stati deportati i Diaghiti Quilmes e Calianos (KILMI nella lingua Kakán significa "tra i monti", QALIÁN significa “eroe”). Di loro è rimasto soltanto il nome attribuito all’abitato: un secolo dopo la deportazione si erano estinti. Oggi Quilmes è un luogo orrendo, come gran parte dell'Argentina, mi sia consentito dire. Casupole in cartongesso e in nudi mattoni, molte strade sterrate e angiporti, bassifondi che sembrano immensi campi rom, anzi ancor peggio: lande spettrali piene di immondizia in cui vagano branchi di bambini inselvatichiti e di cani rognosi. Ho percorso calle Avenida Otamendi e calle Avenida Italia. La seconda non è nemmeno asfaltata. C'è anche un "club nautico" in quel vicolo squallido: alcune barche sfondate che a stento galleggiano in un braccio morto di acqua marina. Non si trova la benché minima traccia della Chiesa di Roma, mentre è pervasiva la presenza di un gran numero di Chiese evangeliche, pentecostali e simili. “Es tiempo de volverse a Dios”, è scritto su un muro di calle French. Non lontano campeggia un grande manifesto che pubblicizza una congrega chiamata Iglesia Tiempo de Salvación y Milagros
 
Marco "Antares666" Moretti, novembre 2016

sabato 24 dicembre 2016

LA LINGUA FRANCO-NORRENA

 

Molti anni fa - ero ancora uno studente universitario - mi giunse da un fraterno amico la notizia di un fatto che ritenni portentoso e mirabile. Ne fui semplicemente galvanizzato. Nel Nord della Francia, in Normandia, un villaggio voleva tornare all'uso della lingua norrena e agli antichi culti di Odino e di Thor. All'epoca il Web non esisteva. Non era facile trovare informazioni. Non sono riuscito a risalire alla fonte e a confermare queste voci, che ancora oggi restano misteriose, anche perché sono altissime le probabilità che l'iniziativa sia stata soppressa dal regime tirannico vigente in Francia. Sono tuttavia riuscito a trovare un blog molto interessante:


Il titolo è "Actualité de la recréation du Norrois en France / News about Norse language recreation in France". L'anonimo autore del portale si propone di plasmare una conlang a partire dal norreno, adattandone il sistema fonetico a quello dell'attuale francese. L'operazione non è concettualmente difficile: di fatto si tratta di semplificare il sistema fonetico. Pur essendo stato costruito a partire da un semplice diario della piattaforma Blogger aka Blogspot, il lavoro mi pare riuscito bene ed è descritto con ordine in diverse sezioni. Peccato che quest'opera tanto singolare e interessante sia alla deriva nel nulla blogosferico e che non siano disponibili approfondimenti. Noto per esempio che manca del tutto ogni riferimento ai dittonghi, cosa che rende difficile molte cose. 

Il progetto "Franconorrois" (Franco-norreno) ha fatto seguito al precedente progetto "Néonormand" (Neonormanno), nato nel 2006, distinguendosi però nella sua metodologia. Così ci viene spiegato che il protocollo di restaurazione si fonda sui seguenti princìpi, che mi trovano molto critico quando non apertamente avverso: 

1) La lingua materna influenza sistematicamente la lingua obiettivo (Bentahila & Davies, 1993)
2) Il purismo linguistico è un freno alla rivitalizzazione delle lingue (Dorian, 1994)
3) Il compromesso facilita la riuscita di un programma di rivitalizzazione (Thieberger, 2002)

In altri termini, la conlang franco-norrena è opposta nei suoi princìpi costituitivi sia alla Lingua Islandese Alta (Háfrónska) che al Norreno Alto da me ideato. Pure conserva un suo fascino e ha qualche valore scientifico, dato che in parte è stata plasmata sulla base di toponimi che documentano una sopravvivenza della lingua norrena come vernacolo in epoca medievale. In alcuni casi il franco-norreno ricostruito invece si distacca dalle testimonianze del norreno locale. Ad esempio, nel dialetto romanzo di Normandia sopravvive la parola hougue "collinetta", la cui pronuncia mostra una forte aspirazione: /χu:g/. L'origine è dal norreno haugr /hauγr/ "collinetta". Gli esiti dell'aspirata iniziale e del dittongo non possono essere spiegati con la filologia romanza: l'evoluzione di /au/ in /u:/ deve essere avvenuta nella lingua norrena d'uso vernaccolare. Il franco-norreno non mostra aspirazione iniziale: hestr /hɛstr/ "cavallo" > hest /ɛst/. Anche se non riportato nel blog, l'esito del dittongo /au/ dovrebbe essere /o/. Così si avrebbe un franco-norreno *hog /og/ "collinetta" in contrasto a hougue /χu:g/. Approfondiremo l'argomento in altra occasione.

Ho ripreso alcuni esempi dal blog, tuttavia ho usato una diversa trascrizione fonetica dei lemmi norreni. Ho riportato anche gli esempi di toponomastica della Normandia contenuti nel blog con tanto di datazione.  

Norreno: bók /bo:k/ "faggio"
Franco-norreno: bok /bok/
Toponomastica: Bocolunda silva "Bosco di Faggi" (1032) 

Norreno: dalr /dalr/ "valle"
Franco-norreno: dal /dal/
Toponomastica: Tordal "Valle di Thor" (1295)
 

Norreno: hólmr /ho:lmr/ "isolotto"
Franco-norreno: holm /olm/
Toponomastica: Corhulma (1032)

Norreno: holt /holt/ "boschetto"
Franco-norreno: holt /olt/
Toponomastica: Bulcolt "Boschetto del Toro" (1060 circa)
 

Norreno: hús /hu:s/ "casa"
Franco-norreno: hus /us/
Toponomastica: Salhus "Stanza" (1024)

Norreno: hvítr /ʍi:tr, χwi:tr/ "bianco"
Franco-norreno: hwit /wit/
Toponomastica: Witeflue "Flusso Bianco" (1130)

Norreno: lundr /lundr/ "bosco"
Franco-norreno: lund /lund/
Toponomastica: Bocolunda silva "Bosco di Faggi" (1032)

Norreno: melr /mɛlr/ "duna" 
Franco-norreno: mjel /mjɛl/
Toponomastica: La Mielle d'Agon "La Duna di Agon" (1421)
 

Norreno: mikill /'mikill/ "grande"
Franco-norreno: mikel /mikɛl/
Toponomastica: Miqueltuit "Grande Radura" (1239) 

Norreno: strǫnd /strɔnd/ "costa"
Franco-norreno: strand /stʁãnd/
Toponomastica:  Lestrande "La Costa" (1507)

Norreno: úlfr /u:lvr/ "lupo"
Franco-norreno: ulv /ulv/
Toponomastica: Hulvedala "Valle del Lupo" (1025)
 

Norreno: vík /wi:k/ "baia"
Franco-norreno: wik /wik/
Toponomastica: Kapelwic "Baia della Cappella" (1177)

Norreno: þorn /θorn/ "spina" 
Franco-norreno: torn /toʁn/ 
Toponomastica: Tornebu "Fattoria delle Spine" (1082) 

Si citano altri toponimi normanni, senza tuttavia fornire il corrispondente franco-norreno delle radici:

Norreno: djúp /dju:p/ "profondità"
Toponomastica: Dieppa (1030)

Norreno: kirkja /'kirkja/ "chiesa"
Toponomastica: Kerkeville (XII sec.)

Norreno: lítill /'li:till/ "piccolo"
Toponomastica: Licteltot "Piccolo Terreno" (1055 circa)

Norreno: topt /toϕt/ "fattoria"
Toponomastica: Licteltot "Piccola Fattoria" (1055 circa) 

Norreno: Þormóðr /'θormo:ðr/ "Ira di Thor"
     (n. pers.)
Toponomastica: Tormodi villa (1203)

Norreno: þrep /θrɛp/ "terrazza"
Toponomastica: Tribehou

Posso aggiungere di mia iniziativa altre parole norrene che vivono tuttora nella toponomastica corrente, pur non essendo più intesi dai nativi:

Norreno: apaldr /'apaldr/ "melo"
Toponomastica: Aptot "Fattoria del Melo" 

Norreno: bekkr /bɛkkr/ "ruscello"
Toponomastica: Caudebec "Ruscello Freddo" 

Norreno: breiðr /breiðr/ "largo"
Toponomastica: Brestot "Fattoria Larga" 

Norreno: brekka /'brɛkka/ "pendio"
Toponomastica: Briquebec "Ruscello del Pendio" 

Norreno: búð /bu:ð/ "riparo, capanna"
Toponomastica: Elbeuf "Riparo della Sorgente" 

Norreno: djúpr /dju:pr/ "profondo"
Toponomastica: Dieppedalle "Valle Profonda" 

Norreno: eski /'ɛski/ "legno di frassino"
Toponomastica: Ectot "Fattoria del Legno di Frassino" 

Norreno: fiskr /fiskr/ "pesce"
Toponomastica: Figard "Corte del Pesce" 

Norreno: flóð /flo:ð/ "flusso"
Toponomastica:
Vittefleur "Flusso Bianco"

Norreno: fúll /fu:ll/ "fetido"
Toponomastica: Foulbec "Ruscello Fetido" 

Norreno: garðr /garðr/ "corte"
Toponomastica: Auppegard, Épégard "Corte del Melo"

Norreno: gata /'gata/ "passaggio, cammino"
Toponomastica: Houlgate "Cammino Cavo" 

Norreno: hagi /'haγi/ "recinto"
Toponomastica: Étauhague "Recinto dello Stallone" 

Norreno: hrafn /r̥avn/ "corvo"
Toponomastica: Randal "Valle dei Corvi" 

Norreno: kaldr /kaldr/ "freddo"
Toponomastica: Caudebec "Ruscello Freddo", Caudebronne "Fonte Fredda"

Norreno: langr /laŋgr/ "lungo"
Toponomastica: Lanquetot "Fattoria Lunga" 

Norreno: nes /nɛs/ "promontorio"
Toponomastica: Nez de Jobourg

Norreno: sandr /sandr/ "sabbia"
Toponomastica: Sanvic "Baia di Sabbia" 

Norreno: steinn /steinn/ "pietra"
Toponomastica: Étainhus "Casa di Pietra" 

Norreno: sund /sund/ "stretto"
Toponomastica: Sund de Chausey "Stretto di Chausey"

Norreno: þorp /θorp/ "villaggio"
Toponomastica: Le Torps "Il Villaggio"

Norreno: þveit /θweit/ "radura"
Toponomastica: Braquetuit "Radura del Cespuglio" 

Torniamo al blog in analisi. Questi sono gli esempi di corrispondenza fonetica tra norreno e franco-norreno (si omette l'indicazione dello stop glottidale nelle parole che iniziano in vocale, non essendo fonemico):

álfr /a:lvr/ "elfo" > /ov/
dags /daxs/ "del giorno" > /daks/
góðr /go:ðr/ "buono" > /go/
harðr /harðr/ "duro" > /aʁd/
hár /ha:r/ "palombo" > /aʁ/
hestr /hɛstr/
 "cavallo" > /ɛst/
hlið /l̥ið/ "fianco" > /li/
hnot /n̥ot/ "noce" > /not/
hol /hol/ "cavità" > /ol/
hringr /r̥iŋgr/ "anello" > /ʁiŋ/
hugr /huγr/ "opinione" > /ug/ 
hvalr /ʍalr, χwalr/ "balena" > /wal/
kaldr /kaldr/
 "freddo" > /kald/
ráð /ra:ð/ "consiglio" > /ʁa/
refr /rɛvr/ "volpe" > /ʁev/ 
topt /toϕt/ "fattoria" > /toft/
vatn /watn/ "acqua" > /watɛn/
þing /θiŋg/ "assemblea" > /tiŋ/

L'autore fornisce molti dettagli che talvolta lasciano perplessi. Sono convinto che la semplificazione fonetica sia eccessiva e si presti a dare origine a non poche ambiguità. Ci sono diversi punti controversi, tra cui i seguenti: 

1) la totale abolizione del contrasto tra vocali brevi e vocali lunghe;
2) la perdita della consonante /ð/ finale di parola se preceduta da vocale (ma a quanto pare non se è preceduta da consonante);
3) la perdita dell'aspirazione /h/.

Se dalla lingua popolare si passasse a rendere nella fonetica franco-norrena la lingua degli Scaldi, piena zeppa di kenningar, non ci si riuscirebbe più a capire. Le omofonie, già frequenti in norreno, in franco-norreno aumenterebbero a dismisura. La parola valr significa "falco", "caduto in battaglia" o "parlante romanzo": è tuttavia ben distinta da hvalr "balena". In franco-norreno tutti questi lemmi si pronuncerebbero /wal/. Così vit "coscienza", vitr "saggio" e hvítr "bianco" collasserebbero in /wit/; allo stesso modo viðr "legno" e víðr "vasto" collasserebbero in /wi/. Non sono certo che l'autore della conlang si sia esercitato a tradurre testi complessi. 

Il progetto precedente, il Neonormanno, mostra una lingua un po' diversa e meno semplificata, anche se comunque abbastanza lontana dall'originale. Questa conlang neonormanna, di cui il franco-norreno può comunque essere ritenuto una variante, è descritta in un'apposita pagina di Wikibooks: 


Questo è l'inizio della favola di Cappuccetto Rosso in lingua neonormanna: 

Dat vas en time ene toorparalige litle stoolke, hine falligaste at wèr connom have seet ; hennar modir elskde mjoc hane, oc amme elskde hane mèr. Dâ gode ginnine gèrde till hane ene litle roode hette ; hon vas swâ laglige mèd at allstadar hon kalldic hine Litle Roodhettine. En dag hennar modir, wèr havde eldad cagar, till hane sagde: “far oc se wèrsoo ammine dine es, for dvi at èc sagdomc at hon vas sike, bèr till hane en cage oc ta desse litle smjorsgritine.” Hine Litle Roodhettine dragde strax oc farde till sine ammesheme, wèr bude i ett annat toorp. Farande i en skog mœtte hon ulvin, wèr havde list till ad ete hane ; en han ecke bellde av dvi at nacgare treskèrarar vare i skogin.

Conclusioni

Non sono affatto sicuro che l'iniziativa del villaggio di cui mi giunse notizia all'epoca degli studi universitari abbia connessione con la creazione del neonormanno e del franco-norreno. Potrebbe trattarsi di qualcosa di completamente diverso. Non metterò mai abbastanza enfasi sul fatto che l'artefice della rivitalizzazione del norreno in forma semplificata non osa mentovare il proprio nominativo e nemmeno utilizza un nick, come se tremasse di paura al solo pensiero di essere identificato. Tutto ciò è molto triste. Cercando nel Web, mi sono imbattuto in questo intervento, pubblicato su un forum in cui si discuteva dell'eredità scandinava in Normandia: 

"I can't believe this is true. Movement Against Racism has a veto on people knowing their origin? Unbelievable. Is this legal in France?"

Ebbene sì, le cose stanno così. Esiste persecuzione della lingua norrena in Francia. Se un normanno osa affermare la sua esistenza subisce ritorsioni legali.

domenica 18 dicembre 2016

IL NORRENO ALTO: UNA VARIANTE ARCAIZZANTE DELLA LINGUA ISLANDESE ALTA


A partire dalla Lingua Islandese Alta è possibile costruire facilmente una nuova conlang davvero singolare e sorprendente: il Norreno Alto. È sufficiente restaurare in toto l'ortografia antica e la pronuncia originale norrena per ogni parola della Háfrónska! Non è difficile. Vediamo di procedere con ordine.

Nel corso dei secoli, in Islanda è avvenuta una rotazione consonantica che ha portato /b/, /d/, /g/ a diventare /p/, /t/, /k/, producendo al contempo l'aspirazione degli originali /p/, /t/, /k/ in /ph/, /th/, /kh/ (tranne che in alcuni contesti, come nei nessi /sp/, /st/, /sk/). Si sono verificati alcuni fenomeni di palatalizzazione. Le vocali lunghe sono quasi tutte diventate dittonghi e si sono formate nuove vocali lunghe a partire da quelle brevi: così da /a:/ si è sviluppato il dittongo /au/; da /o:/ si è sviluppato il dittongo /ou/; da /e:/ si è sviluppato il dittongo ascendente /jɛ(:)/. Le vocali lunghe ǿ /œ:/ e ǽ /ɛ:/ si sono confuse e si sono dittongate in /ai/. Il dittongo originale /au/ è diventato /øɪ/. La rotica /r/ finale di parola preceduta da consonante ha sviluppato una vocale /ʏ/. Diverse vocali hanno subìto cambiamenti nella qualità: la vocale bemollizzata /y(:)/ è diventata /ɪ(:)/, mentre /u/ è diventata la vocale bemollizzata /ʏ/.

Per dare un'idea dei mutamenti in questione riporto una serie di confronti tra la pronuncia antica e quella moderna:

fara /'fara/ "andare" > fara /'fa:ra/
nafn /navn/ "nome" > nafn /na:pn/
ek /ɛk/ "io" > ég /jɛ:γ/
skips /skips/ "della nave"
> skips /skɪfs/
vinr /winr/ "amico"
 > vinur /'vɪ:nʏr/
lopt /loϕt/ "aria" > loft /lɔft/
upp /upp/ "su" > upp /ʏhp/

sjálfr /sja:lvr/ "sé" > siálfur /'sjaulvʏr/
kné /kne:/ "ginocchio" > hné /n̥jɛ:/
vín /wi:n/ "vino"
 > vín /vi:n/
fótr /fo:tr/ "piede"
> fótur /'fouthʏr/
fǿtr /fœ:tr/ "piedi" > fætur /'faithʏr/

haukr /haukr/ "falco" > haukur /'høɪkhʏr/
einn /einn/ "uno"
einn /eitn/
ey /ey/ "isola" > ey /ei/ 

kapp /kapp/ "contesa" > kapp /khahp/ "zelo"
kenna /'kɛnna/ "insegnare"
> kenna /'kjhɛnna/ 
gabb /gabb/ "imbroglio" > gabb /kapp/

piltr /piltr/ "ragazzo"piltur /'phɪlthʏr/
bað /bað/ "bagno"
 > bað /pa:ð/

tveir /tweir/ "due" (m.)tveir /thveir/
dagr /daγr/ "giorno"
 > dagur /'ta:γyr/ 
detta /'dɛtta/ "cadere" > detta /'tɛhta/ 
standa /'standa/ "stare in piedi" > standa /'stanta/

Forse Braekmans non si è posto la questione, essendo più che altro interessato alle lingue moderne. Io penso di andare ben oltre. Cosa accadrebbe se riportassimo indietro le lancette della Storia? Per fissare le idee, cominciamo con un semplice esempio. La parola blandlauf per dire "lattuga", con la fonetica in uso in Islanda nel nostro tempo suona /'plantløɪv/. Orbene, ai tempi delle saghe sarebbe invece suonata /'blandlauv/. Possiamo dunque elencare una serie di lemmi nelle due varianti (solo in pochi casi la pronuncia sarà identica).

Háfrónska: Alhirðir /'alhɪrðɪr/ "Papa"
Norreno Alto: Alhirðir /'alhirðir/
   norreno al- "grande, tutto", hirðir "pastore":
lett. "Grande Pastore". Pur essendo i sostenitori della Lingua Alta quasi tutti pagani e pur essendo il Presidente Pétur Thorsteinsson un pastore luterano, non nasconderò che questa kenning mi pare venata di ideologia papista. Forse è il belga Braekmans che aderisce al Papismo.

Háfrónska: Austurheimur /'øɪstʏrheimʏr/ "Asia"
Norreno Alto: Austrheimr /'austrheimr/
    norreno austr "oriente", heimr "paese":
lett. "Paese dell'Oriente".

Háfrónska: árbækur /'aurpaikhʏr/ "annali"
Norreno Alto: árbǿkr /'a:rbœ:kr/
    norreno ár "anno", bǿkr "libri":
lett. "libri degli anni".

Háfrónska: ástblóm /'austploum/ "rosa"
Norreno Alto: ástblómi /'a:stblo:mi/
   norreno ást "amore", blómi "fiore" (m.)
In islandese moderno bl
óm "fiore" è neutro, nella lingua antica esisteva la forma maschile blómi.

Háfrónska: Bauni /'pøɪnɪ/ "Fabiano"
Norreno Alto: Bauni /'bauni/
    norreno baun "fagiolo, fava":
L'antroponimo è formato a partire dall'etimologia latina. Ne consegue che per tradurre Fabiana si deve usare Bauna.

Háfrónska: bjarnapi /'pjartnaphɪ/ "gorilla"
Norreno Alto: bjarnapi /'bjarnapi/
   norreno bjorn "orso", api "scimmia":
lett. "scimmia-orso".

Háfrónska: dauðaduft /'tøɪðatʏft/ "DDT"
Norreno Alto: dauðadupt /'dauðaduϕt/
   norreno dauði "morte", dupt "polvere":
lett. "Polvere della Morte"

Háfrónska: draumdropar /'trøɪmtrɔ:phar/ "laudano"
Norreno Alto: draumdropar /'draumdropar/
   norreno draumr "sogno", dropar "gocce":
lett. "gocce dei sogni".

Háfrónska: Eirfjöll /'eirfjœtl/ "le Ande"
Norreno Alto: Eirfjǫll /'eirfjɔll/
     norreno eir "rame", fjǫll "montagne" (fjall "montagna"):
lett. "Montagne del Rame", per via della falsa etimologia dal Quechua anta "rame". In realtà l'oronimo deriva dal Quechua anti "oriente".

Háfrónska: erlingsköttur /'ɛrtliŋkskhœhtʏr/
    "ocelot"
Norreno Alto: erlingskǫttr /'ɛrliŋgskɔttr/
   norreno erlingr "discendente di un conte", kǫttr "gatto":
lett. "gatto del piccolo conte". La kenning nasce dall'assunzione che l'ocelot stia al giaguaro come il conte al Re. Si noterà che il termine ocelot è derivato dal Nahuatl ocēlōtl /u'se:lu:tl/, che indica il giaguaro.

Háfrónska: Fjaðranaðra /'fjaðranaðra/
     "Quetzalcoatl"
Norreno Alto: Fjaðranaðra /'fjaðranaðra/
   norreno fjǫðr "piuma", naðra "serpente":
lett. "Serpente Piumato". Il teonimo Nahuatl significa "Serpente-Quetzal": quetzalli /ke'tsalli/ indica un uccello dalle piume preziose.

Háfrónska: fjörvatn /'fjœrvatn/ "acquavite"
Norreno Alto: fjǫrvatn /'fjɔrwatn/
     norreno fjor "vita", vatn "acqua":
lett. "acqua della vita". Un chiaro calco.

Háfrónska: frónberg /'frounperx/ "basalto"
Norreno Alto: frónberg /'fro:nberγ/
   norreno Frón "Islanda", berg "roccia":
lett. "roccia d'Islanda".    

Háfrónska: Glæpanet /'klaiphanɛth/ "Cosa Nostra,
     mafia"
Norreno Alto: glǿpanet /'glœ:panɛt/
   norreno glǿpr "crimine", net "rete":
lett. "Rete del Crimine"

Háónska: glæpaþegn /'klaiphaθɛγn/ "mafioso"
Norreno Alto: glǿpaþegn /'glœ:paθɛγn/
   norreno glǿpr "crimine", þegn "uomo (libero)":
lett. "uomo del crimine".

Háfrónska: gramdýr /'kramti:r/ "leone"
Norreno Alto: gramdýr /'gramdy:r/
    norreno gramr "feroce", dýr "bestia":
lett. "bestia feroce".

Háfrónska: Guðsteinn /'kvʏθsteitn/ "Pietro"
Norreno Alto: Guðsteinn /'guθsteinn/
   norreno Guð "Dio", steinn "pietra":
Lett. "Pietra di Dio"

Háfrónska: gullúlfur /'kʏtlu:lvʏr/ "sciacallo"
Norreno Alto: gullúlfr /'gullu:lvr/
   norreno gull "oro", úlfr "lupo":
lett. "lupo d'oro". Detto così per via del colore dorato del pelo. 

Háfrónska: Gyðingaguð /'kjɪðɪŋkakvʏð/ "Geova,
     Jahveh"
Norreno Alto: Gyðingaguð /'gyðiŋgaguð/
   norreno gyðingar "ebrei", Guð "Dio":
lett. "Dio degli Ebrei". Un termine che rappresenta il punto di vista del paganesimo, del tutto privo di connessioni con la lingua ebraica.  

Háfrónska: hábróðir /'hauprouðir/ "abate"
Norreno Alto: hábróðir /'ha:bro:ðir/
   norreno hár "alto", bróðir "fratello":
lett. "alto fratello". 

Háfrónska: hákóngur /'haukhouŋkʏr/ "Imperatore"
Norreno Alto: hákonungr /'ha:konuŋgr/
   norreno hár "alto", konungr "re":
lett.
"Alto Re".

Háfrónska: heljardís /'hɛljarti:s/ "demone femmina,
     diavolessa"
Norreno Alto: heljardís /'hɛljardi:s/
   norreno Hel "Inferno", dís "dea"
lett. "Dea dell'Inferno"

Háfrónska: Hinn Frelsandi /hɪtn 'frɛlsantɪ/
     "Il Messia"
Norreno Alto : Hinn Frelsandi /hinn 'frɛlsandi/
   norreno frelsa "liberare":
lett. "Il Liberatore". Termine autarchico, non corrisponde all'originale parola ebraica, che significa invece "Unto"

Háfrónska: hirðisþjónn /'hɪrðɪsθjoutn/ "diacono"
Norreno Alto: hirðisþjónn /'hirðisθjo:nn/
   norreno hirðir "pastore", þjónn "servo":
lett. "servo del pastore"

Háfrónska: Hlautgarður /'l̥øɪthkarðʏr/ 
     "Teotihuacan"
Norreno Alto: Hlautgarðr /'l̥autgarðr/
   norreno hlaut "sangue sacrificale", garðr "fortezza; corte":
lett. "Città del Sangue Sacrificale". Si noterà che il toponimo non è la traduzione letterale dal Nahuatl Teōtīhuacān /teu:ti:'waka:n/ "Luogo dove si diventa Dei". Era una città dei Toltechi, che non offrivano sacrifici umani.

Háfrónska: Hlautverjar /l̥øɪthvɛrjar/ "Aztechi"
Norreno Alto: Hlautverjar /l̥autwɛrjar/
   norreno hlaut "sangue sacrificale", -verjar "uomini":
lett. "Uomini del Sangue Sacrificale". La lingua Nahuatl o azteca è chiamata hlautverska. Termine autarchico, che non corrisponde alla traduzione di nāhuatl /'na:watl/ "il giusto suono"

Háfrónska: hleifvörður /'l̥eivvœrðyr/ "Lord"
Norreno Alto: hleifvǫrðr /l̥eivwɔrðr/
   lett. hleifr "pagnotta", vǫrðr "guardiano":
lett. "Guardiano del Pane". È un calco dall'anglosassone hlāfweard "guardiano del pane", che è l'origine della parola inglese moderna. 

Háfrónska: Hórsalir /'hoursa:lɪr/ "Babilonia"
Norreno Alto: Hórsalir /'ho:rsalir/
     norreno hóra "prostituta", salir "dimore":
lett. "Dimore delle Prostitute". Si noterà che rima con Jórsalir "Gerusalemme".

Háfrónska: hræfugl /'r̥aifʏγl/ "avvoltoio"
Norreno Alto: hrǽfugl /'r̥ɛ:fuγl/
    norreno hrǽ "cadavere", fugl "uccello"
lett. "uccello dei cadaveri". Un'antica kenning che indicava il corvo sul campo di battaglia. 

Háfrónska: hræúlfur /'r̥aiu:lvyr/ "iena"
Norreno Alto: hrǽúlfr /'r̥ɛ:u:lvr/
    norreno hrǽ "cadavere", úlfr "lupo"
lett. "lupo dei cadaveri". Un'antica kenning, anche se non si riferiva all'animale africano.

Háfrónska: Hvíthettungar /khvi:thɛhtyŋkar/
     "Ku Klux Klan"
Norreno Alto: Hvíthettungar /'ʍi:thɛttuŋgar/
   norreno hvi/tr "bianco", hettungar "cappucci":
lett. "Cappucci Bianchi". Non traduce il nome della setta, formato dall'alterazione bizzarra del greco kyklos "cerchio".

Háfrónska: Illandi /'ɪtlantɪ/ "Ahriman"
Norreno Alto: Illandi /'illandi/
    norreno illr "cattivo", andi "spirito":
lett. "Spirito Maligno".

Háfrónska: jarpapi /'jarphaphɪ/ "orango"
Norreno Alto: jarpapi /'jarpapi/
   norreno jarpr "bruno, rossiccio", api "scimmia":
lett. "scimmia bruna". Un termine molto autarchico, che non traduce l'originale malese orang utan "uomo della foresta".

Háfrónska: Jóvaldur /'jouvaltʏr/ "Ippocrate"
Norreno Alto: Jóvaldr /'jo:valdr/
   norreno jór "cavallo" (poet.), -valdr "dominatore":
lett. "Dominatore di Cavalli". È la traduzione del greco Hippokratēs.

Háfrónska: Jóvaldseiðurinn /'jouvaltseiðʏrɪtn/
     "Giuramento di Ippocrate"
Norreno Alto: Jóvaldseiðrinn /'jouvaldseiðrinn/
   norreno jór "cavallo" (poet.), -valdr "dominatore", eiðr "giuramento":
lett. "Giuramento del Dominatore di Cavalli".

Háfrónska: Karl hinn Rauði /'khartl (h)ɪtn 'røɪðɪ/
      "Karl Marx"
Norreno Alto: Karl hinn Rauði /'karl hinn 'rauði/
   norreno Karl "Carlo", rauðr "rosso":
lett. "Carlo il Rosso". Un vichingo che udisse questo nome potrebbe credere soltanto che si riferisca a un uomo con i capelli rossi. 

Háfrónska: Langbarðagráðaostur
        /'lauŋkparðakrauðaɔstʏr/
"gorgonzola"
Norreno Alto: Langbarðagráðaostr
        /'laŋgbarðagra:ðaostr/

   norreno Langbarðar "Longobardi", gráði "zaffiro", ostr "formaggio":
lett. "formaggio blu dei Longobardi". Il colore delle muffe è paragonato a quello dello zaffiro. 

Hafrónska: Ljósberi /'ljouspɛri/ "Lucifero"
Norreno Alto: Ljósberi /'ljo:sbɛri/
   norreno ljós "luce", -beri "portatore":
lett. "Portatore di Luce". È la traduzione letterale del nome latino Lucifer, da lux "luce", -fer "che porta".

Háfrónska: loðfíll /'lɔθfi:tl/ "mammut"
Norreno Alto: loðfíll /'loθfi:ll/
   norreno loði "pelliccia", fíll "elefante"
lett. "elefante con la pelliccia". Non si capisce perché sia stata mantenuta la parola fíll, che è un prestito medievale dall'arabo fīl, mentre sono state espunte parole più antiche come biskup "vescovo", keisari "Imperatore", munkr "monaco" e prestr "prete". Forse la causa è da ricercarsi nel fatto che Braekmans, ignaro dell'etimologia della parola, si è lasciato ingannare dalla sua sonorità, ritenendola nativa.   

Háfrónska: manngera /'matnkjɛ:ra/ "personificare"
Norreno Alto: manngera, manngøra /'manngɛra,
        'manngøra/
   norreno maðr "uomo", gera, gøra "fare":
lett. "fare uomo", "fare persona".

Háfrónska: mölvax /'mœlvaks/ "canfora"
Norreno Alto: mǫlvax /'mɔlwaks/
   norreno mǫlr "tarma", vax "cera":
lett. "cera delle tarme".

Háfrónska: náhaukur /'nauhøɪkhʏr/ "avvoltoio"
Norreno Alto: náhaukr /'na:haukr/
    norreno nár "cadavere", haukr "falco":
lett. "falco dei cadaveri". È una kenning antica che indicava il corvo sul campo di battaglia.

Háfrónska: Nornasáldin /'nɔrnasaultɪn/ "selezione
      naturale"
Norreno Alto: Nornasáldit /'nornasa:ldit/
    norreno Nornir "le Norne", sáld "setaccio":
lett. "Setaccio delle Norne". In norreno sáld è di genere neutro, così vuole l'articolo neutro -it

Háfrónska: Rauðvirki /'røɪðvɪrkhɪ/ "Cremlino"
Norreno Alto: Rauðvirki /'rauðwirki/
   norreno rauðr "rosso", virki "fortezza":
lett. "Castello Rosso".

Háfrónska: refapi /'rɛ:vaphɪ/ "lemure"
Norreno Alto: refapi /'rɛvapi/
    norreno refr "volpe", api "scimmia:
lett.
"volpe-scimmia". Termine autarchico.

Háfrónska: sómaherjar /'soumahɛrjar/ "Samurai"
      (pl.)
Norreno Alto: sómaherjar /'so:mahɛrjar/ 

   norreno sómi "onore", -herjar "guerrieri":
lett. "Guerrieri dell'Onore". Termine autarchico, non traduce la parola giapponese, che è dal verbo samurau, saburau "servire in armi un signore". Il neologismo gioca su un'assonanza fonetica, come in numerosissimi altri casi. In Háfrónska si usa il singolare somaherji, retroformato dal plurale; in norreno esistevano solo forme plurali di composti in -herjar.  

Háfrónska: sómaherjaréttur /'soumahɛrjarjɛhtʏr/ 
     "sushi"
Norreno Alto: sómaherjaréttr /'so:mahɛrjare:ttr/

   norreno s
ómi "onore", réttr "piatto":
lett.
"piatto del samurai".

Háfrónska: spáspjöld /'spauspjœlt/ "tarocchi"
Norreno Alto: spáspjǫld /'spa:spjɔld/ 
   norreno spa/ "profezia", spjǫld "tavolette":
lett.
"tavolette della profezia".

Háfrónska: Stórhólmur /'stourhoulmʏr/ "Hiroshima"
Norreno Alto: Stórhólmr /'sto:rho:lmr/ 
   norreno stórr "largo", hólmr "isolotto fluviale":
lett. "Isola Larga". È l'esatta traduzione del toponimo giapponese, che deriva da hiroi "largo", shima "isola".

Háfrónska: Sunnálfa /'sʏnnaulva/ "Africa"
Norreno Alto: Sunnálfa /'sunna:lva/
   norreno sunna "sole", hálfa "regione, parte":
lett. "Regione del Sole". 

Háfrónska: Svartrefur /'svarthrɛ:vʏr/ "Zorro"
Norreno Alto: Svartrefr /'swartrevr/
   norreno svartr "nero", refr "volpe":
lett.
"Volpe Nera". Una traduzione letterale del nome con l'aggiunta di un aggettivo.   

Háfrónska: svefnurtaæta /'svɛpnʏrtaaitha/
     "lotofago"
Norreno Alto: svefnurtaǽta /'swevnurtaɛ:ta/
   norreno svefnurt "papavero" (da oppio); -aeta "mangiatore":
lett. "mangiatore di oppio". Il fitonimo svefnurt deriva da svefn "sonno".

Háfrónska: tröllfugl /'thrœtlfyγl/ "moa"
Norreno Alto: trollfugl
   norreno troll "giagante, mostro", fugl "uccello":
lett. "uccello mostro, uccello gigante". Un termine autarchico che potrebbe essere usato anche per indicare l'epiornite del Madagascar. Il Maori moa deriva da una radice che nella lingua d'origine di tutti i Polinesiani indicava il pollo. 

Háfrónska: Tvífljótaland /'thvi:fljouthalant/ "Iraq"
Norreno Alto:
Tvífljótaland /'twi:fljo:taland/
   norreno tví- "due", fljót "fiume", land "terra":

lett. "Te
rra dei Due Fiumi". Traduce Mesopotamia. 

Háfrónska: Umheimur /'ʏmheimʏr/ "Natura"
Norreno Alto: Umheimr /'umheimr/
   norreno um "intorno", heimr "paese, mondo":
lett. "mondo che sta intorno", ossia "ambiente"


Háfrónska: úlfabaunir /'u:lvapøɪnɪr/ "lupini"
Norreno Alto: úlfabaunir /'u:lvabaunir/
    norreno úlfr "lupo", baunir "fagioli, fave":
lett. "fagioli dei lupi". Si tratta di un calco.

Háfrónska: Valland /'vatlant/ "Italia"
Norreno Alto: Valland /'walland/
   norreno Valland, toponimo che indicava la Francia o l'Italia. L'origine ultima è da valr "parlante romanzo", da non confondersi con gli omofoni valr "caduto in battaglia" e valr "falco".

Háfrónska: þungapi /'θu:ŋkaphɪ/ "gorilla"
Norreno Alto: þungapi /'θuŋgapi/
    norreno þungr "pesante, massiccio", api "scimmia":
lett. "scimmia massiccia". Uno dei molti nomi autarchici per indicare specie di scimmie.

Per assurdo, se un vichingo piovesse dalla sua epoca e si trovasse davanti a questo mondo sconosciuto, un parlante del Norreno Alto potrebbe aggiornarlo rapidamente e fargli comprendere una realtà altrimenti ostica e impenetrabile. Persino gli squallidi sviluppi della Pornocrazia Italiana potrebbero essere messi in una tale forma poetica da renderli degni di qualche interesse.

giovedì 15 dicembre 2016

LA LINGUA ISLANDESE ALTA


In Islanda la lingua è ancora sentita come il nucleo palpitante della cultura e dell'identità nazionale. Questo ben a ragione: l'islandese è una forma moderna di norreno, così ben conservata che un moderno cittadino dell'isola è in grado di capire alla perfezione le antiche saghe senza bisogno di vocabolario. Soltanto la pronuncia è molto cambiata nel corso dei secoli, mentre si è avuta una quasi perfetta conservazione della morfologia e della grafia delle parole. Per le ragioni esposte, in Islanda hanno grande influenza i fautori del purismo linguistico, che si oppongono all'immissione di prestiti nel vocabolario, coniando parole nuove per far fronte alle necessità del mondo in rapida trasformazione.

Ritengo necessario dare notizia dell'esistenza dei fautori della Lingua Alta, la più estrema fazione dei puristi linguistici islandesi. Legatissimi all'antica tradizione, sostengono la restaurazione dell'antica religione pagana. Nella bandiera nazionale hanno sostituito la Croce con il Martello di Thor (Hamarsmark). Questo vessillo è chiamato Þórsfrónvé, la Bandiera Islandese di Thor: Frón è un nome poetico dell'Islanda. Dalla stessa radice si forma anche il nome dato alla lingua: Háfrónska. Nei giorni terminali del genere umano, su questo pianeta in disfacimento, corrotto dalla globalizzazione e dalle perverse opere della setta massonica, una simile iniziativa è come una boccata di ossigeno! Nella Terra dei Vulcani abitano eroi che combattono contro la marea del mondialismo inclusivista, proprio come Thor combatteva contro il Serpente del Mondo.

Se la nobile tradizione del purismo linguistico risale al XVIII secolo, la Lingua Alta è un progetto molto più recente, che ha il suo fondamento nell'opera dell'ingegnoso linguista belga Herman Jozef Braekmans. Nel 1999 lo studioso presentò i nomi degli elementi della Tavola Periodica di Mendelejev formati con ingredienti unicamente norreni (Icelandic Alternatives for the Names of the Chemical Elements). Nel 2000 contattò il linguista olandese Fabian Valkenburg, presidente della Union against loan-words. Nel 2003 pubblicò il suo lavoro online. Nel 2005 prese contatto con il Reverendo Pétur Þorsteinsson, chiedendogli di continuare il progetto. C'è stata qualche attenzione da parte dei media islandesi, quindi i poteri del mondo hanno fatto calare il silenzio sui sostenitori dell'idea di Braekmans, liquidandoli come "pochi fanatici". Eppure la lingua così costruita è in grado di rendere i più sofisticati concetti della Scienza e non teme la concorrenza delle lingue classiche. In più ha un pregio innegabile: mentre le parole scientifiche forgiate a partire dalla lingua greca sono incomprensibili ai popolani che non hanno seguito studi specifici, le creazioni della Lingua Alta possono essere capite immediatamente da qualsiasi islandese. 

Ecco un sintetico elenco di neologismi introdotti, volti ad espellere dalla lingua tutto ciò che non sia norreno:

afn "atomo" 
    da efni "materia"
alsverfir "diamante"
    da al- "tutto", svarfa "abradere" 
ástbl
óm "rosa"
    da 
ást "amore", blóm "fiore":
    lett. "fiore dell'amore"
baðmreyr "bambù" 
    da ba
ðmur "albero", reyr "canna":
    lett. "canna-albero"
barreik "cedro"
    da barr "ago di pino", eik "quercia":
    lett. "quercia-ago di pino"
birtusteinn "diamante, brillante" 

    da birta "splendore", steinn "pietra":
    lett. "pietra dello splendore"
blandlauf "lattuga" 
    da blanda "mescolare", lauf "foglia" 
bryng
álkn "carro armato, Panzer"
   da brynja "corazza", g
álkn "mostro":
   lett. "mostro corazzato"
fjörsnjor "cocaina"
   da fjör "vigore, vitalità", snjór "neve":
   lett. "neve del vigore" 
framandloft "xenon" (< gr. xeno- "straniero")
   da framand "straniero", loft "aria":
   lett. "aria straniera"
frumgormar "DNA"
   da frum- "originale", gormar "spirali, eliche"
:
   lett. "spirali originali" 
funafugl "fenicottero"
   da funi "fiamma", fugl "uccello":
   lett. "uccello di fiamma"
geimgat "buco nero"
   da geimur "spazio, cosmo", gat "buco":
   lett. "buco dello spazio"
Ginnungahvellur "Big Bang"  
   da ginnunga- "inizio del tempo", hvellur
      "esplosione"
:
   lett. "esplosione primordiale"
háfaðir
"abate"; hámóðir "badessa"
   da hár "alto", faðir "padre", m
óðir "madre":
   lett. "alto padre""alta madre" 
h
ákóngur "Imperatore"
   da h
ár "alto", kóngur "re":
   lett. "Alto Re"
heljarblý
"plutonio" 
   da Hel "Inferno", blý "piombo"  

   lett. "il piombo dell'Inferno"
hnossgarn "seta"
   da hnoss "tesoro", garn "filato":
   lett. "filato prezioso"
hvellrisi "supernova"
   da hvellur "esplosione", risi "gigante":
   lett. "gigante che esplode" 
hættuhjól "roulette"
   da hætta "rischio", hjól "ruota":
   lett. "ruota del rischio"
jarlsteinn "corindone, zaffiro"
   da jarl "conte", steinn "pietra":
   lett. "pietra del conte"
k
óngssteinn "diamante"
   da k
óngur "re", steinn "pietra":
   lett. "pietra del re"
kroprann "moschea"
   da krjúpa "inginocchiarsi", rann "casa" (arc.):
   lett. "casa dell'inginocchiamento"
kjálkagálkn "coccodrillo"
   da kjálki "mascella", gálkn "mostro":
   lett. "mostro mascelluto"
laufsoð "tè"
   da lauf "foglia", soð "brodo":
   lett. "brodo di foglie"
lofviður "alloro"
   da lof "lode", viður "albero, legno":
   lett. "albero della lode"
mjólkurbaun "soia"
   da mjólk "latte", baun "fagiolo":
   lett. "fagiolo del latte"
mj
ólkurhnot "noce di cocco"
   da mj
ólk "latte", hnot "noce":
   lett. "noce del latte"
námshöll "università"
  da nám "studio", höll "palazzo":
  lett. "palazzo dello studio" 

Nj
óla og Dagbjartur "Yin e Yang"
   da Nj
óla "Notte" (n. pers.), dagur "giorno",
      bjartur "splendente":
   lett. "Notte e Splendore Diurno" 
nýgarn "nylon"
   da nýr "nuovo", garn "filato":
   lett. "nuovo filato"
rauðgulur "arancione"
   da rauður "rosso", gulur "giallo":
   lett. "giallo rossiccio"
reykhampur
"cannabis" 
  da reykur "fumo", hampur "canapa": 
   lett. "canapa del fumo"
reykhorn "pipa"
   da reykur "fumo", horn "corno":
   lett. "corno del fumo" 
reyklauf "tabacco"
   da reykur "fumo", lauf "foglia":
   lett. "foglia del fumo"
reyrandi "rum"
   da reyr "canna", andi "spirito":
   lett. "spirito di canna"
skítskeyti "spam"
   da skít "merda", skeyti "telegramma, messaggio":
   lett "messaggio di merda"
stundsjá "orologio"
   da stund "ora, attimo", -sjá "visione":
   lett. "visore delle ore", "visore degli attimi" 
surtsblóð "tabasco"
   da Surtur, il Gigante di Fuoco, blód "sangue":
   lett. "sangue di Surtr" 

sætungur
"zucchero" 
   da sætur "dolce" + suff. -ung- 
   lett. "cosa dolce"

verhafur
"satiro"
   da ver "uomo", hafur "capro":
   lett "capro umano"
Þórsblý
"torio"
   da Þór "Thor", blý "piombo":
   lett. "il piombo di Thor" 

Interessantissime e poetiche sono le formazioni toponomastiche:

Eirey "Cipro"
    da eir "rame", ey "isola":
    lett. "Isola del Rame"
Hlautland "Messico"
   da hlaut "sangue sacrificale", land "terra":  
   lett. "Terra del Sangue Sacrificale" 
Miðvesturfljót
"Mississippi"
   da miður "medio", vestur "occidente", fljót
     "fiume"

   lett. "Fiume del Medio Occidente" 
Morguneyjar
"Giappone"
   da morgunn "mattino", eyjar "isole"
   lett. "Isole del Mattino"
Nykrafljót "Nilo"
   da nykur "mostro acquatico", fljót "fiume":   
   lett. "Fiume degli Ippomotami"

Nykurelfur
"Nilo"
   da nykur "mostro acquatico", elfur "fiume" (arc.):
   lett. "Fiume degli Ippomotami"
Smáraey "Irlanda"
   da smári "trifoglio", ey "isola":
   let. "Isola del Trifoglio"
Sjöhæðir "Roma"
   da sj
ö "sette", hæðir "colline"
   lett. "Sette Colline"
Þurrstr
önd "Namibia"
   da þurr "secco, arido", str
önd "spiaggia"
   lett. "Spiaggia Arida"

Anche l'astronomia ha tratto vantaggio da quest'opera:

Bor "Saturno"
   dal nome del dio Bor, equivalente di Saturno
Fj
ötrameyjan "Andromeda" (costellazione) 
   da fj
ötur "catena", mey "ragazza":
   "Ragazza Incatenata"
Hermó
ður "Mercurio" 
   dal nome del messaggero celeste dell'antica
   religione. 
Hra
ðstjarna "Mercurio"
   da hra
ður "veloce", stjarna "stella"
   lett.
"Stella Veloce"

Rauðheimur
"Marte"
  da rauður "rosso", heimur "mondo"
  lett. "Mondo Rosso"
Systurvetrarbrautin "Andromeda" (galassia)
  da systir "sorella", vetrarbraut "nebulosa,
      galassia"
:
  lett. "la Galassia Sorella" (della Via Lattea) 
Vindís "Venere"
  da vinur "amico", d
ís "dea"
  inteso come "Dea dell'Amore" 

L'intera Storia potrà essere scritta in forma di saga islandese e persino la politica sembrerà subito meno tediosa:

Blóðverjariki "Germania Nazista"
   da
blóð "sangue", verjar "difensori",
      ríki "regno": 

   lett.
"Regno dei Difensori del Sangue"
Bl
óðverjastefna "Nazismo"
   da bl
óð "sangue", verjar "difensori", stefna
      "politica"

   lett. "Politica dei Difensori del Sangue"

bl
óðverskur "nazista"
  aggettivo formato da Bl
óðverja- (vedi) 
Gu
ðbrynmey "Giovanna d'Arco"
   da Gu
ð "Dio", brynja "corazza", mey "ragazza":
   lett. "Ragazza Corazzata di Dio"
Helgi Smári "San Patrizio"
   da helgi "santo" (n.), smári "trifoglio":
   lett. "Santo Trifoglio" 
rau
ðherjar "comunisti"
   da rau
ður "rosso", -herjar "guerrieri":
   lett. "Guerrieri Rossi"
Rínargy
ðingar "Ashkenaziti" 
   da Rín "Reno", gy
ðingar "ebrei":  
   lett. "Ebrei del Reno" 
Sameignastefna "Comunismo"
   da sameiginn "comune" (agg.), stefna "politica":
   lett. "Politica della Proprietà Comune"
St
álmaður "Stalin"
   da st
ál "acciaio", maður "uomo":
   lett. "Uomo di Acciaio"
St
álmannstefna "Stalinismo"
   da St
álmaður "Stalin", stefna "politica":
   lett. "Politica dell'Uomo di Acciaio"

Ungþj
óðherjarnir "Gioventù Hitleriana"
  da ungur "giovane", þj
óð- "nazione; tedesco",
     -herjar "militanti"

  lett. "Giovani Militanti Tedeschi"
Vandstefna "Fascismo"
  da vöndur "fasci", stefna "politica":
  lett. "Politica dei Fasci"
vandsveinn "fascista"
   da vöndur "fasci", sveinn "guerriero":
   lett. "guerriero dei Fasci, littore"
Veggjandabró
ðerni "Massoneria"
   da veggjandi "muratore", bró
ðerni "fratellanza":
   lett. "Fratellanza dei Muratori"
Ýfilkongur "Faraone"
   da ýfill "scarabeo", kóngur "re":
   lett. "Re Scarabeo" 

Þj
óðherjahreyfing
"Nazionalsocialismo" 
   da þjóð- "nazione; tedesco", herjar "guerrieri",
       hreyfing "movimento"
:  
   lett.
"Movimento dei Guerrieri Tedeschi" 

Grandissimi pregi e pochi difetti

Nella buona sostanza, questa conlang continua in modo eccelso la tradizione poetica delle kennigar. Si noti che vengono espulsi da questa lingua anche vocaboli di origine latina e greca giunti in epoca molto antica. Così biskup "vescovo" viene sostituito da Guðhersir (da Guð "Dio", hersir "duca"). Nell'antichità, per contro, l'officiante dei sacrifici pagani a Odino e a Thor era soprannominato heiðinbiskup o blótbiskup, ossia "vescovo pagano" e "vescovo dei sacrifici", a dimostrazione dell'integrazione del vocabolo cristiano nel lessico nativo. Allo stesso modo, keisari "imperatore" è una forma ben antica che non meritava di essere espunta dalla Lingua Alta. Un difetto a cui si potrebbe facilmente porre rimedio è la presenza di alcune parole macedonia (vélag "setta" < vé "santuario" + félag "compagnia") e di alcune formazioni troppo cervellotiche.

Nemmeno una vaga menzione della Lingua Alta d'Islanda sembra essere arrivata in Italia: con ogni probabilità questo post è il primo a trattare l'argomento. Può essere utile, per approfondire l'affascinante questione, consultare la pagina inglese di Wikibooks sulla Háfrónska e quella di Wikipedia sul purismo linguistico islandese:



Esiste poi un archivio che fornisce oltre 6.500 traduzioni dall'inglese alla Lingua Alta, citando anche la forma islandese corrente di ciascun lemma: 


Si noterà che scarseggiano parole relative alla sessualità, all'erotismo e alla produzione pornografica. Non si trovano ad esempio parole per "fellatio", "cunnilingus", "anilingus", "pornografia", "orgasmo", "orgia" e via discorrendo. Un termine per "omosessuale" si trova menzionato sotto la voce buonista "holebi" (contrazione di un paradossale "homo-lesbian bisexual") e tradotto con ógagnkynhneigður, alla lettera "non eterosessuale". Noto che non sono stati ripristinati gli antichi termini norreni per indicare l'omosessuale effeminato (argr, ragr come aggettivo; argi, ragi come sostantivo), segno che il timore di persecuzioni ad opera della tirannia buonista è enorme. Non oso pensare che accadrebbe se un omosessuale passivo fosse etichettato come "arghola": la crudezza estrema del mondo antico è ormai insostenibile. Onde evitare perdite provocate dalla censura, ho provveduto ad effettuare un backup del sito.