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martedì 12 gennaio 2021


IL CRISTO DI BOURGES
 
Nelle sue cronache dell'anno 591, il Vescovo Gregorio di Tours ha riportato un fatto singolare e sommamente degno di nota. Erano brutti tempi per le Gallie, divorate dalla peste bubbonica e da un'ininterrotta serie di carestie e di torbidi. Un abitante della città di Bourges (l'antica capitale del popolo celtico dei Bituriges), si perse in una foresta mentre andava a far legna e fu assalito all'improvviso da immensi sciami di vespe. Intossicato dal veleno di centinaia di insetti, egli cadde in uno stato confusionale ed estatico. Si deve notare come un episodio di questo genere è riportato secoli dopo anche per il Protocataro Leotardo di Vertus, di cui abbiamo già diffusamente parlato in relazione alla comparsa dei primi predicatori Bogomili attestati in Occidente. Va detto che in ogni caso aggressioni di inaudita violenza da parte di sciami di vespe dovevano essere molto comuni nell'antica società agricola. Mentre Leotardo ruppe un nido di vespe terranee (Vespula germanica) durante l'aratura di un campo, è più probabile che il biturige sia stato assalito da colonie di calabroni (Vespa crabro), imenotteri particolarmente temuti e aggressivi. Nonostante le rassicurazioni di alcuni animalisti, questi insetti possono uccidere un uomo e persino un grosso animale, tanto che in toscano sono chiamati "ammazzacavalli". L'uomo di Bourges rimase traumatizzato a tal punto che sopravvisse in uno stato di shock senza recuperare il senno per due anni interi, camminando e nutrendosi quasi per automatismo come un morto vivente privo di volontà. Alla fine, dopo un simile orrido vagabondare, raggiunse la regione di Arles (l'antica Arelate). Si vestiva di pelli di animali, come un selvaggio, e passava tutto il suo tempo immerso in preghiera. Alla fine di questo periodo di ascesi, egli si rivelò alle genti dichiarando di aver ricevuto dal Cielo i doni soprannaturali della guarigione e della profezia. Continuò a lungo a percorrere foreste e zone impervie, attraverso la catena montuosa delle Cevenne e la regione che appartenne al popolo dei Gabali, l'attuale Gevaudan. Dovunque egli andasse, affermava di essere Cristo reincarnato. Torme di diseredati e di afflitti lo interrogavano sul proprio futuro: a molti diceva che sarebbero caduti in preda a gravi malattie, altri che sarebbero stati divorati da terribili afflizioni, soltanto a pochi prevedeva buona fortuna. Incontrò una donna che egli disse essere propria sorella, riconoscendovi la Madre di Dio. La chiamò Maria e le consacrava le terre in cui si recava.

Il cronista Gregorio aveva una spiegazione naturale per ridurre alla ragione questi fatti portentosi: il Cristo di Bourges doveva essere nient'altro che un folle posseduto dai Demoni, che gli conferivano il potere di profetare e di risanare gli ammalati. A causa di queste doti, il Messia dei boschi riuscì a raccogliere intorno a sé un gran numero di accoliti che lo adoravano e lo seguivano dovunque. Già a quell'epoca la Chiesa di Roma era sommamente corrotta, concubinaria, simoniaca e rapace. Si tenga presente che non stiamo parlando del XI secolo, eppure lo scenario sembra incredibilmente simile a quello che vide la formazione dei primi predicatori itineranti in lotta contro lo strapotere del Papato. Stiamo trattando del tardo VI secolo. In quei selvosi distretti dovevano sopravvivere popolazioni di lingua gallica e superficialmente cristianizzate, memori del movimento dei Bagaudi, i ribelli celtici che come antichi Robin Hood assaltavano le proprietà dei ricchi per dare ai poveri le ricchezze razziate. Non stiamo parlando del villaggio di Asterix, come qualcuno con ironia potrebbe essere portato a pensare. Un documento conosciuto come Glossario di Vienne e l'esplicita testimonianza di Gregorio di Tours ci dimostrano che una forma di neogallico era ancora parlata nel VI secolo, sotto il Regno dei Franchi. 

Come un capo dei Bagaudi, il Cristo di Bourges guidava l'assalto delle chiese e dei monasteri, spogliando preti, monaci e possidenti di oro, denaro e vestiario. Molti chierici furono massacrati dagli insorti, ma non va taciuto che altri si spogliavano volontariamente delle loro vesti e delle loro cariche per seguire il Messia silvestre. Inorridito e terrorizzato da questi eventi portentosi, il Vescovo di Le Puy, un certo Aurelio, inviò un ambasciatore ai dissidenti religiosi simulando una richiesta di trattative. Questo legato era però un sicario, esperto nell'omicidio, ed aveva ricevuto dall'ecclesiastico un compito ben preciso: uccidere quello che le masse ritenevano il novello Cristo. Così accadde, che a tradimento il vile assassino finse di genuflettersi davanti all'uomo e lo trafisse con una spada che teneva nascosta, sventrandolo. Il caos si scatenò e i partigiani del movimento messianico furono debellati. La donna chiamata Maria fu torturata e costretta ad ammettere che il Cristo di Bourges era un necromante in grado di soggiogare le anime semplici servendosi delle arti magiche. Sotto il supplizio, rivelò anche i trucchi e gli stratagemmi di cui l'uomo si serviva per irretire la gente, ma molti di coloro che lo avevano seguito continuarono a professare che egli era Cristo. Il movimento non si estinse e mise radici in molte parti della Gallia. Lo stesso Gregorio di Tours testimonia di aver personalmente conosciuto alcuni di questi insorti, che come i Mormoni secoli dopo si facevano chiamare i Santi degli Ultimi Giorni - a dimostrazione che si era trattato di una rivolta importante e non di semplici tafferugli. L'autore cattolico riconosceva la pericolosità di questi ribelli, in quanto insinuavano la speranza di riscossa in gente miserabile e vessata da una vita di penuria e di soprusi. Per quanto sia evidente a tutti che l'uomo di Bourges era uno Pseudo-Cristo ed era completamente privo di spessore dottrinale, la sua figura merita di essere ricordata per la sete di giustizia e per la strenua opposizione al potere della Chiesa Romana.

domenica 10 gennaio 2021


LA STORIA DI LEOTARDO PROTOCATARO
 

Leotardo era un umile contadino nativo del villaggio rurale di Vertus, nella Diocesi di Châlons-sur-Marne, nella regione della Champagne. Si narra che un giorno dell'Anno del Signore 1004, arando un campo, ruppe un nido di vespe terranee che lo aggredirono iniettandogli in corpo una gran quantità di veleno. A seguito di questa intossicazione, Leotardo giacque febbricitante e fece uno strano sogno denso di premonizioni. Al suo risveglio era cambiato. Per prima cosa iniziò a prendere la moglie a pugni e a calci, cacciandola di casa e chiamandola prostituta. Quindi si recò in chiesa e spezzò pubblicamente il crocefisso, definendolo un odioso idolo. All'inizio i suoi compaesani ritennero che fosse impazzito per il dolore, e che l'aggressione degli insetti gli avesse obnubilato il senno. Presto però si resero conto che le sue parole avevano una grandezza che mancava ai sermoni dei preti. Iniziò così la sua predicazione, che gli assicurò un certo seguito di gente di bassa estrazione sociale. Cominciò a sostenere che l'Antico Testamento è malvagio, che ogni forma di rapporto sessuale è un'abominazione da evitare e che il matrimonio è un peccato mortale.

Il vescovo di Châlons, Gebuino, non dormiva sonni tranquilli, e vedeva la posizione della Chiesa di Roma minacciata dalle potenzialità rivoluzionarie del nuovo movimento. Soprattutto ad inquietarlo era il fatto che sempre più persone si infiammavano dalle prediche di Leotardo contro la corruzione del clero, e si rifiutavano di pagare le decime. All'epoca non c'era stato ancora un significativo emergere di idee eterodosse nell'Occidente cristiano. La strategia del vescovo fu così priva della sistematica ferocia che presto sarebbe stata adottata in tutto l'Occidente: si limitò a convocare il predicatore e a interrogarlo senza alcuna coercizione fisica. Ebbe luogo il confronto dell'eretico con i Dottori. Con la sua erudizione, non fu difficile al porporato mettere a nudo forti incoerenze nelle idee rudimentali del povero contadino privo di istruizione. Nel contraddittorio pubblico furono usate le armi di una satira spietata, deridendo Leotardo, che fu prontamente abbandonato dai suoi seguaci. Tale fu la vergogna, che il contadino si vide il mondo crollare addosso e decise di suicidarsi: si gettò in un pozzo profondo e per la caduta morì.


Gli accademici, rigidi nelle loro posizioni, spesso non arrivano a dedurre importanti conclusioni a partire da precisi indizi. Classificano questo episodio come isolato, e si limitano a supporre che nei distretti della Francia settentrionale ebbe luogo una timida influenza del Bogomilismo, la religione dualista all'epoca molto diffusa in Bulgaria. Non si arrischiano oltre: non sanno né vogliono precisare la natura di questa influenza e attraverso quali  percorsi si infiltrò nella Champagne. I Perfetti Bogomili, chiamati anche Theotokoi, avevano un ulteriore epiteto che caratterizzava la loro vita: Fundaiti, ossia Portatori di Bisaccia. Già sul finire del X secolo essi percorrevano le contrade dell'Occidente portando il Verbo del Dualismo Anticosmico. Durante i loro viaggi si assimilavano agli usi locali, imparavano la lingua locale alla perfezione e trasmettevano idee di persona in persona. Pian piano queste idee venivano accolte e germogliavano. Quando un fundaita invecchiava nel corso delle sue eroiche peregrinazioni, trasmetteva la sua missione a giovani adepti, che a loro volta la passavano alle nuove generazioni, fino a far fiorire l'Europa di santi i cui nomi sono stati spesso dimenticati, ma il cui fulgore permise il successivo sviluppo delle Chiese Catare.


Errano molti studiosi sottovalutando la figura dello sfortunato Leotardo: si vede in modo chiaro come in lui fossero già presenti tutti i tratti distintivi di un Catarismo in fase di definizione. L'accaduto dovette lasciare una traccia profonda tra le genti della regione. I Fundaiti che vennero a conoscenza del suicidio nel pozzo impararono dai propri errori, e da allora si prodigarono di propagandare una vasta erudizione biblica e teologica, in modo da permettere ai credenti di rispondere a tono agli argomenti dei chierici della Chiesa di Roma. Se Leotardo fece il passo più lungo della gamba, coloro che gli succedettero non poterono essere confusi dai sofismi, e gettarono nel panico più di un vescovo dimostrando di saperne di più di ogni universitario. Nel giro di pochi decenni la Champagne era piena di nuclei eterodossi di persone che negavano l'Incarnazione, ma seguivano nudi il Cristo nudo con adamantina coerenza. Uomini e donne abbandonavano le famiglie e vivevano in comune senza avere rapporti fisici, astenendosi dal consumo di carne e di ogni alimento nato dal coito, rinunciando ai sacramenti dei preti e all'idolatria, e praticando il Battesimo di Spirito tramite l'imposizione delle mani.


Nella dissoluzione di una vecchia società, una nuova borghesia stava sorgendo, e a causa di questi moti fu sempre più evidente lo sradicamento di intere masse contadine afflitte da interminabili carestie. La penuria alimentare del volgo si contrapponeva agli scandalosi, sfrontati lussi dei prelati. Il marasma contribuì alla creazione di intricate reti di contatti apostolici, consolidando il passaggio delle dottrine da una regione all'altra a seguito di lunghi viaggi. Territori immensi divennero terra di missione. Le idee anticosmiche trovarono terreno fertile: iniziarono a diffondersi tra i neonati ceti borghesi, tra i cavalieri erranti e persino tra i nobili. Una situazione per molti versi affine a quella attuale, con la Rete che permette alle idee di crescere...

venerdì 8 gennaio 2021

LE MALEDIZIONI DELLA LEGGE

Terribile è la natura di Geova, il Peggiore tra i Demoni. Tra gli umani sono esistiti ed esistono molti demoni dotati di una crudeltà inimmaginabile, e di questo fanno testimonianza le memorie storiche così come l'attualità. Eppure neppure il più efferato tra i carnefici potrebbe mai essere paragonato anche lontanamente al Cosmocratore. Pensare che questo Geova possa essere l'origine di tutti i beni, come fanno gli pseudocristiani, è una palese assurdità. L'inconsistenza delle Chiese che si ispirano al Simbolo Niceno è manifesta in mille occasioni non appena si apre il Pentateuco. Come possono i teologi cattolici, protestanti ed ortodossi avere l'ardire di definire "Dio" l'essere che ha dato la legge agli Antichi? Se non sanno cosa questo essere comandò, allora sono ignoranti. Se invece lo sanno e nonostante ciò si ostinano ad affermare che è buono, allora sono malvagi. Il Creatore Malvagio elargisce i suoi doni a chi servendolo gli assicura la progenie per continuare l'atroce abisso di disperazione che è il mondo. Invece se uno si ribella al suo tirannico volere, allora egli minaccia terribili rappresaglie - e se non sempre le mette immediatamente in atto è a causa del suo carattere incostante e bugiardo. Per rendersi conto di tutto questo basta leggere il seguente brano:

Deuteronomio 28

15 Ma se non obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, se non cercherai di eseguire tutti i suoi comandi e tutte le sue leggi che oggi io ti prescrivo, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste maledizioni: 

16 sarai maledetto nella città e maledetto nella campagna.
 
17 Maledette saranno la tua cesta e la tua madia.
 
18 Maledetto sarà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e i nati delle tue pecore.

19 Maledetto sarai quando entri e maledetto quando esci. 

20 Il Signore lancerà contro di te la maledizione, la costernazione e la minaccia in ogni lavoro a cui metterai mano, finché tu sia distrutto e perisca rapidamente a causa delle tue azioni malvagie per avermi abbandonato. 

21 Il Signore ti farà attaccare la peste, finché essa non ti abbia eliminato dal paese, di cui stai per entrare a prender possesso. 

22 Il Signore ti colpirà con la consunzione, con la febbre, con l'infiammazione, con l'arsura, con la siccità, il carbonchio e la ruggine, che ti perseguiteranno finché tu non sia perito.

23 Il cielo sarà di rame sopra il tuo capo e la terra sotto di te sarà di ferro.

24 Il Signore darà come pioggia al tuo paese sabbia e polvere, che scenderanno dal cielo su di te finché tu sia distrutto.

25 Il Signore ti farà sconfiggere dai tuoi nemici: per una sola via andrai contro di loro e per sette vie fuggirai davanti a loro; diventerai oggetto di orrore per tutti i regni della terra.

26 Il tuo cadavere diventerà pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà.

27 Il Signore ti colpirà con le ulcere d'Egitto, con bubboni, scabbia e prurigine, da cui non potrai guarire.

28 Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia,

29 così che andrai brancolando in pieno giorno come il cieco brancola nel buio. Non riuscirai nelle tue imprese, sarai ogni giorno oppresso e spogliato e nessuno ti aiuterà.

30 Ti fidanzerai con una donna, un altro la praticherà; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne potrai cogliere i primi frutti.

31 Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino ti sarà portato via in tua presenza e non tornerà più a te; il tuo gregge sarà dato ai tuoi nemici e nessuno ti aiuterà.

32 I tuoi figli e le tue figlie saranno consegnati a un popolo straniero, mentre i tuoi occhi vedranno e languiranno di pianto per loro ogni giorno, ma niente potrà fare la tua mano.

33 Un popolo, che tu non conosci, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica; sarai oppresso e schiacciato ogni giorno;

34 diventerai pazzo per ciò che i tuoi occhi dovranno vedere.

35 Il Signore ti colpirà alle ginocchia e alle cosce con una ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà dalla pianta dei piedi alla sommità del capo.

36 Il Signore deporterà te e il re, che ti sarai costituito, in una nazione che né tu né i padri tuoi avete conosciuto; là servirai dei stranieri, dei di legno e di pietra;

37 diventerai oggetto di stupore, di motteggio e di scherno per tutti i popoli fra i quali il Signore ti avrà condotto.

38 Porterai molta semente al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà.

39 Pianterai vigne e le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà.

40 Avrai oliveti in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai di olio, perché le tue olive cadranno immature.

41 Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in prigionia.

42 Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo saranno preda di un esercito d'insetti.

43 Il forestiero che sarà in mezzo a te si innalzerà sempre più sopra di te e tu scenderai sempre più in basso.

44 Egli presterà a te e tu non presterai a lui; egli sarà in testa e tu in coda.

45 Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio, osservando i comandi e le leggi che egli ti ha dato.

46 Esse per te e per la tua discendenza saranno sempre un segno e un prodigio.

47 Poiché non avrai servito il Signore tuo Dio con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa,

48 servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti abbiano distrutto. 

49 Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità della terra, una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della quale non capirai la lingua,

50 una nazione dall'aspetto feroce, che non avrà riguardo al vecchio né avrà compassione del fanciullo;

51 che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà alcun residuo di frumento, di mosto, di olio, dei parti delle tue vacche e dei nati delle tue pecore, finché ti avrà fatto perire.

52 Ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le mura alte e forti, nelle quali avrai riposto la fiducia. Ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che il Signore tuo Dio ti avrà dato.

53 Durante l'assedio e l'angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni dei tuoi figli e delle tue figlie, che il Signore tuo Dio ti avrà dato.

54 L'uomo più raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello e la sua stessa sposa e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono,

55 per non dare ad alcuno di loro le carni dei suoi figli delle quali si ciberà; perché non gli sarà rimasto più nulla durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città.

56 La donna più raffinata e delicata tra di voi, che per delicatezza e raffinatezza non si sarebbe provata a posare in terra la pianta del piede, guarderà di malocchio il proprio marito, il figlio e la figlia

57 e si ciberà di nascosto di quanto esce dai suoi fianchi e dei bambini che deve ancora partorire, mancando di tutto durante l'assedio e l'angoscia alla quale i nemici ti avranno ridotto entro tutte le tue città. 

58 Se non cercherai di eseguire tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, avendo timore di questo nome glorioso e terribile del Signore tuo Dio, 

59 allora il Signore colpirà te e i tuoi discendenti con flagelli prodigiosi: flagelli grandi e duraturi, malattie maligne e ostinate.

60 Farà tornare su di te le infermità dell'Egitto, delle quali tu avevi paura, e si attaccheranno a te.

61 Anche ogni altra malattia e ogni flagello, che non sta scritto nel libro di questa legge, il Signore manderà contro di te, finché tu non sia distrutto. 

62 Voi rimarrete in pochi uomini, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai obbedito alla voce del Signore tuo Dio.

63 Come il Signore gioiva a vostro riguardo nel beneficarvi e moltiplicarvi, così il Signore gioirà a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi; sarete strappati dal suolo, che vai a prendere in possesso.

64 Il Signore ti disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità fino all'altra; là servirai altri dei, che né tu, né i tuoi padri avete conosciuti, dei di legno e di pietra.

65 Fra quelle nazioni non troverai sollievo e non vi sarà luogo di riposo per la pianta dei tuoi piedi; là il Signore ti darà un cuore trepidante, languore di occhi e angoscia di anima.

66 La tua vita ti sarà dinanzi come sospesa a un filo; temerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua vita.

67 Alla mattina dirai: Se fosse sera! e alla sera dirai: Se fosse mattina!, a causa del timore che ti agiterà il cuore e delle cose che i tuoi occhi vedranno.

68 Il Signore ti farà tornare in Egitto, per mezzo di navi, per una via della quale ti ho detto: Non dovrete più rivederla! e là vi metterete in vendita ai vostri nemici come schiavi e schiave, ma nessuno vi acquisterà».

69 Queste sono le parole dell'alleanza che il Signore ordinò a Mosè di stabilire con gli Israeliti nel paese di Moab, oltre l'alleanza che aveva stabilito con loro sull'Oreb.

GLI ORRORI DELLA LEGGE

Leggere il Pentateuco è salutare: tiene ben desti e non permette di cadere vittime dei manipolatori. La Chiesa di Roma non esisterebbe da secoli se la gente avesse avuto saputo difendere il suo diritto di accedere ai testi della Bibbia senza la mediazione del clero. Nessun inganno sarebbe attecchito. Quando si rinuncia al diritto di leggere i libri, ecco che presto o tardi si stabilirà un potere che impedirà di farlo, pena anche la morte. Marcione, che il Pentateuco lo aveva letto e compreso, è diventato uno dei massimi promotori della Verità. E così innumerevoli Buoni Uomini, che hanno visto in quei testi l'opera del Principio Maligno. Non solo hanno coraggiosamente denunciato gli orrori brulicanti nell'Antico Testamento, ma li hanno riconosciuti uno per uno nella Chiesa di Roma. Hanno anche notato l'incostanza di quel Creatore: come nell'antichità Geova perseguitava e consacrava allo sterminio gli adoratori di idoli, così finì col farsi massimo promotore dell'idolatria, dato che nelle chiese la gente adora tuttora vani simulacri e pezzi di legno.
 
Levitico 26

1 Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il Signore vostro Dio.

2 Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.

3 Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li metterete in pratica,

4 io vi darò le piogge alla loro stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti. 

5 La trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il vostro paese.

6 Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà terrore; vi coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la spada non passerà per il vostro paese.

7 Voi inseguirete i vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.

8 Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.

9 Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò e confermerò la mia alleanza con voi.

10 Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e dovrete metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo.

11 Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò.

12 Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo.

13 Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta.

14 Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica tutti questi comandi,

15 se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei comandi e infrangendo la mia alleanza,

16 ecco che cosa farò a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita. Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici.

17 Volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi insegua.

18 Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.

19 Spezzerò la vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra terra come rame.

20 Le vostre energie si consumeranno invano, poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna non daranno frutti.

21 Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati.

22 Manderò contro di voi le bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero e le vostre strade diventeranno deserte.

23 Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi

24 e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati.

25 Manderò contro di voi la spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete dati in mano al nemico.

26 Quando io avrò spezzato le riserve del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro pane in uno stesso forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi sazierete.

27 Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto, ma vi opporrete a me,

28 anch'io mi opporrò a voi con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.

29 Mangerete perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre figlie.

30 Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò i vostri altari per l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli e io vi avrò in abominio.

31 Ridurrò le vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò più il profumo dei vostri incensi.

32 Devasterò io stesso il vostro paese e i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno stupefatti.

33 Quanto a voi, vi disperderò fra le nazioni e vi inseguirò con la spada sguainata; il vostro paese sarà desolato e le vostre città saranno deserte.

34 Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati.

35 Finché rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu concesso da voi con i sabati, quando l'abitavate.

36 A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua.

37 Precipiteranno uno sopra l'altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici.

38 Perirete fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà.

39 Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a causa delle iniquità dei loro padri periranno.

40 Dovranno confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me;

41 peccati per i quali anche io mi sono opposto a loro e li ho deportati nel paese dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso si umilierà e allora sconteranno la loro colpa.

42 Io mi ricorderò della mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con Abramo e mi ricorderò del paese.

43 Quando dunque il paese sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere disprezzato le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.

44 Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al punto d'annientarli del tutto e di rompere la mia alleanza con loro; poiché io sono il Signore loro Dio;

45 ma per loro amore mi ricorderò dell'alleanza con i loro antenati, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto davanti alle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il Signore.

46 Questi sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli Israeliti, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè.

martedì 5 gennaio 2021

ARGOMENTI CATARI CHE PROVANO
L'IDENTITÀ DEL DIO DELL'ANTICO TESTAMENTO
CON IL PRINCIPIO MALIGNO 
 

(traduzione italiana)

Per prima cosa quindi si obietta, al Genesi 3: Ecco che Adamo è divenuto come uno di noi. Questo disse Dio di Adamo dopo che aveva peccato, e consta che abbia detto il vero o il falso. Se ha detto il vero, Adamo è stato quindi fatto simile a colui che ha parlato e di coloro con i quali discorreva. Ma Adamo dopo il peccato era un peccatore; quindi <il Dio dell’Antico Testamento> è malvagio; se <questo Dio> ha detto il falso, allora è stato menzognero, quindi così dicendo ha peccato, quindi è malvagio. 
 
Allo stesso modo Dio stesso disse, in Genesi [3] : Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita etc. Il Dio del Nuovo Testamento invece disse, in Apocalisse 1:  Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita. Quello proibisce, questo promette, quindi sono tra loro contrari. 
 
Allo stesso modo, in Genesi 1 : La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. E Dio disse: "Sia la luce!". Quindi il Dio dell’Antico Testamento ebbe inizio dalla tenebra e finì nella luce; quindi è tenebroso, quindi è malvagio, perché fece le tenebre prima della luce.
 
Allo stesso modo, in Genesi 3 : Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe. Ecco che il Dio dell’Antico Testamento è un seminatore di discordia e di inimicizia. Invece il Dio del Nuovo Testamento è un donatore di pace e un un risolutore di inimicizie, così come si legge in Colossesi 1 : Perché è piaciuto di far abitare in lui tutta la pienezza della Divinità, e, avendo fatta la pace, di riconciliare a sè, per mezzo di lui, tutte le cose, tanto quelle che sono sulla terra come quelle che sono nei cieli. Ecco che quello semina inimicizie, questo vuole riconciliare e pacificare ogni cosa in sé : quindi sono tra loro contrari.
 
Così in Genesi 3 : Maledetta la terra ad opera tua. Ecco che il Dio dell’Antico Testamento maledice la terra che il Dio del Nuovo Testamento benedice con un salmo :  Hai benedetto, Signore, la tua terra : Quindi sono contrari. 
 
Così nel Genesi : E il maschio incirconciso, che non sarà stato circonciso nella carne del suo membro, sarà eliminato dal suo popolo. Invece l’Apostolo la proibisce ai Galati : Se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla: Quindi quello è contrario a questo. 
 
Allo stesso modo, in Esodo 11 : Ogni uomo pretenda dal suo vicino e ogni donna dalla sua vicina i suoi oggetti d’oro e d’argento. Ecco il Dio dell’Antico Testamento che comanda la rapina. Invece il Dio del Nuovo Testamento non considerò una preda da rapire, come dice l’Apostolo : Quindi sono contrari. 
 
Allo stesso modo, in Matteo 5 : È detto dagli antichi : ama il prossimo tuo e odia il tuo nemico. Ma risulta che ciò è stato detto dal Dio dell’Antico Testamento. Invece il Dio del Nuovo Testamento dice : Amate i vostri nemici. Quindi si contraddocono a vicenda. 
 
Allo stesso modo, in Matteo 5 : È detto dagli antichi : occhio per occhio etc. Invece io vi dico di non opporre resistenza al Male, ma se qualcuno ti colpisce etc. Ecco che quel Dio comanda la vendetta, e questo il perdono : Quindi sono contrari. 
 
Allo stesso modo, in Esodo 21 il Dio dell’Antico Testamento dice : Se qualcuno ucciderà il prossimo suo, darà la sua anima in cambio. Invece il Dio del Nuovo Testamento dice in Luca : Non sono venuto per perdere le anime ma per salvarle. 
 
Così, in Giovanni 1 : Nessuno ha mai visto Dio, e in Timoteo : Colui che nessun uomo ha visto. Ma per contro il Dio dell’Antico Testamento dice <in Numeri 12> : Se vi è tra di voi un profeta <io mi faccio conoscere a lui in visione> etc. ; e poco dopo  : Ma non così è il mio servo Mosè etc. ; e più giù : Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non per enigmi ed egli guarda l'immagine del Signore. 
 
Allo stesso modo, in Levitico 26 : Perseguitate i vostri nemici ; Ma per contro, in Matteo 5 : Beati coloro che patiscono persecuzione ; e ancora : Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra. Quello comanda di perseguitare i nemici, questo di fuggire da loro : Quindi etc. 
 
Così, il Dio dell’Antico Testamento comanda che gli siano immolati animali, e che si sacrifichi gioendo di ciò ; invece il Dio del Nuovo Testamento, secondo un’altra trascrizione dice nel Salmo : Non hai voluto vittime e oblazioni, ma hai adattato a me il corpo ; non ti sono piaciuti gli olocausti per il peccato. Quel Dio comanda queste cose, questo le respinge : Quindi etc. 
 
Allo stesso modo, in Deuteronomio 13 : Qualora si alzi in mezzo a te un profeta etc. e così che sia ucciso ; e ancora : se tuo fratello ti volesse persuadere etc. ; e più giù : il tuo occhio non lo compianga, non risparmiarlo, non coprire la sua colpa, anzi devi ucciderlo. Invece il Dio del Nuovo Testamento per contro dice : Siate misericordiosi etc. Questo comanda di avere pietà, quello di non averne : Quindi etc. 
 
Il Dio dell’Antico Testamento dice : Crescete e moltiplicatevi, in Genesi 8. Invece il Dio del Nuovo Testamento dice, in Luca [21] : Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni ; e in Luca [23] : Beate le sterili che non hanno generato. Così, in Matteo 5 : Colui che guarderà una donna per concupirla etc. Ecco che quello comanda il coito, questo proibisce ogni coito, tanto con la propria moglie che con la donna di un altro. Quindi sono contrari. 
 
Così, in Matteo 20 e in Luca 22 : <Così gli ultimi saranno i primi e i primi ultimi> e Voi sapete che i sovrani delle nazioni le governano e che i grandi esercitano il potere su di esse <facendosi chiamare benefattori>, etc. E non sarà così tra di voi, come tra le genti. Ecco che questo condanna i principati e le dominazioni, quello le approva. 
 
Così, in Deuteronomio 15 a molte genti è concessa l'usura; invece il Dio del Nuovo Testamento la proibisce in Luca 6: Date senza sperare alcunché in cambio : Quindi sono contrari. 
 
Il Dio dell'Antico Testamento tentò Abramo, il Dio del Nuovo Testamento non tenta nessuno; in Giacomo 1 : Dio non può indurre in tentazione : Quindi sono contrari. 
 
Allo stesso modo, il Dio dell'Antico Testamento dice: Sto per venire a te in una densa nube ; il Dio del Nuovo Testamento invece abita in una luce inaccessibile, come si legge in [1 Timoteo 6] ; Quindi sono contrari. 
 
Allo stesso modo, in Matteo 5: È stato detto dagli Antichi : non spergiurerai, renderai invece a Dio i tuoi giuramenti; ma io vi dico di non giurare affatto ; ciò che quello concede questo proibisce; Quindi etc. 
 
Così, in [Deuteronomio] 21 : Sia maledetto chiunque penda da un albero ; Ma Paolo dice in Galati [3] : Cristo ci ha redento dalla maledizione della Legge, si è fatto per noi maledetto ; Quindi il Dio dell'Antico Testamento, che voi dite il Padre di Cristo, ha maledetto Cristo, ma consta che il padre non maledica il figlio, quindi egli non è il padre di Lui, è vilmente malvagio e contrario a colui che ha maledetto. 
 
Allo stesso modo, il Dio dell'Antico Testamento promette la terra come qui si dice: Vi darò la terra in cui scorre latte e miele. Ecco le delizie terrene. Invece il Dio del Nuovo Testamento promette il Regno dei Cieli, il Riposo Eterno e le delizie celesti, come si dice qui : Troverete il riposo per le vostre anime. Quindi questi sono <dèi> diversi e contrari. 
 
Allo stesso modo, il Dio del Nuovo Testamento dice in Matteo [11] : Il mio giogo è soave e il mio onere lieve. Invece il Dio dell'Antico Testamento impone un giogo insopportabile, in Deuteronomio 28, ove maledisse coloro che non hanno osservavato ciò che lui aveva comandato, e di questo giogo dice Pietro : Perché tentate di imporci un giogo che i vostri padri non sono riusciti a sopportare? Quindi sono contrari; quello infatti è malvagio e questo buono. 
 
Allo stesso modo, in Esodo [3] : Mi diranno: Come si chiama? qual è il nome di colui che mi ha mandato etc. Rispose il Signore : <Io sono colui che sono>. Così dirai loro : Io-Sono mi ha mandato a voi. Ecco che il Dio dell'Antico Testamento è un ingannatore, che non vuole rendere manifesto il suo nome ; ma dice invece che egli è <colui che è> etc. Allo stesso modo un asino e un bue sono ciò che sono. Invece il Dio del Nuovo Testamento rende manifesto il suo nome attraverso il suo angelo, in Luca 2, e chiama il suo nome Gesù. 
 
Il Dio dell'Antico Testamento disse in Genesi 6 : Mi pento di aver fatto l'uomo. Che Dio, che si pente della sua opera ; quindi cambia opinione. Poiché ci si pente del peccato, se si è pentito ha peccato ; Quindi fu malvagio. 
 
Allo stesso modo, in Esodo 32 : Dopo che i figli di Israele avevano adorato il vitello, dice Dio a Mosè : Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro <e li distrugga>, e più giù : E una volta che si fu placato, Dio non fece il male che aveva minacciato contro il suo popolo. Ecco che il Dio dell'Antico Testamento ha cambiato idea ; invece il Dio del Nuovo Testamento non muta, come in Giacomo 1 : Ogni cosa è stata data etc. ; e più giù ; Presso di lui non c'è cambiamento etc. 
 
Allo stesso modo, in Esodo 20, il Dio dell'Antico Testamento dice : Non fornicherai, e lo stesso Dio dice in [2 Samuele 12] : Ecco io susciterò su di te il male dalla tua casa, porterò via tua moglie e la  darò al tuo vicino (ossia a tuo figlio) <che si giacerà con loro alla luce del sole>. Ecco non solo la fornicazione che là ha proibito, ma è anche un istigatore di incesto ; quel Dio è quindi malvagio e volubile. 
 
Allo stesso modo, in Esodo [20] : Non farai immagine scolpita né altro simulacro, e più giù, Esodo 25 : Farai due cherubini d'oro. Ecco quanta volubilità, farai e non farai. 
 
Che Dio è quello che sommerse nel diluvio tante migliaia di uomini etc.,  in Genesi 6 ; e nel Mar Rosso, in Esodo 15 ; e nel deserto, e in molti altri luoghi. Se dici che non è crudeltà punire i mali etc. mi chiedo, se fosse onnipotente ed onnisciente, saprebbe ogni peccatore e ogni male futuro, e a causa di ciò dannandoli, per quale motivo li avrebbe creati? Non è forse crudeltà creare gli esseri umani soltanto perché siano perduti? 
 
Allo stesso modo, in Esodo 32: Questo dice il Signore; e più giù: Mettetevi ciascuno la spada al fianco ; e più giù ancora : E uccisero in quel giorno ventitremila persone. Ecco che Dio, che ha chierici e ministri di una totale crudeltà. Invece il Dio del Nuovo Testamento ha ministri di pietà, dei quali Giovanni dice nei canoni : Chi ama Dio, ama anche suo fratello. Questo prescrive di amare il proprio fratello, quello di ucciderlo. 
 
Allo stesso modo, in Numeri [33] ;  il Dio dell'Antico Testamento parlò ai figli di Israele delle genti che abitavano nella terra di [Canaan] : Se non li ucciderete, essi saranno chiodi nei vostri occhi e lance nei vostri fianchi. Ecco il Dio crudele che non vuole rimettere le ingiurie. Invece il Dio del Nuovo Testamento dice in Matteo 6 : Se non rimetterete agli uomini, neppure il padre vostro che è nei cieli rimetterà i vostri peccati. 
 
Allo stesso modo, in Genesi 19, ove il Dio dell'Antico Testamento uccide insieme il giusto e l'empio, così estende la sommersione a Sodoma e Gomorra, ove fece perire i bambini e gli adulti tutti insieme. 
 
Allo stesso modo, in Giudici 20 si legge che quando i figli di Israele vollero combattere contro i figli di Beniaminio a causa di un delitto che era stato commesso verso la moglie di un loro fratello, chiesero consiglio al Signore se combattere contro di loro e su chi sarebbe stato il condottiero della guerra, e <il Signore> designò Giuda, e che si dovesse combattere ; così fiduciosi andarono in guerra e furono uccisi nel primo conflitto in 22.000, nel secondo in 18.000 e nel terzo in numero minore. Ecco che Dio crudele e ingannatore, che così ha abbindolato <i figli di Israele> affinché perissero. 
 
Così, in Esodo 5 il Dio dell'Antico Testamento disse :  Indurirà il cuore del Faraone perché non lasci andare  il popolo ; ecco il Dio crudele che indurisce per uccidere. 
 
Allo stesso modo, è un Dio bugiardo colui che ha detto che non avrebbe lasciato andare, e invece dopo ha lasciato andare. 
 
Allo stesso modo, in Numeri 15 : Dio comandò di lapidare chi raccogliesse legna il Sabato, consultato a questo proposito da Mosè e da Aronne. Invece il Dio del Nuovo Testamento permette ai discepoli di sgranare spiche il Sabato ; Ecco quanto sono contrari tra loro! 
 
Nel Genesi il Dio dell'Antico Testamento promise ad Abramo la terra di Canaan, che non gli diede mai, quindi fu mendace. ... Ciò che obiettano di coloro che sono usciti dall'Egitto è che promise per  mezzo di  Mosè quella terra, e invece si trovano nel deserto. 
 
Così, in Esodo [33] : Signore, mostrami il tuo volto e qualcuno rispose : Io ti mostrerò ogni bene, e dopo di ciò gli mostrò  il posteriore, ovvero la turpitudine. Ecco che Dio ! 
 
Così, in Genesi 11 sui Giganti che edificavano una torre, disse quel Dio: Questo è l'inizio della loro opera, e quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile ; e pure segue nello stesso luogo : E cessarono di edificare. Ecco che Dio menzognero ! 
 
Così pure, in Genesi [32] dice l'angelo di Dio a Giacobbe : Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele sarà il tuo nome. E dopo di ciò dice in Esodo : Io sono il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe; e così si contraddice; è quindi un Dio bugiardo. 
 
Dice quel Dio: Chi ingannerà Achab per noi? . . . Io sarò uno spirito menzognero nella bocca di tutti i profeti . . ., Va e  fa' così, inganna quindi e prevarrai ... Diede Dio uno spirito di menzogna nella bocca di tutti i profeti. Ecco che Dio è: se fosse un Dio di Verità, consta che non direbbe : chi ingannerà etc. 
 
Alcuni commenti 
 
Questa è la traduzione del testo teologico cataro già presentato nella sua originale stesura in latino. 
 
 
Siccome le citazioni presentavano qualche imprecisione e qualche incompletezza, ho colmato le lacune indicando le parti aggiunte con le parentesi acute <>, e con le parentesi quadre [] le parti che ho corretto. Infatti chi ha pronunciato questo testo, trascritto dall'Inquisizione, probabilmente aveva studiato ogni cosa a memoria e non riusciva a ricordare bene il numero esatto dei versetti di alcune citazioni bibliche, e a volte persino il libro. La sostanza permane immutata: da tutte queste argomentazioni emerge l'assoluta incompatibilità tra Antico e Nuovo Testamento. Non a caso le autorità della Chiesa Romana hanno in odio la libera lettura della Bibbia. Temono forse che ognuno vi trovi l'apologia e l'incitazione a qualsiasi atroce crimine, dal genocidio all'incesto, dal cannibalismo al fratricidio? No. Temono qualcosa che per loro è molto più grave: LA VERITÀ. Geova non è Dio, è un'entità totalmente maligna e crudele, il suo obbrobrioso operato non può essere difeso da nessun essere umano dotato di cuore. È innegabile, solo i mostri e i carnefici potrebbero venerare scientemente un simile essere, che comanda al fratello di uccidere il fratello, che maledice gli uomini facendo sì che il figlio violi la moglie del padre, che la partoriente si cibi del suo aborto. Chi avrebbe mai il coraggio di esaltare quel Dio che consacra allo sterminio? È ora che la millenaria menzogna cessi e che tutto sia rivelato per quello che è veramente!


Chi dice che l'Antico Testamento è costituito da "ipsissima verba Dei" ne giustifica l'aberrazione, mentre chi ne afferma il valore tradizionale e metaforico lo rende di fatto inutile. È sufficiente capirne l'origine diabolica e smettere di ritenerlo di un qualche valore morale.

ARGOMENTI CATARI CHE PROVANO
L'IDENTITÀ DEL DIO DELL'ANTICO TESTAMENTO
CON IL PRINCIPIO MALIGNO 
 
(testo latino)


Primo igitur objicitur illud, Geneseos tertio : Ecce Adam quasi unus ex nobis factus est. Hoc dicit Deus de Adam postquam peccavit, et constat quod dicit verum aut falsum : si verum, ergo Adam factus erat similis ei qui loquebatur et eis cum quibus loquebatur. Sed Adam post peccatum factus erat peccator; ergo malus : si dixit falsum, ergo est mendax, ergo sic dicendo peccavit, et sic fuit malus.

Item ad idem. Deus ille dicit, Geneseos primo : Videte neforte sumat de ligno vitae etc. Deus autem novi testamenti dicit, Apocalipsis primo : Vincenti dabo edere de ligno vitae. Ille prohibet, iste promittit, ergo contrarii sunt ad invicem.


Item ad idem, Geneseos primo : Tenebrae erant superfacie abyssi, dixitque Deus : Fiat lux. Ergo Deus veteri testamenti incepit a tenebris et finivit in lucem ; ergo est tenebrosus ; ergo est malus, qui prius fecit tenebras quam lucem.


Item ad idem, Geneseos tertio : Inimicitias ponam inter te et mulierem, et inter semen tuum et semen mulieris. Ecce Deus veteris testamenti seminator est discordiae et inimicitiae. Deus autem novi testamenti dator est pacis et solutor inimicitiarum, sicut legitur Coloss. primo : Quoniam in ipso placuit omnem plenitudinem deitatis habitare, et per ipsum reconciliari omnia in ipsum, sive quae in coelis, sive quae in terris sunt. Ecce ille seminat inimicitias, iste vult omnia reconciliare et pacificare in se ; Ergo sunt contrarii sibi.


Item, Geneseos tertio : Maledicta terra in opere tuo. Ecce Deus veteri testamenti maledicit terram quam Deus novi testamenti benedicit, psalmo :  Benedixisti domine terram tuam : Ergo sunt contrarii.


Item, Genesi : Omnis anima quae circumcisa non fuerit peribit de populo suo. Apostolus autem e contra prohibet Galatis : si circumcidimini Christo nihil vobis prodest : Ergo iste contrarius illi.


Item ad idem, Exodi undecimo : Postulet unusquisque a vicino suo et unaquaeque a vicina sua vasa aurea et argentea. Ecce Deus veteris testamenti praecipit rapinam. Deus autem novi testamenti non rapinam arbitratus est, ut dicit Apostolus : Ergo sunt contrarii.


Item ad idem, Matthaei quinto : Dictum est antiquis : Diliges proximum tuum et odio habebis inimicum tuum. Sed constat quod hoc dictum est a Deo veteris testamenti. Deus autem novi testamenti dicit : Diligite inimicos vestros. Igitur contrariantur sibi invicem.


Item ad idem, Matthaei quinto : Dictum est antiquis : Oculum pro oculo etc. Ego autem dico vobis non resistere malo, sed si quis percusserit etc. Ecce ille Deus vindictam, iste veniam imperat : Ergo sunt contrarii.


Item ad idem, Exodi vicesimo primo dicit Deus veteris testamenti : Si occiderit quispiam proximum suum dabit animam pro anima. Deus autem novi testamenti dicit apud Lucam : Non veni animas perdere sed salvare.


Item, Joannis primo : Deum nemo vidit unquam, et ad Timotheum : Quem nullus hominum vidit. At e contra Deus veteris testamenti dicit, Deuteron. tertio : Si quis fuerit inter vos propheta etc. ; et paulo post : At non talis est servus meus Moyses etc. ; et infra :
Ore ad os loquitur ei et palam non per aenigmata et figuras Deum vidit.

Item ad idem, Levitici vicesimo sexto : Persequimini inimicos vestros ; At e contra, Matthaei quinto : Beati qui persecutionem patiuntur ; et iterum : Cum vos persecuti fuerint in unam civitatem, fugite in aliam. Ille praecipit persequi inimicos, iste fugere : Ergo, etc.


Item, Deus veteris testamenti praecipit sibi immolari animalia, et in illis delectatur sacrifices ; Deus autem novi testamenti, secundum aliam translationem dicit in Psalmo : hostiam et oblationem noluisti, corpus autem aptasti mihi ; holocaustomata pro peccato tibi non placuerunt. Ille Deus talia praecipit, iste respuit : Ergo, etc.


Item ad idem, Deuteron. decimo tertio : Si surrexerit de medio tuo prophetes etc. et ita interficietur ; et iterum: si tibi voluerit persuadere frater tuus etc.; et infra : non parcet ei oculus tuus ut miserearis et occultes eum, sed statim interficies. Deus autem novi testamenti e contra dicit : Estote misericordes etc. Hic praecipit misereri, ille non miserere : Ergo etc.


Deus veteris testamenti dicit : Crescite et multiplicamini, Geneseos octavo. Deus autem novi testamenti dicit, Lucae decimo octavo : Vae praegnantibus et nutrientibus in diebus illis ; et in eodem vicesimo : Beatae steriles qua non genuerunt. Item, Matthaei quinto : Qui viderit mulierem ad concupiscendam eam etc. Ecce ille praecipit coitum, iste prohibet omnem coitum, tam uxoris quam mulieris alterius : Igitur sunt sibi contrarii.


Item, Matthaei vicesimo, Lucae vicesimo secundo: Scitis quoniam principes gentium dominantur eorum, et qui majores sunt, etc. et non ita erit inter vos sicut inter gentes. Ecce iste reprobat principatus et dominationes, ille probat.


Item, Deuteronomii decimoquinto multis gentibus concedit hic usuram; Deus autem novi testamenti prohibet in Lucae sexto: Date mutuum nihil inde sperantes : Ergo sunt contrarii.


Tentavit Deus veteris testamenti Abraham, Deus novi testamenti neminem tentat ; Jac. primo : Ipse intentator malorum est : Ergo sunt contrarii.


Item ad idem, Deus veteris testamenti dicit: Veniam ad te in caligine nubis; Deus autem novi testamenti habitat lucem inaccessibilem ut legitur Hebreor. primo ; Ergo sunt contrarii.


Item ad idem, Matthaei quinto: Dictum est antiquis: non perjurabis, reddes autem Deo juramenta tua ; ego autem dico vobis non jurare omnino; quod ille concedit iste prohibet ; Ergo etc.


Item, Exodi vicesimo primo : Maledictus omnis qui pendet in ligno ; Sed Paulus dicit Galat. quarto : Christus nos redemit de maledictione legis, factus pro nobis maledictum ; Ergo Deus veteris testamenti, quem dicis patrem Christi, maledixit Christum, sed constat quod pater non maledicit filium, ergo ille non est pater ejus, imo est malus et contrarius cui maledicit.


Item ad idem, Deus veteris testamenti promittit terram ut ibi ; Dabo vobis terram fluentem lac et mel. Ecce deliciae terrenae. Deus autem novi testamenti promittit regnum coelorum, requiem aeternam, delicias coelestes ut ibi : Invenietis requiem animabus vestris. Ergo ipsi sunt diversi et contrarii.


Item ad idem, Deus novi testamenti dicit Matthaei sexto : Jugum meum suave est et onus meum leve. Deus autem veteris testamenti imponit jugum importabile, Deuteronomii vicesimo octavo, ubi maledixit illos qui non servaverunt ilia quae praeceperat, de quo jugo dicit Petrus : cur vos imponere tentatis nobis jugum quod nec vos nec patres vestri portare potuistis? Ergo sunt contrarii; ille enim malus et iste bonus.


Item ad idem, Exodi quarto : si dixerint mei, quod est nomen ejus qui misit me etc. respondit Dominus : sic dices ad eos : qui est misit me ad vos. Ecce Deus veteris testamenti translator est, qui non vult nomen ejus manifestare ; sed dicit qui est etc. Ita enim asinus et bos est qui est. Deus autem novi testamenti nomen suum manifestat per angelum suum, Lucae secundo, et vocabis nomen ejus Jesum.


Deus veteri testamenti dicit Geneseos sexto: Poenitet me fecisse hominem. Ecce qualis Deus quem poenitet de opere suo ; ergo mutatur. Praeterea poenitentia est de peccato, ergo si poenitet peccavit ; Ergo malus fuit.


Item ad idem, Exodi tricesimo secundo : Postquam filii Israel adoraverunt vitulum, dicit Deus ille Moysi : Dimitte me, ut irascatur furor meus contra eos, et infra : Placatusque est Deus ne faceret malum quod locutus fuerat adversus populum suum. Ecce quod mutatus est Deus veteris testamenti ; Deus autem novi testamenti non immutatur, juxta illud Jacobi primo : Omne datum est etc. ; et infra ; Apud quem non est immutatio etc.


Item ad idem, Exodi vicesimo, Deus veteris testamenti dicit : Non moechaberis, et idem Deus dicit Numerorum duodecimo : Ecce ego suscitabo super te malum de domo tuo, et tollam uxorem tuam et dabo proximo tuo, id est, filio tuo. Ecce non solum moechationis quam ibi prohibuit, sed etiam incestus est procurator ; ille Deus ergo malus et mutabilis.


Item ad idem, Exodi vicesimo primo : non facies tibi sculptile nec aliquam similitudinem, et infra, vicesimo quinto : Facies duo cherubim aurea. Ecce quanta mutabilitas, facies et non facies.


Qualis est Deus ille qui tot millia hominum submersit in diluvio etc. ; habetur Geneseos sexto ; et in mare rubro, Exodi decimo quinto ; et in deserto, et in multis aliis locis. Si dicis quod non est crudelitas punire malos etc. quaero, si erat omnipotens et omnisciens, sciebat omnes peccaturos et futures malos, et propter hoc damnandos, quare ergo fecierat eos ? Nonne crudelis est qui homines ad hoc facit ut perdat ?


Item ad idem, Exodi tricesimo secundo: Hoc dicit Dominus; et infra: Ponat vir gladium super femur suum ; et infra : Et ocdderunt in ilia die viginti tria millia. Ecce qualis Deus quos habet clericos et ministros siquidem totius crudelitatis. Deus autem novi testamenti ministros pietatis ; unde Joannes in canonica : Qui diligit Deum diligit et fratrem suum. Iste praecipit fratrem diligi, ille occidi.


Item ad idem, Numeror. tricesimo quarto ; Deus veteris testamenti dixit filiis Israel de gentibus illis qui erant in terra Cham : Si nolueritis occidere eos, erunt clavi in oculis nostris et lanceae in lateribus. Ecce crudelis Deus qui non vult injurias dimitti. Deus autem novi testamenti dicit Matthaei sexto. Si non dimiseritis hominibus, nec pater vester coelestis dimittet vobis peccata vestra.


Item ad idem, Geneseos decimo nono, ubi Deus veteris testamenti justum simul et impium occidit, sicut patet in submersione Sodomae et Gomorrhae, ubi parvulos et adultos simul extinxit.


Item ad idem, Judicum vicesimo legitur quod cumfilii Israel vellent pugnare contra filios Benjamin proper scelus quod commiserant in uxorem cujusdam fratris sui, consuluerunt Dominum si pugnandum esset contra eos, et quis esset dux belli, et expressit illis Judas, et quod pugnandum esset ; unde sub hac fiducia inierunt bellum et occiderunt ex eis in primo conflictu viginti duo millia, in secundo octodecim millia, in tertio pauciores. Ecce quam crudelis et deceptor Deus, qui sic eos decepit ut perirent.


Item, Exodi quinto dicit Deus veteris testamenti : Indurabo cor Pharaonis et non dimittet populum ; ecce crudelis Deus qui indurat ut occidat.


Item, mendax Deus qui dicit non dimittet, et postea dimisit.


Item ad idem, Numerorum decimo quinto : Deus ille lapidare praecepit quemdam colligendum ligna in Sabbato, consultus super hoc a Moysi et Aaron.  Deus autem novi testamenti excusat discipulos fricantes spicas Sabbato; Ecce quam contrarii iste et ille ! 


In Genesi promisit Deus ille se daturum terram Chanaan Abrahae, nec tamen dedit, ergo fuit mendax. ... Quod autem objiciunt de illis qui egressi sunt de Aegypto quibus et promisit per Moysen terram illam, et sunt in deserto.


Ad idem, Exodi tricesimo secundo : Domine ostende mihi faciem tuam et unus respondit: Ego ostendam tibi omne bonum, et postea ostendit ei omnia posteriora, id est, turpitudinem. Ecce qualis Deus !


Ad idem, Geneseos undecimo de Gigantibus qui aedificabant turrim, dixit ille Deus: non desistent a cogitationibus mis dome eas opere compleverint ; et tamen sequitur ibidem : Et cessaverunt aedificare. Ecce quam mendax Deus !


Ad idem, Geneseos XXXII. dicit angelus Dei ad Jacob : Nequaquam vocaberis ultra Jacob, sed Israel erit nomen tuum. Et postea dicit in Exodo : Ego sum Deus Abraham, Isaac, et Jacob; et ita sibi contradicit; mendax igitur est ille Deus.


Dicit ille Deus: Quis decipiet nobis Achab? . . . Ego ero spiritus mendax in ore omnium prophetarum . . , Egredere et fac, decipies enim et praevalebis... Dedit Deus spiritum mendacii in ore omnium prophetarum. Ecce qualis Deus: si esset Deus veritatis constat quod non diceret : quis decipiet etc. 
 
Origini del testo

Questo prezioso frammento di letteratura teologica catara è stato ritrovato nell'archivio dell'Inquisizione di Carcassonne (Doat, XXXVI), e riportato da H.C. Lea, studioso ostile alla Fede dei Buoni Uomini, nella sua monumentale opera in tre volumi A History of Inquisition - non prevedendo di certo che sarebbe tornato utile agli eredi del movimento. È necessario contribuire alla massima diffusione di queste potenti argomentazioni, di cui saranno presto pubblicate anche traduzioni in varie lingue.