Perché la lingua degli Unni, detta anche lingua unnica, è ancor oggi considerata inclassificabile? Perché si adduce una fantomatica mancanza di dati quando abbiamo numerose e significative informazioni dagli antroponimi attestati? Eppure è ben chiaro che il Codex Cumanicus sarebbe servito in gran parte per intendersi con Attila e che la lingua unnica è in buona sostanza una forma di turco antico. La risposta a questo interrogativo è semplice, per quanto frustrante. Il mondo accademico è stato preso dal terrore che qualche turco matto intendesse raccogliere l'eredità di Attila! Poi ci sono gli Ungheresi strepitanti, che giustamente ritengono Attila e Bleda eroi nazionali: per questo motivo si stracciano le vesti per far credere a tutti che gli Unni parlassero una forma di magiaro, ascrivibile quindi alla famiglia ugrofinnica. Come si può ben capire, non è esattamente un clima sereno in cui tenere un dibattito costruttivo. In altre parole, il rifiuto di classificare l'unnico è un fatto politico, non scientifico. Siamo di fronte a un evidente caso di influenza politica sul mondo accademico, la cui onestà non è sempre specchiata come comunemente si crede.
Per illustrare il problema e risolverlo una volta per tutte, il modo migliore è senza dubbio quello di passare in rassegna i dati disponibili. Un lavoro estremamente interessante è senza dubbio quello dello storico ucraino Omeljan Yosypovych Pritsak (1919 - 2006), The Hunnic Language of the Attila Clan (1982).
Questo è il link a un altro documento di capitale importanza, The World of the Huns, di Otto Maenchen-Helfen (University of California Press, 1973):
Riporto in questa sede un elenco di antroponimi di Unni riportati dalle fonti latine e greche (Giordane, Prisco di Panion, Agazia, Teofane di Bisanzio, Olimpiodoro di Tebe, Socrate di Costantinopoli, Teodoreto di Antiochia, Sozomeno di Gaza e altri), commentandoli brevemente. Molti sono trattati da Pritsak, gli altri comunque si trovano nell'opera di Maenchen-Helfen. Le forme originali dei nomi, deducibili a partire dalle attestazioni in greco e in latino (che mostrano spesso adattamenti morfologici), sono riportate in grassetto. Per ognuna è fornita anche la pronuncia ricostruibile.
Adami
Attestazione in greco: Ἀδάμις (nominativo), Ἀδάμει (dativo)
Genere: maschile
Significato: "Cammello castrato"
Proto-turco: *atan "castrato, eunuco"
Turco: atan "cammello castrato" (hapax)
> Mongolo occidentale atan "cammello castrato"
Turco (XIV sec.): atġan, ataġan "cammello castrato"
Kirghiso: atan tȫ "cammello castrato"
Noghai: atan "cammello castrato"
Tuvano: adan "cammello castrato"
Yakuto: attā- "castrare"
Pronuncia ricostruibile: /a'damɨ/
Note:
Il nome era portato da un funzionario che potrebbe essere stato un eunuco, secondo Pritsak. Maenchen-Helfen si limita a ritenere l'antroponimo di origine incerta e non procede oltre. Pritsak menziona la problematica terminazione -m, considerandola un suffisso attributivo, senza ulteriore approfondimento. Resta il fatto che più probabilmente il suffisso è dal proto-turco *-me, o l'antroponimo non sarebbe stato grecizzato adattandolo alla declinazione in -i-.
Aigan
Attestazione in greco: Ἀϊγάν
Genere: maschile
Significato: "Principe Luna"
Proto-turco: *āń(k) "luna; mese"
Cumano: ay "luna, mensis"
Turco moderno: ay "luna; mese"
Kirghiso: ay "luna; mese"
Tataro: ay "luna; mese"
Uzbeko: oy "luna; mese"
Proto-bulgaro: ayxı "luna"; ayıx "mese"
Ciuvascio: ujăh "luna; mese"
Proto-turco: *qaγan "sovrano, re"
Turco antico siberiano: qaγan "sovrano"
Cumano: can "imperator"
Pronuncia ricostruibile: /ai'γa:n/
Note:
Uno dei sei figli del leggendario eroe Oghuz khan si chiamava Aï-khan "Principe Luna" (scritto Aï-can da Maenchen-Helfen). Si noti la lenizione del secondo membro del composto. Pritsak non menziona questo antroponimo nel suo lavoro.
Alathar
Attestazione in greco: Ἄλαθαρ
Attestazione in latino: Alathor, Alathort
Significato ipotizzabile: "Uccello Screziato"
Proto-turco: *āla "variegato"
Turco moderno: ala "variegato", alaca "lentiggine"
Azero: ala "variegato"; "blu (detto di occhi")
Yakuto: ala "pezzato"
Ciuvascio: ola, ula "maculato"
Proto-turco: *tAr- "tipo di uccello"
Turco medio: tarağay "specie di allodola"
Turco moderno: tarağay :"falco"
Oyrat: tarqat "mergo"
Uzbeko: torğoq "specie di anatra"
Kirghiso: tartar "Re di quaglie"
Chakasso: taraγaj "mergo"; tārt "Re di quaglie"
Pronuncia ricostruibile: /ala'θar/, /ala'θɔr(t)/
Note:
Pritsak non tratta questo antroponimo. Maenchen-Helfen lo considera di incerta attribuzione e forse "germanico".
Althia
Attestazione in greco: Ἀλϑίας (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Sei"
Proto-turco: *altï "sei (6)"
Turco moderno: altı "sei (6)"
Cumano: alti "sex"
Ciuvascio: ultta "sei (6)"
Yakuto: alta "sei (6)"
Pronuncia ricostruibile: /al'θɨa/
Note:
Maenchen-Helfen (1973) riporta alcuni nomi di persona e di clan khazaki derivati da questo numerale: Altybai, Altyortak, Altyate e il patronimico Altyev, presi da Rásonyi (1961). Pritsak non tratta questo antriponimo. Se si analizza la finale -a come una terminazione, non la si comprende bene, a rigor di logica dovrebbe servire a formare patronimici, ma un simile suffisso non sussiste nelle lingue turche; è più probabile che sia solo un modo di trascrivere un suono non familiare, un dittongo sviluppatosi a partire dalla vocale /ɨ/.
Anagai
Attestazione in greco: Ἀνάγαιος (nominativo)
Significato: "Uccello Augurale"
Proto-turco: *ana / *eńe "madre"
Pronuncia ricostruibile: /ana'gai/
Note:
Sono attestati molti nomi di uccelli augurali sia nelle lingue turche che in quelle mongole, con la caratteristica terminazione -gay, -kay, -qay. Così abbiamo in turco ottomano daragai "merlo". La prima parte dell'antroponimo è di origine incerta, forse è stata sottoposta a etimologia popolare per via di un tabù.
Apsich
Attestazione in greco: Ἀψίχ
Genere: maschile
Significato: "Cavallino"
< Alanico: *apsa "cavallo"
Ossetico (Digor): æfsæ "giumenta"
Pronuncia ricostruibile: /ap'sɨχ/
Note:
Un prestito iranico, con il suffisso diminutivo unnico -ch. Maenchen-Helfen (1973).
Apsikal
Attestazione in greco: Ἀψικάλ
Genere: maschile
Significato ipotizzabile: "Davanti al Cavallino"; "Parte
Anteriore del Cavallino"
< Alanico: *apsa "cavallo"
Ossetico (Digor): æfsæ "giumenta"
Proto-turco: *āl- "fronte; davanti; parte anteriore"
Turco moderno: alın "fronte"
Kirghiso: al, aldı "parte anteriore"
Baschiro: al, aldı "parte anteriore"
Cumucco: al "parte anteriore"; aldan "verso la parte
anteriore di"
Gagauz: annı "fronte" (< *al-nı)
Ciuvascio: om "parte anteriore" (< *al-m)
Pronuncia ricostruibile: /apsɨ'kal/
Note:
Maenchen-Helfe analizza il nome come Aps-ik-al, ma non si azzarda a fornire una traduzione concreta, pur riconoscendo che la prima parte corrisponde ad Apsich (vedi sopra). Il problema è che nelle lingue turche l'aggettivo viene sempre preposto al nome: -al non può essere dal Proto-turco *āl "rosso". Se -al derivasse da un radice verbale, (ad esempio Proto-turco *al- "ottenere"), avrebbe un suffisso agentivo. Questo antroponimo fu portato da un ostrogoto. Esisteva l'uso di attribuirsi un nome unno per incutere terrore, pur essendo visibilmente di altra stirpe. Si potrebbe pensare che l'ostrogoto abbia plasmato il suo nome a partire da elementi di unnico, usando però un ordine erroneo delle parole (un unno avrebbe detto *Alapsich "Cavallino Rosso"). Resta più verosimile l'idea che -al sia una postposizione.
Argek
Attestazione in greco: Ἀργήκ
Significato: "Maschio", "Uomo Virile"
Proto-turco: *ẹr-kek "uomo; maschio; marito"
Turco moderno: erkek "uomo"
Oyrat: erkek "uomo; marito"
Azero: erkäk "uomo"
Tuvano: irgek "maschio"
Yakuto: irgex "maschio"
Salar: ärkex "uomo"
Pronuncia ricostruibile: /ær'gek/
Note:
Sembra plausibile: spero che si potrà dimostrare che la mia è una buona idea.
Askan
Attestazione in greco: Ἀσκάν
Genere: maschile
Significato "Antico Re"; "Grande Re"
Proto-turco: *es-(kü) "vecchio, anziano; grande"
Turco moderno: eski "vecchio" (detto di oggetti)
Azero: äski, äsilli "cresciuto"
Yakuto: ösük "tempi antichi"
Ciuvascio: as-lъ "grande"
Proto-turco: *qaγan "sovrano, re"
Turco antico siberiano: qaγan "sovreno"
Cumano: can "imperator"
Pronuncia ricostruibile: /as'ka:n/
Note:
Pritsak non tratta questo antroponimo, che pure non risulta di analisi difficile. Probabilmente si ha /as-/ al posto di /es-/ per la natura complessa della protoforma.
Atakam
Attestazione in greco: Ἀτακάμ
Genere: maschile
Significato: "Padre Sciamano"
Proto-turco: *Ata / *Ete "padre"
Turco moderno: ata "antenato"
Cumano: ata "pater"
Cumucco: ata "padre"
Tataro: ata, eti "padre"
Oyrat: ada "padre; antenato"
Proto-turco: *Kiam, *kām "sciamano"
Turco antico siberiano: qam "sciamano"
Turco moderno: kam "sciamano"
Cumano: kam katun "incantatrix"(lett. sciamano
regina"); kamadi "fascinavit", kamaladir "fascinat,
fascinando movet"
Tataro: qam "sciamano"
Ciuvascio: jomś, jumśă "sciamano"
Pronuncia ricostruibile: /ata'kam/
Note:
L'antroponimo, studiato da Pritsak, era forse un antico titolo religioso.
Attila
Attestazione in greco: Ἀττίλας, Ἀττιλᾶς (nominativo)
Attestazione in latino: Attila
Genere: maschile
Significato (forma gotizzata): "Piccolo Padre"
Significato (forma originale): "Rinomato, Famoso"
Proto-turco: *āt "nome"
Turco antico siberiano: at "nome; reputazione;
rango; fama"
Turco moderno: ad "nome; reputazione; fama"
Cumano: at "nomen"
Uzbeko: ot "nome"
Turkmeno: āt, ād- "nome"
Baschiro: at "nome; reputazione"
Yakuto: aat "nome; fama"
Ciuvascio: jat "nome"
Pronuncia ricostruibile (gotica): /'attila/
Pronuncia ricostruibile (originale): /at'la/
Note:
Il nome Attila è verosimilmente una forma gotica, formata come calco proprio a partire dall'unnico ata- "padre". Anche se Pritsak è di diverso avviso, reputo implausibile il suo tentativo di ridurre Attila a una formazione genuinamente turca. Egli confonde il glorioso antroponimo con l'idronimo attestato nelle fonti greche come Ἀττίλαν (accusativo), Τίλ, Ἀτηλ, Ἀστηλ (Attila-, Til, Atel, Astel), nome del Volga in proto-bulgaro e Khazaro (da as "grande"; cfr. tunguso tilkan "inondazione"), che a mio avviso va tenuto distinto. A parer mio il nome originario del sovrano unno avrebbe potuto essere *Atla "Famoso", derivato dal proto-turco *āt "nome" (cumano at "nomen", atli "nominatus") e reinterpretato come nome gotico, forse con un preciso intento politico. Esiste anche la possibilità che derivi dal proto-turco *at "cavallo", *at-la- "saltare", *at-la-t- "superare, vincere" (cumano at "equus", atlu chisi "eques"). Risolvere la questione non è facile. Si nota che il nome proprio Attila era già comune tra i Goti e che ha avuto nei secoli una certa fortuna.
Balach
Attestazione in greco: Βαλάχ
Genere: maschile Significato: "Vitello"
Proto-turco: *bāla "giovane animale"
Turco moderno: bala "giovane animale; bambino"
Cumucco: bala "giovane animale; bambino"
Baschiro: bala "giovane animale; bambino"
Uzbeko: bola "giovane animale; bambino"
Pronuncia ricostruibile: /ba'laχ/
Note: Il nome è formato col tipico suffisso diminutivo -ch. Esiste anche un omofono che indica la gamba dei calzoni (proto-turco *bAlak "caviglia; gamba dei calzoni; suola"). Portava questo nome il marito della Regina Boareg (vedi), che ne rimase vedova.
Balamir
Attestazione in latino (Giordane): Balamir, Balamber,
Balaber, Balambyr, Balamur
Genere: maschile
Significato: "Selvaggio", "Indomito"
Mongolo: balamud, balamad "selvaggio, indomito"
> Unnico
Pronuncia ricostruibile: /balam'bɨr/, /bala'mɨr/
Note:
Mongolo orientale bala bol- "perdere la memoria per intossicazione" (Pritsak, 1982). Non sono ancora riuscito a trovare un corrispondente in proto-turco. Probabilmente è un prestito da una lingua mongola. Maenchen-Helfen è dell'idea che si tratti del nome germanico orientale Valamer (Valamir) che sarebbe stato soggetto a distorsioni. L'idea salta subito all'occhio come implausibile e inconsistente, già soltanto a motivo della fonologia soggiacente alle varianti, che è incompatibile con un'origine gotica. La vocale ricostruibile per la sillaba finale è infatti /ɨ/. Nell'ortografia turca moderna si scriverebbe Balamır. Questo esclude altre etimologie che sono state proposte, come la connessione con il proto-turco bir "uno", che ha sempre una vocale anteriore. Nel Codex Cumanicus si trova una parola a prima vista allettante, mir "princeps", che però non può andar bene: la pronuncia doveva essere /mi:r/ e l'etimologia è dal medio persiano mihr "principe", a sua volta dal Sacro Nome di Mithra.
Balmach
Attestazione in greco: Βαλμάχ
Significato: "Dito della mano"
Proto-turco: *biarŋak "dito della mano"
Cumano: barmac "digitus"
Turco moderno: parmak "dito della mano"
Turco moderno (dial.): barnak id.
Tataro: barmaq "dito della mano"
Turkmeno: barmaq "dito della mano"
Ciuvascio: pürne "dito della mano"
Pronuncia ricostruibile: /bal'maχ/
Note:
Maenchen-Helfen ritiene questo antroponimo una forma corrotta di Balach (vedi sopra), anche se portato da una diversa persona.
Basich
Attestazione in greco: Βασίχ
Genere: maschile
Significato ipotizzabile: "Simile a una pantera"
< bars "pantera" + *-sig "simile"
Pronuncia ricostruibile: /ba'sɨχ/
Note:
La rotica di bars "pantera" (di origine iranica, vedi Oebars) sarebbe andata perduta per assimilazione a causa della sibilante doppia: *bars-sig > *bas-sich. Pritsak riporta che il suffisso *-sig si trova in antico turco; immagino che non fosse più produttivo, in ogni caso lo studioso non menziona esempi concreti di parole che lo contengono. Maenschen-Hilfen rigetta questa interpretazione e sostiene che l'antroponimo sia soltanto un diminutivo di baš "testa", col significato di "piccolo capitano". L'uso di baš col senso di "capo, comandante" è presente in tutte le lingue turche. Per risolvere la questione, dovremmo disporre dell'esatta pronuncia dell'antroponimo, cosa che è al di là della nostra portata.
Berich
Attestazione in greco: Βέριχος (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Forte, Potente, Solido, Stabile"
Proto-turco: *berk "potente"
Turco antico siberiano: berk "potente"
Turco moderno: berk "potente"
Kazako: berĭk "potente"
Baschiro: birĭk "potente"
Sary-Yughur: perik "potente"
Turkmeno: berk "potente"
Azero: bärk "potente"
Yakuto: bert "potente"
Ciuvascio: parga "potente"
Pronuncia ricostruibile: /'beriχ/
Note:
L'accento deve essere stato sulla prima sillaba. Gli esiti più simili sono quelli del Kazako e del Baschiro.
Bleda, Blida
Attestazione in greco: Βλήδας, Βλίδας (nominativo)
Attestazione in latino: Bleda, Blida
Genere: maschile
Significato: "Sapiente"
Proto-turco: *bil- "sapere, conoscere"
Turco antico siberiano: bil- "sapere, conoscere"
Turco moderno: bil- "sapere, conoscere"
Azero: bil- "sapere, conoscere"
Tataro: bel- "sapere, conoscere"
Baschiro: bel- "sapere, conoscere"
Tuvano: bil- "sapere, conoscere"
Ciuvascio: peʷl- "sapere, conoscere"
Proto-turco: -da, suffisso agentivo
Pronuncia ricostruibile: /'blɪdæ/
Note:
La metatesi di *bil- in ble-, bli- è tipica dell'unnico.
Boareg, Boarig
Attestazione in greco: Βωαρήξ, Βωαρίξ (nominativo);
Βωα Ρηγισσα (Malala)
Genere: femminile
Significato: "Vergine Boas" (il Boas era un fiume)
Proto-turco: *arɨ- "pulito, puro; pulire, purificare"
Turco antico siberiano: arïγ "pulito, puro"
Turco moderno: arı "pulito, puro"
Tataro: aru "pulito, puro"
Kirghiso: aruu "pulito, puro"
Note:
Questo era il nome di una famosa regina dei Sabiri, tribù unna nel cui territorio scorreva il fiume Βώας (Boas). Eppure è riportato che gli accademici ungheresi hanno studiato la questione per mezzo secolo, senza venirne a capo. Si capisce subito che la Regina Boareg era una sacerdotessa adorata come una personificazione del fiume Βώας.
Bocha
Attestazione in greco: Βώχας (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Toro"
Proto-turco: *būka "toro"
Turco antico siberiano: buqa "toro"
Turco moderno: boğa "toro"
Cumano: boga, buga "taurus"
Pronuncia ricostruibile: /'bo:χa/
Note:
L'antroponimo Buqa "Toro" è diffuso tra tutti i popoli turchi.
Chalazar
Attestazione in greco: Χαλαζάρ
Genere: maschile
Significato: "Abile ad ammucchiare"
Proto-turco: *Kāla- "ammucchiare"; *yara- "essere
profittevole"
Pronuncia ricostruibile: /χala'zar/
Note:
Maenchen-Helfen non conclude alcunché su questo antroponimo. Nessuno sembra volersene occupare. Forse la mia proposta etimologica è la prima, non sono riuscito a reperirne altre.
Charaton
Attestazione in greco: Χαράτων
Genere: maschile
Significato: "Veste Nera"
Proto-turco: *Kara "nero"
Turco antico siberiano: qara "nero; povero"
Turco moderno: kara "nero; scuro"
Cumano: kara, chara "niger"
Azero: qara "nero; fantasma; allucinazione; incubo"
Oyrat: qara "nero"
Uzbeko: qora "nero"
Ciuvascio: hura "nero; scuro"
Proto-turco: *tōn "veste"
Turco moderno: don "mutande; calzoni"
Cumano: ton "vestimentum"
Azero: don "veste femminile; gonna"
Baschiro: tun "pelliccia"
Ciuvascio: tum "veste"
Pronuncia ricostruibile: /χara'to:n/
Note:
Il proto-turco *tōn è in ultima analisi un chiaro prestito dal Saka (iranico) thauna "veste".
Chelchal
Attestazione in greco: Χελχάλ
Genere: maschile
Significato: "Davanti all'animale da carico"
Proto-turco: *gȫl- "animale da carico"
Turco antico siberiano: kölük "animale da carico"
Turco moderno: gölük "animale da carico"
Oyrat: kölkö "animale da carico
Kirghiso: kölük "animale da carico"
Tuvano: xöl, xölge "an imale da carico
Yakuto: kölö, kölgö "animale da carico"
Proto-turco: *āl- "fronte; davanti; parte anteriore"
Turco moderno: alın "fronte"
Kirghiso: al, aldı "parte anteriore"
Baschiro: al, aldı "parte anteriore"
Cumucco: al "parte anteriore"; aldan "verso la parte
anteriore di"
Gagauz: annı "fronte" (< *al-nı)
Ciuvascio: om "parte anteriore" (< *al-m)
Pronuncia ricostruibile: /χöl'χal/
Note:
L'armonia vocalica non si applica, data la peculiare struttura del composto. Maenchen-Helfen cita una tribù Ogurica denominata Chelch, Kolch, che ha verosimilmente la stessa origine.
Dengizich
Attestazione in greco: Δεγγιζίχ
Attestazione in latino: Dingitzic, Dintzic
Forme corrotte: Δεγζίχιρος, Δεγζίριχος
Genere: maschile
Significato: "Piccolo Mare" (i.e. "Vento Marino")
Proto-turco: *teŋiŕ "mare, lago"
Cumano: tengis "mare", tengizich "flatus a partibus
maris proveniens"
Turco moderno: deniz "mare"
Uzbeko: dengiz "mare, oceano"
Turkmeno: deŋiz "mare"
Tataro: diŋgez "mare
Ciuvascio: tinĕs "mare" (< Tataro)
Pronuncia ricostruibile: /deŋi'ziχ/
Note:
L'antroponimo Dengizich "Piccolo Mare" (corrispondente al cumano tengizich "vento marino") è di importanza cruciale perché dimostra che la lingua degli Unni non era una forma di "turco r" (anche detto "turco LIR"), come il Ciuvascio, unico superstite delle lingue oghurice, bensì una forma di "turco z" (anche detto "turco SHAZ"), proprio come la maggior parte delle varietà moderne di turco. In altre parole, il fonema proto-turco */ŕ/ dava come esito una sibilante sonora /z/, con la possibile eccezione di alcuni prestiti. Per questo motivo, Pritsak, fautore della tesi opposta, ha cercato di forzare i dati sostenendo che la forma originale dell'antroponimo sarebbe quella contenente /r/ (Δεγζίχιρος) e ipotizzando la presenza del suffisso -siġ nel tentativo di spiegare la contemporanea presenza di /z/. Come giustamente fa notare Maenschen-Helfen, la forma Δεγγιζίχ è la sola autentica, che è stata sentita da Prisco con le proprie orecchie quando si trovava alla corte di Attila.
Donat
Attestazione in greco: Δονάτος (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Cavallo" (segno zodiacale)
Proto-turco: *junt- "cavallo, giumenta"
Turco antico siberiano: yunt "cavallo"
Turco medio: yunt, yunad "cavallo"
Turco moderno (dial.): yont "cavallo"
Chagatai: yunt, yund "cavallo"
Pronuncia ricostruibile: /dʲo'nat/
Note:
Si noti il mutamento dall'approssimante palatale proto-turca /j/ a un'occlusiva dentale sonora palatalizzata /dj/, trascritta con d-. Un simile mutamento si nota in diverse lingue imparentate. Maenchen-Helfen è invece dell'idea che si tratti semplicemente del nome latino Donatus e che il personaggio che lo portava fosse un romano disertore. Pritsak fa una dettagliata trattazione sui significati esoterici di questo nome, riferito dall'Anno del Cavallo e dato al predecessore di un re il cui nome significava "Veste Nera". Non si hanno prove dirette che questo personaggio fosse un re e che fosse di stirpe unna, tuttavia non è improbabile che il suo nome sia stato assimilato a un nome romano per una somiglianza fonetica fortuita. Servono studi più approfonditi per risolvere la questione.
Edekon
Attestazione in greco: Ἐδέκων
Genere: maschile
Significato: "Seguace"
Proto-turco: *Eder- "seguire"
Turco antico siberiano: eder- "seguire"
Tataro: iyär- "seguire"
Uzbeko (dial.): eyär- "seguire"
Sary-Yughur: ezer- "seguire"
Tuvano: eder- "seguire"
Ciuvascio: jer- "seguire"
Proto-turco: *Kün "persona; gente"
Pronuncia ricostruibile: /edæ'kü:n/
Note:
Maenschen-Helfen ritiene l'antroponimo di origine germanica, cosa che mi pare oltremodo improbabile.
Ellac
Attestazione in latino: Ellac
Genere: maschile
Significato: "Sovrano, Re"
Proto-turco: *ēl "regno; pace; regione"
Turco antico siberiano: él "unione di tribù"
Turco moderno: el "paese, patria; provincia"
Cumano: el "pax"; "regio"
Baschiro: il "paese, stato; gente"
Yakuto: il "pace; stato"
Uiguro: el "paese, nazione; popolazione; tribù"
Ciuvascio: jal "villaggio"
Radice quasi omofona: Proto-turco *el- "mano"
Cumano: el "manus"
Pronuncia ricostruita: /el'læχ/
Note:
L'antroponimo è formato tramite il suffisso verbale -la-, dando origine al verbo *el-lä- "regnare", esteso con un ulteriore suffisso deverbativo -ġ. Il processo è lo stesso che si riscontra nell'antico turco baš-la- "iniziare", derivato da baš "testa" e che dà origine a baš-la-ġ "inizio".
Elmingir, Elminzur, Emnetzur
Attestazione in greco: Ἐλμίγγειρος (nominativo), Ἐλμίνζουρ
Attestazione in latino: Emnetzur
Genere: maschile
Significato: "(Uomo della) Tribù del Cavallo"
Tunguso: elmin "giovane cavallo"
Pronuncia ricostruibile: /elmin'gir/, /elmin'tʃür/
Note:
Un caso difficile. Secondo Maenschen-Helfen, la somiglianza di questo antroponimo con la parola tungusa elmin "cavallo" sarebbe una coincidenza, dato che non si trovano altri plausibili prestiti tungusi in unnico. Il ragionamento è paralogico: può darsi che non si tratti di un prestito dal tunguso all'unnico, ma di una parola antichissima comune alle due lingue e poi andata perduta. Maenschen-Helfen è convinto che sia un derivato di el "regno" (vedi Ellac), con un suffisso -min la cui funzione sarebbe del tutto indeterminabile. In cumano esiste elm "mundus", che però non va bene: è un prestito dall'arabo ˁalam "mondo". Ai tempi di Attila le genti di lingua turca non avevano alcun contatto con l'arabo: l'Islam non esisteva ancora.
La terminazione -zur (documentata in molte lingue turche come čur) è un'apposizione che compare in nomi di nobili. Dato che Elminzur e Elmingeir sono varianti dello stesso antroponimo, si deduce che -geir /-gir/ equivale a -zur. Vedi nel seguito per ulteriori considerazioni su questi suffissi.
Ernac
Attestazione in greco: Ἠρνάχ, Ἡρνάχ
Attestazione in latino: Ernac, Hernac
Attestazione in bulgaro (VIII sec.): Ирникъ
Genere: maschile Significato: "Piccolo Eroe"
Proto-turco: *ēr "uomo", pl. *eren "uomini"
Turco antico siberiano: er "uomo"
Turco moderno: er "uomo; maschio; guerriero"
Cumano: er "mas, masculus; maritus"
Baschiro: ir "uomo; marito"
Turkmeno: ǟr "uomo; marito"
Yakuto: er "uomo; maschio; marito"
Ciuvascio: ar "uomo"
Pronuncia ricostruibile: /er'næχ/
Note:
L'antroponimo è un diminutivo in -ch dell'originaria forma plurale *eren, che da "uomini" passò a significare "eroe". Sulla semantica Pritsak mi pare un po' confuso, incapace di integrare le informazioni disponibili per arrivare a una traduzione univoca.
Eskam
Attestazione in greco: Ἐσκάμ
Genere: maschile
Significato: "Grande Sciamano"
Proto-turco: *es-(kü) "vecchio, anziano; grande"
Turco moderno: eski "vecchio" (detto di oggetti)
Azero: äski, äsilli "cresciuto"
Yakuto: ösük "tempi antichi"
Ciuvascio: as-lъ "grande"
Proto-turco: *Kiam, *kām "sciamano"
Turco antico siberiano: qam "scianamo"
Turco moderno: kam "sciamano"
Cumano: kam katun "incantatrix" (lett. "sciamano
regina"); kamadi "fascinavit", kamaladir "fascinat,
fascinando movet"
Tataro: qam "sciamano"
Ciuvascio: jomś, jumśă "sciamano"
Pronuncia ricostruibile: /es'kam/
Note:
Un interessante antroponimo religioso, che testimonia la persistenza dell'antico sciamanesimo delle steppe. L'armonia vocalica non si applica.
Esla
Attestazione in greco: Ἤσλας (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Intelligente"
Proto-turco: es "mente, intelligenza"
Cumano: es "intellectus"
Pronuncia ricostruibile: /'εslæ/
Note:
Secondo Pritsak si trattebbe di un derivato dell'aggettivo es "grande", che si trova anche nell'antroponimo Eskam (vedi sopra). Questa ipotesi mi pare poco plausibile, anche per via della diversa trascrizione della vocale. Secondo Maenchen-Helfen, si tratterebbe di un derivato del sostantivo aš, eš "compagno" (dal proto-turco *ēĺ- "compagno, amico"). Un suffisso -la (dal proto-turco *-lig), che forma aggettivi ma anche sostantivi, è tipico di molte lingue della famiglia, es. cumano: borla "vigna", derivato da bor "vino". Si noti il precoce dileguo della consonante finale della protoforma.
Giesm
Attestazione in greco: Γιέσμου (genitivo)
Genere: maschile
Significato: "Buona Fortuna, Grazia"
Proto-mongolo: *kesig "grazia, favore"
Mongolo medio: kešig "parte di carne sacrificale"
> Proto-turco: *kes- "grazia, favore"
Ciuvascio: kasmăk jaški "tipo di zuppa augurale"
Turco Ottomano (dial.): kesimiş "dono di nozze"; kesim
"affare, accordo"; kesme aşi "tipo di zuppa augurale"
Pronuncia ricostruibile:/'gʲesəm/
Note:
Dal proto-mongolo la radice è stata presa in prestito anche dallo yakuto (käsi "presentino") e dal tunguso (Manchu käsi "favore; benedizione; fortuna; dono).
Gubulgudu
Attestazione in greco: Γουβουλγουδοῦ
Significato: "Motivo di Orgoglio"
Proto-turco: *güb- "orgoglioso, fiero; orgoglio; speranza"
Turco antico siberiano: küvez "orgoglioso"; küven-
"essere fiero, essere arrogante"
Turco moderno: güven- "essere arrogante; sperare"
Noghai: küjez "orgoglioso"
Baschiro: köjäδ "orgoglioso"
Proto-turco: *gǖd- "pascolare; assistere; aspettare;
rispettare"
Turco moderno: güt- "controllare; amministrare";
güdü "causa, motivo"
Gagauz: güt- "pascolare"
Baschiro: köt- "assistere; pascolare"
Pronuncia ricostruibile: /gübülgü'dü/
Note:
Maenchen-Helfen non è stato in grado di cogliere un'etimologia così cristallina; non sembra averci nemmeno provato. Si nota che la radice *güb- mostra in unnico un suffisso particolare che non si trova nelle altre lingue turche.
Hunigasi, Onegesi
Attestazione in greco: Ὀνηγήσιος (nominativo)
Attestazione in latino: Hunigasius (nominativo)
Significato: "Onesto, Fedele"
Proto-mongolo: üne- "giusto, corretto"
Mongolo: ünen "verità"
Calmucco: ünn "verità"
Proto-turco: *-gās, nomen futuri (necessitatis) + *-i
Preonuncia ricostruibile: /üne'gæsi/
Note:
Molto probabilmente un antico prestito dal proto-mongolo, come giustamente notato da Pritsak. Maenchen-Helfen ritiene che l'antroponimo sia germanico, riportando argomentazioni non convincenti.
Iliger
Attestazione in greco: Ἰλιγερ
Genere: maschile
Significato: "Principe-Uomo"
Proto-turco: *il(i)k "parte anteriore; prima; Est"
Turco antico siberiano: ilk "primo"
Turco moderno: ilk "primo"
Azero: ilk "primo"
Ciuvascio: ĕlĕk "prima; tempo fa"
Proto-turco: *ēr "uomo"
Pronuncia ricostruibile: /ili'γer/
Note:
Si noti la lenizione di -k in -g.
Krekan
Attestazione in greco: Κρέκαν, Κρέκα, Χρέχα, Ἡρέκαν,
Ἠρέκαν
Genere: femminile
Significato: "Focolare domestico", "Famiglia", "Moglie"
Mongolo: gergei, gergen "moglie"
> Yakuto: kärgän "famiglia; casa; le persone che vivono in
una casa; membro di una famiglia"
Pronuncia ricostruibile: /'krekæn/, /χrekæn/
Note:
Un caso difficile. Sono stati fatti diversi tentativi di emendare l'antroponimo. Secondo Willi Bang-Kaup (1916), andrebbe letto *Αρέκαν (Arékan) e interpretato come *Ariqan "Pura Principessa" - senza contare che il femminile di qan "sovrano" è qatun "sovrana". Secondo Maenchen-Helfen riconosce l'esistenza di Κρέκα (Kréka) in diversi codici del testo di Prisco, ma nota che in altri si ha invece Ἡρέκαν (Herékan) e Ἠρέκαν (Erékan). Egli fa notare che gli autori aboliscono -n ma non la aggiungono quando è assente (a meno che non sia l'uscita dell'accusativo). Poi cita i nomi germanici attribuiti alla moglie dei Attila, che sono i seguenti: Herche, Helche (medio alto tedesco), Hrekja (norreno), Erka (norreno). A parer mio, il norreno Hrekja è compatibile con Κρέκαν. Pavel Poucha (1955) collegò l'antroponimo alla parola mongola gergei "moglie", conclusione cui giunse anche Pritsak in modo indipendente.
Kuridach
Attestazione in greco: Κουρίδαχος (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Piccolo Lupo"
Proto-turco: *Kūrt "verme"
Turco moderno: kurt "lupo"; kurtçuk "cagnotto"
Azero: qurd "lupo; verme"
Kirghiso: kurt "verme"
Uiguro: qurut "verme"
Baschiro: qort "verme; ape"
Baschiro (arcaico): qort "lupo"
Tuvano: kurt "verme"
Cumucco: xurt "verme; bruco"
Ciuvascio: hort, hurt "verme; ape"
Pronuncia ricostruibile: /kuri'daχ/
Note:
Lo slittamento semantico da "verme" a "lupo" non è recente come è stato sostenuto, ma affonda le sue radici in un tabù anticissimo. Il fatto che questo slittamento semantico sia comune a tutte le lingue Oghuz sembrerebbe provare che l'unnico parlato da Attila apparteneva a tale raggruppamento di lingue turche. Va però notato che il senso di "lupo" si trovava un tempo anche in Baschiro, mentre in turco moderno è chiamata kurt anche la grossa larva del maggiolino e di altri coletteri.
Kursich
Attestazione in greco: Κουρσίχ
Genere: maschile
Significato: "Simile a un Eroe"
Proto-turco: *gür "eroico; nobile; denso; universale"
Turco moderno: gür "denso, abbondante"
Tataro: kör "eroico, coraggioso; ben nutrito"
Chakasso: kür "eroico, coraggioso"
Kirghiso: kür "potente"
Cumucco: kür "eroico, coraggioso"
Tuvano: xür "ben nutrito, in salute"
Yakuto: kür "ampio, vasto"
Proto-turco: *-sig "simile a"
Pronuncia ricostruibile: /kür'siχ/
Note:
Pritsak fa notare che un capo dei Peceneghi portava il nome Kürä (trascritto in cirillico come Куря), derivato da kür "eroico; nobile; universale" tramite un suffisso -ä e avente il significato di "eroe". Per il suffisso -sich vedi Basich. Maenchen-Helfen è invece convinto che si debba dividere Kurs-ich e riporta a sostegno della sua idea l'esistenza dell'antroponimo Churs, documentato in Armenia, che è senza dubbio dall'iranico xorz "buono". Il nome unnico ha però una fonologia incompatibile: se fosse derivato dalla parola iranica, avrebbe avuto una consonante iniziale aspirata e sarebbe stato scritto *Χουρσίχ. Il nome del generale bizantino Kurs (Κούρς), di probabile nascita unna, è con ogni probabilità sinonimo di Kursich e non prova che si debba dividere Kurs-ich: sarà piuttosto da analizzarsi come Kur-s. Sono necessari ulteriori studi.
Kutilzi
Attestazione in greco: Κούτιλζις (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Molto Fortunato"
Proto-turco: *Kut "sorte; buona fortuna"
Turco antico siberiano: qut "buona fortuna"
Turco moderno: kut "buona fortuna"
Kazako: qūt "grazia, abbondanza, ricchezza"
Kirghiso: kut "anima"
Yakuto: kut "anima"
Pronuncia ricostruibile: /kutil'zi/
Note:
Secondo Maenchen-Helfen, il turco antico qut significa "maestà", ma è chiaro che si tratta di un significato secondario. La traduzione "Molto Fortunato" parrebbe plausibile, anche se non è chiaro il suffisso -ilzi. Maenchen-Helfen è incerto se si debba segmentare -il-zi o se sia invece -elči; fatto sta di una traduzione concreta non la azzarda. L'armonia vocalica a quanto pare non si applica.
Muageri
Attestazione in greco: Μουάγερις (nominativo)
Significato: "Ululante" (i.e. "Lupo")
Proto-turco: *böŋre- "ululare"
Kirghiso: mööröö "muggire"
Baschiro: möŋräv "muggire"
Tataro: mögrärgä "muggire"
Turkmeno: möŋŋürmek "sospirare"
Tuvano: mööreer "ululare"
Yakuto: maŋıraa "muggire"
Pronuncia ricostruibile: /mü'æŋeri/
Note:
Un'etimologia popolare attribuisce a questo antroponimo l'origine dell'endoetnico degli Ungheresi, magyar (antico mogyër), o il contrario. In realtà l'antico ungherese mogyër deriva dal proto-ugrico *mańćɜ "uomo; persona", come il nome dei Mansi.
Mundzuc, Mundzuch
Attestazione in greco: Μουνζίουχον (accusativo)
Attestazione in latino: Mundzuco, Mundzicco (ablativo)
Genere: maschile
Significato: "Gioiello, Perla"; "Vessillo"
Proto-turco: *bōnčok "perline" (da *bōń, *bōjn "collo)
Turco moderno: boncuk (pron. /bon'dʒuk/) "perline"
Azero: muncuq "perline"
Tataro: muncak "perline"
Uzbeko: munčoq "perline"
Kirghiso: mončoq "perla; perline"
Cumucco: minčaq "perline"
Pronuncia ricostruibile: /mun'dʒuχ/
Note:
Questo è ancora il bunchuk dei Cosacchi (russo e ucraino Бунчук; polacco Buńczuk). Si tratta di un vessillo, tipico dei Turchi e del Mongoli.
Octar
Attestazione in greco: Οὔπταρος (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Fiero"
Mongolo: öktem "forte, imperioso; fiero"; ökte-
"diventare solido"
Calmucco: öktem "forte, imperioso; fiero"
> Proto-turco: *ökte- "essere superbo"
Chagatai: ökte-, öktä- "incoraggiare"
Cumano: öctem "superbus", öctelik "superbia",
öctenlänir "gloriatur"
Pronuncia ricostruibile: /ök'tær/
Note:
Non è chiaro se questa radice sia un prestito da una lingua turca al mongolo o viceversa. Pritsak afferma che la sola lingua turca in cui è attestata, oltre all'unnico, sarebbe il Chagatai. Invece si trova anche in cumano (vedi Codex Cumanicus). Il suffisso -m è un deverbativo sia in turco che in mongolo. In mongolo, questo -m alterna con -ri, il cui corrispondente turco a detta di Pritsak è -z. Quindi la forma unnica sembrerebbe un po' anomala. Tuttavia si nota l'esistenza di un altro suffisso rotico molto diffuso nelle lingue turche, che deriva dal proto-turco *-ür. In turco moderno gli esiti sono -ar, -er, -ir, -ır, -ur, -ür, -r, a seconda della vocale della sillaba precedente. Forma sostantivi e aggettivi a partire da verbi.
Oebarsi
Attestazione in greco: ᾯηβάρσιον (accusativo)
Genere: maschile
Significato: "Come un Leopardo Bruno"
Proto-turco: *oń "grigio; bruno" (detto di manto equino)
Karakhanide: oy "grigio; bruno"
Tuvano: oy "grigio; bruno"
Pronuncia ricostruibile: /oe'barsɨ/
Note:
La parola bars "pantera, leopardo, tigre" è di origine iranica (< pārs). Si nota che l'adattamento greco del nome porta due accenti, uno circonflesso sulla prima sillaba e uno acuto sulla terza: questa peculiarità è eccezionale.
Odolgan
Attestazione in latino: Odolgan
Attestazione in greco:
Significato ipotizzabile: "Falcone del Regno"
Proto-turco: *ēl- "regno; pace; regione"
Proto-turco: *togan "falcone"
Turco antico siberiano: toγan "falcone
Turco moderno: doğan "falcone"
Pecenego: towan "falcone"
Pronuncia ricostruibile: /oldo'gan/, /oldogan'do:n/
Note:
La spiegazione più semplice è che sia occorsa una metatesi da Oldogan a Odolgan. Maenchen-Helfen riporta un antroponimo che compare nell'iscrizione runica di Uyuk-Tarlak, senza azzardarsi a fornire una traduzione. Il testo menziona un personaggio il cui nome traslitterato è El Togan Totoq, che si definisce "ambasciatore del suo regno del Cielo" (totoq significa "governatore"). Alla lettera, El Togan è il "Falcone del Regno". Potrebbe essere il nome di una figura mitologica e corrispondere all'antroponimo unno. Bisognerà indagare più a fondo. Per curiosità, il cognome turco Erdoğan significa "Uomo-Falcone".
Ruga, Rugila
Attestazione in greco: Ῥούγας (nominativo), Ῥοῦα (genitivo),
Ῥωίλας (nominativo)
Attestazione in latino: Rua, Roas, Ruga, Rugila
Genere: maschile Significato: "Uomo-Onore"
Proto-turco: *ēr "uomo"
Proto-turco: *ȫ- "pensare"; *ȫ-g "pensiero;
-ge / -ga, suffisso che forma sostantivi:
*ö-ge "onore; lode"
Pronuncia ricostruibile: /ṛö(γ)æ/
Note:
Il suffisso -ila della forma Rugila è evidentemente il famoso diminutivo maschile gotico. Formazioni di questo genere ricorrono di frequente in antroponimi e titoli dei popoli turchi: Er Böri "Uomo-Lupo", Er Buġa "Uomo-Toro", etc.
Sandil, Sandilch
Attestazione in greco: Σάνδιλ, Σάνδιλχος (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Piccola Barca"
Pronuncia ricostruibile: /san'dil/, /san'dilχ/
Note:
La variante Sandilch (Σάνδιλχος) ha un tipico suffisso diminutivo -ch. Maenchen-Helfen nota che tra i Mamelucchi esisteva l'antroponimo Sandal, con lo stesso significato.
Sigizan
Attestazione in greco: Σιγίζαν
Genere: maschile
Significato: "Topo"
Proto-turco: *sɨčgan "topo; ratto"
Turco antico siberiano: sïčγan "topo; ratto"
Turco moderno: sıçan "ratto"
Baschiro: sısqan "topo"
Cumucco: çıçqan "topo"
Pronuncia ricostruibile: /sɨγɨ'tʃan/
Note:
Alla lettera il nome proto-turco del topo significa "defecatore" (< *sɨč- "defecare"). Si noti la metatesi, probabilmente dovuta a un tabù. Maenchen-Helfen reputa questo antroponimo un nome germanico dalla ben nota radice sigi- "vittoria", senza poter specificare alcunché sulla sua terminazione.
Simma
Attestazione in greco: Σίμμας (nominativo)
Significato: "Gallo cedrone"
Proto-turco: *sɨm "gallo cedrone"
Shor: sınma "gallo cedrone"
Oyrat: sımda "gallo cedrone"
Pronuncia ricostruibile: /'sɨmma/
Note:
Si nota l'assimilazione progressiva da -nm- in -mm-. L'etimologia è mia; Maenchen-Helfen non conclude alcunché su questo antroponimo.
Skotta
Attestazione in greco: Σκόττας (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Impetuoso, Testa calda"
Proto-turco: *sök- "spaccare; fare a pezzi"
Turco antico siberiano: sök- "fare a pezzi; abbattere;
irrompere", causativo sökit- (hapax)
Proto-turco: -da, suffisso agentivo
Pronuncia ricostruibile: /'sköttä/
Note:
Trovo convincente l'etimologia data da Pritsak.
Tarrach
Attestazione in greco: Ταρράχ
Genere: maschile
Significato ipotizzabile: "Spanditore"; "Ramo di Fiume"
Proto-turco: *tar-, *dar- "spargere, spandere; biforcarsi"
Tataro: tar- "spargere"; tarmaq "ramo"
Baschiro: tarmaq "ramo di fiume, biforcazione;
ramificazione"
Yakuto: tarğaa "spargere, diffondere"
Pronuncia ricostruibile: /tar'raχ/
Note:
Secondo Maenchen-Helfen, questo antroponimo "non può essere turco". Credo che ciò sia falso. Tra i Tuvani è ben noto il fiume Tarlak, il cui nome deriva dalla radice *tar- "spargere, spandere". La terminazione -lak è fossilizzata. In unnico il gruppo consonantico -rl- deve essere diventato -rr- per assimilazione regressiva. Ridicola l'idea di quegli accademici che hanno tentato di ridurre Tarrach al nome del santo Tarachus.
Tuldach
Attestazione in greco: Τουλδάχ
Genere: maschile
Significato: "Piccolo Sazio"
Proto-turco: *tōl- "essere pieno"
Turco moderno: dol- "essere pieno"; dolu "pieno"
Cumucco: tolu "pieno"
Baschiro: tulı "pieno; completo"
Yakuto: tuol "essere pieno"
Ciuvascio: tul "essere pieno"; tulli "pieno"
Pronuncia ricostruibile: /tul'daχ/
Note:
Trovo implausibile l'idea di un'origine dalla stessa radice di Uldin: lo stesso Maenchen-Helfen fa questa ipotesi, senza poter dire nulla sul fantomatico prefisso t-.
Tuldich, Tuldila
Attestazione in greco: Τουλδίχ
Attestazione in latino: Tuldila
Genere: maschile
Significato: "Piccolo Sazio"
Proto-turco: *tōl- "essere pieno"
Turco moderno: dol- "essere pieno"; dolu "pieno"
Cumucco: tolu "pieno"
Baschiro: tulı "pieno; completo"
Yakuto: tuol "essere pieno"
Ciuvascio: tul "essere pieno"; tulli "pieno"
Pronuncia ricostruibile: /tul'dɨχ/, /'tuldila/
Note:
Il suffisso -ila è un diminutivo maschile, una traduzione letterale del suffisso -ch dell'unnico. Per il resto, vedi Tuldach.
Turgun
Attestazione in greco: Τουργοῦν
Genere: maschile
Significato: "Corvo"
Proto-mongolo: *turaγu "corvo, cornacchia"
Mongolo medio: tura'un "corvo, cornacchia"
Proto-turco: *torgay "specie di uccellino, allodola"
Proto-Tunguso: *ture "corvo, cornacchia"
Pronuncia ricostruibile: /tur'gu:n/
Note:
L'antroponimo unnico somiglia molto alla forma proto-mongola. In turco ottomano Turgay è un nome proprio di persona maschile.
Tutizar
Attestazione in latino: Tutizar
Genere: maschile
Significato: "Abile ad afferrare"
Proto-turco: *tut- "afferrare"; *yara- "esser profittevole"
Pronuncia ricostruibile: /tuti'zar/
Note:
Nome unnico portato da un ostrogoto. Maenchen-Helfen non conclude alcunché su questo antroponimo. Nessuno sembra volersene occupare. Forse la mia proposta etimologica è la prima, non sono riuscito a reperirne altre.
Uldach
Attestazione in greco:
Genere: maschile
Significato: "Piccola Fortuna"
Proto-mongolo: *ol-dige- "buon auspicio"
Mongolo: olje, oljei, öljei "buon auspicio"
> Proto-turco: *öldi- "buon auspicio"
Pronuncia ricostruibile: /öl'dæχ/
Note:
L'antroponimo, non trattato da Pritsak, è chiaramente dalla stessa radice di Uldin (vedi sotto), con il tipico suffisso diminutivo -ch. Deve essere un prestito dal proto-mongolo.
Uldin
Attestazione in greco: Οὔλδης, Οὔλδις (nominativo), Οὔλδιν
(accusativo)
Attestazione in latino: Uldin, Huldin
Genere: maschile
Significato: "Fortuna"
Proto-mongolo: *ol-dige- "buon auspicio"
Mongolo: olje, oljei, öljei "buon auspicio"
> Proto-turco: *öldi- "buon auspicio"
Pronuncia ricostruibile: /öl'din/
Note:
Deve essere un prestito dal proto-mongolo, come giustamente sostenmuto da Pritsak. La radice proto-turca *öldi- "buon auspicio" è stata da me ipotizzata sulla base di questo antroponimo e di altri simili.
Ultzindur
Attestazione in latino: Ultzindur
Genere: maschile
Significato: "(uomo della) Tribù della Fortuna"
Proto-mongolo: *ol-dige- "buon auspicio"
> Proto-turco: *öldi- "buon auspicio"
Pronuncia ricostruibile: /öldʒin'dür/
Note:
Nome portato da un figlio di Attila. Spesso è scritto Vltzindur, ma non si comprende il perché di questa scelta arbitraria, dato che in latino non esisteva la distinzione tra le due lettere u e v.
Zengilach
Attestazione in greco: Ζηγγιλάχος (nominativo)
Significato: "Giovinetto"
Proto-turco: *jaŋɨ- / *jeŋi- "nuovo"
Turco antico siberiano: yaŋï "nuovo"
Turco moderno: yeni "nuovo"
Baschiro: yaŋı "nuovo"
Tataro: yaŋa "nuovo"
Oyrat: d´aŋı "nuovo"
Dolgan: haŋa, hiŋil "giovane"
Yakuto: saŋa "nuovo"
Ciuvascio: śĕnĕ "nuovo"
Pronuncia ricostruibile: /zeŋi'laχ/
Note:
Antroponimo formato con il tipico suffisso diminutivo.
Zerkon
Attestazione in greco:
Genere: maschile
Significato: "Ufficiale di Camera"
Proto-turco: *ič- "interno di qualcosa; intestino; ventre";
-er (suffisso che marca il divenire); *Kün "persona"
Proto-bulgaro: HTZHRGOY
Pronuncia ricostruibile: /tʃer'kü:n/
Note:
Questo era il nome di un nano di stirpe maura che fungeva da buffone per Bleda. Prisco ci riporta che nei suoi numeri, questo personaggio nanesco mescolava diverse lingue: l'unnico, il gotico e il latino. Attila aveva una vera e propria fobia nei confronti dei nani e si rifiutava persino di guardarlo. L'obiezione di Maenchen-Helfen è assolutamente ridicola: egli sostiene che non sarebbe stato dato a un nano di corte un nome altisonante. Evidentemente ignora tutto sulla natura umana.
Zilgibi
Attestazione in greco: Ζιλγίβις (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Simile a un Cembalo"
Proto-turco: *zil "cembalo" (< iranico)
Proto-turco: *kēpi "simile a", "come"
Turco antico anatolico: gibi "simile a", "come"
Turco moderno: gibi "simile a", "come"
Azero: kimi "simile a", "come"
Turkmeno: kimīn "come"
Uzbeko: kabi "come"
Baschiro: kivik, kevek "come"
Pronuncia ricostruibile: /zil'gibi/
Note:
Nome di principi unni del Caucaso. Anche in turco moderno gibi, esito di *kēpi, è postposto al nome a cui si riferisce. La traduzione sembra plausibile e non si capisce perché Maenchen-Helfen abbia ritenuto questo antroponimo impenetrabile.
Zolbon
Attestazione in greco: Ζόλβων
Genere: maschile
Significato: "Stella del Pastore" (i.e. "Venere")
Proto-mongolo: *čolbun "Venere (stella del mattino)"
> Pr0to-turco: *čolbon "Venere (stella del mattino)"
Turco moderno: çolpan "il pianeta Venere"
(si trova anche çoban yıldızı)
Tataro di Crimea: çolpan "il pianeta Venere"
Cumucco: čolpan "il pianeta Venere"
Kazako: šoban, šolpan "il pianeta Venere"
Kirghiso: čoban, čolpon "pastore"
Pronuncia ricostruibile: /tʃol'bon/
Note:
Tra i Mamelucchi esisteva l'antroponimo Çolpan (pron. /tʃol'pan/), con lo stesso significato.
Nel patrimonio onomastico unno si notano alcuni nomi di chiara origine iranica. Alcuni sono attribuiti ai Massageti, popolo scitico, ma Maenchen-Helfen ritiene che si tratti di identificazioni fittizie. Riporto i seguenti antroponimi:
Aischman
Attestazione in greco: Αἰσχμάνῳ (dativo)
Genere: maschile
Significato: "Mente Potente"
Pronuncia ricostruibile: /e:ʃ'man/
Note:
Maenchen-Helfen riporta la forma nominativa come Αἰσχμάνος, che tuttavia non sembra essere attestata. Il primo membro del composto equivale all'avestico aēša- "potente": il merito di questa etimologia va al linguista Alexis Manaster Ramer.
Ambazuka
Attestazione in greco: Ἀμβαζούκης (nominativo)
Genere: maschile
Significato: "Forte Braccio"
Pronuncia ricostruibile: /am'bazuka/
Note:
Avestico ama- "forte", bāzu- "braccio"
Balas
Attestazione in greco: Βάλας
Genere: maschile
Significato: antroponimo non trasparente
Pronuncia ricostruibile: /'balas/
Note:
È un comune nome persiano, che deriva in ultima analisi dal partico Walagaš "Splendente di Forza". In greco e in latino è documentato con moltissime varianti anche molto divergenti: Βάλας, Οὐαλᾶς, Βλάσης, Βλάσος, Vologaesus, etc.
Chinialon
Attestazione in greco: Χινιαλών
Significato: "Alano dell'Odio" i.e. "Alano Odiatore"
Pronuncia ricostruibile: /khinia'lo:n/
Antico persiano: *kaina- "odio, rancore; vendetta"
Medio persiano: kyn "odio, rancore; vendetta"
> Azero kin "odio, rancore; vendetta"
Proto-scitico: *Aryanu "Terra degli Arii"
Proto-alanico: *Allānʉ "Terra degli Arii"
Pronuncia ricostruibile: /kʰini'alo:n/
Note:
A quanto risulta, la mia proposta etimologica sarebbe la prima, non sono riuscito a reperirne altre.
Chorsoman
Attestazione in greco: Χορσομάνος (nominativo)
Significato: "Che ha Buone Intenzioni"
Pronuncia ricostruibile: /χorso'man/
Note:
Ossetico xorz-aman "che ha buone intenzioni"
Chorsomanti, Chorsamanti
Attestazione in greco: Χορσομάντις, Χορσάμαντις
(nominativo)
Significato: "Che ha Buona Fortuna"
Pronuncia ricostruibile: /χorso'manti/, /χorsa'manti/
Note:
Ossetico xorz-amond "che ha buona fortuna". Manaster Ramer riporta l'antroponimo come Χορσάμαντις, ma la sostanza non cambia.
Hormidac
Attestazione in latino: Hormidac
Significato: "Figlio di Hormizd"
Pronuncia ricostruibile: /hormɨz'dak/
Note:
È un comune nome persiano, Hormizdak, trascritto male. Hormizd è il Dio Supremo della religione di Zoroastro: il nome avestico è Ahura Mazdā. Maenchen-Helfen è convinto che il gruppo consonantico -zd- sia stato scritto erroneamente come -d-.
Styrak, Tyrank
Attestazione in greco: Στύραξ, Τύραγξ (nominativo)
Significato: "Grande"
Ossetico: styr "grande, ampio"
Pronuncia ricostruibile: /'stɨrak/, /'tɨrank/
Note:
Nonostante il suffisso e le distorsioni, l'etimologia è riconoscibile.
Zabergan
Attestazione in greco: Ζαβέργαν, Ζαβεργάν
Significato: "Luna Piena"
Pronuncia ricostruibile: /za'bergan/, /zaber'gan/
Note:
Nome di un capitano dei Kutriguri. Maenchen-Helfen, che non era un iranologo, ha utilizzato questo criterio per identificare l'origine dell'antroponimo: siccome un ministro di Cosroe I si chiamava Zaberganes ed era certamente un persiano, doveva esserlo anche il suo nome.
Zarter
Attestazione in greco: Ζαρτήρ
Significato: "Mercurio d'Oro"
Pronuncia ricostruibile: /zar'tɪ:r/
Note:
Come Henning ha dimostrato, l'antroponimo è formato a partire dal neme della divinità persiana Tīr, corrispondente a Mercurio, per indicare un gemello divino di Zarmihr (Mihr < Mithra); zar- significa "oro".
Il problema degli etnonimi
Rispetto agli antroponimi, gli etnonimi presentano maggiori difficoltà etimologiche. Notevole è la presenza del suffisso -gir, già visto nell'antroponimo Ἐλμίγγειρος. Indagando, ho scoperto che ha una corrispondenza notevole nelle lingue tungusiche: si trattava in origine di un plurale/collettivo in -r formato a partire da un nome locativo in -gi. La stirpe dei Tungusi è formata da molte tribù, tra le quali si menzionano le seguenti: Bultogir, Samagir, Manegir, Kindigir, Lakšikagir, Čapogir e ... Elmingir!
Akatzir, Akatir
Attestazione in greco: Ἀκατίροι, Ἀκατζίροι
Attestazione in latino (Giordane): Acatziri
Significato al momento non determinabile
Note:
Un caso difficile. L'interpretazione (erronea) proposta da Tomaschek (1872) vorrebbe che questo etnonimo derivasse dalla parola turca ağaç "albero" e da un derivato di er "uomo": nel dizionario turco-arabo del 1245 pubblicato da Houtsma (Leida, 1894) è attestato realmente un termine Agaǰ-eri "uomini degli alberi", analogamente a Qum-eri "uomo delle sabbie", Turuk-eri "Turco" e Rum-eri "Romano". Il punto è che agaç "albero" deriva dal proto-turco *ï-gač, la cui radice è *ï "legno"; -gač è un suffisso e non mostra alcuna variante con un'occlusiva sorda -k-. Se la proposta di Tomaschek fosse corretta, l'etnonimo Acatziri sarebbe stato trascritto con una sonora -g-, cosa che non avviene mai. Un'altra interpretazione comune, dovuta a Henning e Hamilton, è che gli Akatziri derivino il loro nome da *Aq-Khazar, ossia "Khazari Bianchi". Va detto che l'etnonimo dei Khazari non ha chiare origini e che questa etimologia, per come è enunciata, presenta gravi criticità: l'etnonimo Acatziri sarebbe stato trascritto con un'aspirata -ch-, -χ-, cosa che non avviene mai. Maenchen-Helfen mena il can per l'aia ma non arriva ad alcuna conclusione.
Alpidzur
Attestazione in greco: Ἀμιλζύροις (dativo)
Attestazione in latino (Giordane): Alpidzuros (accusativo)
Forma corrotta: Alcildzuros
Significato: "Tribù dell'Eroe"
Proto-turco: *ălp "guerriero; eroe; coraggioso"
Turco moderno: alp "eroe; coraggioso"
Pronuncia ricostruibile: /alpɨ'tʃur/
Note:
Maenchen-Helfen considera correttamente questo nome come turco e ne individua la radice alp- "eroe", ma attribuisce all'elemento -i(l)- il significato di "popolo" (dal proto-turco *ēl "regno; regione"), che non pare molto plausibile: -i- sarà piuttosto una semplice vocale epentetica, mentre -l- sembra il prodotto di trascrizioni distorte. Si nota l'aggiunta del suffisso -čur già visto in alcuni antroponimi e diffuso nelle antiche lingue turche.
Altziagir
Attestazione in latino: Altziagiri, Altziagri, Ultziagiri,
Aultziagri
Significato: "Tribù dei Sei"
Pronuncia ricostruibile: /alθɨa'gir/, /altsɨa'gir/
Note:
L'etnonimo è formato dal numerale ALTHIA "sei" e dal suffisso -gir. Si notano evoluzioni fonetiche.
Angiskir
Attestazione in greco: -
Attestazione in latino (Giordane): Angisciros (accusativo)
Forme corrotte: Augistiros, Angistros
Significato: "Tribù delle Stoppie"
Proto-turco: *(i)aŋɨŕ "campo di stoppie"
Turco medio: aŋız "stoppia"
Pronuncia ricostruibile: /aŋɨs'kɨr/
Note:
Si noti l'esito in sibilante della rotica palatale -ŕ del proto-turco, tipico di tutte le lingue turche non oghuriche. Tra le lingue non oghuriche figura quella degli Unni di Attila, con buona pace di Pritsak. Il secondo membro è -gir, -kir, che compare negli antichi nomi tribali.
Bardur, Bardor
Attestazione in greco:
Attestazione in latino: Bardores
Significato: "Tribù del Grande Fiume"
Pronuncia ricostruibile: /bar'dur/
Note:
L'etnonimo è formato con il suffisso -dur, -tur a partire dall'idronimo Var, nome unnico del Dniepr, di chiara origine iranica (< *varu- "ampio"). Un altro antico nome del Dniepr, attestato da Erodoto, è Βορυσθένης (Borysthénēs), derivato da *varu- "ampio" e da -stāna "terra".
Barselt
Attestazione in greco: Βαρσήλτ, Βαρσῆλτ
Significato al momento non determinabile
Note:
La prima parte del composto è chiara: deriva dall'iranico *varu- "ampio". Il problema è la seconda. Maenchen-Helfen è convinto che si tratti dello stesso nome tribale degli Ζάλοι (vedi Zal), ma la consonante iniziale non quadra. Come riporta lo stesso studioso, alcuni cercano di spiegare la -t finale come un plurale alanico.
Burugund, Vurugund
Attestazione in greco: Βουρουγούνδοι, Ουρουγούνδοι
Attestazone in latino: Vurugundi, Urugundi
Significato ipotizzabile: "Aquile"
Proto-turco: *bürküt "aquila"
Turkmeno: bürgüt "aquila"
Pronuncia ricostruibile: /bürü'günd/, /βürü'günd/
Note:
Non vanno confusi con i Burgundi germanici. L'elemento nasale è con ogni probabilità il residuo di un antico suffisso plurale fossilizzato: *bürküt-n > *bür(ü)gund.
Elminzur
Attestazione in greco: Ἐλμινζούρ
Significato ipotizzabile: "Tribù del Cavallo" Tunguso: elmin "giovane cavallo"
Pronuncia ricostruibile: /elmin'ʃür/
Note:
Questo etnonimo corrisponde all'omonimo antroponimo già analizzato. Non è raro che un nome proprio di persona derivasse da quello di una tribù.
Sabir
Attestazione in greco: Σάβιροι, Σαβεῖροι, Σαβήρ, Σαβίρ,
Σάπειρ
Attestazione in latino: Sabiri, Saviri
Attestazione in armeno: Sawirk', Sabirk'
Significato ipotizzabile: "Quelli del (fiume) Sabir"
Proto-turco: *sapɨ- "ondeggiare, agitare, scuotere"
Pronuncia ricostruibile: /sa'bɨr/
Note:
Un caso di etimologia ingannevole. Nessun accademico a quanto ha considerato che i Sabiri traevano il loro nome da quello di un fiume, il Sabir, anche chiamato Boas. L'informazione è riportata da Procopio di Cesarea, nella sua opera Storia delle guerre (Guerra Persiana, Libro II, 29, 14-15). Così Gyula Németh e Paul Pelliot hanno cercato un'etimologia adatta a un popolo di nomadi di cui non si sapeva altro, scegliendo il proto-turco *sap- "errare, vagare, andare fuori strada", il che... li ha portati fuori strada, per ironia. A parer mio la radice giusta è quasi omofona, *sapɨ-, che fa riferimento al moto impetuoso del fiume, anche se nelle lingue attuali si riferisce soprattutto al moto dei rami ad opera del vento.
Sadagari
Attestazione in greco: Σαδαγάρες
Attestazione in latino: Sadagarii, Sadages; Sadagas
(accusativo); Sadares
Significato ipotizzabile: "Uomini del Turcasso"
Proto-mongolo: *saxadag "turcasso"
> Proto-turco: *sadak "turcasso"
Proto-turco: *ēr "uomo"
Pronuncia ricostruibile: /sada'γæri/
Note:
Riprendo la prima etimologia data da Altheim, che mi sembra verosimile. Non tutti sono d'accorsdo sull'identificazione dei Sadagarii con i Sadages, ma questo non cambia la sostanza Il fatto che non siano mai indicati come Unni e che sembrino essere Sciti non è un argomento valido: è sempre possibile che abbiano adottato nomi unnici.
Ultzinzur
Attestazione in greco: Οὐλτίνζουροι
Attestazione in latino: Ultzinzures, Ultingures
Significato ipotizzabile: "Tribù del Buon Auspicio"
Proto-mongolo: *ol-dige- "buon auspicio"
Mongolo: olje, oljei, öljei "buon auspicio"
> Proto-turco: *öldi- "buon auspicio"
Pronuncia ricostruibile: /öltin'zür/, /öltʃin'zür/, /öldʒin'zür/
Note:
Vedi l'antroponimo Ultzindur, che ne è derivato.
Zal
Attestazione in greco: Ζάλοι
Significato ipotizzabile: "Forza, Energia vitale"
Proto-turco: *jạlaŋuk "persona"
Proto-mongolo: *sülde "energia, vitalità"
Pronuncia ricostruibile: /zal/
Note:
Non mi risulta siano state proposte finora etimologie per questo etnonimo.
Zebender
Attestazione in greco: Ζεβενδέρ
Significato ipotizzabile: "Anime dei Morti"
Proto-turco: *jẹbe- "cimitero, tomba; anima dei morti;
fantasma; funerale"
Pronuncia ricostruibile: /zeben'der/, /zeβen'der/
Note:
Questo etnonimo è di un'importanza somma, perché attesta la desinenza plurale dei sostantivi unnici, corrispondente al turco moderno -lar, -ler. Dimostra anche che la desinenza diventava -dar, -der a seconda della consonante precendente, come in Kirghiso.
Solo in apparenza meno problematici sono i seguenti nomi di popoli Unni terminanti in -gur (greco -γουροι, latino -guri, -gures), che sono stati utilizzati da Pritsak per sostenere la sua idea di appartenenza dell'unno alle lingue oghuriche. Il punto è che questi etnonimi possono essere giunti ai Bizantini tramite mediazione di altri popoli, più precisamente di genti che parlavano proto-bulgaro. Spesso sono attestate molte forme diverse, tanto che è difficile comprendere come sia stata la forma originale. Suppongo che la terminazione -gur derivi dal proto-turco *ōkuŕ, a cui si può attribuire il senso di "tribù, popolo" (è un'estensione di *ōk "lignaggio"). Non si può tuttavia nascondere che in qualche caso troviamo varianti trascritte in greco con -γηροι, che sembra piuttosto rimandare a -gir. La confusione è tuttora grande.
Bittugur
Attestazione in greco: Βίττορες, Βίτγορες
Attestazione in latino: Bittugures, Bittugores
Forme corrotte: Burtugures, Buturgures
Significato ipotizzabile: "Tribù dell'Amuleto"
Proto-turco: *bitig "scrittura; amuleto" + *ōkuŕ "tribù"
Forma proto-unnica ricostruita: BITIG OGUZ
Forma proto-bulgara ricostruita: BITIG OGUR
Note:
Questa tribù si è unita agli Ostrogoti nella loro migrazione in Italia.
Kutrigur
Attestazione in greco: Κουτρίγουροι, Κουτούργουροι,
Κοτρίγουροι, Κοτρίγοροι, Κουτρίγοροι, Κοτράγηροι,
Κουτράγουροι, Κοτριαγήροι, Κοτζαγηροί
Adattamento in italiano: Kutriguri, Cutriguri
Significato: "Nove Tribù"
Proto-turco: *tokuŕ "nove" + *ōkuŕ "tribù"
Forma proto-unnica ricostruita: KOTUZ OGUZ
Forma proto-bulgara ricostruita: KOTUR OGUR
Note:
Senza dubbio è avvenuta un'antica metatesi, che ha portato da TOKUZ OGUZ a KOTUZ OGUZ. Si noterà che gli antichi Turchi siberiani, gli Uighuri (con -r-), chiamavano se stessi proprio Tokuz Oguz, ossia "Nove Tribù" (con -z-). Gli attuali Uiguri, pur non essendo loro discendenti diretti, potrebbero essere resti di Unni Kutriguri che si sono addentrati nelle immensità della Cina, rimanendo isolati dai loro consanguinei!
Onogur
Attestazione in greco: Ὀνόγουροι, Οὔρωγοι, Οὔγωροι
Attestazione in latino (Giordane): Hunuguri
Adattamento in italiano: Onoguri
Significato: "Dieci Tribù"
Forma proto-unnica ricostruita: ON OGUZ
Forma proto-bulgara ricostruita: ON OGUR
Proto-turco: *ōn "dieci + *ōkuŕ "tribù"
Note:
Si noterà che questo etnonimo è stato attribuito a un popolo di lingua uralica, non turca. Proprio da Hunuguri è derivato Ungari.
Saragur
Attestazione in greco: Σαράγουροι
Adattamento in italiano: Saraguri
Significato: "Tribù Bianche"
Proto-turco: *siarɨg "bianco; giallo" + *ōkuŕ "tribù"
Forma proto-unnica ricostruita: SARIG OGUZ
Forma proto-bulgara ricostruita: SARIG OGUR
Note:
Utigur
Attestazione in greco: Οὺτρίγουροι, Οὺττρίγουροι,
Οὺτίγουροι, Οὺτούργουροι
Adattamento in italiano: Utiguri, Utriguri
Significato: "Trenta Tribù"
Proto-turco: *otuŕ "trenta" + *ōkuŕ "tribù"
Forma proto-unnica ricostruita: UTUZ OGUZ
Forma proto-bulgara ricostruita: UTUR OGUR
Note:
Tre glosse fuorvianti
Tre parole attribuite agli Unni sono state documentate da autori contemporanei ad Attila, come Prisco e Giordane:
μέδος (medos) "bevanda inebriante affine all'idromele"
κάμος (kamos) "bevanda di orzo affine alla birra"
strava "festa funebre"
1) Il nome dell'idromele è chiaramente indoeuropeo, da *medhu-. Potrebbe essere una parola germanica, ma anche slava.
2) Il nome della birra può essere ricondotto alla radice indoeuropea *kʷem- "bere, ingoiare", un cui esito si trova nel sanscrito cam- id. Non si tratta di una parola unnica: le genti della Pannonia bevevano camum molto prima che Attila comparisse (es. Editto di Diocleziano sui prezzi). Appurato che non è una parola celtica né germanica, apparterrà a quell'immenso continuum di lingue satem che dall'Illiria giungeva fino al Baltico e all'India.
3) Il nome della festa funebre è chiaramente slavo.
Proto-slavo: *sъtrava "cibo"
Deriva da *sъ(n) "con" e dal verbo *trāvìti "consumare"
Esiste una parola omofona (strabae, pl.), che Lattanzio riporta per indicare un rito barbarico in cui le spoglie del nemico erano distese e accumulate per onorare la vittoria. A parer mio questa parola non ha nulla a che vedere con la cena funebre e potrebbe ben derivare dal gotico straujan "spargere", anche se il verbo è usato soprattutto parlando della paglia.
Molto semplicemente le tre glosse "unniche" non appartengono affatto alla lingua di Attila, bensì a lingue parlate da popoli sottomessi e associati agli Unni. Molto probabilmente si tratta di Slavi (Anti, Sclaveni o Veneti), la cui progenie tuttora prospera.
Il nome del turcasso
Una parola unnica genuina ha invece dato origine al medio greco κούκουρον (koukouron) "turcasso, faretra". Le sue origini sono lontane e risalgono all'impervia Mongolia.
Proto-mongolo: *köke-xür "recipiente di cuoio per liquidi"
Bonan: kokor
Buriato: xüxüür
Khalkha: xöxüür
Calmucco: kökür
Questa parola è stata presa a prestito da numerose lingue turche:
Kirghiso: köökör
Chakasso: küger
Tuvano: kögeer
Yakuto: köğüör
Da una lingua turca la parola è giunta anche nelle lingue uraliche, col senso di "borsa":
Estone: kukkur
Finnico: kukkaro
Ingriano: kukkoro
Careliano: kukkaro
Veps: kukor
Anche nelle lingue a noi più familiari si trovano discendenti di questa radice: antico inglese cocer "turcasso", francese antico quiver id., da cui l'inglese moderno quiver. Maenchen-Helfen si mostra a torto scettico, argomentando che l'antica parola turca per indicare la faretra è sadaq. Non esiste problema alcuno. L'unnico aveva due parole con lo stesso significato: uuna era un eufemismo, /kö'kür/, mentre l'altra era sacra, /sa'daγ/ e ha dato l'etnonimo Sadagarii.
Ricostruzione delle radici proto-turche
Questo è il database con le radici proto-turche, compilato da Anna Dybo, contenuto nel sito The Tower of Babel, sulla cui capitale importanza spenderò sempre molte parole:
Anche il Wiktionary contiene un database di radici proto-turche che dà un importante contributo:
Tramite questi potenti strumenti il lavoro di indagine si è fatto enormemente più facile.
Armonia vocalica
Nell'ortografia usata nelle fonti latine e greche non si trova presente alcun modo efficace per trascrivere alcuni tipici suoni vocalici delle lingue turche, che noi trascriviamo con ä, ö, ü, ï (ı). Tuttavia l'armonia vocalica deve essere esistita in unnico. Si nota che i fonemi /ö/ e /ü/ sono in genere resi in greco con ου anziché con υ, come sarebbe forse stato più logico.
Esito del proto-turco *j-
A quanto ho potuto constatare, l'esito del proto-turco *j- dipende strettamente dalla vocale che segue. Se il fonema seguente è /a/, /a/, /e/, l'esito è /z/. Se il fonema seguente è /o/, /ö/, /u/, /ü/, l'esito è /d/ o /dʲ/. Se il fonema seguente è /i/, /ɨ/, la consonante scompare.
L'endoetnico del Cumani
Questo si trova scritto nel Codex Cumanicus:
"Equidem vocabulum huun, cui in aliis dialectis turcicis formam respondentem non inveni, Cumanum interpretor. Cumani enim Hungariae se ipsos KŪN nominant (cum longa vocali in medio nominis)"
Vediamo chiaramente che ancora all'epoca in cui fu compilato il Codex Cumanicus, i Cumani stanziati in Ungheria chiamavano se stessi Huun, Kūn, ossia Unni. In realtà, prima che si diffondessero denominazioni come Turchi e Tatari (adattato poi come Tartari), tutte le genti che parlavano una lingua della famiglia turca chiamavano se stesse con l'antico e glorioso nome degli Unni.
Origine del nome degli Unni
La radice proto-turca *Kün "persona" è imparentata con il proto-mongolo *küɣün, *kümün "persona". Potrebbe addirittura trattarsi di un prestito. La ricostruzione proto-turca infatti non rende conto di alcune peculiarità, come la vocale lunga e l'esistenza dell'aspirazione iniziale nel nome degli Unni, che in greco era trascritto come Οὔννοι e in latino come Hunni, ma anche Chunni o Chuni.
Proto-mongolo: *küɣün, *kümün
Significato: persona
Mongolo scritto: kümün
Mongolo medio: gu'un, komon, kumnɛt, kuw(u)n
Khalkha: xün (pl. xümǖs), xömǖn
Buriato: xün
Calmucco: kǖn, kümṇ
Ordos: kün, kümǖn
Dongxian: kun
Baoan: kuŋ
Dagur: xuar, huare
Shary-Yoghur: kūn
Monguor: kun
Mogol: ku, kut
Possa questo Sacro Nome durare fino alla Fine dei Tempi!
Glossario Unnico - Italiano:
Il mio lavoro ha uno scopo ambizioso: riportare sulla Terra la voce di Attila e dei suoi Unni! Così comincio a compilare brevi liste di parole. L'ortografia, basata sulle attestazioni analizzate, è per necessità abbastanza instabile.
ADAMI "cammello castrato"
AI "luna; mese"
-AL "davanti; parte anteriore"
ALA "variegato"
ALON "Alano"
ALP "guerriero; eroe"
ALTHIA "sei (6)"
AREG, ARIG "vergine; pura"
ATA "padre"
BALACH "vitello"; "gamba dei calzoni"
BALAMIR "selvaggio, indomito"
BALMACH "dito della mano"
BARS "pantera, leopardo; tigre"
BERICH "forte, solido, stabile"
BLEDA "saggio, sapiente"
BOCHA "toro"
CHARA "nero"
CHARATON "veste nera"
CHELCH "animale da carico"
CHINI "odio"
DENGIZ "mare"
DENGIZICH "piccolo mare"; "vento marino"
DONAT "cavallo" (segno zodiacale)
EL "mano"
EL "pace"
EL "regno"
ELLAC "sovrano"
ELMIN "cavallo"
ER "uomo, maschio"
ES "grande; anziano"
ES "intelletto"
-GIBI "simile a"
HUN, -KUN "persona, gente (i.e. "unno, Unni")
ILIG "prima; principe"
KAM "sacerdote pagano, sciamano"
KAN, -GAN "re" (cumano can "imperator")
KUR "eroe, nobile"
KURID "lupo; verme"
KUT "maestà; fortuna"
MUNDZUCH "gioiello; vessillo"
OE "bruno, scuro"
ON "dieci (10)"
SANDIL, SANDILCH "barca, imbarcazione"
-S, -SI, -SICH "simile a"
TON "veste"
TULD "pieno, sazio"
UGA, UA "onore"
ZENGIL "giovane"
ZIL "cembalo"
ZOLBON "il pianeta Venere"
A questo punto oso procedere oltre, ricostruendo un certo numero di vocaboli unnici a partire dalle evidenze disponibili. Le forme unniche ricostruite sono in grassetto corsivo. Ho mostrato anche il corrispondente cumano, dove possibile. Credo che possa essere un esercizio interessante, di quelli che terrorizzano il mondo accademico: eppure ogni mia ricostruzione è ineccepibile e sono pronto a difenderla con accanimento.
AC "bianco" (cumano ak, ac "albus")
AIRAN "latte fermentato"
AIU "orso" (cumano ayu "ursus")
AL "rosso" (cumano al "vermiculatus")
ALMA "mela" (cumano alma "pomum")
ALTHUN "oro" (cumano altun "aurum")
AND "giuramento"
ANDAR "loro" (cumano anlar "ipsi")
ARIA "ape; vespa"
ARPA "orzo" (cumano arpa "hordeum")
AT "cavallo" (cumano at "equus")
AT "nome" (cumano at "nomen")
ATIM "il mio cavallo"
ATIM "il mio nome"
BAL "miele" (cumano bal "mel")
BALA "bambino; giovane animale" (cumano balazuc
"pullaster")
BALABAN "falco" (cumano balaban "falco")
BALICH "pesce (cumano balik, baluc "piscis")
BAS "testa" (cumano bas "caput")
BIR "uno" (cumano bir "unus")
BIZ "noi" (cumano bix "nos")
BODUN "popolo, paese"
BOL "pieno"
BOR "vino d'uva" (cumano bor "vinum")
BORU "lupo" (cumano boru, böri "lupus")
BOZ "grigio"
BOZA "specie di birra o idromele"
BULAN "alce maschio"
BURUN "naso"
BUZAGU, BUZAU "vitello" (cumano buxau "vitulus")
CHAN "sangue" (cumano can, kan "sanguis")
CHARGA "corvo"
CHUMURSCHA "formica"
DONGUZ "maiale" (cumano tongus "porcus")
DUZ "cento (100)"
DUMURTCHA "uovo" (cumano jumurtka "ovum")
DURT "accampamento" (cumano jurt "mansio")
ELIM "il mio regno"
ELMECH "pollice (dito)"
ELTZI "messaggero" (cumano elči "nuncius")
ESAC "asino" (cumano esac, esek "asinus")
ILAN "serpente" (cumano ilan "serpens")
ILME "pioppo tremulo"; "olmo"
INGAC "vacca, mucca" (cumano ynac "vacca")
IT "cane" (cumano it, itt "canis")
KATON "regina" (cumano can catonj "imperatrix")
KONGUR "bruno, marrone"
KUM "sabbia"
KUMIZ "latte fermentato"
MEN "io" (cumano men "ego")
MENG "cervello" (cumano meng "cerebrum")
MING "mille (1.000)"
MUAGUZ "corno" (cumano müz, müjüz, mügüz "cornu")
MUNG "sofferenza, dolore"
OBUR "vampiro, spirito maligno"
OGUL "figlio" (cumano ogul, oul "filius")
OGUZ "bue" (cumano ogus "bos")
OL "egli" (cumano ol "ille")
OLUG "morto" (cumano olu "mortuus")
OLUM "morte" (cumano olum "mors")
ONG "destro" (cumano ong "dexter")
ONG "salute" (cumano ong "salus")
ONGURTCHA "spina dorsale"
ORMAN "foresta" (cumano orman "silva")
OT "fuoco" (cumano ot "ignis")
SEN "tu" (cumano sen "tu")
SINGIR "nervo, tendine" (cumano singir "nervus")
SIZ "voi" (cumano six "vos")
SU "acqua" (cumano su "aqua")
TAS "pietra" (cumano tas "lapis")
TEMUR "ferro" (cumano temir "ferrum")
TEMURTZI "fabbro" (cumano temirzi "faber ferrarius")
TENGRI "Dio; cielo" (cumano Tengri "Deus")
TIL "lingua" (cumano til "lingua")
TZALMUR "fango"
UR, YR "canto" (cumano ur, yr, ir "cantus", "cantilena")
URMACH "flagello" (cumano urmach "flagellum")
MEN ATLA, TENGRING URMACH "Io sono Attila, il Flagello di Dio"
Mi spingo anche oltre: riporto qualche traduzione di parole unniche nella lingua di Wulfila.
Glossario Unnico - Gotico
(Le parole ricostruite sono in grassetto corsivo)
ADAMI : ULBANDUS GALDIÞS
AI ("luna") : MENA
AI ("mese") : MENOÞS
ALTHIA : SAIHS
AREG, ARIG : HRAINS
ATA : ATTA, FADAR
BALACH : KALBO
BALMACH : FIGGRS
BARS : LIUBARDUS, KATTUS
BERICH : MAHTEIGS
BLEDA : FRODA, MANNA FROÞS
CHARA : SWARTS
CHARATON : PAIDA SWARTA
CHINI : HATIS
DENGIZ : MAREI, SAIWS
DONAT : AIǶS, MARHS
EL ("mano") : HANDUS
EL ("pace") : FRIÞUS
EL ("regno") : ÞIUDINASSUS, ÞIUDANGARDI
EL ("regno, dominio") : REIKI
ELLAC : ÞIUDANS
EMLIN : AIǶS, MARHS
ER : MANNA, WAIR, ABA
ES : MIKILS
-GIBI : GALEIKS
KAN : ÞIUDANS
KUR : HALIÞS
KURID ("lupo") : WULFS
KURID ("verme") : MAÞA, WAURMS
KURIDACH : WULFILA
OE : BRUNS, AIRPS
ON : TAIHUN
SANDIL, SANDILCH : SKIP
- SICH : GALEIKS
TON : PAIDA
TULD : FULLS
ZENGIL : JUGGS
Queste sono alcune forme unniche ricostruite con la traduzione in gotico:
AC : ǶEITS
AIU : BAIRA
AL : RAUÞS
ALMA : APLUS
ALTHUN : GULÞ
AND : AIÞS
ARPA : BARIS
BAL : MILIÞ
BALA : BARN
BALICH : FISKS
BAS : HAUBIÞ
BIR : AINS
BOL : FULLS BOR : WEIN
BORU : WULFS
BOZ : GREWS
BOZA : ALUÞ, MIDUS
CHAN : BLOÞ
CHARGA : HRABNS
DONGUZ : SWEIN
DUMURTCHA : ADDI
DURT : ÞAURP
ESAC : ASILUS
IT : HUNDS
MEN : IK
MENG : ǶAIRNEI
MING : ÞUSUNDI
MUNG : SAURGA
OT : FON
SEN : ÞU
SIZ : JUS
SU : WATO
TAS : STAINS
TEMUR : EISARN
TEMURTZI : SMIÞA
TENGRI ("cielo") : HIMILS
TENGRI ("Dio") : GUÞ
TIL : TUGGWO
TZALMUR : FANI
UR, YR : SAGGWS
Come si può ben vedere, si tratta di due lingue completamente diverse. L'unica somiglianza (unnico ATA "padre" : gotico atta "padre") è priva di qualsiasi valore, essendo in ultima analisi una forma espressiva infantile originatasi da una lallazione e presente in moltissime lingue prive di connessioni prossime ed evidenti.