mercoledì 30 settembre 2020

ALCUNE NOTE SULL'ETIMOLOGIA DI YOG-SOTHOTH

Yog-Sothoth è uno degli Dei Esterni, il cui Nome è stato menzionato (evocato) per la prima volta da H. P. Lovecraft nel romanzo Il caso di Charles Dexter Ward (The Case of Charles Dexter Ward), scritto nel 1927 e pubblicato per la prima volta nel 1941, postumo. 
 
Questo è il testo originale in cui sono descritte le proprietà della terribile Entità, tratto dal racconto L'orrore di Dunwich (The Dunwich Horror), composto nel 1928 e pubblicato per la prima volta l'anno successivo: 
 
"Yog-Sothoth knows the gate. Yog-Sothoth is the gate. Yog-Sothoth is the key and guardian of the gate. Past, present, future, all are one in Yog-Sothoth. He knows where the Old Ones broke through of old, and where They shall break through again. He knows where They have trod earth's fields, and where They still tread them, and why no one can behold Them as They tread."
(H. P. Lovecraft, L'orrore di Dunwich) 
 
Riporto una traduzione in italiano per i pochi non anglofoni rimasti: 
 
"Yog-Sothoth conosce la porta. Yog-Sothoth è la porta. Yog-Sothoth è la chiave e il guardiano della porta. Passato, presente e futuro sono un’unica cosa in Yog-Sothoth. Egli sa da dove gli Antichi irruppero in tempi remoti e sa da dove Essi irromperanno di nuovo. Egli sa dove Essi hanno calpestato i campi terrestri e dove Essi torneranno a calpestarli, e sa perché nessuno può contemplarLi mentre camminano." 
 
Ancora se ne parla nel racconto Attraverso le porte della chiave d'argento (Through the Gates of the Silver Key, 1934), scritto dallo stesso Lovecraft a partire dall'abbozzo narrativo di Edgar Hoffmann Price: 

"It was an All-in-One and One-in-All of limitless being and self - not merely a thing of one Space-Time continuum, but allied to the ultimate animating essence of existence's whole unbounded sweep - the last, utter sweep which has no confines and which outreaches fancy and mathematics alike. It was perhaps that which certain secret cults of earth have whispered of as YOG-SOTHOTH, and which has been a deity under other names; that which the crustaceans of Yuggoth worship as the Beyond-One, and which the vaporous brains of the spiral nebulae know by an untranslatable Sign..." 
(H. P. Lovecraft, E. H. Price, Through the Gates of the Silver Key) 

Traduzione:
 
"Era un Tutto-in-Uno e un Uno-in-Tutto di illimitato essere e sé - non solamente un essere di uno Spazio-Tempo, ma connesso all'essenza ultima ed animante dell'intera ed illimitata curva dell'esistenza - la curva finale e completa che non ha confini e che si estende allo stesso modo verso sognatori e matematici. Era forse quello che certi culti segreti della terra avevano sussurrato come YOG-SOTHOTH, e che era stata una divinità sotto altri nomi; ciò che i crostacei di Yuggoth adorano come l'Altrove, e che i cervelli eterei delle galassie a spirale conoscono attraverso un Simbolo intraducibile."
 
Onnipresente nello spazio-tempo, Yog-Sothoth è tuttavia esiliato dalla Terra, in attesa della giusta occasione per fare il suo ingresso trionfale. Si può dire che agisca una specie di constraint, un arcano vincolo sulla struttura stessa dello Spazio-Tempo, in grado di impedire certe transizioni. 
 
Le radici R'lyehian YOG- e SOTH- 
 
L'etimologia non è affatto difficile se si ha qualche conoscenza della lingua di R'lyeh: YOG-SOTHOTH significa "Abitatore dello Spazio Esterno", da YOG "fuori, esterno" e da SOTH "spazio; il Nulla". Il concetto espresso richiama le Tenebre Esteriori. Per quanto riguarda la morfologia, il suffisso -OTH è molto produttivo col senso di "abitante, nativo" e permette di derivare un gran numero di teonimi e di nomi comuni. Dalla stessa radice YOG "fuori, esterno" sono formate parole come YOGOR "su, in alto", YOGAGL "cielo" (alla lettera "luogo esterno"), YOGFM'L "stella" (alla lettera "fuoco esterno"), YOGFM'LOG "sole" (alla lettera "grande fuoco esterno") e via discorrendo. Esiste anche una traduzione diversa di YOG come "tempo; epoca". La cosa non sarebbe poi così inspiegabile, se fosse confermata: le menti sfocate delle genti di R'lyeh concepivano il Tempo come qualcosa che è al di fuori dello Spazio. Così si sarebbe avuto questo slittamento: 
 
"fuori, esterno" => "al di fuori dello spazio" => "tempo" 
 
È anche possibile che esistessero differenze di pronuncia per noi poco rilevanti che permettevano di marcare la distinzione tra i due diversi significati. Tutto ciò necessita di ulteriori approfondimenti. 

Questo per ciò che concerne l'etimologia interna del teonimo Yog-Sothoth, ossia la derivazione dalla lingua in cui è stato concepito dall'Autore (definita "fittizia" o "artificiale" dagli studiosi materialisti). Sono state tuttavia escogitate dai critici alcune etimologie esterne, che fanno riferimento alle lingue degli umani della Terra e che presentano qualche interessante spunto di riflessione. 

Alcune ingannevoli etimologie popolari
 
1) Origine ebraica. Vagando nel Web mi è capitato di imbattermi in un'interpretazione particolarmente cervellotica. Non ne esiste più alcuna traccia, così non saprei dove indirizzare il lettore. L'autore del blog ormai scomparso sosteneva che Yog-Sothoth in ebraico significasse "Tredici Depravazioni". Così argomentava, nella sua ingenuità infinita, che Sothoth doveva essere l'ebraico סוֹטוֹﬨ sōṭōth "depravazioni", plurale di סוֹטָה sōṭāh "depravazione". Non comprendeva che la consonante è diversa da th. Il verbo סטה sṭh è ben documentato per indicare la depravazione morale: sāṭāh significa "deviare (dalla virtù)". In concreto, la parola sōṭāh indica la moglie infedele o sospettata di infedeltà, ossia la "donna deviante". Non mi pare una semantica adatta agli Dei Esterni. Per quanto riguarda il numerale, egli considerava i valori numerici delle lettere yod (10) e gimel (3), sommandoli e ottenendo per l'appunto "tredici". In effetti per scrivere in forma sintetica 13, si usa la notazione יג. Nella sua infinita ingenuità, questo blogger era convinto che in ebraico la parola per dire "tredici" si pronunciasse realmente YOG! In realtà in ebraico il numerale in questione è שְׁלֹשָה-עָשָׂר shelōshāh-'āsār "tredici" (maschile) e שְׁלֹשׁ-עֶשְׂרֵה shelōsh-'esreh "tredici" (femminile).   
 
2) Origine araba. Sembra una direzione abbastanza scontata in cui fare ricerche. In fondo l'arabo sarebbe stato proprio la lingua madre di Abdul Alhazred, autore del Necronomicon. Così nel manuale del gioco di ruolo The Call of Cthulhu (Chaosium) è stato suggerito che Yog-Sothoth fosse un adattamento della supposta frase araba Yaji Ash-Shuthath "non c'è pace alle porte". Se posso permettermi un paragone espressivo, se questa traduzione è verosimile, allora Hulk Hogan somiglia a Cicciolina.
 
Riporto un significativo dialogo tra Wikipediani sulla natura del nome Yaji Ash-Shuthath
 
 
Nareek (03/01/2007):  
Does this really mean "There is no peace at the gates" in Arabic? I feel a little uncomfortable with the reference as it stands, because it's not actual scholarship--it's color for a role-playing game, which for all we know may have been made up out of whole cloth. I do not think it is a serious suggestion that Lovecraft derived the name from an Arabic phrase. 
 
Phil Smith (04/02/2007):
Good point. I just noticed that the alleged translation had been put there without attribution and hoped that citing the source might clear it up slightly. But yes: it might be Arabic, it might not; the essay in question doesn't actually confirm it one way or another. If it is Arabic, then it's probably a back-formation. Any Arabic speakers able to clear that up? 
 
Legiodes (18/03/2007): 
I'm not sure about 5th edition but according to 6th edition "Yaji Ash-Shuthath" translates to "The abnormal ones (things, times?) are coming" while "There is no peace at the gates" seems to be the english translation of "Ny har rut hotep".
 
Siebharrin (06/06/2007): 
I speak an arabic dialect, and although I'm not an expert of classical Arabic, I can tell : Actually, neither "Yaji Ash-Shuthath" or "Ny har rut hotep" are Arabic...
 
Ho potuto appurare che esiste una frase in arabo classico, ال شذاذ ي جيء yajī'u ash-shudhdhādh, il cui significato è "vengono le cose strane" o "arriva la stranezza". Direi che è una fabbricazione piuttosto grossolana. Tecnicamente parlando, appare insensato spiegare Yog-Sothoth con la lingua di un popolo terrestre: il genere umano è ben giovane in confronto agli Dei Esterni! Uno spiritosone con qualche rudimento di arabo classico deve essersi strizzato il cervello giorno e notte per produrre questa "meraviglia".  
 
Le manipolazioni di Simon e di Carranza 
 
Cercare corrispondenze del teonimo Yog-Sothoth in sumerico e in accadico era un'impresa votata al fallimento fin dall'inizio. Così i famigerati Simon e Venustiano Carranza hanno pensato bene di forgiare forme inesistenti, senza alcun criterio, spacciandole quindi per reali. Ecco alcuni discutibili "capolavori" della creatività umana: 
 
1) il "sumerico" IAK SAKKAK, menzionato da Simon nel corpus delle formule del suo pseudo-Necronomicon;
2) il "babilonese" YUGGSUDUGGU con la variante YUGSUDUK, menzionato nelle cosiddette Tavolette di Kutu, nel Necronomicon fittizio di Carranza. 
 
I falsificatori non mostrano alcuna conoscenza delle lingue dell'antica Mesopotamia, che distorcono a loro piacimento a beneficio dei babbei che credono a baggianate così colossali. Confondono il sumerico (una lingua isolata) con l'accadico (una lingua semitica), ignorano ogni fondamento di fonotassi e di scrittura di entrambe le lingue, spargono fumisterie di ogni genere e arrecano grande nocumento alla Conoscenza.

Un'interpretazione cabalistica

Il mago cerimoniale Thelemita Kenneth Grant (1924 - 2011) ha proposto una tesi singolare: Yog-Sothoth sarebbe stato descritto dal Solitario di Providence come un conglomerato di globi maligni (supposto originale: "a conglomeration of malignant globes"; frase attestata: "only a congeries of iridescent globes, yet stupendous in its malign suggestiveness", L'orrore nel museo, 1933) su ispirazione delle Qliphoth, le cosiddette "Conchiglie", che rappresentano il Male nella cosmologia cabalistica e si contrappongono alle Sephiroth, le emanazioni attraverso cui si rivela l'Infinito (Ain Soph). Nel misticismo ebraico l'insieme delle Qliphoth è conosciuto come Albero della Morte, che è il contrario dell'Albero della Vita. Andrebbe verificato quanto Lovecraft conoscesse davvero le complessità della Cabala. Non mi risulta che conoscesse l'ebraico (aveva soltanto pochi rudimenti di greco). Si è detto e scritto di tutto su di lui e sulla sua ipotetica formazione esoterica. Ricordo la suggestione che lo vorrebbe istruito nei misteri della Massoneria Egiziana la cui fondazione è attribuita a Cagliostro: queste nozioni gli sarebbero giunte tramite la consultazione della biblioteca paterna. Su tutte queste cose sono piuttosto scettico.  
 
Questi sono i nomi delle 10 Sephiroth che compongono l'Albero della Vita: 
 
1. KETHER
2. CHOKMAH
3. BINAH
4. CHESED
5. GEVURAH
6. TIPHERETH
7. NETZACH
8. HOD
9. YESOD
10. MALKUT 
 
Alcune Sephiroth hanno nomi alternativi:
CHESED è anche nota come GEDULLAH;
GEVURAH è anche nota come PAHAD e come DIN;
TIPHERETH è anche nota come RACHAMIN
MALKUT è anche nota come SHEKINAH
 
Le varianti ortografiche sono dovute a diverse convenzioni nella traslitterazione: YESSOD, MALKUTH, etc.  
 
Questi sono i nomi delle 10 Qliphoth che compongono l'Albero della Morte: 
 
1. THAUMIEL  
2. CHAIGIDEL
3. SATHARIEL
4. GAMCHICOTH
5. GOLACHAB
6. THAGIRION
7. HARAB SERAPEL
8. SAMAEL
9. GAMALIEL
10. NEHEMOTH

Le varianti ortografiche sono dovute a diverse convenzioni nella traslitterazione. Alcuni scrivono THAMIEL anziché THAUMIEL.
 
Nel Necronomicon fittizio di George Hay, Yog-Sothoth è costituito da 13 globi maligni i cui nomi sono i seguenti: 

1. GOMORY 
2. ZAGAN 
3. SYTRY 
4. ELIGOR 
5. DURSON
6. VUAL 
7. SCOR 
8. ALGOR
9. SEFON
10. PARTAS
11. GAMOR
12. UMBRA
13. ANABOTH 
 
La fonotassi non è tipicamente R'lyehian, anche se nulla impedisce a questi nomi di appartenere a tale lingua; si nota che un nome suona come il latino umbra "ombra". Non è improbabile che l'autore della teoria delle 13 Depravazioni (vedi sopra) abbia tratto ispirazione dall'opera di Hay.  

lunedì 28 settembre 2020

ETIMOLOGIA E PRONUNCIA DI CTHULHU

Per tutti i Cultisti è una certezza incrollabile. Il Grande Cthulhu dorme a R'lyeh. Attende sognando nella sua dimora che è come un loculo scavato nella gelida pietra, finché risorgerà dal suo Sonno Nero e giungerà a noi quando verrà il Giorno del Ritorno. Allora si manifesterà con tutti i suoi Consanguinei e meraviglierà l'Universo in decadenza!  

Detto questo, qual è in concreto l'etimologia del nome CTHULHU? Come si pronuncia? Il proposito del nostro breve trattatello è dare risposte a questi interrogativi. 

Secondo i materialisti più pervicaci, non ci sarebbe nulla da spiegare. A loro avviso H. P. Lovecraft avrebbe inventato il nome del temibile demone forgiandolo direttamente dall'aggettivo chthonian "sotterraneo, ctonio" o dal suo sinonimo chthonic. Sono vocaboli dotti, derivati dal greco χθών (khthōn) "terra". Già soltanto per via della fonetica, la proposta etimologica è irricevibile. Si tratta di una paretimologia, nata dal tentativo di spiegare Omero con Omero. Come in moltissime le etimologie popolari, resta sempre un residuo inspiegabile. 
 
La vulgata corrente degli snippets di Google e della Wikipedia in inglese sostiene un'associazione abbastanza oscura, suggerendo che il finale del racconto lovecraftiano I ratti nei muri (The Rats in the Walls, 1923) confermerebbe l'origine di Cthulhu da chtonic. Questo è il testo dello snippet che appare sotto il naso a chiunque cerchi "Cthulhu etymology", e che è tratto proprio da Wikipedia: 
 
«Invented by Lovecraft in 1928, the name Cthulhu was probably chosen to echo the word chthonic (Ancient Greek "of the earth"), as apparently suggested by Lovecraft himself at the end of his 1923 tale "The Rats in the Walls".»
 
In realtà il Dormiente di R'lyeh non è menzonato nel racconto in questione, nemmeno una volta. Ho letto l'opera in italiano e nella versione originale, e posso confermare che vi si menziona soltanto Nyarlathotep. Il fatto che vi siano descritti in modo assai efficace orrori e atrocità cannibaliche avvenute nel sottosuolo nel corso delle epoche, non implica che il riferimento sia proprio a Cthulhu. Quindi è un atto di disonestà intellettuale da parte dei Wikipediani affermare che Lovecraft stesso abbia suggerito che il nome di Cthulhu derivi da chtonic

Così il Solitario di Providence ha descritto, in modo sommario ma significativo, la pronuncia di Cthulhu

"The actual sound, as near as human organs could imitate it or human letters record it - may be taken as something like Khlûl'hloo, with the first syllable pronounced gutturally and very thickly. The 'u' is about like that in 'full', and the first syllable is not unlike 'klul' in sound, hence the 'h' represents the guttural thickness."
(Selected Letters V, pagg. 10-11) 
 
Traduco per i pochi non anglofoni rimasti: 
 
"Il suono reale, per come gli organi umani possono imitarlo o le lettere umane trascriverlo - può essere qualcosa come Khlul'hloo, con la prima sillaba pronunciata gutturalmente e in modo molto denso. La 'u' è circa come quella di 'full', e la prima sillaba non è dissimile da 'klul' nel suono, ove la 'h' rappresenta la densità gutturale."  

Si comprende questo: il digramma -th- esprime una consonante simile alla laterale tl /tɬ/ del Nahuatl o di alcune lingue nord-caucasiche, ma glottalizzata. Invece il digramma -lh- esprime una consonante laterale sorda /ɬ/ trascritta in gallese con ll (esempi: llawn "pieno", llong "nave", gwell "meglio", gwallt "capelli", twll "buco", etc.). In sintesi, così si deve trascrivere in caratteri fonetici IPA il nome di Colui che dorme a R'lyeh: 
 
/'ktɬʔuɬu/ 
 
Tutto ciò fa apparire come ridicola la leggenda della derivazione da chthonic, chtonian. Non soltanto: quanto esposto implica la natura glossolalica della creazione linguistica lovecraftiana. Una glossolalia singolare, caratterizzata da un consonatismo molto complesso, in netto contrasto con le produzioni registrate dagli studiosi, che sono invece caratterizzate da un consonantismo elementare e dalla prevalenza delle sillabe aperte. 
 
Ortografie alternative (lovecraftiane): Tulu 
Ortografie alternative (post-lovecraftiane): Tulu, Katulu, Kutulu,  
      Kathulu, C'thulhu, Cthullu, Cthulhutl, Kthulhut, Q'thulu,
      Kutunluu, K'tulu, Thooloo, Kulu, Clulu, etc. 
Pronuncia corrente nei paesi anglosassoni: /kə'tu:lu:/ 
Pronuncia suggerita da Chaosium: /kə'θu:lhə/
Trascrizione in cirillico: КТУЛХУ
 
La radice R'lyehian CTHU(LH)- 
 
Per quanto riguarda la vera etimologia, ovviamente dobbiamo fare riferimento alla lingua di R'lyeh, di cui già abbiamo presentato una sintetica descrizione
 
I dati disponibili non permettono di trovare immediatamente il significato della radice da cui il nome in questione è formato. Occorre fare qualche considerazione, quindi possiamo giungere alla Conoscenza, anche considerando dati esterni alla lingua di R'lyeh. Per l'esattezza, la soluzione al problema la si reperisce in Enochiano, pur non essendo ovvia né evidente. 
 
Sappiamo che Cthulhu è l'Annientatore, il Nullifico. Egli è Colui che riduce l'Essere a nullità. Questo il nucleo semantico da cui partire.  

La radice R'lyehian CTHU(LH)- "annientare l'Essere" corrisponde all'Enochiano TELOCH "morte" (varianti TELOC-, TELOAH).
 
Questa è la protoforma ricostruibile: *ktʔlwχ- "Morte dell'Essere".  

Esiste in R'lyehian anche un altro teonimo che conferma quanto dedotto. Il nome CTHUGHA è formato dalla stessa radice e significa evidentemente "Fiamma che Annienta l'Essere". Il demone di fuoco Cthugha compare per la prima volta in un racconto di August Derleth, La casa in Curwen Street (The House on Curwen Street, 1934). 
 
Così vediamo che nella lingua R'lyehian esiste la parola GHA "fiamma", che a quanto ne so non è attestata isolatamente: questa è la forma sintetica, sinonimo della parola comune FM'LATGHOR "fuoco, fiamma", derivata dal verbo FM'LATGH "bruciare, ardere". 
 
Alcune notevoli etimologie popolari  
 
1) Origine sumerica. Il tentativo di ricondurre il nome Cthulhu all'augusta lingua di Sumer è connesso allo scandalo dei Necronomicon falsi, che a un certo punto hanno cominciato a pullulare. Chi non ricorda il famoso trattato con l'introduzione di Venustiano Carranza (in realtà un presidente del Messico, morto da tempo). Chi non ricorda gli sproloqui di Simon? L'idea di un'etimologia sumerica di Cthulhu parte proprio da quest'ultimo autore, sulla cui vera identità si sono fatte molte supposizioni (potrebbe trattarsi di un certo Herman Slater, proprietario di un negozio dell'occulto a New York, sebbene alcuni sostengano che fosse in realtà L. Ron Hubbard). Secondo Simon e Carranza, Cthulhu deriverebbe da KUTU-LU, essendo KUTU un nome dell'Oltretomba, e LU la parola sumerica che significa "uomo". Peccato che in sumerico non si usasse una simile sintassi. L'ordine è inverso e in genere si usa il suffisso del genitivo -A(K), anche se ricorrono casi di semplice giustapposizione. Il genitivo diventa -(A)KE quando si aggiunge il suffisso ergativo -E, cosa che capita quando segue un verbo transitivo. A partire da un toponimo KUTU non sarebbe mai possibile dire KUTU-LU: si deve invece dire LU KUTU-A o LU KUTU; se soggetto di frase transitiva si deve dire LU KUTU-(A)KE
 
Esempi di genitivo semplice: 
 
LUGAL KUKURR-A "Re di tutte le terre"
UDU SIKI-A(K) "pecora da lana"
 
Esempi di genitivo + ergativo: 
 
LUGAL KIŠ-KE "Re di Kiš"
ENSI UMMA-KE "Signore di Umma" 

Una complessità inafferrabile da gente come i fantomatici Simon e Carranza.  
 
Questo è un elenco di nomi sumerici dell'Oltretomba: 
 
ARALA
ARALI (variante di ARALA)
EANIRRAGALGALLA (lett. "casa dei lamenti")
GANZER (lett. "tenebra")
G̃ANSIS (lett. "tenebra; eclisse", vedi GANZER)
ḪILIB (forse un prestito da una lingua ignota)
ḪUBUR (forse da ḪAB "puzzare") 
KIGAL (lett. "luogo grande")
KIKALLAKALLA (lett. "luogo sterile")
KUKKU (lett. "oscuro")
KUR (lett. "montagna, terra straniera")
LAM  
URUGAL (lett. "grande città") 
 
Curiosa è la forma LAM, omofona della parola che significa "abbondanza" e "mandorlo". Si tratta senza dubbio di una mera coincidenza, data la concezione tutt'altro che ottimistica che i Sumeri avevano della morte. 
 
Non risulta affatto che esista un nome KUTU dell'Oltretomba, anche se mostrerebbe una straordinaria coincidenza con la radice R'lyehian CTHU(LH)-, di cui abbiamo parlato in precedenza. L'equivoco è nato dal fatto che esisteva una città chiamata KUTÛ in accadico (arabo Kutha Rabba, attuale Tell Ibrahim, in Iraq). Il suo nome in sumerico era GUDUA. Era un'importante sede del culto del Dio della Distruzione, NERGAL, sposo della Dea degli Inferi EREŠKIGAL. Così fu dedotto che il toponimo KUTÛ, GUDUA, di origine pre-sumerica e senza etimologia nota, dovesse essere un epiteto dell'Ade. 

2) Origine semitica. Secondo Lich Van Winke, l'origine del nome Cthulhu è l'imperativo del verbo protosemitico *qṭl "uccidere", con l'aggiunta del pronome di III persona singolare maschile. Nelle lingue cananee questa forma doveva suonare *qṭul-hū "uccidilo!". In realtà le cose sono un tantino più compicate: in ebraico si ha qoṭlāhū "uccidilo!" (< *qaṭl-, con diverso vocalismo). Tuttavia in arabo, lingua semitica non cananea, si ha uqṭul-hu "uccidilo!", con maggiore assonanza. L'idea di base sembra essere questa: Lovecraft avrebbe udito dei celebranti biascicare formule arcane in arabo, distinguendo un segmento che suonava proprio qṭul-hu, ossia "uccidilo!", equivocandolo e credendo che fosse il nome del demone adorato dall'accolita. Molto fantasiosa come ipotesi, anche se senza dubbio interessante e controcorrente. Resterebbe da capire di quale setta dovrebbe trattarsi.
 
 
Tutto ciò non è sfuggito a un navigatore algerino, che così ha commentato su Reddit: 
 
«I speak Algerian Arabic and "cthul-hu" clearly means "kill him". "Cthul-ha" means "kill her", "cthul-hem" means "kill them", "cthul-na" means "kill us", etc.. It is pronounced differently depending on the country, but the base is the same. It wouldn't be surprising because as we all know, HPL was greatly influenced by Arabic culture and mythology.» 
 
 
3) Origine gallese. Nel Web mi sono imbattuto in qualcosa di stravagante e grottesco, tanto che sulle prime non ci volevo credere: alcune persone sono convinte che Lovecraft abbia dato nome a Cthulhu ispirandosi alla lingua gallese. Già abbiamo accennato al suono laterale sordo scritto ll in tale lingua, specificando che ricorre anche in Cthulhu. Questo però non implica affatto una parentela tra lo R'lyehian e l'idioma celtico del Galles. C'è chi sostiene che Lovecraft avrebbe udito la vera pronuncia di cognomi come Lloyd e Llewellyn, traendone ispirazione. È molto difficile far capire a un americano di cultura bassa o media che lo stesso suono può essere presente in lingue non imparentate tra loro. Su Reddit l'idea che Cthulhu sia un nome gallese è abbastanza diffusa. Leggendo i vari interventi, ne ho poi riscontrato uno singolare: Cthulhu avrebbe una certa assonanza col nome di un eroe gallese: Culhwch. Il punto è che in Culhwch non è presente la laterale sorda ll, ma la normale l, oltre al fatto che la prima vocale -u- è pronunciata come una -i- dura, /ɨ/. Le peculiarità fonetiche delle lingue celtiche attuali risalgono all'epoca altomedievale. Ai tempi di Giulio Cesare, le lingue celtiche avevano una sonorità molto diversa, simile a quella del latino o del greco. La protoforma ricostruibile di Culhwch è *COILOSUCCOS. L'antroponimo significa "Maiale Snello". 

giovedì 24 settembre 2020

LA LINGUA DI R'LYEH

La città sommersa di R'lyeh è menzionata per la prima volta da Howard Phillips Lovecraft nel suo racconto Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu, 1928). Egli ci descrive le sue folli geometrie non euclidee, ci fa sentire nelle ossa l'orrore dei suoi primordiali costruttori.
 
"La città-cadavere, da incubo, chiamata R'lyeh ... fu costruita incalcolabili eoni prima della storia conosciuta, da enormi, ripugnanti forme che gocciolarono dalle stelle oscure. Lí si stabilirono il grande Cthulhu e le sue orde, nascosti in verdi, limacciosi sotterranei…" 
(H. P. Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu

Lo scrittore ha anche fornito le coordinate di R'lyeh: 47°09′S 126°43′W. Si nota una discrepanza con le coordinate fornite da August Derleth: 49°51′S, 128°34′W. In ogni caso si tratta di punti dell'Oceano Pacifico meridionale posti nel Polo di Inaccessibilità, definito come zona di massima lontananza dalle terre emerse. L'isola più vicina alle rovine sommerse è Pohnpei, in Micronesia, situata a più di 9.000 km di distanza. Bizzarramente, il nome Pohnpei, un tempo scritto anche Ponape, significa "Sopra l'Altare" (nella locale lingua micronesiana pohn "sopra", pei "altare di pietra). 
 
L'antica lingua di R'lyeh, detta R'lyehian o Cthuvian, è documentata nell'opera del Solitario di Providence e di altri autori che hanno tratto ispirazione dal suo genio, come August Derleth e Brian Lumley. Spesso è definita "disturbante" (Jamnek, 2012), anche se non resco a capirne il motivo: io mi ci trovo perfettamente a mio agio. 
 
Questa è una frase celeberrima, riferimento per tutti i Cultisti:  
 
PH'NGLUI MGLW'NAFH CTHULHU R'LYEH WGAH'NAGL FHTAGN
(H. P. Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu)

Traduzione:
"Nella sua dimora di R'lyeh, il morto Cthulhu attende sognando", o meglio "Morto, ma ancora sognante, Cthulhu nel suo palazzo di R'lyeh attende". 
(originale: "In his house at R'lyeh, dead Cthulhu waits dreaming") 
 
Ci sono anche altre testimonianze, meno note ma non meno nobili, come questo incantesimo in grado di resuscitare i morti, riportato nel romanzo Il caso di Charles Dexter Ward (The Case of Charles Dexter Ward, scritto nel 1927, pubblicato postumo nel 1941):
 
Y'AI 'NG'NGAH, YOG-SOTHOTH H'EE - L'GEB F'AI THRODOG UAAAH
(H. P. Lovecraft, Il caso di Charles Dexter Ward)  

Traduzione:
"Io chiamo la Morte, Yog-Sothoth risponde - qui essi chiamano tremando."
 
Per annullare questo processo di resurrezione è fornito un altro incantesimo, che è ottenuto invertendo l'ordine e la struttura morfologica delle parole del precedente: 

OGTHROD AI'F GEB'L-EE'H YOG-SOTHOTH 'NGAH'NG AI'Y ZHRO 
 
Traduzione: 
"Molto tremando chiamano essi qui - Yog-Sothot la Morte chiamo io." 
 
Fonetica  

Il Solitario di Providence e i suoi emuli potevano soltanto usare le lettere dell'alfabeto latino per trascrivere quella che è una lingua aliena, prodotta da organi fonatori non umani, anche se da questi riproducibile in modo approssimativo. Riporto la mia ricostruzione dei fonemi, con la trascrizione IPA della pronuncia (tra le barre oblique //) e la soluzione ortografica adottata da Lovecraft per la trascrizione. Essendo il sistema di scrittura imperfetto, diversi suoni possono essere trascritti nello stesso modo.

Consonanti

Nasali  
   bilabiale: m /m/  
   alveolare: n /n/
   velare: ng /ŋ/
   labiovelare: mg /ɱ/
Occlusive
   bilabiale: p /p/, b /b/
 
  alveolare: t /t/, d /d/
 
  velare: c /k/, k /kɣ/, g /g/
 
  uvulare: q /q/
 
  glottidale: ' /ʔ/, /ʔ/  
Fricative
   bilabiale: ph /φ/, bh /β/ 
   labiodentale: f /f/, v /v/
   dentale: th /θ/, dh /ð/
   alveolare: s /s/, z /z/
   postalveolare:
sh /ʃ/, zh /ʒ/
   velare/uvulare: ch /x/,
kh /χ/, gh /γ/
   glottidale: h /h/ 
   faringale: h /ħ/ 
Affricate 
   alveolare: ts /ts/ 
   postalveolare: ch /tʃ/
 
  laterale: th /tɬ/
Approssimanti
   palatale: y /j/
   velare: w /w/ 
   labiovelare: fh /ʍ/
Approssimanti laterali
   alveolare: l /l/, lh
/ɬ/ 
 
  velare: ll /ł/ 
Vibranti 
   alveolare: r /r/, rh /ṛ/
   uvulare: r /R/
 
Le consonanti intense sono trascritte come doppie: 
  gg /g:/, rr /r:/, /R:/, etc.
Alcune soluzioni grafiche sembrano surreali. Così per trascrivere un'approssimante velare intensa /ł:/ si utilizza llll.
Sussistono ambiguità: per trascrivere il suono /l:/ si è costretti a usare lo stesso digramma ll usato per trascrivere il suono velarizzato /ł/.  
 
N.B.
L'apostrofo non trascrive mai la caduta di un suono un tempo presente, come avviene nelle lingue a noi familiari. Serve invece per marcare l'occlusiva glottidale, che potrebbe essere descritta come un colpetto di tosse o uno stacco nella voce.  

Vocali

Alte
   anteriore: i /i/
   posteriore: u /u/ 
   centrale: y /ɨ/ 
Medie
   anteriore: e /e/
   posteriore: o /o/
Basse
   anteriore: a /a/
 
Le vocali lunghe sono trascritte come doppie: 
   aa /a:/, ee /e:/, ii /i:/, oo /o:/, uu /u:/  

Una vocale centrale indistinta /ə/, non scritta, serve se necessario a rendere pronunciabili i nessi consonantici troppo complessi. 
 
Sonanti: m /ṃ/, n /ṇ/, r /ṛ/, l /ḷ/

Le consonanti m, n, r, l in certi contesti possono funzionare come vocali e formare il nucleo di una sillaba: quando ciò accade sono chiamate sonanti.
 
Fonotassi 

Le parole hanno una struttura sillabica che alle genti di questo mondo può sembrare inconsueta. I tipi più comuni sono CCVC, CCVCC, CCCVCC (dove C sta per "consonante" e V per "vocale" o "sonante"). 
 
Lessico
 
Questo è un breve vocabolario, formato da quanto è possibile dedurre dall'analisi della documentazione. I concetti espressi in questa lingua non sono perfettamente sovrapponibili ai nostri: la prima impressione che si ha è che siano sfocati.
 
-AGL, luogo 
AH, fare (verbo generico)
AHAGL, là 
AHAIMGR'LUHH, scrivere 
AH'BTHNK, toccare 
AHE, rispondere (vedi EE
AH'EHYE, conservare
AHF', chi; che cosa; chiunque 
AH'F'NAH, portare 
AHH, perché? 
AH'HA, copia, gemello
AHHAINAH, lento; lentamente 
AHH'LAGLN, spingere 
AH'HRI, seguire 
AH'LEGETH, mentire 
AH'LEGETH'DRN, mentitore 
AH'LI, torturare
AH'LI'DRN, torturatore
AHLLOIG, pensare 
AH'LLOIGSHOGG, temere, aver paura 
AH'LW'NAFH, sognare; vivere 
AH'LW'NAFHORNAH, odorare 
AH'MGLW'NAFH, morire; morente 
AHNA, stare
AH'N'GHA, uccidere
AH'N'GHA'DRN, uccisore, assassino; guerriero 
AH'N'GHAOR, arma 
AH'N'GHAYAR, guerra
AH'N'GHFT, cieco 
AHNYTH, servire 
AHNYTHOR, dovere; dovrebbe
AHOG, grande
AHOGOG, il più grande, massimo; gigante 
AHOGOR, più grande 
AHOR, potere, può; possibile
AHORNA, non può
AHORNAH, potrebbe
AHORORR'E, affrontare
AHORR'EOG, forte 
AHOTH, possibile 
AH'R'LUH, gettare (un incantesimo) 
AHUAAAH, usare  
AHUH'EOG, dominare, regnare 
AHYOG'NGLUI, vuoto
'AI, parlare; chiamare, invocare  
AIN'GHFT, tradurre 
AIR'LUH, formula, incantesimo
ATHG, apporre il sigillo, firmare; essere d'accordo
AZANAH, serpente
AZANAHOTH, verme
AZATH, Regno del Caos 
AZATHOTH, Abitante del Regno del Caos
'BTHNK, corpo; essenza 
'BTHNKNAHOR, mano 
'BTHNKNYTH, organo 
'BTHNKNYTHGOF'N, grembo femminile  
'BTHNKOR, carne 
'BTHNKORNAH, cibo
BUG
, andare 
BUGG-SHOGGOG, andate all'Inferno! 
BUGNAH, camminare 
C', noi 
CAHF, quello; che 
CH', attraversare, viaggiare
CH'NGLUI, chiave 
CH'NGLUI'AHOG, trasgredire 
CHTENFF, fratellanza
EBUMNA, pozzo
EE, rispondere; risposte 
EEH, risposte; insegnamento 
EHYE, coesione, integrità; uno 
EHYEAHOG, un altro
EHYEAIR'LUH, formula magica 
EHYEEOG, molti
EP, dopo; solo; ma 
EPAGL, grotta 
EPAGLOG, caverna 
EPGOKA, lasciare, abbandonare
EP HAI, solo ora
EPHAI, più tardi
EPHAIAGL, il futuro 
EPHAIAGLOR, rapido, veloce 
EPSHUGGOG, Inferno 
F', essi, esse
FAHF, questo
'FHALMA
, madre 
FHAYAK, mandare, inviare 
FHHUI, considerare; preparare
FHTAGN, attendere; dormire 
FHTAGN-NGAH, e quindi attende 
FHTAGNOR, posare, deporre 
FHTAGNSHOGG, incubo
FM'LATGH, bruciare 
FM'LATGHNAH, caldo, rovente
FM'LATGHOR, fuoco; fiamma 
FTAGHU, pelle; confine
GEB, qui
GNAIIH, padre 
GN'BTHNKNYTH, cuore
GN'TH, mare
GN'TH'BTHNK, sangue 
GN'TH'BTHNKOR, rosso
GN'THOR, acqua 
GN'WGN, casa
GOF'N, bambino
GOF'NN, bambini 
GOKA, permettere; dare 
GOKAHE, apprendere 
GOKAR'LUH, tesoro 
GOKLN'GHA, nutrire 
GOTHA, desiderare; desiderio 
GRAH'N, essere perduto, larva 
GRAH'NN, esseri perduti, larve 
HAAST'R, oro; giallo
HAFH, aiutare; convocare, riunire 
HAFH'DRN, prete, sacerdote; evocatore 
HAI, ora, adesso 
HAIAGL, il presente 
HANGUUR, Cosmo
HLIRGH, eretico; blasfemo 
HNAH, cosa 
HNAHR'LUH, segno
HRII, seguaci 
HUP, da 
HUPA, nascere
HUPADGH, nato da
, Osanna
ILYAA, aspettare, attendere
KADISHTU, conoscere, capire 
KADISTHTUOR, conoscenza
K'NA, domanda 
K'NAA, domande 
KRNUG, strisciare
K'YARNAK, dividere; scambiare 
LAGLN, verso, in direzione di 
LEGETH, ignoranza
LEGETH'DRN, idiota 
LEGETHOG, falso
LG, pensiero
LI, danno, dolore
LIAHE, poiché
LI'HEE, sotto pena di, a danno di
LLLL, a; accanto, vicino 
LLLLNAH, vicino
LLLLN'GHA, mangiare
LLOIG, mente, psiche
LLOIGAZATH, ira 
LLOIGNAH, pensiero
LLOIGNGLUI, consapevolezza
LLOIGOR, Forza della Mente 
LLOIGSHOGG, terrore 
LULN, tirare, trarre
LW'NAFH, sogno; che sogna; vivo; vita
LW'NAFHNAH, giovane 
LW'NAFHOR, respiro, alito
LW'SHUGGOR, albero  
MG, ancora, tuttora 
MG-, opposto a; non
MGAHEHYEE, altro 
MGAHOTH, impossibile 
MGEHYE, distruzione; rovina 
MGEHYE'LLOIG, follia, pazzia
MGEP, davanti; finché 
MGEPAH, aver fatto, fece
MGEP'AI, aver parlato, parlò 
MGEPHAI, ancora, tuttora 
MGEPHAIAGL, il passato 
MGEPOG, vecchio; profondo; profondità 
MGGOKA, prendere; rimuovere  
MGGOKAOG, rubare
MGHRI, nemico
MGLAGLN, via da
MG'LLOIG, pazzo 
MGNG, ma 
MGN'GHFT, luce 
MGR'LUH, visibile, manifesto; vedere 
MGSHUGNAH, buco 
MGULN, bandire; esorcizzare 
MGULN'DRN, esorcista 
MGULNAH, mandare 
MGVULGTLAGLN, dannare; maledire 
MGVULGTNAH, cattivo 
MGVULGTNAHOR, malvagio 
MGYOGOR, giù, in basso
MNAHN', senza valore 
MNAHN'UL, vittima sacrificale; capra
NAFL, non ora; non 
NA'AH'N'GHAYAR, battaglia 
NALLLL, via da, lontano da  
NALLLLOG, più lontano, oltre 
NALLLLOGOR, il più lontano
NG-, e, quindi, poi 
-NGAH, e quindi
NGAHNAH, ferita 
N'GAI, morite! 
N'GHA, morte 
N'GHAA, massacro 
N'GHA'AGL, tomba
N'GHAA'AGL, cimitero
N'GHAAUH'E, esercito
N'GHA-GHAA, morti (pl. di "morte"); morte a ognuno 
N'GHANGLUI, malattia; peste 
N'GHANYTH, necromante
N'GHAOR, decadenza, sfacelo
N'GHAOR'NAFH, marcire 
N'GHAUH'E, cadavere 
N'GHFT, tenebra, oscurità 
N'GHFTDRN, mostro 
N'GHFTEPHAI, persino 
N'GHFTNAH, ombra; crepuscolo 
N'GHFTOG, nero
N'GHFTOR, blu
N'GHFTYAR, notte
NGLUI, soglia 
NGNAH, o
N'GRKDL'LH, decadere
NILGH'RI, ogni cosa, tutto; ciascuna cosa, alcunché
NILGH'RISHUGGOGG, Universo
NNN-, guardare; proteggere 
NNN'DRN, scudo 
NNN'DRNOG, muro 
NNNKADISHTUAGL, biblioteca 
NNNKADISHTUOR, libro
NNN-L, camminare accanto, accompagnare
NNN-LAGL, osservatore
NOG, venire
NW, testa; luogo
NWNGLUI, bocca; occhio 
-NYTH, servo di; strumento
NYTH'DRN, servo, schiavo
OOBOSHU, visitare 
-OR, forza 
OR'AZATH, strano, inconsueto; caotico 
ORR'E, anima, spirito 
ORR'ENAH, mortale (essere soggetto a morire) 
ORR'EUH'E, fantasma, spirito dei morti
-OTH, nativo di, abitante 
PH'-, oltre 
PHLEGETH, Regno dell'Informazione
PHLEGETHOR, Forza dell'Informazione 
PHLTAGN, argento; grigio 
R'LUH, nascosto, occulto 
R'LUH-EEH, insegnemento occulto, esoterismo 
R'LUHHNYTH, stregone 
R'LUHHNYTHOG, mago
R'LUHHOR, i Grandi Antichi
R'LYEH'AI, lingua R'lyehian
RON, religione, culto 
RUUGNAH, Caos  
SATHOTH, comandante; autorità
SGN'WAHL, condividere lo spazio
S'UHN, patto, alleanza 
S'UHN-NGH, patto oscuro  
SHAGG, Regno dei Sogni 
SHAGGORNYTH, servo della Forza dei Sogni
SHAGGOTH, abitante del Regno dei Sogni 
SHOG, pozzo
SHOGG, Regno delle Tenebre, Abisso 
SHOGGOG, Inferno
SHOGGOTH, abitante del Regno delle Tenebre 
SHOGG'TOTH, demone; demoniaco
SHTUNGGLI, notificare; contattare 
SHTUNGGLINYTH, contattatore
SHUGOTHNAH, sporcizia, escremento
SHUGG, terra; Regno della Terra
SHUGGOG, mondo
SHUGGOTH, essere umano, uomo, donna
SHUGNAH, terra 
SHUGNAHOTH, pietra, roccia 
SHUGOG, regno
SLL'HA, dare, portare (offerte); invitare
SOTH, Spazio; il Nulla
STELL'BSNA, chiedere; pregare per qualcosa
SYHA'H, Eternità
SYHA'HNAH, eone
SYHA'HHNAH, millennio 
THARANAK, promettere; portare 
THFLTHKH'NGHA, aiutare, proteggere dalla morte
THROD, tremare 
TURN'GHFTOR, verde
TUROR, giallo
UAAAH, creare, fare 
UAAAH, così sia!
UAAAHLL, costruire; costruzione 
UAAHNYTH, Creatore
UAAAHNYTHOR, strumento, attrezzo 
UAAAHOTH, metallo
UH'E, gente, folla 
UH'EAGL, città
UH'ENAH, schiavo
UH'ENYTH, animale, bestia 
UN'ENYTHNAH, capra
UH'EOG, re 
UH'EOGHR'LUH, corona 
UH'EOGOTH, principe 
UH'EOR, individuo 
ULCH', portale 
ULN, chiamare, evocare; evocazione 
ULNAGR, luogo dell'evocazione
ULNAH, comandare, ordinare 
ULN'DRN, evocatore 
ULN'YAR, il momento dell'evocazione 
UT, fa' questo! 
VRA, divenire uno con
VULGTLAGLN, rispondere a una preghiera  
VULGTM, preghiera 
VULGTMAGL, tempio  
VULGTMAH, lodare 
VULGTMNAH, buono
VULGTMOG, canto, canzone 
VULGTMOR, sacrificio 
VULGTMOTH, divino
WFAQA, odiare; odio 
W'GAH, è qui
WGAH'N, risiedere; abitare; controllare 
WGAH'NAGL, palazzo, dimora 
WK'HMR, trasferirsi dentro, impregnare 
YA, io
YAAH, nome 
YAH'OR'NANAH, giorno 
YAOR, proprio, stesso
-YAR, tempo di, momento di 
YE'BTHNK, forma 
YG'BTHNKNAH, braccio
Y'HAH, Amen 
YMG', voi
Y'NAH, secolo
Y'NANAH, decennio
YOG, fuori; esterno; sopra  
YOGAGL, cielo
YOGFM'L, stella 
YOGFM'LOG, sole 
YOGOR, su, in alto
YOGSHUGG, luna 
YOG-SOTHOTH, Abitatore dello Spazio Esterno 
YOG'TAH, soluzione (= via d'uscita)
YUGGOTH, Plutone (pianeta) 
ZHRO, non farlo!
 
Elementi di grammatica  

La vulgata corrente è che nella lingua di R'lyeh nomi, aggettivi, verbi e altre parti del discorso non siano tra loro distinguibili. Dall'attenta analisi del materiale si deduce che questo non è vero. Anche se in molti casi i verbi possono anche essere usato nomi, appare subito chiaro che non sono grammaticalmente confondibili. Sarebbe interessante studiare la reazione di un americano se un alieno dicesse che in inglese nomi, aggettivi, verbi e altre parti del discorso non sono tra loro distinguibili, semplicemente perché la morfologia è ridotta.  

Formazione del plurale 

I plurali si formano tramite raddoppiamento della consonante finale o tramite parziale reduplicazione della parola. Il tipo più comune è GOF'NN "bambini", plurale di GOF'N "bambino". 

Il plurale di 'BTHNK "corpo" è 'BTHNKK "corpi"
Il plurale di GNAIIH "padre" è GNAIIHH "padri"
Il plurale di R'LUH "segreto" è R'LUHH "segreti"
Il plurale di S'UHN "patto" è S'UHNN "patti" 
Il plurale di ULN "evocazione" è ULNN "evocazioni"
Il plurale di VULGTM "preghiera" è VULGTMM "preghiere" 
Così VULGTLAGLN VULGTMM significa "rispondi alle preghiere!"
 
Se una parola monosillabica termina per vocale, il plurale ha una vocale lunga: HRII "seguaci" è il plurale di HRI "seguace". Non mancano formazioni irregolari. In alcuni casi, non facilmente prevedibili, oltre al prolungamento vocalico si ha anche una duplicazione imperfetta della parola: N'GHA-GHAA "morti" è il plurale di N'GHA "morte". La forma N'GHAA, che ha l'aspetto di un plurale regolare, significa invece "massacro". Le forme plurali possono comparire come primo elemento di composti: R'LUHHNYTH "Servitore dei Segreti", ossia "stregone". 
 
Esistono alcuni problemi ortografici. Quando una parola finisce in -TH, -GH e simili, il plurale ha una fricativa intensa, che non è facile a trascriversi. Si trovano così due soluzioni: scrivere il plurale come il singolare, oppure usare il raddoppiamento della sola -H e scrivere -THH, -GHH, etc. Così si trova HLIRGH oppure HLIRGHH "eretici", pronunciato /ħliRγ:/. Se un nome finisce in -GG, il plurale ha un eccezionale -GGG, il cui suono sarà qualcosa come /-g:g/: il plurale di NILGH'RISHUGGOGG "universo" è NILGH'RISHUGGOGGG.   
 
In contrasto con i plurali dei nomi (sostantivi/aggettivi), in genere non è prevista la pluralizzazione delle radici verbali, che distinguono il numero tramite i prefissi pronominali (vedi nel seguito). C'è comunque qualche eccezione: BUGG-SHOGGOG "andate all'Inferno!", da BUG "andare". Si noti N'GAI "morite!", che ha una consonante occlusiva in contrasto con la fricativa presente in N'GHA "morte".

Casi e preposizioni 

Il genitivo non è marcato in alcun modo. Non esistono suffissi né prefissi indicanti il possesso o il complemento di specificazione. Per esprimerlo si usa una giustapposizione o si forma un composto (possessore + cosa posseduta). Così DAGON CHTENFF significa "Fratellanza di Dagon". Ho reperito una preposizione OT "di", di cui però non sussitono esempi di utilizzo. Non sussistono contrassegni nemmeno per l'accusativo: nessun prefisso o suffisso compare per distinguere l'oggetto di frasi transitive. Lo R'lyehian non è una lingua ergativa: non esistono prefissi o suffissi che indichino il soggetto di frasi transitive. Il locativo non è marcato in alcun modo. Non esistono prefissi né suffissi indicanti il complemento di stato in luogo. Così R'LYEH significa "a R'lyeh", "in R'lyeh". Per esprimere altri casi si usano preposizioni o prefissi.

PH'-, oltre:
PH'SHUGG, oltre la terra
PH'NGLUI, oltre la soglia  (ossia "dentro", ma anche "morto", a seconda del contesto) 

L'-, presso, vicino; a (è un'abbreviazione di LLLL
L'EBUMNA, vicino al pozzo 
L'GEB, qui accanto 
 
A volte si usa la forma estesa: 
LLL-NGLUI, accanto alla soglia 

CH'-, attraverso, durante  (deriva dal verbo CH' "attraversare")
CH'YAR, al momento 
CH'SHOGG, attraverso il Regno delle Tenebre 

HUP, da (deriva dal verbo HUPA "nascere")
HUP R'LYEH, da R'lyeh
HUP YUGGOTH, da Plutone
 
Pronomi personali 
 
Non sempre i pronomi personali compaiono esplicitamente nelle frasi in R'lyehian. Spesso tuttavia ricorrono. Sono ben definiti e il loro uso non è difficile. Questi sono i pronomi di I e III persona, singolari e plurali:  
 
YA, io 
Y-, io, mio
Y'-, io, mio 
C'-, noi, nostro 
H'-, egli, ciò, suo 
F'-, loro 
 
Questi pronomi si usano come prefissi per coniugare i verbi. Esempi: 
 
Y'AI, io parlo, io chiamo 
C'AI, noi parliamo, noi chiamiamo 
H'AI, egli parla, egli chiama
F'AI
, essi parlano, essi chiamano 
Y'EE, io rispondo 
C'EE, noi rispondiamo 
H'EE, egli risponde
F'EE, essi rispondono
Y'WGAH'N, io risiedo
C'WGAH'N, noi risiediamo
H'WGAH'N, egli risiede
F'WGAH'N, essi risiedono 
Y'GOTHA, io desidero 
C'GOTHA, noi desideriamo
H'GOTHA, egli desidera
F'GOTHA, essi desiderano 
 
Gli stessi prefissi si usano anche per ottenere le forme possessive dei nomi non verbali. 

YGNAIIH, mio padre
C'GNAIIH, nostro padre
H'GNAIIH, suo padre
F'GNAIH, loro padre
Y'BTHNK, il mio corpo
C'BTHNK, il nostro corpo 
H'BTHNK, il suo corpo
F'BTHNK, il loro corpo

Esistono alcune alterazioni poco chiare prodotte dall'unione di questi prefissi pronominali con le radici verbali. Così abbiamo CF'AYAK'-, tradotto con "noi (ti) inviamo", da C- e da FHAYAK "inviare". In realtà l'elemento '- dovrebbe essere proprio il pronome di seconda persona singolare, agglutinato al verbo, il che darebbe una spiegazione logica a queste irregolarità. Se questo fosse dimostrato, dovremmo tradurre CF'AYAK'- con "noi ti inviamo" e aggiungere questa voce all'elenco dei pronomi personali: 
 
'- (-'), tu 
 
Allo stesso modo abbiamo la frase HASTUR CF'TAGN "Hastur, noi ti attendiamo!", che mostra lo stesso trattamento del ben noto verbo FHTAGN. In alcuni casi questo prefisso viene omesso: probabilmente non si pronuncia per eufonia. Sono necessari ulteriori approfondimenti e purtroppo ci si scontra sempre con lo stesso problema: la scarsità del materiale. 

Non è stato facile, ma sono riuscito a trovare anche il pronome di seconda persona plurale: 
 
YMG', voi, vostro 

Così abbiamo le seguenti forme: 

YMG' NILGH'RI, voi tutti
YMG'AI, voi parlate, voi chiamate
YMG'EE, voi rispondete 
YMG'WGAH'N, voi risiedete 
YMG'GOTHA, voi desiderate 
YMG'GNAIIH, vostro padre
YMG'GNAIIHH, i vostri padri 
YMG'BTHNK, il vostro corpo 

Come visto per il pronome di seconda persona singolare, i verbi transitivi mostrano questo ordine: pronome soggetto + pronome oggetto + radice verbale
 
Y' YMG'AI, io vi chiamo 
Y' YMG'ULN, io vi chiamo, io vi evoco 

A quanto pare il pronome YMG' può fungere anche da singolare nelle comuni conversazioni, mentre il pronome '- (-') è invece riservato alle invocazioni ai Demoni o ad altri contesti solenni. Se questo fosse confermato, YMG' corrisponderebbe nella semantica all'inglese you, mentre '- (-') corrisponderebbe all'inglese thou.
 
Suffissi e prefissi verbali  

Il suffisso -OG è usato per marcare l'intensità di un'azione: 
 
L'intensivo di THROD "tremare" è THRODOG "tremare molto".
 
Esiste anche OGTHROD, alla lettera "molto tremare", con questo elemento come prefisso anziché come suffisso. Non sono sicuro che questa formazione inversa abbia un uso concreto al di fuori delle formule magiche.  
 
Tramite il suffisso NAFL- "non ora" si forma un particolare tempo dei verbi, che spesso - ma non sempre - è traducibile col passato: 
 
NAFL'SLL'HA "tu hai portato (offerte)" è il passato di SLL'HA "tu stai portando (offerte)". 
 
A volte ci sono alterazioni della radice unita a questo prefisso, dovute a motivi fonetici:  

NAF'LTHAGN "attenderà" è usato come futuro (o meglio non-presente) di FHTAGN "attende". 

Se si intende specificare che un evento è avvenuto nel passato si usa il prefisso MGEP- "prima". In modo simile, per specificare che un evento avverrà nel futuro si usa il prefisso EP- o EPHAI- "dopo": 
 
H' MGEPAH, egli fece
H' EPHAIAH, egli farà 
H' MGEPBUG, egli andò 
H' EPBUG, egli andrà 
H' MGEPNOG, egli venne
H' EPHAINOG, egli verrà

Per ottenere la forma negativa di un verbo transitivo si usa il prefisso NA- e si pospone NILGH'RI "alcunché". Molti sostengono che questo prefisso NA- sia un'abbreviazione di NAFL- "non ora" (vedi sopra). Credo che sia invece NAFL- ad essere un'estensione della negazione NA-
 
In alcuni casi NAFL- sembra invece indicare la negazione e doversi tradurre con "non". Sembra chiaro che questa contraddizione sia soltanto apparente, essendoci qualche peculiarità come l'intonazione, l'accento o altro a distinguere il senso, non essendo facile trascrivere con lettere a noi note queste differenze. A parer mio, quando NAFL- è un prefisso che marca il tempo non presente dei verbi, è atono. Quando è una negazione porta invece l'accento. 
 
La stessa ambiguità si rileva con la congiunzione MG "ancora, tuttora", usata anche come prefisso, che in molti contesti significa invece "opposto a", "non". Anche in questo caso a parer mio deve sussistere una differenza di pronuncia: /ṃg-/ "ancora, tuttora" rispetto al prefisso negativo /ɱ-/ "opposto a", "non".  
 
Numerali 
 
Questi sono i numerali cardinali: 
 
EHYE, uno
EHYEE, due
YEEOGNG, tre 
YEEOGNGE, quattro
YEEOGNOR, cinque
YEEOGNGN, sei
YEEOGNGM, sette
YEEOGNGK, otto
YEEOGNGP, nove
YEEOGOG, dieci
YEEOGOGNG, cento
YEEOGOGNOR, mille
YEEOGOGOG, un milione 

L'unico numerale ordinale noto è EHYEOG "primo" (da non confondere con EHYEEOG "molti"). Il pronome indefinito EHYENAH significa "nessuno".

Interiezioni rituali

L'interiezione UAAAH serve a concludere un'evocazione e può essere tradotta con "così sia!".  
L'interiezione ZHRO marca invece il tono ascendente di un'evocazione ed è traducibile con "non farlo!". Si può dire che ZHRO sia l'opposto di UAAAH
Esiste anche un'interiezione UT, che introduce l'evocazione e potrebbe essere tradotta con "fa' questo!". Secondo alcuni sarebbe una sorta di chiave per il channelling. 
 
Peculiarità semantiche 
 
Si notano moltissime forme perifrastiche. Ad esempio il concetto di "tenebra" è fondamentale, mentre quello di "luce" è espresso tramite la sua negazione. Il tabù verbale sembra avere un ruolo fondamentale. Non escludo però che in futuro il lessico della lingua di R'lyeh potrà essere conosciuto molto meglio e che emergeranno sinonimi non perifrastici delle parole per "luce", "vedere", "morto", etc. 
 
Altri testi
 
Un testo in R'lyehian si trova in un romanzo di Brian Lumley, La saga di Titus Crow (The Burrower Beneath, 1974). 
 
YA NA KADISHTU NILGH'RI STELL'BSNA NYOGTHA,
K'YARNAK PHLEGETHOR L'EBUMNA SYHA'H N'GHFT,
YA HAI KADISHTU EP R'LUH-EEH NYOGTHA EEH,
S'UHN-NGH ATHG LI'HEE ORR'E SYHA'H.
 
 
Traduzione:  

"Non sapevo proprio niente, ho supplicato Nyogtha,
Abbiamo condiviso i nostri pensieri accanto al pozzo più oscuro,
Conosco ora l'oscura saggezza impartita da Nyogtha,
Questo oscuro patto lo sigillo a danno della mia anima immortale." 
 
Un altro notevole frammento in R'lyehian si trova nel Web, anche se non mi è stato facile reperirne la fonte ultima. È contenuto in un racconto intitolato Faith, il cui autore è Bertram Russell. Ecco il testo:  

CTHUGHA FM'LATGH MNAHN' HLIRGH!
CTHUGHA CH'NW HAFH'DRN!
CTHUGHA FM'LATGH UH'E WFAQA!

 
Traduzione: 
"Cthugha brucia gli inutili eretici!
Cthugha passa sopra il suo sacerdote!
Cthugha brucia la gente che dodio!

Un testo problematico

Esiste nel Web persino il supposto originale in R'lyehian di un passo famosissimo e universalmente noto, tratto dal Necronomicon e riportato da Lovecraft per la prima volta nel racconto La città senza nome (1921): 
"That is not dead which can eternal lie. And with strange aeons even death may die." 
Eccolo:  
 
CAHF AH NAFL MGLW'NAFH HH' AHOR SYHA'H AH'LEGETH, NG LLLL OR'AZATH SYHA'HNAHH N'GHFTEPHAI N'GHA AHORNAH AH'MGLW'NAFH.
 
Il testo che si trova nelle traduzioni in italiano è questo: 
"Non è morto ciò che può vivere in eterno. E in strani eoni anche la Morte può morire". Secondo l'interpretazione letterale dovremmo avere: "Che non ora è non più sognante colui che può in eterno giacere, quindi durante inconsueti eoni persino la morte potrebbe non più sognare". 
 
C'è tuttavia un piccolo problema. Il traduttore in R'lyehian è incappato in un errore gravissimo. La frase inglese which can eternal lie significa "che può giacere in eterno". Già il traduttore in italiano si è preso una bella licenza, interpretando come se fosse which can eternal live, ossia "che può vivere in eterno". Qui siamo andati ben oltre. Chi ha compiuto la traduzione in R'lyehian ha interpretato which can eternal lie come "che può mentire in eterno"! I casi sono due:  
 
1) La traduzione è stata fatta con un traduttore automatico, e chi ha premuto il tasto non si è accorto dell'errore; 
2) La maggior parte dei parlanti angosassoni intendono proprio which can eternal lie come "che può mentire in eterno". 
 
Mi renderebbe molto triste sapere che la seconda ipotesi è quella giusta e che Lovecraft è stato equivocato dai parlanti della stessa lingua inglese, che hanno scambiato to lie "giacere" con to lie "mentire". Fatto sta che LEGETH significa "ignoranza" e AH'LEGETH significa "mentire" (alla lettera "fare ignoranza"). Il contrario di LEGETH è PHLEGETH "Regno dell'Informazione", il cui prefisso PH- (senza occlusiva glottidale) ha evidentemente un valore di negazione: "non-ignoranza" = "informazione". Non mi risultano altre occorrenze di una simile formazione.    
 
Conclusione: il testo in R'lyehian è grammaticalmente corretto, ma traduce un concetto sbagliato a causa dell'ignoranza della lingua inglese. Non è certo tratto dal Necronomicon. Domanda: perché non è stato usato un verbo come FHTAGN "attendere" o WGAH'N risiedere" per tradurre l'inglese to lie "giacere"? Almeno sarebbero state parole della stessa famiglia semantica! Non ho la benché minima idea di chi ha diffuso questo documento problematico. 
 
Etimologia di R'lyeh 

Il significato del toponimo R'LYEH è subito determinabile a partire dal verbo R'LUH "nascosto, occulto". Il nome della Città-Cadavere significa "Luogo Nascosto", "Luogo Inaccessibile", "Luogo Oscuro". Si deduce che la lingua R'lyehian presenta elementi introflessivi.
 
Possibile parentela con l'Enochiano  
 
GNAIIH "padre" corrisponde alla parola enochiana GNAY "fare".
La protoforma ricostruibile è *gnaHji- "fare; procreare". Il significato originario della parola R'lyehian doveva essere "procreatore", "creatore", "facitore, fattore".
 
'AI "parlare; chiamare, invocare" corrisponde alla parola enochiana GOH- "dire" (GOHO "egli dice", GOHIA "noi diciamo", GOHUS "io dico", GOHOL "dicendo", etc.). La protoforma ricostruibile è *ʔγwaHjV- "pronunciare". 
 
N'GHA "morte" corrisponde alla parola enochiana GAH "spirito". La protoforma ricostruibile è *ngaHV- "fantasma, spirito di trapassato". 

LG "pensiero" e il suo derivato LLOIG "mente, psiche" corrispondono alla parola enochiana LOAGAETH "parola di Dio". La protoforma ricostruibile è *Lo'gV-(jV)- "verbo, pronuncia; pensiero". 
 
Il nome della divinità GHATANOTHOA è formato dalla parola enochiana NOTHOA "in mezzo". La prima parte del composto, GHATA-, potrebbe corrispondere a GATH "materia". Il teonimo potrebbe dunque significare "Centro della Materia". Sembra trattarsi di prestiti, non di voci connaturate. Anche se il teonimo non sembra appartenere alla lingua di R'lyeh, potrebbe documentare che Lovecraft ha avuto qualche contatto con la Magia Enochiana.     
 
Possibili prestiti da lingue ignote  
 
Alcune parola hanno una fonotattica inconsueta, il che mi fa sospettare che siano prestiti da una lingua diversa e forse più antica. Tra questi ho identificato i seguenti: EBUMNA "pozzo", KADISHTU "conoscere", OOBOSHU "visitare". Come si può  vedere, la struttura sillabica non è di tipo CCCVCC o simili, bensì VCVCCV o VCVCV: evidentemente sono stati presi da una lingua di un ceppo del tutto dissimile, che non aveva molto in comune nemmeno nella disposizione dei suoni più elementari. 
 
Risorse on line  

Si trovano svariate descrizioni della lingua di R'lyeh, anche se spesso sommarie e non esenti da problemi. Questo è un esempio:
 
 
Si segnala lo Cthuvian / English Dictionary, un utilissimo lavoro di Cyberangel e Coelacanth, che include un complendio grammaticale: 
  
 
Ho reperito un trattato sul Necronomicon, che include un glossario (alcune parole non si trovano altrove):
 
 
Esiste persino un traduttore automatico R'lyehian - Inglese, di fondamentale importanza ma da usarsi con cautela: 
 
 
Purtroppo non sempre la buona volontà è di aiuto. In un sito, che non riporto per non dargli visualizzazioni immeritate, sono presenti file mp3 con la pronuncia di alcune parole. Il problema è che quando mancano le vocali e ci sono gruppi consonantici ardui, la stupida vocina fa lo spelling. Possa Cthulhu masticare i responsabili di questo scempio!   

Esistono persone che hanno un'ottima conoscenza della lingua di R'lyeh? Probabilmente sì. Esistono siti scritti in parte in R'lyehian, che riportano brani lunghi e complessi, di cui ci occuperemo nel dettaglio in altra sede. Questo è un esempio: 
 
 
Nel frattempo il lettore può cimentarsi nella traduzione di qualcuno di questi documenti, per scoprire se hanno un senso o se sono stati assemblati automaticamente:  
 
N'ghft nog zhro tharanak wgah'n y'hah uh'e orr'e naathg f''ai li'hee kadishtu, llll ph'ron r'luh throd Nyarlathotep li'hee goka 'fhalma sgn'wahl ep, bug f'Nyarlathotep h'uh'e hrii Hasturoth throd nnnCthulhu ckn'a ngfhtagn ilyaa. Shogg nilgh'rior Dagonyar nw goka ph'ya shtunggli k'yarnak kn'a, fhtagn nilgh'ri hlirghoth ftaghu kn'a wgah'n grah'n naflhupadgh, 'bthnk li'hee fm'latgh nguaaah Chaugnar Faugn 'fhalma ep. Geb li'hee goka mnahn' ph'ch' li'hee fhtagnnyth gof'nn, nilgh'ri nnnsgn'wahl kadishtu naehye ilyaaoth k'yarnak R'lyeh f'nglui, h'sgn'wahl shugg f'k'yarnak sll'hanyth shugg bug. 
 
Ph'hlirgh gothayar ph'stell'bsna nnnhrii hai 'bthnk nglui, stell'bsna naflshagg gotha nw kn'a ehyeyar, naflvulgtm kn'a clw'nafh chlirgh shtunggli nog, nastell'bsna r'luh nog ilyaa tharanak. Tsathoggua chtenff naflnog 'fhalma k'yarnak ah gof'nn ee ulnagl, naflstell'bsna naathg nakadishtu lloig Tsathoggua ya lw'nafh y-ilyaa shtunggli, stell'bsna 'fhalma r'luh li'hee nilgh'ri stell'bsna ron. Grah'n ph'k'yarnak Yoggoth hafh'drn f'ya Chaugnar Faugn r'luh shagg sgn'wahlyar, ooboshu orr'e naflgoka nakn'a nashogg Hastur f'Cthulhu, n'gha f'shogg na'fhalma y-sgn'wahl n'ghft wgah'n k'yarnak. 
 
Naflkadishtu orr'e 'fhalma shugg naflk'yarnak nallll nnnk'yarnak Nyarlathotep fm'latgh, Chaugnar Faugn sgn'wahl uln phlegeth shuggoth sll'ha cgnaiih n'gha, gof'nn ph'shagg nwnyth h'shtunggli r'luh nilgh'ri gotha. Y-zhro gotha ee nglui h'sll'ha Dagon sll'ha gof'nn ulnoth li'hee, hafh'drn fhtagn y'hah hafh'drnyar Chaugnar Faugn ron 'fhalma gotha, r'luh Yoggoth uh'e athg phlegethnyth gof'nn Dagon zhro. Nnnphlegeth Tsathoggua ehye nnnron ngk'yarnak athg Cthulhu fm'latgh ebunmaoth, k'yarnak chtenff uh'e gof'nnagl athg hrii bug mnahn' ulnoth, ron ngsyha'h vulgtm zhro f'shogg hai hafh'drn.

Athgyar Cthulhu hupadgh li'hee throd uh'e, athg ilyaa y-Hastur ee.

Ch' shugg ooboshu uh'e cehye sgn'wahl hrii ftaghu, ch' shagg sgn'wahl ooboshu wgah'n mg stell'bsna phlegeth, shagg syha'h ep nglui nggotha nafln'gha ph'nog shtunggli hupadgh R'lyeh fm'latgh ron nw tharanak 'bthnk hlirgh, stell'bsna y-'fhalma nglui goka nnnnilgh'ri ebunma tharanak, goka fhtagnog chtenffagl vulgtlagln n'ghft tharanak llll shtungglinyth shugg.