Visualizzazione post con etichetta lingua elamica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lingua elamica. Mostra tutti i post

lunedì 26 luglio 2021

IL MISTERO DELLA LINGUA BRAHUI

La lingua Brahui (براہوئی /bra:hu:i/, scritto anche Brahoi, Brahvi) appartiene alla famiglia delle lingue dravidiche ed è parlata da una parte dell'omonimo gruppo etnico di pastori. I Brahui abitano in prevalenza una ristretta area del Pakistan centrale (Provincia del Belucistan), che comprende Quetta a nord, proprio dove è stato abbattuto Osama bin Laden, spingendosi a sud fino a Las Bela. Se ne trovano comunità sparse anche in Afghanistan, in Iran e in Turkmenitan (intorno alla città di Merv). Si stima che in totale i parlanti siano circa 2.864.000, di cui 2.640.000 in Pakistan, in massima parte bilingui: i Brahui del Pakistan utilizzano anche il Beluci (بلۏچی Balochi, Baluchi), una lingua iranica nordoccidentale. Va notato che per molti gruppi tribali il Brahui è ormai una seconda lingua, mentre altri hanno perso completamente la sua conoscenza.  
 
Se si dà anche solo un'occhiata alla mappa che mostra la diffusione delle lingue dravidiche, si vede subito che la lingua Brahui è un outlier, assai distante dalle aree in cui le lingue della stessa famiglia sono parlate (più di 1.500 km, corrispondenti a 930 miglia). Come spiegare una simile anomalia?

Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Dravidian_subgroups.png 
Mappa originale di User:BishkekRocks, ricolorata da User:Kanguole
 
Il problema, non di poco conto, riguarda l'origine storica della lingua Brahui, su cui non c'è in ultima analisi alcun consenso. Queste sono in estrema sintesi le opinioni sull'argomento: 
 
1) Il Brahui è un residuo di una situazione anteriore alla diffusione delle lingue indoarie, in cui erano parlate lingue dravidiche anche nel nord dell'India; 
2) Il Brahui è l'esito di una migrazione recente dal subcontinente indiano, in genere fatta risalire all'XI secolo e secondo alcuni ancor più tarda (vedi sotto). 
 
Purtroppo nel corso degli anni la spinosa questione si è intrecciata senza sosta all'ideologia e alla politica, come c'era da aspettarsi, ingarbugliandosi sempre più. Va comunque detto che l'idea dell'origine antica del Brahui è prevalente nel mondo accademico, anche se non mancano polemiche. Un punto ancor più controverso è la possibilità o meno di una connessione di quest'isola linguistica dravidica con la misteriosa civiltà della Valle dell'Indo, che andò in crisi nel 1800 a.C. e scomparve. Brancoliamo nel buio e sono costretto a proseguire il discorso in altra sede. Tornando alla nostra discussione sulla lingua Brahui, questi sono i punti di vista di alcuni autorevoli studiosi:
 
    i) Josef Elfenbein (1989) ha sostenuto la teoria dell'origine antica, ritenendo che i parlanti della lingua Brahui fossero parte della migrazione dravidica verso l'India settentrionale, avvenuta nel III millennio a.C.; essi sarebbero rimasti nelle regioni attualmente chiamate Sarawan e Jahlawan, non seguendo il movimento demico dei loro parenti diretti nel sud e nell'ovest del subcontinente. 
   ii) Paul Sergent (2007) è invece un convinto sostenitore dell'origine recente e della provenienza dall'India centrale, addirittura nel XIII o nel XIV secolo. Ha scritto quanto segue: 

"Les bases factuelles de cette opinion ont été ruinées dès 1987... En fait le brahoui a quitté tardivement, durant notre Moyen Âge, le nord-Ouest du Deccan pour s'installer au Baloutchistan, il ne peut donc plus constituer ni une preuve, ni un indice du caractère dravidophone des hommes qui vivaient au bord de l'Indus plus de 3 000 ans avant."
 
Traduzione: 

"Le basi fattuali di questa opinione sono andate in rovina già nel 1987... Infatti, il Brahui ha lasciato il nord-ovest del Deccan in epoca tarda, durante il nostro Medioevo, per stabilirsi in Belucistan, quindi non può più costituire né una prova, né un'indicazione di il carattere dravidofono degli uomini vissuti sulle rive dell'Indo più di 3.000 anni prima." 

Si nota subito che tale teoria si scontra con svariate evidenze, non soltanto linguitiche. Non credo che sia possibile identificare la lingua parlata da un individuo ormai mummificato partendo dall'analisi del genoma e dal reperimento di alcuni aplogruppi; tuttavia ci si aspetterebbe che i Brahui, se fossero davvero migrati in epoca tanto recente dal subcontinente indiano, manterrebbero una somiglianza genetica con i Dravida. Non è stato riscontrato nulla di simile: i Brahui non hanno alcuna differenza genetica evidente rispetto ai loro vicini iranici e indoarii.
    iii) David McAlpin (1975), ossessionato dall'idea di una stretta parentela tra il proto-dravidico e l'elamico, ha ritenuto il Brahui come una prova delle sue argomentazioni. A conti fatti, mi sembra che non sia possa ricostruire una protolingua elamo-dravidica. In altre parole, l'antica lingua di Elam non mostra speciali affinità con le lingue dravidiche: le presunte somiglianze nella morfologia, elencate da McAlpin, sembrano tutto fuorché convincenti. Un'origine comune dell'elamico e del protodravidico sarebbe in ogni caso remota.  

I Brahui non hanno alcuna memoria tradizionale di una migrazione dall'India centrale o meridionale. Hanno invece l'idea stravagante di una remota provenienza dalla Siria.
 
La sopravvivenza di una lingua di origine dravidica parlata da comunità senza alcun contatto con i Dravida dell'India è potuta avvenire soltanto a prezzo di una penetrazione profonda di elementi lessicali indoeuropei e arabi, questi ultimi importati per influsso dell'Islam. I Balochi, con cui i Brahui hanno avuto intensissimi contatti linguistici, si sono stanziati nell'area soltanto a partire dall'XI secolo. Ho sentito dire dai sostenitori delle idee di Sergent che mancherebbero in Brahui prestiti dall'avestico e dal persiano antico. Benissimo, ribatto con una domanda: dove diamine sono i prestiti dal sanscrito?     
 
Ecco la composizione del lessico Brahui: 
 
Origine dravidica: 15% 
Altra origine iranica (Balochi, Farsi e altro): 20% 
Altra origine indoiranica (Sindhi e altro): 20% 
Arabo (tramite il Farsi): 35%  
Origine ignota (sostrato ignoto): 10% 

Per via della natura estremamente composita del suo lessico e per l'incertezza di molte etimologie, la lingua Brahui è stata definita un "incubo etimologico". 
Le informazioni da me riportate si possono trovare facilmente nel Web. A me piace però fornire la ciccia. Elenco così una lista di parole di origine dravidica nel Brahui, tratta dai lavori di George Starostin, figlio del compianto Sergei (zikhrono livrakha), che sono consultabili nell'immenso database online The Tower of Babel. Ho selezionato i lessemi con estrema attenzione; non escludo però che ce ne siano altri.  



Note sull'ortografia adottata per trascrivere le parole Brahui: 

c è un'affricata palato-alveolare /tʃ/ (come ch in inglese) 
lh è una laterale sorda aspirata /ɬ/ (come ll in gallese) 
sh è palatale /ʃ/ (come sh in inglese) 
x è una fricativa velare sorda /x/ (come ch in tedesco) 
gh è una fricativa velare sonora
, , , sono suoni retroflessi (cacuminali) 
j è un'affricata palato-alveolare /dʒ/ (come j in inglese) 
Le protoforme dravidiche seguono un'ortografia in parte diversa, in cui j è un'approssimante palatale (come y in inglese) o una coda di dittongo. 

Parole di origine dravidica:

aḍ "riparato; riparo, protezione"
   proto-dravidico *áḍḍa-, *aḍái- "ostacolare"

ainō, annō "oggi"
   proto-dravidico *i-ned- "oggi"

all-, prefisso verbale negativo
   proto-dravidico *al-, morfema negativo

alla "commozione"
   proto-dravidico *alá- "soffrire"

allī "schema di ricamo"
   proto-dravidico *al- "tessere, intrecciare"

ammā "madre; nonna; termine onorifico per riferirsi a una donna" 
   proto-dravidico *áma- "madre" (onorifico)

anning "essere" (temi: an-, ar-, as-, a-)
   proto-dravidico *ā- / *an-

appā "cibo per bambini"
   proto-dravidico *ápa- "torta di farina di riso"

arē "uomo, individuo di sesso maschile; persona; marito", 
pl. arisk "uomini"
   proto-dravidico r-, d-
"maschio"

asiṭ "uno" (un'entità) 
asi "uno" (forma aggettivale) 
   proto-dravidico *or- "uno" (derivazione dubbia)

avalēnging "diventare confuso, sentirsi in imbarazzo"
   proto-dravidico *aval- "turbamento; confusione"

āvāning "sbadigliare"
   proto-dravidico *āv- "sbadigliare"

balun "grande, grosso, anziano, adulto"
   proto-dravidico *val- "grande; molto"
 
banning "venire" (temi: bar-, ba-)
   proto-dravidico *vā-[r]- "venire"

"bocca, apertura; filo di un coltello"
   proto-dravidico *vāj- "bocca; filo (di una lama)"

bārring, bārringing "seccarsi; allenarsi per una gara; maturare 
     (di mais), inaridirsi, appassire, irrigidirsi",
bārifing "essiccare",
bārun "secco"
   proto-dravidico *vad- / *vat- "seccarsi, appassire"

bāsing, bāsinging "diventare caldo"
   proto-dravidico *v
ē- "essere caldo"

bei "erba adatta al pascolo; qualsiasi arbusto adatto al pascolo"
   proto-dravidico *vaj- "paglia di riso"

"su, sopra"
   proto-dravidico *mē-[l-] "su; altezza; bello, buono"

bēnifing, bērifing "coprire di paglia"
   proto-dravidico *ve[ń]s- "coprire di paglia"

bil "arco"
  proto-dravidico *vil1 "arco"

bining "udire, sentire"
   proto-dravidico *ven- "udire, sentire"

birr "selvaggio, indomito; timido"
   proto-dravidico *ver- "matto"

birring "separare, selezionare, distinguere"
   proto-dravidico *vēt- / *vēd- "separare"

bising, bisinging "essere cotto, essere maturo"
   proto-dravidico *vis- "cuocere, scaldare al sole"

biṭ "mucchio, collinetta"
   proto-dravidico *veṭ- "montagna; costa"

biṭing "gettare, buttare giù, scaricare, lasciar cadere, vagliare, buttare via, gettare; scendere, scendere, stabilirsi, (la neve) cade, stendersi"
   proto-dravidico *viḍ[i]- "lasciare"

bīra "semplicemente, soltanto"
   proto-dravidico *vejr- "vuoto; solo"

calēnging "incrinarsi, spaccarsi"
   proto-dravidico *sel-, *cel- "spaccare"

cāing "comprendere, conoscere, realizzare, considerare"
   proto-dravidico *tēr- "essere chiaro, evidente"

cōṭ "storto, a zigzag; di carattere storto"
   proto-dravidico *coṭ- "zoppo"  

cugh "nuca"
   proto-dravidico *Cu[g]- "spalla; nuca"

cunak "piccolo"
   proto-dravidico *čin- "piccolo"

curring "fluire, zampillare"
   proto-dravidico *cor- "fluire"

cuṭ "goccia"
   proto-dravidico *Coṭ- "gocciolare, goccia"

cūping "succhiare"
   proto-dravidico *cu[b]- succhiare

darō "ieri"
   proto-dravidico *nēr- "ieri"

daṛing "scendere, andar giù, smontare"
   proto-dravidico *tā- "cadere in basso; abbassare"

"questo"
   proto-dravidico *a- / *ā- "quello"

"sole, luce del sole; giorno, tempo"
   proto-dravidico *nē-r- "tempo; sole"

dē(r) "chi" (base interrogativa, sing. o pl.)
   proto-dravidico *jā-, *ja-, base interrogativa

ditar "sangue"
   proto-dravidico *nej-tor "sangue"

dīr "acqua; succo"
   proto-dravidico *ńīr- "acqua"

durrēnging "osare, avventurarsi"
   proto-dravidico *toḍ- "cominciare; essere pronto"

gaṭ "morso"
   proto-dravidico *k̂aṬ- "mordere"

ghuḍḍū, guḍḍū "piccolo; monello"
   proto-dravidico *guḍ- "piccolo"

ghurring "grugnire"
   proto-dravidico *gur- "ruggire; russare"

hal "ratto"
   proto-dravidico *èl- "ratto"

halling "afferrare; comprare; prendere assieme"
   proto-dravidico *aḷ-a- "mescolare; raggiungere, avvicinarsi"

hamping "caricare, caricare e andare; iniziare; partire; essere cancellato"
   proto-dravidico *an-p- "caricare; mandare via"

hanēn "dolce"
   proto-dravidico *in- "dolce"

haninging "copulare" (detto di esseri umani)
   proto-dravidico *aṇái- / *anḍ- "congiungere, unire"

harrifing "indagare, chiedere"
   proto-dravidico *jed-, *jer- "conoscere"

harring "rompere, frantumare"
   proto-dravidico *ar- (*ad-) "tagliare"

(h)aṛsing "girare qualcosa indietro o girare, cambiare, tornare indietro; riprendersi; attaccare di nuovo (detto di malattia)"
   proto-dravidico *eḍ- "essere distante, separato"
   (attribuzione dubbia)

hēl "conoscenza, saggezza"
   proto-dravidico *ēḷ- "saggezza"

hēling "stendere (tappeti, panni da asciugare, tovaglie)
   proto-dravidico l- "ricevere; conferire"

hēṭ "capra femmina"
   proto-dravidico *jōḍ- "capra"

hining "andare, partire, sparire; avere la diarrea"
   proto-dravidico *ej- "arrivare"

hīning "dare alla luce" (detto di pecora, capra, vacca, etc.)
   proto-dravidico *īn- "partorire giovane"

lh "mosca"
   proto-dravidico *īp- "ape; mosca" 
   (attribuzione dubbia)

hōr "dito (della mano)"
   proto-dravidico *ògir "artiglio, unghia"

hunning "guardare, cercare, aspettare, considerare"
   proto-dravidico *un- "pensare"

hushing "dare fuoco, bruciare, bruciare, rendere febbricitante, bruciare di rabbia"
   proto-dravidico *kos- "bruciare"
   (attribuzione dubbia)

(h)ūling, hūlāiing "ululare"
   proto-dravidico *ūḷ- "ululare"

hūring "scoppiare (di foruncoli), germogliare (di raccolti)"
   proto-dravidico *ur-, *ūr- (-d-) "trapelare, trasudare"

(h)ūringing, (h)ūrēnging "gonfiarsi, rompersi (detto di bolle, etc.); germogliare"
   proto-dravidico *ur-, *ūr- "traboccare, gonfiarsi"

iragh "pane, cibo"
   proto-dravidico *ir- "cibo"

iraṭ "due" (due entità), 
irā "due" (forma aggettivale)
   proto-dravidico *ir- "due"

iris "pettine"
   proto-dravidico *ir-Vc- "grattare (il terreno); pettinare"

ī "io" (obl. kan-)
   proto-dravidico *njān "io"

ī-, base declinata per caso, a cui si aggiungono i pronomi suffissi
      enclitici
   proto-dravidico *i- "questo"

īlum "fratello", 
īṛ "sorella"
   proto-dravidico *
īḷ-[aj-] "giovane"  

jaxxing "imbattersi; trafiggere"
   proto-dravidico *ǯak- "forare"

kahing "morire; spegnersi (detto del fuoco)", 
kasfing, kasifing "uccidere" 
   proto-dravidico *k̂āi- "morire"

kalūṛ "ceneri"
   proto-dravidico *kāḷ- "bruciare" (attribuzione dubbia)

kanning "fare; fingere se stesso; essere capace"
   (temi: kar-, ka-, kē-
   proto-dravidico *kej- "fare"

karrak "banco, riva, orlo, bordo, bordo, vicino"
   proto-dravidico *kar- "banco; ponte; bordo"

kā- "andare; partire"
   proto-dravidico *k̂ā- "andare"

ki-, kī-, kē- "sotto, giù"
   proto-dravidico *kīẓ- "inferiore; in basso"

kirēng "abuso",  
kirk "rancore"
   proto-dravidico *kir- "rabbia; arrabbiato, dispiaciuto"

kishking "strappare, staccare"
   proto-dravidico *kic- "pizzicare"

kīsh "pus; muco"
   proto-dravidico *k̂ī- "pus; marcire"

kubēn "pesante"
   proto-dravidico *k̂um- "portare sulla testa"

kuning "mangiare; bere; mordere; soffrire; sopportare"
   proto-dravidico *uṇ- "bere; mangiare"
   (attribuzione dubbia)

kūring "arrotolare, fare piazza pulita"
   proto-dravidico *k̂ūr-[Vḷ-] "girare, torcere"

malēnṭ "pecora o capra che ha smesso di produrre latte"
   proto-dravidico *mal- "sterile"

maling "aprire; disfare; slegare"
   proto-dravidico *mal- "aprire" (es. un fiore)

manning "divenire; essere"
   proto-dravidico *man- "essere"

margh "corno"
   proto-dravidico *mar-[g-] "corno"

mash "collina, montagna"
   proto-dravidico *màl- "montagna" (attribuzione dubbia)

mashāx "sfregiato"; "privo di corna (detto di animali)"
   proto-dravidico *mac- "macchia, chiazza"

maṭ "denso, spesso" (detto di capelli, giungla, tessuto o fior di latte)
   proto-dravidico *manḍ- "chiuso,
serrato; affollato"

maun "nero, scuro (detto di notte)"
   proto-dravidico *mā- "nero; scuro"

māmā "zio materno"
   proto-dravidico *mām- "fratello della madre"

mār "figlio, ragazzo"
   proto-dravidico *màd- "figlio"

miring "stuccare, intonacare"
   proto-dravidico *meẓV- "ungere"

lh "fumo"
   proto-dravidico *mōl- "fumo" (ricostruzione dubbia)

mōn "davanti"
   proto-dravidico *mun- "davanti"

mōṭ "scemo, stupido"
   proto-dravidico *mōṭ "scemo"

mukking "balbettare"
   proto-dravidico *muk- "fare uno sforzo; grugnire"

murū "lepre"
   proto-dravidico *mundjal "lepre" (ricostruzione dubbia)

musiṭ "tre" (tre entità), 
musi "tre" (forma aggettivale), 
musīka "tre volte"
   proto-dravidico *mū- "tre"

must "chiuso"
   proto-dravidico *muj-S- "coprire"

mutkun "vecchio; cosa vecchia"
   proto-dravidico *mūt- "vecchio"

muṭṭux "nodo, fascio; annodato"
   proto-dravidico *muṬ- "nodo (di capelli); annodare i capelli"

mux "cintola, fianchi"
   proto-dravidico *mòl- "grembo; cintola"

nan "noi"
   proto-dravidico *njām "noi" (esclusivo)

nan "notte"
   proto-dravidico *ńaḷ- "notte"

narring "fuggire, scappar via"   
   proto-dravidico *ńar- / *ar- "aver paura"

"tu"
   proto-dravidico *njīn "tu"

num "voi" (obl. num-)
   proto-dravidico *njīm "voi"

nusing "macinare"
   proto-dravidico *nūd- "macinare"

pacx "guscio, corteccia"
   proto-dravidico *pač- "pelle, corteccia" 
   (ricostruzione incerta)

paddām "gonfiore, distensione"
   proto-dravidico *padd- "umidità, disteso, gonfiato"

lh "latte; succo lattiginoso delle piante"
   proto-dravidico *pāl "latte"

pāning "dire, parlare, raccontare, parlare di qualcosa, chiamare una cosa, dire a se stessi"
   proto-dravidico *paṇ- "comandare, parlare; mandare"

pic "muco degli occhi"
   proto-dravidico *pic- "muco degli occhi"

piḍ "ventre, stomaco"
   proto-dravidico *piẓig- "viscere, interiora"

pillōta "povero bambino, bambino piccolo, orfano, miserabile"
   proto-dravidico *piḷ- "giovane ragazza"

pilhing "schizzare, far schizzare, massaggiare, spremere"
   proto-dravidico *piẓ- / *pinḍ- "far schizzare; mungere"

pin "nome"
   proto-dravidico *pendj-[ar] "nome"

pinning "essere intrecciato"
   proto-dravidico *piṇ- / *pīnḍ- "intrecciare, torcere"

pir "pioggia"
   proto-dravidico *pid- "pioggia"

pirghing "intrecciare (una corda, etc.)"
   proto-dravidico *pir- "torcere, girare"

pirghing "rompere, trasgredire, risolvere (un indovinello)"
   proto-dravidico *pir-i- "spaccare, aprire"

piring "gonfiarsi"
   proto-dravidico *Per- "grande"

"merda, escrementi" (di umani o di uccelli)
   proto-dravidico *pī- "escremento"

gh "carbonella"
   proto-dravidico *bog- / *posaŋ- "carbonella"
   (ricostruzione dubbia)

pōling "macchia; macchia sul proprio carattere"
   proto-dravidico *pol- "cattivo, meschino; sporco, inquinamento"

pōrring "covare uova"
   proto-dravidico *pōr- "covare uova"

pōs "vagina"
   proto-dravidico *poč- "vulva"

pudēn "freddo, fresco, non infiammato; stantio (detto di pane)"
   proto-dravidico *podr- "inzupparsi, inumidirsi, gonfiarsi

putunk "fascio, nodo, corda annodata"
   proto-dravidico *pot- "seppellire; coprire; bosco"

puṭ "capelli"
   proto-dravidico *buẓC- "piuma; capelli" 

"verme, cagnotto, bruco" 
   proto-dravidico *puẓ- "verme; insetto"

pūskun "nuovo, fresco; recentemente"
   proto-dravidico *pucn- "nuovo"

pūshkun "giallo"
   proto-dravidico *pūc- "verde; giallo"

pūt "ombelico; cordone ombelicale"
   proto-dravidico *boḍ- "ombelico"

pūtuṛō "vescica"
   proto-dravidico *poṭ- "vescica"

saling, salīng "stare in piedi, alzarsi in piedi; restare con; sopravvivere;  fermarsi, cessare da"
   proto-dravidico *sal- "stare in piedi" (ricostruzione dubbia)

sil "pelle, pelle di serpente, buccia di frutta, scorza"
   proto-dravidico *Sil- "staccarsi"

"carne"
   proto-dravidico *Sav- "carne" (ricostruzione dubbia)

taḍ "potere di resistere"
   proto-dravidico: *tanḍ- "ostruire, ostruzione"

tafing "legare; stregare; costruire (un terrapieno); diventare congelato, raccogliere (di nuvole)"
   proto-dravidico *taḷ- "legare, incatenare"

tahō "vento"
   proto-dravidico *tāk- "vento" (ricostruzione dubbia)

lh "scorpione"
   proto-dravidico *tēḷ- "scorpione"

tēn "sé, me stesso, te stesso, se stesso, noi stessi, ecc."
   proto-dravidico *tān "egli, se stesso"

tining "dare"
   proto-dravidico *ta- "portare; dare (a I/II pers.)"

tīn "caldo torrido, calura"
   proto-dravidico *tjī- "bruciare"

-tōl "uovo", in zartōl "uovo di tartaruga"
   proto-dravidico *tōl- "uovo"

tōla "sciacallo"
   proto-dravidico *tōnḍl- "lupo, sciacallo"

tōning "mantenere, trattenere, respingere, frenare"
   proto-dravidico *toṬ- "toccare 

trikkal "treppiede di tre bastoni su cui è appesa la tenda"
(tri- "tre" è indoario)
   proto-dravidico *kāl- "gamba, piede"  

trikking "germogliare; sporgere"
   proto-dravidico *ter- "grinza; piega"

tugh "sonno, sogno"
   proto-dravidico *turŋ- "appendere; oscillare; dormire"

tusing, tusēnging "svenire, perdere i sensi"
   proto-dravidico *dos- "afflizione; calamità; stanchezza"

tūling "sedere, sedersi, rimanere seduti; aspettare; abitare; fare
      qualcosa con calma; rimanere zitella"
   proto-dravidico *Cunǯ- "dormire"
   (attribuzione dubbia)

urā "casa; moglie"
   proto-dravidico *ūr- "villaggio"

ust "cuore, mente; dentro; nòcciolo"
   proto-dravidico *uS- "vita, vivere"

uṭ "essere" (pres. I pers. sing.)
   proto-dravidico *ul-[u-]/[d-] "essere"

xaf "orecchio"
   proto-dravidico *kev- "orecchio"

xal "pietra, masso"
   proto-dravidico *kal- "pietra"

xalling "abigeare
   proto-dravidico *kaḷ- "rubare"

xalling "sradicare; raccogliere (verdure, erba per foraggio)
   proto-dravidico *kaḷ- "sradicare"

xalling "colpire, uccidere, sparare (con una pistola), lanciare pietre  
   proto-dravidico *kol- "uccidere"

xan "nodo nel legno"
   proto-dravidico *gaṇ- "giuntura"

xan "occhio"
   proto-dravidico *kaṇ- "occhio"

xaning "vedere"
   proto-dravidico *qan- "vedere"

xar "arrabbiato"
   proto-dravidico *kar- "rabbia; inimicizia"

xarās "toro, torello"
   proto-dravidico *k̂aḍ- "vitello; cervo"

xarēn "amaro"
   proto-dravidico *kaḍ- "amaro; affilato; severo, crudele;
   eccessivo, grande"

xarring "germogliare",  
xarrun "verde"
   proto-dravidico *kōẓ-, *koẓ- "giovane; germoglio"

xarring "procedere a piedi; fare la propria strada"
   proto-dravidico *k̂aḍ-a- "attraversare"

xāxar "fuoco; rabbia, gelosia"
   proto-dravidico *kāj- "essere caldo; secco"

xāxō "corvo"
   proto-dravidico *kāk- "corvo"

xāxūr "damigella di Numidia" (tipo di gru)
   proto-dravidico *korŋ- "gru; airone"
   (attribuzione dubbia)

xēr "dietro" (prep., avv.)
   proto-dravidico *kēr- "lato"

xīsun "rosso; oro"
   proto-dravidico *ke- "rosso scuro"

xōl "grembo; prole; viscere; trama"
   proto-dravidico *kōl- "ventre, grembo"

xuling (xulī-) "temere"
   proto-dravidico *kul- "scuotere; temere"

xuning, xinzing, xīzzing, xuzzing "muoversi in posizione seduta o
      accovacciata"
   proto-dravidico *gunǯ- "spingere"

xurrukāv "il russare"
   proto-dravidico *kūr- "abbaiare; fare rumore"

xurrum "granaio sotterraneo"
   proto-dravidico *koẓ- "tubo, buco, fossa"

xutting "scavare; sondare"
   proto-dravidico *kut- "forare; scavare"

xwāfing "far pascolare; portare a pascolare"
   proto-dravidico *kā- "aspettare; stare attento" 
   (attribuzione dubbia) 

Alcune osservazioni su questo materiale lessicale:  

1) Ho fatto un rapido conto: sono in tutto 186 radici Brahui a cui è attribuita un'origine dravidica, mentre le protoforme dravidiche ricostruite ono 2211. Quindi soltanto l'8,4% delle protoforme dravidiche elencate da Starostin ha un esito in Brahui. Una percentuale davvero esigua.
2) La somiglianza con il dravidico settentrionale (Malto, Kurukh) è stata evidenziata; mi pare tuttavia che moltissime radici presenti in Malto e in Kurukh siano del tutto sconosciute in Brahui. Sono andate perdute o non sono mai state presenti? Ignoramus
3) Le parole Brahui per cui è possibile ricostruire una protoforma dravidica sono soltanto in pochi casi pertinenti al lessico di base (ad esempio dīr "acqua", "sole", ditar "sangue, xāxar "fuoco", etc.); in molti casi sono invece parole tecniche o particolarissime, ad esempio verbi per esprimere concetti come "dondolare", "sporgere", "far scoppiare un foruncolo", etc.). 

Parole di origine sconosciuta (non dravidiche, non indoeuropee, non semitiche): 

alēj "sacrificio (in cui il paziente assiste al massacro imbrattato di sangue)"

ant "che cosa" 
  Forme derivate:
  antei "perché"
  arā, arād "quale"
  arāfk "quali"
  aṭ "quanti"

axa "quanto"

bash "su" 

bāmus "naso"

"sale; piccantezza; spirito, gusto"

bēl "grande torrente collinare"

bēning "indossare un vestito"

bīṛing "mungere"

bilum "corda al collo, cavezza"

bīn "fame"

cirrēnging "girovagare, divagare" (significato incerto)

cīring "squarciare, affettare"

cōshing "immergere, macerare; lavare strofinando, strofinare"

danning "tagliare (detto di coltello), rovinare (es. gelare il raccolto), usurpare (una proprietà), portare via (un premio), vincere, portare via, rimuovere"

dēṛū "prestito di animali da latte"

dranzing, drãzing "gettare in aria, setacciare" 
 
"mano; braccio" 
 
dūī, duvī "lingua"

dūn "pozzo"

ē, base pronominale distale

ēlō "l'altro, il secondo"

-glūnṭ, -gulōnṭ, -klōnṭ "lucertola", in garrīglūnṭ "lucertola spinosa", tazīglūnṭ "lucertola comune"

guḍḍing "mozzare, abbattere; ammaccare"

hēfing, harfing "sollevare, sostenere, portare, tollerare, portare via"

hikking "singhiozzare"
(voce onomatopeica)

hilh "febbre" 
 
hījing, hījēnging "essere spaventato"  

hīt "discorso, conversazione; promessa; argomento" 

ghing "piangere" 

huf "soffio di vento; esplosione; discorso vano" 

(h)ullī "cavallo"

huṛing "succhiare"

hūrra "tuono"
 
hūrī "ricettacolo di fango" (giara di creta non cotta) 

kakāring "schiamazzare"

kal "luogo dove si raccolgono le acque"

kalanḍ "pentola rotta di terracotta; pentola vecchia"

kanḍ "divario, breccia apertura; passo collinare"

karghing "tosare, falciare, mietere" 
 
kasar "via, strada"
 
kāṭum "testa"

kēb "vicinanza; vicino"

kōnḍō "a quattro zampe; piegato in due"

kurāṛa "gonfiore infiammato" (specie sul collo)

kūṭī "senza corna" 
 
lix "collo"

malh "figlio"

maringing "coagularsi, cagliare"

marrām "urlo, chiamata; fama"

marrī "domestico, addomesticato"

mashing "lavarsi la testa (con un'argilla apposita)" 
 
maxing "ridere" 
 
lh "capra" (traduzione incerta)

milinj "un'erba selvatica usata come foraggio" 

milī "midollo; cervello; gheriglio di noce" 

miṛing "scacciare, allontanare" 
 
murghun "lungo", 
murīfing "estendere, allungare" 
 
murr "lontano"

ṛk "tappo" 
 
palhing "essere in ebollizione",  
palēfing "far bollire" (la carne)  

paṛēfing "istigare; provocare" 

paṭak "basso (di statura); rachitico" (traduzione incerta)

paṭṭī "femmina" 
(esistono parole simili in Sindhi e nelle lingue dravidiche, anche se sussistono difficoltà fonetiche e l'etimologia permane dubbia)
 
pīun, pīhun "bianco"

pōlō "vuoto, cavo"

prishk "scintilla" 
 
puc "vestiti, abiti" (traduzione incerta)

punḍū "fondo di un ricettacolo; natiche; ano" 
 
rūsing "tirare fuori, strappare"

sālum "genero; cognato"

sār "soddisfatto, sazio" 
 
tamming "giacere"

taṛing "tagliare, recidere, macellare"

tataring, tatarēnging "lottare in modo convulso" 
 
traḍḍing "saltare, saltellare, ballare" 
 
trujjing "soffocare prendendo un boccone troppo grande; soffocare per la confusione, soffocare per l'orgoglio"
 
trukking "strappare, spogliare" 
 
tuṛinging "disfarsi (di punti); chiaro (di nuvole); separato (di latte)"

tūbē "luna", 
"mese"

xaning "far nascere"

xaṛīnk "lacrime"

xarmā "lupo"

xēr "dietro" (prep., avv.)

"pentola per cucinare"

xōlum "frumento"

xulling "forare; pugnalare"

xumb "abbraccio" 
 
xuṛk "vicino, a portata di mano"

Sono necessari ulteriori studi per classificare questi elementi di sostrato. Da una superficiale analisi non ho potuto rilevare somiglianze con l'elamico ma mi riprometto di ritornare sull'argomento.
 
Questi sono invece alcuni esempi di prestiti indoeuropei e arabi, tutti ben riconoscibili: 

baida "uovo" (< arabo)
banda "persona, essere umano" (< Balochi)
dandān "dente" (< persiano) 
draxt "albero" (< persiano)
ḍaghār "terra" (< Balochi) 
istār "stella" (< persiano)
parra "penna, piuma" (< persiano)
pūra "pieno" (< Sindhi)

domenica 12 luglio 2020

LA MISTERIOSA LINGUA DEL PAESE DI SODOMA E GOMORRA

Una domanda angosciante è sorta a un certo punto in me. Che lingua si parlava nel Paese di Sodoma e Gomorra? Possibile che non se lo sia mai chiesto nessun altro? Si scopre, indagando nel Web e nelle fonti cartacee, che ci sono pochi argomenti a questo mondo in grado di riscuotere meno interesse tra le genti. Forse il motivo consiste nell'ignoranza: per semplicità molti amano credere che nella Pentapoli si parlasse l'ebraico, così la questione è finita. Oppure si tratta di pura e semplice superstizione, mossa dal terrore di provocare la collera di Dio se fosse possibile bestemmiarlo nella lingua delle città che ha distrutto col fuoco e con lo zolfo.  
 
La filologia è uno strumento potentissimo. Chedorlaomer (כְּדָרְלָעֹמֶר, Kedorlāʻōmer) fu il Re di Elam che conquistò la Pentapoli. Il suo nome ci è perfettamente comprensibile. Infatti sappiamo che nella lingua di Elam kudur significa "servo", mentre Lagamar (Lagamal) indica un'importante divinità femminile. Così Kudurlagamar significa "Servo della dea Lagamar". In ebraico Kudurlagamar è stato semplicemente adattato in Kedorlāʻōmer, senza troppi problemi. La consonante /g/ dell'elamico compare in ebraico come una faringale sonora /ˁ/, trascritta con la lettera ʻayin. L'accento cade sulla penultima sillaba. Per il Popolo Eletto questo era un nome oscuro come tanti altri. Eppure la conoscenza che abbiamo della lingua di Elam ci permette di comprendere il significato dell'antroponimo, ossia di renderlo trasparente. Questo non accade col nome di Sodoma, solo per fare un esempio. Il perché è semplice: esisteva in loco una lingua peculiare, che è andata perduta. Non era una lingua semitica, o saremmo in grado di intenderne le pur poche vestigia. Non era sumerico, o varrebbe lo stesso. Finché non salteranno fuori documenti scritti e tavolette con testi bilingui, le nostre saranno soltanto speculzioni.

Questi sono i toponimi dell'area sodomitica: 

שִׂדִּים (Siddīm), Siddim : nome di valle (attestato come עֵ֖מֶק שִׂדִּים,
     ʻēmeq Siddīm, dove ʻēmeq è la parola ebraica per "valle")
סְדֹם (Sedōm), Sodoma : nome di città 
עֲמֹרָה (ʽAmōrah), Gomorra : nome di città
צְבֹיִים (Tsevōyīm), Zeboim : nome di città 
אַדְמָה ('Admāh), Adma : nome di città
בֶּ֖לַע (Bèlaʽ), Bela : nome di città 
Quest'ultima è chiamata anche צֹעַר (Tsōʻar), Zoar.  

Alcune false etimologie di Siddim 

È assai probabile che il toponimo Siddim significasse semplicemente "Valle (ampia)". Non sono mancati tentativi di ricondurlo all'ebraico biblico: in genere si cita la radice שדד sdd "arare un campo", aggiungendovi la parola שָׂדֶה ,שָׂדֵּי "campo", "pascolo", "pianura" (quindi "campo non coltivato", in netta contraddizione con la premenssa). Va detto che nessuna di queste etimologie risulta convincente. L'unico raffronto che potrebbe essere interessante è con una parola isolata e strana: שְׁדֵמָה šedēmāh "campo". Si vede già dalla consonante iniziale che non ha una relazione così evidente con quelle riportate in precedenza. Servirebbero ulteriori studi per capire meglio il suo rapporto con Siddīm. In ogni caso si tratta di un relitto di un sostrato pre-semitico, anteriore ai Cananei, che è stato collegato anche al nome di Sodoma (vedi nel seguito).
 
Due false etimologie di Sodoma 
 
Due comuni proposte etimologiche per il nome di Sodoma sono interessanti perché coinvolgono elementi pronominali. 
 
סוֹד (sōd) "segreto" 
 
La forma possessiva di terza persona plurale maschile in ebraico è sōdām "il loro segreto". Nella lingua semitica di Canaan, al suffisso -ām corrisponde -ōm, così il toponimo Sedōm è stato analizzato come "Il loro segreto". Ha tutta l'aria di essere un'etimologia popolare. 

סִיד (sīd) "calce", "cemento"; 
  אֶבֶן סִיד ('even sīd) "calcare" (lett. "pietra di calce")  
 
La forma possessiva di terza persona plurale maschile in ebraico è sīdām "la loro calce". Nella lingua semitica di Canaan, al suffisso -ām corrisponde -ōm, così il toponimo Sedōm è stato analizzato come "La loro calce, il loro cemento". Ha tutta l'aria di essere un'etimologia popolare. Tra l'altro Sodoma era famosa per il suo bitume, non per la sua calce. 

Altre vane etimologie di Sodoma
 
A quanto riporta Bob Macdonald nel suo trattatello, "East of the Jordan": Territories and Sites of the Hebrew Scriptures (2000), il toponimo sarebbe connesso con l'arabo sadama "rendere saldo; fortificare; rafforzare" (Borée, 1930). Altrove nel vasto Web mi sono imbattuto in un diverso tentativo di etimologia araba (o piuttosto fanta-araba), in cui una radice sdm di quella lingua è glossata come "tristis poenitens fuit" (Simonis, 1828).  

Un'idea che subito mi era parsa interessante, anche se poi l'ho abbandonata, è quella di un collegamento tra Sedōm e Siddīm. Il problema è che la consonante iniziale del primo nome (trascritta con la lettera samekh) non è la stessa di quella del secondo (trascritta con la lettera sin). Sono estremamente scettico sulla pretesa intercambiabilità di queste lettere. Ho pensato che nella lingua pre-cananea di Sodoma forse era possibile che le cose andassero diversamente. Ad esempio, la sibilante /s/ forse si palatalizzava se seguita da vocale anteriore /i/, in modo tale che la sillaba /si/ divenisse qualcosa di simile a /ʃi/ (forse una sibilante apicale contrapposta a quella laminale). Alla fine ho lasciato perdere questa pista. 
 
Sono stati fatti i più svariati tentativi di ricondurre il nome di Sodoma a parole ebraiche. Tuttavia, ritengo significativo notare che tutti questi raffronti riguardano parole ebraiche inizianti con le consonanti sin e shin, mai con samekh. Alcuni raffronti, che gli incauto potrebbero ritenere promettenti, sono in realtà artificiosi e fallaci. Così il legame con una radice שדם šdm "bruciare" (riportata anche come סדם sdm), da cui Sodoma significherebbe "Bruciata", è una pura e semplice assurdità concettuale, dal momento che quando la città era prospera non poteva esistere consapevolezza alcuna del suo fato nel fuoco e nello zolfo. Si scopre poi che la radice שדם šdm "bruciare" è assai sospetta, non attestata in concreto e probabilmente forgiata ad hoc da qualche biblista esuberante. Lo stesso discorso vale per il raffronto con שדף šdp "incenerire, bruciare", riportato da Genesius (1833). Altrettanto assurdo è supporre un nesso con la radice שדד šdd "violare", come se Sodoma traesse nome dall'intrusione anale, ritenuta il suo principio fondante fin dall'inizio. Nelle Scritture è invece affermata l'idea che le genti di Sodoma e Gomorra un tempo seguissero il Patto con l'Eterno, come gli Ebrei, abbandonandolo in seguito - come lamentato da Lot.  

Un tentativo di metodo bilinguistico 

Un'altura, chiamata dagli Arabi Jebel Usdūm "Montagna di Sodoma", sorge in prossimità di una penisola detta El Lisān, alla lettera "Lingua", per via della sua forma caratteristica. Questo lembo di terra doveva essere proprio il sito ove sorgeva la città accusata di mostruose perversioni. Potrebbe darsi che la forma araba El Lisān ne traduca una precedente, ebraica o aramaica (non attestata), che a sua volta doveva essere la traduzione letterale dal sodomitico, tramandato come Sedōm. Se questa supposizione fosse fondata, potremmo dire che sedōm in sodomitico significava "lingua". In altre parole, sedōm = לָשׁוֹן lāšōn "lingua". Purtroppo non ci sorregge il metodo etimologico: al momento non conosciamo alcuna lingua che possa spiegare questo vocabolo. Restiamo così nel campo delle ipotesi. Si nota che in sumerico eme significa "lingua" e sud significa "lungo". Tuttavia va detto che in sumerico gli aggettivi seguono il nome, non lo precedono mai: la traduzione di "lingua lunga" è EMESUD
 
 Due possibili attestazioni extra-bibliche  
 
Sodoma è forse menzionata nelle tavolette di Ebla come SI-DA-MUki - dove ki è il sumerogramma che significa "terra", "paese". In ugaritico è attestato un nome proprio Šdmy che è forse un gentilizio formato a partire dal nome di Sodoma (Botterweck, 1986).  

Due false etimologie di Gomorra 
 
Bob Macdonald ha proposto di analizzare ʽAmōrāh come derivato dalla radice עמר ʽmr "profondo", "acqua copiosa", basandosi sul giudizio di Koehler e Baumgartner (1958). Gaster (1969) è dell'idea che il redattore biblico scelse il nome ʻAmōrāh proprio perché la radice ʻmr significa "sommergere". Il punto è che quando Gomorra fu fondata non era certo sommersa. Secondo un altro studioso, Fürst-Ryssel, la stessa radice significherebbe invece "spaccatura, fessura". Un'altra idea abbastanza diffusa è quella di una connessione con עֹ֫מֶר ʽōmer "covone" (anche unità di misura per cereali). Dubbi e confusione non mancano davvero! Detto questo, non ho al momento alcuna proposta etimologica. 
 
Possibili etimologie semitiche per Adma e Zeboim  

Queste sono le interpretazioni più accreditate dagli etimologi per i nomi di Adma e di Zeboim: 

אַדְמָה ('Admāh) = Terra Rossa 
צְבֹיִים (Tsevōyīm) = Cervi, Gazzelle 
 
Il primo toponimo avrebbe la stessa radice di אֱדֹם 'adōm "rosso" e di אָדָם 'Ādām "Adamo" - oltre che di דָּם dām "sangue".
Il secondo toponimo sarebbe un semplice plurale di צְבִי tse "cervo, gazzella".
 
Se queste etimologie fossero confermate, se si potesse escludere con sicurezza che non si tratta del frutto di coincidenze, dovremmo dedurre che la lingua semitica di Canaan era penetrata nel territorio della Pentapoli, rimpiazzando la lingua nativa nelle città di Adma e di Zeboim. Non esiste tuttavia questa certezza. Un significato tradizionale attribuito al toponimo Admāh è "Fortezza", che andrebbe contro l'idea di un'etimologia cananea. La confusione è grande. Alcuni, anziché ricondurre Zeboim ai cervi, tirano in campo le iene. In ebraico צְבֹעִ֖ים tsevōʻīm significa "iene" (Gray, 1902) ed esistono due toponimi formati da questa parola (1 Samuele 13, 18; Neemia 11, 34). Secondo me la connessione è molto improbabile: non risulta affatto che il suono faringale sonoro trascritto con la lettera ʻayin potesse in quel contesto affievolirsi e sparire, come ai moderni appare tanto naturale pensare. La traduzione "iene" parrebbe ideologica: la città doveva essere abitata da abominevoli carogne, se Dio ha pensato bene di incenerirla! La concreta possibilità è che Zeboim non debba il suo nome né ai cervi né alle iene, trattandosi di false etimologie basate su assonanze. Nelle Tavolette di Amarna è citata una città di nome SA-BU-MA, situata nella Valle del Giordano: secondo Astour sarebbe proprio un'attestazione di Zeboim. Nelle Tavolette di Ebla si ha attestazione di AD-MA e AD-MU-UT-ki (ki è il sumerogramma già trattato sopra). 

Una denominazione bilingue per Zoar
 
La città di Zoar (צֹעַר, Tsōʻar) è stata l'unica della Pentapoli a sfuggire alla distruzione, tanto da esistere ancora all'epoca delle Crociate, per essere poi abbandonata. Come riportato sopra, ci viene spiegato che era conosciuta anche come Bela. Possiamo pensare che si tratti di una glossa. Siccome tsōʻar in ebraico significa "piccolezza, cosa insignificante", ne deduciamo con una certa sicurezza che belaʻ dovesse significare lo stesso nella lingua di Sodoma. Secondo il racconto biblico, sarebbe stato Lot a compiere questa traduzione, chiedendo a Dio di risparmiare la città per potervi trovare rifugio, dicendo che "è una piccola cosa" (Genesi 19, 20-23). Bob Macdonald fa derivare il nome Belaʻ dalla radice ebraica בלה blh "rovinare; decadere" (Koehler e Baumgartner, 1958), "(essere) distrutto" (Van Seters, 1975), "divorare" (McNamara, 1972), anche se la consonante finale è problematica (h non è intercambiabile con ʻ). Gli adattamenti del toponimo in greco sono vari: Βαλακ, Βαλεκ, Βάλα. La protoforma originale doveva essere *BALAG o *BELAG. Gli adattamenti del nome di Zoar in greco sono ancor più numerosi: Σηγωρ, Ζογορ, Ζοαρα, Ζοορα. Possiamo dedurre da quanto esposto che all'epoca in cui visse Lot la lingua semitica di Canaan stesse penetrando nel territorio della Pentapoli, imponendosi sulla lingua nativa in alcuni dei suoi centri abitati. 
 
Una curiosità 
 
La Diocesi di Zoara è una sede vescovile titolare della Chiesa Cattolica, vacante dal 2001, anno della morte del vescovo Wacław Skomorucha.    
 
Nomi di persona della Pentapoli 
 
Questi sono gli antroponimi: 
 
בֶּ֫רַע (Bèraʽ), Bera, Re di Sodoma 
בִּרְשַׁע (Biršaʽ), Birsa, Re di Gomorra 
שִׁנְאָב (Šin'av), Sineab, Re di Zeboim 
שֶׁמְאֵבֶר (Šem'ēver), Semeber, Re di Adma
 
Il Re di Bela (Zoar) non è menzionato per nome. Un fatto molto singolare, ma forse in linea con il fatto che tale città era considerata "piccola, insignificante". Questo è il testo in lingua originale in cui si parla della Battaglia di Siddim e dei sovrani della Pentapoli: 
 
Genesi 14, 1-12
 
 וַיְהִ֗י בִּימֵי֙ אַמְרָפֶ֣ל מֶֽלֶךְ־שִׁנְעָ֔ר אַרְי֖וֹךְ מֶ֣לֶךְ אֶלָּסָ֑ר כְּדָרְלָעֹ֙מֶר֙ מֶ֣לֶךְ עֵילָ֔ם וְתִדְעָ֖ל מֶ֥לֶךְ גּוֹיִֽם׃  עָשׂ֣וּ מִלְחָמָ֗ה אֶת־בֶּ֙רַע֙ מֶ֣לֶךְ סְדֹ֔ם וְאֶת־בִּרְשַׁ֖ע מֶ֣לֶךְ עֲמֹרָ֑ה שִׁנְאָ֣ב ׀ מֶ֣לֶךְ אַדְמָ֗ה וְשֶׁמְאֵ֙בֶר֙ מֶ֣לֶךְ צְבוֹיִ֔ים‪‬ וּמֶ֥לֶךְ בֶּ֖לַע הִיא־צֹֽעַר׃ כָּל־אֵ֙לֶּה֙ חָֽבְר֔וּ אֶל־עֵ֖מֶק הַשִּׂדִּ֑ים ה֖וּא יָ֥ם הַמֶּֽלַח׃ שְׁתֵּ֤ים עֶשְׂרֵה֙ שָׁנָ֔ה עָבְד֖וּ אֶת־כְּדָרְלָעֹ֑מֶר וּשְׁלֹשׁ־עֶשְׂרֵ֥ה שָׁנָ֖ה מָרָֽדוּ׃ וּבְאַרְבַּע֩ עֶשְׂרֵ֨ה שָׁנָ֜ה בָּ֣א כְדָרְלָעֹ֗מֶר וְהַמְּלָכִים֙ אֲשֶׁ֣ר אִתּ֔וֹ וַיַּכּ֤וּ אֶת־רְפָאִים֙ בְּעַשְׁתְּרֹ֣ת קַרְנַ֔יִם וְאֶת־הַזּוּזִ֖ים בְּהָ֑ם וְאֵת֙ הָֽאֵימִ֔ים בְּשָׁוֵ֖ה קִרְיָתָֽיִם׃ וְאֶת־הַחֹרִ֖י בְּהַרְרָ֣ם שֵׂעִ֑יר עַ֚ד אֵ֣יל פָּארָ֔ן אֲשֶׁ֖ר עַל־הַמִּדְבָּֽר׃ וַ֠יָּשֻׁבוּ וַיָּבֹ֜אוּ אֶל־עֵ֤ין מִשְׁפָּט֙ הִ֣וא קָדֵ֔שׁ וַיַּכּ֕וּ אֶֽת־כָּל־שְׂדֵ֖ה הָעֲמָלֵקִ֑י וְגַם֙ אֶת־הָ֣אֱמֹרִ֔י הַיֹּשֵׁ֖ב בְּחַֽצְצֹ֥ן תָּמָֽר׃ וַיֵּצֵ֨א מֶֽלֶךְ־סְדֹ֜ם וּמֶ֣לֶךְ עֲמֹרָ֗ה וּמֶ֤לֶךְ אַדְמָה֙ וּמֶ֣לֶךְ צביים צְבוֹיִ֔ם וּמֶ֥לֶךְ בֶּ֖לַע הִוא־צֹ֑עַר וַיַּֽעַרְכ֤וּ אִתָּם֙ מִלְחָמָ֔ה בְּעֵ֖מֶק הַשִּׂדִּֽים׃ אֵ֣ת כְּדָרְלָעֹ֜מֶר מֶ֣לֶךְ עֵילָ֗ם וְתִדְעָל֙ מֶ֣לֶךְ גּוֹיִ֔ם וְאַמְרָפֶל֙ מֶ֣לֶךְ שִׁנְעָ֔ר וְאַרְי֖וֹךְ מֶ֣לֶךְ אֶלָּסָ֑ר אַרְבָּעָ֥ה מְלָכִ֖ים אֶת־הַחֲמִשָּֽׁה׃ וְעֵ֣מֶק הַשִׂדִּ֗ים‪1‬ בֶּֽאֱרֹ֤ת בֶּאֱרֹת֙ חֵמָ֔ר וַיָּנֻ֛סוּ מֶֽלֶךְ־סְדֹ֥ם וַעֲמֹרָ֖ה וַיִּפְּלוּ־שָׁ֑מָּה וְהַנִּשְׁאָרִ֖ים הֶ֥רָה נָּֽסוּ׃ וַ֠יִּקְחוּ אֶת־כָּל־רְכֻ֨שׁ סְדֹ֧ם וַעֲמֹרָ֛ה וְאֶת־כָּל־אָכְלָ֖ם וַיֵּלֵֽכוּ׃ וַיִּקְח֨וּ אֶת־ל֧וֹט וְאֶת־רְכֻשׁ֛וֹ בֶּן־אֲחִ֥י אַבְרָ֖ם וַיֵּלֵ֑כוּ וְה֥וּא יֹשֵׁ֖ב בִּסְדֹֽם׃ 
 
Questa è la traduzione: 
 
1 Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, 2 costoro mossero guerra contro Bera re di Sodoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. 3 Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. 4 Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati. 5 Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim 6 e gli Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto. 7 Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioè Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar. 8 Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso, 9 e cioè contro Chedorlaomer re dell'Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar: quattro re contro cinque. 10 Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sodoma e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne. 11 Gli invasori presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono. 12 Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abramo, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sodoma. 
 
Viene tramandata una traduzione del nome del sovrano di Sodoma, Bera (Beraʻ): "Dono". Esiste anche un'altra interpretazione come "Potere del Male", che è una falsa etimologia estrapolata in qualche modo a partire dall'ebraico רַע raʻ "cattivo" con l'aggiunta del prefisso be- "in". In sumerico ba significa "dare" e ru significa "dono", "dare". Quest'ultima radice nei composti compare anche come -ra (ad esempio kadra "mazzetta", da kad "unire" + ru "dono"). La ʻayin finale dell'antroponimo sodomitico potrebbe essere il residuo di un'antica consonante che in sumerico è scomparsa; si consideri che esiste anche un derivato rug "ripagare", "ricevere".

Il nome dei sovrano di Gomorra, Birsa (Biršaʻ), è forse quanto di meno studiato esista. L'idea è che possa essere in qualche modo correlato al nome del suo collega di Sodoma, Bera (Beraʻ). La prima parte di Biršaʻ, ossia bir-, potrebbe essere un'abbreviazione della radice che  doveva significare "Dono". In sumerico šag significa "buono; piacevole" e "buona fortuna" (variante: sag). Proprio questa potrebbe essere la seconda parte del composto antroponimico. Sarebbe spiegata anche la consonante finale /ˁ/. Il significato di Biršaʻ sarebbe così "Dono Buono", "Dono Fausto". Siamo sempre nel campo delle ipotesi. 
 
Il nome del re di Adma, Sineab (Šin'āv), è di origine incerta. Se fosse cananeo, dovrebbe essere una variante di שֶׁנהָב šen'āv "avorio" (da שֵׁן šēn "dente" e da un nome obsoleto dell'elefante - di origine egiziana). Alcuni interpretano invece l'antroponimo come "Sonno del Padre" e quindi "Morte del Padre". Non sembrano molto probabili queste "traduzioni". Ha tutta l'aria di essere un'etimologia popolare particolarmente grossolana. I Cananei hanno trascritto un nome non semitico facendogli assumere l'aspetto di una parola semitica. Purtroppo mi mancano i mezzi per poter anche soltanto azzardare una proposta etimologica sensata. 
 
Il nome del re di Zeboim, Semeber (Šem'ēver), è di origine incerta. Se fosse cananeo, dovrebbe significare "Nome di Penna Remigante". Infatti in ebraico שֵׁם šēm significa "nome" e אֵבֶר 'ēver significa "penna remigante" (dalla radice di אָבַר 'āvar "volare"). Non sembra molto probabile questa "traduzione" dell'antroponimo. Ha tutta l'aria di essere un'etimologia popolare particolarmente grossolana. Altri collegano la radice all'ebraico אַבִּיר 'abbīr "potente, forte", che avrebbe più senso dal punto di vista semantico, presentando però impervie difficoltà fonologiche. I Cananei hanno trascritto un nome non semitico facendogli assumere l'aspetto di una parola semitica. Purtroppo mi mancano i mezzi per poter anche soltanto azzardare una proposta etimologica sensata. 

Una possibile glossa
 
Riportiamo un passo scritturale molto interessante. 
 
Genesi 14, 17-20 
 
  וַיֵּצֵ֣א מֶֽלֶךְ־סְדֹם֮ לִקְרָאתוֹ֒ אַחֲרֵ֣י שׁוּב֗וֹ מֵֽהַכּוֹת֙ אֶת־כְּדָרלָעֹ֔מֶר‬ וְאֶת־הַמְּלָכִ֖ים אֲשֶׁ֣ר אִתּ֑וֹ אֶל־עֵ֣מֶק שָׁוֵ֔ה ה֖וּא עֵ֥מֶק הַמֶּֽלֶךְ׃ וּמַלְכִּי־צֶ֙דֶק֙ מֶ֣לֶךְ שָׁלֵ֔ם הוֹצִ֖יא לֶ֣חֶם וָיָ֑יִן וְה֥וּא כֹהֵ֖ן לְאֵ֥ל עֶלְיֽוֹן׃  וַֽיְבָרְכֵ֖הוּ וַיֹּאמַ֑ר בָּר֤וּךְ אַבְרָם֙ לְאֵ֣ל עֶלְי֔וֹן קֹנֵ֖ה שָׁמַ֥יִם וָאָֽרֶץ׃ וּבָרוּךְ֙ אֵ֣ל עֶלְי֔וֹן אֲשֶׁר־מִגֵּ֥ן צָרֶ֖יךָ בְּיָדֶ֑ךָ וַיִּתֶּן־ל֥וֹ מַעֲשֵׂ֖ר מִכֹּֽל׃
 
Traduzione: 
 
17 Com’egli se ne tornava, dopo aver sconfitto Chedorlaomer e i re che erano con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Sciavè, cioè la valle del re. 18 Melchisedec, re di Salem, fece portare del pane e del vino. Egli era sacerdote del Dio altissimo. 19 Egli benedisse Abramo, dicendo: «Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra! 20 Benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha dato in mano i tuoi nemici!» E Abramo gli diede la decima di ogni cosa.  

Essendo il toponimo "Valle di Sciavè (Shaweh)" spiegato come sinonimo di "Valle del Re", ci sembra di poterne dedurre che il vocabolo שָׁוֵ֔ה šaweh dovesse significare "re" nella lingua di Sodoma. Si tratterebbe quindi di una preziosa glossa.  

Dato che il nome di Lot non è poi così comprensibile (nonostante le solite etimologie popolari e pseudotraduzioni come "Velo", "Nascondimento", etc.), è anche possibile che fosse tratto dalla lingua dai Sodomiti. Non dimentichiamoci del fatto che Abramo era alleato e sostenitore delle genti di Sodoma, per cui ha combattuto, liberandole dalla tirannia degli Elamiti. Come evidenzia il testo scritturale sopra riportato, Abramo sedette a tavola con Bera, il Re di Sodoma, e i due furono serviti dal Re di Salem, Melchisedec (tuttora celebrato nella liturgia come archetipo del sacerdote), che portò loro pane e vino. L'ambiente doveva essere un calderone di multilinguismo, in cui ognuno avava una grande familiarità con diversi idiomi, senza bisogno alcuno di interpreti. 
 
Conclusioni 
 
Il sumerico è considerato una lingua isolata perché non sono noti suoi parenti. Se fosse dimostrato che la lingua di Sodoma e Gomorra era imparentata anche lontanamente col sumerico, non si potrebbe più definire quest'ultimo come una lingua isolata: si dovrebbe postulare una piccola famiglia linguistica, il "sumerico-sodomitico".