mercoledì 6 giugno 2018

GLI ORRORI DELLE PAROLE MACEDONIA: INFLUENCER + USER = INFLUSER

La Guerra Civile non è stata la peggior catastrofe nella storia degli Stati Uniti. Neanche l'11 settembre 2001, se è per questo. Quella nazione infelice, devastata dall'uso massiccio di oppiacei potentissimi come l'ossicodone e il fentanyl, non cessa di sfornare ripugnanti parole macedonia o di ispirarne la formazione. Anche se l'orribile INFLUSER a quanto pare è nato in Italia, non ci sono dubbi sul suo americanismo concettuale. Cosa significerà mai questo balbettamento pseudolinguistico? La sua genesi è molto chiara: è stato fatto un bizzarro collage:

INFLUENCER + USER = INFLUSER 

Sono numerosi gli articoli che trattano l'improponibile neologismo, che è tipico dell'Italia e non pare essersi diffuso in ambienti di lingua anglosassone. Riporto un link a titolo di esempio: 


Quindi l'influser dovrebbe essere un influencer non consapevole di esserlo, che quindi è anche e soprattutto un utente. Se quanto ho capito è corretto, le aziende sarebbero disposte a far di tutto pur di accaparrarsi qualche influser, anche a leccarlo nelle parti intime. Ad ogni leccata, l'influser apporterebbe grande prosperità ai suoi datori di lavoro.

Ormai siamo asfissiati dalle mefitiche opere degli influencer consapevoli. Li percepiamo come parassiti che si arricchiscono scrivendo cazzate invereconde, o più probabilmente facendole scrivere da qualche programma. Sono automi del marketing: con i loro portali pieni zeppi di specchietti per allodole, attirano numerosissime visite di meccanismi robotici che generano entrate interagendo coi banner

Più mite la definizione fornita da Wikipedia (2018): 

"Il marketing di influenza, o influencer marketing, è un tipo di marketing in cui la concentrazione è posta sulle persone influenti (influencer) più che sul mercato di riferimento nel suo complesso. È una forma di marketing basata su persone con influenza sui potenziali clienti. I contenuti degli influenzatori possono essere ricompresi nella pubblicità con testimonial dove gli influenzatori giocano il ruolo di potenziali consumatori oppure agiscono come fossero soggetti terzi rispetto agli altri soggetti in campo, ossia consumatori e produttori. L'industria del marketing di influenza è cresciuta molto velocemente negli ultimi anni e adesso il suo valore stimato a livello mondiale è 1.07 miliardi di dollari." 

Per inciso, ogni tanto si vede emergere la forma italianizzata influenzatore. Non si è ancora arrivati ad adattare l'ibrido influser in un altrettanto chimerico influtente. Già il suono di queste parole è ripugnante, in qualunue modo le si possa adattare. Ancor più molesta è la natura sfuggente dei concetti coinvolti. Se avessimo una "draga temporale" e potessimo portare qui Johann Wolfgang von Goethe, una delle massime intelligenze dell'intera storia del genere umano, non credo che potrebbe capirci qualcosa. Forse perché non c'è nulla da capire in questo marasma. In tanto brulicare di neologismi innaturali non c'è nulla di sondabile dalla mente dell'uomo: siamo nel campo dell'Idiozia Artificiale e di tutti i suoi nocivi prodotti. Resta un fatto incontrovertibile. Se ai tempi di Adam Smith l'origine della ricchezza era chiara e poteva essere compresa, in quest'epoca degenerata e calamitosa il funzionamento dell'economia non può certo dirsi limpido come cristallo di rocca.  

In buona sostanza, cos'è un influser? Semplice. È un inculator.

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