lunedì 21 agosto 2017

 

CRASH
(film) 

Titolo originale: Crash
Paese di produzione: Canada, Gran Bretagna
Anno: 1996
Durata: 100 min
Lingua: Inglese
Genere: Thriller, erotico, drammatico
Regia: David Cronenberg
Soggetto: Crash, di James Graham Ballard
Sceneggiatura: David Cronenberg
Produttore: Robert Lantos, Jeremy Thomas
Casa di produzione: Alliance Communications
     Corp., TMN the Movie Network, RPC
     Recorded Picture Company, Téléfilm Canada
Distribuzione (Italia): DNC Home Entertainment
Fotografia: Peter Suschitzky
Montaggio: Ronald Sanders
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Carol Spier
Costumi: Denise Cronenberg
Ambientazione: Toronto, Canada
Interpreti e personaggi    
    James Spader: James Ballard
    Holly Hunter: Helen Remington
    Elias Koteas: Vaughan
    Deborah Unger: Catherine Ballard
    Rosanna Arquette: Gabrielle
    Peter MacNeill: Colin Seagrave
    Cheryl Swarts: Vera Seagrave
Doppiatori italiani    
    Tonino Accolla: James Ballard
    Alessandra Korompay: Helen Remington
    Massimo Corvo: Vaughan
    Laura Boccanera: Catherine Ballard
    Francesca Guadagno: Gabrielle
    Bruno Alessandro: Coline Seagrave
Premi    
    Premio della giuria al Festival di Cannes 1996
    Premio AVN (Best alternative adult feature film)
    Genie Awards 1996 per Regia e Sceneggiatura a
         David Cronenberg
    Gold Reel Award 1996
Budget: 9 milioni di $
Incassi al botteghino (USA): circa 3,2 milioni di $

Trama:  
James Ballard è un produttore cinematografico, un uomo alto, pallido e biondiccio, dai tratti poco marcati. Sua moglie Catherine è una bionda fatale dotata di una grande sensualità, che somiglia un po' a un incrocio tra la Boschi e Valeria Marini, con un particolare sguardo languido e perennemente distratto. Per innalzare la tensione sessuale, i coniugi sono abituati a raccontarsi i dettagli più intimi e pruriginosi delle loro relazioni sessuali: James ha come amante una montatrice dello studio, mentre Catherine copula allegramente con il suo istruttore di volo da diporto. Una notte - l'ambientazione è quasi perennemente notturna - il buon James ha un incidente grave causato dalla distrazione, proprio nei pressi dell'aeroporto. Provoca un frontale con un'auto su cui viaggia una coppia. L'uomo, un chimico industriale, finisce sbalzato fuori dall'abitacolo e muore sul colpo. La donna, la dottoressa Helen Remington, riesce a salvarsi e per qualche istante fissa il protagonista attraverso i parabrezza sfondati. Entrambi vengono ricoverati in un ospedale per vittime di incidenti aerei. Dopo qualche tempo James comincia a fare qualche passo, ostacolato da una complessa protesi a causa di una frattura multipla a una gamba. Durante la passeggiata nell'ospedale semideserto, incontra per puro caso la Remington, che lo guarda piena di livore e di odio. Con lei c'è un uomo in camice bianco, che James pensa essere un medico. Ha il volto sfregiato e guarda con morbosità le ferite della donna. Intanto Catherine, che fa visita il marito in ospedale, lo stuzzica e in un'occasione arriva persino a masturbarlo, facendolo gemere per poi ritrarre le dita tutte imbrattate di sperma. Una volta dimesso dall'ospedale, James si reca al deposito della polizia per recuperare quanto resta della sua auto. Qui incontra di nuovo la Remington, che è giunta ivi per lo stesso motivo. I due questa volta cominciano, seppur timidamente, a parlare. A questo punto l'uomo offre un passaggio alla donna sulla propria auto e in breve finisce col copulare con lei furiosamente. In un parcheggio ctonio lei si mette a cavalcioni su di lui, si stende sul fallo eretto fino a scoppiare, lo fa penetrare nella vagina e inizia a muoversi ritmicamente fino a farlo venire. I due amanti si frequentano assiduamente. Una notte assistono a uno spettacolo raccapricciante e illegale in cui viene riprodotto l'incidente mortale di James Dean. A organizzarlo è proprio l'uomo pieno di cicatrici che James ha visto in ospedale, scambiandolo per un medico. Ora apprende che egli è Robert Vaughan, un pericolosissimo psicopatico affetto da un feticismo totalizzante verso gli incidenti stradali e la mitologia della morte di personaggi celebri negli schianti. Subito il produttore cinematografico e la dottoressa si recano a casa di Vaughan, dopo averlo aiutato a trascinare Seagrave, lo stuntman che aveva impersonato James Dean, dato che non poteva camminare da solo a causa di un trauma cranico. Fanno così la conoscenza della moglie etilista di Vaughan e di Gabrielle, una ragazza bionda che a causa delle ferite riportate negli incidenti è costretta a muoversi utilizzando complesse protesi metalliche. Vaughan decide di proporre ai suoi ospiti un lavoro che reputa la quintessenza del genio: desidera riprodurre l'incidente stradale in cui perse la vita Jayne Mansfield, sacerdotessa della Chiesa di Satana di LaVey. L'improbabile gruppo, in esaltazione per questa serie di deliri di onnipotenza, sprofonda presto nell'ebbrezza e si abbandona ad accoppiamenti sfrenati. Tornato dalla moglie, James le racconta tutto e lei si eccita. Durante una copula, mentre il marito la stantuffa, lei si abbandona a fantasie turpissime. Fa di tutto per istigare James ad avere un rapporto sodomitico con Vaughan e nella sua mente comincia a pianificare, a escogitare il modo per tradurre in realtà il film che le scorre nella mente. Gli eventi precipitano quando Catherine si concede proprio a Vaughan in un autolavaggio. Mentre lei gode, il marito assiste alla scena. Qualcosa scatta in lui e a un certo punto gli eventi precipitano. In un cimitero d'auto avviene proprio l'accoppiamento di Ballard con Vaughan, che tuttavia non prende bene l'immissio penis in anum. Cercherà di uccidere il suo violatore, la prima volta appena finito il rapporto, la seconda mentre viaggia con la consorte. Non riuscirà nei suoi intenti omicidi e finirà con lo sfracellarsi in un terribile incidente scontro, spirando com'era destino. Ancora scosso dalla catena di eventi oltremodo truci, James viaggia in auto, quando vede la moglie alla guida a pochi metri di distanza. Inizia un drammatico inseguimento. In un crescendo di aggressività, tampona l'auto di Catherine fino a farla uscire di strada. La raggiunge, vede che è sotto shock e si eccita osservando le sue lievi ferite sul volto e il sangue, quindi la gira e la possiede carnalmente da tergo. 

Recensione:
Tutto sommato il film si discosta poco dal romanzo, cosa che deve essere ritenuta eccezionale. Tra le principali differenze si noterà l'ambientazione, che nell'opera di Ballard è Londra e dintorni, Inghilterra incubica, mentre nel film è una grande città del Canada, con ogni probabilità Toronto (si notano scritte bilingui in inglese e in francese). Anche il finale è diverso. La caccia di James Ballard alla moglie, una sorta di approccio violento effettuato con un corpo biomeccanico formato da carne e metallo, è un'invenzione di Cronenberg. Nel romanzo la coppia consumava un rapporto sessuale sull'auto sfasciata su cui era morto Vaughan, copulando a contatto col sangue del cadavere e traendo da ciò un'eccitazione indescrivibile. Certo, il coito nelle sequenze finali del film non è immune da ambiguità e potrebbe essere descritto come uno stupro: esiste più di una ragione per pensare che una donna ferita e sotto choc, con possibile commozione cranica, non sia proprio nell'attitudine di subire una penetrazione. Tutto ciò è certamente nello spirito del nichilismo postmoderno ballardiano, ma se possibile ancor più esasperato, in un'interpretazione che annienta l'individuo facendone sprofondare il fantasma nel solipsismo assoluto. Per il resto notiamo qualche divergenza che si esaurisce in dettagli poco significativi, che non sono certo colonne portanti dell'opera dello scrittore britannico. Non si fa cenno ad Elizabeth Taylor, che nel romanzo costituiva il centro delle patologiche ossessioni sessuali di Robert Vaughan. James Dean nel volume viene menzionato sola due volte, mentre nel film gioca un ruolo molto più importante e assistiamo alla riproduzione del suo incidente, preceduta da una teatrale descrizione ad opera dello stesso Vaughan, che fa sfoggio di doti istrioniche senza pari. Così scrive Ballard sull'uomo sfregiato: "Intorno alle morti di James Dean e Albert Camus, Jayne Mansfield e John Kennedy, aveva intessuto elaborate fantasie". E ancora, più avanti nel testo: "Su queste cinque donne - la Garbo, Jayne Mansfield, Elizabeth Taylor, la Bardot e Rachel Welch - aveva costruito un macello di mutilazioni sessuali". Poco oltre leggiamo: "Sfogliai le pagine dei questionari. Le fotografie di Jayne Mansfield e John Kennedy, di Camus e James Dean, erano segnate a pastello: linee a matita circondavano colli e aree pubiche, seni e zigomi apparivano ombreggiati, altre linee sezionavano bocche e addomi". Anche il ruolo della Mansfield è ingigantito nel film: lo stuntman Seagrave trova la morte imitando il suo incidente, arrivando a impersonare l'attrice mettendosi una parrucca bionda e inscenando persino la nemesi del suo chihuahua, con una maniacale cura dei particolari. Nel romanzo, Seagrave muore travestito da Elizabeth Taylor. Questo è il passo: "Più tardi mi resi conto che ciò che l'aveva maggiormente sconvolto era non la morte di Seagrave, bensì il fatto che, con la collisione in parrucca e costume di Elizabeth Taylor, questi avesse svuotato di senso la morte vera che lui s'era riservata per sé. Nella sua mente, da quell'incidente in poi, l'attrice cinematografica era ormai morta. Tutto quello che gli restava da fare era di attendere alle formalità di tempo e luogo, alle entrate della carne di lei in un matrimonio con lui che già era stato celebrato sull'insanguinato altare dell'auto di Seagrave". 

Anche se ritengo l'Inghilterra l'ambientazione ideale di Crash, devo dire che Cronenberg è riuscito a rendere molto bene lo sfacelo ontologico non solo dei protagonisti, ma dell'intera società. Nelle cupe vie di una metropoli canadese si respira l'aria degli Ultimi Giorni. Il Demone della Follia non si limita a emergere nei protagonisti: aleggia sull'intero paese annientandovi gli ultimi residui di umanità. Questo appare chiaro dal rito oscuro della ricreazione dell'incidente mortale di James Dean: una folta folla assiste al periglioso spettacolo, contagiata dall'eccitazione per la velocità e per il sangue. Tutti aspetti che nel romanzo non sono trattati, o a cui si fa soltanto una sfuggevole allusione. Rispetto al libro, la drammaticità della scena è molto più intensa. Ottime le musiche di Howard Shore.  

L'estrema morbosità di una moglie 

In una scena, la bionda e languidissima Catherine giace nuda col marito che le scava con l'erezione nel vaso procreativo. Lei socchiude gli occhi come la Marini e se ne esce in un torrente di oscenità. Tempesta James di domande a cui lui non dà una risposta. Così gli sussurra, chiedendogli se ha mai fellato un uomo, se ha mai bevuto lo sperma. Gli dice che lo sperma di ogni uomo ha un sapore diverso e gli chiede come secondo lui sarebbe il gusto del liquido seminale di Vaughan, se sarebbe aspro o meno. Gli chiede anche se vorrebbe sodomizzare lo sfregiato, se vorrebbe intrudergli nel retto il fallo eretto, spingendo nello sterco. Una donna simile è davvero di un'incredibile rarità. In genere le donne provano una grandissima ripugnanza per gli atti omosessuali tra uomini, e non ho mai sentito di una moglie che si eccita a istigare il marito alla bisessualità. Credo che queste cose diano la misura di quanto poco mainstream siano i contenuti ballardiani. Un caro amico crede sinceramente che James G. Ballard sia un autore di massa e che le sue creazioni siano condivise da un vasto pubblico. Le ragioni di questa opinione mi sono sconosciute e più incomprensibili di una lingua aliena. Forse in certi ambienti c'è molta gente che si fa vanto di conoscere Ballard mentre in realtà usa i suoi libri come soprammobili. Credo che non si dovrebbe mai pensare che ogni libro acquistato sia in automatico un libro letto e assimilato. 

Censura e persecuzione 

Negli Stati Uniti la proiezione del film è stata boicottata e posticipata. Nel Regno Unito il ministro Bottomley ha bandito una crociata per ottenere la censura della pellicola, da lui accusata di essere pornografica. L'iniziativa del ministro Bottomless ha più o meno lo stesso senso della risibile crociata contro il buco del culo lanciata da Silvana de Mari. In Italia il film ha destato le ire di vari radical shit e precursori dei piddioti. In quell'immondissima cloaca che è Repubblica, si può leggere un intervento meritevole di ludibrio, scritto da Irene Bignardi. Eccone un estratto: "Crash resta una baracconata disonesta che nella povertà intellettuale di fine millennio rischia di diventare un pericoloso oggetto di culto per guardoni e cinefili boccaloni". Forse è cosa pietosa tacere le mie opinioni su tali affermazioni desolanti, superficiali e futilissime, o ne risulterebbe un torrente di ingiurie efferate. Quello che l'autrice di Repubblica ignora è un dato di fatto molto semplice. I personaggi di Crash ben difficilmente potrebbero essere imitati da qualcuno, tanto ripugnante è la loro patologia dell'anima, tanto sfrenata è la loro perversità. Molto più pericolose sono le parole che Lucio Battisti cantò nel suo celeberrimo brano Emozioni"E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire". Infatti, a differenza del James Ballard interpretato da James Spader, Battisti era un riferimento e un modello antropologico per milioni di giovani, che nelle sue parole riponevano ogni loro sogno e ogni loro speranza. Dubito che si trovino molti uomini in grado di avere un'erezione e di perdere sperma durante un incidente stradale, ma senza dubbio qualcuno sarà stato spinto a schiantarsi dalle parole istigatorie di Emozioni.  

Altre recensioni:

Memorabile e pienamente condivisibile è quanto scritto sul Morandini:

"Il libro di Ballard non poteva non stimolare un regista che fa dal 1966 un cinema dell'horror biologico, fondato sul polimorfismo della sessualità e sulla trasformazione del corpo attraverso le macchine. Frutto di un'inconfondibile cifra stilistica e di un immedicabile pessimismo, Crash celebra la morte del sentimento e allunga la lista dei film catastrofici del Novecento al suo epilogo. Forse è già un film del 3° Millennio."

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