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venerdì 18 giugno 2021

 
L'INCREDIBILE TRAPIANTO
A DUE TESTE
 
 
Titolo originale: The Incredible 2-Headed Transplant
Anno: 1971
Paese: Stati Uniti d'America
Lingua: Inglese  
Durata: 87 min
Rapporto: 1.85:1
Genere: Orrore, fantascienza  
Regia: Anthony M. Lanza  
Sceneggiatura: James Gordon White, John Lawrence, 
   Ross Massbaum
Produzione:  John Lawrence, Miguel Zacarías,
   Nicholas Wowchuk, Alvin L. Fast, Arthur N. Gilbert
Musiche: John Barber  
Fotografia: Glen Gano, Paul Hipp, Jack Steely 
Costumi: Susan Arnold
Direzione artistica: Ray Markham 
Trucco: Gloria Betrue, Barry Noble  
Effetti speciali: Ray Dorn
Interpreti e personaggi:
   Bruce Dern: Dott. Roger Girard
   Pat Priest: Linda Girard
   Casey Kasem: Dott. Ken Anderson
   Albert Cole: Manuel Cass
   John Bloom: Danny Norton
   Leslie Cole: Young Danny
   Berry Kroeger: Dott. Max
   Larry Vincent: Andrew Norton
   Jack Lester: Sceriffo
   Jerry Patterson: Deputato
   Darlene Duralia: Miss Pierce
   Raymond Thorne: Motociclista n.1
   Gary Kent: Motociclista n.2
   Mary Ellen Clawsen: Motociclista femmina
   Janice P. Gelman: Vittima adolescente
   Mike Espe: Vittima adolescente
   Andrew Schneider: Adolescente
   Eva Sorensen: Adoloscente 
Titoli in altre lingue: 
   Tedesco: Der Mann mit den zwei Köpfen 
Slogan: This brain wants to love... This brain wants to kill
 
Trama: 
Il dottor Roger Girard è un ricco scienziato che sperimenta il trapianto craniale sugli animali, ottenendo meraviglie mitologiche come cani a due teste. Il suo custode ha un figlio di nome Danny, che è un uomo adulto estremamente robusto ma con la mente di un bambino a causa di un danno cerebrale subìto in un incidente in miniera. In un'insolita svolta degli eventi, Manuel Cass, uno psicopatico e serial killer fuggito recentemente, ha ucciso il custode del dottor Girard e rimane a sua volta gravemente ferito. Data una possibilità senza precedenti di utilizzare soggetti umani - un malato di mente ferito a morte e un disabile con poche possibilità di sopravvivere senza aiuti - nessuno dei quali mancherà al mondo - il dottor Girard trapianta la testa di Cass sul corpo di Danny per dimostrare che le sue tecniche possono essere applicate anche agli esseri umani. La nuova creatura bicipite, con una testa di un assassino e l'altra con la capacità mentale di un bambino di otto anni, attaccata a un corpo estremamente potente, fugge e semina il caos, commettendo molteplici omicidi. Dopo che il mostro a due teste ha rapito Linda, la moglie del dottor Girard, si scatena una caccia per neutralizzarlo. Ecco che il dottor Girard, il dottor Max e il dottor Anderson lo inseguono fino a respingerlo in una miniera abbandonata. Anderson riuscirà a salvare Linda, ma Girard, Max e la creatura morranno nel crollo del cunicolo minerario. 

 
Recensione:  
Questa pellicola è abbastanza squallida e può essere considerata soltanto un nullità assoluta. Non si può in alcun modo difendere questo schifo abietto. In pratica quello che viene mostrato è un trapianto estremamente grossolano: una testa mozzata cucita alla bell'e meglio sul tronco di un'altra persona. Il regista non aveva la benché minima idea sulle difficoltà pratiche di un simile intervento. Forse pensava addirittura che una testa si possa avvitare su un tronco come si fa con una lampadina! Se ne fregava del problema della colonna vertebrale e delle difficoltà date dalle terminazioni nervose, per non parlare dei vasi sanguigni. Trionfa un'ignoranza totale di ogni principio basilare dell'anatomia. Il film di Lanza ha sempre esercitato un certo fascino sui fan degli horror del più infimo livello, per via della mostruosa combinazione tra il ghigno sdentato di Albert Cole e la sua natura di mostro folle, allucinato e allucinante, che prende facilmente il controllo sul pianto di un ritardato John Bloom, lasciandosi dietro una scia di sangue e di morte. Queste desolanti sequenze a basso budget sono accompagnate da una colonna sonora stridente, tipica dei primi anni '70. Non credo proprio che rivedrò L'incredibile trapianto a due teste una seconda volta.     
 
Problemi di ontologia  

Come deve essere considerata una creatura bicipite? Difficile rispondere. Possiamo soltanto dire questo: nel caso del film di Lanza non abbiamo a che fare con un vero mostro dalle due teste, perché non c'è una fusione credibile tra parti provenienti da due persone diverse, cucite assieme in modo tanto grossolano che al confronto anche una sarta cinese se la sarebbe potuta cavare egregiamente. Si tratta così di due esseri distinti in tutto, costretti a condividere uno stesso corpo. Cosa anche più assurda, il pieno controllo dell'intero corpo è soltanto in potere del cervello della testa del maniaco. La testa che è stata impiantata dovrebbe essere un mero parassita, invece è quella che determina ogni movimento, rendendo impotente l'altra, nonostante tutte le difficoltà tecniche che ho descritto.     
 
Curiosità 
 
Le riprese furono completate in soli sei giorni. L'attore protagonista, Bruce Dern, rivelò in seguito di non essere stato pagato per il suo lavoro. Gli era stato emesso un assegno di 1.700 dollari US durante le riprese; quando è andato in banca per incassare il compenso, l'assegno è risultato scoperto. Tornato sul set il giorno successivo, come previsto per le riprese, tutto era già stato sbaraccato. 

Quando il dottor Girard mostra al dottor Anderson i suoi esperimenti sugli animali a due teste, lo spettatore viene ingannato e indotto a credere che siano bicefali genuini. Tra questi animali ci sono una scimmia, una volpe e un coniglio. L'unico mostrato in primo piano e autentico è un serpente a due teste. Infatti i serpenti a due teste esistono davvero. 

Prima che inizino i titoli di coda, c'è una ripresa di un robot giocattolo abbandonato, quando i personaggi si allontanano dopo la tragica scomparsa della creatura a due teste. Il simulacro proviene dalla collezione di giocattoli Zeroids della Ideal Toy Company nel 1968: in particolare è lo Zeroid d'argento, Zintar. L'inquadratura dello Zeroid gettato via come un rifiuto sembra essere una metafora della Scienza del dottor Frankenstein: la creazione della creatura a due teste ha contribuito a portare al rifiuto della Scienza da parte del genero umano. Un contenuto irrilevante solo in apparenza, in realtà tristemente profetico.
 
Un doppione da record! 
 
La cosa che più sorprende è l'esistenza di un altro film, intitolato La cosa con due teste (The Thing with Two Heads), uscito a un anno di distanza, nel 1972! Spesso le due pellicole, estremamente simili, sono addirittura confuse.  
 
 
LA COSA CON DUE  TESTE 
 
Titolo originale: The Thing with Two Heads  
AKA: The Beast with Two Heads; The Man with Two Heads;
     L'esperimento diabolico
Anno: 1972 
Paese: Stati Uniti d'America
Lingua: Inglese 
Durata: 90 min
Rapporto: 1.85:1
Genere: Orrore, fantascienza, blaxploitation 
Regia: Lee Frost 
Soggetto: Wes Bishop, Lee Frost 
Produttore: Wes Bishop
Produttore esecutivo: John Lawrence, James H.
    Nicholson
Musiche: Robert O. Ragland
Fotografia: Jack Steely
Effetti speciali: Gail Brown, Tom Burman, Peter
   Peterson, Charles  Schram, Dan Striepeke, James
   White
Interpreti e personaggi: 
   Ray Milland: Dott. Maxwell Kirshner
   Rosey Grier: Jack Moss
   Don Marshall: Dott. Fred Williams
   Roger Perry: Dott. Philip Desmond
   Kathy Baumann: Patricia
   Chelsea Brown: Lila Moss
   John Dullaghan: Thomas
   John Bliss: Donald
   Jane Kellem: Signorina Mullen
   Rod Steele: Rappresentante medico
   Lee Frost: Sergente Hacker
   Wes Bishop: Dott. Smith
   Rick Baker: Gorilla bicipite 
   Britt Nilsson: Infermiera
   Joan Prather: Infermiera (non accreditata)
   Phil Hoover: Poliziotto
   Ray Sebastian: Poliziotto in auto (non accreditato)
   Michael Viner: Guardia carceraria
   Jerry Butler: Guardia carceraria
   William Smith: Energumeno condannato
   Tommy Hook: Prete
   George E. Carey: Mitch
   Dick Whittington: Cronista TV
   Ron Gans: Cronista (non accreditato)
   Albert Zugsmith (cameo)
Titoli in altre lingue: 
   Tedesco: Das Ding mit den 2 Köpfen
   Francese: La chose à deux têtes
   Spagnolo: El experimento diabólico
   Portoghese (Portogallo): O Homem com Duas Cabeças
   Portoghese (Brasile): O Monstro de Duas Cabeças 
   Rumeno: Monstrul cu două capete
   Russo: Нечто с двумя головами 
   Finlandese: Kaksipäinen hirviö
 
 
Trama: 
Il dottor Maxwell Kirshner arriva in una villa su una sedia a rotelle; una volta entrato chiede se il suo esperimento ha avuto successo. Un inserviente gli risponde affermativamente. Il dottor Kirshner viene portato nel seminterrato e vede l'esito dell'esperimento: un gorilla a due teste. Il dottor Kirshner torna al suo istituto ospedaliero per supervisionare un'operazione eseguita dal suo caro amico e medico associato, Phillip Desmond. Poi torna nel seminterrato dal suo gorilla bicipite per rimuovere una delle teste dal suo corpo. Ordina ai suoi assistenti di sedare la sua creatura, ma i piani vanno male: la scimmia aberrante si adira non appena vede l'ago e fa cadere il dottor Kirshner dalla sua sedia a rotelle, ferendolo gravemente, quindi distruggere il laboratorio e fugge. Entra in un supermercato, vi porta devastazione e si ingozza di banane. Presto però la bestia viene sedata e catturata. Kirshner assume un nuovo medico, Fred Williams, per aiutare Desmond, ma quando scopre che è afroamericano gli dice che non è più necessario. Williams si offende molto per il razzismo di Kirshner. La seconda testa del gorilla viene rimossa con successo. Tutto è pronto per il trapianto a un donatore sano. Desmond non ne è sicuro e teme che le cose vadano in merda. Il dottor Kirshner lo rassicura, dicendogli che la testa rimossa dal gorilla è quella originale, il che dimostra che una testa trapiantata può continuare a funzionare su un altro corpo. Nel frattempo, nel braccio della morte, ai detenuti viene detto che donare i loro corpi alla scienza li salverà dalla sedia elettrica. Il detenuto Jack Moss - anche lui un afroamericano - viene condotto al luogo dell'esecuzione e decide di offrirsi volontario per l'esperimento scientifico, perché vuole aver modo di dimostrare la propria innocenza. Viene così scortato al centro trapianti per questo esperimento. I dottori sono sorpresi nel vedere un grosso mandingo portato al loro cospetto, sapendo benissimo che la cosa non piacerà affatto al feroce razzista Kirshner. Tuttavia lavorano 24 ore su 24 e riescono a trapiantare la testa del dottor Kirshner sul corpo di Moss. Si scatena l'Inferno...  
 

Recensione:  
Rispetto al film di Lanza, quello di Frost è considerato dalla critica un prodotto di qualità decisamente migliore, anche se è ben lungi dal poter essere considerato mainstream e resta in ogni caso un escremento di celluloide. Si differenzia inoltre per l'introduzione di un tema sensibile: il razzismo e il pregiudizio contro gli afroamericani. Si può quindi assegnarlo al genere soprannominato Blaxploitation (da "Black exploitation", ossia "sfruttamento dei neri"). Il professore la cui testa viene usata per il trapianto non è però un semplice razzista del Bar Sport: è un Gran Dragone del Ku Klux Klan! Gli effetti speciali, che sono spesso lodati dai commentatori nel Web, sono a mio avviso assolutamente deprecabili. Quando si vede la figura del gorilla bicipite in fuga, si capisce subito che è soltanto un grottesco pupazzo: non si ha il benché minimo accenno di verosimiglianza. Non mancano episodi di una comicità involontaria. Quando la testa del luminare affiliato al KKK prende il controllo del corpo, ne approfitta per assestare alla faccia del gigantesco mandingo una serie di sberle. Le battute feroci e caustiche dell'incappucciato sono ritenute da alcuni il solo elemento interessante del film. Un quarto della pellicola consiste nella fuga in moto della creatura a due teste, inseguita dalle auto della polizia che carambolano e si schiantano senza sosta. Assolutamente ridicolo è il finale. La testa dell'odioso dottor Kirshner viene rimossa con successo dal tronco di Moss e collegata a una macchina cuore-polmone; incapace di morire e trasudante biliosa malvagità, chiede di essere trapiantata su un altro corpo, quello di un discendente di Seth razzialmente puro. Nessuno si occupa di realizzare i suoi desiderata. Mi dispiace che il regista non abbia avuto la geniale idea di farne eseguire il trapianto sul corpo del gorilla: sarebbe stato a dir poco memorabile. Quanto accade dopo è ancor più straniante. L'ex detenuto, ormai liberato dal terribile parassita, viaggia in auto assieme alla moglie Lila e al dottor Williams, cantando con gioia Oh Happy Day (Edwin Hawkin Singers, 1969). Vanno a fare una cosa a tre!    

martedì 15 giugno 2021

 
LA DONNA VESPA 
 
Titolo originale: The Wasp Woman 
AKA: Insect Woman; The Bee Girl
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1959
Durata: 73 min
Dati tecnici: B/N
Rapporto: 1,85 : 1
Genere: Orrore, fantascienza
Regia: Roger Corman
Sceneggiatura: Leo Gordon 
Soggetto: Kinta Zertuche 
Produttore: Roger Corman
Casa di produzione: Film Group Feature, Santa Cruz
     Productions
Fotografia: Harry Neumann
Montaggio: Carlo Lodato
Musiche: Fred Katz
Scenografia: Daniel Haller
Trucco: Grant Keate
Interpreti e personaggi: 
    Susan Cabot: Janice Starlin
    Anthony "Fred" Eisley: Bill Lane
    Barboura Morris: Mary Dennison
    William Roerick: Arthur Cooper
    Michael Mark: Eric Zinthrop
    Frank Gerstle: Les Hellman
    Bruno VeSota: Guardiano notturno
    Roy Gordon: Paul Thompson
    Carolyn Hughes: Jean Carson
    Lynn Cartwright: Maureen Reardon
    Lani Mars: Segretaria
    Frank Wolff: Primo uomo della consegna
    Philip Barry: Secondo uomo della consegna
    Roger Corman: Medico all'ospedale
    Aron Kincaid: Renfrew, l'apicoltore 
Titoli in altre lingue: 
   Tedesco: Die Wespenfrau 
   Francese: La Femme Guêpe 
   Portoghese (Brasile): A Mulher Vespa 
   Spagnolo (Spagna): La mujer avispa 
   Spagnolo (Venezuela): La mujer insecto 
   Polacco: Kobieta-osa 
   Russo: Женщина-оса 
Budget: 50.000 dollari US (stimato) 

Trama: 
Prologo: uno scienziato pazzo, il dottor Eric Zinthrop, viene licenziato dal suo lavoro in una fattoria di miele per aver condotto perigliosi esperimenti con le vespe. La fondatrice e proprietaria di una grande azienda di cosmetici, la milf brunetta Janice Starlin, è turbata quando capisce che le vendite della sua azienda iniziano a diminuire dopo il suo incipiente invecchiamento è divento evidente alla sua base di clienti. Zinthrop è stato capace di estrarre fantomatici enzimi dalla cacca reale, pardon, dalla pappa reale estratta della vespa regina. Questa poltiglia viscosa è in grado di invertire il processo di invecchiamento negli esseri umani. La volitiva e dispotica Janice accetta di finanziare ulteriori ricerche, senza badare a spese, a condizione di poter servire come suo soggetto umano, ossia come cavia. Non sopporta l'idea di essere destinata ad invecchiare e sogna un elisir di eterna giovinezza. Scontenta della lentezza dei risultati, irrompe fuori orario nel laboratorio dello scienziato. Presa dalla pazzia furiosa e dall'isterismo, si inietta dosi extra della formula. Zinthrop si rende conto che alcuni degli imenotteri su cui aveva condotto i test stanno diventando violenti. Così si muove per avvertire Janice del pericolo, ma prima che possa raggiungere qualcuno, subisce un improvvido incidente d'auto. La donna ha grossi problemi a rintracciarlo, ma alla fine riesce a identificare l'ospedale in cui è ricoverato e si occupa delle cure mediche necessarie. Nel frattempo lei continua a iniettarsi il siero anti-invecchiamento, ottenendo risultati portentosi: arriva a perdere vent'anni di età nel corso di un fine settimana. Presto però capisce che c'è uno spiacevole effetto collaterale, ben peggiore di una malattia venerea: le iniezioni innescano sempre più spesso la sua trasformazione in un'orrida creatura con caratteri teriomorfi di vespa, posseduta da una bramosia omicida. Alla fine, dopo una girandola di eventi rocamboleschi, Zinthrop le lancia in faccia un contenitore pieno di acido carbonico (un acido debolissimo), mentre un ex spasimante la colpisce con una sedia facendola precipitare da una finestra. Nella rovinosa caduta, la donna-vespa si schianta al suolo e perde la vita.  

 
Recensione: 
Trovo che sia un prodotto scadente, certo non uno dei migliori esempi della filmografia cormaniana. Banale fino alla nausea, prevedibile, caratterizzato da effetti speciali grossolani quanto grotteschi, deve la sua fama principalmente al fatto che negli States era trasmesso a ciclo continuo dalla TV horror a tarda notte. Era in rotazione permanente! In pratica è stato fatto un vero e proprio lavaggio del cervello agli spettatori: sono ancora numerosissime le persone che ricordano di aver visto questo film un gran numero di volte, al punto di conoscere a memoria le sequenze e le battute. Questa è un'interessante testimonianza: "Non posso dirvi quante volte la mia mente è stata deformata da questo piccolo gioiello nel corso degli anni. Sembrava che fosse sempre in onda e praticamente tutti quelli che conoscevo lo vedevano più e più volte. È diventato una specie di scherzo, come la quintessenza del "brutto film". Il suo mostro dagli occhi di insetto in calzamaglia era esattamente il tipo di mostro che non volevate vedere in un film." (Fonte: IMDb). Qui in Italia per fortuna questo escremento di celluloide non è così conosciuto e non si sembrano essersi dati simili casi di trasmissione aggressiva.   
 
Questa pellicola non sarebbe stata possibile senza L'esperimento del dottor K., diretto da Kurt Neumann (1958), anche se i presupposti dell'ibridazione umano-insetto sono diversi. Neumann mostra gli effetti di un imprevisto in un congegno del teletrasporto, mentre Corman parla di un siero in grado di alterare il genoma - anche se a quell'epoca le idee sul DNA dovevano essere abbastanza nebulose (il primo modello accurato della struttura a doppia elica è del 1953, ma per i non addetti ai lavori non si andava oltre i piselli di Mendel). Il fatto che così poco tempo separi l'uscita dei due film rende l'idea di come nel mondo di Hollywood imperasse un plagio spudorato, anche soltanto parziale, e di come il meccanismo della rapacità agisse rapidamente.   
 
 
Errori concettuali e ignoranza 
 
Il concetto portante del film di Corman si basa su un errore provocato dall'ignoranza della lingua greca, che porta in molti a ritenere che ciò che cura sia sempre per necessità distinto da ciò che intossica e uccide. Già ai mocciosi dovrebbe essere insegnato che la parola farmaco deriva dal greco φάρμακον (phármakon), che ha un duplice significato: 
 
1) medicina;
2) veleno. 

Esistono anche altri significati, come "incantesimo", "pigmento" e via discorrendo. L'etimologia ultima della parola greca è assai oscura e l'ipotesi più credibile è che sia un relitto del sostrato pre-ellenico. Questo però non cambia di un iota ciò che intendo dire. Una sostanza che è in grado di curare una malattia se usata a una certa dose, potrebbe diventare dannosissima o addirittura letale se usata in dose eccessiva. Purtroppo questa verità non è così diffusa e compresa come dovrebbe. Quando ero giovane, in Brianza era ancora molto radicata una grave stortura mentale. Moltissime persone, soprattutto anziane, erano convinte che ogni medicina in grado di apportare un effetto benefico, avrebbe sortito in automatico un beneficio doppio applicando un raddoppio della dose. In modo deterministico e lineare. I bugiardini di moltissime medicine raccomandano di non raddoppiare la dose per compensare una dose saltata. La protagonista del film va anche oltre nella sua follia: non si limita ad applicare il raddoppio della dose, la moltiplica.

Un'altra delittuosa forma di ignoranza è quella che porta a confondere specie di imenotteri sociali tra loro molto diverse. Così per il regista e per lo sceneggiatore non esiste alcuna reale differenza tra api e vespe. "È facile confondere un'ape da una vespa per via del colore: entrambe sono a strisce gialle e nere. Puoi notare, però, delle differenze: le vespe presentano un corpo più snello e liscio, le api sono più robuste e pelose. Le api pungono solo se minacciate: dopo aver punto, perdono il pungiglione e muoiono." (Fonte: Insectum.it). In realtà nemmeno i colori sono gli stessi: l'ape da miele (Apis mellifera) non presentano lo stesso giallo sgargiante tipico delle vespe (famiglia Vespidae), bensì una tonalità di arancione pallido. Quando si tratta di distinguere la forma di insetti diversi, sono numerosissime le persone che mostrano soprendenti forme di agnosia. Nonostante il titolo e le ripetute affermazioni secondo cui il siero proverrebbe dagli "enzimi" della vespa, i titoli di testa sono sovrapposti a filmati di repertorio di un alveare di api e lo stesso filmato viene mostrato dopo la prima iniezione.  
 

Pubblicità ingannevole 
 
Nella locandina del film compare una creatura che ha testa di donna e corpo di vespa. Non si trova la benché minima traccia di un simile essere nel film: è soltanto una trovata pubblicitaria. Anche la scritta in fondo alla locandina è concepita a bella posta per trarre in inganno lo spettarore: "Una bella donna di giorno, una lussuriosa vespa regina di notte" (originale "A beautiful woman by day - A lusting queen wasp by night"). Non ho ravvisato alcun contenuto di natura sessuale nel film. La creatura che si vede è l'esatto contrario di quella mostrata nella locandina. Ha una testa che nella delirante fantasia del regista dovrebbe essere quella di una vespa, mentre il corpo resta quello di una donna. 
 

Curiosità 

L'attrice protagonista, la bellissima Susan Cabot, purtroppo soffriva di gravi malattie mentali. Cercò di curarle assumendo l'ormone della crescita con cui era trattato suo figlio, affetto da nanismo ipofisario. Questo trattamento che la donna intraprese contro ogni sano principio, proprio come Janice Starlin nel film, esacerbò la sua follia. In un attacco particolarmente furioso aggredì il figlio, che la uccise a sprangate; il tribunale decise che si era trattato di autodifesa. Il vero nominativo della Cabot era Harriet Shapiro. Dal cognome si evince all'istante che la sua stirpe era ashkenazita, cosa che non la risparmiò da un'infanzia disagiata e infelice. Nel film cormaniano La leggenda vichinga (1957) ha interpretato il ruolo di Enger, la Sacerdotessa di Thor. 
 
Esiste anche una versione colorizzata del 1964, conaltri 11 minuti in cui lo scienziato viene licenziato dal suo lavoro di apicoltore per aver condotto esperimenti sulle vespe anziché sulle api, il che conclude la trama del film da quando smette di lavorare per Janice Starlin. Nella versione originale in bianco e nero, il film inizia con un incontro in cui la Starlin discute del fallimento dei suoi affari con i subalterni; poi incontra lo stesso dottore nella scena successiva, dove anche il pubblico lo vede per la prima volta. Trovo che la pratica della colorizzazione dei vecchi film in bianco e nero sia deleteria quanto inutile: se dipendesse da me applicherei ai colorizzatori i sistemi usati dai Tokugawa per eradicare il Cristianesimo dal Giappone. 
 
In una delle scene finali, una bottiglia di acido viene lanciata a Susan Cabot, ma lei non sta recitando quando alza le mani dopo essere stata colpita. Qualcuno aveva riempito d'acqua la "bottiglia separabile", ed era così pesante che quando è stata colpita l'attrice ha detto: "Pensavo che i denti mi fossero stati sbattuti nel naso!" ("I though my teeth had been knocked through my nose!"). Anche il finto fumo usato per simulare l'acido la soffocava; dopo essere caduta dalla finestra, incapace di respirare, si è strappata via un po' di pelle insieme al suo trucco abnorme, lasciando un gigantesco livido sul collo. 
 
Il copyright del film è del 1959, ma alcune parti sono state girate nel 1964 o addirittura successivamente. Quando l'investigatore privato ottiene l'indirizzo di Eric Zinthrop, chiama Jerry e gli dice di mettersi subito al lavoro. Nella scena seguente, mentre lui e un altro ragazzo vanno in giro alla ricerca di Zinthrop, passano accanto a diverse Chevrolet del 1961-1964. Quando i due si fermano all'ingresso dell'ambulanza e Jerry scende dall'auto, una Chevy Impala bianca del 1964 è parcheggiata sul lato destro dello schermo. A stento saprei distinguere una Ferrari da una Cinquecento, ma mi fido di chi ha fatto notare questi dettagli. Sarebbe anche bene che un film non venisse più manipolato dopo la sua uscita. Che senso ha andare avanti a masturbarlo per anni?  

Anche se i detective stanno cercando il signor Zinthrop a Manhattan, la loro auto ha una targa della California, lo skyline dietro di loro è quello di Los Angeles. Si vedono infatti solo edifici bassi e molti spazi aperti anziché gli edifici alti e compressi di Manhattan. Si notano poi almeno tre palme da dattero che non potrebbero mai sopravvivere e crescere nei freddi inverni di New York.
 
Remake 
 
Il brutto vizio americano, quello di fare remake dei film, si è manifestato con la produzione di ben due pellicole: Rejuvenatrix (Brian Thomas Jones, 1988) e il film per la televisione The Wasp Woman (Jim Wynorski, 1995). Si segnala che Roger Corman è stato uno dei produttori esecutivi dell'opera di Wynorski. Credo che di simili rifacimenti si sentisse scarso bisogno.  

mercoledì 5 maggio 2021

LA SOLUZIONE DEL MISTERO DELL'UOMO DI TAURED

Questi sono gli eventi leggendari, per come ci sono riportati dalle fonti disponibili. Siamo nel 1954, in Giappone. Un uomo occidentale barbuto e vestito con abiti eleganti ha fatto la sua comparsa nell'aeroporto Haneda, a Tokyo. Passato alla dogana, ha dichiarato di provenire da un paese chiamato Taured e di essere giunto in Giappone per la terza volta. I documenti dell'uomo sembravano validi, ma nessuno tra i funzionari doganali conosceva una nazione con quel nome bizzarro. Il viaggiatore rispondeva al nome di Jenansfer Berhodrick e parlava molte lingue, anche se il francese sembrava essere quella conosciuta meglio. Così gli hanno portato un mappamondo, chiedendogli di indicare la sua nazione. Senza esitare, lui ha indicato il Principato di Andorra ma è rimasto molto sorpreso quando ha saputo che era chiamato con quel nome, che non aveva mai sentito prima. Ha assicurato che la nazione di Taured sarebbe esistita da mille anni. È stato anche appurato che il supposto tauredano aveva con sé denaro di molte nazioni realmente esistenti, prova dei suoi continui viaggi internazionali. A questo punto i doganieri hanno pensato che quell'individuo incongruo fosse una spia, così hanno deciso di trattenerlo in un albergo per la notte, in attesa di poter compiere approfonditi accertamenti. La stanza si trovava al quindicesimo piano dell'albergo e aveva soltanto un ingresso, senza finestre né balcone. Due guardie sono state incaricate di piantonare quell'alloggio. Eppure la mattina seguente la stanza è stata trovata sgombra, senza il suo occupante e senza alcun bagaglio che dimostrasse la sua esistenza. Sembrava essere svanito nel Nulla! Persino i documenti, che erano stati trattenuti in dogana, erano scomparsi! Davvero inquietante! La notizia della misteriosa sparizione del supposto tauredano si è molto diffusa tramite i media, divenendo la fonte di svariate teorie complottiste. Di fronte alla natura inspiegabile dei fatti descritti, molti lettori hanno creduto che l'Uomo di Taured fosse giunto da un universo parallelo, da un'altra linea temporale. In altre parole, sarebbe stato un viaggiatore interdimensionale o qualcosa di simile. Per questo motivo si è guadagnato l'epiteto di "Uomo venuto da un altro mondo". 
 
 
Pronuncia di Taured 
 
Credo che sia un punto molto importante. La pronuncia del toponimo Taured, a quanto ho potuto accertare tramite ricerche nel Web, è /'tɔ:red/ o /tɔ:'red/. Il dittongo -au- è soltanto grafico, la sua pronuncia è una vocale /ɔ:/ lunga e aperta.

Un'implausibile ipotesi
 
Il toponimo Taured mi è subito parso un nome di origine celtica e sono partito in quarta ricostruendone il significato e l'etimologia. Va detto che avevo attribuito a Taured la pronuncia /'tau̯red/, pensando che la trascrizione si fondasse sull'ortografia spagnola o catalana. Questa è la trafila da me escogitata:

Taured < *Tarwedom < *Tarwo-pedom "Suolo del Toro".
 
La variante Torda, che pure si trova (il viaggiatore si è chiesto perché "Torda" sia stata rimpiazzata da "Andorra"), a prima vista mi è sembrata il risultato di un antico neutro plurale. In realtà è più semplice pensare che sia il frutto del tentativo di un agente di trascrivere il nome della nazione sconosciuta. Eppure non si può prescindere dal fatto che la lingua madre dell'Uomo di Taured era il francese. In francese erano redatti i suoi documenti. Pur essendo multilingue, questo individuo enigmatico non si esprimeva in un idioma non identificabile. Quindi ne ho dedotto che l'ipotetico celtico tauredano si doveva essere estinto da tempo. Mi sono poi accorto che la vera spiegazione del toponimo Taured è tutt'altra, così ho abbandonato di colpo le mie elucubrazioni. 
 
La natura incoerente della linea temporale 

Avendo ipotizzato una lingua celtica tauredana, mi ero posto il problema del punto di divergenza da cui sarebbe scaturita la linea temporale in questione. Non lo sono riuscito a individuare, nonostante  gli sforzi compiuti, così ne ho dedotto che il corso fosse onirostorico più che ucronico. Tanto più che le altre nazioni del mondo dell'Uomo di Taured erano indistinguibili (si suppone anche per la loro storia) da quelle del nostro mondo. Un'anomalia non di poco conto, se ne converrà. Esisteva persino un'azienda che è presente anche nel nostro corso storico, tal quale, segno che non si può trattare di una questione di punto di divergenza, ma di diversa disposizione degli elementi esistenti ab origine
 
Problemi nella definizione di Multiverso

L'esistenza di mondi con queste caratteristiche dimostrerebbe che gli universi paralleli non nascono da divergenze a partire da un universo comune o Multiverso, come voleva Hugh Everett III. Nascerebbero invece da blocchi di componenti rimescolate. Sarebbero come tanti racconti con inserite varianti arbitrarie: simili tra loro ma al contempo dissimili, come orride sfingi. Se questo fosse dimostrato, sarebbe più verosimile l'idea di Hawking, che ammette l'esistenza di universi paralleli, ma nega che possano essere in numero così alto come era stato in precedenza stimato. Purtroppo al presente non esiste alcuna possibilità di verificare alcuna ipotesi servendosi del metodo scientifico. Non sono cose misurabili e non è possibile renderle tali, con buona pace di Galileo.  
 
L'ipotesi del crononauta 
 
Non poteva mancare la storiella del viaggiatore proveniente dal futuro. Secondo questa idea, tanto cara alle genti della Terra dei Liberi, l'Uomo di Taured sarebbe giunto nel 1954 dal nostro stesso pianeta partendo da un'epoca che per noi è il futuro, servendosi di una macchina del tempo. Secondo questa spiegazione, Andorra nel futuro sarebbe chiamata Taured o Torda. L'evoluzione fonetica non è impossibile: 
 
Andorra => 
Andorda => 
Antorda => 
Torda, Taured /'to:red/ 
 
Tre sono i mutamenti fondamentali: 
1) il passaggio dalla rotica forte -rr- a -rd-
2) il passaggio da -nd- a -nt- (desonorizzazione); 
3) la caduta della sillaba iniziale an-
 
Ci sono tuttavia alcuni problemi che non posso tacere.  

1) L'Uomo di Taured non riconosce l'antico nome Andorra, lo considera totalmente diverso. La cosa mi sembra improbabile, a meno che a Taured lo studio della storia non fosse un tabù. Sarebbe come se un lombardo non sapesse riconoscere il nome dei Longobardi (Langobardi), oppure come se un francese non sapesse riconoscere il nome dei Franchi. 
2) Se il nome di Andorra si fosse evoluto in Torda / Taured, anche le lingue nel loro insieme sarebbero molto cambiate e non sarebbero state identificabili dai doganieri. Il francese stesso si sarebbe evoluto in una lingua per noi non facilmente riconoscibile.  
 
Oltre al fatto che i viaggi nel passato non sono possibili, i problemi di cui sopra paiono un forte indizio dell'assurdità dell'ipotesi crononautica. Sarebbe più facile pensare che Torda / Taured sia soltanto il francese terre d'Andorre male udito e peggio interpretato dai funzionari nipponici, ma questa possibilità appare inverosimile se si considera che il viaggiatore non avrebbe a sua volta riconosciuto il nome di Andorra pronunciato dai suoi interlocutori. Senza contare il nome della nazione che sarebbe stato scritto sul passaporto. 

 
L'enigma spiegato:
il caso di John Zegrus
 

Infine sono riuscito a trovare in Rete la verità sull'Uomo di Taured. Una verità di una banalità disarmante. Tutto è nato, in maniera molto prosaica, da un paio di stupidissimi refusi e da qualche fraintendimento. Un utente di Reddit, u/NatanaelAntonioli, ha pubblicato nel 2019 un post su un episodio di cronaca da cui si è sviluppato il mito dell'Uomo di Taured. Un altro utente dello stesso social, u/taraiochi, è riuscito a recuperare articoli giapponesi sull'accaduto. 
 
 
John Allen Kuchar Zegrus (trascritto in giapponese come  ジョン・アレン・カッチャー・ジーグラス, Jon Aren Kacchā Jīgurasu) è il nome di un uomo realmente vissuto, che nel 1960 fu detenuto in Giappone per falsificazione di documenti. Procediamo con ordine. Nell'ottobre del 1959, un uomo di 36 anni registrato come John Allen Kuchar Zegrus entrò in Giappone con la sua moglie coreana. Tre mesi dopo fu arrestato dalla polizia di Marunouchi (un distretto commerciale di Tokyo) perché sospettato di aver compiuto una frode d'identità. Il caso fu seguito dal capo dell'Ufficio di pubblica sicurezza del Dipartimento della Polizia metropolitana di Tokyo, Atsuyuki Sassa - da non confondersi con l'omonimo sceneggiatore cinematografico. Il passaporto del detenuto riportava timbri dell'ambasciata giapponese in diverse nazioni asiatiche, eppure fu giudicato contraffatto. Furono riscontrate anche altre irregolarità. John Zegrus sosteneva di essere nato negli Stati Uniti e di essersi trasferito nel Regno Unito passando per la Cecoslovacchia e per la Germania. La biografia da lui dichiarata aveva dell'incredibile. Durante la Seconda guerra mondiale sarebbe stato un pilota della British Air Force catturato dalla Wehrmacht. Finita la guerra sarebbe migrato in America Latina per poi diventare una spia degli Stati Uniti in Sud Corea. Avrebbe fatto il pilota in Tailandia e in Vietnam, quindi sarebbe stato un agente segreto della Repubblica Araba Unita. La sua presenza in Giappone la giustificava proprio come una missione di reclutamento di volontari per la Repubblica Araba Unita. Dopo aver contattato chi di dovere nei paesi menzionati dal prigioniero, fu stabilito che tutto ciò che aveva raccontato non aveva alcun fondamento. I sigilli del suo passaporto erano stati fabbricati. Il 10 agosto 1960, la Corte Distrettuale di Tokyo condannò John Zegrus a un anno di carcere. Di lì a poco l'uomo cercò di suicidarsi tagliandosi le vene con un coccio di vetro. Una volta rilasciato, fu deportato a Hong Kong, mentre sua moglie fu deportata in Sud Corea. 
 
Distorsioni giornalistiche  
 
Il 15 agosto 1960, soltanto 5 giorni dopo il rilascio di John Zegrus, la sua storia appave sul quotidiano americano The Province. Il problema è che nell'articolo, intitolato "Man with his own country", vi erano diverse distorsioni. Secondo i giornalisti, John Zegrus sarebbe stato un cittadino naturalizzato dell'Etiopia e un agente dell'intelligence del Colonnello Nasser. Sul suo passaporto si sarebbe trovata la seguente descrizione: "rilasciato a Tamanrasset, la capitale di Taured a sud del Sahara" (originale: "issued at Tamanrasset, the capital of Taured south of the Sahara"). Si vede facilmente cos'è accaduto: 

1) Tuareg è stato scritto Tuared a causa dell'azione del demone Titivillus, Signore dei Refusi; 
2) Tuared ha subìto una metatesi divenendo Taured
 
A partire 1964 il caso è stato citato nei libri di Jacques Bergier. Secondo la sua versione della storia, un individuo di Tuared (errato per Tuareg), un paese dell'Africa orientale che "si estendeva dalla Mauritania al Sudan e comprendeva gran parte dell'Algeria", sarebbe stato arrestato nel 1954 in Giappone durante un controllo dei passaporti, finendo rinchiuso in un ospedale psichiatrico quando fu rivelato che era venuto a "comprare armi per la vera legione araba". Il paese a cui questa storia allude è la Repubblica Araba Unita, che in realtà comprendeva la moderna Siria e l'Egitto. Nel 1981, la storia è stata menzionata in un libro, The Directory of Possibilities, di Colin Wilson e John Grant, con Tuareg scritto di nuovo in modo errato come Taured. La storia della scomparsa dell'Uomo di Taured dalla camera d'albergo è stata inventata di sana pianta. Si trovano nel Web immagini del supposto documento dell'Uomo di Taured, col cognome Jenansfer, il nome di battesimo Berhodrick, la scritta in inglese "United Kingdom of Taured" e la città di origine denominata Infopolis: sono falsi clamorosi. In teoria Berhodrick dovrebbe essere il cognome e Jenansfer il nome di battesimo. Secondo alcuni utenti di Wikipedia, Berhodrick Jenansfer sarebbe invece uno pseudonimo di John Zegrus; questa informazione è stata cancellata ma risulta ancora nella cache. Come si vede, la confusione è notevole.
 
La nazione di Taured nella Wiki Fandom 
 
Esiste un Wiki dedicato alle nazioni fittizie, la Fake Countries Wikia, in cui si trova anche una pagina dedicata a Taured.  
 
 
Sono forniti numerosi dettagli di varia natura su Taured, incluse note sulla storia e sulla lingua, denominata Tauredish, che non è romanza e neppure classificabile, come accade a molte conlang ucroniche. C'è persino la foto del Capo di Stato, una donna chiamata Valentina Font-Perez, che dal somatismo sembra una filippina. Il punto è che tutte le informazioni contenute nel sito in questa pagina su Taured hanno l'aria di essere pure e semplici invenzioni ex post. Secondo questa narrazione fantastica, la nazione di Taured avrebbe avuto la sua indipendenza nel 1000 d.C. e avrebbe tratto origine dalla parola taure "valle" - che tuttavia non ha alcun fondamento. La locuzione Uniferesi Britanik deoi Taured è tradotta con "The United Kingdom of Taured". Questa è la nota dell'autore: 
 
"NOTE: This is based off of a book, but I'm adding enough original info for it to not be entirely from the story. The book is "The man from Taured." I didn't make the book, have any affiliation with it, or anything. I just want to see what a sorta Wikipedia like page would be like. Also, I understand that this is not a fictional country in the real sense, rather an unsolved mystery."   
 
Traduzione: 
 
"NOTA: Ciò è basato su un libro, ma sto aggiungendo abbastanza informazioni originali perché non sia interamente derivato dal racconto. Il libro è "The Man from Taured" ("L'uomo di Taured"). Non ho scritto il libro, non ho alcuna affiliazione con esso o altro. Voglio solo vedere come sarebbe una specie di pagina simile a Wikipedia. Inoltre, capisco che questo non è un paese immaginario nel vero senso della parola, è piuttosto un mistero irrisolto ".  
 
 
Con ogni probabilità il libro a cui allude l'autore del Wiki è stato scritto da Bryan W. Alaspa: The Man from Taured (2015). Si ispira liberamente alla leggenda metropolitana originata dalla vicenda di John Zegrus; non sembra nemmeno essere ambientato in Giappone. Questa è la pagina relativa all'opera su Amazon: 
 
 
Sinossi (tradotta): 
 
"Uno strano uomo si avvicina allo sportello doganale dell'aeroporto internazionale O'Hare. Porta passaporto, patente di guida, documenti, tutto sembra legittimo. C'è solo una cosa che spinge l'agente doganale a lanciare l'allarme: il passaporto e la licenza provengono da un paese che non esiste e non è mai esistito. Poi sparisce. Noble Randle, che lavora per la Homeland Security, viene chiamato per indagare. La soluzione, calcola, deve essere qualcosa di semplice. Quello che non sa è che la sua vita sta per cambiare, che ha un'abilità davvero unica e che il destino di questo universo e di migliaia di altri è nelle sue mani. I muri tra dimensioni e universi paralleli stanno crollando. Dietro c'è un male antico quanto il tempo stesso. Un male che vuole divorare ogni altro universo e ottenere il controllo totale su tutto e tutti. The Man from Taured è una storia che spazia dall'horror, all'azione, al mistero e alla suspense. Un racconto epico che si chiede: c'è di più in questo mondo di quanto sappiamo? Ci sono altri universi, altre dimensioni, proprio nelle vicinanze? Forse a un soffio di distanza. Dallo scrittore di suspense, horror e gialli Bryan W. Alaspa arriva un racconto che attraversa generazioni e dimensioni. Una storia che metterà alla prova la tua percezione della realtà stessa e ti terrà sveglio fino a tarda notte, timoroso di rispondere al bussare alla porta. Chi è L'UOMO DI TAURED?" 
 
 
Esiste però anche un altro romanzo intitolato The Man from Taured, scritto da Jeremy Bates (2020). Questa è la pagina relativa all'opera su GoodReads:  
 
 
Sinossi (tradotta):  
 
"Sei mai stati a Taured? No? In effetti non ne hai mai sentito parlare? Bene, nemmeno il resto del mondo, quando nel luglio del 2020 un uomo d'affari europeo si presenta all'aeroporto internazionale di Tokyo affermando non solo di provenire dal paese inesistente, ma producendo un passaporto legittimo.
Quello che segue è un racconto a rotta di collo pieno di mistero, intrighi e azione che vi farà girare le pagine ben oltre l'ora di andare a letto."

domenica 28 marzo 2021

 
IL SONNO NERO DEL DOTTOR SATANA 
 
Titolo originale: The Black Sleep 
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1956
Durata: 82 min
Dati tecnici: B/N
Genere: Orrore, fantascienza
Regia: Reginald Le Borg
Soggetto: Gerald Drayson Adams (storia)
Sceneggiatura: John C. Higgins  
Produttore: Howard W. Koch 
Produttore esecutivo: Aubrey Schenck
Fotografia: Gordon Avil
Montaggio: John F. Schreyer
Musiche: Les Baxter 
Interpreti e personaggi:
    Basil Rathbone: Sir Joel Cadman
    Akim Tamiroff: Odo, lo zingaro
    Herbert Rudley: Dottor Gordon Ramsey
    Lon Chaney Jr.: Mungo
    John Carradine: Borg, l'uomo che si crede Boemondo
    Bela Lugosi: Casimiro (Casimir) 
    Patricia Blair: Laura Munroe
    Phyllis Stanley: Daphnae
    Tor Johnson: Curry
    Sally Yarnell: Mostro femmina
    George Sawaya: Marinaio
    Claire Carleton: Carmoda Daily
    Peter Gordon: Sergente Steele
    John Sheffield: Detective Redford
    Clive Morgan: Agente Blevins
    Louanna Gardner: Angelina Cadman
    Aubrey Schenck: Aiutante coroner della prigione
Doppiatori italiani:
    Emilio Cigoli: Sir Joel Cadman
    Luigi Pavese: Odo, lo zingaro
    Gualtiero De Angelis: Dottor Gordon Ramsey
    Renato Turi: Borg, l'uomo che si crede Boemondo
    Rita Savagnone: Laura Munroe
    Wanda Tettoni: Daphnae
    Renata Marini: Carmoda Daily
    Manlio Busoni: Sergente Steele 
Titoli in altre lingue: 
    Tedesco: Die Schreckenskammer des Dr. Thosti 
    Francese: Les monstres se révoltent 
    Spagnolo (Spagna): El sueño negro
    Spagnolo (Messico): Sueño negro 
    Portoghese: A Torre dos Monstros 
    Rumeno: Somnul negru 
    Russo: Черное бездействие 
    Greco: Η κατάρα της Ανατολής 
    Greco (traslitterato): I katara tis Anatolis 
    Turco: Kâbuslar Şatosu
    Arabo: النوم الأسود

Trama: 
Inghilterra vittoriana, Anno del Signore 1872. Il giovane dottor Gordon Angus Ramsey è in cella per un omicidio che non ha commesso. La notte prima dell'impiccagione riceve l'inattesa visita dell'anziano dottor Sir Joel Cadman, che è un chirurgo eminente. La conversazione è sorprendente. Il luminare offre al prigioniero un'opportunità insperata per sfuggire al suo destino: gli somministra una pozione che simula la morte provocando un coma profondo. Così il condannato viene dichiarato morto e sfugge all'esecuzione. Recuperato il corpo, fatto passare per un cadavere, il dottor Cadman lo trasferisce in un antico maniero di sua proprietà con l'aiuto dello zingaro Odo, suo subdolo servitore. In quel tetro luogo si conducono esperimenti perigliosi di rianimazione, ben oltre il limite del sacrilegio. La pozione imitatrice della morte, chiamata Nind Andhera (ossia "Sonno Nero"), ha infatti un antidoto che può annullarne l'effetto - a patto che sia somministrata in tempo. Quando il dottor Ramsay viene rianimato nella castello del dottor Cadman, viene spaventato dalle urla di una giovane donna di nome Laurie, subito attaccata da un energumeno. L'unica persona che può controllare questo folle deforme, dileggiato col nomignolo "Mungo", è l'infermiera del dottor Cadman, Daphnae, che lo calma e lo porta via (immagino che sia stato sedato con stimolazioni lubriche degli organi genitali e dell'ano, ma tutto ciò è rigorosamente off camera!). Più tardi, il dottor Cadman e Daphnae visitano la camera da letto di Angelina. Costei è la moglie del luminare ed è in coma a causa di un tumore inoperabile al cervello. Questo è il punto cruciale. Il dottor Cadman giura che troverà un modo per operare Angelina, di cui è follemente innamorato, riuscendo così a salvarle la vita. Tuttavia, quando incontra il dottor Ramsay, il dottor Cadman gli dice che sta conducendo esperimenti sul cervello umano per aiutare a riportare in condizioni normali creature come Mungo e il suo servo muto Casimiro. Si scopre così che Mungo era in realtà il dottor Munroe, uno degli ex insegnanti del dottor Ramsay, che il dottor Cadman vorrebbe aiutare tramite la sua ricerca. Lo capite anche voi che tutto questo è la merda, vero? Bisogna però capire che all'epoca della narrazione c'erano conoscenze molto rudimentali sul sistema nervoso. In una sala operatoria nascosta nel maniero, il dottor Ramsay osserva l'esperimento del dottor Cadman sul cervello di un uomo, con Lucy e Daphnae che lo aiutano, pieni di angoscia. Il giovane medico è colto alla sprovvista quando vede fuoriuscire il fluido cefalorachidiano dalla materia cerebrale esposta del soggetto, prova che quel corpo è ancora vivo. Il dottor Cadman considera la potenziale lesione all'encefalo come un rischio necessario per il bene superiore dell'Umanità, evocato con una formula tipicamente massonica. La necessità impellente è testare diverse regioni del cervello per mapparne le funzioni. Quella notte Laurie dice al dottor Ramsay che pensa di potersi fidare di lui. Gli confida di essere la figlia del dottor Munroe. Lo stato attuale del suo povero padre, ridotto a una larva, è stato causato da un'improvvida operazione del mefistofelico dottor Cadman. Quando si confronta con il suo protetto, il dottor Cadman ammette di essere responsabile del funesto accaduto e gli dice che sta lavorando duramente per invertire le conseguenze indesiderate espiando i suoi errori - ma non menziona sua moglie Angelina e le sue terribili condizioni. Di ritorno a Londra, il felpato e sornione zingaro Odo ha somministrato il Nind Andhera a una donna che conosceva, una pingue fellatrice pubblica. Odo è un uomo molto simpatico, anche se più ossessivo e avido di una badante ucraina. Quando la polizia arriva a cercare la meretrice scomparsa, Odo afferma di non sapere dove si trova e si sbarazza dell'antidoto che potrebbe rianimarla. Così la donna è morta, per sempre. Al maniero del dottor Cadman, il dottor Ramsay e Laurie  trovano trovano in alcune celle di una prigione nascosta  alcune cavie degli esperimenti del dottor Cadman. Sono tutti individui pazzi e sfigurati. Il dottor Cadman, Daphnae, Mungo e Casimiro catturano il dottor Ramsay e Laurie ma lasciano cadere le chiavi mentre se ne vanno. Il dottor Cadman rivela le condizioni di Angelina al dottor Ramsay. Si aspettava di condurre un'operazione che richiedeva un secondo soggetto donna, ma quando scopre che Odo aveva lasciato morire la vittima designata, decide di usare Laurie al suo posto. Il dottor Cadman viene però interrotto dall'arrivo di investigatori della polizia alla ricerca dello zingaro Odo. Nel frattempo, Il dottor Ramsay cerca di far rivivere Laurie anestetizzata e riesce a drogare Mungo mentre Daphnae è fuori dalla stanza. L'infermiera stessa si confronta con le vittime del dottor Cadman, che sono fuggite dalla prigione con le chiavi abbandonate. Guidati da un predicatore fanatico di nome Borg, che crede di essere il crociato Boemondo di Taranto, gettano Daphnae nel camino. Lei fugge, urlando in fiamme. Il dottor Ramsay fa allora rivivere Laurie, ma Mungo si sveglia e la attacca. Viene fermato da Borg-Boemondo e dalle altre vittime, che poi si rivoltano contro il dottor Cadman proprio mentre entra nella stanza con la moglie in coma. Indietreggiando, lo scienziato pazzo cade sulla ringhiera delle scale e precipita verso la morte assieme ad Angelina. La polizia finalmente arriva con Odo e Casimiro. Il dottor Ramsay e Laurie partono all'alba del nuovo giorno. E questo schifo di affare è finito. Non se ne poteva più di un simile trambusto.
 
 
Recensione: 
Un bianco e nero intriso di un'oscurità densa come il petrolio. I contrasti tra luce fioca e tenebra fitta sono magici, trasmettono una grande angoscia. Il bianco e nero dovrebbe essere obbligatorio nella produzione di film horror. Non si vedono molte pellicole di una tale bellezza tecnica in questi tempi degenerati. Peccato che la narrazione sia molto più prosaica dell'ambientazione gotica, contenendo moltissime inconsistenze! Certo, non è il peggio della produzione di Le Borg. Almeno non si trovano i suoi terribili "effetti speciali", di cui ha fatto uso e abuso in Horla - diario segreto di un pazzo (1963). Una nota triste: Il sonno nero del dottor Satana è stato l'ultimo film interpretato da Bela Lugosi, nel ruolo inglorioso di un servitore muto. Si segnala un bravissimo Akim Tamiroff nei panni dello zingaro Odo. Questo attore, che era un armeno nato a Tbilisi (Georgia), è comparso in un numero impressionante di film. Notevole anche Jonh Carradine nei panni di Borg (curiosa l'assonanza col cognome d'arte del regista), che aveva in sé lo spirito visionario, guerriero ed esagitato di Boemondo di Taranto. La sua tempra è assolutamente eroica, dai suoi occhi si sprigiona una violenta luce di fanatismo. 
 
Alcuni commenti sui titoli in varie lingue 

  1) Italiano  
L'epiteto "dottor Satana" che compare nel titolo del film in italiano non ha corrispondenza alcuna nell'opera originale di Reginald Le Borg: è una delle solite "traduzioni" fantasiose così tipiche del mondo della Settima Arte. In ogni caso nel corso del film non si fa mai alcun riferimento al Principe delle Tenebre. Sono però riuscito a trovare le cause di questa scelta solo apparentemente incongrua (vedi nel seguito).
  2) Tedesco 
Il titolo Der Schreckenskammer des Dr. Thosti significa "La camera degli orrori del dottor Thosti". Non si sa bene per quale dannato motivo il dottor Cadman sia diventato il dottor Thosti nella versione in tedesco. Tra l'altro non è affatto chiara l'etimologia del cognome Thosti. Non si capisce il motivo di una scelta tanto stravagante e arbitraria. Sarò sempre grato a chi saprà darmi lumi.  
  3) Francese 
Il responsabile del titolo Les monstres se révoltent, ossia "I mostri si ribellano", meriterebbe di spararsi accidentalmente una revolverata in un piede. 
  4) Russo 
Il titolo Черное бездействие (Čórnoje bezdéjstvije) significa "Inazione nera". Non sarebbe stato possibile trovare qualcosa di tanto squallido e inefficace nemmeno per caso! Il termine russo bezdéjstvije è un calco dal francese ination, formato usando il prefisso negativo bez- e il sostantivo déjstvije "azione". Il neologismo è attestato per la prima volta nel 1778. Con buona pace di Dugin e di Putin.
  5) Rumeno 
Il titolo Somnul negru è una traduzione letterale dell'originale, assolutamente perfetta. Molto bene! Tutto ciò è lodevole! Non dobbiamo mai dimenticarci che il rumeno, lingua dell'eroico Vlad Tepes, è una bizzarra eredità dell'Impero Romano.
  6) Greco 
Il titolo Η κατάρα της Ανατολής (I katara tis Anatolis) significa "La maledizione dell'Est". La parola κατάρα "maledizione" deriva dal greco antico: κατά "contro", ἀρά "invocazione". La scelta è piuttosto fantasiosa, anche se tutto sommato di scarso effetto. Credo che la lingua greca abbia risorse in grado di produrre titoli ben migliori!  
  7) Turco 
Il titolo Kâbuslar Şatosu significa "Il castello degli incubi". Sembra più passabile del titolo greco, anche se comunque è piatto e insoddisfacente. La parola kâbus "incubo" deriva dall'arabo kābūs (َابُوس) "incubo", mentre şatosu è la forma possessiva di terza persona singolare di şato "castello", dal francese château
  8) Arabo 
Il titolo النوم الأسود (Al-Nawm al-aswad) si spiega facilmente: nawm (نَوْم) significa "sonno" e aswad (أَسْوَد) significa "nero". È una traduzione assolutamente letterale. La più riuscita di tutte! Sa di Necronomicon, come se fosse il frutto dell'ingegno di Abdul Alazred! 
 

Il vero Dottor Satana 
 
L'origine del titolo italiano del film di Le Borg è in realtà molto chiara. Il personaggio noto l'epiteto "Dottor Satana" è il serial killer francese Marcel André Henri Félix Petiot (1897 - 1946). Nacque ad Auxerre (dipartimento dell'Yonne), a soli 11 anni sparò in classe con la pistola del padre e propose a una compagna di fare sesso. Si divertiva a seviziare animali, straziandoli, ustionandoli e soffocandoli. Nell'adolescenza scassinò una cassetta postale, finendo accusato per furto e danneggiamento di proprietà dello Stato. Costretto a sottoporsi a una perizia psichiatrica, gli fu diagnosticata una malattia mentale. Dopo varie squallide vicissitudini si arruolò nell'esercito e combatté nella Grande Guerra, distinguendosi per la sua ferocia. Ferito e gassato in battaglia ad Aisne, mostrò sintomi di un grave esaurimento. Dopo un incessante andirivieni tra il carcere militare e il reparto psichiatrico, fu rimandato al fronte nel 1918. Nuovamente ferito in  battaglia, gli furono diagnosticati disturbi psichiatrici e finì riformato. In tre anni riuscì a laurearsi in medicina, grazie a un programma che favoriva l'accesso dei veterani agli studi. Aprì uno studio medico e iniziò a somministrare massicce quantità di oppio ai pazienti, rendendoli dipendenti. Narcotizzava le sue vittime e abusava di loro sessualmente. Quando la Francia fu invasa dalle armate del Terzo Reich, escogità un'attività molto lucrosa: offriva agli ebrei perseguitati passaporti falsi per espatriare, estorceva loro grosse somme di denaro e in cambio somministrava iniezioni di cianuro in endovena. Quando i famigliari di un morto venivano a piangerlo, li gassava con la stricnina, godendo delle loro convulsioni! I cadaveri li faceva sparire cremandoli in un forno che aveva nello scantinato. Scoperto per un caso fortuito, fu condannato a morte e giustiziato nel 1946. Furono accertate 27 vittime, i cui corpi smembrati e decapitati furono trovati nei sotterranei della sua abitazione, anche se il numero reale si potrebbe aggirare intorno alle 150 persone soppresse. Per paradosso tutto ciò fu fatto da un uomo che odiava la Germania e che militava nella Resistenza. Il caso ebbe un'enorme risonanza mediatica: si originò così l'uso di attribuire l'epiteto "Dottor Satana" al personaggio cinematografico tipo di un medico pazzo che compie atrocità di ogni genere su vittime narcotizzate. Jesús Franco diresse Il diabolico dottor Satana (Gritos en la noche, 1962): anche in questo caso la traduzione in italiano si è ispirata a Marcel Petiot per definire il protagonista, il dottor Orlof, che narcotizzava e rapiva donne belle e giovani per tentare di trapiantare la loro pelle sul volto della figlia Melissa, rimasta sfigurata in un incendio. 
      
 
Etimologia di Nind Andhera 

In Hindi la parola nind (नींद) significa "sonno" (glossa inglese: sleep). Nella stessa lingua la parola andherā (अँधेरा) significa "scuro" (glossa inglese: dark). Entrambi i vocabili hanno origine sanscrita: nind deriva dal sanscrito nidrā (निद्रा) "sonno", mentre andherā deriva dal sanscrito andhakāra (अन्धकार) "tenebra". Quindi il nome Nind Andhera è stato tradotto correttamente in inglese con "Black Sleep". Si nota che in Romaní si usa una parola molto diversa per designare la Creazione di Morfeo: suno significa "sonno; sogno". Ricoro ancora la vibrante declamazione di un poeta: amarí čhib, amaró suno "la nostra lingua, il nostro sogno". La parola suno deriva direttamente dal pracrito suvina "sogno", a sua volta dal sanscrito *supna (सुप्न) "sogno" - la cui radice indoeuropea è la stessa delle parole latine sopor, somnus e somnium. In alcuni dialetti l'accento è sulla seconda sillaba (sunó), mentre in altri a quanto pare è sulla prima. La traduzione letterale di Nind Andhera in Romaní è Kaló Suno.

Il nome Romaní del gatto

Lo zingaro Odo sostiene più volte che il suo nome nella sua lingua nativa significa "Gatto". Sembra che ci tenga molto a farlo sapere. L'informazione è affidabile? No, non lo è affatto. In lingua Romaní odo non significa "gatto". La parola per dire "gatto" è mačka. Così si hanno le seguenti frasi:
 
mačka del goli "il gatto miagola" 
mačka rovél "il gatto miagola" (lett. "piange") 
mačka pel thud "il gatto beve il latte" 
 
Da dove è giunta l'idea che gli Zingari chiamino odo il gatto? Si tratta di un'invenzione dell'autore del soggetto? Al momento non riesco a tracciare meglio questo pacchetto memetico, che dovrebbe far meditare su come la Settima Arte abbia il potere pervasivo di diffondere dati non fidedigni.  
 
Etimologia di Mungo 
 
Quando mi sono imbattuto nel nomignolo Mungo, ho pensato che fosse una semplice abbreviazione di mongoloid "mongoloide, affetto da trisomia 21". Ora credo che si tratti piuttosto di un portmanteau: Munroe + mongoloid => Mungo. Un'altra possibilità è che il nomignolo sia stato tratto dallo Shelta: in quella lingua segreta e misteriosa esiste infatti la parola mong "stupido" (glossa inglese: fool), non connessa con la ben nota anomalia genetica. Al giorno d'oggi l'uso di un simile epiteto sarebbe censurato e proibito dall'imperante tirannia del politically correct. Persino chiamare il personaggio "Down" sarebbe ritenuto irrispettoso e vietato. 
 
Curiosità 
 
Le mani che compiono l'intervento al cervello sono quelle di un vero neurochirurgo, che lavorava al Cedars of Lebanon Hospital di Los Angeles. È stato noleggiato perché l'operazione apparisse verosimile.  

In origine il ruolo dello zingaro Odo doveva essere assegnato a Peter Lorre (nato László Löwenstein), ma la sua richiesta di compenso fu giudicata troppo esosa. Così la parte fu data a Akim Tamiroff. Credo proprio che ciò sia stato un gran bene. 

Secondo quanto riferito, Bela Lugosi era molto scontento della sua mancanza di dialogo e ha assillato Reginald Le Borg perché gli concedesse alcune battute. Sebbene il regista alla fine abbia acconsentito a girare alcune scene di dialogo extra con l'attore, non sono mai state utilizzate. 

L'ineffabile Odo offre a una prostituta un bicchiere di vino di Madera drogato. Questo è probabilmente un riferimento sfacciato all'allora popolare canzone di Flanders & Swann, "Have Some Madeira, M'Dear", una ballata in stile edoardiano che parla di un vecchio libertino intento a stordire una giovane ragazza nella speranza di poter abusare di lei.
 
 
Altre recensioni e reazioni nel Web  
 
Riporto alcune brevi recensioni comparse sul sito Il Davinotti, che mi sembrano interessanti. 
 
 
Homesick ha scritto: 

"Gotico ordinario che alla debolezza del materiale narrativo – talora maneggiato con la grossolanità e il ridicolo involontario di un Ed Wood – replica convocando l’aristocrazia del vecchio cinema del terrore: il bestiale Chaney jr., il maggiordomo sordomuto Lugosi e il delirante crociato Carradine seggono con egual dignità accanto a Rathbone, imperturbabile mad doctor, e a Tamiroff, losco zingaro servile e linguacciuto. Avendo chiamato in causa Ed Wood non si può tralasciare il suo bombolone calvo Tor Johnson. Sufficiente." 

Giùan ha scritto: 
 
"Per parlarne verrebbe voglia di lasciar da parte ogni griglia di carattere filmico per ricorrere invece a un glossario cinematografico-lombrosiano, considerato il preoccupante materiale antropologico offerto dal cast: dall'incartapecorito Rathbone al catatonico Chaney jr passando per l'ormai belante occhio di Lugosi. È nondimeno però proprio la presenza di queste maschere di cera, mosse da Le Borg con accondiscendente apatia, a render simpaticamente bizzarra questa creatura Frankensteinian-Franjuiana. Straripante Tamiroff, che infonde linfa vitale." 
 
Fauno ha scritto: 
 
"Non solo horror, ma con qualche interessante risvolto giallo, specie per le persone scomparse o dichiarate morte. All'inizio va lento, ma il finale è corposo e in netta crescita. La pozione in grado di dare morte apparente verrà ripresa perfino nel Sandokan nostrano; mi ha colpito di più il vedere l'evoluzione dello studio dei compartimenti cerebrali come deputati a molte funzioni vitali. Da un lato è molto crudele la sperimentazione su condannati o su figli di nessuno, dall'altro intenerisce la disperazione per la morte quasi sicura della donna amata." 
 
Molti recensori lamentano la supposta incomprensibilità del titolo italiano evocante Satana: credo di aver presentato materiale sufficiente e convincente per rispondere ai loro dubbi.