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mercoledì 18 agosto 2021

ORIGINE ED ETIMOLOGIA DI GAMBRINUS

 
Nella cultura popolare, l'invenzione della birra è attribuita a un leggendario Re delle Fiandre. Il suo nome è Gambrinus, con la variante meno comune Cambrinus. A lui sono stati intitolati innumerevoli locali in molte nazioni. Solo per fare un esempio, notissimo è il Caffè Gambrinus a Napoli. Esiste persino una famosa lega calcistica cèca, la Gambrinus liga. Nell'iconografia tradizionale, il sovrano è ritratto come un uomo robusto e biondiccio, incoronato, con barba e capelli intonsi come i Merovingi, seduto su un grande barile. In mano regge un capiente boccale pieno della bevanda spumeggiante. Alcuni lo chiamano anche il Bacco della birra. Sorge una domanda che esige una risposta. Chi era veramente Gambrinus? Qual è l'origine genuina del suo stranissimo nome?  
 
Bisognerà passare in rassegna le etimologie finora proposte. Alcune sono evidentemente false etimologie, partorite non soltanto dall'ignoranza popolare, ma anche dalle contorsioni mentali di parrucconi accademici privi di mezzi filologici, dediti al culto di assonanze peraltro vaghe. Altre possono contenere qualche elemento interessante, anche se non mi sembrano comunque convincenti. 
 
1) Dal latino cambarus "cellerario, addetto alle cantine";
2) Dal latino ganeae birrinus "colui che beve in una taverna"; 
3) Dal celtico camba "pentola per la preparazione della birra" 
4) Corruzione di Jan Primus "Giovanni Primo", con possibile allusione a due nobili: 
    i) Duca Giovanni I di Brabante; 
    ii) Duca Giovanni Senza Paura di Borgogna. 
5) Derivato da Gambrinus, nome del coppiere di Carlo Magno (o di uno dei coppieri), secondo un mito; 
6) Derivato dal nome pannonico della birra, tramandato in latino come camum
7) Distorsione di Gambrivius, nome di un antico sovrano delle Fiandre; 
8) Dal nome della città francese di Cambrai (latino Camaracum, di origine gallica), di cui sarebbe stato il fondatore; 
9) Dal nome della città sassone di Amburgo (tedesco Hamburg, antico sassone Hammaburg), di cui sarebbe stato il fondatore; 
10) Dall'antico alto tedesco gambra "germinazione del grano".

Discussione dell'etimologia 1) 

Non sono riuscito a reperire alcuna attestazione del vocabolo cambarus riportato da decine di siti Web con la glossa "cellerario, addetto alle cantine". Non è chiaramente una parola latina classica. Non se ne trova alcuna menzione nel ricchissimo Glossarium mediæ et infimæ latinitatis di Du Cange et alteri, che ha soltanto CAMBARIUS "brasiator, potifex, seu cerevisiæ confector" ("produttore di birra"): si rimanda quindi all'etimologia 3). Ovviamente si trova il quasi omofono GAMBARUS "cancer, astacus" (ossia "granchio, astice"), che non ha alcuna attinenza con l'oggetto della nostra ricerca. 
 

 
Discussione dell'etimologia 2) 
 
Il vocabolo ganea "taverna" è ben attestato già in epoca classica e nessuno può dubitare della sua reale esistenza. Per contro, il vocabolo birrinus, che dovrebbe significare "bevitore", presenta più di un problema. Non sembra attestato: centinaia di siti del Web riportano in modo acritico soltanto la glossa  di ganeae birrinus come "colui che beve in una taverna" o "bevitore di taverna" (in inglese "a drinker in a tavern" o "tavern drinker", in tedesco "einer Schenke Trinkende"), senza specificare l'eventuale fonte ultima della locuzione. Questo birrinus potrebbe essere una forma medievale derivata dalla contrazione di *biberinus, possibilmente da un aggettivo coniato a partire da bibere "bere" o da biber "bevanda". Esiste un santo di nome Birrino (latino Sanctus Birrinus), che però ha una chiara etimologia celtica (cfr. gallese byrr "corto") e non ha alcuna relazione con la birra o col ganeae birrinus: è ricordato principalmente par aver convertito Re Cynegisil dei Sassoni Occidentali.  

Discussione dell'etimologia 3)

Una parola celtica camba col significato di "pentola per la preparazione della birra" deve essere esistita, essendo attestata nel latino tardo delle Gallie come elemento di sostrato/adstrato. Abbiamo un'ulteriore glossa di camba: "Brassiatorum officina, seu locus, ubi cerevisia coquitur et conficitur, quem vulgo brasseriam, vel braxatoriam nuncupamus", da cui l'antico francese cambe "birrificio". Ancora oggi nella Francia settentrionale e nei Paesi Bassi è chiamato cam il sostegno del calderone in cui viene fatto bollire il mosto di birra. La parola camba in gallico aveva il significato primario di "curva" o "cosa curva", dall'aggettivo cambo- "curvo": per via di una semantica gergale, questo vocabolo deve essere stato usato per indicare un recipiente per la birrificazione, dalla forma caratteristica, quindi per estensione il luogo stesso della produzione di birra. Tutto ciò è molto logico. Quello che è meno logico è passare da camba a Gambrinus. Procediamo con ordine. Da camba, in latino volgare si formò il sostantivo cambarius "produttore di birra", con il tipico suffisso -ārius, che ha una vocale lunga. Da cambarius, evolutosi in camberius, nel francese settentrionale è derivato cambier "birraio". Si capisce subito che è una tipica forma settentrionale per via della mancata palatalizzazione della consonante iniziale. Per arrivare al nome del Re della Birra, servirebbero i seguenti passaggi: l'applicazione di un suffisso -in-, la caduta della vocale mediana, la produzione del nesso -mbr- e la sonorizzazione di /k/ iniziale in /g/. Tutto ciò pare abbastanza implausibile, anche se non impossibile. 
Trovo molto interessanti due derivati di camba attestati in latino volgare: 
1) cambagium "tributum quod dominis exsolvebant subditi pro coquenda cerevisia", ossia "tassa sulla produzione della birra", da cui è derivato in francese antico cambaige, cambage, gambage.
2) cambitor "cambarius, brasiator, confector cerevisiæ", ossia "produttore di birra", da cui è derivato in francese antico cambgeur, cangeour.  
 
 
 

Discussione dell'etimologia 4)

L'idea stessa che Gambrinus possa derivare da Jan Primus "Giovanni Primo" è ridicola. Non si può pensare che una consonante occlusiva /g/ si sia potuta formare in un simile contesto. Purtroppo questa deprecabile etimologia popolare è quella che ha riscosso più successo, a dispetto della sua palese assurdità. Gli stessi birrai moderni la vedono con particolare favore, sia in Germania che in Francia, pur essendo rivali.
 
Discussione dell'etimologia 5) 
 
Carlo Magno era un avidissimo divoratore di arrosti, tuttavia in fatto di bevande inebrianti era molto parco. Non era astemio, ma per l'epoca era particolamente moderato: non beveva più di tre calici di vino ad ogni banchetto. Aborriva l'ubriachezza e non amava vedere altri in quello stato, al punto che emanò leggi che vietavano la tipica costumanza franca di fare libagioni per la salute eterna dei morti. Un'altra legge, molto moderna nei concetti, si occupava di igiene nella produzione dei cibi e delle bevande, vietando ad esempio di pigiare l'uva coi piedi e di conservare il vino in otri di pelle. Non sembra che il sovrano amasse particolarmente la birra, anche se sotto il suo regno i birrifici furono incentivati. Certo, questo non implica che non avesse un coppiere che servisse anche la birra, tuttavia l'attribuzione di Gambrinus alla corte carolingia non ha alcun fondamento storico. Si tratta dell'associazione di elementi mitologici a un personaggio reale, come del resto è accaduto con il fabbro Weland (Galan). Conosciuto in norreno come Vǫlundr, è protagonista di narrazioni tipiche del mondo germanico. Proprio come Gambrinus, ha incrociato il suo destino con quello di Carlo Magno. Il punto è che questo processo mitopoietico, pur interessante, non chiarisce affatto l'etimologia dei nomi in questione.

Discussione dell'etimologia 6) 
 
Questa è la glossa di camum data da Du Cange: "Species potionis ex hordeo et aliis frugibus confectæ". Era una bevanda fatta con orzo e altri cereali, probabilmente a seconda della disponibilità del momento. Si potrebbe pensare a una derivazione di Gambrinus da questa radice cam- "birra" e dal protoceltico *ber- "portare", ma è a mio avviso poco plausibile. 
 

Discussione dell'etimologia 7) 
Gambrinus o Gambrivius?

La forma corretta dell'antroponimo potrebbe essere Gambrivius, nel qual caso Gambrinus sarebbe un errore di trascrizione: la lettera -n- avrebbe avuto origine dall'interpretazione fallace della legatura delle due lettere -v- e -i- ad opera di qualche copista. Posso dimostrare che non c'è bisogno di supporre un errore di questo genere: le due forme erano semplici varianti antiche dello stesso nome, di cui sussiste una documentazione inaspettata.  
 
 
Il mito di Re Gampar, figlio di Mers 
 
L'umanista bavarese Johann Georg Turmair, anche noto come Johannes Aventinus  (1477 - 1534). 
Nella sua opera Annales Boiorum, egli fornì un elenco di sovrani dei popoli germanici, che avrebbero regnato a partire dall'epoca appena successiva al Diluvio Universale, fino ad arrivare ai tempi di Giulio Cesare. La riportiamo con tanto di cronologia.  
 
Tuitsch (2214 a.C. - 2038 a.C.)
Mannus (1978 a.C. - 1906 a.C.)
Eingeb (1906 a.C. - 1870 a.C.)
Ausstaeb (1870 a.C. - 1820 a.C.)
Herman (1820 a.C. - 1757 a.C.)
Mers (1757 a.C. - 1711 a.C.)
Gampar (1711 a.C. - 1667 a.C.)
Schwab (1667 a.C. - 1621 a.C.)
Wandler (1621 a.C. - 1580 a.C.)
Deuto (1580 a.C. - 1553 a.C.)
Alman (1553 a.C. - 1489 a.C.)
Baier (1489 a.C. - 1429 a.C.)
Ingram (1429 a.C. - 1377 a.C.)
Adalger (1377 a.C. - 1328 a.C.)
Larein (1328 a.C. - 1277 a.C.)
Ylsing (1277 a.C. - 1224 a.C.)
Brenner I (1224 a.C. - 1186 a.C.)
Heccar (1186 a.C. - 1155 a.C.)
Frank (1155 a.C. - 1114 a.C.)
Wolfheim Siclinger (1114 a.C. - 1056 a.C.)
Kels I, Gal e Hillyr (1056 a.C. - 1006 a.C.)
Alber e altri 6 ignoti (1006 a.C. - 946 a.C.)
Walther, Panno e Schard (946 a.C. - 884 a.C.) 
Main, Öngel e Treibl (884 a.C. - 814 a.C.)
Myela, Laber e Penno (814 a.C. - 714 a.C.)
Venno e Helto (714 a.C. - 644 a.C.)
Mader (644 a.C. - 589 a.C.)
Brenner II e Koenman (589 a.C. - 479 a.C.)
Landein, Antör e Rögör (479 a.C. - 399 a.C.)
Brenner III (399 a.C. - 361 a.C.) 
Schirm e Brenner IV (361 a.C. - 263 a.C.) 
Thessel, Lauther e Euring
(279 a.C. - 194 a.C.)
Dieth I e Diethmer (194 a.C. - 172 a.C.)
Baermund e Synpol (172 a.C. - 127 a.C.)
Boiger, Kels II e Teutenbuecher (127 a.C. - 100 a.C.)
Scheirer (100 a.C. - 70 a.C.)
Ernst e Vocho (70 a.C. - 50 a.C.)
Pernpeist (50 a.C. - 40 a.C.)
Cotz, Dieth II e Creitschir (40 a.C. - 13 a.C.
 
Il Re Gampar (o Gambrivius), figlio di Mers (o Marsus), avrebbe regnato dal 1711 a.C. al 1667 a.C.: un regno lungo e prospero di oltre 40 anni. Cosa dire di questo materiale? Si capisce subito che è stato fabbricato. È però stato fabbricato con ingegno. Esiste qualche corrispondenza storica: Boiger è una distorsione di Boiorix, nome di un sovrano dei Cimbri; Teutenbuecher è una capricciosa distorsione di Teutobodo, nome di un capo dei Teutoni. Ariovisto è diventato Ernst. Molti nomi di sovrani sono eponimi: si riconosce all'istante in essi il nome di un popolo germanico. Così Mers è l'eponimo dei Marsi; Schwab è l'eponimo dei Suebi; Wendler è l'eponimo dei Vandali; Frank è l'eponimo dei Franchi; Baier è l'eponimo dei Baiuvari (Bavari). Sono integrate importanti informazioni fornite dagli Autori. In Tuitsch riconosciamo subito il capostipite Tuisto menzionato da Tacito. In Mannus riconosciamo subito il figlio di Tuisto. I tre capostipiti delle nazioni germaniche sono menzionati come Eingeb (Ingaevones), Ausstaeb (Istaevones) e Herman (Herminones). Anche il nome Gampar segue la logica sopra illustrata: è l'eponimo dei Gambrini o Gambrivii.   
 
I Gambrini o Gambrivii 
 
Tacito ci parla di un'enigmatica popolazione che abitava nella Germania settentrionale, proprio nel territorio delle attuali Fiandre: i Gambrini, anche detti Gamabrini. Evidentemente Gamabrini è una forma più antica, che ha poi subìto la perdita della vocale mediana -a-. Si riporta questo nome anche un'altra variante: Gambrivii. A questo punto tutto torna alla perfezione. Così come i gloriosi Tencteri erano a tutti noti per la loro abilità di allevare cavalli di razza, allo stesso modo i Gambrini dovevano essere a tutti noti per aver elaborato un'ottima birra di malto, tanto da passare per inventori della bevanda. 
 
"Celebrant carminibus antiquis, quod unum apud illos memoriae et annalium genus est, Tuistonem deum terra editum. Ei filium Mannum, originem gentis conditoremque, Manno tris filios adsignant, e quorum nominibus proximi Oceano Ingaevones, medii Herminones, ceteri Istaevones vocentur. Quidam, ut in licentia vetustatis, pluris deo ortos plurisque gentis appellationes, Marsos Gambrivios Suebos Vandilios adfirmant, eaque vera et antiqua nomina; ceterum Germaniae vocabulum recens et nuper additum, quoniam qui primi Rhenum transgressi Gallos expulerint ac nunc Tungri, tunc Germani vocati sint: ita nationis nomen, non gentis, evaluisse paulatim, ut omnes primum a victore ob metum, mox et a se ipsis invento nomine Germani vocarentur." 
(Tacito, De origine et situ Germanorum, II) 

Traduzione: 

"In antichi carmi, che presso di loro è l'unico genere di memorizzazione e di tradizione storica, celebrano il dio Tuistone nato dalla terra. A lui assegnano il figlio Manno, origine e fondatore della popolazione, a Manno tre figli, dai cui nomi i più vicini all'Oceano sono chiamati Ingevoni, quelli intermedi Ermioni, gli altri Istevoni. Alcuni, come capita nella libertà di chi racconta cose antiche, affermano che nacquero più figli al dio e più nomi, Marsi, Gambrivii, Suebi, Vandilii, e che quelli sono i nomi veri e antichi; per il resto il nome della Germania è recente e aggiunto da poco, poiché quelli che, avendo oltrepassato il Reno per primi, cacciarono i Galli e ora (sono chiamati) Tungri, allora furono chiamati Germani: così un po' alla volta prevalse il nome di una popolazione, non della stirpe; sicché tutti venivano chiamati Germani in un primo momento dal vincitore per paura, poi anche da loro stessi una volta trovato il nome."
 
Discussione delle etimologie 8) e 9) 

Accanto alla denominazione latina (di origine gallica) di Cambrai, Camaracum, ne è registrata anche un'altra: Gambrivium
Accanto alla denominazione alto tedesca di Amburgo, Hammaburg, ne è registrata anche un'altra: Gambrivium
Non ho reperito i dettagli di questo toponimo e delle sue attestazioni, ma è edivente che sia derivato dal nome dei Gambrivii di cui parla Tacito. 
 
Discussione dell'etimologia 10)  
 
Questa deve essere l'antica radice del nome di Gambrinus

Protogermanico: *gambraz / *gamaβraz 
Antico alto tedesco: gambar, kambar  
Longobardo: Gambara (n. pers. f.)
Glossa latina: strenuus; sagax 
Traduzione: forte; coraggioso; potente; sagace
 
Derivati: 
 
Protogermanico: *gambrīn 
Antico alto tedesco: gambarī, gambrī
Traduzione: forza, vigore; potere, virtù 
 
Protogermanico: *gambrō 
Antico alto tedesco: gambra 
Traduzione: "germinazione del grano" 
   Significato originario: "forza, potere, virtù" 
 
Quest'ultimo esito non va confuso con l'omofono seguente: 
 
    Protogermanico: *gamb(r)ō(n
    Antico inglese: gombe 
    Antico sassone: gambra 
    Traduzione: "tributo" 
    Note: Prestito dal celtico: gallico cambio- "tributo". 

Esistono alcuni notevoli esiti in norreno, che mostrano uno slittamento semantico peggiorativo: 

Protogermanico: *gambran 
Norreno: gambr 
Traduzione: "discorso sfrenato", "vanteria" 
   Significato originario: "esibizione di forza" 

Protogermanico: *gambrōnan 
Norreno: gambra 
Traduzione: "parlare in modo sfrenato", "vantarsi" 
   Significato originario: "esibire la propria forza" 

Protogermanico: *gambrisaz 
Norreno: gambrs 
Traduzione: "tipo di uccello" 
Note: Non sono riuscito ad identificare la specie precisa di volatile designato con questo strano appellativo.
 
L'etimologia ultima della radice protogermanica è sconosciuta: deve essere un relitto del sostrato preindoeuropeo. 
 
Conclusioni 
 
L'identità di Gambrinus è a questo punto evidente. Egli è Wotan, l'inventore di tutte le Arti.  

domenica 8 agosto 2021

LA MISTERIOSA LINGUA TAENSA: FANTOMATICA O REALE?

All'epoca dei suoi primi contatti con gli Europei, nel tardo XVII secolo, il popolo amerindiano dei Taensa era stanziato in Louisiana, nell'area attualmente conosciuta come Tensa Parish. A causa dell'ostilità dei Chickasaw e degli Yazoo (Tunica), i Taensa migrarono lungo il corso del Mississippi. Nel 1715, protetti dai Francesi, si stanziarono nel territorio ora noto come Tensa River, nei pressi di Mobile, in Alabama. Non ebbero fortuna: nel 1763 i Francesi cedettero Mobile agli Inglesi e i Taensa dovettero ritornare in Louisiana assieme ad altre tribù di consistenza esigua. Agli inizi del XIX secolo erano un centinaio. Avrebbero dovuto intraprendere una migrazione nel Texas sudorientale, ma non lo fecero. Si sono quindi stanziati a Bayou Boeuf (Lafourche Parish) e poi a Grand Lake (Cameron Parish). In seguito si sono fusi coi Chitimacha e le loro tracce sono scomparse (Mooney 1912), anche se ancora oggi esisterebbero persone che si ritengono Taensa (Kniffen & Gregory, 1994).
 
Varianti dell'etnonimo: Taënsas, Tensas, Tensaw, Taenso, Tenza
     Tinsas, Tinza, Tahensa, Takensa, Tenisaw
Denominazione in francese: Grands Taensas ("Grandi Taensa") 
Pronuncia inglese: /'tænsə/
Significato dell'endoetnico: sconosciuto 
Lingua: Natchez  
Altre lingue: Gergo Mobiliano 
Stanziamento (tardo XVII sec.): Taensa Parish (Louisiana) 
 
Le fonti più antiche (François de Montigny, Jean-François Buisson de Saint-Cosme e Antoine-Simon Le Page du Pratz) ci assicurano che la lingua parlata da questi Taensa era una variante poco differenziata della lingua Natchez. Il Natchez è una lingua isolata, ossia priva di particolari somiglianze con tutte le altre. L'esploratore e soldato Pierre Le Moyne d'Iberville scrisse che i Taensa potevano schierare 300 guerrieri e che abitavano in sette villaggi i cui nomi erano i seguenti: Taensas, Chaoucoula, Conchayon, Couthaougoula, Nyhougoula, Ohytoucoulas e Talaspa. Questi toponimi sono in maggior parte in Gergo Mobiliano, in ogni caso non in Natchez. Tutto è molto confuso.
 
Esisteva un altro popolo della Louisiana, che i Francesi chiamavano Petits Taensas ("Piccoli Taensa"). Questi Piccoli Taensa erano anche noti come Avoyel e non è chiaro che lingua parlassero; in ogni caso non sembrano essere stati imparentati con i Grandi Taensa. Una concreta possibilità è che l'etnonimo Taensa applicato a questo popolo non abbia la stessa etimologia di quello dei Grandi Taensa e che la somiglianza sia dovuta a una serie di combinazioni (convergenza nell'evoluzione fonetica di due protoforme diverse).  
 
Varianti dell'etnonimo: Avoyel, Avoyelles 
Denominazione in francese: Petits Taensas ("Piccoli Taensa") 
Denominazione in inglese: Little Taensas 
Denominazione in Gergo Mobiliano: Tassenocogoula
      Tassenogoula, Toux Enongogoula, Tasånåk Okla
Denominazione in Tunica: Shi'xkaltī'ni ("Popolo della punta di 
       freccia di selce")  
Lingua d'origine: sconosciuta 
Altre lingue: Gergo Mobiliano 
Stanziamento (tardo XVII sec.): Confluenza tra Red River e 
     Atchafalaya River (Louisiana) 
 
Si comprende che l'etnonimo Taensa corrisponde al Tassenocogoula (e varianti) del Gergo Mobiliano. La denominazione in Tunica è semplicemente una traduzione quasi letterale di quella in Gergo Mobiliano (derivata da tasnok, tasanok "pietra"). A conferma del fatto che tutti i nomi dei Piccoli Taensa avessero a che fare con la pietra, i primi cronisti francesi scrissero che lo stesso endoetnico Avoyel avrebbe avuto il significato di "Popolo della Selce".

Da dove viene la necessità di questo approfondimento su popoli numericamente esigui e ormai dimenticati? Tutto ha origine da un fatto curioso e in larga misura inesplicabile, che merita di essere conosciuto e discusso.
Nei primi anni '80 dell'Ottocento, un giovane seminarista francese, Jean Parisot, pubblicò a Parigi un'opera intitolata Grammaire et vocabulaire de la langue Taensa, avec textes traduits et commentés par J.-D. Haumonté, Parisot, L. Adam ("Grammatica e vocabolario della lingua Taensa, con testi tradotti e commentati da J.-D- Haumonté, Parisot, L. Adam"; titolo in inglese: Material of the Taensa language, including papers, songs, a grammar and vocabulary). La lingua descritta nel lavoro in questione non ha nulla a che vedere col Natchez. Si nota subito che è essa stessa priva di parentele con qualsiasi altra lingua nota: in altre parole, è una lingua isolata. Questo fatto all'inizio ha destato un grandissimo interesse nella comunità scientifica. Tra gli studiosi che si sono occupati della lingua Taensa possiamo annoverare l'americanista francese Julien Vinson, l'etnologo svizzero-americano Albert Sammuel Gatschet e il medico, storico, archeologo ed etnologo americano Daniel Garrison Brinton. Gatschet e Brinton sulle prime sostennero l'autenticità della lingua, da cui erano rimasti affascinati. Brinton citò e lodò un componimento in Taensa riportato nell'opera di Parisot, ritenendolo addirittura "ossianico" (all'epoca imperversavano i famosi falsi del poeta scozzese James Macpherson, i Canti di Ossian). Mentre Gatschet a un certo punto si chiuse nel mutismo, Brinton arrivò a capovolgere la propria opinione dichiarando la natura posticcia della lingua Taensa e pubblicando le proprie argomentazioni nel 1885, nell'articolo The Curious Hoax of the Taensa Language. Vinson all'inizio cercò di difendere il lavoro di Parisot, ma finì anch'egli per credere che si trattasse di un imbroglio. Lucien Adam, forse perché coautore della grammatica del Taensa, me sostenne a spada tratta l'autenticità. Anche lui però dovette cedere, tanto che nel 1885 scrisse in risposta a Brinton l'articolo Le Taensa a-t-il été forgé de toutes pièces, ossia "Il Taensa è stato fabbricato di sana pianta?" Pochi anni più tardi, nel 1908 e nel 1910, l'antropologo, folklorista e linguista americano John Reed Swanton pubblicò dei contributi che posero la parola fine alla discussione, provando la natura fraudolenta del lavoro di Parisot et alteri. Per il mondo accademico si tratta di una prova definitiva, senza alcun dubbio possibile. Va tuttavia notato che le argomentazioni di Swanton erano soprattutto storiche e che non toccavano la linguistica. Né fu capace di appurare se il falsario fosse lo stesso Parisot oppure se qualche autore sconosciuto gli avesse fornito i manoscritti.
 
Sono riuscito a recuperare nel Web una raccolta di saggi accademici di Brinton, Essays of an Americanist (1839), in cui è contenuto il citato articolo The Curious Hoax of the Taensa Language. Ho letto la dettagliata una disamina critica in esso contenuta, che riassumo brevemente.  
1) Haumonté affermò di aver scoperto scritti in spagnolo sul Taensa, che appartenevano a suo nonno, sindaco di Plombières.
2) Questi scritti non avevano indicazioni sulla data e sull'autore. Haumonté avrebbe tradotto e sistemato il manoscritto.
3) Adam non vide mai il testo in spagnolo, nonostante lo avesse richiesto. 
4) I brani in spagnolo riportati nell'opera di Parisot et al. mostrano refusi (esos per estos) e parole o locuzioni erronee (para las orillas anziché por las orillas; hallados per encontrados; sentir el precio significa "rimpiangere il prezzo" e non "apprezzare"). 
5) Il nome della tribù è stato riportato dapprima come Tansa, con l'ortografia usata da Chateaubriand nella sua opera Voyage en Amerique. Solo in seguito Tansa è diventato Taensa.
6) Nella voluminosa storia delle missioni spagnole non vi è alcuna menzione dei Taensa.
7) La tribù fu sotto costante osservazione dei Francesi dalla sua scoperta ad opera di La Salle (1682) al suo annientamento (secondo Brinton nel 1730-40). Charlevoix ha documentato i dettagli, aggiungendo persino i nomi dei proprietari di piantagioni che ottennero in concessione le terre dei Taensa.
8) Impossibile che un frate spagnolo operasse nella Louisiana coloniale e che nessuna fonte francese lo abbia menzionato.
9) Si ravvisano numerose incongruenze relative alla flora, alla fauna e alla cultura (incluso il calendario). Il problema è che queste inconsistenze si trovano anche all'interno di testi in Taensa, non si tratterebbe quindi di semplici neologismi. In particolare:  
- L'acero da zucchero non è mai cresciuto nelle paludi della valle del Mississippi; 
- La canna da zucchero è stata introdotta in Louisiana verso la fine del XVIII secolo;
- Ci sono numerosi riferimenti alla neve e al ghiaccio; 
- Nessun popolo indigeno della valle del Mississippi ha mai usato bovini da traino, né ha mai consumato il latte di animali domestici. 
10) Il Taensa presenta caratteristiche grammaticali inusuali nelle lingue amerinidiane. 

A questo punto credo che sia importante riportare il materiale linguistico.
 
Note sull'ortografia usata da Parisot  

Vocali brevi: 

a /a/
e /ε/ 
o /ɔ/ 

Vocali lunghe: 

â /å:/
é /e:/
ô /o:/
ou /u:/

Vocali brevi o lunghe:

i /i/, /i:/
u /y/, /y:/ 

Consonanti: 

Le consonanti b, k, l, m, n, r, v si pronunciano come in francese. 

c, ç /ʃ/ (come ch in francese) 
d /ḍ/ (come d in inglese attuale) 
ds /d-z/
g /g/ (ha sempre il "suono duro") 
gn /gn/ è un gruppo consonantico (ha hempre il "suono duro", come 
    nel tedesco Gnade "pietà") 
h /h/ (non è mai "muta", neanche dopo alrta consonante)
hh /x/, /χ/ (come nel tedesco Bach) 
f /φ/  
ng /ŋ/ (come nell'inglese singer "cantante")
n'g /ŋg/ (come nell'italiano fungo)
p /p/ (tranne che nel gruppo mp)
mp /mb/ 
s /s/ (è sempre sorda come nell'italiano sono, tranne che nel 
    gruppo ds
ss /sts/ 
t /ṭ/ (come t in inglese attuale) 
ts /ts/ (t è come in francese, la sibilante si sente poco)
nt /nḍ/ 
w /w/, /ʊ̯/  
y /j/
 
lr e sr trascrivono suoni di difficile descrizione 
 
Dizionario Taensa - Italiano 
 
aba "salutare" (v.)
abban "nascondere; seppellire"
abbanaou, abbanavaou "caverna"  
abma, amma "rosa" (fiore)
abmwâ "essere lungo; trascinare per il lungo"
abra "lavare" 
abyomeô, abyomô "palato"
adanda "fungo" 
adsaro "balsamo" 
aéllub, âllub "era brutto, era sgradevole"
aha, âha "essere contento, divertirsi"; "ridere" 
ahhal "essere contento, gioire per qualcosa"; "ridere" 
aimib, ayimib "era rotondo"
akatak "lino"
aksoungal "fiele, bile" 
aktaka "cielo azzurro" 
aktou "disturbare, imbarazzare; ostacolare" 
alyimi "carro dalle ruote piatte"
amhak "sandalo" (calzatura)
amhakkini "i sandali" 
amhakyi "sandali"
ampôga "rete da pesca" 
ampôgani "grande rete"
amtanua "palma da olio" 
anavugal "uovo" 
a-ngeb "era arrabbiato, era malcontento"
angovo "colibrì" 
annado "sommacco" 
antanaya "biancospino"
antanu "piccola farfalla dalle ali bianche" 
aoussoral "pala" 
aouveb "ha detto; ha parlato"
apâmra "piuma"
apayatmats "specie di giunco" 
apyagigem, apyagiyem "gambero"
arankoal "ortica; cardo"
araya, interiezione di collera 
aroutsi "essere sfuggito, essere fuori, essere all'esterno"
arrâkango "oca"
arto "confinare; seguire fino al confine"
artoao, artoau "confine, costa, riva"
arwa, ârwo "abbaiare" 
ârwob "abbaiò"
arwor "cane" 
ârworoyo "piccolo cane" 
atilgyo "erba" 
atilgyo-gi "erbe; prateria"
atka "ala"
atkakayo "ala" 
atkraf "liana, tipo di pianta rampicante" 
atlahi "more" 
atlahigi-ktouv "rovi"
atra "conoscere, sapere" 
atsu, adsu "essere rapido; essere frequente; andare veloce" 
atsur "frequente; veloce"
attog "aspettare, attendere; essere paziente" 
atwe "fu, esistette; ebbe luogo, accadde"
av "e" 
avâratal, avâretal "orecchio"
avho, avo "aggiungere; continuare" 
avoungo "colibrì" 
avyathâmo "perca" (pesce) 
awôtanal "melograno" (frutto) 
awôtnab "era bello"
âyâb "si infastidì"
ayar "questo" (pronome di genere nobile)
ayaral "luppolo" (o pianta simile)
aye "guarire" 
ayerao "rimedio, medicina" 
ayôpaha "tipo di uccello tuffatore"
bâbreha "intervallo di tempo" 
bâbreha-morra "cammino fatto in un intervallo di tempo" 
bahâ "brillare; splendore; raggio"
bahhab "fragola" 
balhu "essere solo; essere libero" 
balhuoni "libertà" 
behho "ritornare; rinculare"  
bekwengu "natiche" 
be-kyaga "correre appresso"
bemmeryo "nido" 
betto "seguire; andar dietro; perseguitare; andare a caccia" 
bettorâ-hebut "domani; l'indomani"
bilho "pagare, assoldare" 
bilhôleal "denaro, moneta"
binbyo, binnyo, birbyo "saltare su qualcuno; essere geloso"
blammu "onorare, rispettare"
ble "in, dentro" 
bleabbanal "sacco" (lett. "che nasconde dentro") 
bling "goccia; sorso" 
blinggi "rugiada" 
blitki, belitki "essere vuoto"; "nessuno"; "niente"; "invano";
     "non"; "(non) più"
blôm, bloum "petto; stomaco; polmone"
blonko "essere all'interno"  
bloummôou "tempesta, temporale"  
blunnou "spingere; muovere" 
blunnou-i "rimuovere" 
bma-kente "cogliere rose"
bnâbha "essere allegro; essere tranquillo" 
bnôblô "essere paziente, attendere; esitare" 
bôbâ "nuotare"
bôbâr, bôbar "pesce" 
bre "durante"
bremte "durare, estendersi" 
bremter "sempre"
bte "vicino a, presso; fino a" 
btitki "essere vicino a"
buâ "riso; riso selvatico" 
bwens "arbusto che si crede faccia fuggire i serpenti" 
byaga, byaya "condurre, guidare"
byane "saltare, danzare; danza" 
ca "nessuno"; "niente"; "non"; "mai" 
ca-blounnou "essere tranquillo"; "pace"
çaddâbual "stoppa" 
ca-geyer "poco" (lett. "non molto") 
ca-gisse "mancare di"
cagista "cieco" (lett. "che non possiede occhi")
cagnahe "poco" 
ca-gnaheryi "qualche" (plurale)
cana "trovare; incontrare; guadagnare" 
çan-abma "falsa rosa, dalia"
çan-doukka "grigiastro" (lett. "falso bianco")
çan-e-tkati "cotone selvatico" 
çan-ikro "rossastro"  
çân-o-doukka "biancastro"
çan-pannag "rame" (lett. "falso oro") 
ca-otme "durezza di cuore"
caoung "fico"
capâno, cepâno "corvo"  
cappandya "vite" (pianta) 
ca-ravga "oscurità"
ça-vâryar "fingere di essere malato"
cawa "negare, rifiutare"   
çawab "otto (9)" (vedi wab)
cewo "essere verde"; "erba" 
ceworao, ceworaou "verdura; prateria"
cewodetrek "rana verde della prateria" 
cewoyugnur "serpente verde"
cewoyupiwamakal "gramigna" 
çlu, particella che marca il plurale inclusivo 
çlu-hog "noi" (inclusivo) 
çlu-hônigin "noi" (inclusivo)
çôn, çôno, particella che marca il plurale esclusivo
çongo "essere falso" (vedi kongo
çôn-hog, çôno-hog, çôn-hogi "noi" (esclusivo) 
çôn-hônigi "noi (esclusivo)
çon-yehônigini "noi" (esclusivo)
coukka "impastare" 
coukkabiao "pane"
cpandeterek "rana dalle zampe nere"
cpâno "essere scuro; essere nero"; "notte" 
cpâno-blinggi "rugiada della notte"
crav "lacrime, pianto" 
crava, crâva "piangere"  
ctorrô "essere pesante; peso; fardello" 
ctorroal "mazza" 
ctorroal-win "mano destra"
ctorrôao "fardello"
cvôt "garretto"
cwétamou "lucertola verde"  
cwôkedeke "pollo delle praterie"
daddat "tre a tre" 
dâman "orso bianco" (verosimilmente "orso albino") 
danda "fungo" 
dat "tre (3)" (vedi sdat
datidatki "trenta a trenta"
datimya "ragno" 
datki "trenta (30)"
datmi "tessere" 
datmial, datmibial, datmibiao "tessuto" 
datsannye, datsénnye "grosso ragno dal morso pericoloso"
déidni "formica nera"
déidnikro "formica rossa" 
deterek, detrek "rana" 
dnada "erba; fiore"
dnanda "sognare"; "sogno" 
dnoubbo "aver fame, mancare di cibo" 
donka "stendere a terra; coricare; versare"
dost, doust "fumo"; "nebbia"; "nuvola"; "polvere"  
dostô "fare fumo; fare polvere"
doukka "essere bianco; bianco" 
doukkarao "schiuma"
doukwômôs "dente bianco" 
dounga "essere fedele, essere devoto"
drobma "iniziare; inizio; mattino; aurora" 
drobma-gityanga "gatto"
drobma-tyangar "gallo" 
dsara "graffiare; rosicchiare" 
dseben, dseveng "giglio rosso"  
dserb "sgabello, sedia" 
dserbe "sedersi; far sedere"
dsia "colibrì dalla testa nera" 
dsorbimarte "stitichezza" 
dsulougnibâ "fiore effimero"
durte "abbracciare affettuosamente"
dwe "certamente" 
dwepé "prestare; affidare; raccomandare"
dwons "sangue; parente; cugino; famiglia" 
dyonô "esistere, vivere" (detto di animali) 
dyonô-lo-idso "uccidere un animale"
dyonôrogi "animali" 
eahhan "riderà" 
e-ârwon, y-ârwon "abbaierà"
eddâkam, ddâkam "vaso; secchio" 
edsorb "ventre; intestini, interiora; ano" 
egda "essere prudente, fare attenzione"  
égniaou "focolare" 
égni-i "bruciare con fiamma"
égnimilô "sole" 
égniskat "terra cotta, mattone" 
eiavo "uccello dalle piume bianche" 
eimin, eyimin "sarà rotondo"
eknat "orina" 
élhué, éllué, élué "essere simile a, somigliare"
élluk "essere brutto, sgradevole" 
éllun "sarà brutto, sarà sgradevole"
ellur "brutto, sgradevole"
ellyo "dire addio" 
éllyon "dirà addio"
elta "attaccare, assalire"
eluér me "simile a, uguale a"
emnaou "lampone"  
empyanma "farfalla bianca con grossa testa e antenne lunghe" 
e-ngen "sarà arrabbiato, sarà malcontento"
engo "essere in buone condizioni"
enguao "acacia"  
enkousens "acetosa" (pianta officinale) 
eol "luna, mese" 
eol-alougni (cpâno) "luna nuova"  
eol-ma-alougni "ultimo quarto di luna"
eol-ma-itwe "primo quarto di luna" 
eol-ma-yarai "primo quarto di luna" 
eol-ofrâ "cerchio di nubi intorno alla luna" (segno di pioggia) 
eol-pyan "luna piena"
eol-yimi "luna piena"
eouven, ouove "dirà; parlerà"
epreg "ginocchio"  
ert "contro; al contrario; altrimenti"
ertre "essere contrario; difendere; opporsi"
essorbei, essorbeyi "serpente diafano" 
essorbyo "vetro" 
etamou "lucertola" 
etbuv "bastone; asta; stelo"; "remo" 
etbuvgi "bastoni"
etsu "mangiare avidamente, divorare" 
etwe "sarà, esisterà; avrà luogo, accadrà"
é-vhon "aggiungerà; continuerà" 
evul "colibrì blu e verde"
ewéhetal "elleboro"  
eyameo "trota" (o pesce simile) 
éyân "si infastidirà"
fanma, panma "forare, perforare"
fant "cintura, cinghia; nervo" 
fawe "inviare" 
faweri "messaggero"  
fenta "essere lungo"; "lunghezza; linea; raggio" 
fentagi "griglia; recinzione"
fertso "essere ubriaco; essere abbagliato" 
fitna "tentare, provare; mirare"
fongo "essere sottile, essere delicato"
forra "corrompere" 
forra-i "ammuffire" 
fougna me ngeneg "condurre una barca"
fougne "incaricare qualcuno di qualcosa" 
furné "soffrire; essere sensibile" 
-g, suffisso del plurale
gahu "colore biondo o rosso" (traduzione incerta)
ganang "grande paniere, cestino"
ganvu "soprattutto, principalmente" 
gayénao "erba usata dalle donne per tingersi il viso di rosso"
géang, giang "salsapariglia" (vedi kéang)
gégem, gegem "due a due"  
gelensi, glensi "resina odorosa" 
geligabôbar "tipo di pesce bianco"
gelika "mammella, poppa"
gem "due (2)" 
gemens "secondo"  
gemi-gemki "di venti in venti"
gemki "venti (20)" 
gemkiens "ventesimo"
gergna "moltiplicarsi; accrescersi; maturare (detto di frutti)" 
getwa "sospendere, tenere sospeso"
getwalvuniv "magnolia dalle lunghe foglie" 
gewik "essere pastoso; incollare"
geye "essere sufficiente" 
-gi, -gini, -gin, suffisso del plurare 
gi-cana "indovino" 
gi-donkara "fiume" (lett. "che ha pendenza")
gi-dserbe "presidente" (lett. "che ha il seggio") 
gigaman, giggaman "pecora, agnello, animale da lana"
gi-gyamnang "aratore"
gikenubu "uccello da preda, rapace"
gi-kkyaga-fawe "corriere" 
gi-kyaga-m-uvlo "innamorato, spasimante" 
gilbi, gilobi "abitante" 
giloô, giloou "frassino"
gime "ricominciare; raddoppiare" 
gi-miovi "pazzo"; "pazzia"
ginankaral "nuvola" 
ginimparyé, nimparyé "pipa, calumet"
gis-, gi-, prefisso possessivo
gis-ârwa "cane" 
gis-aye "medico" (lett. "che ha la medicina") 
gis-ayerao "medico"
gisgôhoyo "tacchino selvatico" 
gis-in'galanal tereneng "essere impossibile" (lett. "avere una
    cintura al braccio"
gis-kyaga "corridore" 
gis-legengig "ricco" (lett. "che ha denaro")
gis-ohhamyo "colui che parla; oratore"
gisse "avere, possedere" 
gis-sétre "gatto"
gis-tyanga "cantante"  
gitrô, gittrô "che abita a" 
gi-v-vorte "colui che viene; straniero"
giwâkwô "grossa nuvola di pioggia"
gletno "essere ardito, essere coraggioso" 
glik "latte" 
glou "cuore" 
glouctorrô "fegato"
glou-nganne "amarsi reciprocamente" 
glou-vevlamma "sorridere con affetto"
gnabla "abbandonare, lasciare"; "essere pigro" 
gnahe, gneha "essere numeroso, abbondare"; "numero"; 
   "totalità; tutto" 
gnango "precedere, andare avanti; essere davanti" 
gnawa, gnaha "interrompere; impedire" 
gne "avanti, davanti, prima; piuttosto" 
gne-wove, gne-ouove "predire"
gnokesal, ignokesal "specie di ragù di erbe e carne"
gnoksi "mescolare; confondere" 
gn-yara "prevedere, aspettarsi"
gôgya "essere profondo; essere cavo" 
gôgyarao "abisso, precipizio"
gohhav "seno"
gôho "essere irritato, essere furioso" 
gwikou "porridge"
gyamnang "legno curvo usato come aratro" 
gyamnangyi-skat "campo"
gyéne "vivere nella dissolutezza"
ha "uno solo, unico" (vedi yeha
ha "un certo, qualcuno"
haav haki "undici"
hade "essere caldo; calore" 
hadehôu "che caldo!" 
hadeol "Luna del Calore" (il quarto mese)
haens, yehaens "primo" 
hâgwô "essere possente; dominare" 
Hâgwôr "Grande Spirito"
haha "uno ad uno" 
hakens, hakiens "decimo"
haki "dieci (10)" (vedi yehaki
hakihaki "dieci a dieci"
halalôou, interiezione di dolore 
halbâ, halvâ "puzzare" 
halvilgengig "metallo bianco che puzza" (forse "stagno") 
hâl-wâta "odiare con disprezzo"
hâlya "essere mediocre; essere piccolo; essere spregevole" (v.)
hapnal "essere vero"; "vero" 
hâstri "fare la guerra, combattere" 
hastri-lo-idso "uccidere un uomo"
hâstrir "guerriero"; "uomo" 
hâstrir-o-blammu "uomo rispettabile" 
hâstrir-o-gini "i guerrieri" 
hâstrironi "grande guerriero"
hâstriryi "popolo, tribù"
hawora "lievito" 
he "intorno"
, interiezione di stupore o di ammirazione
hebut "sole; giorno" 
hebut-alougni-bre "ieri" 
hebut-e-nrab "girasole"
hebut-myodonka "tramonto, oriente"
hebut-myololâno "levarsi del sole, oriente" 
hebut-neha "oggi" 
héfne "splendore; luce; sole"
héfne-alougni be "la vigilia di" 
héfne-betto "domani" 
hémets "ratto muschiato"
héniro "pino"
herre "lancia, giavellotto" 
herwa "portare, trasportare; sostenere" 
hha "allora"
hhalkewa "essere buono e allegro"
hham "tempo; momento; epoca"  
hhamol "rabarbaro" (o pianta simile) 
hhapka "amare appassionatamente"
hhawo "fermentare" 
hhenrô "essere nemico"; "nemico" 
hhigré, higré "gridare"; "grido"
hhol "casa, capanna" 
hholgini "case"; "villaggio"
hhurnou "essere appiccisoso; incollare" 
hhurnourao "colla" 
higbô "ricordare; ricordarsi"; "memoria"; "anniversario"
higiri "pernice"  
hitko "perdere; indurre in errore; lasciare; dispensare"
ho "io" 
hôbôl "emettere un suono grave o sordo" 
ho-dnoubbo "la mia fame"
hofma "sostituire"
hog, hogi "noi"
hokand "per me; quanto a me" 
hokandgi, hokandgin, hokandgini "per noi; quanto a noi" 
ho-nesta "il mio freddo"
hôni "io" 
hônigi, hônigin, "noi"
hôn-ista-cawa "mio malgrado" (lett. "il mio occhio che rifiuta") 
houhhayâ, interiezione di vergogna 
houlla "riempire; tracimare"; "essere ubriaco"
houyoun "nitrire" 
houyounarâ "cavalla, giumenta" 
hovesa "per me; quanto a me" 
hovesag, hovesagi, hovesagin, hovesagini "per noi; quanto
    a noi"
hub "fuoco fatuo" 
hub "piatti" (strumento musicale)
ibgye, ibbye "spiegare con iscrizioni o disegni"
ibgye-niao "libro" 
ictôrroal, ictôrrwal "mazza"
iddâman "tipo di erba tossica con fiori gialli"
idryan "convolvolo minore"
idso "morire"; "morte" 
idso-pankte "morte miserabile"
idsorbimartal "pianta che guarisce dalla stitichezza"
idso-slitla "letargia"
idunyo "grano, frumento" 
ifentaral, ipentaral "schiena"
ifro "dichiarare infame, condannare" 
igegada "talismano" 
igetwaral "gancio, uncino" 
iimir, imir "è rotondo"
ikravoungo "colibrì rosso dalla coda verde" 
ikro "essere rosso"; "rosso" 
ikro-sérup "uccello rosso", "cardinale (Cardinalis cardinalis)" 
iktoucpân "legno nero, ebano"
ikyov "pellicano" 
ilbatmaâ, ilvatmaâ "cera d'api"
iléhhâ, léhha "banana" 
ilegengi "tipo di pioppo dalle foglie bianche"
illou "soffiare; respirare" 
illourao, illouriao "soffio"; "aria" 
illukea "pipistrello" 
imantya "uccello affine al cuculo"
imouhala "ombelico" 
imraweya "vaniglia" 
imtân, mtân "muschio" 
in'galanal "cintura"
in'galani "fianco; costato; pelle dei fianchi; pelle del ventre" 
i-ngen-hôni "sono arrabbiato, sono malcontento"
inrôbekal "ascella; angolo rientrante; angolo"
ipfu "marcare; segnalare"; "segnale; segno" 
ipfurao "segno; orma, impronta; cicatrice; aspetto"
iptitoki : vedi ptitoki
ipva "donare" 
ipva, pva, vva, va "dona!"
irbyu "seppellire; fare il funerale" 
irnu "coagularsi (detto del latte che caglia)" 
isahourao "tipo di cactus di grandi dimensioni" 
issâvaral "chiave" 
i-ssohe-r-souao mho "quello mi fa piacere"
ista "occhio" 
istabte "tempo" 
istagem "due occhi"
istagi "occhi" 
istagiaral "negli occhi" 
istagioyo "piccoli occhi" 
istahhal "occhio allegro e dolce"
istahhalki "piccoli occhi"
istaktwensôgyo "palpebra" 
istaloyo "occhio allegro e dolce"
istang "con l'occhio, tramite l'occhio" 
istani "grande e bell'occhio"
istanikswa "indovinare" (lett. "pensare ai propri occhi") 
istaral "nell'occhio"
istatyulla "guardare sorridendo"
isual "bue; toro" 
isualâ "vacca" 
isultwat "trifoglio" 
itabaval "bambù" 
i-tcôb-souao "ciò è male"
iterenal "braccialetto"
iteve "frutto; mela"; "ciste"
itkansurthoo "chioma riccia" 
itwaou, itweaou "luogo elevato; collina"
itwe "essere, esistere; aver luogo, accadere" 
itwebao "avvenimento passato; avventura"
itwenao "ciò che deve essere"
itwerao "ciò che accade"; "qualcosa"
ivârang "radice" 
ivnéyi "altrimenti; non è altro che"
ivunuv "albicocca"
iwâtnalyo "corallo; gioiello" 
iwonasi "vestito" 
iwôtnar, iuôtnar "è bello" 
iwover, youver "dice; parla"
iyâ "infastidirsi"  
îyâr "si infastidisce"
kabal "pianta rampicante"
kahha "odiare fortemente" 
kâlat "tetraone" 
kalav "essere spesso"
kama "cadere" 
kangô "suonare, risuonare"; "voce; suono"
kanno "dipingere disegni; dipingere tatuaggi; scrivere" 
kannobiao, kannoviao "disegno; dipinto; scritto, libro,
     lettera"
karbat "essere aguzzo, essere appuntito"
kattaor "tamburo" 
kayar "a questo" (dativo, genere nobile)
ke "a"; "per" 
kéang, kiang "salsapariglia"
kedek, kedekâ "pollo"  
keho, kho "a me, mi" (dativo) 
kehônigin "a noi, ci" (dativo) 
kekna "a chi; a cui; al quale; ai quali" (dativo)
kente "raccogliere"
kéret, kért "pepe" 
kesoungarao "limone" 
kewa, kwa "essere buono, essere giusto" 
kewar "buono"
kilyou "deliberare; giudicare, rendere una sentenza" 
kinesi, kinyesi "gru" (uccello)
kinyo "stancare, spossare" 
kinyo-i "essere stanco; essere rilassato"
kinyossakno "riposarsi, oziare" 
kna, kn "che" (pronome relativo)
knanda "orinare" 
knande, knanede "pene, membro virile" 
knanede-ngun "testicoli" 
knub "artiglio; unghia; scaglia" 
knubya "graffiare"
kodam "specie di serpente nero e giallo" 
koltor "oltre; piuttosto che" 
koltov "salire; sorpassare; attraversare"
kongo "essere falso"; "essere perplesso, dubitare"  
kongo-wove "mentire"
konswa "trottare"
konswar "cavallo" 
konswarâ "cavalla, giumenta" 
konswaryi "cavalli"
korôbat "sasso"; "nòcciolo"  
kou-ktouv "foresta"
kour "vaso; pentola"
kroungi "dipingere"
kroungial "pittura" 
ksonga, ksounga, ksouna "essere acido, essere acre"
ksou "sale" 
ksouoni "allume" 
kswans "collo" 
kswansal "collana"
kswanserab "gola"
ktac "ruscello, fiume" 
ktacidatmya "ragno d'acqua" 
ktac-i-stiopgi "le rocce del fiume"
ktaka "essere blu"; "colore blu" 
ktakayal "tintura blu" 
kte "su, sopra; in alto"  
kte yararao-revyékki "sopracciglia"
ktouv "albero; legno" 
ktouvgi "foresta" 
ktouvokwengu "resina" 
ktouvoni "bell'albero"
ktwensôg "pelle; cuoio; scorza"
kutlôm, kutloum "fessura; apertura; porta; bocca"
kungo "baciare" 
kwango "essere puro, essere limpido" 
kwatswans "abete" (o simile conifera) 
kwa-tyanga "cantare bene"
kwengâbmwâ "lumaca, chiocciola" 
kwengal "sostanza collosa"
kwengu "essere grosso; essere spesso, denso; essere grasso" 
kwomo, kwomwo, kwowo "lodare, celebrare" 
kwov "stoppa"
kyaga "correre" 
kyaga-faweri "corriere" 
kyakedekâ "pollo delle praterie" 
kyar "a questo" (dativo)
kyevini "a te, ti" (dativo) 
kyo, kyog "a sé" (dativo)
kyolo-amrawô "avere l'abitudine di" 
kyolo-mrawô "abituarsi a" 
kyo-nikswa "pensare tra sé" 
kyo-nim-wove "parlare tra sé"
lakov "ananas"
lâno "essere diritto"
lânoal, lânwal "pioppo" 
lavsenab "cipresso" 
lavuniv, lakvuniv "magnolia" 
layo "santo, divino" 
lbala "legare, attaccare; appendere" 
lbalaral, lbalarao "gancio" 
lbonwe "muovere; distuggere; disfare; rovinare" 
le "fino a"
legengig "argento; denaro" 
lengô "chiamare, nominare"; "nome"
lenta "accendere, dar fuoco" 
lentahéfne "torcia" 
léntele, léntle "moscerino; sciame di lucciole"
lettrô "essere forte; essere coraggioso"; "forte; forza" 
lettrô-yup "sfrontatezza"
leua "essere molle come la cera"
lewed "sasso rotondo; "nòcciolo"; "talismano femminile"
lgengi "brillare di un bianco pallido come l'argento" 
ligeli "acero rosso"  
liketnu, liktnu "avvelenare"; "veleno" 
liketnu-datimya "ragno velenoso" 
liketnutyub "mosca nera velenosa" 
liléttrôal "quercia" 
limki "essere scemo, essere insensato"
lisso "sputare" 
lissuf "pianta che provoca la salivazione" 
lo-, prefisso causativo 
lo-âhâ "divertire" 
lo-âtra "far conoscere; pubblicare" 
lo-âtra-i "essere conosciuto; essere pubblico"
lo-balhu "liberare, riscattare"
lobi "abitare"  
lobiriaou "abitazione, luogo dove si abita, dimora"  
lo-égni "fare arrostire alla fiamma"
lôg "quattro (40)" 
lo-gnahe "moltiplicare"
lo-gôgya "scavare" 
lohâl-ssipla "minacciare"
lo-idso "far morire; uccidere" 
lo-iyâ "infastidire" 
lôkki "quaranta (40)" 
lo-kwango "purificare" 
lo-lâno "erigere; allineare" 
lo-layo "santificare" 
lo-lettrô "sfrontatezza"
lo-nesta "raffreddare" 
lo-ngalne "addolcire"
lonwo "mettere a nudo; pelare" 
lo-omtlou "allontanare" 
lopagyamal "purga, purgante"
lo-parre "abbellire"
lo-rakne "cullare" 
lo-routsi "far uscire, emanare"
lo-sanna "ingrandire"
lo-sanna-i "diventare grande"  
lo-sotno "essere lugubre; spaventare"
lo-ssipla "promettere" 
lo-tanwa "far produrre; fecondare"
lotecôbal "maleficio" 
lou-a-nouhô "aver finito di vivere, essere morto" 
loubro "bagnare, irrorare"
lougni "perire; finire; scomparire"  
lou-nouhô "finire di vivere, morire" 
lo-uobô "sommergere; far annegare"
lou-ousso "finire di unire" 
lo-usso "far unire, congiungere" 
lousté "portare a termine" 
lo-yoce "sporcare"
lra-dwons "parente per alleanza"
lra-mityab "patrigno" 
lra-mityabi "figlio adottivo, figliastro"
lra-nga "parente per alleanza"
lranha "fare; far diventare"
lranha-i "divenire"
lue "come; così" 
luetamou "lucertola grigia che si nasconde sotto la sabbia"
luv "sabbia" 
lwouktli "far scegliere; maritare"
lwoumme "far sembrare" 
lyémav "dragone; mostro" 
lyesamhak "racchette da neve" 
lyesse "far cadere la neve; nevicare", "neve" 
lyesseaou "nord" 
lyongou "aspirare, inalare; tirare (tabacco)"
lyonsayo, lyonsao "ostrica; cozza" 
ma-âtra "familiarizzare con qualcuno"
mahak "grande farfalla dalle ali nere e gialle" 
ma-kama "inclinare"
makayawits "specie di quaglia"
mankata "indaco" 
mâr "cento (100)" 
marâbyo "specie di papavero"  
mâr-mâr "cento a cento"
maroubôbâr "specie di piccolo pesce"
marte "chiudere" 
marterao "recipiente, scatola"
martno "rispettare, stimare" 
mâr-u-gem "duecento" 
mâr-u-gem-u-haki "duemila"
mâr-u-hak "mille"
mâr-u-mâr "diecimila" 
mâr-u-sdat "trecento"
marwo, mrâwô "essere incostante"; "volubile"
masart "remo, pagaia" 
masra "sedurre" 
mayar "questo" (accusativo, genere nobile)
meganda "mais" 
mehaki "dieci (10)" (vedi yehaki)
meho, mho "me, mi" (accusativo) 
mekna "chi; cui; quale; quali" (accusativo)
merugav, mrugav "canna"  
méshu "offrire; regalare"; "offerta"
mih "sei (6)" 
miki "sessanta" 
miki-miki "di sessanta in sessanta" 
mî-mih "sei a sei"
minma "volpe"
minma "mento" 
miovi "topo"; "cattiva sorte, maleficio"  
mithaki "dieci (10)" (vedi yehaki)
mitya "generare"
mityab "padre" 
mityabi "figlio" 
mityabigi "figli"
mnama "essere vivo; essere vigile; essere agile" 
modwe "affermare; consentire; assicurarsi che uno faccia 
     qualcosa"
mohhov "serpente" 
mohou, moou "infilare" 
mokne "buona condotta"; "essere saggio"  
morra "viaggiare"; "sentiero; strada"  
mouha "convolvolo" 
mrahha "vivere da libertino" (detto di uomo)
mrawô "essere ordinario, abituale"
mte "lontano da; dopo" 
myar "questo" (accusativo)  
myo, myog "sé" (accusativo)
myo-abra "fare il bagno" (Parisot riporta myo-albra, che deve 
    essere un refuso)
myo-donka "coricarsi"; "scendere" 
myo-dwepé "fidarsi"
myo-egda "guardarsi da; essere riservato" 
myo-lo-koltov "essere orgoglioso"
myo-lo-lâno "ergersi, levarsi" 
myo-lomtlou "allontanarsi; fuggire" 
myolo-sanna "essere orgoglioso"
myolo-uoboyo "lontra" 
myo-robne "nascondersi" 
myo-sottrô "essere fedele"
myo-uvlo "amarsi"  
myo-uvlo-wig "amatevi l'un l'altro" 
myoyarssorbyo "specchio"
nada, nâda "erba; fiore" (vedi dnada
nagaman "vello; lana"
nagonda "capriolo"  
naktwi "tipo di passeraceo"
naltahi "ramo" 
nâmme "mordere; rosicchiare; pungere; scolpire" 
nâmmebigi-mouha "pianta che guarisce dal morso dei serpenti" 
nâmme-i "morso; puntura; taglio" 
nangô "essere vecchio"; "vecchio" (agg.) 
nângor "vecchio, anziano" (n.)
nanka "piovere; far piovere"; "pioggia"
nattorbo, nottarbo "ninfea" 
navug "essere rotondo; rotolare"; "palla; testa" 
navug-e-kour "cranio" 
navug-e-nyétlal "fronte" 
navukswansal "corona"
nea "ramo; ceppo" 
néanga "salmone" 
nébtama "mirto"
neha "essere presente"
néibmo "acero da zucchero" 
nenim-wove "balbettare"
nerbir "farfalla"  
nesta "freddo" 
nestahalôou "che freddo!"
nestiop "ghiaccio" (lett. "pietra fredda") 
néulo "arancia; arancione"
neyed-hébut "equinozio di primavera"
nga "fratello"
ngaâ "sorella" 
ngaandeyo "sassafrasso"
ngaho "tacere; cessare; silenzio" 
ngalne "essere dolce, soave" 
ngalnerao "midollo"
nganne "essere in rapporti fraterni"; "commerciare" 
nganner "mercante" 
nganneriao "merce"
ngâranweki "luccio"
ngemôkroungi "arcobaleno" 
ngemôm "cielo" 
ngemôm-o-ktaka "l'azzurro del cielo"
ngen "collera" 
ngen "sii arrabbiato!"
ngene "andare in barca, navigare"
ngeneg "barca"  
ngenegigem "due barche" 
ngenegikte "sulla barca"
ngenegoni "grande barca"
ngenegyi "barche"
ngerna "essere arrabbiato, essere malcontento" 
ngôbâm "stuoia" 
ngouyou "essere piccolo" 
ngun "grano, chicco, semenza" 
ngun'gi "chicchi"
ngunoyo "pupilla dell'occhio"
nikswa "credere; pensare, riflettere" 
nim, particella diminutiva e frequentativa
nimaral "pulce"  
nim-crava "singhiozzare" 
nim-loidso "far morire di una morte lenta e crudele"
nimpa "seguire, venire dopo, essere successivo; successione" 
nim-vitra "bere a piccoli sorsi" 
nim-vitra-i "essere bevuto a piccoli sorsi"
nimwove "borbottare, biascicare"
niponkoal, niponkwal "bambù" 
nitwan "a causa di"
nogangô, noyangô "rovo"
nokse "crescere, vegetare" (detto di piante)
nôtha "vulva, utero" 
nouhô "vivere; respirare"
nouhô-bnâha "vita felice"
nouhôr "uomo"  
nouhôrâ "donna" 
nouhôr-o-gi "uomini"
nponko "grattare; pulire; usare"
nrab "fiore" 
nrab-eol "Mese dei Fiori" (il secondo mese, che corrisponde 
    a Maggio)
nrab-eol-i-tyub "maggiolino" 
nrab-i-kour "corolla"
nral, nrâl "becco, rostro" 
nral-apente "airone"
nreis "spirito, genio" 
nrôbka "rompere" 
nuneo, noneo, nouneo "scoiattolo" 
nunyo "colore rosso dello scoiattolo"  
nvanya "spiegare; interpretare" 
nwasse, nwasser "sette (7)" 
nwasse-nwasse "di sette in sette"
nyabta "essere aguzzo, appuntito" 
nyakdabaov "gelso bianco" 
nyakse "mettere; posare" 
nyamwin : vedi unnyam-win 
nyétla "estendere; sviluppare; rendere piatto"  
nyétlal "tavola; asse" 
nyétlalki "scala; scale"
nyibsérup "uccello nero dalla testa rossa"
nyitta "salutare qualcuno" 
nyobetaral, nyabetaral "punta; freccia" 
nyobetaral-i-mart "faretra, turcasso"
nyobetatyub "ape; vespa; tafano"
nyornô "volare; volar via"
nyornôr "uccello, volatile"
nyulu "avere una cattiva condotta" 
nyulur "criminale" 
oah, urlo di guerra
oc, yoc "cinque (5)" 
ociocki "di cinquanta in cinquanta"
ocki "cinquanta" 
oc-oc "cinque a cinque" 
ofrâ, ôfrâ "essere rotondo"
ofrâdidni "formicaleone" 
ofraral, ofrarao "cerchio"; "anno" 
ogôgyal "zucca; vaso"
oh, ohh, interiezione di sorpresa o di disgusto"
ohhamyo "labbro; parola; linguaggio"
omnuatsi "mandorla"
omtlou "essere lontano, essere assente" 
omtlouwove, omtlouove "diffondere una voce"
-oni, -ni, suffisso accrescitivo
onkna "scuotere" 
onoanô "vigogna" (lana)
ononâ "faggio dalla corteccia liscia"
ontwôvac, ontwôvatc "tabacco"
onwo "essere nudo" 
onyabtyé "arbusto dalle spine dure e curve"
opa "mettere in gabbia, ingabbiare"
ôpariao "gabbia"
opmu "agire, fare"  
opmu-ert "complottare contro" 
opmu-ske "aiutare" 
opyuwav "gamba di animale" 
orkta "ridurre; sottomettere, vincere" 
orktai "servitù"
osbelyu "erba molto comune nelle praterie"
otanyamu, ôtéyamu "sacrificatore, sacerdote"
otme "avere pietà di qualcuno"; "pietà"
ottenô "galletta di mais" 
ottenôgi "gallette di mais" 
ottenôgi-loaégnii "gallette di mais cotte"
otwanva, otwanwa "zampa di animale" 
ouktli "scegliere; ricercare" 
ouktlib "marito"
ouktlibiâ "donna" 
ouma, oma "mangia!"
oumme "sembrare, somigliare; apparenza, esteriorità" 
ou-rewa-i "essere amato perfettamente"
ourpe, ouvpe "donare, ridistribuire, ricompensare"
ousso "unire, congiungere; raccogliere" 
oussobiaogi "provviste"
ousta "punire, castigare" 
ousté "finire, terminare" 
ou-uvlo "amare perfettamente"
ouv "età; anno" 
-oyo, -ouyo, suffisso diminutivo
pagyam "defecare" 
pandga, pandya "spiga; grappolo" 
pandya-kente "raccogliere spighe"
pankte "essere meschino, essere miserabile; miserabile"
pannâg "oro" 
pânyemilo "setaccio"
par-âha "sorridere"
par-ikro "leggermente rosso"; "rosa" (agg.) 
parre "essere bello, essere grazioso" 
par-slitla "sonnecchiare" 
par-vitrag "bere dolcemente, bere graziosamente"
paryemilo "conchiglia di cozza o di ostrica"; "piccolo piatto"
patawona "tipo di pesce"
pen "olio" 
pengu "essere grosso, essere spesso" (vedi kwengu)
penoni "liquore" 
pigeniou "sambuco"
pignyô "piantare; premere; scavare"
pirrya "avere la febbre"; "febbre; delirio"  
pnâg "corteccia d'albero; pelle dura, corno"
pnâo, pnângo "bruciare, consumare"; "fuoco" 
pourpwour "lupo; cane" 
prigge "grandinare"; "grandine"
pringuf, pringup "spalla"
ptitoki, iptitoki "pollice"
ptug "cenere" 
pyan-lyémav "figura mostruosa"
pyag "dito" 
pyag-ofra-ral "anello"
pyuv "gamba" 
râbha "conficcare, inchiodare"
raham "tossire" 
rakne, rakene "oscillare"
ranko, rranko "essere duro, essere aspro, essere crudele" 
ranwek "divorare avidamente"
ravagal "colore giallo" 
ravga "essere bello, magnifico, glorioso"; "bellezza, gloria" 
ravgayini "glorie, onori"
re "fuori da" 
rébenha "lucciola" 
rehmu "tagliare; scheggiare; affettare" 
rehmual "scure, ascia"
reobneyo "faina"
retna "ferro" 
réutimi "tallone" 
revyék "pelo"
rewa "amare, desiderare" 
rewar, rewari "amico" 
rewariâ "amata"
rewariao "oggetto amato" 
rewar-o-gi "amici"
robne "coprire; nascondere" 
robne-i "essere nascosto, segreto" 
robne m-pnângorao "spegnere il fuoco"
roubelou "tortora"
rounak "caimano" (traduzione incerta)
routs "sorgente, fontana" 
routsi "evacuare; uscire da; sfuggire"
rrahho "vendere; consegnare"; "tradire" 
rrahhor "mercante"; "traditore" 
rranko : vedi ranko
rrankorao "scorza"; "corno"
ruha "pentirsi" 
runhu "battere le ciglia; battito di ciglia, momento"
runhugi "minuto" 
ruontwôva "bruco del tabacco, verme cornuto" 
rwinsaou "luogo dove si mette la paglia"
rwons "piccolo stelo"
rwonsigi "paglia"  
sanhâstri "vincere, trionfare"
san-kahha "odiare fortemente"
sanna "essere grande"
san-ravga "grande gloria" 
san-sannar "molto grande"
san-vitrag "bere molto, essere un grande bevitore"
san-wata "odiare fortemente" 
sda-sdat "tre a tre"
sdat, dat "tre (3)"  
sdati-sdatki "trenta a trenta"
sdatki "trenta (30)"
sédin "vite americana" (Parthenocissus quinquefolia)
seluvi "cicogna"  
semulov "tipo di asparago il cui fiore dà un succo mieloso" 
semulov-i-wâkwôrao "succo del fiore di asparago"
sénge "lumaca" 
séru-lo-idso "uccidere un uccello"
sérup "uccello" 
sétre "miagolare" 
sétrer "gatto"
séuki "pidocchio" 
sillib "cedro"
sing "capelli di donna" 
singâng "liana acquatica" 
sinkav "daino " (o cervide simile) 
sinta "essere nuovo"; "novità" 
sintar-souao "è nuovo"; "non molto tempo fa"
sisgu "giaguaro" (glossa: "une espèce de tigre"
sitri "specie di uccello"
skand "per lui; quanto a lui" 
skandâ "per lei; quanto a lei" 
skandaâg, skandaâgi, skandaâgin, skandaâgini "pr loro;
    quanto a loro" (femminile)
skandgi, skandyi, skandgin, skandgini "per loro; quanto
    a loro" (maschile) 
skat "terra, suolo" 
skatloubro "fango; palude"
skatwens "fondo" 
ske "con, in compagnia di, insieme a" 
skeherwaralki "gemelli" 
ske-morra "marciare con"
slif, slip "marrone" (traduzione incerta)
slitla "dormire; sonno" 
slup "frutto simile a una pera" 
slupigi-ktouv "albero con tronco dritto e foglie larghe"
sokino "orso nero" 
soknô, ssoknô "accompagnare; essere insieme"
sotno "tremare" 
sottrô "custodire, conservare con sé"
sou "egli"
souâ "ella" 
souâg, souâgi "esse" 
souao "quello" 
souaogi "quelle cose là"
soug, sougi "essi"  
spamad "ciliegia selvatica"
spamadgi "genitali maschili"
sperma "offendere, rattristare"; "nero" 
sr "o"
srârâ "ragliare"
srisse "segare; fendere, tagliare" 
srisseral, srisserao "coltello; lama; sciabola"
srisse-sérup "specie di uccello"
ssaka "borsa di talismani" 
ssakno "riposarsi"; "pausa, riposo"
ssav "caviglia"; "chiave" 
ssave "slegare; aprire"
sse "lungo" (preposizione)
sseaou "bordo, riva" 
ssef "numero, cifra"
ssefé "contare; valutare" 
ssefé m-penta "misurare" 
ssefér-ho "circa" (lett. "io conto")
sser "sette (7)" (vedi nwasser
sserki "settanta"
ssipla "essere certo, essere sicuro"; "solido; testardo" 
ssitsi "digrignamento; fischio" 
ssohe "essere contento di qualcosa, gioire"; "gioia, piacere"
ssoknô : vedi soknô
ssouko "comandare"
ssoukor "capo, maestro" 
ssumit "cervello" 
staka, stak "mela di maggio (Podophyllum peltatum)" 
stalâ "per lei; quanto a lei"  
stalâg, stalâgi, stalâgin, stalâgini "per loro; quanto a loro"
     (femminile")
ste "come" (preposizione) 
sté "basta!" 
sté yehôn "mi fermo"
stenetbuv "croce; forca"
stenvu "incrociare"
stertyo "imitare"
stiop "pietra" 
stiopgi "pietre"
stiopgini "pietre" 
stiop-layo "pietra sacra"
stiorranko "pietra dura"
suots "alce; cervo"  
svesa "per lui; quanto a lui" 
svesaâ "per lei; quanto a lei" 
svesaâg, svesaâgi, svesaâgin, svesaâgini "per loro; quanto
    a loro" (femminile)  
svesag, svesagi, svesagin, svesagini "per loro; quanto 
    a loro" (maschile)
swômô "dente; mascella" 
swômôgi-ktouv "albero la cui corteccia cura il mal di denti"
syamyo "osservare; ascoltare; obbedire" 
tabav "essere diritto, piantato come un albero"
tahatam "albero dal legno bianco usato per produrre vari
     utensili (piatti, coppe, armi, etc.)"
tahouat "inverno; anno"
taketa, takta "costringere a fare una cosa; violentare"
taktla, taketela "sbattere, fare rumore" 
taktlayugnur "serpente a sonagli, crotalo" 
tan "fa'!"
tândo "giglio bianco"
tankwa, tanekwa "gonfiare, gonfiarsi" 
tankwarao "ciste, ascesso"
tankwaraou "montagna" 
tânoupen, tanwepen, tanwapen "oliva; olivo" (lett.
     "che fa olio") 
tânoupenouyo "giovane olivo"
tanwa "fare, causare, produrre" 
tanwabiao "atto, opera, frutto" 
tanwa m-anavugal "deporre le uova"
tanwarao "causa, motivo" 
tânwer, tânwealne "canna da zucchero" 
tanwerwâkworao "zucchero"
taréka "specie di vite i cui frutti sembrano lamponi" 
taréka-nyornor "tordo" 
taréktanwo "frutto del taréka"
tasrâva "martin pescatore" 
tatsa "spremere; soffocare"
tatsa-i "dimagrire" 
tatsarao "pinza" 
tatsaraog "pinze"
tawo "mostrare, dimostrare, provare" 
tcôbe "essere male; malvagio" 
tcôbopmu "azione malvagia" 
tcôbopmubiao "crimine" 
tecté "digerire; sopportare la bevanda" 
téivinga "igname" (tipo di tubero commestibile) 
tematnacwo "fieno" 
té-myo-robne "essere pudico"
tenyasi, tniasi "alloro" (o pianta simile) 
tern "braccio; manico"
tido "castoro" 
tidoâ "castoro femmina"
timiyo "indumento di lana"
tinab "cervo; bisonte"
tinyob, tinyop "bisonte" 
tirtno "entrare"  
tiska "begonia"
tkans "capigliatura, capelli" 
tkara "guancia"
tkati "cotone" 
tkattu "fortificare, consolare, aiutare" (traduzione incerta)
tketno "ricevere; accogliere" 
tketnor-ho "grazie"
tlarra "essere pari a"
tmanyap "becco, caprone"
tmatna "essiccare, far seccare" 
tmatra "adornare, abbellire; mettere in ordine"
tnan "stella, astro" 
tne "sotto, al di sotto, giù" 
tnelwe "essere sotto; inferiore, minore"
tnouns, tnoungs, tenouns "interiora, viscere"
tomnam, tamnam "serpente d'acqua" 
trakmou "tuonare; tuono; irritarsi; collera" 
tripliti, triplit "cicala" 
trô "luogo, posto"
trud "trave; blocco"  
tsérab "stelo; tubo" 
tsullahhapka "amore violento"
tsullat "canapa selvatica" 
tuesômra "erba serpentaria" (Dracunculus vulgaris)
twan "piede; passo; traccia" 
twan'gi "piedi"
twanivabualâ "vento del nord" 
twanivabualaou "paese da cui viene il vento del nord" 
twans "crine vegetale"
twantitoki "alluce" 
twanyugnudi "bruco"
twat "foglia" 
twe "per mezzo di; con" 
twe "sia! abbia luogo!"
twirri "impiegare, servirsi di"
twôc "pipa, calumet" 
twôcô "fumare il calumet" 
twôcwannado "sommacco che si fuma" 
tyabanta "avena selvatica"
tyallu "essere al centro; centro" 
tyanga "cantare; canto, canzone" 
tyangsérab "specie di zufolo" 
tyobana "noce, nocciola" (traduzione incerta)
tyourou, tyour "allodola"
tyub "mosca" 
tyulla "solleticare"
uabolma "collo" 
uahayo "tipo di pino rossastro" 
uaramo "pustola"
ubhav "clima, temperatura" 
ubhavbehhoyo "beccaccia"
ubla "mancare; fallire"
ubondua "erba alta" 
ugnyô "mentire; mancare a un giuramento" 
ugnyo-i "essere infame"
ulânoal, ulânwal "pioppo"
uleuâ, uluâ "cera d'api" 
ulmou "essere diverso da" 
ulmour me "altro che" 
uluâglou-ktouv "albero della cera" (Morella cerifera
ungô "sbavare; traboccare"
unnyam "arco (arma)" 
unnyam-win, nyam-win "mano che tiene l'arco" i.e.
      "mano destra"
unuv "carne" 
unuv-doukka "carne bianca, bianco, europeo"  
uobô, uôbo, uoblô "annegare"
uôm "betulla" 
urtehoraou "bordo; orizzonte"
urtho, urteho "girare intorno; circondare; rotolare; fare; 
    formare" 
urthoral "giro; bordo; frangia"
usturb "edera" 
uts "detriti; guscio, conchiglia"
utyângoâ "canarino"
uvlo "amare"  
uvlo-i "essere amato"
uvlor "amante" 
vabua "dimenticare, obliare; cancellare"
vadyano "miele" 
vadyano-tyuboyo "ape mellifera"
vaha "volere, desiderare; amare" 
vahar "disposto a"; "di proposito" 
vahari "qualunque"
vamho "essere alterato; avere sete" 
vâmru "concepire un figlio" 
vâmrubâ "madre; donna" 
vâmrubi "figlio" 
vâmrubiâ "figlia" (in rapporto alla madre)
vâmru-i "nascere" 
vâmrunâ "bambina"
vâmrurâ "figlia; donna" 
vârang "coda; radice" 
vâratâ-ng-wou "dire all'orecchio"
vâritwat "foglia di tiglio" 
vârta "capire, comprendere; ascoltare"
vârtarao, vararao "orecchia" 
vârya "essere malato" 
vârya mwe "essere disgustato da"
vat "nove (9)" 
vatens "nono"
vativatki "novanta a novanta"
vatki "novanta" 
vatkiens "novantesimo"
vâtmwa "toccare; raggiungere; attaccare; copulare"
vâvat "nove a nove" 
vâwe "lavorare; sforzarsi"
vâwe ke, vâwe ske "aiutare qualcuno" 
vekand : forma nobile di wekand 
vekandâ : forma nobile di wekandâ 
vekandâg:  forma nobile di wekandâg
vekandgi : forma nobile di wekandgi 
vettalâ, vetalâ : forma nobile di wettalâ, wetalâ 
vettalâg, vetalâg : forma nobile di wettalâg, wetalâg
vevesa : forma nobile di wevesa 
vevesaâ : forma nobile di wevesaâ 
vevesaâg : forma nobile di wevesaâg 
vevesag : forma nobile di wevesag
vevlamma "bagliore; lampo"
vi "tu" (maschile, forma nobile di wi
viâ "tu" (femminile, forma nobile di wiâ)
viâg, viâgi "voi" (femminile, forma nobile di wiâg, wiâgi)
vidwo "dovere, bisognare"  
vig, vigi "voi" (maschile, forma nobile di wig, wigi)
vikté "dimenticare; omettere; perdonare"; "oblio"; "perdono"
vitrag "bere" 
vi-vitrag "bere molto"
vlamme "splendere"; "bagliore; lampo"
vnane "essere giovane; essere fresco; essere bello"
vnuhuvâm "naso" 
vôaye "medico"  
vô-blammu-n-i "onorevole" 
vô-kahha-n-i "detestabile"
vô-méshu-n-i "presentabile"
vô-mityan "che genererà; ragazzo"
vô-mityar "che genera; uomo"
vôpongoyo "ardesia" 
vô-rewa-n-i "amabile"
vorte "venire; arrivare" 
vôt "garretto" (vedi cvôt)
vôtanwai "essere possibile", "facile" 
vô-tanwa-n-i "fattibile; facile" 
vô-uvlo "essere capace di amare"
vôvé "potere; essere capace; essere forte" 
vôvé-i "essere possibile" 
vô-wama-n-i "mangiabile"
vu "molto"  
vu-bremter "sempre"
vu-ca "nessuno"; "niente"; "non"; "mai"   
vu-gnahe "molto numeroso" 
vu-gnaheryi "tutti"
vu-nimpa "tutto il resto; tutti" 
vu-sannar "il più grande possibile"
vyât "letto, giaciglio" 
vyâtâ "coricarsi"
wab "otto (8)" 
wabki "ottanta (80)"  
wâbwab, wawwab "di otto in otto"
waka "essere paziente, attendere" 
wakamwama "giovane"
wakeanda "pioppo che cresce vicino all'acqua"  
wakesoungal "crescione" (pianta acquatica) 
wakodatmyâ "ragno acquatico" 
wâkouatka, wâkwatka "pinna"
wâkoubyaneyo, wâkobyaneyo "mosca acquatica" 
wâkouobô "lontra" 
wâko-vitrag "bere acqua" 
wâkwôaou "fiume"
wâkwô "scorrere; corso di un fiume"
wâkwôrao "acqua"; "fiume"; "liquido"
wamabi "mangiato"
wamak, wâmak "mangiare, nutrirsi"; "pasto"
wama-ngôbâm "stuoia su cui ci si mette per mangiare"
wanwe "prendere, afferrare, tenere" 
wanwenigi "prigionieri di guerra" 
wâoukedeke "folaga"
warba "avere un buon odore" 
warbacwoyo "cerfoglio"
warba-kroungi "tintura profumata" 
wâta "non volere; rifiutare; odiare"
wehet "starnutire" 
wek "chiedi!", "cerca!" 
wekand "per te; quanto a te" (maschile) 
wekandâ "per te; quanto a te" (femminile) 
wekandâg, wekandagi, wekandagin, wekandagini "per voi;
    quanto a voi" (femminile)
wekandgi, wekandgin, wekandgini "per voi; quanto a voi" 
    (maschile) 
wekkâr "di chi?", "a chi?" (maschile) 
wekkârâ "di chi?", "a chi?" (femminile)
wekmâr "chi?" (pronome interrogativo nobile) 
wekmarâ "chi?" (pronome interrogativo non nobile) 
wekmarâg, wekmarâgi "chi?" (pronome interrogativo
    non nobile plurale)
wekmâryi "chi?" (pronome interrogativo nobile plurale)
weknu "disprezzare"
wens "tipo di fiore" 
wetalâ : vedi wettalâ 
wetalâg : vedi wettalâg 
wetki "domandare, chiedere; cercare" 
wetleyed, wetneyed "platano" 
wettalâ "per te; quanto a te" (femminile) 
wettalâg, wettalâgi, wettalâgin, wettalâgini "per voi; quanto
    a voi" (femminile)
wevesa "per te; quanto a te"" (maschile) 
wevesaâ "per te; quanto a te" (femminile) 
wevesaâg, wevesaâgi, wevesaâgin, wevesaâgini "per voi; 
    quanto a voi" (femminile)
wevesag, wevesagi, wevesagin, wevesagini "per voi; quanto 
    a voi" (maschile)"
wi "tu" (maschile) 
wiâ "tu" (femminile)  
wiâg, wiâgi "voi" (femminile) 
wig, wigi "voi" (maschile) 
wilwi "gemere, lamentarsi" 
wim "senza" 
wim "prendi con la forza!", "rapisci!"
wimma "prendere con la forza; rapire una donna" 
wimmabiaog "spoglie"
wimmari "prigioniero" 
wimpigenyo "palmo della mano"
win "mano" 
win'gi "mani"
winga "fare commercio; acquistare"
wingi "intrecciarsi; arrampicarsi"
wingitwat "pianta rampicante"
winkeswans "polso" 
winkeswansal "braccialetto" 
win-marte "pugno" 
witka "essere infelice; soffrire"
woklou "bollire"  
wokyo "ammirare; stupirsi" 
wôste "essere abile, essere capace" 
wôtna "essere bello" 
wove "parlare, dire, affermare"; "parola; linguaggio" 
woveg "parole" 
wov-tanwa "recitare racconti"
wov-wove "recitare racconti" 
yâhhal "è felice, gioisce"
yakna "essere ragionevole, essere saggio"  
yaknaroni "grande vecchio; anziano rispettabile"
yaknaryini "i saggi, gli anziani" 
yar "questo" 
yara "in tal modo" 
yara "vedere; far notare"  
yaraessorbyo, yaressorbyo "specchio"
yararal, yararao "occhio" 
yararao-revyékki "ciglia" 
y-ârwor "abbaia"
ye "verso, fino a"
yeha "uno" 
yeha av gemki "ventuno"
yeha av haki "undici"
yehaki "dieci (10)" 
yeha-yeha "uno ad uno" 
yehôn "io stesso" 
yehôni "io stesso" 
yehônigin "noi stessi" 
y-ellur "è brutto, è sgradevole" 
y-ellyor "dice addio"
yemilo, yémilo "disco; piatto"
yémilub "sole"; "scudo"; "piatti" (strumento musicale) 
yenga "proteggere; difendere; mediare" 
yengarao "arma"
yenestal-hébut "autunno" 
yeondeo "sorbo" (o pianta simile)
yerôn "corpo" 
yerôn-etbuv "membro"; "osso"  
yerônoyo "stelo"
yesounâ "essa stessa" 
yesounâgi "esse stesse"
yesounao "quello"
yesounao-sinta "è nuovo"; "non molto tempo fa" 
yesouni "egli stesso" 
yesounigi "essi stessi"
yevinâ "tu stesso" (femminile)
yevini "tu stesso" (maschile) 
yevinâgin "voi stesse" (femminile)
yevinigin "voi stessi (maschile)
yibna "sudare"; "sudore; rugiada"
yillôk, yilôk "lingua" 
yillôk-pankte "mala lingua"
yîmi "essere rotondo" 
yo, particella diminutiva
yo, yog "sé" 
yoce "essere sporco; sporcizia"
yôcou "maiale, porco" 
yogho "colpire; abbattere"
yogna "andare verso; visitare; raggiungere"; "sfidare; colpire" 
yogoano "pianta le cui foglie sono usate per bendare le ferite" 
yohôlaya, interiezione di gioia
yokondi "frassino" 
yolkô "leccare"
yomeu, yomu "patata" 
yong, young "hibiscus, grande pianta dai fiori rossi" 
yonskao-hébut "autunno"
yosblu "sposarsi"; "matrimonio" 
yosblub "sposo"
yosblubâ "sposa" 
yosblu-itewe "pesca" (frutto)
yosblupyag "dito indice"
yosbluwin "mano sinistra delle donne"
youngé "insegnare, istruire" 
youv, youve "parla!", "di!"
yugnud "strisciare"
yugnudi-bôbâr "anguilla"
yugnur "serpente" 
yugnuressorbyo "serpente diafano"
yunhurio "piccione" 
yunvinrab "fiore di prato usato per bendare le ferite"
yunvu "colpire; ferire" 
yuvhâno, yunvhâno "talismano che protegge dalle ferite" 

Alcune proprietà peculiari 
 
Sono comunissime le kennigar e i tabù linguistici. Non si trovano altro che nomi derivati per esprimere concetti come "acqua", "fuoco", "padre", "figlio", "persona", "uomo", "uccello", "pesce" e via discorrendo. Due nomi del cane sono semplici agentivi derivati dal verbo "abbaiare". Si trovano invece molte parole non analizzabili per indicare flora e fauna decisamente aliena ("banana", "ananas", "melograno", "bue", etc.). Questa è una cosa abbastanza inusuale, ma è possibile che si tratti di derivati di aggettivi non riportati nel vocabolario (es. la parola per "ananas" potrebbe avere avuto il significato di "scaglioso", etc.). 
Qua e là si notano stranezze varie. Il verbo rrahho "vendere; consegnare; tradire" sembra mostrare uno slittamento semantico di matrice cristiana. Tuttavia il passaggio da "consegnare" a "tradire" (latino tradere "consegnare" > italiano tradire, con riferimento a Giuda Iscariota che consegnò Gesù) avrebbe potuto anche prodursi in modo indipendente: il tradimento equivaleva a consegnare qualcuno agli Inglesi. Potrebbe essere una fabbricazione dei missionari oppure un'invenzione di Parisot e soci, ma le prove non sono decisive. 
 
Possibili prestiti
 
La parola ssav "chiave" potrebbe essere un prestito dallo spagnolo llave. La cosa non dovrebbe stupire, del resto numerosi prestiti spagnoli si trovano nel Gergo Mobiliano. 
La parola annado "sommacco", che indica una spezia di colore rosso (Bixa orellana), è stata adottata da una lingua Caribe, molto probabilmente dal Galibi Carib annatto. Non sono convinto che il termine sia giunto tramite la mediazione dello spagnolo, che ha adottato il nome bija dal Taino e il nome achiote dal Nāhuatl (āchiyōtl "sommacco"). La presenza del vocabolo in questione in Taensa è stata ritenuta sospetta. 

Antroponimi Taensa 
 
Sono forniti alcuni esempi di antroponimi comuni tra i Taensa:
 
Glou-pnaorâ "Cuore di Fuoco"
Illukéa "Pipistrello" 
Kutlôm-e-ngouyou "Bocca Piccola"
Makayawits "Quaglia"
Navug-e-kwengu "Testa Grossa" 
Pnuvgi-mnama "Gambe Agili"
San-gi-betto "Grande Cacciatore"
Sinkavi "Daino"
Sokinog-lo-idso "Uccisore di orsi neri" 
Tern-i-vârya "Braccio Malato"
Tern-o-lettrô "Braccio Forte" 
Tkans-i-fenta "Capelli Lunghi" 
Vâmrubâ-kango "Voce di Donna"

Sono indicati alcuni antroponimi che sono prestiti da nazioni vicine: Sasakia, Orregona, Napatilô, Tsissiya, Ossoga, Pakitinik, Tispassats, Arwens, Tenayarou, Tehakehan, Kahanions, Atcikâb, Agido, Takahetennis, Rakanaha, Ikatewens. Non è però specificata la loro origine. 
 
Un'etimologia del nome dei Taensa 
 
Parisot sostiene che il nome dei Grandi Taensa proviene dalla parola Choctaw che significa "mais, granoturco" (tárdhsie, tándshi, tannshi abé "pianta di mais"). Una tribù dei Taensa si sarebbe chiamata Tangipahoa, Tanjiboa o Tangibao, ossia "Mangiatori di Mais" (in Choctaw apa significa "mangiare"). A quanto riporta lo stesso Parisot, esistevano altri Taensa denominati Tangipahoas o Tangipahas. Se queste informazioni fossero confermate, sarebbe dimostrata la nostra idea di un'origine diversa degli etnonimi dei Grandi Taensa e dei Piccoli Taensa, simili soltanto per una mera convergenza evolutiva. Non va però taciuto che la confusione è ancora grande.  
 
Una voce fuori dal coro 

In nettissimo disaccordo con l'opinione ormai consolidata dael mondo accademico, Claire Bowern (Università di Yale, Dipartimento di Linguistica) sostiene che non esistono prove conclusive della natura fraudolenta della lingua Taensa. Su YouTube è disponibile la registrazione di un suo intervento The Mysterious Taensa Grammar: Imaginative Fiction or Poor Description? (XIII Annual Whatmough Lecture).


i) I Taensa provenivano dalla Louisiana settentrionale. In Louisiana settentrionale esistono gli aceri e il ghiaccio. 
ii) Un orso bianco non è necessariamente un orso polare: può benissimo essere un orso nero albino. 
iii) I nomi di specie vegetali aliene ("riso", "patata", "mela", "canna da zucchero", etc.) sarebbero altamente sospetti in fonti precoci (XVI secolo), ma non in fonti più tarde (XVII-XVIII secolo); il manoscritto spagnolo da cui sarebbe stato tratto il lavoro di Parisot non riportava una data. 
iv) Esistono alcune possibili somiglianze lessicali Taensa - Natchez, Taensa - Timucua, Taensa - Gergo Mobiliano e forse anche Taensa - Muskogee (gli esempi riportati non sempre convincono).
v) Swanton e Brinton insistono molto sul fatto che i Taensa parlavano Natchez. Ma il Natchez era la sola lingua che parlavano? Non esiste alcuna evidenza di questo, dato che il plurilinguismo era la norma tra i popoli amerindiani della regione. 
vi) Parisot era un linguista scadente: difficilmente sarebbe stato in grado di costruire una lingua così peculiare.
 
Mi si permetta un'ulteriore osservazione: Brinton, nella sua superficialità estrema, non considerava che il nome del ghiaccio esiste anche in Timucua (un tempo parlato in Florida) e in Nāhuatl.

Credo che possa essere di qualche utilità disporre di un confronto diretto tra la lingua Taensa e altre lingue vicine: Natchez, Timucua e Gergo Mobiliano. Mi limito a una scelta di pochi vocaboli significativi. Riporto poi le somiglianze lessicali identificate dalla Bowern e alcune altre che ho trovato.  

Dizionario Taensa - Natchez

abbanaou : PAGATSKUP
arwor : WASHKUP 
doukka : KAHAP 
etamou : SHAKOLSADSA
hhol : ET, EDA 
ikro : PAGUP 
ista : UKTUL 
ktata : HAASIP
mâr : PUP  
meganda : HAKU, HAKUYA 
mih : LAHANOF  
nerbir : SHILATKE TAFO
nestiop : KU'AYA 
nga : KAKANESHA  
ngaâ : ALAWUTCH
nimaral : TUKWATCHEN
oc : ISHPIDI  
pyag : ESH, IZHA
retna : NALKW  
sdat : NE'DI 
sérup : SORKOR, SOTHKOTH  
skat : WEE'HEE
sperma ("nero") : TSOKUP, TSOXOKUP 
ssoukor : TSUNA  
ssumit : APUXKUL'  
stiop : OFA
tido : EEMET 
tyub : SHUMKUP 
unuv : WINCHIA 
uvlo : MAITAKISHIK  
vadyano : MOM 
vat : WIDIBKADEBISH 
vitrag : HA'HKU  
 
Somiglianze lessicali: 
 
Taensa sokino "orso nero" : Natchez tsokup, tsoxokup "nero" 

N.B. La Bowern riporta erroneamente il vocabolo Taensa come sokop "black bear" [ours noir].
 
Dizionario Taensa - Timucua  

aksoungal : ATIMUCU
arwor : EFA 
ayerao : MELENI, NIYE
blammu : ABOQUA 
dnoubbo : HONO 
doukka : NAYO  
dwons ("sangue") : ISI  
glou : CUME 
glouctorrô : CHOFA
hâstrir ("guerriero") : IRI 
hébut : ELA
hhol ("casa") : PAHA, ANOTI, ELAHITI
hhol ("capanna") : PILE  
ho : HO 
hôni : HONI, HONIHE, NA
ikro : PIRA
ksou : API  
ktaka : ILCO 
mâr : CHUPI 
mih : MARECA  
minma ("volpe") : HABE, PUFI 
miovi ("topo") : NIBILIL  
morra : COESA, EYE
nestiopTOROBO, ALIMUCU
ngemôm : NUMA, NAPULA
ngeneg : TICO
nimaral : HIBE  
nouhôr : ANO
nouhôrâ : NIA  
nreis : ATICHICOLO 
oc : MARUA 
pen : UQUE 
pourpwour ("lupo") : BANEHE
sdat : HAPU 
sérup : CHULUFI
sokino : ARA
sperma ("nero") : CHUCU, LACA
sperma ("offendere") : EMO, YATI, IQUILE, YURICO
     CALUBA, MAHA, MUCU 
ssohe : HALAHA, ORABO, ISACO, QUO 
stiop : YOBO  
tenyasi : NALIQUI, TOLA
tnan : CHUBOBO 
unuv : SOBA, PICHO 
wâkwôrao ("acqua") : IBI  
wi : HOCHIE, CHI-, -YA, -YE
wôtna : SA, TERA  
yeha : YAHA, MINE, OCORA, YO 
yehaki : TUMA 
 
Somiglianze lessicali: 
 
Taensa ahhal "essere felice" - Timucua halaha "gioia"
Taensa ho, hôni "io" - Timucua ho, honi, honihe "io" 
Taensa sérup "uccello" - Timucua chulufi "uccello" 
Taensa yeha "uno" - Timucua yaha "uno" 

N.B. La Bowern non menziona le prime due somiglianze lessicali, che pure mi paiono interessanti, mentre riporta questa: 
 
Taensa isual 'cow, bull' [bouef, taureau] : cf. Timucua yanisowa
 
A parte l'ortografia usata dalla studiosa per trascrivere il Timucua, non sono riuscito a reperire la parola in questione nel materiale a me disponibile. Deduco che -sowa sia una trascrizione alternativa di soba "carne" e che yani- sia un refuso per yayi "forte, potente".  
 
Dizionario Taensa - Gergo Mobiliano  

arwor : OFE
bôbar : NANE 
cpâno : NENAK, TANKA 
doukka : HATA, ATTA
dwons ("sangue") : ESESH 
égnimilô : HASE, HASHE 
gem : TOKLO, TOKOLO
glouctorrô : SALAKHA 
ho : NO, ENO 
hog : POSHNO  
idso : ELLE 
ikro : HOMMA
ista : NESHKEN
ktouv : ETE 
ktwensôg : LHOFE, HAKSHOP
lengô : OLCHEFO
morra : HENE  
nouhôr : ATAK  
pirrya : YANHA
pnâo : TOTKA, LOWAK 
séuki : ESSAP
sperma ("nero") : LUSA  
stiop : TASNOK, TASANOK 
tnan : FOCHEK, SHOTE  
twat : HASHTAP, ETE HASHTAP 
vitrag : ESHKO, OSHKO
vnuhuvâm : MEKEL  
wâkwôrao ("acqua") : OKA, OKE
wi : ESH, ESHNO 
win : CHENKE, ELBAK 
yara ("vedere") : PESA, BESSA 
yeha : CHAFA, ACHAFA 
yerôn-etbuv : FONE 
yillôk : SOLASH, SONASH  

Possibili somiglianze: 

Taensa antanu "farfalla dalle ali bianche", antanaya "biancospino" 
    (< *at-na-n- "bianco") - Mobiliano atta "bianco"
Taensa séuki (< *sépki) "pidocchio" - Mobiliano essap "pidocchio"
Taensa wâkwôrao "acqua"  - Mobiliano oka, oke "acqua" 
 
N.B. Le prime due possibili somiglianze lessicali sono mie proposte; la Bowern cita soltanto l'ultima.

Conclusioni 

Mi schiero a spada tratta con la Bowern e arrivo a conclusioni ancora più estreme di quelle che ha espresso nei suoi studi. La lingua dei Taensa descritta da Parisot è autentica e reale!