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sabato 20 febbraio 2021

 
SERMONS OF A SODOMITE 
 
Gruppo: Anal Blasphemy 
Album: Sermons of a Sodomite
Anno: 2011
Genere: Heavy metal 
Sottogenere: Black metal, Death metal  
Paese: Finlandia
Lingua: Inglese 
Durata: 4 min 25 sec
Etichetta: Hammer of Hate (HOH 048), Souls for Satan 
     Productions (SFS 001)   
Formato: Vinile7", 33 ⅓ RPM, EP, Limited Edition 
Note: Rilasciato in sole 500 copie, di cui le prime 100 in vinile 
     color magenta, le altre in vinile nero 
Temi: Blasfemia, sodomia, antireligione, riti satanici    
Ispirazione: Anticristianesimo radicale, satanismo acido 
Antefatti: La vicenda vera di un prete transessuale attivo in 
     Finlandia
Musicista: Molestor Kadotus
Tracce:  
    Lato A 
     1 - Sermons of a Sodomite 
     2 - Metamorphosis 
   Lato B
     1 - Perverse Butterfly 

Testo:
 
Sermons of a Sodomite
 
Preachings from a man of God
A leader of his flock
Faggot priest in the house of holy
Sodomite defiling his own gospel
 
Sermons of a sodomite
Homosexual praise in the name of Jehovah
Sermons of a sodomite
Mental anal masturbation
 
No salvation
From the wrath of God
Damned congregation
Drowning in this sodomy curse
 
Sermons of a sodomite
Word of the Lord filthed by shitty cock
Sermons of a sodomite
Blasphemous faggot asshole 

Transexual dreams
Unnatural desires
Homosexual cocoon
Unholy transformation
Gospel of sodomy
Lusting anal intercourse
All in the name of God 
 
Traduzione: 

Sermoni di un sodomita 
 
Prediche da un uomo di Dio
Un
pastore del suo gregge
Prete finocchio nella casa del Santo
Un sodomita che s
porca il proprio Vangel

Sermoni di un sodomita
Lode omosessuale nel nome di Geova
Sermoni di un sodomita
Masturbazione anale mentale 
 
Nessuna salvezza
Dall'Ira di Dio
Congregazione dannata
Che annega in questa maledizione della sodomia 

Sermoni di un sodomita
La Parola del Signore s
porcata dal cazzo merdoso
Sermoni di un sodomita
Stronzo finocchio blasfemo 

Sogni transessuali
Desideri innaturali
B
ozzolo omosessuale
Empia metam
orfosi
Vangelo di sodomia
Rapporti anali lussuriosi
Tutto in nome di Dio

Questa è la pagina degli Anal Blasphemy sulla celebre Encyclopedia Metallum


Recensione
Non si può nascondere la realtà delle cose. Le parole del testo degli Anal Blasphemy sono incredibilmente violente. Disumane. Colpiscono una persona soltanto per i propri desideri sessuali, auspicandosi la sua morte e la sua dannazione all'Inferno. Per le leggi di diverse nazioni, sarebbero definibili come istigazione all'odio religioso, istigazione all'odio contro un'identità sessuale e via discorrendo. In quanto antropologo e fiero avversario di ogni forma di ipocrisia politacally correct, invoco il diritto di poter pubblicare questo materiale, per quanto destabilizzante, analizzandolo in dettaglio per pure finalità di Conoscenza. Sarebbe di grande interesse capire come si sia formata una simile realtà proprio in Finlandia. Per quanto il paese scandinavo sia associato nell'immaginario collettivo italiano a immagini di sesso libero e sfrenato, è in realtà uno degli ambienti più moralistici d'Europa. La political correctness è in vigore e ha instaurato una rigida dittatura che colpisce ogni libertà di pensiero, arrivando al punto di negare l'esistenza dello stessa radice etnica del popolo finlandese. Non solo. I bacchettoni strepitano su qualsiasi cosa. Basti considerare questo episodio per capire la mentalità rigorista finlandese: una bambina ha scaricato dal Web tramite un programma peer to peer un'immagine di Winnie the Pooh e per questo si è trovata in casa le teste di cuoio. È plausibile che proprio questo contesto repressivo abbia per reazione prodotto rivolte sataniste, come è accaduto in Polonia per altri motivi. Fatto sta che proprio le forme più estreme di Black e Death Metal, con tutta la loro violenza, sono riuscite in qualche modo a trovare la possibilità di esprimersi. 
 
Gli Anal Blasphemy sono una one man band, ossia una formazione composta da una sola persona, Molestor Kadotus (non Katodus, come a volte è scritto), un abitante di Tampere noto anche per altri progetti: Calvarium, Black Priest of Satan, Musta Kappeli, Sinistere. Il suo vero nominativo è sconosciuto. Ha sempre fatto dell'attacco frontale alle religioni abramitiche la sua bandiera, sostenendo una forma rabbiosa di adorazione di Satana. Ha composto testi ingiuriosi non soltanto contro il Cristianesimo, ma anche contro l'Ebraismo e l'Islam. Perché nessuno ne ha mai parlato nei media? In particolare, tutti sappiamo che attaccare l'Islam può essere un esercizio estremamente pericoloso. Eppure Molestor Kadotus l'ha fatto. Ne ha avuto il coraggio. Forse nessuno ne ha mai parlato perché il Black/Death Metal è una realtà marginalizzata e underground, che non interessa quasi ad anima viva e che non ha alcun contatto con i mezzi di comunicazione di massa. In pratica ben poche persone al mondo sanno che materiale simile è in circolazione. Un brano dell'album Bestial Black Metal Filth (2009) si intitola Sexual Desacration of Islam Faith ("Dissacrazione sesssuale della fede islamica"). Altri brani dello stesso album sono ancor più bizzarri, basti pensare a Satan Rapes God ("Satana stupra Dio"), a Blasphemous Act of Satan ("Atto blasfemo di Satana") e a Masturbation On Jehovah's Altar '07 ("Masturbazione sull'Altare di Geova '07"). Un album del 2004, sempre dello stesso autore, si intitola Molesting the Children of God ("Molestando i Bambini di Dio"), con brani dai titoli eclatanti come Cocksucking Pope e Blasphemous Vomit. Una domanda, al momento senza risposta, riguarda la capacità di un singolo individuo eccentrico di innescare il contagio memetico a lungo termine in un sistema vasto e complesso come l'ecosfera musicale internazionale, facendo percolare contenuti virulenti gioccia a goccia.  
 
L'identità del prete transessuale 
 
All'inizio ero molto scettico, dal momento che non riuscivo a trovare un caso che coincidesse in modo esatto con quello del prete finlandese transessuale a cui la canzone si ispira. La vicenda più simile, anche se con alcune differenze, era quella di Marja-Sisko Aalto, un pastore transessuale della Chiesa Luterana Evangelica, che ha officiato nella parrocchia di Imatra dal 1986 al 2010, quando ha rassegnato le dimissioni. Nel 2008 ha subito un intervento chirurgico e da uomo è diventato donna, per quanto si possa chiamare così una persona che continua ad avere un cromosoma X e un cromosoma Y. Immagino che il nome Marja sia astato aggiunto dopo il cambiamento di sesso anagrafico. Certo, non è un prete cattolico e ha una vagina costruita chirurgicamente al posto dei genitali maschili. Attualmente non potrebbe penetrare l'ano di nessuno, ma è possibile che la locuzione "shitty cock" ("cazzo merdoso") si riferisse a fatti commessi prima dell'operazione, quando ancora era provvisto di pene. In passato è stato sposato due volte, avendo tre figli, segno che era in grado di avere erezioni. È anche possibile che lo "shitty cock" fosse quello dei suoi amanti, che si suppone lo possedessero inserendogli l'asta nel retto. Alla luce di tutto ciò, ho cominciato a pensare che Marja-Sisko Aalto fosse davvero il prete di Sermons of a Sodomite. La conferma è presto arrivata: ho potuto constatare che nella pagina di Wikipedia in finlandese dedicata al brano degli Anal Blasphemy compare questo passo: 

"Albumin kansikuvassa esiintyy Suomen ensimmäinen avoimesti transsukupuolinen pappi Marja-Sisko Aalto. Myös albumin kappaleiden sanoitukset liittyvät aiheeseen, sekä sen kansilehtisessä on tietoa aiheeseen liittyen." 

Traduzione in italiano: 
 
"Marja-Sisko Aalto, il primo sacerdote apertamente transgender della Finlandia, appare sulla copertina dell'album. Anche i testi delle canzoni dell'album sono correlati all'argomento e la sua copertina contiene informazioni relative all'argomento." 

Sì, è proprio lui il prete sodomitico mostrato sulla copertina dell'album! Si noti che somiglia in modo impressionante a Michel Houellebecq!
 
Un marchiano paradosso  

Questo è un dato di fatto: i preti combattono contro gli omosessuali da lungo tempo e non hanno mai perso occasione di perseguitarli. Qui però si presenta un'antinomia molto grave. Il brano degli Anal Bashemy attacca sia i preti che gli omosessuali, in modo ferocissimo. I fedeli della Chiesa Romana accuseranno questa canzone di essere anticattolica e anticristiana, i membri delle organizzazioni LGBT accuseranno questa canzone di essere omofoba. Non posso però mancare di far notare che quello che si contesta nel brano non è l'omessualità in sé, quanto il fatto che un prete possa essere al contempo omosessuale. Questo nonostante i preti professino una religione che condanna l'omosessualità come abominevole. Va detto che tra gli ecclesiastici è cosa ben nota già dai tempi antichi l'esistenza di pratiche sodomitiche (immissio penis in anum), soprattutto come pederastia (relazioni con ragazzi) e pedofilia (relazioni con bambini). Tertulliano (II-III secolo), Ambrogio (IV secolo) e Beda (VI secolo) parlarono del traffico di bambini e di ragazzi. Nel 305 il Concilio di Elvira condannò gli stupratores puerorum, segno che erano numerosi. Il costume non è mai stato estirpato nel corso dei secoli, tanto che la Riforma Protestante ha utilizzato nella sua propaganda contro la Chiesa Romana proprio le inclinazioni del clero, che con l'omertà copriva lo spargimento di sperma nell'ano delle sue vittime. Al giorno d'oggi gli atti di violenza vengono nettamente separati dalle inclinazioni sessuali delle persone, ma un tempo non era così. Non è impossibile che il cantante di Tampere abbia raccolto qualche ricordo conservato nella memoria comune del popolo finlandese come difficile eredità dell'epoca in cui il clero cattolico fu combattuto ed espulso.   

Altre recensioni e reazioni nel Web

La musica degli Anal Blasphemy è giudicata dalla critica in modo piuttosto impietoso. Non ho trovato recensioni positive, mentre numerose sono le stroncature. I contenuti dei testi sono giudicati poveri e sensazionalistici. La realtà è che sono canzoni capaci di mettere a disagio, per questo i recensori cercano di rimuoverne le parole, di non portarle all'attenzione dell'utente. Altri giudizi non molto buoni sono rivolti all'aspetto tecnico dell'esecuzione musicale. Questo è un esempio:


"Questa "musica" di liquame appartiene all'attuale (si spera) marginale Bestial Raw Black Metal. Il suono è terribile, le composizioni plagiano senza successo quelle degli altri gruppi più ispirati e la voce è un ringhio insopportabile. In breve, finora, non sono un fan degli Anal Blasphemy. E non è certo il nuovo EP che cambierà la mia percezione. Composto da tre brani, inizia con un discorso in una lingua che non sono in grado di identificare. È subito seguito dalla title track, che suona come un sub-Beherit del 1991. Anche in questo caso, il suono è letteralmente soffocato, come se i microfoni da studio fossero calafatati. Possiamo distinguere alcuni riff; la parola "sodomite" viene ripetuta almeno cinquanta volte e il ritmo cambia ogni trenta secondi, dando l'aspetto di un collage amatoriale. Non cambia con gli altri due brani, Metamorphosis (strumentale) e Perverse Butterfly, che riciclano sempre gli stessi cliché estetici e musicali." 
 
Come al solito mi faccio beffe delle recensioni degli utenti fissati su incomprensibili tecnicismi e incapaci di cogliere le vere motivazioni antropologiche di qualunque cosa. Considero tali testi inutili esercizi, sentenze sputacchiate da spocchiosi insopportabili, irritanti come il succo delle ortiche sul deretano!

giovedì 18 febbraio 2021

 
POOR EDWARD  

Titolo originale: Poor Edward 
Autore: Tom Waits 
Paese: Stati Uniti d'America 
Lingua: Inglese 
Album: Alice 
Anno: 2002 
Generi: Alternative/Indie, Folk 
Video: Lucas Kukterer 
Durata: 3 min 42 sec 

Testo: 

Did you hear the news about Edward?
On the back of his head he had another face
Was it a woman's face or a young girl?
They said to remove it would kill him
So poor Edward was doomed 

The face could laugh and cry
It was his devil twin
And at night she spoke to him
Things heard only in Hell
But they were impossible to separate
Chained together for life 

Finally the bell tolled his doom
He took a suite of rooms
And hung himself and her from the balcony irons
Some still believe he was freed from her
But I knew her too well
I say she drove him to suicide
And took poor Edward to Hell
 

Traduzione: 
 
Hai sentito le notizie su Edward?
Sulla nuca aveva un'altra faccia
Era il viso di una donna o di una ragazza?
Hanno detto che rimuoverlo lo avrebbe ucciso
Quindi il povero Edward era condannato 

La faccia poteva ridere e piangere
Era il suo gemello diavolo
E di notte lei gli parlava
Di cose che si sentono solo all'Inferno
Ma erano impossibili da separare
Incatenati insieme per tutta la vita 

Alla fine la campana suonò il suo destino
Prese una suite di camere
E si impiccò con lei alle inferriate del balcone
Alcuni credono ancora che sia stato liberato da lei
Ma la conoscevo troppo bene
Dico che lei lo ha spinto al suicidio
E ha portato il povero Edward all'Inferno
 
 
Recensione:  
Sia la canzone di Tom Waits che il video di Lucas Kulterer sono notevoli e destano il mio entusiasmo. Il mito di riferimento usato dal cantante per la sua opera è quello di Edward Mordake, il fantomatico nobiluomo inglese a cui la tradizione attribuisce una peculiare malformazione: avrebbe avuto un piccolo volto femminile sulla nuca. Ho analizzato questo argomento in un articolo, a cui rimando per maggiori dettagli. Questo è il link:

 
Nel testo della canzone, il cognome Mordake o Mordrake non è mai menzionato. La voce roca e torbida di Tom Waits è l'ideale per interpretare questa struggente tragedia, così ben descritta dal testo, con poche e vibranti parole, capaci di veicolare un intero mondo di dolore. Un dolore infinito, che fa sanguinare e che continua a riverberare all'infinito in chi ascolta.
 
Il simbolismo mostrato nel video è notevole. Verso la fine, quando si assiste al suicidio del protagonista tramite impiccagione, viene mostrato un tavolo su cui si trovano due pagnotte, una grande e una piccola. Il pane corrotto, che rappresenta l'anima dannata del Povero Edward, si copre subito di cagnotti. Sono oscene larve grassocce di mosconi azzurri, che brulicano sul sostrato organico come se fosse un cadavere anziché un impasto di cereali.  

Ancora sulla dannazione di Edward Mordake
 
Richiamo l'attenzione su un argomento ormai ignoto ai più: l'economia cristiana della Salvezza. Nei secoli passati era considerato importantissimo. Agli inizi del XXI secolo, chi lo conosce più? Ve lo dico io. Praticamente nessuno. Non ne parlano nemmeno i preti della Chiesa di Roma, che si vestono in borghese e si nascondono per paura di essere identificati come pedofili e massacrati di botte. Non ne parla nemmeno il Papa! È un edificio teologico che è stato relegato nell'Oblio. 

Per le Chiese Cristiane fondate sul primo Concilio di Nicea, quello da cui è scaturito il Credo (detto appunto "Simbolo Niceno"), il suicidio è ritenuto il peggiore di tutti i peccati, perché non ammette redenzione possibile, implicando un irreversibile giudizio umano contro Dio. Giuda Iscariota è ritenuto dannato, nonostante si fosse pentito, in quanto si è impiccato per disperazione, ritenendo impossibile che Dio fosse in grado di salvarlo. Uno dei ladroni che furono crocefissi assieme a Gesù, quello che credette nella Buona Novella, per quanto avesse alle spalle una vita di scelleratezze e di crimini, è considerato salvo, in quanto è morto in seguito al supplizio confidando in Dio. Così la Chiesa di Roma, la Chiesa Ortodossa e le Chiese Protestanti sono concordi nel credere in questa assunzione: se anche un genocida sterminasse 600 milioni di persone, con ferocia satanica, ma poi si pentisse in punto di morte, avendo fede e trapassando in modo naturale, sarebbe considerato degno della misericordia di Dio, mentre un poveraccio profondamente buono che si suicida perché travolto da una serie di insopportabili sciagure, sarebbe considerato non degno della misericordia di Dio. Questo è il sunto della maligna dottrina di Nicea. Un insegnamento incredibilmente disumano, osceno, che non mi stancherò mai di combattere. Lo combatto usando le parole, perché il contesto in cui sono costretto a esistere mi impedisce di combatterlo usando il gladio.   

Molti diranno che, essendo Edward Mordake un personaggio inesistente, apocrifo, non vale la pena di dedicarci tanto tempo. Credo invece che sia una questione di capitale importanza. Il concetto conta. Mi domando come sia stato possibile per le genti del mondo credere per secoli alla bontà e all'attendibilità della parola di un essere che mente dicendo di essere Amore ed esercita il suo potere sulle creature come un Tiranno Cosmico. Se questo essere mette al mondo vittime per avere la soddisfazione di dannarle, come può pretendere qualsiasi livello di standard morale da quelli che chiama suoi "figli"?    
 
Altre recensioni e reazioni nel Web 
 
Trovo assolutamente splendida e geniale questa recensione, pubblicata nel 2020 sul blog CANZONI, ospitato sulla piattaforma WordPress. Ne consiglio la lettura. Questo è il link:  
 
 
Purtroppo l'autore non si è firmato e non sono riuscito a risalire al suo nominativo o al suo nick esplorando il blog. Condivido appieno le sue riflessioni sul filtro alcolico che permette di vedere l'intero universo in un certo modo, perché quello stesso filtro è ciò che mi permette di sopravvivere giorno dopo giorno e di non fare la fine del Povero Edward.  

martedì 16 febbraio 2021

 
EDWARD THE DAMNED 
 
Titolo originale: Edward the Damned 
Anno: 2014 
Paese: Stati Uniti, Regno Unito 
Lingua: Inglese
Durata: 15 min 26 sec  
Colore: Colore
Genere: Horror, grottesco, fantastico 
Regia:
John L. Weckworth
Sceneggiatura: John L. Weckworth 
Ispirazione: Il mito di Edward Mordake, l'uomo con due facce 
Produttori: John L. Weckworth, Kristin Weckworth 
Fonico: Kristin Weckworth 
Pubblicazione su YouTube: 31 ottobre 2016  
Interpreti e personaggi:
    Oliver Hollis: Edward Mordrake
    Les Loveday: Il collaboratore
    David Lyddon: Il dottore
    Rachel Warren: Cindy East / Il volto del demone 
Link YouTube: 
Sito ufficiale: 

Sinossi:

Edward the Damned is a modern retelling of the old English legend of Edward Mordrake. 
 
Edward is hiding something from the world beneath a wig atop his head. Unable to continue to hide from his demons, today his dark secret is going to see the light of day. 
 
A passion project from its inception, this short had an amazing film festival run becoming an official selection for some of the finest film festivals and taking home multiple awards including: 
Sunset Film Festival Los Angeles - 1st Place Short Film Category 
Famous Monsters Film Fest - 1st Place Short Film Category 
Hollywood Horror Fest - Best Short Script 
LA Indie Film Fest - Winner Jury Award | Best Short Film Special Effects 
 
Now for the first time Edward the Damned is available to view online. The filmmakers are proud to release our spin on the freakish story of Edward Mordrake for a wider audience to enjoy.
 
Traduzione: 
 
Edward the Damned è una rivisitazione moderna dell'antica leggenda inglese di Edward Mordrake. 
 
Edward sta nascondendo qualcosa al mondo sotto una parrucca sulla sua testa. Incapace di continuare a nascondersi dai suoi demoni, oggi il suo oscuro segreto vedrà la luce del giorno. 
 
Un progetto di passione sin dall'inizio, questo cortometraggio ha avuto un fantastico festival cinematografico diventando una selezione ufficiale per alcuni dei migliori festival cinematografici e portando a casa numerosi premi tra cui: 
Sunset Film Festival Los Angeles - 1° posto Categoria cortometraggi 
Famous Monsters Film Fest - 1° posto Categoria cortometraggi
Hollywood Horror Fest - Miglior cortometraggio 
LA Indie Film Fest - Vincitore Premio della giuria | Miglior cortometraggio Effetti speciali 
 
Ora per la prima volta Edward the Damned è disponibile per la visione online. I realizzatori sono orgogliosi di pubblicare la nostra interpretazione della bizzarra storia di Edward Mordrake per farla godere a un pubblico più ampio. 
 
 
Trama (guardare il corto prima di proseguire)
 
In apparenza Edward è un ragazzo londinese qualsiasi, ma si capisce subito che nasconde qualcosa sotto la parrucca nera che indossa. Non sopporta di essere toccato sul collo, per timore che il suo orrendo segreto possa essere rivelato. Quella che a prima vista può sembrare un'insulsa fobia, gli causa seri problemi. Prima rischia di compromettere i suoi rapporti con un collaboratore, poi manda a monte la relazione con la bionda Cindy, una ragazza davvero splendida. Com'è ovvio, non è possibile nascondere qualche dettaglio del proprio corpo a una donna mentre si sta sviluppando una relazione. Se Edward fosse stato un individuo normale, tutto sarebbe andato in porto: sarebbe entrato in intimità con Cindy arrivando quindi a poter fare sesso con lei. Invece le cose vanno diversamente. Quando lei cerca di sfiorare la sua nuca, lui reagisce cadendo in preda a una violenta crisi di panico e fugge via a gambe levate. La bionda è esterrefatta. Quando si ha una reazione simile con una donna, ogni rapporto è pregiudicato per sempre. Non esiste possibilità di riparare: nessuna perdona una cosa così grave. In preda alla disperazione, Edward prende contatto con un chirurgo clandestino per una rischiosa operazione. Viene subito rapito e portato allo studio illegale. Il chirurgo, tolta la parrucca al paziente, vede il volto di una donna sulla parte posteriore del cranio. Un volto sensuale ma terribile, con gli occhi interamente neri come l'inchiostro, senza il bianco della cornea e con le pupille dotate di vaghi riflessi rossastri. Quando afferra un bisturi per rimuovere il volto parassitario, il medico rimane sconvolto dal pianto e dallo sguardo di quell'entità femminea. Rinuncia ad operare, cloroformizza Edward e lo scarica in un vicolo. Quando il giovane si sveglia, si accorge subito che il suo secondo volto, il suo gemello diabolico, è ancora al suo posto. Non gli resta che il suicidio. Prima di uccidersi, scrive una vana lettera a Dio, in cui gli chiede di potersi salvare dalla Dannazione Eterna, perché il proprio concepimento è stato un errore. Si getta sotto una macchina e si trova di fronte a qualcosa di inatteso...       

Recensione: 
 
Trovo che Edward the Damned sia davvero un ottimo prodotto ed è un peccato che sia stato diffuso nel Web soltanto in inglese. Il mito di riferimento usato dal regista per la sua opera è quello di Edward Mordake, il fantomatico nobiluomo inglese a cui la tradizione attribuisce una peculiare malformazione: avrebbe avuto un piccolo volto femminile sulla nuca. Ho analizzato questo argomento in un articolo, a cui rimando per maggiori dettagli. Questo è il link:


La variante del cognome usata dal regista è Mordrake anziché il corretto Mordake: si vede che il giovane protagonista, quando finisce di scrivere la sua lettera a Dio, si firma proprio come Edward Mordrake
 
Il cortometraggio di Weckworth non riprende il mito in ogni suo dettaglio, ma ambienta la vicenda dell'uomo con due facce in un contesto moderno. Vediamo una Londra dai colori spenti, il grigio che prevale su tutto e le strade coni caratteristici autobus rossi a due piani. La vita è pervasa dal managerismo compulsivo della nostra epoca maledetta. Ogni istante è scandito dal telefonino, dai suoi messaggi, dalle scadenze. Si può dire che questo particolare inferno cibernetico non sarebbe stato concepibile nel XIX secolo.   
 
Non si fa nessuna menzione all'appartenenza del giovane Edward alla classe aristocratica britannica. Questo a parer mio è stato un errore o forse soltanto un peccato, visto che implica la rinuncia a un intero universo concettuale e fantastico. Il mito del nobile maledetto poteva soltanto essere usato da uno scrittore americano per creare un'opera d'arte immortale. Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft hanno concepito intere stirpi di nobili maledetti, impiantandole in America. Questo impianto è avvenuto perché non vi sono nobili maledetti autoctoni. Le ragioni del fenomeno non sono difficili da intuire: proprio ciò che è estraneo e al contempo oscuro esercita il maggior fascino. La nobiltà è in buona sostanza una stirpe tarata, marchiata dall'endogamia, ai limiti dell'incesto. È un contesto rigido, formale, che può trasmettere soltanto infelicità a chi ha avuto la sventura di nascervi. Nella società americana l'aristocrazia non conta nulla, il sangue blu non è considerato una caratteristica importante. Se uno spurgatore di fogne riesce col duro lavoro a diventare milionario, è considerato più importante di un rampollo d'Inghilterra che non ha mai lavorato in vita sua e che vive passivamente delle proprie rendite. La Terra dei Liberi pullula di milionari socialmente attivi che si danno molto da fare per accrescere il numero delle loro conoscenze. Le donne sono delle "socialites", partecipano ai ricevimenti, si mettono in mostra con abiti glamour. Non c'è posto per nobili fannulloni e decadenti simili ai Merovingi, isolati dalla società, tutti immersi nel culto della loro superiorità, che si considerano qualcosa a metà strada tra l'umano e il divino. Eppure la loro presenza aleggia tuttora nella Terra dei Coraggiosi. Ciò che è stato gettato fuori dalla porta, rientra dalla finestra, di notte, come una larva notturna. Spiace che questi aspetti non siano stati percepiti e considerati dal regista-sceneggiatore. 

Una diretta conseguenza della rimozione della nascita aristocratica di Mordake è il suo rapporto con il gentil sesso. Un giovane nobile della Parìa britannica non avrebbe di certo avuto facili rapporti con le ragazze. Sarebbe stato pieno di inibizioni fortissime che lo avrebbero spinto a evitare ogni contatto ritenuto pericoloso. Il problema sarebbe giunto ben prima di arrivare ad essere in intimità con la bellissima Cindy, a parte il fatto che le convenzioni sociali avrebbero reso impossibile qualsiasi conoscenza non programmata. Non avremmo un ragazzo disinvolto che si ritrae soltanto quando qualcuna gli sfiora il collo: non sarebbe iniziato nulla, non ci sarebbe stata nessuna cena in un locale. Per un moderno, simili privazioni sono inconcepibili, quindi non possono nemmeno essere descritte. Eppure c'è qualcosa di estremamente interessante in come è stata organizzata la trama. Il regista, con profonda intuizione, usa la stessa attrice per interpretare la bionda Cindy e il demone gemello dagli occhi neri come la pece. Il messaggio trasmesso è questo: le prime difficoltà che Edward Mordake ha incontrato con il sesso opposto, gli sono state causate proprio dal suo rapporto col volto femminile sulla regione occipitale!  
 
Nella vulgata corrente, di Edward Mordake si occupavano due medici di famiglia, fidatissimi. Lui chiedeva loro incessantemente di essere liberato della sua seconda faccia, il suo gemello infernale e femmineo che gli sussurrava cose indicibili, ottenendo un rifiuto, dato che l'operazione avrebbe avuto esito fatale. Nel cortometraggio le cose vanno diversamente. Il protagonista si rivolge a un chirurgo che opera in condizioni di clandestinità e che alla fine evita di compiere ciò per cui è stato pagato. Una richiesta ben precisa fatta dal nobiluomo ai suoi medici curanti era la rimozione del volto parassitario, per via del terrore che potesse continuare le sue ruminazioni abominevoli anche nel sepolcro. Si ha soltanto una traccia alterata di questo nell'opera di Weckworth: il povero Edward chiede a Dio di rimuovere e incenerire il suo secondo volto, quindi si getta sotto un'automobile in corsa. 

 
La dannazione di Edward Mordake 
 
Lo spettatore per un attimo crede che le richieste formulate nella lettera d'addio siano state accolte da un benigno Padre Celeste. Al momento del trapasso, il giovane viene subito avvolto da un confortante oceano di luce candida, che lo convince di essere stato salvato da Dio e condotto in Paradiso. Presto però il chiarore soprannaturale si dirada ed emerge la realtà agghiacciante delle cose: un paesaggio di colline coperte di una boscaglia che arde. Il defunto si tocca la parte posteriore del cranio e si accorge subito di essere condannato: il diabolico volto femminile è ancora lì, proprio al suo posto! 

A questo punto dobbiamo pensare alle conseguenze teologiche di questo costrutto. Secondo le Chiese Cristiane nessuno può dichiarare un individuo dannato, fino a che non sarà giunta la Fine dei Tempi. Soltanto nel caso di un demone, può essere pronunciato un verdetto di dannazione certo e incontrovertibile. Anche così, le cose non sono facili come sembra. Chi può onestamente stabilire se un essere umano, per quanto malvagio, sia davvero un demonio? Non è facile. Si può pensare che un demonio sia un'essenza di malvagità assoluta e che le sue azioni possano dimostrare la sua natura. Anche così, nulla sarebbe scontato come appare. Un giudizio umano sulle azioni di qualcuno potrebbe sempre essere viziato da schemi ideologici o da interessi meschini. Non dimentichiamo che ci furono ecclesiastici che arrivarono a definire "diabolico" Gianni Rodari e a decretare il rogo dei suoi libri per motivi politici. Ammettiamo adesso che Edward Mordake sia davvero esistito, come ce lo tramanda il mito. Cosa dovrebbe pensare un cristiano? Non potrebbe fare altro che constatare che un uomo dotato di anima in grado di salvarsi è stato unità da Dio a un essere diabolico e dannato dalla nascita. Perché questo sarebbe accaduto? Un uomo dotato di anima unito a un essere diabolico avrebbe immense difficoltà a salvarsi, sarebbe sottoposto a un'azione tremenda e incessante che lo porterebbe alla disperazione assoluta. Siamo alla solita antinomia. Se Dio ha commesso un errore, allora non è infallibile. Se ha fatto volutamente una cosa simile, allora è malvagio e non può essere definito Bene assoluto. Vorrei tanto che ci fossero commentatori cristiani di seria fede in grado di riflettere su queste cose, ma non ne esistono. La loro religione è fatiscente, nessuno tra le genti sembra conoscerne più i dogmi, nessuno ha la benché minima idea di quale sia la sua teologia. La Chiesa di Roma potrebbe affermare che la storia di Mordake è soltanto una superstizione popolare, adducendo la dottrina del libero arbitrio e molte altre cose prese dall'armamentario della teologia tomistica. Le Chiese Protestanti avrebbero qualche difficoltà in meno, basti considerare le dottrine di Lutero sulla predestinazione e sul servo arbitrio, ma il problema sussisterebbe comunque. Sono convinto che siamo di fronte a un vulnus in grado di far crollare l'intero edificio del Cristianesimo.  

Altre recensioni e reazioni nel Web

Purtroppo non si trova molto in italiano. Una brevissima e scarna recensione (più che altro una descrizione) risale al 2016:


Sembra che l'unico Edward di cui c'è traccia nel famoso e utile sito Il Davinotti sia Edward mani di forbice!

lunedì 15 febbraio 2021

IL MITO DI EDWARD MORDAKE, L'UOMO CON DUE FACCE

Edward Mordake (talvolta scritto Mordrake) è un personaggio apocrifo, protagonista di una leggenda urbana che conobbe notevole diffusione nella tarda epoca vittoriana e che è ancor oggi in voga. Erede di un'importante famiglia di Pari d'Inghilterra, il povero Edward avrebbe sofferto di un'eccezionale malformazione, essendo nato con una seconda faccia sulla sua nuca. Questo volto posteriore sarebbe stato incapace di parlare, potendo però piangere e ridere. Avrebbe inoltre avuto la capacità di trasmettere i propri orribili pensieri tramite un incessante mormorio, avvertibile dallo sfortunato rampollo. Non esistendo rimedio a una simile condizione, Edward Mordake si sarebbe suicidato all'età di 23 anni. La vulgata corrente ci narra le cose in questo modo. Si rende necessario esaminare le fonti disponibili. 
 
Questo è riportato nel testo medico Anomalies and Curiosities in Medicine ("Anomalie e curiosità in medicina"), di George Milbry Gould e Walter Lytle Pyle (1896): 
 

The following well-known story of Edward Mordake, though taken from lay sources, is of sufficient notoriety and interest to be mentioned here:—
 
One of the weirdest as well as most melancholy stories of human deformity is that of Edward Mordake, said to have been heir to one of the noblest peerages in England. He never claimed the title, however, and committed suicide in his twenty-third year. He lived in complete seclusion, refusing the visits even of the members of his own family. He was a young man of fine attainments, a profound scholar, and a musician of rare ability. His figure was remarkable for its grace, and his face – that is to say, his natural face – was that of an Antinous. But upon the back of his head was another face, that of a beautiful girl, "lovely as a dream, hideous as a devil". The female face was a mere mask, "occupying only a small portion of the posterior part of the skull, yet exhibiting every sign of intelligence, of a malignant sort, however". It would be seen to smile and sneer while Mordake was weeping. The eyes would follow the movements of the spectator, and the lips "would gibber without ceasing". No voice was audible, but Mordake avers that he was kept from his rest at night by the hateful whispers of his "devil twin", as he called it, "which never sleeps, but talks to me forever of such things as they only speak of in Hell. No imagination can conceive the dreadful temptations it sets before me. For some unforgiven wickedness of my forefathers I am knit to this fiend – for a fiend it surely is. I beg and beseech you to crush it out of human semblance, even if I die for it." Such were the words of the hapless Mordake to Manvers and Treadwell, his physicians. In spite of careful watching, he managed to procure poison, whereof he died, leaving a letter requesting that the "demon face" might be destroyed before his burial, "lest it continues its dreadful whisperings in my grave." At his own request, he was interred in a waste place, without stone or legend to mark his grave.” 
 
Traduzione: 

La seguente ben nota storia di Edward Mordake, anche se presa da fonti non ufficiali, è di sufficiente notorietà e interesse da essere essere menzionata qui:—
 
Una delle storie più strane nonché melanconiche di deformità umana è quella di Edward Mordake, che si diceva fosse l’erede di uno dei più nobili lignaggi d’Inghilterra. Non rivendicò mai il titolo, comunque, e si suicidò all’età di 23 anni. Viveva in completa reclusione, rifiutando persino le visite dei membri della sua famiglia. Era un giovane di fini maniere, uno studioso profondo, un musicista di rara abilità. La sua figura spiccava per grazie e il suo viso – bisogna dirlo, il suo viso naturale – era quello di un Antinoo. Ma sul retro della sua testa c’era un’altra faccia, quella di una bella ragazza "amabile come un sogno, odiosa come il diavolo". Il volto femminile era una mera maschera, occupando solo una piccola porzione della parte posteriore del cranio, anche se esibiva ogni segno di intelligenza – di un tipo maligno, comunque. Fu vista ridere e sogghignare mentre Mordake stava piangendo. Si dice che gli occhi seguissero i movimenti dell’interlocutore, e che le labbra si muovessero in continuazione. Nessuna voce era udibile, ma Mordake affermava di essere tenuto sveglio la notte dai sussurri odiosi del suo "demone gemello", come lo chiamava, "che mai dorme, ma mi parla continuamente di cose di cui si parla solo all’inferno. Nessuna immaginazione può concepire le terribili tentazioni che mi pone innanzi. Per qualche maledizione mai perdonata dei miei antenati sono saldato a questo demonio – perché un demonio lo è senz’altro. Io vi prego e vi imploro di distruggerla, anche se dovessi morire per questo". Queste erano le parole dello sfortunato Mordake a Manvers e a Treadwell, i suoi dottori. Nonostante l’attenta guardia a cui era sottoposto riuscì a procurarsi del veleno grazie al quale morì, lasciando una lettera in cui chiedeva che il suo "volto demoniaco" fosse distrutto prima della sua sepoltura, "per timore che continui i suoi spaventosi sussurrii nella tomba". Su sua richiesta venne inumato in un luogo desolato, senza pietra o iscrizione a segnarne il sepolcro.” 
 
Per molti l'analisi potrebbe finire qui, data l'autorevolezza della pubblicazione scientifica. Invece è il caso di non fidarsi e di proseguire.  
 
La vera origine del mito memetico

Che la storia di Edward Mordake sia un meme lo capirebbe anche un poppante. Qual è il problema? Ovviamente a creare difficoltà a uno studioso moderno sono proprio le fonti non ufficiali e non menzionate di cui si sono serviti Gould e Pyle. Nonostante questa deplorevole mancanza di accreditamento, la fonte ultima è stata trovata nel 2015 da Alex Boese, che ha scritto un articolo sul sito The Museum of Hoaxes. Questo è il link:


In sintesi, Edward Mordake è nato dalla fantasia del poeta, scrittore di proto-fantascienza e giornalista Charles Lotin Hildreth (1853 - 1896). Questo autore non sembra avere al momento una propria pagina su Wikipedia in inglese, per quanto la cosa possa sembrare incredibile: l'unica pagina a lui dedicata è su Wikipedia in italiano. Il contributo di Charles Lotin Hildreth, un articolo intitolato The Wonders of Modern Science: Some Half Human Monsters Once Thought to Be of the Devil's Brood ("Le meraviglie della scienza moderna: alcuni mostri semiumani che un tempo si pensava appartenessero alla stirpe del Diavolo") è stato pubblicato per la prima volta sul Boston Sunday Post l'8 dicembre 1895; l'autore sarebbe morto meno di un anno dopo, il 22 agosto 1896. Pochi giorni dopo la prima pubblicazione, l'articolo apparve su diversi altri quotidiani, come appurato da Boese: l'11 dicembre sul Parsons Daily Sun e il 14 dicembre su The Decatur Herald. L'articolo di Hildreth era puramente sensazionalistico e privo di qualsiasi fattualità, tanto che includeva la descrizione di alcuni mostri chimerici, tra cui un ragno con la testa umana, un uomo con quattro occhi, una sirena, un essere con caratteri di uomo e di granchio. La fonte accreditata, la Royal Scientific Society, si è rivelata inesistente. L'unica società nota con questo nome è stata fondata nel 1970 dai regnanti della Giordania, mentre la Royal Society of London, dal nome simile, non mostra traccia alcuna di documentazione sui mostri sopra descritti. Questo è il link a un sito che riporta l'articolo apparso sul Boston Sunday Post:   
 

Ebbene, Gould e Pyle hanno preso da Hildreth ricopiando il suo testo su Mordake parola per parola! Boese ha fatto ricerche sui due supposti medici citati, Manvers e Treadwell, mostrando che sono sconosciuti, non trovandosi alcuna loro menzione nella documentazione dell'epoca. 
 
Insidie del debunking 
 
Il sito Bufale.net, fondato da Claudio Michelizza e Fabio Milella, ha dedicato una pagina al nobiluomo inglese con due facce. Questo è il link:   
 
 
Gli autori citano il lavoro di Gould e Pyle, ma incorrono in un errore grossolano. La locuzione lay sources, che significa "fonti non ufficiali", ossia "fonti estranee al sistema di validazione delle riviste scientifiche", è stata tradotta come "fonti laiche" - dal momento che in inglese lay significa "laico". Il significato di lay è tuttavia più esteso: "non istruito; non professionale; profano; ignorante; secolare, non clericale". La traduzione di lay sources usata su Bufale.net è fuorviante, in quanto fa supporre la corrispondente esistenza di "fonti ecclesiastiche" usate in contesto scientifico, cosa di per sé assurda. Questo fa capire quanto la conoscenza dell'inglese in Italia sia labile e affetta da gravi distorsioni.  
 
I meandri della Parìa 

La Parìa britannica (Peerage) è un'istituzione estremamente complessa. In sostanza è un sistema di titoli nobiliari che fa parte delle onorificenze vigenti in Gran Bretagna. Sarebbe interessante fare qualche ricerca sull'eventuale esistenza di una famiglia di Pari col cognome Mordake o Mordrake. Non mi risulta che questo sia stato fatto dallo stesso Alex Boese. Probabilmente la ricerca è stata creduta inutile, una volta ottenute le prove della natura apocrifa del personaggio di Edward Mordake. Per me sarebbe comunque interessante provarci. Certo, è un'impresa impegnativa e le risorse del Web potrebbero non essere sufficienti. 
 
Iconografia (posticcia) diffusa nel Web 
 
Non esiste la benché minima prova che sia mai vissuto un individuo corrispondente a quanto descritto nel mito di Edward Mordake, o Mordrake che dir si voglia. Tuttavia si capisce bene come una simile storia abbia eccitato l'immaginazione per più di un secolo, vivendo di vita propria e ispirando vari artisti.  
 
1) Primo reperto 
 

La fotografia in questione è spacciata nel Web come originale. Si è diffusa come un contagio in moltissimi siti e social. Non si è potuto determinare il suo autore. In ogni caso l'ipotesi più probabile è che sia stata scattata in un museo delle cere, per poi essere rielaborata con tecniche moderne come Photoshop. Certamente non è una foto dell'epoca in cui si suppone abbia vissuto Mordake e quindi deve essere stata "anticata" in qualche modo.

2) Secondo reperto 
 

È una statua di cera che si trova al Panoptikum Wax Museum di Amburgo, cittadina amena da me prediletta (una sera ho esplorato i bassifondi di Sankt Pauli e ho trovato un simpatico topo rossiccio). Si nota che il volto posteriore di questo simulacro di Mordake mostra un'inquietante somiglianza con quello di Michel Houellebecq, pur essendo contratto e distorto. Non è improbabile che il primo reperto, descritto in precedenza, sia stato ottenuto da una foto del presente secondo reperto, procedendo in questa maniera: i capelli sono stati trasformati fino a diventare neri e a caschetto; la faccia posteriore, quella simile a Houellebecq col ghigno, è stata appiattita fin oltre il limite del grottesco, tanto da ricordare uno di quei trofei rinsecchiti prodotti dagli Jívaro con le teste dei nemici uccisi. 

3) Terzo reperto 
 

La testa mummificata di Edward Mordake è un'opera in cartapesta dell'artista Ewart Schindler. Non è facile reperire dati su di lui nel Web: sono riuscito soltanto a venire a conoscenza de fatto che si è laureato all'Università di Plymouth (Contea del Devon, Inghilterra). Si noti che la faccia posteriore presenta proprie orecchie, seppur residuali e minuscole rispetto a quelle associate alla faccia anteriore. Il primo reperto e il secondo hanno non mostrano traccia di orecchie associate alla faccia posteriore. L'etichetta apposta alla testa mummificata recita: "Head of Edward Mordrake, preserved for posterity, by P. Manvers." Riconosciamo il cognome di uno dei medici che ebbero in cura Mordake. L'iniziale del nome, non citata da Hildreth, deve essere frutto della fantasia di Schindler. 

4) Quarto reperto 

 
L'autore di quest'opera d'arte è Thomas "Tom" Kuebler. A quanto ho potuto constatare, il manufatto è stato venduto a 1.047,45 €, imposte locali incluse, più spese di spedizione. È definito "iperrealistico". L'etichetta apposta al duplice teschio recita: "The skull of Edward Mordake, the man born with a second face on the back of the head, c. 1890. Although it would non speak full words, the second face was able to laugh, cry and make strange moans without Edward's control. He reportedly begged to have his 'Demon's Face' removed, claming that it whispered to him at night, but no doctor would attempt it. He committed suicide at the age of 23." Si tratta sempre della stessa narrazione, che non presenta elementi nuovi rispetto a quanto scritto da Hildreth.

Possibili ispirazioni dalla teratologia 

Anche se Edward Mordake è frutto della fantasia, è ben possibile che questa abbia un suo fondamento in qualche grave malformazione osservata realmente. In genere nel Web si trovano le seguenti ipotesi, che non mi sembrano soddisfacenti:
 
1) Dicephalus parapagus dipus 
 

 
È una rara varietà di gemelli siamesi. Il feto ha due teste e due spine dorsali, ma soltanto due gambe (una per ogni gemello). Una testa può essere anencefalica oppure possono essere entrambe pienamente sviluppate. Se ha due braccia è detto dibrachius. Ne esistono anche con tre o quattro braccia. Un caso famoso di questa anomalia genetica è quello delle americane Abigail e Brittany Hensel, su cui alcuni internauti hanno infierito in modo crudele fabbricando deepfake porno, mettendo loro cazzoni in faccia e in bocca. Non ci sono dubbi: il Dicephalus parapagus dipus non ha alcuna somiglianza con Edward Mordake.

2) Craniopagus parasiticus 
 
 
La testa di un gemello parassita, col corpo atrofizzato o residuale, è saldata alla testa di un gemello pienamente sviluppato. I due crani sono uniti tramite l'osso frontale. Il cranio parassitario è capovolto rispetto a quello principale. Si parla invece di craniopagus conjunctus se entrambi i gemelli hanno un corpo pienamente sviluppato. Né una forma di craniopagus né l'altra hanno alcuna somiglianza con Edward Mordake. 
P.S.
È craniopagus, non craniophagus!  
 
3) Gemelli parassiti (fetus in fetu)
 
 
I tessuti che formano un feto sono cresciuti e si sono differenziati all'interno del corpo di un gemello pienamente sviluppato. Secondo un'ipotesi si tratterebbe di un feto inviluppato all'interno di un altro. Secondo un'altra ipotesi si tratterebbe di un teratoma altamente sviluppato. Sul fatto che si tratti di teratomi non ho il benché minimo dubbio: si danno casi di recidiva, in cui il feto parassitario si forma nuovamente una volta asportato chirurgicamente. Un caso come quello di Edward Mordake potrebbe forse essere ricondotto a un fetus in fetu, anche se la cosa non sembra molto probabile. Il gemello parassita ha sempre lo stesso sesso di quello pienamente sviluppato. Tuttavia una faccia secondaria potrebbe avere aspetto femminile pur essendo di sesso maschile.
 
4) Diprosopus 
 
 
Il feto mostra una duplicazione craniofacciale, ossia ha due facce. Non si tratta di fusione o di incompleta separazione di due gemelli. L'encefalo è uno solo. Quando ero un moccioso, ho visto un gattino imbalsamato che aveva tre occhi, due nasi e due bocche. Ci sono persone diprosope con quattro occhi, due nasi e due bocche. È vero che Hildreth ha descritto un uomo con quattro occhi, ma con una disposizione implausibile: due occhi sopra gli altri due. Il Diprosopus non ha alcuna somiglianza con Edward Mordake. 
 
Difficoltà giuridiche e religiose
 
Com'è considerato dalla Legge un individuo affetto da policefalia? Cos'è realmente un Dicephalus? È un singolo essere umano che ha due teste? Oppure sono due esseri umani che condividono un unico corpo? Dipende dai casi e dal contesto. Negli States, le già menzionate Abigail e Brittany Hensel, nate nel 1990, hanno avuto due nomi distinti e due identità separate, una per ciascuna testa. Per contro, il Dicephalus Syafitri, nato in Indonesia nel 2006, ha ricevuto un solo nome ed è considerato legalmente un singolo individuo, perché dotato di un unico cuore. In Germania era seguita la stessa prassi e un bambino con due teste riceveva un unico nome e un'unica identità legale.    
 
Come fa un prete a battezzare un individuo affetto da policefalia? Il problema dovette sussistere fin dagli inizi del Cristianesimo e pone profondi interrogativi teologici. Ogni testa deve essere considerata dotata di un'anima propria? Il principio seguito dalla Chiesa Ortodossa è il seguente: se le teste sono separate, ognuna viene battezzata con un proprio nome; se si hanno teste non ben distinte o facce non separate dal cranio, prima viene battezzata una persona con la formula normale, poi viene battezzata l'altra (o le altre), ma includendo nella formula battesimale la locuzione "se non già battezzato" o "se non già battezzata", allo scopo di evitare casi di anabattismo. Questa pratica è stata enunciata dal teologo ruteno Petro Mohila nel XVII secolo. Sarebbe interessante conoscere le disposizioni di altre Chiese Cristiane, che però a quanto pare preferiscono non parlare esplicitamente di argomenti tanto scomodi e delicati.     
 
Etimologia del cognome Mord(r)ake 
 
Quando lo sentii menzionare per la prima volta, subito pensai che il cognome Mordrake derivasse dal gallese Morddreic "Drago di Mare". La variante Mordake, per quanto comprendessi la sua maggior antichità, la riconducevo a un diverso adattamento della stessa parola gallese, con dissimilazione del nesso -rddr- con perdita della seconda rotica - anche se la cosa non mi convinse mai. Una supposta variante Mordakedrake, citata nella Wikipedia in italiano, sembra essere inesistente e spuria. In realtà Mordake (che è la forma genuina, essendo Mordrake una variante spuria) è un cognome di origine scozzese e non gallese. 
 
Shakespeare citò un uomo di nome Mordake tra i Clan della Scozia: 
 
Mordake the Earl of Fife, and eldest son / 
To beaten Douglas, and the Earls of Athol, / 
Of Murray, Angus, and Menteith.
(Enrico IV - Parte I, Scena 1) 
 
Come spesso accade, il cognome è derivato dalla sclerotizzazione di un nome proprio, diventato così un'etichetta trasmessa in modo ereditario. 
 
Varianti del cognome Mordake (l'elenco non ha la pretesa di essere esaustivo): 
 
Moordake
Murdac
Murdak
Mordac
Mordoc
Mordok,
Mordik
Mordyk,
Moreduc,
Mourdac
Murthak
Meurdoch,
Murdoch
 
L'origine del cognome è l'antico irlandese muiredach "signore". L'etimologia di questo termine è stata a lungo discussa. Secondo alcuni il significato dovrebbe essere quello di "signore del mare", ossia "capitano": il primo membro del composto, muir- è da una protoforma *mori-. A questo muiredach si sovrappone un antroponimo maschile di diversa origine, Muirchad "Battaglia del Mare", da una protoforma *mori-katu-. La confusione tra le due forme deve essersi generata in epoca tarda, quando le fricative prodotte dalla lenizione si sono affievolite, spesso scomparendo del tutto. Resta l'interrogativo sull'origine di muiredach. In cosa consiste il secondo elemento del composto? Credo di poter offrire una soluzione ragionevole e interessante. Comincio col far notare che muiredach ha una variante muire "signore", in apparenza ancor più enigmatica. Ebbene, il secondo elemento del composto deriva da *wid- "conoscere", ed è lo stesso presente in druí "druida, mago", da *dru-wids (genitivo sing. druad, da *dru-widos; nominativo pl. druïd, da *dru-wides). Così abbiamo: 
 
muire "signore" < *mori-wids "conoscitore del mare" 
   gen. sing. muired < *mori-widos 
derivato di origine aggettivale muiredach < *mori-widākos.  
 
A complicare le cose esiste anche un antroponimo maschile Muirid, un altro composto di muir- "mare", il cui secondo membro è invece fid "legno" (genitivo sing. fedo, feda; nominativo pl. fedae), a sua volta da *widu-
 
Muirid < *Mori-widus "Legno del Mare"
  gen. sing. Muireda < *Mori-widous  
 
In antico gallese esiste un antroponimo simile, derivato dalla stessa protoforma: Morguid. Non ci sono dubbi sul fatto che questi nomi propri di persona siano molto antichi, di molto antecedenti all'arrivo del Cristianesimo.