A volte la gente non vuole ascoltare la verità perché non vuole vedere le proprie illusioni distrutte. Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)
sabato 4 gennaio 2014
LA CARTA DEI CAPELLI ROSSI
venerdì 3 gennaio 2014
ALBOINO
ATTILA
Cos'aveva in comune Attila con Stalin? Quasi nulla. Non parlavano la stessa lingua, non avevano gli stessi costumi, non appartenevano allo stesso tipo etnico. Anche i rispettivi caratteri erano molto diversi. Attila era un sovrano tollerante in campo di religione, a differenza di Stalin. Eppure una cosa in comune c'è. Stalin era soprannominato Piccolo Padre, e Piccolo Padre è il significato letterale del nome Attila. Quello che più stupisce è che Attila non è un nome unno, ma trae la sua origine dalla lingua dei Goti. La sua formazione è chiara. Deriva da atta 'padre' (Atta Unsar significa 'Padre Nostro' in gotico), con un suffisso diminutivo maschile -ila. Il Vescovo Wulfila che evangelizzò i Goti aveva ad esempio un nome che significa 'Piccolo Lupo' (wulfs 'lupo'). Probabile che il sovrano unno si sia dato questo nome perché il suo regno era un esempio di stato multiculturale ove si parlavano diversi idiomi. Il padre di Attila, Mundzuc (Munduch), aveva un nome tipicamente unno (altaico), e così pure i suoi molti figli: Dengizich, Ellac, Ernac. Dengizich significa 'Piccolo Mare' (-iq era un antico suffisso diminutivo turco); sia Ellac che Ernac sono formati da er, che in mongolo significa tuttora 'uomo'. Dengizich ha una radice che corrisponde al turco dengiz 'mare', che mostra che l'unnico condivideva con gli idiomi turchi un mutamento fonetico da -r- a -z-. Il parentado del Flagello di Dio riserva però altre sorprese. Suo fratello Bleda ha un nome la cui fonetica non è altaica, ma non riesco ad individuarne l'origine. Parimenti il nome di suo nonno Rua (Ruga, Roas, Ruhas) ha una caratteristica non altaica: inizia per r-; la variante Rugila sembrerebbe provare la sua origine germanica, anche se le fluttuazioni con cui ci è stato tramandato sembrano indicare il tentativo di razionalizzare qualcosa di incomprensibile.
mercoledì 1 gennaio 2014
1308-1590 America Vichinga
1984 Edizioni Frassinelli
Le relazioni inviate da Marco Polo al Gran Khan furono riscoperte negli archivi di Pechino nel 1887. Stese parte in mongolo e parte in cinese, furono tradotte e pubblicate in inglese nel 1901: Marco Polo's Reports on Yuan Tun Ta Kuo or California, and on American Wales, a cura della Hakluyt Society. I rapporti dei governatori di Sho Tun-ko sono integralmente disponibili in inglese, in un altro volume della stessa benemerita Hakluyt Society: Chinese Papers on California, 1919. Tuttora fondamentale sull'impresa di Alvarado il capolavoro storiografico di William H. Prescott, History of the Conquest of Nuevo Catay, 1858.
Il resoconto del viaggio di Verrazzano, scritto in italiano, fu pubblicato col titolo Relatione al Re Cristianissimo della discoperta del Reame di Rossimania da Giovanbattista Ramusio, nel terzo volume della sua raccolta Delle Navigationi et Viaggi, Venezia 1556.
Sir Walter Raleigh spiegò e giustificò il proprio operato in The Conquest of the Large, Rich and Beautiful Kingdom of Roximania, Londra 1593.