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martedì 12 maggio 2020


CONTAGION
 
 
Titolo originale: Contagion
Lingua originale: Inglese, mandarino, cantonese, italiano
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2011
Durata: 106 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Fantascienza, drammatico
Sottogenere: Apocalittico
Regia: Steven Soderbergh
Soggetto: Scott Z. Burns
Sceneggiatura: Scott Z. Burns
Produttore: Michael Shamberg, Stacey Sher, Gregory Jacobs
Produttore esecutivo: Jeff Skoll, Michael Polaire, Jonathan
     King, Ricky Strauss
Casa di produzione: Double Feature Films, Participant
    Media, Warner Bros. Pictures, Imagenation Abu Dhabi
Distribuzione in italiano: Warner Bros. Pictures
Fotografia: Peter Andrews
Montaggio: Stephen Mirrione
Effetti speciali: Michael Ahasay
Musiche: Cliff Martinez
Scenografia: Howard Cummings
Costumi: Louise Frogley
Trucco: Kate Biscoe
Interpreti e personaggi:
    Marion Cotillard: dottoressa Leonora Orantes
    Matt Damon: Mitch Emhoff
    Laurence Fishburne: dottor Ellis Cheever
    Jude Law: Alan Krumwiede
    Gwyneth Paltrow: Beth Emhoff
    Kate Winslet: dottoressa Erin Mears
    Bryan Cranston: Lyle Haggerty
    Jennifer Ehle: dottoressa Ally Hextall
    Elliott Gould: dottor Ian Sussman
    Chin Han: Sun Feng
    John Hawkes: Roger
    Anna Jacoby-Heron: Jory Emhoff
    Josie Ho: sorella di Li Fai
    Sanaa Lathan: Aubrey Cheever
    Demetri Martin: dottor David Eisenberg
    Armin Rohde: Damian Leopold
    Enrico Colantoni: Dennis French
    Larry Clarke: Dave
    Monique Gabriela Curnen: Lorraine Vasquez
Doppiatori italiani:
    Claudia Catani: dottoressa Leonora Orantes
    Massimiliano Manfredi: Mitch Emhoff
    Massimo Corvo: dottor Ellis Cheever
    Niseem Riccardo Onorato: Alan Krumwiede
    Francesca Fiorentini: Beth Emhoff
    Chiara Colizzi: dottoressa Erin Mears
    Stefano De Sando: Lyle Haggerty
    Barbara De Bortoli: dottoressa Ally Hextall
    Gianni Giuliano: dottor Ian Sussman
    Oreste Baldini: Sun Feng
    Stefano Benassi: Roger
    Lilian Caputo: Jory Emhoff
    Alessandra Cassioli: Aubrey Cheever
    Francesco Venditti: dottor David Eisenberg
    Stefano Mondini: Damian Leopold
    Carlo Cosolo: Dennis French
    Dario Oppido: Dave
    Laura Cosenza: Lorraine Vasquez
Luoghi delle riprese: Atlanta, Chicago, Minneapolis,
   San Francisco, Dubai, Giappone, Svizzera, Regno
   Unito, Brasile, Russia, Malaysia, Hong Kong
Budget: 60 milioni di dollari US
Box office: 136,5 milioni di dollari US
 
Trama:
Beth Emhoff, una bionda milf libidinosa, è di ritorno da un viaggio di affari a Hong Kong. Tutto sembra andar bene, a parte un po' di tosse stizzosa. Durante uno scalo a Chicago incontra un amante, quindi fa ritorno a casa, nella periferia di Minneapolis. Due giorni dopo, mentre è in cucina, ha un violento attacco epilettico e crolla sul pavimento. Il grossolano marito, Mitch Emhoff, la porta subito in ospedale. In breve tempo la donna muore e lì per lì non è possibile identificare le cause del suo subitaneo decesso. Tornato a casa, Mitch è sconvolto da un'altra tragedia: suo figlio adottivo Clark è morto nel suo letto. Dall'autopsia della donna, si scopre che è morta a causa di un virus sconosiuto che le ha devastato la materia cerebrale. L'uomo viene così sottoposto a isolamento, ma presto viene constatata la sua immunità. Al suo rilascio dall'ospedale, decide di proteggere la figlia adolescente Jory, costringendola a una clausura monacale tra le mura di casa. Nel frattempo ad Atlanta i rappresentanti del Department of Homeland Security si incontrano con il dottor Ellis Cheever dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). C'è grande preoccupazione perché esiste la possibilità che il nuovo virus sia un'arma biologica. Cheever manda a Minneapolis la dottoressa Erin Mears per tracciare tutti i contatti di Beth, che è il paziente zero. Dopo aver cercato di convincere i burocrati a stanziare risorse per contrastare la diffusione del patogeno, viene infettata e muore. Il morbo si diffonde in modo inarrestabile. Si scatena il panico nelle città, con episodi di violenza, razzia e sciacallaggio. La dottoressa Ally Hextall dei CDC scopre che il virus, battezzato MEV-1, mostra una combinazione di materiale genetico di virus del maiale e dei pipistrelli. L'infezione si propaga per via aerea tramite goccioline (droplets) e fomiti. Si prevede che 1 persona su 12 nel mondo sarà colpita; la letalità è del 25-30%. In questo contesto apocalittico sorge un blogger maligno, Alan Krumwiede, che spalanca il Vaso di Pandora diffondendo tesi complottiste e facendo propaganda di un preteso rimedio omeopatico a base di estratto di forsizia, a cui attribuisce la propria guarigione. La gente impazzisce e assalta le farmacie per procurarsi la pozione del complottista. La situazione precipita e le violenze urbane si esacerbano. Krumwiede viene arrestato per cospirazione e frode. Quando viene prodotto un vaccino dal virus attenuato, negli USA le vittime della pandemia sono già 2,5 milioni e nel mondo intero sono 26 milioni. Ha inizio una lotteria dei vaccini, basata sulla data di nascita delle persone. Mitch Emhoff, che cercava di allontanare un fidanzatino della figlia, cambia idea una volta che questi esibisce la prova dell'avvenuta vaccinazione. Così Mitch arriva a fare da paraninfo, organizzando una serata romantica e favorendo la deflorazione della figlia. Dopo molte peripezie, la dottoressa Leonora Orantes riesce a tracciare la genesi della pandemia, recuperando un filmato che mostra Beth Emhoff darsi alla pazza gioia nel Casinò di Macao. Intanto il blogger diabolico, Krumwiede, viene rilasciato, non prima di essere stato sottoposto a un esame del sangue: si dimostra così che non ha alcun antigene e che la forsizia è una menzogna. Le sequenze finali mostrano un pipistrello che rigurgita un pezzo di banana nel pastone di un porco grufolante, destinato ad essere macellato nella cucina della bisca in cui la milf bionda concedeva a tutti la propria intimità orale.  

 
Recensione: 
Per permettere allo spettatore di seguire diverse trame in parallelo, il regista ha scelto di utilizzare la tecnica dello stile multi-narrativo detto hyperlink. La pellicola ha avuto un grande successo e riscontri molto positivi da parte della critica; in particolare è stata molto apprezzata dal mondo scientifico per la sua accuratezza. Lo sceneggiatore, Scott Z. Burns, si è consultato con esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre che con luminari come W. Ian Lipkin (professore in epidemiologia e in neurologia) e Lawrence "Larry" Brilliant (epidemiologo, tecnologo, rinomato per il suo lavoro di eradicazione del vaiolo). Ferris Jabr di New Scientist ha approvato Contagion per la sua descrizione del meccanismo del progresso scientifico, che passa attraverso una luna serie di frustrazioni e successi. Non meno importante degli aspetti scientifici è la dimensione psicologica, che ricopre un ruolo di primo piano.   
 
Mi piace Marion Cotillard nel ruolo della dottoressa Leonora Orantes: la trovo una donna molto sensuale e affascinante, distante anni luce dalla volgarità della Paltrow. Kate Winslet mi sembra un po' mascolina, non è il mio ideale. Gli attori di sesso maschile li trovo abbastanza detestabili. Jude Law mi dà l'orticaria e mi desta un'avversione viscerale, il suo ghigno è insopportabile come un'eruzione acida dallo stomaco. L'impressione è che sia un decerebrato, ripugnante come la puzza di smegma rancido, un criminale che si diverte a generare rogne all'infinito a chiunque incontri sulla via. Matt Damon incarna assai bene la più belluina ignoranza, può giusto interpretare la parte di un energumeno tipicamente americano, della tipologia "white trash" e per giunta cornuto.  

 
Una Paltrow molto vorace 
 
Anche se non viene mostrata alcuna scena esplicita, si capisce che Beth Emhoff a Macao si è scatenata in una rovente gangbang spermatica. Ha fellato proprio tutti, dal manager giapponese al cuoco cinese. Era una ninfomane scatenata, che cercava occasioni di contatti carnali ogni giorno, cornificando il marito e irridendolo. Poppava avidamente i bischeri, che fossero grossi e nerboruti o piccoli come mozziconi e mollicci. Inghiottiva il genetico, senza badare al sapore, avviandolo a decomporsi nel suo ventre, ove contribuiva alla formazione delle feci grasse. Tutto questo lo si capisce dai suoi occhi, che splendono di bramosia. Occhi che sembrano quelli di Lilith. Che altro dire? L'interpretazione è molto convincente - anche considerando che l'attrice, a quanto risulta dal suo blog, ha gusti sessuali molto diversi da quelli di Beth: ama soprattutto fare sesso anale vis-à-vis, detestando la posizione more ferarum o doggystyle, e non essendo attratta dall'idea di accogliere il fallo in bocca.  

Problemi con l'audio
 
La mia prima esperienza con il film di Soderbergh è stata a dir poco irritante e negativa. Avevo recuperato un file con l'audio duale in inglese e in spagnolo, senza sapere come fare a selezionare una sola lingua. Così i due idiomi si mescolavano dando origine ad effetti grotteschi quanto esilaranti. A volte le parole prodotte dall'ibridazione sonora sembravano un'irreale specie di spanglish, altre volte entravano in risonanza e giungevano alle orecchie come pernacchie. Ho trovato in Youtube una versione in inglese, ma era resa incomprensibile da un montaggio diffettoso che alterava l'ordine delle sequenze, creando un collage impazzito. Anche la versione in spagnolo aveva qualche criticità. Per fortuna sono poi riuscito ad accedere al film doppiato in italiano. 
 
Genesi del film 
 
Soderbergh stava lavorando con Burns all'idea di un film sulla figura di Leni Riefenstahl. Il progetto non li convinceva affatto, temevano che il film non avrebbe attratto alcuna interesse, a causa del coinvolgimento della Riefenstahl con il III Reich. A un certo punto Burns ebbe un'idea improvvisa che cambiò la storia (ormai terminale) del Cinema. Ecco le parole con cui ricorda l'accaduto:  
 
"C'è una scena in The Informant! dove Matt (Damon) sta guardando il personaggio di Scott Bakula che parla al telefono, e Scott tossisce al telefono, e c'è tutto questo sproloquio con Matt che si rivolge a lui dicendo: "Oh, fantastico, ora che succede? Lui si ammala e poi anch'io me la becco, i miei figli se la beccheranno." Sono sempre stato affascinato dalla trasmissibilità, così ho detto a Steven: "Voglio fare un'interessante versione thriller di un film su una pandemia", e lui ha detto: "Fantastico! Facciamo quello, invece!"  

Così non si ebbe alcun film sulla Riefenstahl e ci è stata invece elargita questa gemma, Contagion!  

 
Fonti di ispirazione 

Dato che non esiste uno specchio magico in grado di scrutare il futuro, possiamo essere certi che la pandemia provocata dal virus MEV-1 è stata concepita a partire da alcuni episodi occorsi qualche anno prima della produzione del film. Sono i seguenti:  
 
1) L'epidemia di infezione da virus Nipah in Malesia del 1998-99;
2) L'epidemia di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) del 2002-2004; 
3) La pandemia di influenza suina (virus H1N1) del 2009-2010.

Il virus Nipah (NiV) circola naturalmente tra diverse specie di pipistrelli frugivori. Il suo spillover, ossia il salto al genere umano a partire dai chirotteri, deve aver ispirato Soderbergh e Burns. Anche la sintomatologia provocata dal MEV-1 è molto simile a quella dell'infezione da NiV. 
La pandemia di influenza suina ha fatto meno morti di una normale influenza stagionale, ma quando si è diffusa ha destato serie preoccupazioni. Ne sono stato colpito e ne ho avuto un effetto indesiderato: una lieve insufficienza renale, risoltasi in modo spontaneo nel giro di pochi giorni (ricordo ancora il sorprendente commento del medico: "È normale, se sudi non pisci"). 
Così sono state combinate le caratteristiche più pericolose dei tre virus sopra riportati, in modo tale da ottenere un patogeno in grado di diffondersi in modo pandemico come un'influenza, avendo però una letalità simile a quella della SARS.
 
Contagion e la pandemia di Covid-19 
 
Sono notevoli le analogie tra il virus immaginario MEV-1 e il fin troppo reale virus SARS-CoV-2, responsabile della malattia detta Covid-19. Entrambi attaccano i polmoni e il sistema nervoso. Certo, è vero che l'infezione da MEV-1 è caratterizzato da una letalità molto più elevata rispetto a quella del Covid-19, maggiore dell'ordine di 10 volte. SARS-CoV-2 è però più insidioso, e alla lunga potrebbe anche fare danni peggiori. Ovviamente queste cose le si capisce soltanto con il senno del poi. Difficile credere che nel 2011 qualcuno capisse appieno che una grave pandemia sarebbe sorta e avrebbe terrorizzato il mondo. Eppure lo sceneggiatore ha dichiarato che gli scienziati lo avevano avvertito dell'imminenza della pandemia, della sua inevitabilità. Sembra che in particolare Jude Law sia rimasto atterrito da tali rivelazioni. Quello che il film non menziona è il disastroso impatto economico innescato dall'inarrestabile diffusione del virus. Non si fa alcun cenno al contrasto tra le necessità di tutela della salute pubblica e le altrettanto legittime necessità di tutela delle attività economiche e produttive. Non sono affrontati nemmeno i temi dell'aspra insofferenza della popolazione alle misure di contenimento e dell'incapacità gestionale di cui una classe politica incompetente ha dato prova fin dall'inizio dell'emergenza. 

 
Blogger e pestilenza 
 
Il blogger complottista Alan Krumwiede è odioso già a pelle, già al primo sguardo trasmette un profondo disagio, è disturbante. La sua mente è un calderone ribollente in cui gorgogliano ignoranza, fanatismo e malvagità. In confronto alle sue parole, le bestemmie di Azathoth sono limpide e cristalline nelle loro onestà. All'epoca pochi facevano caso a queste cose. Con la diffusione pandemica del Covid-19, il film di Soderbergh è tornato in auge e ha contribuito a generare una certa ostilità verso i blogger, dipinti come la causa di tutti i mali. Ha polarizzato il pubblico. Eppure questa reazione anti-blogger è fuori tempo massimo, visto che ormai i blog si avviano all'annientamento. La Blogosfera è in uno stato prossimo alla morte termodinamica, eppure c'è ancora chi crede che tutti i blogger, dal primo all'ultimo, siano complottisti, attivisti ambientali e policiti, cronisti d'assalto, in grado di vivere coi proventi delle visualizzazioni dei banner pubblicitari. Gli stessi politici sembrano credere ancora che tutti i blogger, dal primo all'ultimo, abbiano un'influenza spropositata: hanno presente soltanto il caso del blog di Beppe Grillo, che ha coagulato intorno a sé una folta comunità, così lo usano per estendere queste proprietà anche al più oscuro portale che parla della diarrea dei gatti. In realtà il principale veicolo di complottismo all'epoca della pandemia di Covid-19 è Facebook.
 
Spillover o arma biologica? 
 
La pandemia di Covid-19, oltre a riportare in auge Contagion, ha contribuito a un'altra esumazie, questa volta libraria: ha dato un'enorme impulso alle vendite di Spillover - L'evoluzione delle pandemie, di David Quammen (2012; prima edizione italiana: 2014). Nonostante sia un trattato poco scorrevole, a un certo punto quasi tutti ne avevano una copia, salvo usarla come soprammobile (magari vantandosi poi di averla letta in un giorno). Così ha commentato l'autore sul New York Times: "Siamo stati noi a generare l'epidemia di Coronavirus. Potrebbe essere iniziata da un pipistrello in una grotta, ma è stata l'attività umana a scatenarla." Il 96% del genoma del virus SARS-CoV-2 è realmente comune a quello di un coronavirus dei pipistrelli ferro di cavallo. L'idea di Quammen è che il passaggio all'uomo sia stato causato dalla distruzione dell'habitat dei pipistrelli e che l'evoluzione del patogeno sia naturale. Per quel che mi riguarda è stata realmente l'attività umana a scatenare la pandemia, ma non nel senso inteso da Quammen. Nulla potrà mai convincermi che il virus non sia uscito da un laboratorio. È stato manipolato. Uno studio indiano, subito screditato, afferma di aver trovato inserti di materiale genetico del retrovirus HIV nella proteina "spike" del virus SARS-CoV-2, il che è davvero sorprendente. L'articolo, Uncanny similarity of unique inserts in the 2019-nCoV spike protein to HIV-1 gp120 and Gag (Prashant Pradhan et al., gennaio 2020), è stato ritirato in seguito alle reazioni furiose del mondo accademico e a reiterati episodi di bullismo.  
 

Adesso ammettiamo che SARS-CoV-2 sia stato manipolato in laboratorio come arma biologica. Pretendereste che il mondo scientifico lo riconoscesse? Non lo farebbe mai, perché si scatenerebbe il panico. La situazione diverrebbe ingestibile. Così ecco che i virologi malati di divismo usano un argomento a loro dire solidissimo per confutare le idee degli studiosi indiani: coprirli di ridicolo. "Niente si trasmette come la paura" (cit.)    
 
I paradossi del complottismo 
 
Il complottismo ha in sé una natura paradossale. Infatti giova sommamente all'establishment. Se si prende un certo numero di teorie stravaganti, di cui alcune folli, e le si mescola a poche teorie veritiere ma scomode, si getterà grande discredito su queste ultime. La popolazione tenderà ad associare ai peggiori folli tutti coloro che dicono cose vere ma scomode. Osi insinuare che il virus SARS-CoV-2 sia il prodotto di una manipolazione? Ti assoceranno ai terrapiattisti e ai sostenitori della cospirazione rettiliana, a quelli che attribuiscono a una macchinazione dei Rothschild anche il fetore dei peti e le emorroidi! Le pecore devono essere controllate e guidate. 
 
Curiosità 

Attori e attrici hanno guadagnato ben poco dalla loro recitazione. In particolare Gwyneth Paltrow, che ha terminato le riprese in tre giorni, ha lavorato praticamente gratis. 

Marion Cotillard era incinta al sesto mese quando interpretò il film di Soderbergh. 

Per promuovere questo film, la Warner Bros. Pictures Canada ha costruito due gigantesche capsule di Petri trattate con batteri e funghi, collocandole nella vetrina di un negozio di Toronto. Nel corso di diversi giorni, i campioni di batteri e funghi sono cresciuti fino a rendere illeggibile il nome del film, formando simboli di rischio biologico. Un portento funesto.

sabato 25 agosto 2018


IDIOCRACY

Titolo originale: Idiocracy
Paese di produzione: USA
Lingua originale:
Inglese
Anno: 2006
Durata: 84 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Commedia, fantascienza
   Sottogeneri: Distopia, fantascienza satirica,
   commedia cinica, demenziale
Regia: Mike Judge
Soggetto: Mike Judge
Sceneggiatura: Mike Judge, Etan Cohen
Produttore: Mike Judge, Elysa Koplovitz
Produttore esecutivo: Michael Nelson
Casa di produzione: 20th Century Fox
Fotografia: Tim Suhrstedt
Montaggio: David Rennie
Musiche: Theodore Shapiro
Scenografia: William Ladd Skinner
Costumi: Debra McGuire
Interpreti e personaggi    
    Luke Wilson: Joe Bauers/Non Sicuro
    Maya Rudolph: Rita
    Terry Crews: Presidente Dwayne Camacho
    Dax Shepard: Frito Pandejo
    Justin Long: Dr. Lexus
    Sara Rue: Segretario alla Giustizia
    Michael McCafferty: Generale Collins
    Thomas Haden Church: Capo della produzione
        Brawndo
    Brad Terrence "Scarface" Jordan: Upgrayedd
    Andrew Wilson: Beef Supreme
    Ryan Melton: Tecnico dell'ospedale
    Eli Muñoz: Uomo arrapato
    Brendan Hill: Segretario dell'Energia
    Earl Mann: Narratore    
Doppiatori italiani   
    Massimiliano Manfredi: Joe Bauers/Non Sicuro
    Cristiana Lionello: Rita
    Fabrizio Vidale: Frito
    Claudio Fattoretto: Presidente Dwayne Camacho
    Oliviero Dinelli: Generale Collins
    Franca D'Amato: Segretario alla Giustizia
    Luigi Ferraro: Capo della produzione
          Brawndo
    Loris Loddi: Dr. Lexus
    Oreste Rizzini: Narratore
Traduzioni:   
   Finlandia: Idioluutio
   Messico: La Idiocracia
   Polonia: Idiocracja
   Repubblica Ceca: Absurdistán
   Spagna: Idiocracia
   Turchia: Ahmaklar

Trama:

Il film inizia con la spiegazione dettagliata e chiarissima della Verità. Le persone intelligenti hanno difficoltà ad accoppiarsi. Anche se ci riescono, tendono a non procreare. Questo perché valutano ogni cosa e trovano alla fine che le conseguenze nefaste di una simile scelta superino di gran lunga quelle desiderabili. Quanto più una persona è stupida, tanto più riesce ad accoppiarsi. Essendo nient'altro che enormi genitali deambulanti, questi individui deleteri sono perennemente infiammati dalla libidine e sentono l'impulso incoercibile di far sì che il liquido seminale sia versato in sede feconda. L'idiozia li spinge a non valutare le conseguenze dei loro atti criminali, da cui nasceranno figli in gran numero. Questi figli erediteranno l'idiozia assoluta dei loro sciagurati genitori e saranno sempre più numerosi, si riprodurranno come conigli, dando origine alla più stupida progenie immaginabile. Così nelle sequenze iniziali della pellicola sono mostrate due coppie, una di persone intelligenti e l'altra di idioti. Viene quindi descritta la loro situazione nel tempo. La prima coppia rimanda continuamente la procreazione e alla fine il marito ha un infarto letale. Risultato: nessun figlio. Mentre accade tutto questo la seconda coppia ha dato origine a una linea genetica ramificata in modo impressionante, tramandando il proprio inutile genoma. L'Involuzione della Specie è reale! 

Siamo nel 2005. L'esercito americano seleziona due soggetti per un esperimento di ibernazione: il nullafacente archivista Joe Bauers e la prostituta Rita. Quest'ultima è stata ceduta dal suo ganzo e pappone Upgrayedd, finanziato allo scopo da un generale che frequentava gli angiporti. Sia l'archivista che la peripatetica sono privi di parenti stretti, cosa opportuna per evitare complicazioni legali in caso di fallimento. La durata programmata per l'esperimento doveva essere di un anno, ma il generale amante dei postriboli finisce indagato e le capsule di ibernazione vengono dimenticate. Dopo cinquecento anni, le capsule contenenti Joe e Rita, che nel frattempo erano finite in una gigantesca montagna di immondizia, vengono smosse da una frana e si aprono, restituendo i corpi alla vita. L'ex-archivista rianimato, ignaro della sorte della donna, scivola tra i rifiuti e si viene a trovare nella casa di Frito, un decerebrato che passa il suo tempo davanto al televisore a guardare un programma i cui partecipanti fanno soltanto una cosa: si assestano poderosi calci nei coglioni! Per Joe è l'inizio di un incubo ad occhi aperti. Scopre ben presto che la popolazione versa in condizioni spaventose. La demenza è generalizzata: anche le persone più intelligenti sono ben al di sotto del quoziente intellettivo medio degli inizi del XXI secolo. Come conseguenza di questa diffusione del ritardo mentale, tutte le scienze e le arti sono decadute. Parlare di imbarbarimento sarebbe ancora poco. Solo per fare un esempio, le masse vanno al cinema per guardare un film che si intitola CULO, che mostra soltanto il lato B di un uomo intento a scorreggiare tutto il tempo, il sonoro consistendo negli inverecondi crepitii provocati dall'espulsione dei gas intestinali dall'ano.

Nel 2505 la Giustizia in America non è soltanto cieca, è anche ritardata - ci ricorda la voce narrante. Presto Joe si mette nei guai e si ritrova proprio con Frito come avvocato difensore, Inutile dire che un simile demente non possiede le facoltà mentali per assumere un simile incarico. Anzi, vendicandosi dell'interruzione del programma sui calci nelle palle, fa condannare il suo assistito. Non avendo il codice a barre tatuato, Joe viene portato davanti a una macchina identificatrice. Il punto è che anche le macchine sono idiote: l'uomo risponde a una domanda della macchina "non sono sicuro" (I'm not sure) e anziché essere registrato come Joe Bauers si ritrova appioppato il nominativo Non Sicuro (Not Sure), scritto sul tatuaggio identificativo e indelebile! La macchina ha interpretato I'm not sure come I'm Not Sure. Viene portato in galera, dove ha solo due alternative: trovare una via di fuga o rassegnarsi a leccare l'ano a un gigantesco grassone che passa il tempo seduto sulla faccia dei prigionieri. Data l'infinita stupidità delle guardie, riesce ad evadere. La girandola di eventi è così frenetica che si fa fatica a focalizzarsi sui dettagli. La prostituta Rita scopre di trovarsi molto meglio nel nuovo contesto, dato che le è facilissimo ingannare i gonzi che incontra per strada, facendosi pagare compensi stratosferici senza concedere neanche un pompino o una carezza sul glande. Bauers/Non Sicuro e la fallofora si ritrovano e vengono a sapere da Frito dell'esistenza di una macchina del tempo. Subito l'uomo frigge dal desiderio di ritornare al suo tempo e cerca di convincere l'avvocato ebete a condurlo alla macchina. La sua compagna di sventure non è così convinta, anche perché teme la vendetta del suo pappone. Mentre la donna si attarda in una latrina, la situazione precipita: un meccanismo di riconoscimento dei tatuaggi identifica Joe, che viene prontamente catturato dalle forze dell'ordine. Anziché essere condotto in cella a lambire lo sfintere del terribile galeotto obeso, contro ogni aspettativa l'ex-archivista viene condotto alla Casa Bianca, al cospetto del Presidente degli Stati Uniti e del Consiglio. 

Il Presidente Dwayne Camacho è un mostruoso energumeno, un colossale mandingo che si vanta delle sue qualità di wrestler e di pornoattore. Spaventoso è il fasto barbarico della sua corte. Il Consiglio è un consesso di bruti che dimostrano esultanza o disapprovazione sparando in alto raffiche di mitra. Bauers/Non Sicuro è stato condotto alla Casa Bianca perché il test intellettivo a cui si è sottoposto in carcere lo ha identificato come l'uomo più intelligente del pianeta. Gli viene quindi affidato il Ministero dell'Interno (o meglio, delle Interiora), con l'incarico di far cessare le tempeste di polvere, di sistemare l'economia e di risolvere il problema delle carenze di vivere - il tutto in una settimana. Joe capisce subito che la terra è sterile perché irrigata con Brawndo il tronca-sete, una bibita verdastra che ha sostituito completamente l'acqua. Ordina così di usare l'acqua dei cessi, l'unica reperibile, per irrigare i terreni. Questa decisione ha una conseguenza funesta: la società Brawndo, produttrice del diabolico beverone, dà lavoro a metà della popolazione statunitense. Così l'economia precipita e iniziano le rivolte. Le masse chiedono la testa di Joe, che viene condannato ad essere gettato nell'arena a combattere inerme contro macchine trapanatrici. L'esecutore Beef Supreme è sul punto di bruciarlo col lanciafiamme, quando Frito trasmette in diretta le immagini dei germogli che crescono nei campi. Per quanto dotato di un cervello di gallina, l'Homo erectus Camacho è costretto a riconoscere l'efficacia dell'irrigazione con l'acqua e a graziare Joe. 

Joe sceglie di non avvalersi della macchina del tempo e di restare ad aiutare gli americani involuti a ritornare a livelli di intelligenza accettabili. Diventa il nuovo Presidente e sposa Rita, con cui genera tre bambini dall'intelletto vivace. Camacho rimane come Vicepresidente, si mette a copulare come un mandrillo e fa sfornare alle sue otto mogli ben trentadue bambini stupidissimi, al cui confronto una bertuccia potrebbe sperare di ambire al Nobel. La macchina del tempo, che Joe vuole visitare per curiosità, si rivelerà un grossolano lunapark tematico sulla seconda guerra mondiale, in cui Charlie Chaplin ha sostituito Adolf Hitler. Solo dopo la fine dei titoli di coda si vede che il lenone Upgrayyed, anche lui ibernato per nascondere lo scandalo, si risveglia dal suo sarcofago criogenico, mettendosi subito alla ricerca di Rita... 


Recensione:

Pur avendo tutte le caratteristiche del film demenziale, Idiocracy mostra la realtà nuda e cruda delle cose e trasmette allo spettatore una grande conoscenza sulla vera natura del genere umano e sulla sua storia. Come un rullo compressore annienta ogni illusione, fa piazza pulita di tutti i moralismi. Diogene di Sinope sarebbe fiero della pellicola di Mike Judge e la reputerebbe eccellente, se potesse vederla: vi vedrebbe confermato il suo sentire sulla nullità delle istituzioni che queste scimmie glabre hanno prodotto nel corso dei millenni, faticando come Sisifo per lasciare un solco nella merda, subito coperto da nuove defecazioni. Consiglio a tutti la visione di Idiocracy. Coloro che ne rideranno ritenendolo un semplice film comico, avranno fornito la conferna più eloquente delle sue tesi fondanti.


Selezione genetica idiocratica!

L'intelligenza non è il fine ultimo dell'Universo. Poche dottrine sono più false del teleologismo cristiano, che reputa il mondo materiale creato tramite il Logos. A voler ben vedere, la tanto declamata Natura non ha alcunché di divino ed è tutto fuorché puffesca: non solo stritola gli esseri viventi e li condanna a esistenze atroci, ma ritiene che la merda sia infinitamente più utile dell'intelletto. Il sesso femminile è ciò che determina le caratteristiche di una specie, non soltanto stabilendo quelle che emergeranno e si diffonderanno, ma anche decretando quelle destinate a scomparire perché giudicate inutili o dannose. Possiamo pertanto dire che la demiurgia che plasma la storia umana si esprime nella lotteria degli atti sessuali, che premia alcuni maschi ammettendoli alle gioie dell'accoppiamento e dell'emissione dello sperma nel corpo femminile, condannandone altri a vite di solitudine e di emarginazione. Se il XIX secolo pullulava di scienzati, di filosofi, di letterati e di poeti, è perché a un certo punto si sono determinate le condizioni per la loro produzione, la loro crescita e il loro successo. Poi il genere femminile ha ritenuto che scienziati, filosofi, letterati e poeti fossero estremamente noiosi e privi d'interesse, così ne ha decretato l'estinzione: i successivi accoppiamenti hanno introdotto nel folle teatrino dell'esistenza una pletora infinita di dementi e di imbecilli, autentici bruti senz'anima, poco più che golem di fango mossi dal solo desiderio di copulare selvaggiamente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Scomparsi gli ultimi intelletti degni di nota, quelli prodotti nella prima metà del XX secolo, i segni dell'Involuzione della Specie sono diventati più che evidenti. Quello che Arthur Schopenhauer chiamava Genio della Specie ha sancito e benedetto questa trasformazione, che agli occhi di chi conserva una spirito è sommamente deleteria! In fondo l'umanità ha avuto un'esistenza assai breve su scala geologica, e già sta distruggendo l'omeostasi planetaria, compromettendo le capacità della Terra di ospitare una biosfera. I dinosauri, corpi titanici alti come un palazzo e dotati di un cervello grande come un pacchetto di sigarette, hanno regnato per un periodo incredibilmente più lungo dell'intera storia del genere umano, prosperando proprio grazie alla loro pochezza intellettiva. 


La democrazia involve in idiocrazia

A quanto si dice, la democrazia è la legge dei numeri. Se i numeri sono dettati da una popolazione ritardata, sarà inevitabile il cambiamento involutivo: le istituzioni democratiche si trasformeranno in istituzioni idiocratiche. La democrazia aveva validità e vigore nell'antica Atene, presso quell'inclita stirpe di Elleni nobili e di grande intelletto, ricolmi dei doni di Atena. Valeva ed era all'avanguardia tra tutte le forme di governo di quei tempi, perché esercitata da uomini liberi che passavano il loro tempo a studiare, liberi dal lavoro servile e dall'abbrutimento. Gli schiavi non appartenevano al demos. Se si pretende di applicare la democrazia a una massa di bruti, di corpi privi di spirito in cui non splende la fiammella della Conoscenza, si ottengono ineluttabilmente risultati catastrofici: sarà la brutalità della massa acefala a prevalere, giugendo a perseguitare l'intelletto, a usare la legge per schiacciare ogni opinione critica e ogni dissenso. La pullulazione dei bruti ignoranti è un effetto collaterale della democrazia a suffragio universale. Va da sé che ogni partito desideri avere il maggior numero possibile di elettori, in modo tale da prevalere e da imporre le proprie determinazioni. Così ogni partito favorirà gli accoppiamenti, la procreazione e quindi la produzione di sempre nuovi imbecilli. Il voto di una persona intelligente varrà sempre come il voto di uno stolto. Il punto è che per ogni persona intelligente ci sono migliaia di stolti, le cui opinioni di sterco riusciranno sempre a prevalere in virtù del numero. Le istituzioni di Sparta non avevano in sé un simile vulnus.    

    

Idiocrazia e mutamento linguistico 

La voce narrante ci spiega che in cinque secoli la lingua si era deteriorata in un "ibrido di dialetto campagnolo, slang da ragazzina bene, gergo dei quartieri poveri e grugniti vari", aggiungendo che Joe riusciva anche a comprendere le persone, ma che quando parlava come era abituato a fare, a loro sembrava "pomposo ed effeminato". La catena di ristoranti Fuddruckers col passar del tempo aveva modificato il proprio nome fino a diventare BUTT:FUCKERS, ossia "Fottitori di Chiappe"! In realtà le cose non sarebbero così semplici. Se il genere umano potrà sopravvivere davvero per altri cinque secoli, cosa che reputo a dir poco improbabile, si registrerebbero tali cambiamenti linguistici da rendere irriconoscibili le lingue derivate dalle varietà di inglese parlate oggi in America. Bastano alcuni mutamenti nelle vocali e nei dittonghi per generare una lingua nuova quanto incomprensibile. 


Idiocrazia e omosessualità

Nell'America decerebrata del XXVI secolo l'omosessualità maschile è ritenuta una grave colpa e viene schernita con ferocia assieme alla cultura in ogni sua forma. Così se un uomo legge è ritenuto un frocio, un finocchio, e può anche subire aggressioni fisiche per strada. Ciò non toglie che Beef Supreme, il glorioso eroe dell'arena in stile Mad Max, ostenti atteggiamenti e mosse ben poco virili. Senza contare gli occhi da cerbiatta. Tutto in lui porta a concludere che il suo comportamento sia quello di una giumenta con gli stalloni, per usare l'idiomatica dei Vichinghi. Un personaggio simile sarebbe arrestato persino a Sodoma per oltraggio al pudore e alla morale pubblica! A quanto pare nessuno nella platea oceanica si accorge che il campione è effeminatissimo e ama sedersi sui falli eretti. Per forza: si tratta di un pubblico composto interamente da deficienti! 


Un conversazione illuminante

Joe: "Per l'ultima volta, sono più che sicuro che a uccidere le coltivazioni è quella roba della Brawndo."
Ministro falso magro: "Ma Brawndo ha quello che vogliono le piante, ha gli elettroliti".
Ministra vamp (disgustata): "Aspetta un attimo. Tu stai dicendo che dovremmo praticamente usare l'acqua sui campi?!"
Joe: "Sì"
Ministra vamp: "Acqua?! Cioè quella del cesso?"
Joe: "Be', insomma, non dev'essere per forza presa dal cesso. Ma sì, questa è l'idea."
Ministro falso magro: "Ma Brawndo ha quello che vogliono le piante..."
Ministra vamp: "Sì, ha gli elettroliti."
Joe: "Ok, allora. Le piante non stanno crescendo, perciò sono sicuro che Brawndo non funziona. Io non sono un botanico, ma so che se innaffi le piante con l'acqua, quelle crescono".
Ministro bambino fulvo (sprezzante): "Be', io non ho mai visto delle piante crescere nel cesso!"
Ministro falso magro: "Buona questa! Sei tu l'uomo più sveglio del mondo?"
Ministro obeso (sghignazzante): "Già!"  
Joe: "Sentite, voi volete risolvere il problema, io voglio ottenere la mia grazia, perciò perché non ci proviamo? Ok? E non pensiamo a quello che vogliono le piante."
Ministra vamp: "Brawndo ha quello che vogliono le piante!"
Ministro bambino fulvo: "Sì, ha gli elettroliti!!"
Joe (furibondo): "Che cosa sono gli elettroliti? Lo sapete almeno?!"
Ministro falso magro: "Sono... quelli che usano per fare Brawndo."
Joe (esagitato): "Sì, ma per quale ragione li usano per fare Brawndo?"
Ministro obeso (inebetito): "Perché Brawndo ha gli elettroliti." 

Efficacia degli argomenti di Joe: ZERO. Riuscirà a convincere i suoi interlocutori soltanto quando affermerà di avere poteri stregonici e di essere in grado di parlare con le piante! 


Una banconota profetica

Quando la meretrice Rita si trova in mano una banconota del XXXVI secolo, vi scorge sopra un faccione non dissimile da quello di Donald Trump, con tanto di chioma color zabaione e di sguardo allucinato. Sulla carta moneta campeggia la HAULIN' ASS GETTIN' PAID, in apparenza enigmatica. In realtà la locuzione "to haul ass" (alla lettera "trascinare il culo") in slang urbanoide significa semplicemente "muoversi in fretta": la scritta esprime il concetto di pronto pagamento, come sarebbe formulato dal chiomuto personaggio. La cosa mi pare notevole, visto che il film risale a tempi non sospetti, ben dieci anni prima dell'ascesa del famoso Tycoon alla presidenza degli States. Non si creda però che Donald Trump possa essere etichettato come causa dell'Idiocrazia incipiente. Quando un paziente ha la meningite, bisogna combattere gli agenti patogeni che l'hanno provocata, non pensare che il disastro sia colpa di un sintomo come la febbre.


Un residuo di un'epoca più libera

Inutile nascondere una realtà scomoda. Al giorno d'oggi un film come Idiocracy non potrebbe essere girato. Si può dire che la pellicola di Judge sia una fossile, ereditato da tempi più civilizzati. Va contro il buonismo politically correct e potrebbe essere visto come una forma di dileggio nei confronti di persone "diversamente intelligenti". L'essenza della peste chiamata political correctness è l'eufemismo, ossia la pretesa di rimuovere qualcosa di scomodo dandogli un nuovo nome. I primi segni della pestilenza eufemistica li vidi già quando ero giovane. Tutto cominciò con la sostituzione della parola "cieco" con "non vedente". Le masse non amavano queste novità e le criticavano con vigore. Eppure questa tendenza crebbe e si affermò dovunque. Accadde così che gli invalidi divennero dapprima disabili e poi "diversamente abili". L'uso dell'avverbio "diversamente" è fuorviante. Non soltanto non si rimuovono i limiti di questi infelici, ma si suggerisce la possibilità che siano dotati di poteri come la telepatia o la telecinesi. Il prossimo passo sarà dunque chiamarli "X-men"? Oggi schernire chi ha problemi fisici è giustamente considerata una cosa ripugnante. Un domani potrebbe però innescarsi un processo eufemistico per sostituire termini come "idiota", edulcorandoli fino a sdoganare il concetto stesso di idiozia. Non si potrà più avversare un idiota e si sarà costretti a chiamarlo "diversamente genio"? Mi auguro di no! Un'altra cosa che non sarebbe accettata è la scena in cui si parla della terribile dittatura di Charlie Chaplin. Infatti essa afferma in sostanza la vanità della Memoria e l'impossibilità di impedirne l'estinzione, proprio mentre i superstiti dell'Olocausto e i membri delle Waffen-SS si stanno spegnendo uno dopo l'altro. Idiocracy ci mostra come l'entropia cognitiva domina e si accresce senza rimedio. Il ricordo degli eventi storici, per quanto terribili, si distorce e si disperde nell'Oceano dell'Oblio. Al massimo resta qualche eco irriconoscibile. Non esiste alcuna possibilità di contrastare questa forza cosmica, con buona pace di coloro che vedono Hitler sotto ogni sasso e che strepitano come se fosse ancora vivo ed operante. Cioran diceva: "Il tempo, complice degli sterminatori, atterra la morale. Chi, oggi, ce l'ha più con Nabocodonosor?" Il punto è che l'idiozia è proprio il principale motore della macchina entropica che dissolve ogni ricordo degli eventi storici. Come si può credere che si possa conservare un qualsiasi barlume di memoria in un'umanità di idioti? 

Le cinque leggi fondamentali della stupidità umana

Lo storico pavese Carlo M. Cipolla (1922-200) ha dato contributi di somma importanza allo studio della stupidità umana. Egli ha diviso le persone in quattro categorie:

1) Gli intelligenti: avvantaggiano se stessi e gli altri;
2) I banditi: avvantaggiano se stessi e danneggiano gli altri;
3) Gli sprovveduti: avvantaggiano gli altri e danneggiano se stessi;
4) Gli stupidi: danneggiano gli altri senza conseguire vantaggi per se stessi, o provocandosi danni. 

Queste sono le famose Cinque Leggi che governano la stupidità umana, descrivendone il funzionamento: 

i) Prima Legge Fondamentale: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
ii) Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
iii) Terza (ed aurea) Legge Fondamentale: Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
iv)
Quarta Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
v) Quinta Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Corollario: Lo stupido è più pericoloso del bandito.

Sarebbe un gran bene meditare senza sosta su queste parole!  

Altre recensioni e reazioni nel Web

Esiste persino una voce della Wikipedia in siciliano che parla dell'opera di Judge:

"Idiocrazzia jèni nu firmi miricanu di lu 2006 direttu ri Mike Judge unni l'attura principali sunu Luca Wilson, Maya Rudolph. Lu firmi ni cunta a storia ri dui pirsuni nurmali ca pigghianu a fàri parti di nu spirimentu militari sicrètu di ibbernazioni. Duoppu ca vènu ibbirnati s'arrisbigghianu ruoppu 500 anni 'nta nu munnu unni aisisti na sucitati distopica cìna cìna ri gghienti gnuranti ca nun sapi ni lieggiri e ni scriviri e, si u sapi fari, nun u sapi fari bonu. A pubbricitati e l'odiu ppi l'intillittuali raggiungìu livedda virèmanti prioccupanti e si vinìu a criàri na sucitati sdùbbida unni a nuddu ci antiressa nènti ri cosi curturali, rispunzabbilitati suciali, cuncetti cuirènti, principi ri gghiustizzia."

Su Filmup.leonardo.it abbiamo un certo numero di pagine piene di commenti su Idiocracy. Alcuni hanno una certa utilità. 


Paolo di Cavezzo definisce il film FUTURISMO ASSOLUTO e scrive:

"Bellissimo film, non annoia affatto anzi, la questione della commedia e della possibile comicità all'interno passa in secondo piano purtroppo. Andrebbe fatto vedere a scuola a tutti i ragazzi, perchè le nuove generazioni, andando avanti, saranno sempre più composte da soggetti completamente lobotomizzati e incretiniti dagli esempi e dagli strumenti di massificazione, grossi inibitori di sentimenti e individualità. Meditate gente, perchè "Idiocracy" è la nostra prossima fine, come uomini di spirito e di arte, e non arriverà un ragazzo di cuore dal passato per salvarci."

Riporto infine il link a un'interessante recensione in spagnolo: 

domenica 29 luglio 2018

CONTRO LA RETROATTIVITÀ DEL LINGUAGGIO IDEOLOGICO

Ogni ideologia è una visione del mondo, una Weltanschauung. Si è detto che il XX secolo è stato il tempo delle ideologie. In realtà anche il XXI è tempo di ideologie, ma con qualcosa in più. Questa è l'epoca in cui le ideologie sono usate scientemente per interpretare il passato anteriore alla loro stessa esistenza, applicando la retroattività! I risultati di questa operazione indebita sono oltremodo grotteschi. A quanto ricordo, negli anni '80 e '90 non si vedeva niente di simile. 

Mi sono accorto che qualcosa non andava nel corso dell'Anno del Signore 2007. L'amica Alessia Zoi aveva pubblicato una serie di articoli sull'Ordine dei Cavalieri Templari e sul processo che ha portato al loro annientamento. Sono rimasto basito quando un navigatore ha aggiunto a uno di questi post un commento: egli inveiva contro il Re di Francia, Filippo il Bello, accusandolo di essere fascista! In seguito sono venuto a conoscenza di un'esegesi storica abusiva, che definisce il Fascismo un "male metastorico". Persino alcuni neofascisti hanno aderito a questa congerie di assurdità spaventose, abolendo la parola "male" e mantenendo intatta la metastoricità. Il termine "metastorico" significa "che è al di là della Storia", ossia assoluto, che si manifesta immutato e immutabile in ogni epoca passata, presente e futura, indipendentemente dal contesto. In questi tempi sommamente calamitosi vediamo spesso orde di convulsionari attaccare tutto ciò che a loro arreca offesa etichettandola come "fascista", elevando alti lai e rendendo l'esistenza insopportabile. Quante volte ho dovuto sospendere per 30 giorni contatti di Facebook perché non facevano che sbraitare, vedendo dovunque il "fascismo", friggendo di sdegno come se le Camicie Nere imperversassero per le strade, come se Mussolini sedesse ancora al Quirinale e le strade fossero tappezzate da sue immagini gigantografiche! Dal momento che il termine Fascismo designa ogni regime dittatoriale definito "di destra" e avente certe caratteristiche, secondo questi "antifascisti" è evidente che il Nazionalsocialismo tedesco ne condivide la natura intrinseca. Così assistiamo alla delirante isteria di coloro che vedono dovunque i nazisti, urlando e strepitando come se il Führer, ormai ultracentenario, governasse ancora la Germania con pugno di ferro, come se ovunque su Berlino garrissero le bandiere con lo Hakenkreuz, come se a Norimberga Goebbels, seppur ridotto a una larva rachitica, ancora tuonasse ogni anno dinanzi a folle oceaniche di militanti col braccio teso. Ogni cosa è "nazismo" per questi decerebrati. Le parole sono usate a sproposito. Persino il termine "pogrom" ormai è usato per etichettare un semplice dissenso. Ma lo sanno questi idioti cos'è un pogrom? Ne hanno la benché minima idea? Sanno questi idioti cos'è l'odio razziale? Come dare una spiegazione a questi fenomeni di follia collettiva?

Vedete, ogni regime, inclusi quello di Mussolini e quello di Hitler, sono inseparabili dal contesto che li ha visti formarsi e consolidarsi. Sono fenomeni nati in un certo momento, aventi cause ben determinate, che non sono scorporabili dal loro secolo. Hanno avuto un inizio, una durata e una fine. Sapete cos'è il Nazionalsocialismo? È la volontà di Adolf Hitler. Questa spiegazione, data da Martin Bormann, concentra in sé l'intero Nazionalsocialismo. Essendo Adolf Hitler morto, si deduce che lo stesso Nazionalsocialismo è morto. Il Nazionalsocialismo senza Hitler non esiste, appartiene al regno dell'irrealtà. Ovviamente potranno sorgere in futuro regimi dittatoriali efferati, ma non potranno essere ritenuti una continuazione del Nazionalsocialismo. Avranno altre cause, saranno nati da contesti interamente diversi ed avranno un'evoluzione del tutto dissimile. Quindi dove sarebbe il carattere metastorico? Soltanto un pazzo furioso potrebbe prendere le caratteristiche del Nazionalsocialismo e trasferirle a Gengis Khan, come se il condottiero mongolo fosse scaturito dall'esperienza della Grande Guerra del 1915-1918 e dalla sconfitta della Germania! Questa sarebbe la storiografia moderna? Interpretare Carlo Magno, Nabucodonosor e il Faraone Ramesse II il Grande come prodotti del razzismo biologico ottocentesco di origine darwinista? La causa di queste aberrazioni è una sola: il mondo scolastico.

Qualcuno dirà che il mondo pullula di fermenti "nazionalisti", "xenofobi", "razzisti" e via discorrendo - in un parola "sovranisti" - attribuendo la colpa di questa instabilità pericolosa a Hitler e a Mussolini, col loro pretesoo carattere atemporale. Errore madornale. La scuola è stata la responsabile primaria della raccolta di un gran numero di spore fungine che ha conservato con grande cura e diffuso tra le genti. La scuola semplifica ogni cosa e la banalizza. Prende il Nazionalsocialismo e lo trasforma in una cosa stupida fatta di brutti-cattivi che odiano il "diverso" e non vogliono il negretto in classe. Per la scuola, il mondo esiste dal 1945, prima non c'erano eventi, l'intera Storia non sarebbe che un punto. Hitler e Mussolini non hanno una causa, sono entità prive di struttura interna giunte dal Nulla a minacciare il mondo dei Puffi, in cui tutti si volevano bene e il tempo non esisteva. Questa procedura porta automaticamente a interpretare l'intero passato dell'umanità usando questi strumenti concettuali miserrimi. I fermenti "nazionalisti", "xenofobi", "razzisti" di cui si parla si sono formati per reazione alla martellante propaganda scolastica.

Veniamo ora all'ideologia femminista cosiddetta "di genere". Non sto parlando della lotta per i diritti delle donne, ma di quel modo deleterio di considerare maschi e femmine come due specie diverse tra loro aliene anziché come componenti di un'unica specie, quella umana. La Weltanschauung delle Eumenidi seguaci di questa forma di fanatismo è interamente costituita da un insieme di locuzioni che vengono idolatrate come assoluti e usate come armi, quasi fossero dotate di un potere risolutore in grado di cambiare la realtà delle cose. Così è stata costruita una realtà distorta definita come "patriarcato", fondata sull'oppressione della donna, vista assurdamente come "minoranza", da parte della "maggioranza" formata dagli uomini. Naturalmente abbiamo sentito parlare di "patriarcato" già nella seconda metà dello scorso secolo. Il punto è che adesso questa categoria viene applicata all'intero corso della Storia del genere umano. Eppure posso dimostrare con argomenti solidissimi che tutto ciò è soltanto un abuso, essendo il concetto di "società patriarcale" spesso e volentieri inapplicabile a svariate grandi civiltà del passato. Consideriamo per esempio l'Egitto dei Faraoni. La donna aveva una posizione molto elevata ed aveva libertà che sarebbero state inconcepibili soltanto nel nostro Occidente di cinquant'anni fa. Ad esempio, poteva avere proprietà e gestire un'attività commerciale senza dover sottostare al marito. Ci sono state persino due donne che con certezza sono ascese al trono faraonico: Nefrusobek e Hatshepsut (mi si perdonino le trascrizioni fallaci dei nomi). Orbene, anche la Valle del Nilo aveva il suo lato oscuro. La donna infatti doveva sottoporsi a escissione del clitoride e delle piccole labbra. Ai nostri tempi le mutilazioni sessuali femminili sono viste come manifestazione estrema del "patriarcato", perché tipiche di società come quelle del Corno d'Africa, in cui la donna non può opporsi al suo fato ed è considerata come un essere inferiore; spesso sono indebitamente associate all'Islam. Nell'Antico Egitto le cose non stavano affatto così. Le mutilazioni sessuali avevano origine religiosa. Gli Egiziani credevano che uomini e donne derivassero dalla scissione di un Ermafrodita Primigenio, che secondo il mito aveva in sé entrambi i sessi. Tuttavia questa scissione sarebbe stata imperfetta, mantenendo nel maschio un residuo femminile (il prepuzio) e nella femmina residui maschili (il clitoride e le piccole labbra). Così per poter contrarre matrimonio, uomini e donne dovevano sottoporsi a un'operazione rituale di eliminazione dei residui del sesso opposto! Le cause non sono economiche né politiche, e a maggior ragione non possono essere viste come risultato di ideologie nate nel XX secolo d.C.! Le cause risiedono unicamente nella religione dell'Antico Egitto. Gli Egiziani non erano né "patriarcali" né "matriarcali": semplicemente l'ideologia femminista non funziona e non li può descrivere. Passiamo ora agli antichi Celti, i cui costumi sono descritti in modo approfondito da autori dell'antichità come Aristotele e Diodoro Siculo. La donna aveva un ruolo molto importante nella società celtica e non veniva oppressa. Anzi, i mariti si curavano poco delle mogli e preferivano dedicarsi all'omosessualità virile. Coltivavano la pederastia e le relazioni tra maschi adulti. Attualmente molti credono che l'omosessualità sia "mancanza di virilità" e che un omosessuale debba necessariamente essere femmineo quanto futile. Ebbene, i guerrieri Celti erano terribili sul campo di battaglia e di una violenza inaudita. Un quadro idilliaco per la donna? Non direi. Quando un uomo moriva, così ci documentano gli autori, venivano subito avviate indagini per scoprire quale donna fosse responsabile del decesso. Infatti si credeva che la morte improvvisa fosse causata per necessità dalla magia di una donna. Una volta trovata l'autrice del maleficio, veniva messa a morte. La costumanza di bruciare le streghe non ha le sue origini nella Bibbia! Vediamo che anche tra i Germani del Nord esisteva il costume di bruciare vive le streghe, con buona pace dei moderni revisionisti convinti che la pena del rogo sia stata inventata dall'Inquisizione nel XVII secolo. Basti pensare al mito della strega Angrboða, bruciata viva per le sue opere maligne: Loki trovava il suo cuore palpitante tra le ceneri e lo ingeriva, rimanendone gravido. Il nome della strega è formato da angr "dolore", "tribolazione", che ha anche il significato di "danno fisico". I costumi dei Germani erano diversi da quelli dei Celti, eppure la donna aveva comunque una posizione non vile, senz'altro migliore di quella vigente tra i Romani e tra i Greci. Anche in questi casi le categorie del "patriarcato" e del "matriarcato" non funzionano affatto.

martedì 8 maggio 2018

LA FAKE NEWS DEGLI ECCLESIASTICI RAZZISTI DI MANDURIA: UN ESPERIMENTO ANTROPOLOGICO

Anno del Signore 2018, primo giorno di aprile. Ha destato molto scalpore un singolare episodio. A Manduria c'è stato un problema durante il rito pasquale della lavanda dei piedi: a quanto pare nel gruppo delle persone scelte per il pediluvio erano presenti alcuni migranti, a cui il servizio è stato rifiutato. Enuncio così i fatti per come sono ricostruibili, in quanto sono state diffuse dai mezzi di diffusione di massa più versioni tra loro contrastanti. Accertare l'accaduto non si presenta quindi impresa facile. C'è qualcosa di bizzarro in tutto questo. Riporto a questo punto una breve cronistoria.

1 aprile. Entro nel sito de Il Fatto Quotidiano. Prima leggo che "I frati si sono rifiutati di fare la lavanda dei piedi ai migranti". Poi nell'articolo è riportata la seguente frase: "I due padri officianti il rito nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Manduria, si è rifiutato di celebrare il rituale sacro perché tra i fedeli prescelti per partecipare c’erano alcuni immigrati." Salta subito all'occhio la discordanza del soggetto col verbo: "i due frati ... si è rifiutato...". <Con tutta probabilità il solecismo è dovuto alla necessità di correggere al volo la versione appena presentata - pratica che genera refusi a non finire.> Quindi si legge che ad essersi rifiutato di eseguire la lavanda dei piedi è stato solo uno dei due frati.

2 aprile. Entro nel sito del Corriere del Mezzogiorno, ed ecco che i frati (secondo l'articolo erano dell'ordine dei Servi di Maria) si sono addirittura trasformati in un prete! Anche il Corriere della Sera riportava questa versione. Il giorno dopo, 3 aprile, ecco che il titolo del Corriere della Sera era miracolosamente cambiato: nella versione nuova di zecca, il prete era sparito e c'erano di nuovo due frati, che però avrebbero litigato tra loro. Siccome le bugie, come ci insegna Collodi, hanno il naso lungo o le gambe corte, ecco che in Google è rimasta traccia della vecchia versione col prete. Se si digita nel motore di ricerca la chiave corriere razzismo manduria, ecco apparire la seguente chimera: 

Polemica a Manduria - Corriere della Sera
www.corriere.it/.../polemica-manduria-il-prete-si-rifiuta-lavare-piedi-migrati-37ba5864-...
2 apr 2018 - «Io non lavo i piedi ai migranti» Polemica a Manduria e lite tra i frati ... con commenti di questo genere: «Stasera il razzismo è salito sull'altare».

Nell'url c'è il prete scomparso! Sotto, nella descrizione, ci sono i frati.

 

Ora, è mio diritto di cittadino essere informato in modo corretto. Cos'è successo davvero a Manduria? Come mai tanta confusione? Chi ha provocato tutto questo scompiglio? Due frati tra loro concordi? Due frati tra loro litiganti? Un unico frate? Un prete? C'è stata un'improvvisa e prodigiosa metamorfosi di un prete in due frati? È proprio il caso di dirlo: tutto questo puzza, e non di piedi sporchi. Per l'esattezza, puzza di post-verità!

Ovviamente la spiegazione di fatti così nebulosi, presentati con una narrazione incoerente smontabile anche da un bambino di tre anni, per i giornalisti deve essere necessariamente il razzismo. Il razzismo ottocentesco e novecentesco fondato sul darwinismo biologico e sociale, è chiaro. Il razzismo di Adolf Hitler, del Mein Kampf e del Terzo Reich - perché resuscitare questi fantasmi arreca sempre grandissimi vantaggi. Oppure, come molti riportano, il razzismo religioso. Certo, a Manduria ci manca soltanto il Ku Klux Klan. 

sabato 10 marzo 2018


CAPRICORN ONE 

Titolo originale: Capricorn One
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: USA
Anno: 1978
Durata: 123 min.
Rapporto:
2,20 : 1
Genere: Fantascienza, thriller
Sottogenere: Fantapolitica, propaganda complottista
Regia: Peter Hyams
Soggetto:
Peter Hyams
Sceneggiatura: Peter Hyams
Produttore: Paul N. Lazarus III
Fotografia: Bill Butler
Montaggio: James Mitchell
Effetti speciali: Bruce Mattox
Musiche: Jerry Goldsmith
Scenografia:
Rick Simpson
Costumi: Patricia Norris
Trucco:
Michael Westmore; Emma DiVittorio
Interpreti e personaggi   
    Elliott Gould: Robert Caulfield
    James Brolin: Charles Brubaker
    Brenda Vaccaro: Kay Brubaker
    Sam Waterston: Peter Willis
    Lee Bryant: Sharon Willis
    O.J. Simpson: John Walker
    Denise Nicholas: Betty Walker
    Hal Holbrook: James Kelloway
    Karen Black: Judy Drinkwater
    Telly Savalas: Albain
    Robert Walden: Elliot Whittier
    David Huddleston: Hollis Peaker
    David Doyle: Walter Loughlin
    Norman Bartold: Presidente Usa
    James Karen: Price, vice presidente Usa
    Alan Fudge: Tecnico sala controllo
    Barbara Bosson : Alva Leacock
Doppiatori italiani   
    Pino Locchi: Robert Caulfield
    Pino Colizzi: Charles Brubaker
    Rita Savagnone: Kay Brubaker
    Cesare Barbetti: Peter Willis
    Luciano De Ambrosis: John Walker
    Giorgio Piazza: James Kelloway
    Maria Pia Di Meo: Judy Drinkwater
    Glauco Onorato: Albain
    Sergio Fiorentini: Hollis Peaker
    Renato Mori: Walter Loughlin
    Manlio De Angelis: Elliot Whittier
    Renato Mori: Direttore del giornale
    Sergio Graziani: Presidente Usa
    Sergio Rossi: Price
Achtung! Warning! Prodotto decostruito: trasmette il virus Derrida!

Trama:

Capricorn One, la prima missione umana su Marte, è prossima alla partenza. Tutto sembra andare a gonfie vele, quando proprio all'ultimo i tre uomini dell'equipaggio, Brubaker, Willis e Walker, in gran segreto sono rimossi dall'abitacolo e condotti nel deserto. Senza alcuna spiegazione, si ritrovano confinati in un edificio isolato. Il lancio avviene senza che nessuno abbia il minimo sospetto sull'accaduto: il razzo parte senza nessuno a bordo, nell'eccitazione generale. A questo punto gli astronauti vengono a sapere dall'ufficiale della NASA, Kelloway, che è stato rilevato un guasto ai sistemi vitali che li avrebbe uccisi in breve volgere di tempo. Tutto è accaduto così: la società che forniva i materiali per la costruzione del Capricorn One era corrotta. La sua dirigenza ha dilapidato immensi capitali in droga e in puttane, facendo faville come all'osteria numero mille! Stante una simile dissipazione di risorse, in pratica il missile è stato costruito con la cartapesta e con l'attack. A questo punto Kelloway propone agli astronauti di simulare lo sbarco su Marte. Tutto si svolgerebbe in uno studio cinematografico, all'insaputa del mondo intero. I tre all'inizio rifiutano, ma presto vengono a più miti consigli, dato che l'ufficiale li ricatta in modo vilissimo: se non acconsentiranno, le loro famiglie saranno annientate in un tremendo schianto aereo. Hanno così inizio i preparativi per lo sbarco fittizio. Ovviamente le vittime del ricatto sono costrette a una rigidissima reclusione, per non rischiare che qualcuno possa vederli anche per un caso remoto. La cospirazione resta nota soltanto a pochi ufficiali, ma un giorno accade che un tecnico si rende conto della strana natura dei segnali del Capricorn One, che sembrano provenire da una distanza ravvicinata e non dallo spazio. Questo tecnico confida i suoi sospetti al suo amico, il giornalista Robert Cauffield, prima di scomparire nel nulla. Ben presto Cauffield, deciso ad indagare, si accorge di aver toccato qualcosa di molto pericoloso, al punto che si verificano attentati alla sua vita. Intanto, dopo aver organizzato l'atterraggio finto su Marte e aver trasmesso le immagini in mondovisione, la NASA si prepara al rientro del Capricorn One. Un surriscaldamento improvviso, dovuto al cedimento degli scudi termici all'impatto con l'atmosfera terrestre, è la causa della distruzione del veicolo spaziale. Agli occhi del mondo, Brubaker, Willis e Walker sono morti! Naturalmente non potranno mai più essere rilasciati. Anzi, il modo migliore di gestire la cosa, per la NAFIA, è senz'altro sopprimerli. Sospettando questo, i tre astronauti evadono e cercano scampo. Purtroppo si trovano ad affrontare il deserto, così scelgono di separarsi per rendere più difficile la cattura. Inseguiti dagli elicotteri governativi, i tre uomini versano in condizioni disperate. Uno solo di loro riuscirà a scamparla e dopo mille peripezie apparirà al proprio funerale, svelando al mondo l'inganno.

Recensione:

Tecnicamente parlando, mettendo da parte ogni animosità, direi che è una pellicola mediocre. Si segnala un Telly Savalas selvatico e aggressivo, che svolge abbastanza bene il ruolo dell'abitante semibarbaro di un distretto desertico. Attore bilioso e bisbetico, si trova a suo agio nel ruolo. Per contro, il detective improvvisato, interpretato da Eliott Gould, lo trovo insostanziale. Non male James Brolin nel deserto, che trova modo di sopravvivere mangiando crudo un serpente a sonagli. Per il resto, ci sono incoerenze à gogo. Il finale è ridicolo. Il padre di famiglia creduto morto dai suoi cari che se ne sbuca fuori in tuta da astronauta, saltellando giulivo, è una figura troppo imbarazzante per essere credibile. Mi pare inoltre che sia qualcosa di incongruo. Ma come, prima gli danno la caccia per mare e per monti, giurando di abbatterlo perché nessuno deve vederlo, e chissà come questo appare proprio alla posticcia e farisaica cerimonia del suo funerale? Alla presenza dell'intera classe politica della nazione? Forse il regista pensa che in una situazione simile i cattivi sarebbero sconfitti e tutto si aggiuterebbe per incanto? Bah!  

Analisi del patogeno

Se questo film fosse visto da un pubblico di sole persone intelligenti e obiettive, sarebbe un'opera di fantascienza e di fantapolitica come tante altre. Non potrebbe arrecare alcun danno. Tuttavia un inghippo c'è di sicuro. Si può individuare un tenue filamento di RNA memetico appartenente al temibile virus Derrida, in grado di decostruire il pensiero delle persone infettate e di propagarsi anche attraverso semplici contatti verbali in apparenza innocui. Il corredo concettuale del virus si nasconde sotto uno spesso strato proteico, più duro e compatto del solito, cosa che lo rende invisibile a molti. Eppure i memi infettivi sono tutti lì, pronti a colpire gli incauti. L'involucro che li nasconde alla vista è costituito interamente da scorie di politicume spicciolo raccattate qua e là per poi essere agglutinate. 

Una grave fallacia logica 

Analizzando la fabbricazione del virus memetico, si vede che è estremamente insidioso. Molti prodotti decostruiti sono a dir poco grossolani e li si riconosce all'istante. Questo invece è stato progettato a bella posta per non essere notato dalla maggior parte degli osservatori, anzi, può passare per qualcosa di diverso e di legittimo. Cerco di tratteggiare il pensiero dei progettisti. Prima disegnano con grande abilità uno scenario a dir poco desolante, con un governo corrotto oltre ogni limite, sovrapposto alle organizzazioni mafiose al punto da riuscire quasi indistinguibile. Rendono evidente il marciume più immondo, lo fanno venire a galla e lo mettono sotto il naso di tutti. Farlo è qualcosa di sacrosanto, tanto che nessuno può dire nulla in contrario. In questo modo scatta la trappola. Se giova alla nazione corrotta, un complotto è possibile. Quindi, se è possibile, allora è vero. Deve essere vero per necessità. Hai dei dubbi? Allora sostieni i malfattori del governo americano. Addirittura, se insisti, è perché sei pagato da loro per far credere che il complotto non esista. Non si scappa, è un vicolo cieco. 

L'aporia della censura 

Quando ebbi a dire in un gruppo FB di fantascienza che sarebbe meglio se non si facessero film nocivi come Capricorn One, un pubblico di fanatici è insorto, dandomi del censore, oltre che - ovvio - del talebano e del nazista. Ormai ci sono abituato. A sentire questi fantascientisti aggressivi, la pellicola di Hyams sarebbe addirittura un capolavoro. Facendo sfoggio di lievi manie di persecuzione, sostengono anche che è un capolavoro purtroppo sottovalutato. Secondo uno di loro, il film non sarebbe tra le cause dell'epidemia di negazionismo lunare, ma al contrario sarebbe stato ispirato dai complottisti già imperversanti negli USA degli anni '70. Affermazione opinabile. Certo, quello della censura dei contenuti pericolosi è un problema grave. Si inizia a censurare qualcosa per la più giusta delle cause e si finisce a non poter più esprimere alcuna idea. Questa è la tesi corrente, e di certo ha in sé una fibra di verità. A chi piacerebbe una censura occhiuta? A nessuno. Tuttavia, si noterà anche che partendo da questo presupposto si dovrebbe allora permettere la libera diffusione di ogni abominio, come ad esempio gli snuff movies o la pedopornografia, e tutto per difendere la "libertà di espressione artistica". Coloro che strepitano e urlano alla censura, come se ogni obiezione loro rivolta fosse il babau, a quanto pare non sembrano capirlo. Certo, finché si continuerà con questi sofismi, l'aporia non si risolverà di sicuro. Irrido e schernisco i dogmi dei popperiani, che in modo ipocrita e capzioso definiscono "tolleranza illimitata e universale" tutto ciò che le leggi permettono, dando invece una diversa definizione a ciò che è vietato perché nemico della cosiddetta "società aperta". Non c'è nulla da fare. Comunicare con un popperiano è impossibile. Si prostrerà sempre davanti alle feci rinsecchite della sua divinità, Karl Popper. Se è d'accordo con te, afferma che le stesse cose le aveva già dette Popper. Se non è d'accordo con te, dice che quanto sostieni è da rifiutarsi perché Popper aveva a riguardo una diversa opinione. Forse sarebbe meglio se questi fanatici si dedicassero a un altro popper, quel solvente che annusano gli uranisti. Mi rendo conto di essere ripetitivo come Catone il Censore, ma lo affermo una volta di più: l'unico modo per venirne a capo è instaurare un meccanismo in grado di provvedere alla rimozione del virus Derrida facendo uscire dall'inventario ontologico i suoi portatori. In un certo qual senso, è a dir poco frustrante conoscere una medicina in grado di debellare ogni forma di cancro e saperla irrealizzabile al presente stato delle cose.

Memorie

Ricordo ancora il giorno in cui mi resi conto dell'esistenza del problema, in epoca pre-Web. Mentre ero con amici a casa della bella M., un ospite che non avevo mai visto prima intavolò uno strano discorso. Era un lattoniere delirante, il cui livello di istruzione poteva essere paragonato a quello di un babbuino. Ebbene, costui affermò senza mezzi termini che gli astronauti non erano mai stati sulla Luna e che era tutto un imbroglio ordito dalla NASA. Fino a quel momento avevo creduto che tali opinioni fossero proprie soltanto della setta dei Testimoni di Geova. Con mio grande stupore mi accorsi che il lattoniere non apparteneva a tale congrega religiosa. In lui il pensiero complottista era già formato appieno e aveva motivazioni unicamente politiche. Essendo antiamericano - la menava senza sosta con i bambini palestinesi massacrati da Israele - riteneva del tutto normale che il governo yankee avesse inscenato una simile colossale frode ai danni del genere umano. Certo, che gli USA non siano governati da stinchi di santo è abbastanza palese a tutti. Su questo non ci piove. Pensare tuttavia che lo sbarco sulla luna non fosse mai avvenuto mi apparve subito come un'assurdità sesquipedale. L'amico P. mi parlò della presenza di alcuni retroriflettori sull'argenteo satellite, portati dagli astronauti. Aggiunse che quegli apparecchi abbandonati nelle vastità lunari erano stati utilizzati più volte in esperimenti di misura della distanza Terra-Luna tramite invio di raggi laser dalla Terra - tutte cose ben documentabili. Mi disse anche che è ancora visibile il "ragno" del LEM e che poteva essere osservato con un telescopio: lui stesso lo aveva fatto. Lì per lì non diedi grande importanza a queste cose e pensai ad altro. Qualche mese dopo venni a sapere che il lattoniere complottista era caduto da un tetto mentre lavorava, si era fracassato la schiena, era andato in agonia ed era infine spirato. Il problema tuttavia non si risolse con la scomparsa di quell'uomo. Dopo anni, quando ormai l'accesso al Web si era diffuso largamente, mi imbattei di nuovo nei complottisti negatori dello sbarco sulla luna, accorgendomi che erano più numerosi degli spiriti immondi di Gerasa. Con sgomento realizzai che molti di loro erano anche terrapiattisti, ossia settari convinti per articolo di fede che la Terra sia piatta. Un giorno riversai la mia rabbia sull'informatico M., esile e biondiccio, che mentre ero al lavoro parlò proprio di Capricorn One. Sentivo nominare il film per la prima volta. Reagii con furia al negazionismo lunare, eruttando in un torrente di imprecazioni e improperii. Tremante come un budino, M. disse balbettando: "Veramente non è quello che penso io, è solo la trama del film Capricorn One". La cosa finì lì, ma intanto cominciai a cercare informazioni su quell'opera deleteria.

Reazioni nel Web:

Il contagio decostruzionista è riuscito talmente bene che in tutta la rete si trovano a stento un paio di recensioni negative, tutte molto timide. Per rendersi conto del fanatismo imperante, basti analizzare gli interventi dei navigatori sulle pagine dei principali siti di cinema. C'è da restar basiti. Ecco un elenco di opinioni eulogistiche quanto grottesche raccolte nel Web: 

Capricorn one alimenta il forte dubbio !!
(weach)

avvincente thriller sulla "ragione di stato" 
(vic fontaine)

Straordinario
(fabio1957)

Film molto interessante.
(Furetto 60)

Grandissimo film!
(Ramses72)

intrattenimento intelligente e non vacuo, attualissimo anche ai nostri giorni...
(movieman)

Forse, e mica tanto forse, il miglior film di sci-fi mai girato fino ad oggi.
(ds2k2)

"Capricorn One" è un film...fantastico, per certi versi sottovalutato, sicuramente tra i migliori di (falsa)fantascienza degli anni '70.
(George Smiley)

Buon film di fantapolitica, ben girato e senza momenti di stanca.
(Baliverna)

E se lo sbarco sulla luna fosse stato un bluff???E se la Nasa ci avesse preso in giro???
(Ezio)

Gran bel film che miscela bene una buona dose di azione e tensione e tematiche sociali sempre attuali e forti.
(Alfatocoferolo)

E' un film che ho visto almeno dieci volte e che rivedo sempre con piacere.
(capricorn one)

Mi colpì moltissimo la prima volta che lo vidi e rimane uno dei miei preferiti.
(ioperplesso)

Bisogna dire che è un gran film, e ci vuole coraggio a farne uno così, che di fatto denuncia il falso arrivo sulal Luna [...]
(Axeroth)

Uno dei miei film preferiti di sempre. La storia è molto originale e mi ha fatto dubitare anche del viaggio sulla Luna.
(Rambo90)

Lungo, solido ed eccellente: bastano tre parole per sintetizzare quest'opera di fanta-space-thriller (poi neanche tropo fanta) di Peter Hyams.
(Tomastich)

Solo sporadicamente si trovano opinioni più decenti e critiche, soprattutto da fonti più autorevoli dell'internauta medio politicizzato:

"Assolutamente inverosimile, anche se avvincente intrigo fantapolitico che si scatena con evidente livore contro il Palazzo americano. Cia, Nasa, Casa Bianca, tutti corrotti, sostiene Peter Hyams, sceneggiatore e regista ideologicamente prevenuto. Insomma un film che è un po' come il radar di Ustica: vede soltanto ciò che gli fa comodo".
(Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 28 settembre 2001)

"Un film potenzialmente interessante, trasformato dalle esigenze commerciali, in uno spettacolo professionale ma poco credibile."
(Magazine tv).

"Il film, nasconde l'abbastanza scontate tematiche del cinismo assassino, delle persone e degli organismi condizionati dalle 'ragioni di stato', nonché dalla non meno cinica possibilità di imbastire macroscopiche mistificazioni mediante i grandi mezzi di comunicazione sociale."
(Segnalazioni Cinematografiche, vol. 85, 1978).

Dopo lunga preparazione, la NASA sta per lanciare verso Marte navicella spaziale. Per un guasto la spedizione viene simulata, ma non tutti credono all'inganno. Tipico frutto della paranoia americana dopo lo scandalo Watergate, acquista nella seconda parte la sua vera fisionomia di apologo contro il potere, pur mantenendo le cadenze di un thriller d'inseguimento. Nel 1975 era uscito il bestseller Non siamo mai andati sulla Luna di Bill Kaysing, pubblicato anche in Italia.
(Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli)