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lunedì 6 luglio 2020

LA SINTESI DI DIECI ANNI

1. Premessa storica 

Durante il XIII secolo, in Italia settentrionale, si assistette a una fioritura della Fede Catara. Nella località lombarda di Desenzano sorse una Chiesa che professava il dualismo radicale di matrice balcanica. La crociata contro gli "eretici albigesi", bandita da Innocenzo III nel 1208, ebbe ripercussioni che si protrassero per decenni e condussero alla completa distruzione  delle Chiese Catare, in Linguadoca e in Italia. La spietata repressione messa in atto dalle autorità secolari, sobillate dalla Chiesa di Roma, provocò l’estinzione del Catarismo e l’interruzione della linea apostolica: il Consolamentum (Battesimo di Spirito) non poté più essere impartito. Sono cessati i rituali, si sono dissolti gli apparati, le strutture e i ruoli, eppure la Fede Dualista, intesa come visione del mondo, è sopravvissuta fino ad oggi. 

2. Antefatti

Ricordo il professore di italiano e latino, al liceo. Fu da lui che sentii per la prima volta parlare dei Catari. Ne parlò a lungo, con passione e mai con livore, pur essendo egli un prete. Fui colpito dalla sua descrizione, e fu allora che compresi il motivo di alcune strane costumanze e modi di sentire tipici della mia famiglia paterna. Compresi come mai mia zia inveiva contro il Creatore colpevole di aver costretto uomini e donne a convivere nello stesso mondo. Compresi come mai ritenne che la foto di un neonato nudo in una pubblicità fosse un'immagine del Diavolo. Compresi come mai mia nonna paterna non mangiasse carne, avendone orrore. E tante altre cose, inspiegabili in altro modo: dovevano essere residui delle dottrine dei Catari, sopravvissute chissà come per secoli, in quell'ambiente desolato e impervio del Piemonte. Per molto non ci pensai più, finché un giorno lessi una singolare notizia. Uno spagnolo si era convertito all'Islam perché aveva scoperto di discendere dai Moriscos. Pur disapprovando le azioni non commendevoli di questo individuo, fui colpito dal suo legame con i propri antenati e con la loro identità. Presentii per un istante che un giorno avrei agito in modo simile, recuperando la religione dei miei avi. Fu solo per un attimo. Lasciai tutte queste cose in un cassetto della mia mente. 

3. Un evento traumatico 

Era la Vigilia di Ognissanti del 2006. Ero pieno zeppo di alcol, a tal punto da rasentare il coma etilico. Litigai furiosamente con un amico (RIP), troncando con lui ogni rapporto. Dopo alcuni mesi dall'accaduto, egli morì all'improvviso per una crisi cardiaca. Nessuno poté togliermi dalla mente che la causa fosse la mia maledizione. Allora lessi di Guglielmo Belibasta, che in una lite aveva ucciso un pastore e per questo decise di diventare un Buon Uomo, dedicandosi alla religione dei Catari. Fu così che iniziai a predicare la Conoscenza del Bene, aprendo un blog sulla piattaforma di Splinder. Lo chiamai IL VOLTO OSCURO DELLA STORIA. Il mio intento era quello di diffondere tra le genti la consapevolezza di un pensiero che il mondo ha dimenticato e che rifulge per intransigenza nella sua opposizione all'ordine cosmico. 

4. L'epoca splinderiana 

Intorno a me si coagulò una piccola comunità di persone interessate. Fu allora che conobbi il Fratello Pietro, che a tutt'oggi resta il mio solo correligionario. Sul blog venivano pubblicati articoli di vario genere, che avevano lo scopo di esporre in modo chiaro la Dottrina e di far conoscere importanti dettagli sulla storia dei Catari, dalla loro origine alla persecuzione e alla loro triste espulsione dai registri della Storia. Lo scopo precipuo dell'opera era quello di cercare persone che conservassero qualche vestigia di quella Fede o che fossero interessate al suo messaggio. Eravamo molto attenti a ogni segnale che potesse giungerci dal vasto Web, ma tutto si dimostrava vano, come la ricerca di forme di vita intelligente nel Cosmo. Falsi segnali e falsi amici - proprio come le radiazioni di forni a microonde di campus universitari, scambiate per segnali di civiltà aliene. Presto al primo blog anticosmico ne fu fondato un secondo, che denominai RINASCITA CATARA. Era caratterizzato da un ritmo incalzante e da post brevi, netti, chiari, in cui si denunciava l'orrore della vita nella biologia e si invocava l'Estinzione della specie umana tramite l'abbandono del contatto tra i sessi. Il portale in questione doveva servire ad attirare navigatori e utenti blogosferici, ma neppure questo tentativo sortì l'effetto desiderato, nonostante alcuni successi iniziali.

5. Facebook e la fine di Splinder 

Vedemmo l'ascesa dei social. L'epoca dei Blogger Faccialibristi era caratterizzata dall'uso di Facebook nel vano tentativo di dar nuova vita ai blog morenti. Si aggregavano i post di Splinder, cercando di procurare loro un flusso di visite. Uno sforzo inutile come i peti di un mulo. I segni di decadenza di Splinder erano sempre più marcati. Venne così il giorno in cui i suoi gestori annunciarono ne annunciarono la fine. All'inizio di febbraio del 2012 Splinder venne meno per sempre, dopo un difficile periodo caratterizzato dalla feroce persecuzione da parte di troll e cyberbulli. Qualcuno timidamente diceva che Berlusconi fosse il responsabile della fine della piattaforma, irritato dalle intercettazioni pubblicate su blog splinderiani da qualche oppositore al regime. In fondo aveva tentato per anni di mettere il bavaglio alla Rete. Nessuno poté togliermi dalla mente che Splinder fu affondato soprattutto perché ospitava blog dedicati dalla Fede dei Catari, perché i potenti del mondo la ritenevano sommamente pericolosa e sgradita. C'era infatti un precedente importante: qualcuno, forse un affiliato a una loggia massonica, si era materializzato con un commento a un mio post, dicendo che la predicazione da me intrapresa costituiva "una minaccia alla pace sociale"

6. La migrazione su Iobloggo

I due blog dedicati alla religione catara, IL VOLTO OSCURO DELLA STORIA e RINASCITA CATARA, furono migrati su una piattaforma blogosferica che nella forma somigliava molto a Splinder: Iobloggo. Fu un percorso di declino e di sfacelo, come la traiettoria di un pianeta morente attratto verso l'orizzonte degli eventi di un buco nero supermassiccio. Non si trovò mai alcun rimedio a questa ineluttabile rovina - anche perché Iobloggo era una piattaforma da schifo, popolata soltanto da pistolini e da streghette, che chattavano senza sosta in apposite finestre incorporate sui loro fatui blog, con un linguaggio sincopato tutto fatto di abbreviazioni (k, nn, etc.). Non c'era alcuna apertura sulla rete sociale. Ogni comunicazione sembrava impossibile in quell'ambiente asfittico. Non era un vivere, era un vegetare.   

7. Un gruppo cataro su Facebook 

Abbandonata quasi ogni speranza nei blog moribondi, fu portata avanti una diversa iniziativa, altrettanto inutile. Un gruppo su Facebook, inizialmente denominato CREDENTES, fu chiamato CHIESA DI DRAGOVITSA : DUALISMO ASSOLUTO. Vi furono attratti personaggi oltremodo bizzarri che a conti fatti rappresentarono soltanto un grave nocumento alla Causa. Nessuno di loro comprendeva veramente le finalità del gruppo e la Dottrina che vi veniva spiegata. Presto si manifestarono casi di apostasia. Persone che sembravano leali e interessate, all'improvviso diventavano acerrimi oppositori, pugnalandoci alle spalle. Si comprese che vi erano infiltrati di ogni tipo, interessati a carpire informazioni e a colpire. Tra le spie identificate ve ne erano delle più disparate e apparentemente incompatibili affiliazioni: cattolici-belva, satanisti laveyani e presunti massoni. Nessuno di loro agiva a titolo personale. Erano tutti inviati da organizzazioni ostili. Al contempo si registrarono in Facebook e nel Web molteplici tentativi di screditare il gruppo. Furono fondate alcune Chiese Catare fittizie, simili a villaggi Potëmkin e prive di qualsiasi sostanza, al solo scopo di dire che CHIESA DI DRAGOVITSA era una conventicola intollerante da rifuggire. Ci furono sforzi forsennati per far passare la religione dei Catari per una sorta di melensaggine New Age. Fiorirono tentativi di revisionismo storico, con studiosi corrotti che negavano persino la concreta esistenza dei Buoni Uomini. In Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti d'America, dovunque questi messaggi deleteri venivano propalati senza sosta per mezzo di articoli, libri e studi. Riporto ora un episodio cruciale. Un vescovo del Veneto, allarmato dalla possibile reviviscenza del Catarismo in Italia, mandò un suo emissario dal Fratello Pietro, interrogandolo a lungo nel tentativo di estorcere informazioni. Appurato che non vi erano né rituali, né testi sacri tramandati, e che le Chiese Catare nel Web erano solo gusci vuoti, l'Inquisitore se ne tornò alla sua base.    

8. La Fine

Possiamo così dire che il tentativo di riportare in auge il Dualismo Anticosmico si è esteso per dieci anni del XXI secolo, circa settecento anni dopo la morte di Peire Autier, dagli inizi del 2007 agli inizi del 2017, per poi spegnersi miseramente di fronte all'eccessivo gravame delle avversità che mi hanno colpito. Per distruggere una religione formata in buona sostanza da due soli uomini, sono stati compiuti sforzi incredibili. Si evidenzia l'assoluta sproporzione tra l'inconsistenza della presenza dualista e i mezzi che sono stati mobilitati per distruggere i Blog, screditarne i contributori e annientare ogni possibilità di rintracciarne nella Rete gli scritti. In sostanza: il pensiero cataro-dualista è un fenomeno socialmente irrilevante, eppure sono bastate DUE PERSONE per attivare i cani da guardia del Sistema. Non oso immaginare quel che sarebbe accaduto se, anziché due, fossimo stati cento. Ci avrebbero rimossi fisicamente, senza il minimo dubbio. Da una parte contemplo e ammiro l'opera di Peire Autier, l'Apostolo della Linguadoca, che durò una decina di anni e portò a una prodigiosa Rinascita Catara dal 1299 al 1310 - finita tra le fiamme dei roghi. Dall'altra parte sono costretto a guardare la mia triste parabola esistenziale, che non ha portato a nulla di concreto e che non sarà ricordata da alcuno. Continuo a postare vecchi articoli dei portali estinti, anche se sono consapevole del fatto che i motori di ricerca li boicottano. Non c'è più spazio per argomenti diversi dai viaggi a Dubai, dal "food" o dalla cacca delle influencer. Lascio questo mio scritto come un estremo messaggio in una bottiglia alla deriva nel vuoto siderale.

domenica 5 aprile 2020

 
IL DIVO 
 
Titolo originale: Il Divo - La spettacolare vita di
     Giulio Andreotti
Paese: Italia/Francia 
Anno: 2008 

Durata: 110 min
 
Colore: colore 
Rapporto: 2,35 : 1
Audio: sonoro

Genere: biografico, drammatico

Regia: Paolo Sorrentino 

Sceneggiatura: Paolo Sorrentino

Produttore: Francesca Cima, Fabio Conversi,
     Maurizio Coppolecchia,
Nicola Giuliano, Andrea
     Occhipinti

Casa di produzione: Indigo Film, Lucky Red, Parco
     Film, Babe Film
(Francia)  
Distribuzione (Italia): Lucky Red 
Interpreti e personaggi:  
     Toni Servillo: Giulio Andreotti 
     Anna Bonaiuto: Livia Danese (moglie di
         Andreotti)
     Fanny Ardant: Moglie dell'ambasciatore francese 
     Giulio Bosetti: Eugenio Scalfari 
     Flavio Bucci: Franco Evangelisti 
     Carlo Buccirosso: Paolo Cirino Pomicino 
     Paolo Graziosi: Aldo Moro 
     Giorgio Colangeli: Salvo Lima 
     Alberto Cracco: Don Mario Canciani 
     Lorenzo Gioielli: Carmine Pecorelli 
     Gianfelice Imparato: Vincenzo Scotti 
     Massimo Popolizio: Vittorio Sbardella
     Achille Brugnini: Fiorenzo Angelini (cardinale)
     Aldo Ralli: Giuseppe Ciarrapico 
     Giovanni Vettorazzo: Roberto Scarpinato
        (magistrato)
     Simone Carella: Rino Formica
     Michele Chiadò: Giovanni Pellegrino
     Bruno Di Luia: Carlo Alberto Dalla Chiesa
     Valentina Rossi Stuart: Emanuela Setti Carraro
     Piera Degli Esposti: Signora Enea

     Enzo Rai: Totò Riina
     Natale Russo: Leonardo Messina
     Antonello Puglisi:  Vito Ciancimino
     Cristina Serafini: Caterina Stagno
     Marie Biondini: Diletta Petronio
     Antonio Sarasso: Francesco Di Carlo
     Alvaro Piccardi: Raul Gardini
     Mario Prosperi: Salvatore Pappalardo (vescovo di
         Palermo)
     Lorenzo Rapazzini Regis: Gianadelio Maletti
     Angelo Zito: Gian Carlo Caselli
     Giuseppe Pappada: Arnaldo Forlani
     Giuseppe Perri: Tano Badalamenti
     Paolo De Giorgio: Stefano Bontate
     Renato Di Pietro: Stefano Rodotà
     Nicola Giraudo: Gioacchino Natoli
     Victor Goubanov: Mikhail Gorbachev
     Pietro Biondi: Francesco Cossiga
     Domenico Centamore: Balduccio Di Maggio
     Claudio Bonis: Pippo Calò
     Orazio Alba: Gaspare Mutolo
     Dezio Bettini: Licio Gelli
     Gaetano Balistreri: Tommaso Buscetta
     Domenico Gennaro: Francesco Marino Mannoia
     Orlando Gerace: Nino Salvo
     Fernando Altieri: Oscar Luigi Scalfaro
 
Fotografia: Luca Bigazzi 
Montaggio: Cristiano Travaglioli 
Musiche: Teho Teardo 
Scenografia: Lino Fiorito  
Costumi: Daniela Ciancio 
Trucco: Vittorio Sodano 
 
 
ANDREOTTI E L'USO DEL POTERE 
 
Propongo in questa sede la visione di un brano tratto dal film in questione. Fratello Kopelev così lo ha commentato in Facebook: La terribile giustificazione di Andreotti all'uso del potere "Bisogna amare così tanto Dio per capire come sia necessario il male". 
 
Sì, tutto questo è terribile. Al di là del suo tormento, non vedo però nel personaggio una reale incoerenza o segni di contraddizione logica: infatti egli parla del Dio del Male, che è Signore di questo mondo. Siccome il benessere e lo sviluppo terreno non vengono dal Vero Dio, è naturale che chi voglia perseguirli si debba rivolgere a Satana. Quando si capisce che il Dio di cui Andreotti parla nel filmato è proprio il Principio Maligno, ciò che egli dice è del tutto logico e immediatamente comprensibile. 
 
E ancora: "La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene". Un bene che è tale soltanto in apparenza, perché i frutti dell'albero malvagio non possono né potranno essere mai buoni. Ciò che viene garantito in questo modo, del Bene ha così soltanto il nome, perché le genti delle nazioni tale lo reputano. Ecco la chiave di lettura: "Bisogna amare così tanto il Dio <di questo secolo> per capire come sia necessario il Male". La conseguenza è chiara, visto che il mondo che è il suo prodotto è in tutto e per tutto il Male. Si vede quindi che coloro che intendono detenere il potere non possono che trarre i loro intendimenti dalla sua sorgente sempiterna e increata. Per questo si chiamano Malvagi. Tutto ciò è mostruoso, inconfessabile e contraddittorio agli occhi dei cattolici, proprio perché reca scandalo alla loro fede nell'esistenza di un unico Principio. 
 
Di fronte all'opera dei Demoni bisogna essere fermi. Un Credente dei Buoni Uomini non deve perseguire né il benessere né lo sviluppo materiale, ma soltanto l'impegno nell'unica risposta possibile alla mostruosità del potere: astenersi dall'imprigionare nuove vite in questo orrore e predicare l'estinzione della Specie. Una risposta giusta e mai violenta.  
 
Molta gente si chiede tuttora perché i Buoni Uomini sono stati perseguitati con tanta ferocia dalla Chiesa di Roma e dalle potenze temporali a lei asservite. Non bisogna stupirsi più di tanto, anche se la risposta più esplicita non si trova nel luogo più ovvio - quale potrebbe essere un libro di storia - ma proprio nel film di Sorrentino. Risuonano inquietanti le parole dell'uomo che più di tutti sa come si sta al mondo: "Noi non possiamo consentire la fine del mondo nel nome di una cosa giusta, abbiamo un mandato noi, un mandato divino"... Lo stesso Innocenzo III deve aver pronunciato qualcosa di molto simile quando ha emanato il suo infame Decreto di Sterminio. 
 
(Il Volto Oscuro della Storia, 9 gennaio 2010)  
 
Trama e recensione: 
Inizi anni '90, Giulio Andreotti presenta il suo settimo governo. Una serie di morti insanguina l'Italia, e le vittime sono tutte personalità in qualche modo a lui connesse: il politico Aldo Moro, il generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, il giornalista Mino Pecorelli, il magistrato Giovanni Falcone, i banchieri Roberto Calvi e Michele Sindona, l'avvocato Giorgio Ambrosoli. La narrazione prosegue con i caotici contrasti tra le correnti della Democrazia Cristiana: la fazione andreottiana briga per far eleggere il Divo alla presidenza della Repubblica. Questo piano ha tuttavia un esito fallimentare. Troppo pesanti i macigni che gravano sulla figura del callido leader politico, al punto da dimostrarsi inamovibili. Intanto prende corpo Tangentopoli, con la conseguente caduta della Prima Repubblica. Si arriva alla scottante questione dei rapporti tra Andreotti e Cosa Nostra, che lo porterà a subire un processo. L'esito, ancor più destabilizzante per la politica italiana è il seguente: i reati anteriori al 1980 sono accertati, ma estinti per prescrizione, mentre si ha assoluzione per i fatti successivi a tale anni. Assoluzione piena in un secondo processo, quello per l'omicidio di Pecorelli.   
 
Le battute al fulmicotone, annichilenti, mettono a nudo l'ontologia corrotta dell'Universo. Il regista ha trovato un modo geniale per far orientare lo spettatore nella vorticosa realtà politica, in mezzo a tutti quei malfattori: una didascalia in caratteri rossastri o di uno strano arancione, che illustra il nominativo e il ruolo di ogni personaggio alla sua prima comparsa in scena. Senza questo accorgimento, non sarebbe possibile capire quasi nulla della tumultuosa narrazione. La rappresentazione dei politici è realistica, ma al contempo presenta tratti grotteschi e satirici che rendono sopportabile la visione di una realtà tanto squallida. Se uno osserva bene la figura dell'Andreotti impersonato da Servillo, nota la stranezza delle orecchie, che presentano un angolo innaturale, a perpendicolo con le tempie, una caratteristica quasi vampiresca e certamente voluta. Ho trovato allucinante la figura di Cirino Pomicino che si esibisce in una danza scatenata, nel corso di una festa certamente poco consona all'ostentata morigeratezza dei dirigenti democristiani. L'attore che impersona Totà Riina è stato scelto davvero bene: gli occhi molto ravvicinati e la fisionomia massiccia del volto garantiscono una somiglianza quasi perfetta all'originale. Andreotti è mostrato senza infinigimenti come punciutu e omu d'unuri. Durante l'iniziazione mafiosa se ne esce con un poco virile "ahi!" quando l'ago gli penetra un polpastrello. Poi in una camminata rituale procede a fianco dei padrini imbracciando un fucile. Un elemento all'apparenza incongruo, innaturale, addirittura posticcio, ma che è in sostanza una visione apocalittica. 
 
Un breviario andreottiano 

"Livia, sono gli occhi tuoi pieni che mi hanno folgorato un pomeriggio andato al cimitero del Verano. Si passeggiava, io scelsi quel luogo singolare per chiederti in sposa – ti ricordi? Sì, lo so, ti ricordi. Gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sapevano, non sanno e non sapranno, non hanno idea. Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile anche per te, gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sanno la responsabilità. La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l'hanno definita "Strategia della Tensione" – sarebbe più corretto dire "Strategia della Sopravvivenza". Roberto, Michele, Giorgio, Carlo Alberto, Giovanni, Mino, il caro Aldo, per vocazione o per necessità ma tutti irriducibili amanti della verità. Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa e lo so anch'io."  
(Giulio Andreotti) 
 
"Lei ha sei mesi di vita", mi disse l'ufficiale medico alla visita di leva. Anni dopo lo cercai, volevo fargli sapere che ero sopravvissuto, ma era morto lui. È andata sempre così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo, sono morti loro. In compenso per tutta la vita ho combattuto contro atroci mal di testa. Ora sto provando questo rimedio cinese, ma ho provato di tutto. A suo tempo l'Optalidon non accese molte speranze. Ne spedii un flacone pure ad un giornalista, Mino Pecorelli. Anche lui è morto.
(Giulio Andreotti)

"Chi non vuol far sapere una cosa, in fondo non deve confessarla neanche a se stesso, perché non bisogna mai lasciare tracce."
(Giulio Andreotti) 

"Mi creda, io so cos'è la solitudine; non è una gran bella cosa. Per il mio ruolo, per la mia storia, avrò conosciuto nella mia vita approssimativamente 300.000 persone. Lei crede che questa folla oceanica mi abbia fatto sentire meno solo?"  
(Giulio Andreotti) 

"Guerre puniche a parte, mi hanno accusato di tutto quello che è successo in Italia. Nel corso degli anni mi hanno onorato di numerosi soprannomi: il Divo Giulio, la Prima-lettera-dell'-alfabeto, il Gobbo, la Volpe, il Moloch, la Salamandra, il Papa Nero, l'Eternità, l'Uomo-delle-tenebre, Belzebù. Ma non ho mai sporto querela, per un semplice motivo: possiedo il senso dell'umorismo. Un'altra cosa possiedo: un grande archivio, visto che non ho molta fantasia, e ogni volta che parlo di questo archivio chi deve tacere, come d'incanto, inizia a tacere."
(Giulio Andreotti) 

Don Mario: "Montanelli diceva: «De Gasperi e Andreotti andavano insieme a messa e tutti credevano che facessero la stessa cosa. Ma non era così. In chiesa De Gasperi parlava con Dio, Andreotti con il prete»."
Giulio Andreotti: "I preti votano, Dio no."  
 
Colonna sonora

Riporto la tracklist dell'album della colonna sonora (le tracce sono di Teho Teardo, quando non specificato):

1) Fissa lo sguardo
2) Sono ancora qui
3) I miei vecchi elettori
4) Toop Toop - dei Cassius
5) Che cosa ricordare di lei?
6) Un'altra battuta
7) Il cappotto che mi ha regalato Saddam
8) Notes for a New Religion
9) Gammelpop - di Barbara Morgenstern & Robert
     Lippok
10) Non ho vizi minori
11) Ho fatto un fioretto
12) Possiedo un grande archivio
13) Double Kiss
14) Nux Vomica - dei The Veils
15) Il prontuario dei farmaci
16) La corrente
17) 1. Allegro - da Il cardellino di Antonio Vivaldi
18) Pavane, Op.50 (1901) - di Gabriel Fauré
19) Da, da, da, ich lieb' Dich nicht, Du liebst mich
     nicht - dei Trio
20) E la chiamano estate - di Bruno Martino
21) Conceived (Michael Brauer Radio Mix) - di Beth
     Orton

Frammenti musicali incorporati nella colonna sonora: 

Pohjolan tytär (La figlia di Pohjola, op. 49) di Sibelius
Concerto per violino e orchestra (op. 47) di Sibelius
Sinfonia nº 2 (op. 43, detta "l'italiana") di Sibelius
Estratti dalla Danse macabre (op. 40) di Saint-Saëns.
I migliori anni della nostra vita di Renato Zero
La prima cosa bella (scritta da Mogol e Nicola Di Bari), cantata dai Ricchi e Poveri.
Un pezzo del proprio repertorio di batucada della scuola campana di samba G.R.E.S. Unidos do Batacoto. 

Premi e riconoscimenti 
 
Oscar - 2010
  Candidatura miglior trucco
Festival di Cannes - 2008
  Premio della Giuria
David di Donatello - 2009
  Premio miglior acconciatore
  Premio miglior colonna sonora a Teho Teardo
  Premio miglior truccatore
  Premio migliore attore protagonista a Toni Servillo
  Premio migliore attrice non protagonista a Piera
       Degli Esposti
  Premio migliore fotografia a Luca Bigazzi
  Premio migliori effetti speciali visivi
  Candidatura miglior costumista
  Candidatura miglior film
  Candidatura miglior fonico di presa diretta
  Candidatura miglior produttore a Andrea
       Occhipinti, Nicola Giuliano, Francesca Cima,
       Maurizio Coppolecchia
  Candidatura miglior regista a Paolo Sorrentino
  Candidatura miglior scenografo
  Candidatura migliore attore non protagonista a
       Carlo Buccirosso  
  Candidatura migliore montatore a Cristiano
      Travaglioli
  Candidatura migliore sceneggiatura a Paolo
      Sorrentino

giovedì 2 aprile 2020

 
THE UNIVERSE IS COMING APART 
(Antinatalist Nihilist Anthem) 
 
Autore: Kel'Thuz
    (varianti ortografiche: KeltHuz, Kethuz) 
    AKA: Harjatugon, Warraha, Saluth
    Nome di nascita: Tomasz Paweł Czapla
Paese: Polonia
Lingua: Polacco
Anno prima pubblicazione: 2013 
Album:  Czas Zaorać Socjalizm
   ("It's time to pulverize socialism")
Anno uscita album: 2017
Genere: Nihilist Suicide Pop
Ispirazione: Anticosmismo 
Encyclopedia Metallum:
Canale YouTube per l'incorporazione del video:
   Radio Żelaza 

Testo:
 
WSZECHŚWIAT SIĘ ROZPADA

Bóg umarł 

Nie mogąc znieść istnienia
Wielki Wybuch, przekleństwo stworzenia 

Z jego truchła Wszechświat zrodzon

Nadal gnije, ludzkość trwożąc

Tam nic nie ma, w tej ciemności

Tylko pustka i fetor wieczności

Każde życie jest przeklęte

A świadomość razi lękiem

Teraz to czujesz

Truchło martwego Boga opłakujesz

Pójdź za nami do światłości

Tam, gdzie nicość kolor ma najprostszy


REF:

Wszechświat się rozpada 

Na naszych oczach rozpada on się

Wszechświat się rozpada 

A żywot śmieszków zakończy się więc 

Wszechświat się rozpada 

Na naszych oczach rozpada on się 

Wszechświat się rozpada 

Na końcu zawsze czeka cieplna śmierć


II

Demiurg w opiece 

Ma ten świat

Cierpienie i udręka od niezliczonych lat
 
Jego imię to Aryman 
W każdym dziecku na nowo się skrywa

Teraz to czujesz

Królestwo demona celebrujesz

Gwiazdy milczą, dusza śpiewa

Ku światłości czas uderzać!


Traduzione in inglese (sottotitoli del video):


God died 

Couldn't bear his existence 
The Big Bang, the curse of creation 

From God's corpse Universe was born 

It's still rotting, keeping humanity in awe 

Nothing's out there, in that darkness

Only void and the stench of eternity

Every life is cursed

While consciousness dazzled with terror


Now you can feel it 
Carcass of the dead God you mourn

Follow us into the Light

Where the Nothingness is the basic color
 
 
CHORUS:

Universe is going apart 
On our very eyes it's going apart 
Universe is going apart

And Polyannas are going extinct

Universe is going apart

On our very eyes it's going apart

Universe is going apart

And in the end the heat death always awaits


II 
 
Demiurg has this world

in his custody

Suffering and torment since the time immemorial

His name is Ahriman

In every child he is concealed anew


Now you can feel it

The realm of the demon you celebrate

Silent remain the stars while a soul sings

Towards the Light it's time to go
 
Traduzione in italiano: 
 
L'UNIVERSO STA ANDANDO IN PEZZI
(Inno Antinatalista Nichilista)

 
Dio è morto
Non poteva sopportare la sua esistenza
Il Big Bang, la maledizione della creazione
Dal cadavere di Dio è nato l'Universo  
Sta ancora marcendo, tiene l'umanità nella paura 
Non c'è nulla là fuori, in quella tenebra 
Solo il vuoto e il puzzo di eternità
Ogni vita è maledetta
Mentre la coscienza è abbacinata dal terrore 

Ora la puoi sentire
La carcassa del Dio morto per cui piangi 
Seguici nella Luce
Dove la Nullità è il colore di base 
 
RITORNELLO: 
 
L'Universo sta andando in pezzi 
Sotto i nostri occhi sta andando in pezzi
L'Universo sta
andando in pezzi
E le Pollyanne si stanno estinguendo 
L'Universo sta andando in pezzi
Sotto i nostri occhi sta
andando in pezzi
L'Universo sta
andando in pezzi
E alla fine la Morte Termica sempre aspetta

II 

Il Demiurgo detiene questo mondo
Nella sua custodia
Sofferenza e tormento da tempo memorabile
Il suo nome è Ahriman
In ogni bambino egli è di nuovo nascosto 

Ora lo puoi sentire
Il regno del demonio che tu adori
Silenti rimangono le stelle mentre un'anima canta
Verso la Luce è tempo di andare
 
Recensione: 
Faccio i miei complimenti a Kel'Thuz, bassista proveniente dalla Polonia, per questo notevole testo anticosmico, un vero capolavoro del Manicheismo Moderno e della Ribellione contro la Creazione Malvagia. Ritrovare opere tanto fulgide che spiccano nello sconfinato e marasmico flusso della Rete è qualcosa che rinfranca lo Spirito, rinforzando la determinazione! Possa questa Conoscenza diffondersi e radicarsi dovunque, portando alla rovina l'edificio del Demiurgo: è tempo di andare verso la Luce!

martedì 25 febbraio 2020

 
IMPROVVISAMENTE, L'ESTATE SCORSA 
 
Titolo originale: Suddenly, Last Summer
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1959
Durata: 114 min
Colore: B/N
Rapporto: no
Genere: Drammatico 
Regia: Joseph L. Mankiewicz
Soggetto: Tennessee Williams (pièce teatrale)
Sceneggiatura: Tennessee Williams e Gore Vidal
Produttore: Sam Spiegel per Columbia Pictures
Fotografia: Jack Hildyard
Montaggio: William Hornbeck Thomas Stanford
Musiche: Malcolm Arnold, Buxton Orr
Interpreti e personaggi:
    Katharine Hepburn: Violet Venable
    Montgomery Clift: Dott. John Cukrowicz
    Elizabeth Taylor: Catherine Holly
    Albert Dekker: Dott. Hockstader
    Mercedes McCambridge: Sig.ra Holly
    Gary Raymond: George Holly
    Mavis Villiers: Miss Foxhill
    Patricia Marmont: Infermiera Benson
    Maria Britneva: Lucy
    Joan Young: Suor Felicity
    Sheila Robbins: Segretaria del dott. Hockstader
    David Cameron: Infermiere biondiccio
    Richard Bakalyan: Paziente
    Mark Cavell: Paziente
Doppiatori italiani:
    Giuseppe Rinaldi: Dott. John Cukrowicz
    Lydia Simoneschi: Catherine Holly
    Andreina Pagnani: Violet Venable
    Giorgio Capecchi: Dott. Hockstader
    Rosetta Calavetta: Sig.ra Holly
    Massimo Turci: George Holly
    Wanda Tettoni: Miss Foxhill
Budget (stimato):
3 milioni di dollari US
Box office: 6,37 milioni di dollari US
 

 
Trama e recensione:  
 

Suddenly, Last Summer è una pièce teatrale composta da Tennessee Williams (vero nome Thomas Lanier Williams). In italiano la traduzione è letterale: Improvvisamente, l'estate scorsa. È una tragedia di orrori, livida e tenebrosa. La storia racconta di Catherine, una donna che ha viaggiato per l'Europa in compagnia di suo cugino Sebastian. Durante un viaggio alle Canarie, Sebastian incontra una morte atroce e inspiegabile. Al ritorno da questa sfortunata spedizione, ogni frammento della sanità mentale di Catherine sembra compromesso definitivamente. La madre del morto, Violet, ha una personalità magnetica e inquietante. È a conoscenza dell'omosessualità del figlio, con cui aveva un rapporto malsano e morboso, al limite dell'incesto. Per evitare che la scomoda verità si risappia, preme affinché Catherine sia al più presto sottoposta a lobotomia. Dopo alterne vicende la verità emerge come un cadavere dal fondo di una palude. Si viene così a sapere che, in modo molto cinico, Sebastian usava la madre Violet come esca per procacciarsi rapporti sodomitici. Essendo però essa invecchiata troppo per tale scopo, egli aveva deciso di usare al suo posto la giovane cugina Catherine. La scelta si è rivelata poco felice: nel corso di uno sfortunato tentativo di adescamento, le genti delle Canarie lo hanno ucciso smembrandolo e divorandone brani di carne. 
 
Di questa opera fu tratto l'omonimo adattamento televisivo diretto da Joseph L. Mankiewicz e splendidamente recitato da Katharine Hepburn (Violet). Tra i personaggi principali ci sono anche Elizabeth Taylor (Catherine) e Montgomery Clift (il dottor Cukrowicz). Il film ebbe due nomination per l'Oscar per la Migliore Attrice (Katharine Hepburn) e per la Migliore Sceneggiatura. Il Codice Hays imponeva al cinema americano una ferrea censura, vietando in particolar modo di parlare di omosessualità. Eppure nonostante le limitazioni, questo capolavoro trasmette tuttora la plumbea atmosfera di uno scenario di feroce persecuzione, ricostruendo tramite meccanismi micrometrici le più intime pulsioni dei personaggi.  
 
Quello che a me interessa in particolar modo, è ciò che Violet Venable dice al dottor Cukrowicz in uno dei dialoghi più significativi e drammatici della storia del cinema. Tanto più che è un testo che trasmette il Dualismo Anticosmico e la consapevolezza dell'assoluta malvagità della creazione materiale e di ciò che gli umani chiamano "vita". Lo riporto qui di seguito: 
 
"È una cosa che non ho mai detto a nessuno, una cosa così... così strana e terribile. Lei penserà che sia pazza anch'io, ma è la verità, lo giuro. Sebastian ha visto il volto di Dio! Sì... sì, mi ricordo che era estate, tanti anni fa, ed eravamo proprio in questo giardino. Sebastian mi disse "mamma, ascolta", e si mise a leggere la descrizione che Melville fa delle Encantadas, le isole Galapagos. Lesse la descrizione e disse che dovevamo andarci. E ci andammo quell'estate stessa, con un trealberi preso in affitto che sembrava proprio la nave che avrebbe potuto portare Melville alle Encantadas. E vedemmo le Encantadas, ma sulle Encantadas vedemmo qualcosa di cui Melville non aveva scritto. Vedemmo le grandi tartarughe marine venire alla spiaggia per deporre le uova. Ogni anno le femmine di queste tartarughe risalgono dal mare sulle sabbie di quelle isole vulcaniche rese roventi dal sole equatoriale, per scavarvi le fosse e depositarvi le uova. È una lunga e terribile cosa, la deposizione delle uova dentro le fosse, e quando ha finito, la femmina, esausta di forze, si trascina di nuovo al mare semimorta. E non vede mai la prole. Ma noi sì. Sebastian sapeva con esattezza quando  si sarebbero dischiuse le uova, e tornammo lì apposta per vedere... In tempo per vedere le tartarughe appena nate e la loro disperata corsa al mare. L'esigua spiaggia, scura di colore, era tutta in movimento. Ma anche il cielo sopra brulicava nero di falchi, e il frastuono che facevano, le orribili strida che lanciavano volteggiando sulla piccola spiaggia arroventata dell'isola, mentre le tartarughe appena nate uscivano dalle buche e incominciavano la loro corsa verso il mare... Per sfuggire ai falchi marini, che rendevano il cielo del colore della sabbia. Io gli dissi: "Sebastian, no! Non può essere così!" Ma lui mi tenne lì, e mi fece assistere all'orribile spettacolo... Dicevo: "No! No! Non è vero!" Ma lui mi disse: "È così". Mi disse: "Guarda là, Violet, guarda là sulla spiaggia!" E io guardai, e vidi la sabbia come viva, come viva, mentre le tartarughe si affannavano verso il mare, e i falchi su di loro attendevano il momento opportuno. Aspettavano e volteggiavano. E poi si tuffavano sulle loro prede, e le rovesciavano per trovare il morbido ventre sotto il guscio. E lo squarciavano a colpi di rostro, per ingozzarsi avidi della loro carne. Sebastian mi disse che secondo lui nemmeno l'uno per cento degli animali doveva arrivare al mare... La Natura è crudele, questo Sebastian lo aveva sempre saputo, ma io no. Gli dissi: "No, qui si tratta di falchi e di tartarughe, non di noi." Non sapevo che per noi è lo stesso. E siamo tutti preda di questa Natura divoratrice.  Io non volevo affrontare l'orrore della verità. Anche l'ultimo giorno alle Encantadas, quando Sebastian mi lasciò e passò tutta l'arida giornata equatoriale sulla coffa del bastimento a guardare l'orribile scena sulla spiaggia, finché ci fu luce per vedere. E quando scese dalle sartie, mi disse: "Ora ho visto. HO VISTO DIO." 
 
Salta subito agli occhi che il Dio di cui si qui parla è il Creatore Malvagio di cui è scritto nel Libro dei Due Princìpi. Tanto potente è questa suggestione, che sembra quasi di vedere descritto un corso storico parallelo diverso dal nostro, in cui il Catarismo si è mantenuto influente e visibile. 
 
Poprio il Codice Hays che tanto schifiltosamente si adoperò per sostenere il vincolo del matrimonio, non si accorse del potere anticosmico di questo brano che descrive e denuncia l'implacabile mostruosità del Rex Mundi. 
 
(Il Volto Oscuro della Storia, 12 settembre 2009)

Alcune citazioni 

"La vita per molti che cos'è se non una scia di rovine? Ogni giorno un nuovo mucchio di ruderi, tutta una via fiancheggiata da ruderi. Ruderi che solo la morte può alla fine sgombrare."
(Violet Venable)

Sig.ra Venable: "Ma questa operazione che lei fa è proprio efficace?"
Dott. Cukrowicz: "Sì, sì, è efficace, ma certo è ancora qualcosa di sperimentale."
Sig.ra Venable: "Mi ha colpito quello che lei diceva nel suo articolo, quell'immagine della lama nella mente..."
Dott. Cukrowicz: "Che uccide il demone che vi alberga? Mi sono lasciato un po' trasportare."
Sig.ra Venable: "No, era un'immagine piuttosto poetica, davvero..." 

Catherine Holly: "Io volevo salvarlo, dottore."
Dott. Cukrowicz: "Salvarlo da che?"
Catherine Holly: "Staccarlo dall'idea che si era fatto di se stesso, di doversi sacrificare a una tremenda..."
Dottor Cukrowicz: "Divinità?"
Catherine Holly: "Sì! Sebastian, che era buono, gentile, vedeva solo cose tremende e spietate, in tutto l'Universo e persino... qualcosa di tremendo in se stesso."  
 
"La spiaggia era tutta bianca. Ah come bruciava il sole! Era come se l'occhio di Dio ci guardasse! La pelle scottava. Mancava l'aria, come se il sole l'avesse divorata tutta, e fuori pareva di essere in una fornace."
(Catherine Holly)
 
Sequenze memorabili
 
Catherine Holly, interpretata da Liz Taylor, rischia di finire nella fossa dei leoni. La donna bellissima entra in una porta, avanzando in un corridoio, e sotto c'è un luogo terribile dove stanno i pazzi furiosi. Non appena la vedono, gli uomini sbavano e si avventano su di lei, saltando, cercando di raggiungerla per violentarla. Un energumeno famelico riesce ad afferrarle una caviglia, ma a questo punto suona l'allarme. Arrivano gli infermieri, che la traggono in salvo.   

La figura di una donna anziana, seduta in una via assolata a Cabeza de Lobo, si rivela essere la stessa Morte. Sotto il cappuccio si scorge il suo teschio ghignante sbiancato dal sole, proprio poco prima dell'immolazione cannibalica di Sebastian su un altare pagano. Quando si vedono queste immagini da giovani, restano impresse vita natural durante!
 
Pronunce ortografiche di cognomi slavi 
 
Il dottor Cukrowicz fa un po' il vanesio in occasione quando si presenta e dice alla Signora Venable che il suo cognome in polacco significa "zucchero". Sì, secondo lui cukrowicz sarebbe proprio la parola per dire "zucchero". Quello che più stupisce è la sua pronuncia del proprio cognome, con una consonante velare iniziale: /'kukrovits/. In realtà la parola polacca per dire "zucchero" è cukor e si pronuncia con una /ts/ iniziale: /'tsukor/. Il cognome del dottore è per l'appunto un derivato di cukor tramite un tipico suffisso. L'equivoco si deve al fatto che in inglese la lettera c davanti alla vocale u trascrive sempre un suono velare /k/. Gli Anglosassoni hanno una fede incrollabile in quella diavoleria che è lo spelling: ognuno di loro passa mezz'ora a pronunciare le lettere che compongono il proprio cognome, per far sì che gli altri lo scrivano correttamente. Il problema è che non esiste un efficace meccanismo inverso che spieghi come si deve leggere un nome scritto di cui si ignora la pronuncia. Ecco come nascono le pronunce aberranti. 
 
Atrocità della medicina autoritaria 

La trapanazione del cranio è una pratica nota fin dal Paleolitico. La lobotomia, che ne è la naturale evoluzione, cominciò ad essere praticata già sul finire del XIX secolo: nel 1890 il dottor Sarles estrasse dal cranio parti dei lobi frontali di alcuni pazienti. Tuttavia la prima lobotomia controllata risale al 1936 e fu eseguita dal medico neurologo portoghese Antonio Egas Moniz tramite un'iniezione di alcol nel lobo frontale di alcuni pazienti, distruggendone la materia bianca. Quindi non si ha alcuna imprecisione quando il dottor Cukrowicz nel 1937 definisce la lobotomia "innovativa". 

Cabeza de Lobo 
 
Il toponimo Cabeza de Lobo, ossia "Testa di Lupo", è immaginario. Errano gravemente quanti lo identificano con l'omonimo paese di Cabeza de Lobo in Galizia, che è lontano dal mare. Si capisce subito che si tratta invece di una località insulare, dal clima molto caldo, che presenta importanti vestigia preispaniche, pagane: rovine di antichi luoghi di culto. Tali caratteristiche permettono di collocare tale luogo proprio nelle Canarie. 

Reazioni furiose 
 
Le restrizioni imposte dal Codice Hays non bastarono a evitare vigorosi attacchi da parte di elementi reazionari.

John Wayne reagì in modo furibondo al film di Mankiewicz, arrivando a definirlo "un veleno che inquina il sangue della Nazione, troppo disgustoso persino per discuterne", o qualcosa del genere. 

Il critico Bosley Crowther scrisse un articolo smerdante in cui condannava il film di Mankiewicz come opera di "degenerati ossessionati dallo stupro, dall'incesto, dalla sodomia e dal cannibalismo".

sabato 22 febbraio 2020

I PERCORSI DELLA MISTIFICAZIONE 

A tutti sono ben noti i mefitici miasmi delle mistificazioni di Dan Brown, che sono state propalate al preciso scopo di impedire una corretta informazione sulla Conoscenza del Bene e sulle conseguenze della sua Dottrina. Al giorno d'oggi è ben risaputo che Dan Brown ha utilizzato come fonte il pernicioso libro di Michael Baigent, Henry Lincoln e Richard Leigh intitolato "Il santo Graal" (The Holy Blood and the Holy Grail), che è stato pubblicato per la prima volta nel 1982 a Londra. In Italia è comparso nello stesso anno e ha conosciuto numerose ristampe. In ogni caso a quell'epoca di questi argomenti non parlava quasi nessuno, e non esisteva il prurito misteriologico che sarebbe esploso anni dopo. Esiste però un altro volume, il cui autore era più popolare di Baigent, Lincoln e Leigh. Si tratta del famoso "Libro dei fatti incredibili ma veri" (World of strange phenomena) di Charles Berlitz. Pubblicato nel 1995, contiene un gran numero di notizie stravaganti e di aneddoti, di cui appare in molti casi evidente la natura totalmente fabbricata. Alcune di queste brevi descrizioni sono entrate nell'immaginario collettivo e date per vere da molte persone, anche istruite. Spesso hanno tutti i caratteri delle leggende metropolitane, e neanche a farlo apposta non menzionata l'ombra di un riferimento bibliografico. Ho udito in diverse circostanze novellacce come quella del ragazzo che ha ricevuto una telefonata dalla nonna morta. In un mio racconto ho incluso una descrizione di un fulmine globulare capace di fintare e assalire gli esseri umani, senza ricordarne la fonte: ho poi scoperto che avevo letto qualcosa di simile sul libro di Berlitz. Ricordo che un noto scrittore, Danilo Arona, appassionato di discontinuità spazio-temporali, ha parlato in un'occasione della vicenda di una persona scomparsa nelle Filippine ed apparsa a Città del Messico, e di un altro uomo che abitava a Goa, in India, e si è ritrovato senza accorgersene a Lisbona. Ebbene, la fonte di questo racconto del terrore è ancora una volta il libro di Berlitz. Anche l'idea assurda che gli Indiani Mandan parlassero una lingua affine al gallese ha questa stessa origine (si può facilmente trovare un'efficace confutazione nel web). Non mi dilungherò troppo sul materiale virale prodotto e propalato da Berlitz. Ebbene, mi limiterò a riportare qualcosa che ho scoperto. Si tratta del seguente brano, trascritto in questa sede nonostante l'immane ripugnanza che mi ispira:

Un prete cataro

Avrebbe dovuto essere un povero prete di parrocchia. Invece Francois-Berenger Saunière era amico di una bellissima e celebre cantante lirica di Parigi e aveva quattro conti in banche estere, con cui finanziò il restauro di un'oscura cappella nella cittadina francese di Rennes-le-Château. La chiesa era decorata con una statua del diavolo, e questo indusse la gente a chiedersi se l'improvvisa ricchezza di Saunière provenisse da Dio o da Satana.
La risposta può essere trovata nelle leggende che circondano una setta eretica del tredicesimo secolo nota come dei Catari, che una volta controllava la provincia francese della Linguadoca, sulla costa del Mediterraneo. I Catari (dalla parola greca che significa "purificato") credevano che il mondo fosse stato creato dal Demiurgo, il rivale di Dio, per così dire.
Il Demiurgo, un male che doveva essere superato se si voleva raggiungere la salvezza, era ritenuto in grado di accordare favori ai suoi servitori così come il Dio dei cristiani poteva fare coi suoi devoti.
Il 2 marzo 1244 l'ultima roccaforte catara di Montségur fu espugnata dalle forze cattoliche. Ma si sussurrò poi che il tesoro dei Catari fosse stato portato al sicuro altrove prima della caduta finale. Stando alle chiacchiere dei villici, si trattava dello stesso tesoro che Saunière scoprì, poco dopo aver preso possesso della chiesetta di Sainte-Madeleine, a Rennes-le-Château, nel 1885.
Saunière fece in seguito un viaggio a Parigi, e la vita cambiò totalmente per il povero prete di campagna. I suoi parrocchiani si scandalizzarono quando l'umile Saunière ricevette a Rennes-le-Château la visita di Emma Calve, la soprano di fama mondiale. Essa continuò a vedersi col sacerdote fin dopo il suo matrimonio col tenore Gasbarri nel 1914.
Oltre alle altre spese da lui sostenute, Saunière sborsò più di un milione di franchi per restaurare e trasformare la chiesa, prima ignota, di Sainte Madeleine, compresi i demoni di pietra. Al di sopra del porticato anteriore aveva fatto incidere un'iscrizione: "Questo è un luogo terrificante".

È più che probabile che sul finire dello scorso secolo l'argomento presentato da Berlitz si sia diffuso in Italia con maggior efficacia rispetto alla trattazione di Baigent, Lincoln e Leigh, predisponendo al formarsi di tutto un humus pseudoculturale incentrato sulla fuffa di Rennes-le-Château. Si noti come la narrazione riportata sia piena zeppa di pregiudizi e falsità diffuse negli ambienti cattolici più conservatori. Evidentemente ignaro di qualsiasi fondamento di Dottrina Dualista, ecco che Berlitz racconta le solite baggianate sul presunto culto satanico dei Catari. I Buoni Uomini vengono descritti con infinite calunnie, addirittura come una conventicola di gente che pregava Satana per avere in cambio ricchezze. È ora che simili sconci siano esposti al pubblico ed etichettati per quello che sono: immondizia. E veniamo ora al diabolico Saunière e alle fanfaluche sul preteso "tesoro dei Catari". Questo oscuro curato di campagna, crapulone, lascivo e truffaldino, si è arricchito con un singolare espediente. Siccome i preti della Chiesa Romana possono chiedere piccole somme di denaro per la celebrazione di messe in suffragio dei defunti, capita che qualcuno di loro approfitti della dabbenaggine del popolino per accumulare somme ben più cospicue, semplicemente facendosi pagare per messe in realtà mai celebrate. Così ha fatto Saunière, e nei suoi appunti sono state trovate annotazioni di un tal numero di messe retribuite che nessuno sarebbe mai stato in grado di celebrare neanche in mille anni. Naturalmente di questo non parla quasi nessuno: fa più comodo ai media alimentare una misteriosa menzogna piuttosto che non presentare la squallida realtà. Allo stesso modo ai cortigiani di Roma Imperiale faceva più comodo credere che i Cristiani fossero cannibali, incestuosi e avvelenatori piuttosto che non considerarli persone semplici, povere e oneste. Sarebbe anche ora che non si sentisse mai più parlare di un figuro come Saunière in relazione ai Catari. 

giovedì 20 febbraio 2020

ADVERSUS JAMES REDFIELD: COME SMASCHERARE LE UNDICI ALLUCINAZIONI

Facendo una ricerca in rete, mi sono imbattuto in un messaggio postato più di un anno fa in un forum ora abbandonato.

Un ragazzo chiedeva aiuto perché un suo amico si era rovinosamente invaghito di una fanatica della Profezia di Celestino, e la sua vita era diventata impossibile. Nessuno è stato in grado di produrre una confutazione delle idee di quella donna. Soltanto un utente ha fatto qualcosa, fornendogli con scarsa convinzione un
link al CICAP. Mi è già capitato di avere a che fare con l'opera di James Redfield, così riprendo e sviluppo alcune riflessioni che avevo messo per iscritto di getto. Di certo molti penseranno che sia una perdita di tempo discutere delle opere che sono il prodotto di pura fantasia.

Il punto è che Redfield non intende i suoi libri come un semplice passatempo, ma come i Vangeli della Nuova Era. C'è chi ha preso tanto sul serio tali scritti da cambiare la propria vita, dando addirittura vita ad associazioni più o meno segrete. 
 
In sintesi i contenuti delle prime 9 Illuminazioni (la Profezia di Celestino) sono i seguenti:

1) Prendere coscienza del risveglio spirituale in atto e delle coincidenze che si presentano nella nostra vita;
2) Questo risveglio rappresenta il sorgere di una nuova visione del mondo  ed un nuovo passo importante dello sviluppo umano;
3) Tutto ciò che esiste è energia sacra che possiamo percepire ed intuire. Possiamo assorbire l'energia che si irradia, in particolare dalla bellezza;
4) La competizione per l'energia è la causa di tutti i conflitti tra gli esseri umani.
5) Si attinge energia attraverso il connubio con l'universo provando amore per il tutto;
6) Comprendere il proprio passato alla luce degli scambi di energia, partendo dai drammi infantili che creano intimidatori, inquisitori, riservati e vittime;
7) Scoprire la corrente attraverso cui l'energia scorre: coincidenze e casi fortuiti che intuiscono e guidano la realtà, sogni che vanno interpretati e rapportati alla vita;
8) Interagire con gli altri positivamente: quando si parla con un'altra persona, per elevarne l'energia, bisogna concentrarsi sul suo viso con amore. 
9) L'evoluzione ci porta ad una crescita spirituale. In  un mondo 'ecologico' si chiarirà il rapporto fra tutte le religioni si opererà per creare nuove condizioni di convivenza pacifica e di benessere.

La Decima Illuminazione, volume che ha avuto minor successo, indica in sostanza l'ottimismo come base della crescita spirituale. Nel Segreto di Shambhala, viene spiegata in quattro punti l'Undicesima Illuminazione, una sorta di guida pratica su come realizzare uno stucchevole paradiso terrestre.

Tutta l'impalcatura è molto stupida, innervata da un utilizzo inappropriato e parodistico dei principi della Scienza. Il becero sincretismo tra paranormale e fisica moderna non ha di per sé nulla di originale, ma è una delle grottesche caratteristiche distintive della filosofia
New Age. Con la loro pretesa di penetrare i segreti stessi dell'Universo, questi guru sono avvolti in una totale cecità.

Le teorie di Einstein sono ritenute un pilastro portante, in quanto dimostrano l'equivalenza tra massa ed energia. Illustro brevemente l'equivoco. La massa è legata all'energia tramite un'equazione in cui tutti si sono imbattuti nel corso della loro vita: E = mc2 , dove E è l'energia, m è la massa e c è la velocità della luce nel vuoto. L'energia è ovviamente intesa come grandezza fisica misurabile. Ora, secondo gli Acquariani, questa energia sarebbe invece una quantità mistica (fisicamente NON misurabile). La dimostrazione dell'esistenza di una dimensione trascendente è cosa difficile usando i semplici artifici della fisica e della matematica, al punto che a tutt'oggi prevalgono orientamenti materialisti. Bisogna andare nel campo della filosofia, e anche qui è molto difficile mettere tutti d'accordo. Almeno Tommaso di Aquino era meno ingenuo, e prima di sostenere o confutare qualcosa
si facesse un dovere di capirla a fondo.

Anche la quantistica è fraintesa al punto che un fisico e un celestino chiamano con gli stessi nomi cosa del tutto incompatibili. Il
Principio di Indeterminazione di Heisenberg non solo è un caposaldo della fisica moderna, ma ha ripercussioni di importanza capitale anche nella filosofia. Si può utilizzarlo per affermare che non può esistere un unico principio creatore onnisciente ed onnipotente. Non è infatti possibile conoscere al contempo due grandezze complementari come posizione e velocità, e questo non per imprecisione dei nostri strumenti di indagine, ma per una proprietà intrinseca della natura delle particelle stesse.

Sorprende sentire parlare del lavoro di Heisenberg nell'opera di Redfield. Egli ne travisa completamente i contenuti già a livello elementare, e ne fa uno strumento che a sua detta permetterebbe di guidare il flusso
di energia per dominare gli eventi!
Assurdità. Anzi, è vero l'esatto contrario. È stata data la dimostrazione scientifica della nostra totale incapacità di controllare gli eventi. Ogni nostra azione altera le cose, e solo il fatto di studiare una particella la influenza, in qualche modo la cambia. Ma questo non significa affatto che noi possiamo influenzare e cambiare ciò che osserviamo o pensiamo imponendogli di seguire i
nostri desideri.

Gli errori illustrati si riflettono in modo pesante nel concetto stesso di Profezia di Celestino. Prevedendo il futuro si prevede una possibilità, ma non la si determina. Ci sono così tante quantità che si influenzano in modo incontrollabile per poterlo fare, anche
ammettendo di poter davvero avere visioni di un possibile futuro.

A parte l'inconsistenza delle trovate narrative (sorvoliamo sul senso di un testo in aramaico nel Perù del I millennio a.C.), che nel 600 a.C. fosse possibile fare previsioni con la precisione di DECENNI è impensabile. La quantistica impone l'essenziale inconoscibilità del futuro. All'epoca in cui il manoscritto fittizio sarebbe stato composto non era neppure concepibile che Roma sarebbe assurta a dominatrice d'Europa, il corso storico più probabile sembrava prevedere invece un'Europa celtica. Nulla lasciava presagire il sorgere della piaga delle religioni monoteistiche e il loro dilagare in Europa, in Asia, in America. Come potesse in tali condizioni essere evidente il movimento dei Figli dei Fiori è qualcosa di
inconcepibile.

Si dà della storia una visione schematica da manuale scolastico, fatta a comparti stagni, con le epoche considerate monadi senza alcuna comunicazione reciproca. Per fissare le idee, basta leggersi la descrizione che Redfield dà del passaggio dal Medioevo all'Evo Moderno. Secondo le inconsistenze celestine, l'uomo medievale vedeva ogni risposta in Dio e nella Chiesa che lo rappresentava, accorgendosi poi che i preti facevano dell'abuso sessuale e dei bagordi orgiastici il loro stile di vita. Ecco allora che all'improvviso all'uomo medievale venne il dubbio, e si domandò: "Forse che Cristo morì per questi porci zozzoni maledetti?" Come conseguenza automatica ecco procedere dal cielo il Rinascimento, ecco prendere corpo la Riforma. L'uomo avrebbe allora cercato la sua strada senza avere più un riferimento, e avrebbe mandato esploratori a trovare una risposta ai suoi perché. Non tornando più questi ricognitori, ecco iniziare un'età di bagordi e pazza gioia, nel completo oblio dello spirito. Il XX secolo con le sue atrocità sarebbe stato solo una parentesi in atteso dell'irruzione del Verbo Redfieldiano...

Non si fa notare una cosa fondamentale in questo delirante scenario: mentre Galileo fondava il metodo scientifico e veniva processato dall'Inquisizione, mentre sorgeva il Secolo dei Lumi, mentre scoppiava la Rivoluzione Francese e si espandeva poi il Positivismo, per il contadino la pioggia continuava ad essere Dio che piscia da un setaccio! Esattamente come per un ilota di Sparta.
 
La cultura ha una grande inerzia, ovvero una difficoltà a penetrare in tutti gli strati della popolazione. A volte si ha la netta impressione che certe conoscenze non abbiano mai davvero sfiorato la massa. Ancor oggi la gente della ricca Brianza crede che la carne marcia generi vermi e che le camice sudate facciano formare topolini. Io stesso ho avuto occasione di documentare il persistere della credenza nella generazione spontanea in quel di Albiate, a una ventina di km da Milano. Quanti ancora sono portati a pensare che sia il sole a girare attorno alla terra? Per molti non è realmente
cambiato granché.

Possibile poi che la Storia sia vista in modo così asettico? Possibile che in tutto questo organigramma non vi sia un posto per i genocidi, per le pestilenze, per i cataclismi, per tutte le ferite che da sempre affliggono l'umanità? La cosa che più urta in tutta
questa oscena filosofia è la Minimizzazione del Male.

La Profezia afferma, come già enunciato nella fisica classica, che a ogni azione corrisponde una reazione. Si dimentica però di specificare che la reazione si oppone all'azione. L'idea acquariana sostiene che ogni nostra azione porta su di noi una reazione dello stesso segno, in modo che chi pensa a cose belle avrà cose belle, chi pensa a cose brutte, avrà cose brutte. Cerca in tutti i modi di far credere che quanto ci capita non è che una conseguenza della nostra negatività. Ogni idea va messa alla prova portandola agli estremi. Se un uomo è corroso da un cancro che gli rende la vita impossibile e lo destina a una morte atroce soffocato nel suo stesso pus, si dovrebbe quindi pensare che non è stato abbastanza positivo e non ha pensato al suo corpo attirando su di sé energie benefiche? Se un bambino viene violato e torturato, e dopo il trattamento gli vengono espiantati gli organi, è andato forse incontro a un fato orripilante perché non ha coltivato una visione zuccherosa dell'universo? Un Cosmo candito per risolvere tutti i mali, e chi non ci riesce va dimenticato come se fosse un inutile oggetto? Al danno si
aggiunge la beffa.

È inutile mentirsi. Bisogna guardare in faccia la realtà delle cose, quanto è avvenuto e tuttora avviene su questo pianeta dovrebbe essere sufficiente allo scopo. Shambhala è una menzogna. Proiettate la vostra mente tra gli orrori, conducendola in luoghi di di sterminio, dove migliaia di uomini, donne e bambini sono trucidati senza pietà. Pensate alle peggiori aberrazioni che divampano in questa società, concentrate la vostra attenzione sulle più abominevoli violenze inflitte a inermi creature umane e animali. Provate a creare in voi il silenzio per sentire urlare milioni di spettri. Tutto vi sarà chiaro. Una sola goccia di questo inferno sarebbe in grado di annichilire qualsiasi egoistico paradiso. Questo universo è il Male, e la religione di Celestino è solo una delle tante droghe deleterie iniettate dal Creatore Malvagio in questa umanità agonizzante assetata di illusioni. 

Chi è cieco all'Orrore ne sarà la prima vittima. 

(Il Volto Oscuro della Storia, 5 febbraio 2008)  

Tanto tempo è passato. Ormai è sprofondato nel Nulla quel forum in cui un ragazzo che chiedeva aiuto per un amico innamorato perso di una deficiente new ager. Forse è diventata polvere anche lei.