Visualizzazione post con etichetta lingua cinese. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lingua cinese. Mostra tutti i post

venerdì 7 luglio 2017

NOTE SUL LAVORO DI BLENCH O IL LIVELLAMENTO LINGUISTICO

Non posso fare a meno di pronunciarmi su alcune perigliose idee di Roger Blench (Kay Williamson Educational Foundation), espresse nel suo lavoro Language levelling challenges all mathematical methods of language classification, ossia Il livellamento linguistico sfida tutti i metodi matematici di classificazione linguistica. Lo scritto può essere consultato e scaricato gratuitamente in formato di bozza al seguente url: 


Tutto ciò che Blench riporta a proposito di singoli casi ad esplicazione del fenomeno del livellamento linguistico è rigorosamente esatto. Se in un territorio vi è una varietà di lingue parlate, capita che per un mutamento demografico, politico o religioso, una di queste lingue, all'inizio parlata in un ambito locale, riesca ad imporsi ben oltre i suoi confini d'origine, estendendosi su tutto il dominio in questione. Questo processo porterà infine all'estinzione di tutti o di quasi tutti gli altri idiomi parlati in precedenza. Per questo motivo il mutamento descritto prende il nome di livellamento linguistico. In alcuni casi, delle lingue scomparse non ci resta alcuna traccia, altre volte rimangono residui vari come ad esempio isole alloglotte o testimonianze scritte. 

Blench fornisce diversi esempi di livellamenti avvenuti in epoca storica o preistorica, aggiungendo alcune considerazioni sulle cause più probabili.

1) Causa: Autorità politica centralizzata     
Esempi: Proto-sinitico, mongolo, malgascio 
 

L'Impero di Gengis Khan ha promosso il dialetto chiamato Khalkh, che ha fatto scomparire tutti gli altri. L'Impero Cinese ha imposto nell'arco della sua storia plurimillenaria un'unificazione linguistica. Verso il 200 a.C. c'è stato un collo di bottiglia che ha eliminato le varietà precedenti. La Rivoluzione Comunista ha semplicemente completato ciò che era stato iniziato dal Primo Imperatore. Per quanto riguarda il Madagascar, si noterà la sua sorprendente uniformità linguistica, a dispetto del fatto che il suo popolamento austronesiano risale a 1500-2000 anni fa: il responsabile di questo livellamento è il clan dei Merina, detentore del potere assoluto sull'isola.
 

2) Causa: Espansione di una lingua franca   
Esempi: Berbero
 

Le lingue berbere attualmente parlate discendono da una lingua franca usata all'epoca dell'Impero Romano, che fece scomparire le varietà più antiche. Il collo di bottiglia è collocato verso il 200 d.C., all'epoca di Settimio Severo, in cui il limes romano in Africa raggiunse la sua massima estensione e ci furono profonde innovazioni: domesticazione del dromedario, introduzione dell'aratro, incremento del commercio dovuto alla richiesta di nuove merci. In seguito, come conseguenza delle invasioni dei Vandali e degli Arabi, la lingua franca dei Berberi ha cominciato a diversificarsi.
 

3) Causa: Dominanza culturale    
Esempi: Lingue Pama-Nyungan in Australia
 

La maggior parte delle lingue australiane è riconducibile a un'unica protolingua, denominata Pama-Nyungan. Soltanto nel nord si sono conservate lingue non appartenenti al phylum Pama-Nyungan. A quanto si è potuto accertare, il livellamento deve essere avvenuto all'incirca 4000 anni fa. Ritengo per certo che tale evento, che deve aver portato alla perdita di un immenso numero di lingue, sia stato soltanto l'ultimo di una lunga serie.
 

4) Causa: Mezzi di comunicazione di massa
Esempi: Diffusione dell'inglese nel mondo 
 

Stiamo vivendo questo processo ai nostri giorni e le sue manifestazioni ci sono così ben note da non necessitare approfondimenti in questa sede.

Pur lodando la disamina dei fatti elencati da Blench, non sono tuttavia condivisibili le sue assunzioni di base, che peccano di grave mancanza di logica e sono contaminate dalla politica. Basti analizzare questi passaggi:

"From the sixteenth century, when large catalogues of the languages of the world begin, attempts accelerated, using a quasi-genetic framework, although often without explicit justification." 

E ancora: 

"What, however, was the point of such classifications? Why not just list languages alphabetically, or by region? Classification is something that particularly appeals to middle-aged white males, and can be of the same genre as categorising tracks on an iPod or knowing an unsettling amount about train timetables (Masters 2011). Often, as in the biological sciences, justifications for classification have followed significantly later than the exercises themselves."

Dunque Roger Blench nega alla radice ogni classificazione delle lingue. Solo per fare un paio di esempi della portata delle sue affermazioni, egli nega che sia possibile tracciare l'origine e la parentela delle lingue germaniche, romanze, semitiche e via discorrendo. Per lui affermare che l'arabo e l'ebraico sono lingue imparentate è qualcosa di "privo di giustificazione", a dispetto dell'immensa mole di studi che dimostrano il contrario. Non contento di professare queste inconsistenze, ecco che Blench si rivela un astioso seguace dell'isterica Hillary Clinton, dal momento che accusa di razzismo e di sessismo chiunque non corrisponda ai propri schemi ideologici. Quando un accademico tira fuori l'espressione "middle-aged white males", possiamo star certi che appartiene a quella congrega di buonisti radical shit e autorazzisti che di questi tempi infestano l'Occidente.

In sostanza lo schema del ragionamento portante di Blench è il seguente:

Le lingue subiscono livellamento => Non ha senso studiare la parentela genetica delle lingue => Le lingue non hanno origine genetica.

Peccato che questo sia un marchiano esempio della fallacia logica denominata non sequitur. Appurato che le lingue subiscono livellamenti nel corso della loro storia e che moltissime si estinguono, nostro compito è quello di ricostruire come questi processi sono avvenuti, non negare l'esistenza di qualcosa che è un dato di fatto.

giovedì 15 settembre 2016

IL FARNETICANTE RIDICOLO MARAVOT

Espongo al pubblico ludibrio il seguente sito farlocco, di certo un prodotto dell'Accademia di Lagado:

www.maravot.com/Etruscan_Phrases_a.html

Ovviamente non lo linko per non regalargli visite, anzi raccomando a chi voglia entrarvi di usare un sito che anonimizza le visite: 


L'autore del sito Maravot, certo Mel Copeland, parte dalla falsa idea (molto diffusa tra i dilettanti, soprattutto albanesi) che le Tavole Iguvine siano scritte in etrusco; da questa base erronea egli ricostruisce uno pseudo-etrusco interamente formato a partire da radici latine e addirittura da forme romanze, alterandone le desinenze e reinterpretandole allo scopo di provare la natura italica della lingua.

Poco importa a questo webmaster che sia di per sé evidente la natura del tutto dissimile della lingua delle Tavole Iguvine e di quella del Liber Linteus. Il fatto che l'una non serva ad interpretare l'altra non lo tiene nella minima considerazione: egli pretende di piegare la realtà dei fatti alle sue idee deliranti. La sua nociva invenzione dello pseudo-etrusco italico è da esporre alla gogna e all'irrisione come monito ai ricercatori.

Il principio su cui si fonda è quello della grossolana assonanza. Tra le "perle" del sito si può menzionare la coniugazione HV "io ho", HE "tu hai", HA "gli ha". Incredibile dictu, Mel Copeland ha tratto queste false agnizioni direttamente dalla lingua italiana! Ha preso parole italiane fatte e finite, le voci della coniugazione del verbo avere, quindi le ha proiettate indietro nel tempo fino a trapiantarle all'epoca dei Lucumoni. Inutile dire che tutto ciò farebbe ridere persino i polli.

Riporterò a questo punto un singolare aneddoto il cui scopo è quello di far comprendere la natura degli osceni abusi introdotti da Mel Copeland nel Web. Ricordo che un amico da giovane affermava di parlare il cinese. Caspita, ero davvero stupito, nella mia ingenuità di quell'epoca, da una simile capacità. Ecco che egli sciorinava i primi quattro numerali cinesi, che fornisco con a fianco la trascrizione in ortografia anglosassone:

unci (oonchie)
dunci (doonchie)
trinci (treenchie)
cali-calinci (kaly-kaleenchie)
 

Non andava oltre nella numerazione: evidentemente non era riuscito a costruire forme convincenti per le unità più alte. A queste voci cantilenate aggiungeva, come prova della sua presunta dimestichezza col mandarino, anche una frasettina che a sua detta i mariti cinesi avrebbero rivolto alle mogli prima di coricarsi:

cià-ciu-cia-chì (chah-choo-chah-kee)

Il punto è che questa sequenza di sillabe ha effettivamente senso compiuto... ma in dialetto milanese. Per coloro che ignorano l'idioma meneghino, darò la traduzione della frase: "Dai, succhia qui". Davvero poco a che fare con la lingua del Celeste Impero. 

C'è tuttavia una grande differenza, nonostante l'analogia nel metodo, tra questo pseudo-cinese e lo pseudo-etrusco di Maravot. Il primo è un prodotto ingenuo della gioventù spensierata ed esuberante. Il secondo è un prodotto doloso, una nociva menzogna che ha lo scopo di contaminare la Scienza, traviando gli sprovveduti per far loro credere cose molto distanti dalla realtà dei fatti. 

Riporto infine i numerali autentici del cinese mandarino:

一  yī "uno"
二 
èr "due"

三  sān "tre"
四 
sì "quattro"

wŭ "cinque"
liù "sei"
qī "sette"
bā "otto"
jiŭ "nove"
shí "dieci" 

giovedì 28 luglio 2016


FLESH GORDON 

Titolo italiano: Flesh Gordon - Andata e ritorno...
    dal pianeta Porno! 

Titolo originale:
Flesh Gordon
Paese di produzione: Stati Uniti
Anno: 1974
Durata: 78 min
  82 min (1994 videocassetta italiana)
  90 min (Collector's edition)
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: fantascienza, erotico, commedia, trash,
     demenziale, sexploitation 
Regia: Michael Benveniste, Howard Ziehm
Soggetto: Michael Benveniste
Sceneggiatura: Michael Benveniste
Produttore: Bill Osco, Howard Ziehm
Compagnia di produzione: Graffiti Productions
Distribuzione: Mammoth Films
Fotografia: Howard Ziehm
Montaggio: Abbas Amin
Effetti speciali: Walter R. Cichy, Tom Scherman,
    Howard Ziehm
Musiche: Ralph Ferraro
Scenografia: Donald Lee Harris
Costumi: Ruth Glunt
Trucco: Bjo Trimble, Marcina Motter
Interpreti e personaggi:
    Jason Williams: Flesh Gordon
    Suzanne Fields: Dale Ardor
    Joseph Hudgins: Dott. Vaffa (Dr. Flexi Jerkoff)
    William Dennis Hunt: Imperatore Wang
        il Pervertito
    Candy Samples: Nellie, capo amazzoni
    Mycle Brandy: Amora
    John Hoyt: Prof. Gordon
    Lance Larsen: Principe Pirla (Prince Precious)
    Craig T. Nelson: Il mostro (voce)
    Robert V. Greene: Voce narrante
Doppiatori italiani:
    Cesare Barbetti: Flesh Gordon
    Micaela Esdra: Dale Ardor
    Luciano De Ambrosis: Dott. Vaffa (Dr. Flexi
         Jerkoff)
    Renato Mori: Imperatore Wang il pervertito
    Fiorella Betti: Nellie, capo amazzoni
    Flaminia Jandolo: Amora
    Giorgio Piazza: Prof. Gordon
    Gianni Marzocchi: Principe Pirla (Prince
         Precious)
    Sergio Fiorentini: Il mostro (voce)
    Romano Ghini: Voce narrante
Budget:
$470,000

Trama:
Siamo negli anni Trenta. La Terra è all'improvviso bombardata dai raggi sex-cosmici, che provocano epidemie di impazzimento erotico, trasformando le nazioni in gigantesche orge. La popolazione perde il controllo e si abbandona alla voluttà più sfrenata. Flesh Gordon e la giornalista Dale Ardor sono su un aereo che vivene colpito da un fascio di raggi sex, che precipita, dato che i piloti si uniscono ai baccanali lasciando i posti di guida. Flesh e Dale si salvano per miracolo, gettandosi col paracadute e finendo per puro caso nei pressi della casa del Dottor Vaffa, uno scienziato pazzo che ha costruito una prodigiosa astronave fallica in grado di sollevarsi su spirali di stronzio sintetico. I tre partono per una spedizione spaziale, al fine di stabilire quale sia la sorgente delle devastanti radiazioni che stanno dissolvendo ogni parvenza di ordine sociale. Il veicolo, che sembra un grosso pene metallico, attraversa la zozzonsfera, uno spesso strato di immondizia che gravita attorno alla Terra, dirigendosi quindi nelle profondità siderali. Alla fine viene raggiunto il pianeta Porno, sorgente dei raggi sex-cosmici. Atterrati, Flesh, Dale e il Dottor Vaffa si ritrovano nei domini del perfido Imperatore Wang il Pervertito, che i sudditi riveriscono con gli appellativi "Sua Schifosità" e "Sua Paraculaggine". Molti i pericoli e le meraviglie che i nostri eroi dovranno affrontare: i ruggenti e ciclopici penesauri, il sodalizio lesbico delle Amazzoni di Porno, i grotteschi robot trapanatori dotati di un rostro perforante piazzato tra le gambe, e per finire un mostro gigante che parla con inequivocabile accento siciliano. Abbattuta la tirannide di Wang il Pervertito e distrutta la sorgente dei temibili raggi sex, Flesh Gordon e i suoi compagni saranno acclamati come eroi dalla popolazione di Porno e torneranno sulla Terra carichi di gloria. 

Recensione:

Flesh Gordon è una parodia erotica del popolare Flash Gordon: il nome Flash, ossia Lampo, viene trasformato nel quasi omofono Flesh, ossia Carne. Tecnicamente parlando, il film può essere ritenuto un softcore o porno soft. Quando lo vidi per la prima volta, all'epoca in cui studiavo all'università, fui portato a credere che esistesse un originale in tutto e per tutto hard, in cui si vedevano erezioni e atti sessuali completi, che poi sarebbe stato abbondantemente sforbiciato per ottenere la versione disponibile. Nonostante le ricerche fatte da me e da miei amici, questa fantomatica Ur-Version non saltò mai fuori e sono ora convinto che si tratti di un mero parto della fantasia. In effetti la versione originale era classificata come X dalla Motion Picture Association of America (MPAA), ossia per adulti, ma in seguito alcune brevi scene furono tagliate perché il film fosse classificato come R (restricted, ossia vietato ai minori di 17 anni non accompagnati). Flesh Gordon appartiene al filone demenziale del cinema trash, ma mostra alcune caratteristiche proprie del genere fantastico, come gli effetti speciali non proprio rudimentali e la creazione di una locandina straordinariamente dettagliata. 

Il potere della Censura, illimitato nell'Italia della DC, ha imposto la trasformazione di Porno in Korno per eliminare ogni allusione erotica. Tuttavia, a quanto mi consta, la sostituzione è avvenuta soltanto sulla copertina, avendo i dialoghi del film conservato in modo inequivocabile la forma Porno in ogni edizione.

La questione dei nomi dei personaggi e della loro traduzione in italiano - che li ha spesso migliorati - è un argomento che merita a parer mio di essere approfondito. Due strane corrispondenze saltano subito all'occhio: 

Doctor Flexi Jerkoff => Dottor Vaffa
Prince Precious => Principe Pirla

Flexi Jerkoff sta chiaramente per flexible jerk off: il verbo jerk off significa "masturbarsi", detto di uomo o di ragazzo (es. The man was jerking off to a porn movie) e nel complesso il bizzarro nominativo evoca un gigantesco membro in perenne stato di semierezione. Senza dubbio l'italiano Vaffa è molto più diretto, anche se si perde il riferimento al nome del personaggio originale, Alexi Zarkov. Si noti l'ingegnoso uso dell'avverbio off (ormai ridotto a vero e proprio suffissoide) per rendere la caratteristica uscita -ov di molti cognomi russi (sorta da un genitivo plurale maschile).  
Prince Precious, ossia "Principe Prezioso", fa chiaro riferimento agli atteggiamenti del nobiluomo effeminatissimo, riconducibili in tutto e per tutto alla subcultura gay più fatua. Il personaggio, come il suo originale in Flash Gordon, è modellato sulla figura di Robin Hood, anzi, è semplicemente una sua versione extraterrestre e pagana.
Alcune allusioni sfuggono al pubblico italiano. Se è chiaro che Dale Ardor è così chiamata per via dei suoi ardori sessuali (il personaggio originale è Dale Arden), il nome di Wang il Pervertito è enigmatico. Ingenuamente credevo che fosse un ardito gioco di parole, fondato sulla sostituzione del nome dell'originale Ming con il cinese wáng "re, monarca" (scritto con l'ideogramma 王). Nulla di così dotto: ho poi scoperto che wang è un termine gergale inglese che indica il pene: di cinese ha soltanto la sonorità. Il mostro, chiamato Dio del Male, una sorta di immane satiro grottesco di color marrone merda che si esprime come un picciotto di Cosa Nostra (dice anche "fangulo"), è definito The Great God Porno nell'originale. Difficile non vederlo come una degradazione del Gran Dio Pan. Ignoro se il marcato accento siculo si trovi anche nella versione in inglese o se sia una geniale trovata dei doppiatori italiani.  

Il sacerdote che celebra il matrimonio tra l'Imperatore Wang il Pervertito e Dale Ardor intona una bizzarra litania nuziale in cui ricorre l'invocazione "diretto da Pier Paolo", chiarissima allusione a Pier Paolo Pasolini. Ho pensato che il riferimento specifico fosse la coprofagia descritta in Salò o le 120 Giornate di Sodoma, ma ho dovuto rinunciare alla spiegazione per motivi cronologici: Flesh Gordon è del '74 e Salò uscì l'anno successivo: forse si voleva alludere all'omosessualità dell'intellettuale. Non è tuttavia così assurdo immaginare che Dale Ardor e il suo augusto marito si sarebbero intrattenuti in giochi scat se la cerimonia non fosse stata interrotta dall'incursione dell'eroe. Non so come fosse il testo originale intonato dal prete salmodiante, ma senza dubbio la traduzione ha portato un significativo arricchimento. Senza dubbio più sensato di quanto accade nel film Flash Gordon (1980), in cui il matrimonio tra l'Imperatore Ming e Dale Arden avveniva sulle note della squallidissima marcia nuziale di Mendelssohn, come se quella lagna debba per necessità essere diffusa in tutto l'Universo conosciuto e oltre.

A questo punto non posso evitare alcune riflessioni filosofiche. Il Gran Dio Porno non è soltanto un grottesco simulacro animato. Rappresenta il Male Metafisico, Principio Primo Increato, dotato di propri codici e di una propria realtà oggettiva, innegabile quanto funesta. Nonostante le nazioni del mondo e le loro inique istituzioni abbiano cercato e cerchino tuttora in tutti i modi di imporre l'idea di Male come assenza, come negazione di una qualità positiva, si nota con soddisfazione che non hanno avuto pieno successo nel tentativo di soffocare la Verità. Continuano infatti ad esistere film e altri prodotti artistici che rappresentano la ribellione contro le deleterie dottrine di Agostino d'Ippona e della Scolastica. Possa non aver mai fine la strenua battaglia contro ogni tentativo di banalizzazione del Male!

Per concludere, segnalo queste due recensioni trovate nel Web: