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sabato 22 agosto 2020

 
BLOG GENERATION
 
Autore: Giuseppe Granieri 
Anno: 2005
Edizioni: 1a ed. 2005, IV rist. 2009 
Editore: Laterza 
Pagine: VIII-185
Collana: Saggi Tascabili Laterza (n. 287)
ISBN carta: 9788842075646
ISBN digitale: 9788858102152
Argomenti: Attualità culturale e di costume, giornalismo,
      informatica, scienze della comunicazione 
Prefazione: Derrick De Kerkhove
Copertina: flessibile
 
"Se questo libro non fosse anche molto piacevole da leggere, direi che si tratta di una sorta di studio sociologico sui weblog e sui motori di ricerca. La prospettiva di Granieri è al tempo stesso ampia e precisa: attraverso l'individuazione dei suoi attori e l'esame della tecnologia, la trasformazione delle relazioni personali oggi in atto è messa in luce nei suoi vari aspetti. Il libro di Granieri è ispirato a una visione della democrazia e dell'organizzazione sociale in movimento. La sua è una vera vocazione politica, non di partito, ma di umanità."
(Derrick De Kerckhove)
 
Indice (edizione 2005): 

Prefazione di Derrick De Kerckhove 
 
Nota dell'autore 

Prologo. Di come le percezioni diventano realtà 
     Platone snack bar
     Cosa sanno di noi 
     La democrazia come lotta contro la complessità 

Parte prima
Non la tecnologia: la pratica. Come nasce un modello nuovo 

Capitolo 1. La rivoluzione della pagina "What's New" 
    1.1 Di cosa parliamo quando parliamo di Internet
    1.2 Una tecnologia che esiste da quando è nato il Web 
    1.3 Il problema dell'ornitorinco 
 
Capitolo 2. Per una descrizione della blogosfera 
    2.1 Dalla prassi allo standard 
    2.2 "The Power of Linking": cenni di economia politica del 
          Web 
    2.3 Le regole della conversazione 
    2.4 La palestra delle idee 
    2.5 La moltiplicazione dei pani e dei pesci 
 
Capitolo 3. Il Super-Google 
   3.1 "The ant colony", ovvero la redazione più grande del 
          mondo 
   3.2 "RSS way of life": come cambia il nostro rapporto con le 
          informazioni 
 
Parte seconda
Prove tecniche di rappresentazione del mondo 

Capitolo 4. Ecosistema dei media 2.0 
   4.1 Al lupo, al lupo! 
   4.2 Interazione numero uno: miglior giornalismo 
   4.3 Interazione numero due: il patto critico 
   4.4. La "Google Generation"

Capitolo 5. Democrazia 3.0
    5.1 Campagne elettorali open-source 
    5.2 Modi e tempi del dibattito politico

Capitolo 6. Quello che ci meritiamo 
    6.1 Cosa ne faremo
    6.2 La rivincita della politica 

Bibliografia 

Indice dei nomi
 
Recensione: 
 
In estrema sintesi, il libro granieresco è una massa di contenuti molto datati, che ormai l'editoria potrebbe considerare carta da macero. Fu pubblicato per la prima volta nel febbraio del 2005, a poca distanza dalla mia entrata nel mondo blogosferico di Splinder (luglio 2004). Una ragazza che all'epoca era una diciottenne, adesso è una milf. Una donna che all'epoca era una quarantenne, adesso sia avvia a diventare una vecchia carampana. Un adolescente dei nostri giorni, all'epoca era soltanto uno spermatozzo! Ricordo ancora quando quello stesso anno, credo fosse settembre, fui invitato allo IULM insieme ad alcuni altri splinderiani, tra cui spiccava il giovane Jack the Ripper. Era costui un individuo alquanto bizzarro. Parlammo di Ernst Röhm e di Gregor Strasser, delle SA e dell'omosessualità nella Germania di Weimar. A dire il vero di quella giornata ricordo soltanto lui e un anziano signore il cui portale si intitolava "Ceci n'est pas un blog". Gli altri che incontrai mi parvero assolute nullità, tanto che ogni traccia mnestica della loro esistenza è scomparsa dai miei banchi di memoria stagnante. A parte l'organizzatrice dell'incontro, che aveva i capelli rossicci, non sono nemmeno sicuro che ci fossero delle ragazze. Il motivo di questo lungo flashback è presto detto: proprio allo IULM diedero in omaggio una copia del libro di Granieri a me e agli altri blogger presenti. Lì per lì lo trovai interessante. Dopo anni lo ripresi in mano e mi parve più lontano da noi di una tavoletta d'argilla con iscrizioni cuneiformi. Soprattutto mi parve futile. Pensate, l'opera è tutta innervata da illusioni politiche e da velleità messianiche! Sono andato con la mente ai tempi in cui all'improvviso mi trovai in Splinder: molti facevano un gran parlare del blog come strumento di informazione. C'era chi pensava di usare questo mezzo per migliorare il mondo, senza voler accettare il fatto che non si può pulire un cesso usando la merda. Molti si atteggiavano a giornalisti di un nuovo tipo, mai visti prima e destinati a rivoluzionare il pianeta. Era tutto un pullulare di cronisti d'assalto politicizzati, esperti in materie legali e attivisti pacifisti, che agivano utilizzando il Web anziché i media tradizionali. Cosa ne è rimasto? Niente. Dove sono finiti tutti i movimenti contro la guerra? Ricordo i tempi in cui fu rapito e ucciso Enzo Baldoni (splinderiano, autore di "Bloghdad"). Qualunque cosa succedesse in Iraq aveva un riflesso immediato nella blogosfera splinderiana. Ricordo quando dal mattino alla sera comparve un grottesco blog intitolato "Le due Simone subito libere!" (ormai nessuno se ne ricorda più: le Simone erano due giovani volontarie rapite in Iraq). Esisteva una massiccia presenza di portali politici di ogni genere. Bastava mettersi nell'homepage di Splinder e comparivano post di un gran numero di blog di Forza Nuova, in pratica uno per città. Anche l'Ulivo (che poi è diventato il Piddì) aveva blog territoriali, di cui presto ne rimase uno solo: quello dell'Ulivo di Velletri. C'erano i "Bloggers contro la guerra", "La torre di Babele" di Pino Scaccia e innumerevoli altri. Lo stesso concetto di blog politico è stato nel frattempo dimenticato. Nessuno più coltiva quell'idea puffesca di realizzare la Democrazia Universale tramite la Blogosfera. Per quanto riguarda i gruppi antidemocratici, sono migrati in altri ambienti, come ad esempio Facebook.

Durante l'incontro allo IULM, l'organizzatrice ci invitò a formulare una definizione di blog. Dopo una breve discussione si convenne che un blog differisce da un comune sito web in questo:
1) è aggiornabile facilmente tramite un'apposita finestra di editing e un tasto di pubblicazione;
2) presenta gli aggiornamenti, detti post, in uno storico, di solito in ordine crononogico inverso (anticronologico);
3) permette l'interazione in tempo reale tramite commenti. 
 
Col senno di poi, aggiungerei un'altra caratteristica:
 
4) fa parte di una piattaforma, che è il suo universo-contenitore. 
 
Questo quarto punto, lo capisco sempre di più, è fondamentale. Un portale solitario, con un proprio dominio, non può essere definito un vero blog, perché non è parte di alcuna struttura della galassia informatica. Non è parte della Blogosfera. Ai tempi di Blog Generation, questo concetto non era chiaro. Era addirittura comune l'invidia verso portali come quelli di Granieri e quello di Mantellini (il famoso Manteblog), che si diceva viaggiassero sulle mille visite al giorno. Era quasi un feticismo delle visite. Lo affermo con veemenza, anche a costo di farmi nemici: se l'url di un portale non ha un suffisso che marca la piattaforma, non è un blog. Al massimo può essere definito pseudo-blog.
 
Se ci pensiamo bene, nel trattato di Granieri non viene nemmeno data una vaga definizione di cosa sia un blog. Viene considerata una cosa scontata. A parer mio questo è stato un colossale errore. Un segno che Blog Generation era rivolto unicamente ai blogger, come se fossero una setta priva di aperture verso il mondo esterno, coincidente con l'intero Web. L'insistenza con il tema del dibattito politico e della democrazia digitale è fortissima fin dalle prime pagine: sembra quasi una lente distorcente attraverso cui l'autore guarda l'Esistenza. Eppure la maggior parte dei blog non ha mai avuto contenuti politici articolati. Un ex collega aveva un blog i cui post erano tutti uguali: "Berlusconi vi ruba il futuro". La stessa identica frase, ripetuta centinaia, forse migliaia di volte. Certo, è una frase politica, ma se vogliamo è un po' scarna. Per ogni portale di un attivista, ce ne saranno stati centinaia e centinaia che trattavano di tutt'altro. C'erano blog di varie subculture. Ve li ricordate gli Emo? Erano quei giovani magrissimi e vestiti di nero che facevano feste orgiastiche e si cospargevano di sperma! E le anoressiche? All'epoca erano molto attive in Splinder, al punto che ci furono tentativi di fare leggi per reprimerle. Poi c'erano moltissimi a cui non importava un bel niente di nulla. In fondo, con buona pace di Granieri, uno può benissimo aprire un diario on line e scrivere cose del tipo: "Oggi ho la diarrea! Il suo odore di uova marce stordirebbe le mosche!" C'era poi un portale il cui autore ripeteva soltanto il carattere "ù", in innumerevoli post di questo genere: "ùùùùùùù". Riceveva moltissimi commenti di internauti adirati che si lamentavano dello spreco di risorse. Il tempo ha affossato la Blog Generation, proprio come ha affossato Nabucodonosor e il Re di Sodoma. Certi concetti graniereschi suonano così distanti dalla realtà che al confronto ci sembra concreto e immanente il magico mondo dei Puffi! Non tutto però è una melassa di ingenuità e di stucchevole panglossismo. Ci sono anche spunti per riflessioni di un certo interesse, a patto di saperli scorgere nella massa delle scorie ideologiche. 
 
La natura aristocratica del Web segue i princìpi della Teoria delle Reti, così ben descritti dal cibernetico ungherese Albert-László Barabási. Si comprese ben presto che non tutti i blog potevano avere la stessa visibilità. Accadde quando in Splinder cominciarono ad emergere le cosiddette blogstar. In molti casi i loro contenuti erano di una stupidità spaventosa, di un vuoto desolante, eppure erano graditi a un numero immenso di utenti, a loro volta stupidi e vuoti. Granieri non manca di parlare di questo fenomeno, citando il caso di un blogger  splinderiano conosciuto come Personalità Confusa. Di lui si parlò a fondo anche allo IULM. Da quello che ricordo, era uno studente che fingeva di essere una baby sitter alle prese con pannolini sporchi di merda e simili amenità. Il suo delirante diario piacque a un gran numero di utenti, tanto che divenne uno dei blog più citati dai media. Non si capirà mai perché sia andata così. In pratica ha funzionato come la formazione di un cristallo intorno a un minuscolo nucleo di aggregazione in una soluzione satura di sali. Non è poi così strano che Granieri abbia riportato proprio questo esempio, anche se non sembra essere politicamente spendibile. Il meccanismo che permetteva a un blog di attirare enormi consensi era visto come qualcosa della massima importanza: c'era l'illusione di poterlo comprendere e di utilizzarlo per realizzare la democratizzazione blogosferica dell'intero Universo, fino alle più remote galassie. A distanza di anni anche queste blogstar sono scomparse: già da tempo si erano avviate lungo i sentieri dell'Estinzione.
P.S.
A quanto si scopre, i contenuti di Personalità Confusa sono stati migrati in un tristissimo portale indipendente con suffisso .net. Gli aggiornamenti sono continuati fino a tempi recenti, ma tutto ciò non mi sembra la stessa cosa di Splinder.     

Il caso del Connettivismo 
 
Peccato che anche per motivi cronologici Granieri non abbia potuto menzionare la complessa interazione blogosferica da cui è nato un movimento artistico della massima importanza, il Connettivismo, a cui ho avuto il privilegio di aderire fin dagli inizi del 2005. Il nucleo iniziale del Connettivismo era il blog splinderiano Cybergoth di Zoon. Su un template nero come l'Abisso Siderale scorreva un flusso incessante di post che erano frammenti di universi collassati. È stato per me un grande privilegio parteciparvi! Estinto Splinder, il progetto di Zoon continua su HyperHouse (NeXT Hyper Obscure), ospitato dalla piattaforma WordPress. Si tratta di uno degli ultimi blog in cui permane l'antica scintilla. 
 
 
Se penso alle antiche glorie, mi commuovo. Mi limiterò a riportare l'inizio del Manifesto del Connettivismo e a rimandare a una pagina del sito Fantascienza.com.    
 
"Siamo i Custodi della Percezione, i Guardiani degli Angeli Caduti in Fiamme dal Cielo, i Lupi Siderali. Un gruppo di liberi pensatori indipendenti. Viviamo nel cyberspazio, siamo dappertutto. Non conosciamo frontiere. Questo è il nostro manifesto." 
 

Sono le Ultime Stelle, che diffondono la loro fioca luce nel Nero Assoluto, nella Morte Termodinamica del Multiverso.

Altre recensioni e reazioni nel Web

Queste sono due recensioni di Blog Generation, che reputo interessanti:
 
"Il 2004 è stato tutto un pullulare di libri sui blog, sui blogger e via discorrendo. Continuo a chiedermi da un lato se hanno un certo qual successo, e dall'altro se servono a qualcosa. In fin dei conti è anche vero che chi scrive su un blog tende a leggere più della media, e con le tirature medie italiane basta "leggersi addosso" per ottenere un discreto successo. Questo agile saggio nasce per spiegare il fenomeno da un punto di vista sociologico. Granieri è una figura molto nota nel campo, e il suo punto di vista è che la Rete permetterà una maggiore partecipazione dei cittadini alla "politica", intesa sia nel senso usuale che in quello etimologico di "scambio di informazioni e conoscenze tra le persone; il tutto favorito dai sistemi software di aggregazione di quanto noi rendiamo pubblico, che faranno sì che ognuno di noi si costruirà il proprio giornale interattivo. Il libro è scritto in uno stile che si mantiene quasi sempre scorevole, senza usare quei paroloni che danno l'aria di voler nascondere la scarsa conoscenza degli argomenti. Chi conosce il "guru" Granieri si potrà piuttosto stupire che non è stata mai usata alcuna faccina: è proprio vero che un sito web e un libro richiedono formalismi diversi. L'unica pecca che ho trovato è il tono a volte troppo trionfalistico, come se i blog fossero la Rivoluzione Totale e Definitiva invece che uno strumento utile ma non certo indispensabile. Forse però la mia è una visione prevenuta: in fin dei conti faccio già parte della Blog Generation."
(Maurizio Codogno) 

"15.000 blog nuovi al giorno l'anno scorso; forse quest'anno anche di più. Il libro ci spiega che cosa è un blog e come funziona: in che modo è la forma più matura di internet. La possibilità per ogni utente del web di avere un proprio punto di presenza, fa la differenza rispetto ai sistemi finora in uso: newsgroup, forum, e-mail, ecc. Inoltre il blog - dice ancora Granieri - inverte la sequenza letteraria cui eravamo finora abituati: esso prima pubblica e poi filtra. L'esigenza di tale filtro, ovviamente, dovrebbe portare (porta) alla scrematura della fuffa, e quindi far sì che solo la punta della piramide abbia una consistenza. Il resto è vanità! Granieri riferisce numerosi episodi per avvalorare l'incidenza dei blog anche nei confronti dei media tradizionali, che tendevano ad ignorarne la presenza. La lettura è piacevole oltre ad essere istruttiva."
(Romolo Pranzetti) 

Parole che a pochi anni di distanza suonano come rumore di fondo!
 
Epilogo 
 
Dov'è finita la Blog Generation? Nel Nulla. È finita nel Nucleo del Nulla. Non ne resta quasi alcun ricordo, solo qualche traccia mnestica in dissoluzione nella Noosfera demente di questa umanità terminale.

giovedì 20 agosto 2020

BRUCE STERLING E LA PROFEZIA SULL'ESTINZIONE DEI BLOG

Il 16 marzo 2007 è stata riportata sul quotidiano La Stampa, nella sezione Tecnologia, una notizia a dir poco singolare: Bruce Sterling al South by Southwest Festival di Austin (Texas) ha dichiarato che i blog sono in via di estinzione, aggiungendo che entro un decennio, nel 2017, la stragrande maggioranza di tali portali sarebbe scomparsa. Ecco il link al (poco) mirabile articolo: 
 
 
I giornalisti come al solito hanno concepito un titolo in grado di generare fraintendimenti. Il lettore medio entra a malapena negli articoli, di cui legge in modo disattento poche righe. Così è l'impatto del titolo ad essere determinante nel formare l'opinione pubblica. Il problema è questo: dal titolo si sarebbe dedotto che nel 2017 ci sarebbe stato un evento catastrofico, come l'impatto di un asteroide, che all'improvviso avrebbe spazzato via l'intera blogosfera mondiale. I giornalisti hanno trasformato le dichiarazioni di Sterling in qualcosa di simile alla famosa "Profezia del Maya" che nel 2012 avrebbe dovuto colpire il pianeta (e che si è rivelata una merdata colossale). In realtà Sterling non ha mai parlato di un annientamento subitaneo: alludeva soltanto a un declino e a un lento processo di sfacelo che avrebbe infine portato alla quasi estinzione dei blog. Stramaledetti giornalisti, che fanno deformazione anziché informazione! Ecco alcuni estratti:
 
“Ci sono cinquantacinque milioni di blog, qualcuno di loro deve essere buono”, ha detto Sterling, ripetendo ironicamente lo slogan che campeggia sul portale Technorati. “In realtà, non è così. Non sono buoni e nel giro di dieci anni ne rimarranno pochi. Sono un fenomeno passeggero”. E neanche poi troppo innovativo, ha concluso, più che altro una declinazione in larga scala delle vecchie forme di comunicazione tribale.
 
Interessante notare che nel frattempo si è estinto proprio il portale Technorati, da lungo tempo ingorgato e inservibile, meno utile di un peto sulfureo. 
 
E ancora: 
 
Poche ore dopo aver sconvolto la platea di blogger radunati ad Austin (da festival essenzialmente musicale, il SXSW sta diventando sempre più un raduno high tech, con decine di incontri dedicati a Internet e alle nuove tecnologie), Sterling ha utilizzato proprio un blog, quello che cura su Wired.com, per puntualizzare alcuni aspetti del suo intervento. 
 
Vista la reazione del pubblico sconvolto dalla Profezia, il Texano avrebbe fatto qualche precisazione: 
 
“Non credo che i blog siano una moda destinata a svanire”, ha scritto. “Ma che sta svanendo la forma originaria del blog: noi usiamo ancora quel termine, ma ormai non coincide più con lo sviluppo di Internet”. Sterling fa riferimento a YouTube, a Flickr, a MySpace, ai social network. “E’ questo ciò che intendevo quando ho detto che non ci saranno più blog nel giro di dieci anni. Ci saranno un sacco di contenuti post-blog. Megatoni di importanti contenuti. Ma non blog”.   
 
(Nota: Immagino che un originale megatons sia stato tradotto con "megatoni", anche se lo scrittore intendeva certamente dire "milioni di tonnellate"!)
 
Questo è il link al post di Sterling: 
 
 
Peccato che sia un link rotto: nel frattempo il blog dell'augusto texano si è estinto! Come mi secca avere sempre ragione! 
 
Come spesso accade, risulta essenziale confrontare le cose scritte dai giornalisti italici con le fonti in inglese da cui hanno attinto. Infatti in alcuni casi mi sono imbattuto in articoli presi per intero e copiati per poi inserire nel traduttore di Google. Da allora sono abbastanza cauto. Cercando nel Web, ho facilmente trovato un articolo che in teoria dovrebbe riportare il discorso di Sterling verbatim ab origine. È apparso sul quotidiano online The Register e si intitola Bruce Sterling gives blogs 10 years to live. Come se fosse l'annuncio di una diagnosi di cancro. Sempre il solito pacchiano sensazionalismo giornalistico. 
 
 
Questo è un estratto particolarmente significativo: 
 
Science fiction writer and professional pundit Bruce Sterling has cracked bloggers with the extinction stick, saying the plebs will crawl back into their ooze by 2017.

"There are 55 million blogs and some of them have got to be good," Sterling said, during a speech here at the SXSW conference in reference to the slogan on blog search site technorati.com. "Well, no, actually. They don't."

"I don't think there will be that many of them around in 10 years. I think they are a passing thing." 
  

Ho preso il testo e l'ho messo tal quale nel traduttore di Google. Questo è il risultato, da confrontare con l'articolo in italiano: 

Lo scrittore di fantascienza ed esperto professionista Bruce Sterling ha incrinato i blogger con il bastone dell'estinzione, dicendo che la plebe tornerà a strisciare nella sua melma entro il 2017.

"Ci sono 55 milioni di blog e alcuni di loro devono essere buoni", ha detto Sterling, durante un discorso qui alla conferenza SXSW in riferimento allo slogan sul sito di ricerca di blog technorati.com. "Beh, no, in realtà. Non lo fanno."

"Non credo che ce ne saranno così tanti in giro tra 10 anni. Penso che siano una cosa passeggera".

 
Spettacolare! Almeno i giornalisti italici non hanno scritto che Sterling ha incrinato i blogger con il bastone dell'estinzione e non hanno maledetto le plebi!!! :) 
 
Poi tutto dipende da cosa gli astanti hanno capito davvero delle dichiarazioni di Sterling. Siccome la lingua che parla abitualmente è meno comprensibile di un idioma alieno, i fraintendimenti sono all'ordine del giorno. Che un ascoltatore sia o meno di lingua madre anglosassone, le difficoltà sono notevoli. Non dimenticherò mai quella volta in cui un giornalista napoletano, incapace di capire il neotexano, ha trasformato il Guru del Cyberpunk in un pistolero!  
 
Il punto è questo, con buona pace di Sterling. I blog sono irrilevanti. Che muoiano o meno non significa proprio nulla. L'essenza di un blog è di per sé meno importante della cacchina depositata da uno scarafaggio sul pavimento di una latrina! Presi singolarmente, questi portali contano meno delle feci di una mosca su uno specchio in un bordello indiano. Non sono i blog ad essere morti, bensì la Blogosfera!
 
Tanatologia blogosferica
 
La Blogosfera non è definibile come la semplice somma algebrica dei blog che la compongono. All'epoca in cui la Blogosfera era una realtà in espansione, era un insieme di proprietà emergenti, date dai legami tra i blogger, dalle loro continue interazioni, dal flusso di informazioni. Queste proprietà si esprimevano nei modi più svariati. Esisteva il blogroll, in cui venivano linkati un gran numero di blog di persone con cui si interagiva. Nei post erano spesso incorporati i link a post altrui, i commenti che formavano spesso estesi thread. In alcuni casi queste discussioni avevano la mole di poemi epici e contenevano autentiche gemme. Tutte queste cose sono svanite nel Nulla. Se la Blogosfera nel 2007 era paragonabile a un pianeta vivo come la Terra, con i suoi complessi cicli, oggi esiste soltanto la desolazione di Plutone! Dove un tempo fiorivano ecosistemi rigogliosi e caotici, oggi si scorgono soltanto rocce nude e gelide alla deriva nell'Abisso!
 
Contenuti post-blogosferici  
 
Bruce Sterling, nel suo ottimismo gioviale, nel 2007 si diceva convinto che dopo un decennio sarebbero comunque esistiti moltissimi contenuti interessanti nel Web. Aveva ragione! Non esito a dire che posso fornirne qualche esempio. Un fan della Ferrigni riporta la ricetta di una torta ottenuta dalla cacca della sua biondissima diva e aromatizzata al castoreo, l'aroma di vaniglia ottenuto dalle ghiandole anali dei castori: un'autentica ghiottoneria giannesca! Sono state posate le fondamenta del Tempio dei Coprofagi! Questo è un piccolo passo per il post-blogger, ma un passo gigantesco per l'umanità! Grazie all'incessante lavorio di qualche eroe post-blogosferico stanno ritrovando vigore alcune vecchie leggende. Mi sono imbattuto nella storia di Rod Stewart quasi morto per aver ingerito un'immensa quantità di sperma, donato da un folto gruppo di marinai nerboruti!

sabato 18 luglio 2015

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Chiedo ai pochi utenti interessati agli argomenti di questo blog di portare la necessaria pazienza: d'ora in poi i commenti saranno moderati. Tutto ciò non comporterà che pochi istanti di disagio all'internauta serio che intenderà apporre in queste pagine un suo intervento, che poi risulterà visibile non appena l'avrò approvato. Il mio augurio è che questo piccolo ostacolo tecnico alla comunicazione non dissuada i lettori davvero interessati dall'intervenire, e soprattutto che non sia inteso come una forma di censura: non avrei mai preso una simile decisione se non vi fossi stato spinto dal corso degli eventi.   

Questi sono gli inconvenienti a cui espone il vegetare nella Blogosfera, spazio ormai sempre più marginale e simile alla Terra Desolata. Pubblicare propri contenuti è da tempo un affare in perdita, ma nonostante ciò non demordo. Oltre a reperire le informazioni è necessario vagliarle, assemblarle, formattarle e categorizzarle, e tutto per un ritorno pressoché nullo. Poi bisogna anche tenere in conto le necessarie operazioni di manutenzione straordinaria, proprio come il proprietario di un'auto si impegna a pulire il suo veicolo dopo che uno stormo di uccelli ha depositato sul parabrezza una pioggia di feci. Tutto ciò non mi scoraggia, e continuerò a farlo finché avrò respiro.

In quest'epoca di estrema decadenza dei diari online, alcuni blogger hanno scelto di diventare vassalli dei media mainstream, perdendo di fatto ogni loro autonomia. Non pochi tra questi infelici, gravati dal vincolo vassallatico contratto, si sono visti censurare i loro post. A una simile condizione di servitù è preferibile la vita dei lupi! Continuo dunque il mio vagabondaggio nelle tenebrose contrade di Mordor, non invidiando di certo la condizione servile di altri che si reputano più fortunati. 

lunedì 2 febbraio 2015


VENTRILOQUI 

La semplice attribuzione di un nick e di un avatar è il primo passo verso lo sprofondamento in un mondo percettivo di grande inconsistenza. Nome e immagine possono costituire un sinistro binomio capace di portare allo scoperto debolezze inconfessabili e pazzie latenti. Il processo è favorito dalla natura anarcoide della Rete e dall’illusione di non tracciabilità, che spesso basta a trasformare l’utente in un primitivo, concentrato esplosivo di rancore e di pulsioni belluine. Varie tipologie di disturbatori erano già ben note anche nell’epoca pre-splinderiana. Chi non ricorda i pestilenziali troll che infestavano i gruppi di Yahoo? Con il potenziarsi dei mezzi espressivi offerti, anche le possibilità di costruire personalità fittizie a scopi offensivi si è naturalmente evoluta, generando un nuovo personaggio: il sockpuppet. La parola trae origine dalla denominazione inglese del pupazzo usato dai ventriloqui per i loro spettacoli, che in origine era confezionato con una semplice calza. La sezione italiana della Wikipedia ne dà la seguente definizione: 

Il termine sockpuppet (proveniente dalla lingua inglese, la cui traduzione letterale è calzino fantoccio) nel gergo di internet, si riferisce ad un account aggiuntivo creato da un membro già iscritto ad una comunità di Internet. Un particolare tipo di sockpuppet è il cosiddetto "uomo di paglia" (dall'inglese straw man sockpuppet), creato da utenti che, avendo un certo punto di vista su un argomento, si comportano ad arte come se ne avessero uno diametralmente opposto, per ottenere lo scopo di far apparire quest'ultimo come sbagliato e cattivo. Spesso questi utenti fanno esprimere ai loro finti oppositori argomenti particolarmente deboli, in modo da poterli controbattere e facilmente confutare. Il sockpuppet diventa così la personificazione degli argomenti dell'uomo di paglia, il quale finisce per apparire, a seconda dei casi, stupido, disinformato, bigotto, settario, prepotente. Il risultato finale è quello di creare una sorta di rumore di fondo che rende incomprensibile e oscuro il dibattito, fino a poter impedire del tutto un serio dialogo dei punti di vista.  

Definizione tecnica e riduttiva, che non rende bene l’idea del fenomeno e del ruolo che ha assunto nel contesto blogosferico. La proprietà peculiare di questo tipo di troll è infatti la graduale separazione schizofrenica tra i suoi diversi nick, fantasmi pur generati con semplici operazioni compiute dallo stesso individuo nella stessa vita reale. Una volta data la conferma della creazione di un account alternativo, ecco che un’entità compiuta prende lentamente sostanza, germoglia fino ad assumere una personalità anche complessa. A un certo punto, mirabile dictu, il sockpuppet non sa resistere: le molteplici personalità da lui generate cominciano a parlare tra di loro come se fossero esseri del tutto distinti! Simulando vite reali del tutto differenti, si incitano a vicenda nell’assaltare un nemico o nel lodare le doti amatorie di un partner, si insultano con acrimonia, si attribuiscono addirittura soprannomi nuovi da cui possono nascere ulteriori personaggi. La metamorfosi si è completata, il Demiurgo dell’Homo Cyberneticus presenta il suo nuovo modello di splendore antropoide.

Ombra e cenere.

sabato 3 gennaio 2015

LA REALTÀ SOSTITUITA

Già ai tempi di Splinder si era posto il problema tutt'altro che ozioso dell'occupazione blogosferica. Così scrivevo su Esilio a Mordor (01/09/2009):

Mi è balenata in mente una questione splinderologica forse un po' oziosa. Se un utente cancella un blog, l'url corrispondente è all'istante disponibile per un portale nuovo creato da un utente diverso. Per fissare le idee, se nero.splinder.com dell'utente black viene cancellato, è sempre possibile che l'utente Puffo crei un blog del tutto diverso al quale dà come url proprio nero.splinder.com. Orbene, se io avessi questo nero.splinder.com nel blogroll e non facessi una costante manutenzione, mi troverei senza saperlo con un link non voluto. Un link che dà su uno spazio del tutto differente da quello da me scelto tempo prima. Mettiamo che il primo nero.splinder.com parlasse di pessimismo cosmico, ora potrei trovarmi un blog dedicato all'allevamento di canarini. Tutto questo ha ingenerato in me un flusso impetuoso di riflessioni mortificanti. Le sequenze di parole e di numeri sono come contenitori, il cui contenuto può mutare senza che neanche ce ne rendiamo conto. La realtà circostante rivela sempre più la sua degradazione, l'impietoso disfarsi di ogni parvenza di noumeno in gretto e transeunte fenomeno. Quello che oggi affligge il mondo virtuale, un giorno si estenderà ad ogni cosa: alle città, alle case, alle persone. Uno si renderà conto, stordito dalla sorpresa, che un suo conoscente non è altro che un vuoto simulacro, improvvisamente abitato da un'ontologia altra. Grasse larve bianchicce già rodono dall'interno gli esseri, umani, e alla fine rimarranno soltanto tracce di esistenza simulata per ingannare i nostri sensi. 

Ricordo il commento stizzito di Zorrokamikaze: "cr****, nero.splinder.com è in mano a uno schifoso fascista... avrei preferito i canarini".

Avendo notato che il gestore del portale era impegnato in una serrata diffusione di idee nataliste, così ho risposto: "Ho molto riflettuto su questo bizzarro caso, tra una soffiata di naso e l'altra. In buona sostanza detesto la spudorata propaganda procreativa, e mi sembra di capire che è comune a molti marxisti; or della fine i fanatismi politici di moda si equivalgono. Ho deciso: se cancella il blog mi prendo l'url e dedico il nuovo spazio ai ramarri"

OCCUPAZIONI NEL WEB

I blog e i siti personali sono come le case ALER: se uno li abbandona a se stessi rischia di trovare spiacevoli sorprese. Così all'url del vecchio blog del buon 7d9, Alphaville is burning, compare ora il portale di un certo Peter Parker, verosimilente un nerd foruncoloso. Nel suo profilo questo emulo dell'Uomo Ragno ha inserito un sinistro link dal titolo "Infantil videos" - in cui ovviamente è suggeribile non entrare: potrebbe trattarsi di innocui filmati delle elementari, ma anche di immagini atroci. Il sito di Ulver, ulverania.net, è stato preso da una vietnamita che scrive nella sua lingua lunghissimi post corredati da squallide immagini di bebè immersi in minuscole vasche da bagno. Va sempre ricordato che se uno cancella il proprio blog o smette di pagare un dominio, l'url può essere preso da chiunque, e non c'è modo di riaverlo: è più facile espellere una tribù di Rom balcanici da un camper rubato che riottenere il controllo di un indirizzo nel Web.

domenica 27 aprile 2014

 

I CAMPI DI INUMAZIONE DELLA BLOGOSFERA 

Nonostante la piattaforma blogosferica Splinder sia andata distrutta all'inizio del 2012, il motore di ricerca Splogspot.com continua ad etichettare come splog numerosi portali da lungo tempo distrutti. Riporto qui un breve elenco di reperti di archeologia blogosferica composto nel 2010, pubblicato a suo tempo nel mio vecchio blog Esilio a Mordor - a sua volta estinto. Agli indirizzi più significativi avevo aggiunto una sommaria descrizione dei contenuti che all'epoca erano ancora accessibili. Ripropongo tutto ciò a pubblica edificazione, affinché eventuali lettori possano meditare sulla caducità di ogni cosa. Ovviamente i link splinderiani presenti in Splogspot sono ora meri fantasmi che portano tutti identicamente in Peeplo.  

Amo le api
(amoleapi.splinder.com)
Blog di un apicoltore friulano, ingiustamente catalogato come splog. Ricordo di averlo incrociato in home e di esserci entrato qualche anno fa. Avevo pensato di chiedergli se producesse idromele, ma poi vi ho rinunciato.  


An awful ribbon against bird flu
(theawfulribbon.splinder.com)
Un titolo che incuriosisce, ma è il portale è stato cancellato. 


Antea
(antea.splinder.com)

Il blog della mia amica Antea, bella e bionda. Abbandonato nel settembre 2007. Posso garantire che non è uno splog. Ultime parole: "Chiuso momentaneamente per stufisia. Si. Sono stufa. Sono stufa dei tanti personaggi che girano qui attorno. Gente che non si degna mai di venirti a trovare e tu sei sempre sopra al blog degli altri per salutare. Sono stufa di dover aggiornare qualcosa che non porta a niente se non a distribuire delle immagini che in pochi apprezzano." Ho inviato una notifica per avvertire Splogspot che Antea non è uno splog; tuttavia permane nella lista nonostante i miei sforzi. 


Babbuini di ceramica enormi 
(babbuinidiceramicaenormi.splinder.com)
È stato reso privato e non ho la più pallida idea del suo contenuto. 


Bloggers contro la guerra 
(bloggerscontroguerra.splinder.com)
Agonizzante nel 2007, estinto con un post discontinuo nell'ottobre 2008. Era un blog spesso in home che ha goduto di una certa fama ai tempi in cui impreversava Bush. La sua inclusione tra gli splog mi appare incomprensibile. 


Blog habbo
(violetta4.splinder.com)
Abbandonato nel maggio 2006. Ricordo che a quell'epoca questa setta chiamata "Habbo" subì feroci persecuzioni. Qualcuno scrisse sulla schermata di un portale annientato: "Questo sito è pieno di habbomani e merita il rogo". Non ho mai capito, se devo essere sincero, quale sia l'etimologia di questo singolare nome e di cosa si occupi la setta in questione. Guardando i blog "Habbo", si direbbe che siano innocui portali di grafica dedicati a un qualche tipo di realtà virtuale.  


BLOG - IL FLUIDO CHE UCCIDE!!!! 
(hystaspes.splinder.com)
Purtroppo è stato reso privato, mi sarebbe piaciuto visitarlo.  


Covo di bestemmie e scatarrate
(fioreselvaggio.splinder.com)
Si è spento (ultimo post aprile 2009). Una perla: "..prima o poi tutti finiremo i nostri giorni al bar". L'autore si presentava "No, non è Dawsone"; pubblicava post di Beppe Grillo e video di Marco Travaglio. Il suo capolavoro si intitola "Bradipo smarrito"


Defenestrazione virtuale 
(defenestrazionevirtuale.splinder.com)
Abbandonato ad aprile 2010, è un semplice diario online come tanti altri e non è certamente uno splog. "Esternazione di pensieri scomodi, difettosi, importanti... espulsione corporea di sensazioni, sentimenti... desideri e immaginazioni... Un cestino insomma, raffinato e sottile, ma pur sempre un cestino. E Caliel è l'angelo custode di questo luogo..."  


Deliri di un Demone
(abraxs.splinder.com)
Abbandonato nel settembre 2006. "Appena scopro chi e cosa sono ve lo fò sapere..." Alcuni deliri sono particolarmente bizzarri: "L'amica lesbica naturalmente non prova interesse al mondo maschile... ma cari omini...lesbiche non lo siamo un pò tutti???" 


Delle Bislacche Ombre
(aronar.splinder.com)
Abbandonato nel febbraio 2008. Include un banner "Scemo-Pride" ormai invisibile. Non sembra essere uno splog. 


Demografia Online
(demography.splinder.com)
Spento nel 2006, completo di annuario statistico degli aborti. 


Ergon
(ergon.splinder.com):
Abbandonato nel novembre 2008. Era interessante, pieno di storie fantasiose su un pianeta alieno chiamato per l'appunto Ergon, davvero ben studiato. Notevoli i nomi e le parole nella lingua locale. Peccato che abbia interrotto le pubblicazioni. 


Exoteric Sex Electronics 
(exoteric.splinder.com)
Un blog davvero caotico ma ricco di spunti, scritto in un denso slang inglese. Tratta di argomenti eterogenei e quasi incomprensibili, qualcosa che ha a che fare con discografia underground, fantasmi, corpi astrali e pornografia retro. Si è spento nel novembre 2009, lasciando il link a Nil By Mouth (www.exoteric- zine.com/nilbymouth/), il nuovo quartier generale. La prima volta che ho sentito la locuzione Nil By Mouth, ho pensato ingenuamente all'invenzione di una subcultura punk avversa alla fellatio, mentre in realtà si riferisce a qualcosa di ben più drammatico. 


HEI SONO TUTTA NUDA, GUARDAMI !
(pinkpanik.splinder.com)
Abbandonato nell'ottobre 2009. Voleva assomigliare a una lucertola al sole. 


In Absentia Lucis Tenebrae Vincunt 
(eternalgraveyard.splinder.com
Lo ricordo dall'epoca dei vagabondaggi blogosferici di qualche anno fa. Lo si vedeva spesso in home, tra i pochi dal titolo latino con le desinenze corrette. In genere viene usato il "latino dei metallari", con capolavori tipo "Dominus Tenebra" e simili. 


Interfaccia col Nulla  
(interfacciacolnulla.splinder.com)
Titolo promettente, contenuti deludenti. "PERLE DI SAGGEZZA: C'è un gruppo di lupi mannari che è immune alle pallottole d'argento. L'unico materiale che li può uccidere è... IL TITANIO!"; "I PROPOSITI IRRINUCIABILI: raggiungere nuove vette di stupidità". In pratica il blog di Harry Crumb. 


Kiss my Fucking Soul  
(kissmyfuckingsoul.splinder.com)
Cancellato, l'url non corrisponde più ad alcuno spazio virtuale. 


La Torre di Babele di Pino Scaccia
(pinoscaccia.splinder.com)
Non ho parole. Ogni ulteriore commento mi pare superfluo. 


Le Ragazze Arrapanti  
(leragazzearrapanti.splinder.com)
Abbandonato nel gennaio 2006. Chi vi cercasse un sito hard rimarrebbe deluso nel visitarlo.  


Le scimmie ti guardano
(adesivisland.splinder.com)
Abbandonato nel febbraio 2008. Era tra i produttori di template, una pratica un tempo molto diffusa nella blogosfera splinderiana, oggi praticamente estinta. 


MANIFESTO TAMPAX 
(manifestotampax.splinder.com)
È stato annientato, prima che Carlo d'Inghilterra potesse infilarci dentro il naso.  


Mille Calci Negli Zebedei  
(facciadicazzo.splinder.com)
Abbandonato nel giugno 2008. 


Naturale processo di eliminazione
(inoculailmiogerme.splinder.com)
È stato reso privato. Peccato. Almeno a giudicare dal nome prometteva bene. 


NaziBoy - Ragazzo nazista
(naziboy.splinder.com)
Abbandonato nel novembre 2005. Il diario di un sedicente nazionalsocialista. Ho curiosato nel suo contatore Shinystat, scoprendo che i rarissimi visitatori arrivano con chiavi di ricerca stravaganti, come "nazisti handicappati" e "donne ingravidate da anonimo negro"


NO AL BLOG MODERNO 
(noalblogmoderno.splinder.com)
Abbandonato nell'aprile 2008. Mi ricorda tanto un amico che cercava dvd dell'epoca vittoriana. 


Occhi Astigmatici  
(occhiastigmatici.splinder.com)
Abbandonato nel dicembre 2005. "Un luogo dove l'asimmetria può regnare a fianco del lineare e del coerente. Uno spazio dove il triangolo scaleno va a braccetto con l'equilatero." 


Orbite Eccentriche
(caosritmici.splinder.com)

Uno dei tanti tentativi abortiti, un blog aperto per noia e subito interrotto. 


Puffomynkja, Il figlio di LapsusMagazine  
(puffomynkja.splinder.com)
Abbandonato nel novembre 2009. "Ecco cinque buone ragioni per leggere questo blog: 1)contiene più latte e meno cacao; 2)tiene lontani i pidocchi; 3)porta fortuna: un mio amico l'ha letto, ed oggi scopa come un facocero; 4) migliora la memoria; 5)porta fortuna: un mio amico l'ha letto, ed oggi scopa come un facocero".  Permane qualche incertezza sulla pronuncia. Si pensa che la -j- stia per la semivocale e che si legga "Puffominchia". Se fosse invece il suono palatale espresso dalla lettera inglese, il nome risulterebbe quasi impronunciabile.  


Regno del Crepuscolo 
(regnodelcrepuscolo.splinder.com)
Abbandonato nel novembre 2009, parla di contatti con alieni, catastrofi lisergiche e altre amenità.  


Schiavi della libertà, liberi da Windows 
(giorgix.splinder.com)
Abbandonato nel novembre 2005. "Uno spazio di unione per la libertà e contro la dittatura Microsoft". Intento lodevole, ma pubblicazione discontinua, assenza di disciplina, linguaggio poco incisivo. Il ciclo vitale di questo blog è compreso nell'arco di soli 10 giorni, fiorendo il 21 di novembre per essere già decomposto il 30. 


Sito Forno 
(sitoforno.splinder.com)
Abbandonato nel luglio 2008. Ovviamente "Forno" sta per "Phorno", alterazione goliardica di "Porno". Ricordo bene questo blog. Adesso sono rimasti sono pochissimi post insignificanti, ma un tempo era ben diverso. L'autore aveva la peculiarità di parlare scambiando tra loro "f" e "p", e se ne usciva con trovate esilaranti, tipo "fornodiva in Fakistan", "non lo safevo", etc. L'ultimo messaggio ancora visibile recita: "Fensa allora se safessero di Flatinette!" 


Sputi di anfetamina
(loststar.splinder.com

La schermata azzurra ha una raccomandazione interessante (Join Unhappines) e rimanda a un altro portale, a sua volta privato e con solo la scritta bah. Senso dell'umorismo bacato. 

The Human Condition
(dreamsandtragedies.splinder.com

Certo non sembra essere uno splog, ma solo un normalissimo diario online, quali se ne vedono centinaia e centinaia ogni giorno. 

The Land of Sadness
(kelom.splinder.com)
Estinto, cancellato. Mi incuriosisce per il suo nome antico, KELOM, difficilmente compatibile con quelle migliaia di blog adolescenziali che uniscono titoli suggestivi a testi assolutamente vacui. Ormai però è troppo tardi per stabilire qualcosa. 


Tutte le donne che mi sono scopato 
(10ragazzeperme.splinder.com).
Che dire? Buona sifilide! 


Un criceto tra le uvette è un terrorista 
(nanocattivo.splinder.com)
Abbandonato nel settembre 2009. "c'era una volta Gengis Gangillo, che il tempo s'è portato via lasciando il posto a personaggi di dubbia fama. Qui sono racchiusi racconti di gloriose battaglie perse, d'eroi passati senza lasciare il segno e di piccole banlieue impertinenti, romanticamente e fieramente arretrate. Romanticismo e volgarità, d'altronde, aspettano solo che sia buio per trombare come criceti." 


Vampirismo Animale
(gattavampira.splinder.com)
Abbandonato nel giugno 2008. 


Vertigine di Piombo  
(vertiginedipiombo.splinder.com)
Abbandonato nel luglio 2006. "Impossibile visualizzare il suo pensiero". Dal titolo sembrerebbe un pezzo da collezione della Biblioteca di Babele di Borges.