giovedì 20 agosto 2020

BRUCE STERLING E LA PROFEZIA SULL'ESTINZIONE DEI BLOG

Il 16 marzo 2007 è stata riportata sul quotidiano La Stampa, nella sezione Tecnologia, una notizia a dir poco singolare: Bruce Sterling al South by Southwest Festival di Austin (Texas) ha dichiarato che i blog sono in via di estinzione, aggiungendo che entro un decennio, nel 2017, la stragrande maggioranza di tali portali sarebbe scomparsa. Ecco il link al (poco) mirabile articolo: 
 
 
I giornalisti come al solito hanno concepito un titolo in grado di generare fraintendimenti. Il lettore medio entra a malapena negli articoli, di cui legge in modo disattento poche righe. Così è l'impatto del titolo ad essere determinante nel formare l'opinione pubblica. Il problema è questo: dal titolo si sarebbe dedotto che nel 2017 ci sarebbe stato un evento catastrofico, come l'impatto di un asteroide, che all'improvviso avrebbe spazzato via l'intera blogosfera mondiale. I giornalisti hanno trasformato le dichiarazioni di Sterling in qualcosa di simile alla famosa "Profezia del Maya" che nel 2012 avrebbe dovuto colpire il pianeta (e che si è rivelata una merdata colossale). In realtà Sterling non ha mai parlato di un annientamento subitaneo: alludeva soltanto a un declino e a un lento processo di sfacelo che avrebbe infine portato alla quasi estinzione dei blog. Stramaledetti giornalisti, che fanno deformazione anziché informazione! Ecco alcuni estratti:
 
“Ci sono cinquantacinque milioni di blog, qualcuno di loro deve essere buono”, ha detto Sterling, ripetendo ironicamente lo slogan che campeggia sul portale Technorati. “In realtà, non è così. Non sono buoni e nel giro di dieci anni ne rimarranno pochi. Sono un fenomeno passeggero”. E neanche poi troppo innovativo, ha concluso, più che altro una declinazione in larga scala delle vecchie forme di comunicazione tribale.
 
Interessante notare che nel frattempo si è estinto proprio il portale Technorati, da lungo tempo ingorgato e inservibile, meno utile di un peto sulfureo. 
 
E ancora: 
 
Poche ore dopo aver sconvolto la platea di blogger radunati ad Austin (da festival essenzialmente musicale, il SXSW sta diventando sempre più un raduno high tech, con decine di incontri dedicati a Internet e alle nuove tecnologie), Sterling ha utilizzato proprio un blog, quello che cura su Wired.com, per puntualizzare alcuni aspetti del suo intervento. 
 
Vista la reazione del pubblico sconvolto dalla Profezia, il Texano avrebbe fatto qualche precisazione: 
 
“Non credo che i blog siano una moda destinata a svanire”, ha scritto. “Ma che sta svanendo la forma originaria del blog: noi usiamo ancora quel termine, ma ormai non coincide più con lo sviluppo di Internet”. Sterling fa riferimento a YouTube, a Flickr, a MySpace, ai social network. “E’ questo ciò che intendevo quando ho detto che non ci saranno più blog nel giro di dieci anni. Ci saranno un sacco di contenuti post-blog. Megatoni di importanti contenuti. Ma non blog”.   
 
(Nota: Immagino che un originale megatons sia stato tradotto con "megatoni", anche se lo scrittore intendeva certamente dire "milioni di tonnellate"!)
 
Questo è il link al post di Sterling: 
 
 
Peccato che sia un link rotto: nel frattempo il blog dell'augusto texano si è estinto! Come mi secca avere sempre ragione! 
 
Come spesso accade, risulta essenziale confrontare le cose scritte dai giornalisti italici con le fonti in inglese da cui hanno attinto. Infatti in alcuni casi mi sono imbattuto in articoli presi per intero e copiati per poi inserire nel traduttore di Google. Da allora sono abbastanza cauto. Cercando nel Web, ho facilmente trovato un articolo che in teoria dovrebbe riportare il discorso di Sterling verbatim ab origine. È apparso sul quotidiano online The Register e si intitola Bruce Sterling gives blogs 10 years to live. Come se fosse l'annuncio di una diagnosi di cancro. Sempre il solito pacchiano sensazionalismo giornalistico. 
 
 
Questo è un estratto particolarmente significativo: 
 
Science fiction writer and professional pundit Bruce Sterling has cracked bloggers with the extinction stick, saying the plebs will crawl back into their ooze by 2017.

"There are 55 million blogs and some of them have got to be good," Sterling said, during a speech here at the SXSW conference in reference to the slogan on blog search site technorati.com. "Well, no, actually. They don't."

"I don't think there will be that many of them around in 10 years. I think they are a passing thing." 
  

Ho preso il testo e l'ho messo tal quale nel traduttore di Google. Questo è il risultato, da confrontare con l'articolo in italiano: 

Lo scrittore di fantascienza ed esperto professionista Bruce Sterling ha incrinato i blogger con il bastone dell'estinzione, dicendo che la plebe tornerà a strisciare nella sua melma entro il 2017.

"Ci sono 55 milioni di blog e alcuni di loro devono essere buoni", ha detto Sterling, durante un discorso qui alla conferenza SXSW in riferimento allo slogan sul sito di ricerca di blog technorati.com. "Beh, no, in realtà. Non lo fanno."

"Non credo che ce ne saranno così tanti in giro tra 10 anni. Penso che siano una cosa passeggera".

 
Spettacolare! Almeno i giornalisti italici non hanno scritto che Sterling ha incrinato i blogger con il bastone dell'estinzione e non hanno maledetto le plebi!!! :) 
 
Poi tutto dipende da cosa gli astanti hanno capito davvero delle dichiarazioni di Sterling. Siccome la lingua che parla abitualmente è meno comprensibile di un idioma alieno, i fraintendimenti sono all'ordine del giorno. Che un ascoltatore sia o meno di lingua madre anglosassone, le difficoltà sono notevoli. Non dimenticherò mai quella volta in cui un giornalista napoletano, incapace di capire il neotexano, ha trasformato il Guru del Cyberpunk in un pistolero!  
 
Il punto è questo, con buona pace di Sterling. I blog sono irrilevanti. Che muoiano o meno non significa proprio nulla. L'essenza di un blog è di per sé meno importante della cacchina depositata da uno scarafaggio sul pavimento di una latrina! Presi singolarmente, questi portali contano meno delle feci di una mosca su uno specchio in un bordello indiano. Non sono i blog ad essere morti, bensì la Blogosfera!
 
Tanatologia blogosferica
 
La Blogosfera non è definibile come la semplice somma algebrica dei blog che la compongono. All'epoca in cui la Blogosfera era una realtà in espansione, era un insieme di proprietà emergenti, date dai legami tra i blogger, dalle loro continue interazioni, dal flusso di informazioni. Queste proprietà si esprimevano nei modi più svariati. Esisteva il blogroll, in cui venivano linkati un gran numero di blog di persone con cui si interagiva. Nei post erano spesso incorporati i link a post altrui, i commenti che formavano spesso estesi thread. In alcuni casi queste discussioni avevano la mole di poemi epici e contenevano autentiche gemme. Tutte queste cose sono svanite nel Nulla. Se la Blogosfera nel 2007 era paragonabile a un pianeta vivo come la Terra, con i suoi complessi cicli, oggi esiste soltanto la desolazione di Plutone! Dove un tempo fiorivano ecosistemi rigogliosi e caotici, oggi si scorgono soltanto rocce nude e gelide alla deriva nell'Abisso!
 
Contenuti post-blogosferici  
 
Bruce Sterling, nel suo ottimismo gioviale, nel 2007 si diceva convinto che dopo un decennio sarebbero comunque esistiti moltissimi contenuti interessanti nel Web. Aveva ragione! Non esito a dire che posso fornirne qualche esempio. Un fan della Ferrigni riporta la ricetta di una torta ottenuta dalla cacca della sua biondissima diva e aromatizzata al castoreo, l'aroma di vaniglia ottenuto dalle ghiandole anali dei castori: un'autentica ghiottoneria giannesca! Sono state posate le fondamenta del Tempio dei Coprofagi! Questo è un piccolo passo per il post-blogger, ma un passo gigantesco per l'umanità! Grazie all'incessante lavorio di qualche eroe post-blogosferico stanno ritrovando vigore alcune vecchie leggende. Mi sono imbattuto nella storia di Rod Stewart quasi morto per aver ingerito un'immensa quantità di sperma, donato da un folto gruppo di marinai nerboruti!

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