sabato 18 febbraio 2023


ABATTOIRS OF LOVE 

Gruppo: Sol Invictus 
Album: In the Jaws of the Serpent  
Anno: 1989 
Album successivi: 
   Lex Talionis (1990) 
   Sol Veritas Lux (1990) 
   Sacred War (Autori vari, 1990)
   In Europa (1998) 
   The Giddy Whirls Of Centuries (2003) 
   In the Jaws of the Serpent (2011) 
   In Europa (2011) 
   Let Us Pray (2012) 
Paese: Regno Unito 
Lingua: Inglese 
Etichetta (1989): S.V.L. Records 
Etichetta (1990): S.V.L. Records, Cerne,
     Gymnastic Records, Tursa 
Etichetta (1993): Tursa 
Etichetta (2011): Auerbach Tonträger 
Etichetta (2012): Tursa 
Formato: CD, LP, vinile   
Genere: Neofolk 
Formazione: 
   Tony Wakeford - voce, chitarra, basso, tastiere 
   Ian Read - voce 
   Leithana - piano 
   Karl Blake - basso 
   Dik - batteria 
Link: 




Testo in inglese: 

ABATTOIRS OF LOVE

I put my back against an oak
Thinking it was some trusty tree
But first it bent and then it broke
And so did my false love to me

I put my hand into a bush
Thinking some flower to find
I pricked my finger to the bone
Leaving the flower behind 

Oh, meeting is a pleasure
And parting is a grief
But an unconstant lover
Is worse than any thief

A thief will only rob you
And take all that you have saved
But an unconstant lover
Will drag you to the grave

The grave it will decay you
And turn you into dust
There is not one in a thousand
You can trust 

They'll kiss you and they'll court you
And tell to you more lies
As the hairs upon your head, love
Or the stars in the skies 

Come all you, young lovers
A warning keep by me
Don't place your affection
On a green willow tree

For the leaves they will wither
The branches will decay
And all your sweet love
Will soon fade away 

We hung upon a hook
Cut me to the bone
Froze me with a kiss
I'm laid upon your throne 

In the abattoirs of love
In the abattoirs of love
In the abattoirs of love
In the abattoirs of love 

You're in the serpent's jaws
Love chains you to the floor
Like fools you climbed so high
It's further then to fall

In the abattoirs of love
In the abattoirs of love
In the abattoirs of love
In the abattoirs of love 

Love's a tomb for fools...

Traduzione: 

I MATTATOI DELL'AMORE

Misi la schiena contro una quercia 
Pensando che fosse un albero affidabile
Ma prima si piegò e poi si ruppe 
E così fece il mio falso amore a me 

Misi la mia mano in un cespuglio 
Pensando di trovare un fiore 
Mi punsi il dito fino all'osso 
Lasciando il fiore indietro 

Oh, incontrarsi è un piacere 
E separarsi è un dolore 
Ma una amante incostante 
È peggio di qualsiasi ladro 

Un ladro ti deruberà soltanto 
Porterà via tutto ciò che hai risparmiato 
Ma una amante incostante 
Ti trascinerà alla tomba 

La tomba ti farà decadere 
E ti trasformerà in polvere 
Non ce n'è una su mille 
Di cui ti possa fidare 

Ti baceranno e ti corteggeranno
E ti racconteranno altre bugie
Come i capelli sulla tua testa, amore
O come le stelle nel cielo 

Venite tutti, giovani amanti
Prendete da me un avvertimento 
Non riponete il tuo affetto
Su un albero di salice verde 

Perché le foglie appassiranno
I rami marciranno
E tutto il tuo dolce amore
Presto avvizzirà via 

Siamo appesi a un gancio
Tagliami fino all'osso
Congelami con un bacio
Sono adagiato sul tuo trono 

Nei mattatoi dell'amore 
Nei mattatoi dell'amore 
Nei mattatoi dell'amore 
Nei mattatoi dell'amore 

Sei nelle fauci del serpente
L'amore ti incatena al pavimento
Come gli scemi sei salito così in alto
Per cadere quindi ulteriormente 

Nei mattatoi dell'amore 
Nei mattatoi dell'amore 
Nei mattatoi dell'amore 
Nei mattatoi dell'amore 

L'amore è una tomba per scemi...

Varianti del testo: 

Il testo di riferimento che ho riportato è quello della mia versione preferita (live in Nevers 1995). Ne esistono tuttavia altre, diverse sia nella melodia che in alcune parole (ad esempio quella contenuta in Lex Talionis). Evidenzio le principali varianti del testo da me trovate. 
   
Nella seconda strofa, troviamo il superlativo di sweet "dolce", sweetest, riferito a flower "fiore": 

I put my hand into a bush
Thinking some sweetest flower to find
I pricked my finger to the bone
Leaving the sweetest flower behind 

Quest'uso del superlativo, simile a quello dell'italiano ("dolcissimo" anziché "il più dolce"), è abbastanza inconsueto.  

Anche nella quarta strofa abbiamo piccole differenze tra versioni: notiamo all but anziché only "solo", inoltre c'è il verbo will bring "porterà" anziché will drag "trascinerà":

A thief will all but rob you
And take all that you have saved
But an unconstant lover
Will bring you to the grave

Nella sesta strofa, mi è capitato di trovare trascritto upon your headlocks "sulle tue tempie" anziché upon your head, love "sulla tua testa, amore": 

They'll kiss you and they'll court you
And tell to you more lies
As the hairs upon your headlocks 
Or the stars in the skies 

Qualcuno trascrive All the stars "Tutte le stelle" anziché Or the stars "o le stelle"; è possibile che sia solo un problema acustico.

Nella settima strofa si nota l'imperativo take anziché keep

Come all you, young lovers
A warning take by me
Don't place your affection
On a green willow tree 

Nell'ottava strofa, si hanno due differenze rimarchevoli: poor love "misero amore" anziché sweet love "dolce amore" e fall away "cadere via" anziché fade away "avvizzire via". 

For the leaves they will wither
The branches will decay
And all your poor love
Will soon fall away 

Nella prima strofa del ritornello, noto I'm laid upon your throne nella versione di riferimento, mentre altrove manca I'm e si ha soltanto Laid upon your throne

Nel finale, anziché il tragico tomb "tomba", qualcuno trascrive un più anodino e leggerello game "gioco":  

Love's a game for fools, for fools
Love's a game for fools... 

Probabilmente si tratta di un puro e semplice problema acustico, anche se mi riesce difficile capire come da /tu:m/ si possa essere arrivati a /geɪm/. Va detto che il trascrittore automatico di YouTube percepisce male l'ultima parte della canzone e applica sottotitoli smerdanti!  

Note lessicali: 

Come sempre, Wakeford ama la scelta di vocaboli ricercati. Così per indicare i mattatoi usa abattoirs (pron. /'æbəˌtwɑz/), forma plurale di abattoir (pron. /'æbəˌtwɑ/), un vocabolo di origine francese. Deriva dal verbo abattre "abbattere" con l'aggiunta del suffisso -oir (equivalente all'italiano -orio, -oio, dal latino -ōrium). La parola genuinamente inglese per "mattatoio" è invece slaughterhouse (da slaughter "macello" + house "casa"). 


Recensione: 

Questa canzone è in assoluto la più lucida e realistica disamina della terribile condizione chiamata "amore"! È molto più di un semplice brano musicale. È un allarme che suona per destare il genere umano dal suo sonno funesto. È come il canto del gallo che annuncia l'arrivo della Luce. 
Un uomo è solo e soffre perché ha bisogno di qualcosa di morbido da toccare. Per questo cerca di avvicinarsi a una donna, una creatura deliziosa e affascinante, che si rivela però un'aguzzina e lo dilania, proprio come un sadico che si diverte a straziare una lucertola usando uno spillo. Una donna, splendida e sensuale... come un giaguaro, come un leopardo. In genere le cose vanno così. Nonostante questo iter di sofferenze e di umiliazioni si sia ripetuto infinite volte da quando l'essere umano ha acquisito la consapevolezza del proprio essere, un numero incredibile di vittime casca sempre nella trappola! Possibile che non si riesca ad imparare nulla? Ascoltate Abattoirs of love a ciclo continuo, comprendendone ogni parola: è il migliore antidoto all'incoscienza! 
Howard Phillips Lovecraft, a tutti noto per aver scritto di orrori cosmici innominabili, disse senza mezzi termini che le creature più terrificanti sono le ragazze. Aveva ragione! È più probabile che un uomo sia seviziato da una donna che dai Magri Notturni! 

giovedì 16 febbraio 2023


SAWNEY BEAN 

Gruppo: Sol Invictus 
Album: Trees in Winter 
Anno: 1991 
Paese: Regno Unito 
Lingua: Inglese 
Genere: Neofolk
Formato: CD, LP, vinile 
Etichetta (1991): Tursa 
Etichetta (2011, 2019): Auerbach Tonträger –
   AB036-1 
Formazione: 
   Tony Wakeford 
   Ian Read 
   James Mannox 
   Julie Wood 
   Karl Blake 
   Sarah Bradshaw 
Link: 


SAWNEY BEAN 

A family inbred like serpents entwined 
Had no heart and little mind 
A clan of madness, a terrible scene 
They cursed the earth, the Sawney Bean

Lurking in the fog a fearsome brood
Poor traveling folk they caught and slew
No graves have the victims of these ghouls and fiends
Those taken and eaten by the Sawney Bean 

From their flesh they made a meal
Their skin – the floor for their bairns to kneel
Their skulls – a table from which to feed
Alas the victims of the Sawney Bean 

They lived by the sword, were felled by the axe
And I say "naught wrong with that"
But in their hellish caves worse than any dream
Cursed with the stench of the Sawney Bean 

A family inbred like serpents entwined
Had no heart and little mind
A clan of madness, a terrible scene
They cursed the earth, the Sawney Bean 

Lurking in the fog a fearsome brood
Poor traveling folk they caught and slew
No graves have the victims of these ghouls and fiends
Those taken and eaten by the Sawney Bean 

From their flesh they made a meal
Their skin – the floor for their bairns to kneel
Their skulls – a table from which to feed
Alas the victims of the Sawney Bean 

They lived by the sword, were felled by the axe
And I say "naught wrong with that"
But in their hellish caves worse than any dream
Cursed with the stench of the Sawney Bean 

Some are haunted by the tolling bell
Some by the fiery pits of hell
But what haunts me is what we did see
When we entered the larder of the Sawney Bean 

Some are haunted by the tolling bell
Some by the fiery pits of hell
But what haunts me is what we did see
When we entered the larder of the Sawney Bean 

Traduzione: 

Una famiglia incestuosa come serpenti intrecciati
Senza cuore e con poco intelletto
Un clan di follia, una scena terribile
Hanno maledetto la terra, Sawney Bean 

In agguato nella nebbia una spaventosa nidiata
Hanno catturato e ucciso poveri viandanti
Non ci sono tombe per le vittime di questi demoni divoratori di cadaveri 
Per chi è stato catturato e mangiato da Sawney Bean

Dalla loro carne hanno fatto un pasto
La loro pelle – il pavimento per far gattonare i loro bambini 
I loro teschi – una tavola da cui nutrirsi
Ahimè, le vittime di Sawney Bean

Vissero di spada, furono abbattuti dall'ascia
E io dico "non c'è niente di male in questo"
Ma nelle loro caverne infernali, peggiori di qualsiasi sogno 
Maledette dal fetore di Sawney Bean 

Una famiglia incestuosa come serpenti intrecciati
Senza cuore e con poco intelletto
Un clan di follia, una scena terribile
Hanno maledetto la terra, Sawney Bean 

In agguato nella nebbia una spaventosa nidiata
Hanno catturato e ucciso poveri viandanti
Non ci sono tombe per le vittime di questi demoni divoratori di cadaveri 
Per chi è stato catturato e mangiato da Sawney Bean

Dalla loro carne hanno fatto un pasto
La loro pelle – il pavimento per far gattonare i loro bambini 
I loro teschi – una tavola da cui nutrirsi
Ahimè, le vittime di Sawney Bean

Vissero di spada, furono abbattuti dall'ascia
E io dico "non c'è niente di male in questo"
Ma nelle loro caverne infernali, peggiori di qualsiasi sogno 
Maledette dal fetore di Sawney Bean 

Alcuni sono ossessionati dalla campana da morto 
Alcuni dai pozzi ardenti dell'Inferno 
Ma ciò che mi ossessiona è quello che vedemmo
Quando entrammo nella dispensa di Sawney Bean 

Alcuni sono ossessionati dalla campana da morto 
Alcuni dai pozzi ardenti dell'Inferno 
Ma ciò che mi ossessiona è quello che vedemmo
Quando entrammo nella dispensa di Sawney Bean 

Recensione: 
Un immenso capolavoro della musica Neofolk! Eccellente sia a livello di melodia e di realizzazione che di contenuti e di lingua. Trasmette la conoscenza di fatti lontani, in modo che la loro eco è non si estingua finché durerà il genere umano. Ha sottratto all'Oblio una spaventosa vicenda di massacri e cannibalismo, di quelle che i libri di storia cercano disperatamente di nascondere! 
Il testo mostra un certo uso di parole rare e ricercate. 
L'intento è quello di usare una lingua con un tipico sapore scozzese. Una parola, bairns "bambini" è tipica dello Scots e non si trova nell'inglese standard. Se Wakeford avesse scritto i versi interamente in lingua Scots, ne sarebbe uscita una canzone splendida ma incomprensibile al grande pubblico.  

Glossario inglese:  

bairns "bambini" 
brood "nidiata", "covata" 
    Stessa radice di to breed "generare". 
caught "catturarono" (voce del verbo to catch "prendere", 
   "catturare") 
cursed "hanno maledetto"; "maledetto"  
entwined "intrecciato" 
    Deriva da to entwine "intrecciare". 
felled "furono abbattuti" (voce del verbo to fell
    "abbattere", antico causativo di to fall "cadere")  
fiery "ardente", "infuocato" (deriva da fire "fuoco") 
folk "gente" 
ghouls and fiends "divoratori di cadaveri e demoni" 
   ghoul "divoratore di cadaveri" 
   fiend "demone" (anticamente "nemico") 
   La parola ghoul /gu:l/ è di origine araba. 
haunted "ossessionato" 
haunts me "mi ossessiona" 
   to haunt "ossessionare" (una persona); "infestare"
   (un luogo, detto di fantasmi) 
inbred "nato da incesto" 
   Alla lettera significa "generato all'interno (della stirpe)"; 
   è una di quelle parole che non sono insegnate nelle scuole 
   italiane. 
   inbreeding "incrocio tra consanguinei"
larder "dispensa" (alla lettera "lardiera"; era detta così
    perché la carne veniva conservata sotto lardo)
lurking "in agguato" 
   Il verbo to lurk "rimanere inosservato", "stare in agguato"
   ha conosciuto un vasto uso nel Web, col senso di "non
   palesarsi in un forum o in un blog" e simili. 
naught "niente" 
pit "fossa" (spesso tradotto con "pozzo", quando si indica
   ad esempio una cavità mineraria... o dell'Inferno) 
slew "ammazzarono" (voce del verbo to slay "ammazzare")
tolling bell "campana da morto" 

Alcune note grammaticali: 

Il nome del killer ricorre con l'articolo determinativo: "the Sawney Bean", "of the Sawney Bean". Un uso abbastanza inconsueto. Ero tentato di tradurre in modo letterale come "il Sawney Bean", "del Sawney Bean", ma ho desistito per evitare attacchi da parte di troll grammaticali.  
Frasi come "poor traveling folk they caught and slew" (con possibilità di ordine oggetto-soggetto-verbo, OSV) sono ricordi di tempi in cui l'inglese era una lingua più varia e libera. Credo che il peggioramento delle risorse espressive sia stato provocato dal sistema scolastico. 
Noto che i versi "
But in their hellish caves worse than any dream Cursed with the stench of the Sawney Bean" sono un ottimo esempio di anacoluto. Sembra che una frase abbia inizio per poi rimanere campata in aria - come se restasse soffocata dall'orrore!  

  
Un serial killer cannibale e il suo clan 

Alexander "Sawney" Bean visse 
nella Scozia del XVI secolo e fu a capo di un clan di una quarantina di persone, che per 25 anni commise moltissimi omicidi e atti di cannibalismo, tanto che le vittime potrebbero essere state più di un migliaio. Queste atrocità sono state narrate nel catalogo criminale The Newgate Calendar (XVIII-XIX sec.), acquistando enorme popolarità e finendo col diventare leggenda e parte del folklore della regione di Edimburgo - dove alimenta tuttora un fiorente turismo.  
Si ignora la data della nascita di Alexander "Sawney" Bean, dal Newgate Calendar si sa soltanto che era originario della regione dell'East Lothian (Scots Aest Lowden, gaelico Lodainn an Ear). Suo padre era uno scavatore di fosse e un tagliasiepi. Il giovane Alexander capì subito che lavorare era qualcosa che proprio non gli andava a genio. Così lasciò la sua casa e si mise assieme a una donna dissoluta, una certa Agnes "Black" Douglas. La coppia occupò una caverna costiera a Bennane Head, tra Girvan e Ballantrae. Era una cavità profonda circa 180 metri e il suo ingresso finiva ad di sotto dell'acqua del mare durante l'alta marea. Qui i due vissero nascosti, dando libero sfogo a ogni loro depravazione, generando molti figli e nipoti. Si dice che i figli fossero 14, di cui 8 maschi e 6 femmine, e che i nipoti, procreati tramite l'incesto dai figli, fossero in tutto 32, di cui 18 maschi e 14 femmine. Sfamare tutte queste bocche richiedeva moltissimo impegno. Dato che il lavoro era considerato un disonore già dai capostipiti, non restava altra via che depredare i passanti e nutrirsi delle loro carni! Chi nottetempo incappava nel clan di Sawney Bean, faceva una ben misera fine. I cadaveri venivano macellati. Le parti più succulente erano consumate subito e molta carne veniva conservata sotto salamoia, di cui c'era grande abbondanza, essendo ricavata dall'acqua del mare. 
La sparizione di persone fu notata e generò un grande panico morale. Vi furono esecuzioni sommarie di gente che non c'entrava nulla, come alcuni tavernieri, accusati di essere stati gli ultimi a vedere coloro di cui poi non si trovava traccia alcuna. Tuttavia, nonostante i linciaggi, la gente continuava a scomparire. Una notte, una giovane coppia di sposi di ritorno da una fiera, subì un agguato mentre procedeva a cavallo. La donna fu disarcionata, catturata e sgozzata, ma l'uomo, che era un combattente ben addestrato, riuscì a resistere agli aggressori e a fuggire. Il magistrato locale fu informato dell'accaduto, che riferì ogni cosa al Re Giacomo VI di Scozia. Fu inviata una spedizione di 400 uomini con molti mastini e fu presto scoperta la caverna del clan di Sawney Bean, dove furono fatti ritrovamenti raccapriccianti di un'immensa quantità di resti umani. Ci sono due versioni sull'accaduto. 
1) Sawney Bean e i suoi si arresero senza nemmeno tentare di combattere; furono portati in catene alla prigione Tolbooth di Edimburgo, quindi a Glasgow o a Leith, dove furono sottoposti a tremendi supplizi. A tutti i maschi, anche ai bambini, recisero i genitali, gettandoli nel fuoco. Quindi amputarono loro mani e piedi, lasciando che la morte giungesse per dissanguamento. Tutte le femmine, anche le bambine, furono invece bruciate vive sul rogo, dopo aver assistito alla morte dei maschi. 
2) Sawney Bean e i suoi sarebbero morti soffocati dai fumi provocati dalla detonazione di una gran quantità di polvere da sparo collocata proprio all'ingresso della caverna. 
La prima versione, densissima di dettagli aberranti, è la più diffusa e verosimile. 

Varianti del nome: Alexander "Sandy" BaneAlistair "Sandy" Bane 
Le ultime parole di Sawney Bean: "It isn't over, it will never be over." ("Non è finita, non finirà mai."

Etimologia di Sawney 

Il soprannome Sawney è un tipico ipocoristico di Alexander "Alessandro", derivato dalle sue ultime due sillabe. Un tempo era usato per indicare gli Scozzesi ed è ormai obsoleto. Sono attestate le seguenti varianti: Sanders, Sandy, Sandie, Sannock. Ecco l'etimologia del cognome Sanders, portato da due famosi personaggi statunitensi: l'imprenditore Harland Sanders (più conosciuto come Colonel Sanders, quello dei polli) e il politico socialista Bernie Sanders. 

Decostruzionismo moderno, verità antiche 

Com'è ovvio, di questi tempi c'è chi vuole relegare a leggende e invenzioni le narrazioni sul cannibalismo di Sawney Bean e del suo clan, liquidandole come propaganda razzista e politica, diffusa per denigrare gli Scozzesi in seguito alle ribellioni giacobite. I fautori della cancel culture non riescono a capire che non serve assolutamente a nulla cercare di rimuovere qualcosa di spiacevole. 
Già nell'antichità, in Caledonia esistevano i cannibali. Nessuno più ricorda le gesta della tribù degli Attacotti? Questi fieri guerrieri predavano le persone, le arrostivano e consideravano le chiappe la parte migliore delle loro vittime! Il consumo di carne umana era una tradizione di cui riemergevano focolai anche a distanza di secoli. 
La leggenda di Sawney Bean presenta elementi che ricorrono diverse volte nella storia della Scozia: assomiglia molto alla storia di Christie Cleek, attestata all'inizio del XV secolo. Christie Cleek era un cannibale scozzese che si narra sia vissuto durante una carestia a metà del XIV secolo. Era soprannominato Cleek dal nome dato a uno strumento di macellazione, una specie di gancio che usava per trascinare i corpi delle vittime, destinati ad essere smembrati! Per molto tempo, la sola menzione del nome di Christie Cleek bastava per ridurre alla quiete e al silenzio anche i mocciosi più recalcitranti! 
Lo scrittore, editore e libraio Nathaniel Crouch (1632 o 1640 - 1725) scrisse nel 1696 a proposito di un caso di cannibalismo avvenuto nel 1459, un anno prima della morte del Re Giacomo II di Scozia: 

"...in quel periodo un ladro che viveva appartato in un covo, con moglie e figli, fu bruciato vivo, avendo per molti anni praticato l'uccisione di giovani e la loro consumazione; solo una ragazza di un anno fu salvata e allevata a Dundee; a dodici anni, trovata colpevole dello stesso orribile crimine, fu condannata alla stessa pena e, quando la gente la seguì in gran folla all'esecuzione, meravigliandosi della sua innaturale malvagità, si voltò verso di loro e con un'espressione crudele disse: "Cosa mi inveite contro, come se avessi commesso un atto così atroce, contrario alla natura umana? Vi dico che se solo sapeste quanto sia gradevole il sapore della carne umana, nessuno di voi si asterrebbe dal mangiarla"; e così, con animo impenitente e ostinato, subì una morte meritata." 

Il filosofo e storico Hector Boece (1465 - 1536) riporta il caso di una bambina, figlia di un brigante scozzese messo a morte quando lei era neonata, che fu cresciuta da genitori adottivi, eppure sviluppò il gusto per la carne umana, divenendo cannibale già a 12 anni (George M. Gould e Walter Pyle in Anomalies and Curiosities of Medicine). 

Possiamo concludere questo: spesso i Cristiani etichettano come "innaturale" o "contro natura" tutto ciò che non piace loro; tuttavia se solo si studiasse la Natura, si scoprirebbe che è un infernale abisso di orrori infiniti! 

domenica 12 febbraio 2023


TOVTATIS 

Titolo originale: Tovtatis (Toutatis) 
Gruppo: Eluveite 
Album: Evocation II - Pantheon 
Anno: 2017 
Genere: Heavy metal, musica celtica 
Sottogenere: Folk metal, Celtic metal
Paese: Svizzera 
Lingua: Gallico 
Etichetta: Nuclear Blast 
Formato: CD 
Formazione Eluveitie (2017):
    Fabienne Erni – voce, arpa celtica, mandola
    Chrigel Glanzmann – voce, mandolino, flauto traverso, 
        fischio, cornamusa, gaita, chitarra acustica, bodhràn
    Rafael Salzmann – chitarra
    Jonas Wolf – chitarra
    Kay Brem – basso
    Alain Ackermann – batteria
    Matteo Sisti – cornamusa, flauto, fischio
    Nicole Ansperger – violino
    Michalina Malisz – ghironda 
Etimologia del nome del gruppo: dall'antroponimo etrusco Eluveitie, adattamento del nome celtico degli Elvezi.
Link: 


Testo in gallico: 

TOVTATIS 

Sondei sistamos 
Toexrexti au noxti
Sepomor ateras seni in cridiiobi
Auii in menuanbi uer oinon sistamos
In ueniia
In touta
In cenetlei
Dlixomos snis
Ne snis dibrogíator
Enepon toutateis toaidíat uer snis
Beramos uolugatun
Silon antumni sexetor
Toutatis toexrexet etic rata buont uer
Snis buont rata esous iccatis dagos suuispe uer snis
Taranis nertacos aresnisueððet 

Testo in inglese (reperibile nel Web, presenta alcune distorsioni): 

Here we stand
Arisen from the night 
Following our ancestors, our forebears in our hearts,
our descendants in our minds
Side by side we stand
In our family
In our tribe
In our nation
May we be found worthy
May we not be banished
May Toutatis lift his face and shine upon us
We will carry the torch
The offspring of Antumnos will follow
May Toutatis arise and bless us
May Esus, the good, wise and panacean bless us
May Taranis, the strong guide us 

Testo in italiano (tradotto dal gallico): 

Qui stiamo, 
Risorti dalla notte 
Seguiamo i Padri, antenati nei cuori, 
Discendenti nelle menti, uniti stiamo  
Nella famiglia 
Nella tribù 
Nella Nazione 
Possiamo noi essere degni 
Possa su di noi non essere bando  
Possa il volto di Toutatis stendersi e splendere su di noi 
Noi porteremo la torcia 
Il seme dell'Ade sarà seminato 
Possa Toutatis sorgere e siano su di noi benedizioni  
Siano su di noi le benedizioni di Esus, il Guaritore, buono e saggio 
Possa Taranis, il Forte, guidarci  

Recensione: 
Il nome della divinità celtica Toutatis, adorata nelle Gallie, in Britannia e in Galizia, è conosciuto al grande pubblico per via dei fumetti di Asterix, personaggio creato da René Goscinny e Albert Uderzo. Il minuscolo eroe gallico, il cui nome è derivato da "Asterisco", è solito esclamare "Per Toutatis" (pronunciato Tutatìs). Era ora che si andasse oltre questi stereotipi per recuperare una dimensione autenticamente storica e mitologica, rendendo giustizia a una cultura che nulla aveva da invidiare a quella di Roma e della Grecia antica. I meriti degli Eluveitie sono incommensurabili!  

Glossario gallico: 

aresnisueððet "possa guidarci" 
ateras "padri" (accusativo plurale) 
au noxti "dalla notte" 
auii "discendenti" 
beramos "che portiamo" (congiuntivo) 
buont "siano" 
buonti "saranno" 
dagos suuispe "buono e saggio" 
   dagos "buono" 
   suuið "saggio" 
   -pe "e" 
   (quando è aggiunta a parola finente per vocale, l'enclitica 
   in genere ha la forma -c)
ne snis dibrogiator "non sia su di noi il bando" 
   di- "da" 
   brogis "paese" 
   Il verbo indica l'esilio, l'espulsione dalla propria terra:
   dibrogiator "è espulso dal paese".
dlixomos snis "possiamo noi essere degni" 
enepon "volto"  
enepon Toutateis "il volto di Toutatis" 
iccatis "guaritore" 
  La frase iccatis dagos suuispe "guaritore, buono e saggio"
  è un inciso riferito a Esus; non concorda quindi
  con il genitivo Esous "di Esus". 
in cenetlei "nella stirpe", "nella nazione"  
   cenetla "stirpe", "nazione"  
in cridiiobi "nei cuori" 
   dativo plurale di cridiion "cuore" 
in menuanbi "nei pensieri", "nelle menti" 
in touta "nella tribù"  
in ueniia "nella famiglia" 
rata "benedizioni" (neutro plurale) 
   raton "benedizione", "grazia"  
rata Esous "le benedizioni di Esus" 
seni "antenati"  
  La frase seni in cridiiiobi "antenati nei cuori" si riferisce
  a noi (soggetto di sistamos): 
  seni è un nominativo plurale e non si riferisce ad ateras,
  che è un accusativo. 
sepomor "seguiamo" 
   Il verbo è deponente, come in latino, ma è caratterizzato 
   da polisemia: oltre a "seguire" significa anche "dire".  
sexetor "sarà seminato" 
   Il verbo è passivo. 
   sexeti "egli seminerà" (forma attiva) 
silon Antumni "il seme dell'Ade" 
   silon "seme", "progenie" 
   Antumni "dell'Ade" (genitivo di Antumnos "Ade") 
sistamos "stiamo" 
   La conservazione del gruppo consonantico -st- è un tratto 
   arcaico.  
snis "noi" (accusativo) 
   uer snis "su di noi"  
sondei "qui", "in questo luogo" 
Taranis nertacos "il forte Taranis" 
   Taranis "Dio del Tuono"
   nerton "forza" 
   nertacos "forte" 
toexrexti "sorti", "scaturiti" 
Toutatis "Dio della Tribù" 
uolugatun "torcia" (accusativo) 
   uolugatus "torcia" 

Notevole l'arcaismo di questi versi. Si colgono elementi comuni al Mitraismo. Potrebbero essere dovuti a convergenza evolutiva, o forse al fatto che il Fondatore del Mitraismo romano era a conoscenza della mitologia celtica, così come doveva avere qualche rudimento della lingua etrusca. Incluse quindi nei Misteri di Mithra materiale che non proveniva dalla Persia. Di questo parleremo con maggior dettaglio in altra sede. 

Etimologia di Toutatis 

Il teonimo Toutatis (arcaico Teutatis) deriva da touta "tribù" (arcaico teuta). 
Forma tramandata da Lucano (Pharsalia): Teutates 
Altre varianti: Totatis, Totates 
Teonimi affini documentati in iscrizioni in latino: Teutanus, Teutenus, Teutanicus, Toutiorix 

Secondo alcuni, Toutatis sarebbe derivato dall'aplologia di un originario *Teuto-tatis "Padre della Tribù". Tuttavia questa ipotesi è contraddetta dal fatto che la scansione metrica del nome, testimoniata da Lucano, presuppone una vocale -ā- lunga. 

Pronunce originali: 
Toutatis /'toʊta:tis/ 
Teutatis /'teʊta:tis/ 

Questi dittonghi non erano familiari ai Romani. In particolare, mancava /oʊ/. Tuttavia, va detto che spesso veniva trascritto correttamente nelle iscrizioni monumentali. In epoca tarda, aveva la tendenza ad evolversi in /o:/ o addirittura in /u:/.  

Ho un'idea, che non mi pare sia mai stata enunciata in letteratura: la derivazione da un antico composto *Teuto-potis "Signore della Tribù". A causa della scomparsa dell'occlusiva sorda /p/ in protoceltico, *Teuto-potis sarebbe diventato *Teutōtis, in tempo per partecipare al mutamento di /o:/ in /a:/, dando quindi *Teutātis (e questo è il punto debole della teoria). 

Un'altra possibilità è che il suffisso -ātis sia analogo a quello che si trova in etnonimi come Nantuātes "Valligiani" (da nantus "valle"), con corrispondenze anche in latino: Ravennātēs "abitanti di  Ravenna" (singolare Ravennās), etc. Sono necessari ulteriori studi. 

Interpretatio Romana: Identificato in genere con Marte, nella sua funzione di divinità della guerra. Tuttavia, presiedeva anche alla fertilità e alla ricchezza, prova dell'enorme difficoltà di sovrapporre universi culturali abbastanza distanti. Molto probabilmente, questo nome accomunava molteplici divinità. Esiste la possibilità che ogni tribù celtica avesse un Toutatis diverso.

Un rapido confronto 

Propongo un nuovo elenco di corrispondenze tra il gallico e il latino, dovute all'antica origine comune delle due lingue, entrambe di chiarissima eredità indoeuropea. 

gallico au noxti "dalla notte" : latino a nocte 
gallico beramos "che portiamo" : latino feramus 
gallico buont "siano", buonti "saranno" : latino fiant 
gallico cridion "cuore" : latino cor 
gallico dligeton "legge", "dovere" : latino lex 
gallico in cridiiobi "nei cuori" : latino in cordibus 
gallico -pe, -c "e" : latino -que 
gallico menuan "pensiero", "mente" : latino mens 
gallico senos "vecchio" : latino senex 
gallico seni "vecchi", "antenati" : latino senes 
gallico sepomor "seguiamo" : latino sequimur 
gallico sexetor "sarà seminato" : latino seges "campo seminato" 
gallico sistamos "stiamo" : latino sistimus "collochiamo" 
gallico snis "noi" : latino nos 
gallico Taranis "Dio del Tuono" : latino tonitru(s) "tuono"
gallico touta "tribù" : latino totus "tutto" 
gallico uer snis "su di noi" : latino super nos 

Ricordo gli orribili tempi della scuola. C'era un bullo ripugnante, un certo R., che si menava vanto della sua ignoranza belluina e ciclopica. Un giorno l'insegnante di latino disse che Virgilio, non contento dell'Eneide, aveva incaricato un amico di bruciarla, di non tramandarla ai posteri. Le volontà espresse dal Poeta di Mantova in limine mortis non erano state esaudite, per fortuna. Ecco, R. disse che lui l'Eneide l'avrebbe bruciata con immensa gioia. Gli brillavano gli occhi, pieni di luce maligna. Immagino come sarebbe furioso se, oltre alla lingua di Cesare, a scuola si dovesse studiare anche quella di Vercingetorige! 

venerdì 10 febbraio 2023


ESVS 

Titolo originale: Esvs (Esus) 
Gruppo: Eluveite 
Album: Evocation II - Pantheon 
Anno: 2017 
Genere: Heavy metal, musica celtica 
Sottogenere: Folk metal, Celtic metal 
Paese: Svizzera 
Lingua: Gallico 
Etichetta: Nuclear Blast 
Formato: CD 
Formazione Eluveitie (2017):
    Fabienne Erni – voce, arpa celtica, mandola
    Chrigel Glanzmann – voce, mandolino, flauto traverso, 
        fischio,  cornamusa, gaita, chitarra acustica, bodhràn
    Rafael Salzmann – chitarra
    Jonas Wolf – chitarra
    Kay Brem – basso
    Alain Ackermann – batteria
    Matteo Sisti – cornamusa, flauto, fischio
    Nicole Ansperger – violino
    Michalina Malisz – ghironda 
Etimologia del nome del gruppo: dall'antroponimo etrusco Eluveitie, adattamento del nome celtico degli Elvezi.
Link: 


Testo in gallico: 

ESVS 

Cauaros
Cauaros
Iccatis tausiias
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Ateslaððes
Etic atediueððes
Iccatis tausiias
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Ateslaððes
Etic atediueððes
Ateslaððes
Etic atediueððes
Pos buet atebrita
Pos ategabat rotos bitous
Pos buet atebrita
Pos ategabat rotos bitous
Ateslaððes
Etic atediueððes
Ateslaððes
Etic atediueððes
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Ateslaððes
Etic atediueððes
Ateslaððes
Etic atediueððes
Pos buet atebrita
Pos ategabat rotos bitous 

Testo in inglese: 

Cauaros
Cauaros
Healing silencer
Healing silencer
Cauaros
Eternal fighter
Cauaros
You will fall again
And you will end again
Healing silencer
Healing silencer
Eternal fighter
Healing silencer
Eternal fighter
Healing silencer
You will fall again
And you will end again
You will fall again
And you will end again
So there can be resurrection again
So the sempiternal cycle can begin again
So there can be resurrection again
So the sempiternal cycle can begin again
You will fall again
And you will end again
You will fall again
And you will end again
Eternal fighter
Healing silencer
Eternal fighter
Healing silencer
You will fall again
And you will end again
You will fall again
And you will end again
So there can be resurrection again
So the sempiternal cycle can begin again 

Testo in italiano (tradotto dal gallico): 

Eroe 
Eroe 
Guaritore del silenzio
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli  
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine
Guaritore del silenzio
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Così ci sarà la resurrezione 
Così ricominci il ciclo dell'eternità 
Così ci sarà la resurrezione 
Così ricominci il ciclo dell'eternità 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Così ci sarà la resurrezione 
Così ricominci il ciclo dell'eternità 

Recensione: 
Questo è un testo splendido e prezioso, che potremmo definire druidico. Immagino che fossero così i versi che gli apprendisti dovevano mandare a memoria in grandissimo numero, senza poter fallire nella loro declamazione. È come se la perduta Scienza dei Druidi, ricostruita tramite attestazioni sparse e un potente lavoro filologico, potesse tornare a rifulgere in quest'epoca di assoluta desolazione! Avrò sempre grandissime parole di lode per gli Eluveitie e per gli studiosi che hanno reso possibile il loro progetto! 

Glossario gallico: 

atebrita "resurrezione" 
ategabat "ricominci" (congiuntivo) 
ateslaððes "cadrai di nuovo" 
  ate- "di nuovo" 
  slaððes "tu cadrai" 
atediueððes "giungerai di nuovo alla fine" 
  diueððes "tu giungerai alla fine" 
buet "sarà" 
cauaros "eroe" 
   cauaros saitlon "eroe dei secoli" 
   saitlon "dei secoli" (genitivo plurale di saitlon "secolo")
   Nota:  
   La parola "secolo" indicava la durata della vita umana.  
etic "e" (congiunzione) 
iccatis "guaritore" 
pos "così" 
rotos bitous "il ciclo dell'eternità", "il ciclo del mondo" 
  rotos "ruota", "ciclo"  
  bitous "dell'eternita", "del mondo" (genitivo di bitus "eternità",
     "mondo" 
tausiias "del silenzio" (genitivo di tausiia "silenzio",
     da tausos "silenzioso") 

Iconografia di Esus 

Divinità guerriera, che in epoca preromana richiedeva sacrifici umani tramite impiccagione, Esus è spesso rappresentato in epoca gallo-romana come un giovane uomo nell'atto di abbattere un albero. Spesso lo si vede assieme a un gigantesco toro che ha su di sé tre uccelli: questo bovino mitologico è TARVOS TRIGARANUS, ossia il "Toro con Tre Gru" (gallico tarvos "toro", tri- "tre", garanus "gru"). Finora possiamo dire poco sul significato di queste immagini, ma sono convinto che con un attento e approfondito studio si sarà in grado di chiarire ogni dettaglio, anche il più minuscolo. 

Interpretatio Romana. Esus è principalmente identificato con Marte; in epoca imperale è identificato anche con Mercurio e con Mithra. 

Etimologia di Esus 

Varianti documentate dagli autori latini: Hesus, Aesus, Aisus, Haesus. La consonante h- non è etimologica. Un caso simile si ha in Helvetii

Declinazione latina:
nominativo: Hesus, Aesus, Aisus, Haesus, Esus   
genitivo: Hesi, AesiAisi, Haesi, Esi  
dativo/ablativo: Heso, Aeso, Aiso, Haeso, Eso  
accusativo: Hesum, Aesum, Aisum, Haesum, Esum  
vocativo: Hese, Aese, Aise, Haese, Ese  

Declinazione gallica: 
Il gallico invece il tema è in -u- (equivale alla IV declinazione latina, non alla II).  
nominativo: Esus, Aisus 
genitivo: Esous, Aisous 
dativo: Esou, Aisou 
accusativo: Esun, Aisun 
vocativo: Esu, Aisu 

L'etimologia più accreditata dal mondo accademico è che Esus derivi dalla radice verbale protoindoeuropea h1eis-, che significa "essere riverente, adorare".  A parer mio, la derivazione del teonimo potrebbe essere di per sé ancora più semplice e diretta: come il proto-italico *aisos "dio", è un antico prestito dall'etrusco ais "dio". Non si capisce bene perché l'etimologia sia considerata incerta. Al massimo si può dire che è come un gatto che si morde la coda: è la radice etrusca ad essere un prestito dall'indoeuropeo o è il contrario? In ogni caso mi pare illogico escludere una connessione in nome della "natura non indoeuropea della lingua etrusca".  

Joseph Vendryes ha proposto che Esus derivi dalla parola protoindoeuropea *esu- "buono" (con la vocale e- breve). Tuttavia, Jan de Vries ritiene che questa ipotesi sia improbabile perché non si adatta alla descrizione di Esus come dio temibile. Per contro, Wolfgang Meid ha ipotizzato che Esus possa essere un eufemismo o un epiteto per il dio. Lo ha paragonato al nome divino irlandese Dagda, che significa "Dio Buono" (< *Dagodēuos). Diciamo che basterebbe osservare che Esus ha un antico dittongo ai- per escludere all'istante l'etimologia di Vendryes e la proposta di Meid! 

Antroponimi derivati dal teonimo Esus 

Riportiamo un po' di materiale onomastico trovato in iscrizioni gallo-romane, a mio avviso è interessantissimo, senza la pretesa di essere esaustivi. 

Antroponimi maschili: 

Esugenus < *Aisugenos "Generato da Esus" 
Esumagius < *Aisumagiios "Potente tramite Esus"
Esumopas < *Aisumopað "Schiavo di Esus" 
Esunertus < *Aisunertos "Che ha la Forza di Esus" 
Aesugesli (genitivo) : *Aisugēstlos "Ostaggio di Esus" 

Antroponimi femminili:  

Aesia "Di Esus" < *Aisiā 
Aesicunia "Del Cane di Esus" < *Aisicuniiā 
     (rimanda al mito irlandese di Cú Chulainn!) 

Abbiamo infine un etnonimo: 

Esuvii "Figli di Esus" 

Una buffa controversia 

Nel corso delle mie ricerche nel vasto Web mi sono reso conto dell'abisso dell'ignoranza umana. Un ignoranza che non è assenza di conoscenza, bensì qualcosa di aggressivo, che possiamo paragonare a un patogeno. Sembra che molti, soprattutto in America, credano che Esus sia il nome celtico di Cristo (sic!). Si basano sull'assonanza fortuita con Iesus, privo di qualsiasi connessione etimologica. Tutto ciò dà la misura della follia imperversante, che è stata resa possibile dai social!