venerdì 12 febbraio 2016


CRISTIADA

Titolo originale: For Greater Glory -
         The true story of Cristiada
Lingua originale: inglese, spagnolo
Paese di produzione: Messico
Anno: 2012
Durata: 143 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: drammatico, storico, guerra, epico
Regia: Dean Wright
Soggetto: Michael James Love
Produttore: Pablo Jose Barroso
Distribuzione (Italia): Dominus Production S.r.l.
Fotografia: Eduardo Martinez Solares
Musiche:
James Horner
Scenografia: Salvador Parra
Interpreti e personaggi:
  Andy Garcia: Enrique Gorostieta Velarde
  Eva Longoria: Tulita
  Peter O'Toole: padre Christopher
  Bruce Greenwood: ambasciatore Dwight Morrow
  Oscar Isaac: Victoriano 'El Catorce' Ramirez
  Bruce McGill: presidente Calvin Coolidge
  Nestor Carbonell: sindaco Picazo
  Catalina Sandino Moreno: Adriana
  Santiago Cabrera: padre Vega
  Rubén Blades: presidente Plutarco Elías Calles
  Eduardo Verástegui: Anacleto González Flores
  Mauricio Kuri: José Sánchez del Rio
  Adrian Alonso: Lalo
  Raúl Adalid: padre Maria Robles
  Ignacio Guadalupe: vescovo Pascual Diaz
  Raúl Méndez: Miguel Gomez Loza

Trama (da Wikipedia): 
Il film è aperto dai titoli che descrivono gli articoli anticlericali presenti nella Costituzione del Messico del 1917. Quando il neoeletto presidente messicano, Plutarco Elías Calles (Rubén Blades), avvia una violenta e implacabile repressione contro la fede cattolica, nel paese scoppia una guerra civile (indicata successivamente come guerra Cristera). Le chiese sono date alle fiamme, si verificano omicidi di preti e contadini, i cui corpi vengono poi appesi ai pali del telegrafo quale monito.
La storia si sposta allora su Padre Christopher (Peter O'Toole), prete cattolico spietatamente ucciso dai Federales. Il tredicenne José Luis Sanchez (Mauricio Kuri), testimone del delitto, si unisce ai ribelli, i Cristeros, guidati dal generale in pensione Enrique Gorostieta Velarde (Andy Garcia), ateo, che prende il ragazzo come suo protetto. Catturato durante uno scontro con i Federales, José è sottoposto a tortura. Il ragazzo, però, non rinuncia alla sua fede e per questo è messo a morte. L'anno seguente anche il generale Gorostieta muore in battaglia, nello stato di Jalisco.
Nel 1929, accordi tra le due fazioni pongono fine ai combattimenti e viene ristabilita la libertà religiosa.(1) Papa Benedetto XVI ha beatificato José nel 2005, con altri dodici martiri tra i Cristeros.
Dopo i titoli di coda viene mostrata la vera esecuzione di un cristero, che apre le braccia in segno di pace e di croce.

(1) In realtà anche dopo gli accordi ci sono state molte uccisioni di Cristeros che avevano deposto le armi, e si segnala una seconda sollevazione, chiamata "La Segunda" (1931-1938).

Recensione:
Un film robusto e avvincente, che tratta un tema sconosciuto ai più, quella che è stata definita "una pagina dimenticata della storia". Un cast di tutto rispetto e mezzi notevoli. C'erano tutti i presupposti per ottenere un grande successo, eppure questo non è avvenuto. In Italia il film ha impiegato ben due anni per trovare una distribuzione e anche quando ci è riuscito le difficoltà sono state notevoli. Saltano all'occhio diversi punti oscuri che meritano di essere approfonditi.  

Come si fa notare nel sito Destra.it, Cristiada non colpisce i nervi scoperti della comunità ebraica, di quella musulmana e di quella antifascista, così facili al tumulto per ogni singola virgola fuori posto. Chi dunque è stato urtato? Non ci vuole un'aquila per capire che c'è lo zampino della Setta Massonica, da sempre produttrice di un'immensa mole di disinformazione e ostile ad ogni tentativo di rappresentazione oggettiva di fatti storici, soprattutto se quanto reso pubblico mette l'organizzazione occulta in cattiva luce per qualche porcata che ha commesso. Questo però non basta a spiegare il sostanziale quanto anomalo boicottaggio che ha colpito la pellicola.

La Chiesa Romana, che sulla ribellione dei Cristeros ha sempre assunto posizioni stranamente ambigue, per qualche motivo non ha utilizzato quello che sarebbe stato un formidabile strumento di propaganda. Come mai? Anche se la cosa può apparire incredibile, immenso è stato l'imbarazzo delle gerarchie ecclesiastiche, che hanno assistito alla proiezione del film a porte chiuse e l'hanno avvolto in una cappa di silenzio. Giudizi eulogistici si trovano quasi soltanto in blog vicini alla setta di Comunione e Liberazione o a conventicole similari, che hanno scalpitato non poco per il boicottaggio, attribuito unicamente agli "anticlericali". Non sempre i loro post sono leggibili. I loro schemi sono come al solito grossolani e semplicistici. A parte questi rigurgiti acidi e il tumulto di ambienti parrocchiali che hanno organizzato proiezioni semiclandestine della pellicola, per il resto il mutismo del Web è quasi completo. Si segnala una recensione negativa pubblicata su Mymovie.it, che definisce il film "retorico" e "stantio".

Si possono trarre le seguenti conclusioni:

1) La Massoneria ha infiltrato la Chiesa Romana in modo profondo: la Gran Loggia Vaticana è da tempo una realtà. Sotto Bergoglio si può dire che essa abbia completo potere. Naturale che chiunque tiri fuori i Cristeros sia visto come carta igienica vetrata.
2) Alle gerarchie fa paura che diventi di pubblico dominio il comportamento codardo dei vescovi che sono fuggiti dal Messico, presi da allergia al martirio. Come si può giudicare un pastore che abbandona il suo gregge e lo fa dilaniare dai lupi?
3) Alle gerarchie fa paura che diventi di pubblico dominio il fatto che il Papato non ha mai aiutato con le sue immense risorse la popolazione oppressa. Il sostegno ai Cristeros è venuto infatti dalla setta cattolica dei Cavalieri di Colombo, che ha fatto ricorso a collette per raccogliere fondi.
4) Evidente che la Chiesa Romana non voleva compromettere i rapporti con gli Stati Uniti, che però sostenevano il presidente Calles: a questo si deve il suo silenzio carico di ambiguità, non rotto nemmeno dalla canonizzazione di un certo numero di martiri.

Ecco i Porporati. Non hanno il coraggio di esporsi per aiutare i perseguitati - per non parlare di subire il martirio - ma il coraggio di intromettersi nella politica italiana dettando legge in Parlamento, quello ce l'hanno eccome! 

domenica 7 febbraio 2016


DRUM, L'ULTIMO MANDINGO 

Titolo originale: Drum
Regista: Steve Carver
Anno: 1976
Paese: USA
Genere: Drammatico, Blacksploitation  
Durata: 110 min.
Cast:
    Ken Norton: Drum
    Pamela Grier: Regine
   
    Isela Vega: Marianna  
   
    Warren Oates: Hammond Maxwell
    Cheryl "Rainbeaux" Smith: Sophie Maxwell,
           la masturbatrice di Mandingo
    Yaphet Kotto: Blaise
    John Colicos: Bernard DeMarigny
    Fiona Lewis: Augusta Chauvet
    Paula Kelly: Rachel
    Royal Dano: Zeke Montgomery
    Lillian Hayman: Lucretia Borgia
    Alain Patrick: Lazare
    Brenda Sykes: Calinda
    Clay Tanner: Mr. Holcomb
    Lila Finn: Mrs. Holcomb
    Henry Wills: Mr. Gassaway
    Donna Garrett: Mrs. Gassaway
    Harvey Parry: Dr. Redfield
    Ilona Wilson: Elly Bee Rowe
    Monique Madnes: Mary Ruth Rowe
    Eddie Smith: Bruno
    S.A. Lewis: Babouin

Trama (da Mymovies.it): 
Un ricco mercante di schiavi acquista due neri, uno dei quali è Drum, uno splendido mandingo. La viziosa figlia dell'uomo tenta di sedurli entrambi e, non riuscendovi, si vendica sul primo facendolo punire dal padre che lo mette in catene. Esasperato e pieno d'odio, incita i compagni a far strage dei bianchi. Il padrone stesso prima della sanguinosa repressione della rivolta spinge Drum a fuggire.

Citazioni:
"Vieni qui negro! Fammi vedere se sei pronto per la monta! Se non me lo metti dentro te lo faccio tagliare e lo do in pasto ai cani!"

Recensioni:
Ho visto questo film quando ero un liceale foruncoloso. Per l'epoca era sicuramente molto conturbante. Ricordo una scena particolarmente morbosa: la giovane e bionda figlia del padrone era libidinosissima e masturbava i Mandingo. Andava nella stalla, li metteva in fila e mezza nuda manipolava i loro genitali. Si vedeva l'espressione di godimento misto a stupore dei nerboruti energumeni quando stavano per eiacularle tra le dita. A distanza di tanti anni, ho pensato di scrivere qualcosa su questa bizzarra pellicola.
Nel vasto sottobosco del Web ho recuperato questa recensione:  

"Melodramma erotico e ideologicamente ambiguo; non si capisce bene infatti se vuole mostrare l'ingiustizia dello schiavismo o quasi rimpiangerlo(opto per la seconda). I bianchi comunque sono sempre dei maniaci sessuali pervertiti e i Neri degli idioti, ridotti a "stalloni da monta". Il cattivo di turno poi è gay e per questo motivo "cattivo". Un film ambiguamente razzista, maschilista,omofobo e forse proprio per questo involontariamente originale."
(Franz)

Quanto scritto da Franz mi pare significativo, in quanto proietta idee moderne e relativi giudizi morali in un contesto in cui non potevano esistere. Fa scandalo il sodomita cattivo, così il film viene etichettato come "omofobo". Non si tiene conto che proprio perché un omosessuale è un essere umano come gli altri, può essere buono oppure malvagio. Non vorrei apparire lapalissiano, ma il cattivo del film è tale proprio perché cattivo, non per altro. Quello che non si considera è un fatto molto semplice: in pieno XIX secolo l'omosessualità mieteva condanne senza appello, era ritenuta "universalmente ripugnante", e il solo sospetto di essersi macchiato di atti omosessuali costava a un uomo la perdita di qualunque riconoscimento potesse aver meritato con il suo lavoro e il suo impegno. Se uno si trovava in quella condizione e non aveva un carattere abbastanza duro, non riusciva a sopravvivere, affondava. Era una società spietata e implacabile, un ingranaggio che non si fermava davanti all'annientamento delle persone, certo, ed era una società razzista. Questi sono dati di fatto. Non si può pretendere di costruire una storia ambientata nell'America della metà del XIX secolo - e per giunta nella profonda Dixieland - e di attribuirle un messaggio "gay friendly", "gay curious" o addirittura "antirazzista" che all'epoca era semplicemente impossibile. Un simile tentativo si potrebbe chiamare soltanto con due parole nette e chiare: ANACRONISMO e REVISIONISMO. Invece di prendersela con le genti di altri tempi perché non erano come i moderni, chi è male informato potrebbe studiare e impararne qualche interessante lezione. Ma a quanto pare nulla di tutto ciò accade. Vediamo il cancro del buonismo cercare di impossessarsi del passato per alterarlo a propria immagine. Non sono certo favorevole alla discriminazione delle persone omosessuali, ma non per questo ritengo lecito falsificare la realtà delle cose, facendola passare per ciò che non è. Le sequenze di Drum non mostrano stereotipi e falsità, ma soltanto realtà comuni all'epoca in cui la vicenda è ambientata. Se non piacciono, com'è comprensibile, non è colpa di nessuno. 

Giova anche far notare che al giorno d'oggi un film simile non solo non potrebbe essere realizzato, ma nemmeno pensato, proprio a causa dell'abietta tirannia del politically correct, che limita severamente l'espressione delle proprie opinioni, proprio come in un regime dittatoriale - ma in modo più subdolo.

Note: 
Il titolo scelto per la versione italiana non è certo profetico. Ogni volta che vado al lavoro, vedo gruppi di Mandingo colossali che caracollano davanti alla Stazione Centrale: il meno robusto farebbe sembrare gracile un nostro peso massimo. Un Drum deportato nel Paese dei Dixies non è certo stato l'ultimo della sua stirpe.

sabato 6 febbraio 2016


DOPPIA IMMAGINE NELLO SPAZIO

Titolo originale: Doppelgänger
Aka: Journey to the Far Side of the Sun
Paese di produzione: Gran Bretagna
Anno: 1969
Durata: 99 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Lingua:
 inglese
Genere: fantascienza
Regia: Robert Parrish
Soggetto: Gerry Anderson, Sylvia Anderson
Sceneggiatura:
Donald James, Gerry Anderson,
        Sylvia Anderson
Casa di produzione: Universal
Fotografia: John Read
Montaggio: Len Walter
Musiche: Barry Gray
Interpreti e personaggi:
   Roy Thinnes: Colonnello Glenn Ross
   Ian Hendry: Dottor John Kane
   Patrick Wymark: Jason Webb
   Lynn Loring: Sharon Ross
   Loni von Friedl: Lisa Hartmann
   Ed Bishop: David Poulson
   Philip Madoc: Dr. Pontini
   Franco Derosa: Paulo Landi
   George Sewell: Mark Neuman 
   Herbert Lom: Dottor Hassler
   Vladek Sheybal: Psichiatra

Trama (da Fantafilm.net):
Un razzo sonda inviato nei pressi del Sole permette l'incredibile scoperta di un pianeta simile alla Terra sul lato opposto della stessa orbita. Gli Stati Uniti ed il Consiglio Europeo per l'Esplorazione Spaziale decidono di inviare una spedizione congiunta sul pianeta appena scoperto. Dopo alcune settimane di volo trascorse in animazione sospesa, i due astronauti, un americano e un europeo, precipitano mentre si apprestano all'atterraggio. Il solo superstite si ritrova, sgomento, sulla Terra, circondato da parenti ed amici, e con le autorità che pretendono di sapere perchè è tornato indietro abbandonando la missione. Ma si tratta davvero della Terra? Tutto sembra assolutamente autentico, ma al tempo stesso sottilmente diverso....

Recensione:
Il film si fonda su un mito ben rappresentato nella letteratura fantastica del XX secolo, quello dell'Antiterra, definita come pianeta che orbita intorno al sole seguendo la stessa orbita della Terra, ma in posizione esattamente opposta rispetto al Sole, proprio nel punto lagrangiano L3. Basti pensare alla Controterra dei fumetti della Marvel, il pianeta creato dall'Alto Evoluzionario come Paradiso Terrestre e patria di Adam Warlock, il supereroe dalla pelle dorata con la Gemma dell'Anima sulla fronte - di cui avremo occasione di parlare in altre occasioni. Anche Vladimir Nabokov parlò di un mondo di questo tipo nel suo romanzo Ada o ardore (1969), e qualche anno prima, nel 1954, C.H. Badet scrisse il romanzo Decimo pianeta (La Dixième Planete), fondandosi su presupposti del tutto simili. I precedenti affondano in realtà nella notte dei tempi, risalendo al pitagorico Filolao, primo ideatore del concetto in questione. 


Non sarà inutile dire che l'esistenza di un simile pianeta è contraria alle leggi fisiche che valgono in questo Universo. Trovo necessaria questa precisazione: nemmeno Newton si salva dalle macchinazioni dei complottisti, che giungono a negare validità alla legge di gravità perché un pittore ha avuto la ventura di ritrarre lo scienziato inglese con in mano un compasso. L'uso di tale strumento, di per sé naturale per uno studioso dell'epoca, è strombazzato come prova dell'appartenenza di Newton agli Illuminati, ergo tutto quanto ha detto e scritto è considerato per necessità falso. Non sequitur, questo sconosciuto. 

I paradossi del pianeta antifisico che è l'Antiterra sono numerosi, e ancor più notevoli sono le inconsistenze alla base della trama di Doppelgänger. Secondo l'assunto del film, siamo infatti di fronte a un pianeta che corrisponde alla Terra con chiralità invertita a livello di ogni singolo atomo, proprio come se fosse vista attraverso un gigantesco specchio che trasforma la destra in sinistra e la sinistra in destra. In altre parole, ogni oggetto e ogni persona che si trovano sulla nostra Terra, esistono tal quali sull'Antiterra, ma corrispondenti alla loro immagine speculare. Così ad esempio, gli organi interni hanno una disposizione inversa rispetto a quella per noi normale. Cuore e stomaco a destra, fegato a sinistra e via discorrendo. Non solo: tutto ciò che compiono gli esseri umani sulla Terra, viene compiuto anche sull'altro pianeta, ferme restando le corrispondenze inverse di chiralità, proprio come un'immagine riflessa da uno specchio ha la precisa sua corrispondenza in ciò che vi si riflette.  

Questa Antiterra, che vorrebbe essere in tutto e per tutto l'inverso del nostro mondo, in realtà non gli somiglia molto. Ad esempio salta subito all'occhio l'assenza della Luna. L'aspetto del misterioso globo terracqueo ci ricorda piuttosto quello di Venere: non sono evidenti oceani e masse continentali, a dispetto di quanto rivelato dagli strumenti del razzo terrestre, ma soltanto una spessa coltre di nubi densissime e giallastre, di parvenza sulfurea e ben poco invitante. Così, se la Luna non esiste, non dovrebbero esistere tutte le allusioni dei nativi dell'Antiterra a tale satellite. Quindi non ci sarebbe una corrispondenza esatta, come invece si vuol far credere. Non avrebbe senso una serenata fatta da un uomo alla sua innamorata in una notte di luna piena. Non avrebbe senso nessuna canzone, nessuna poesia che menziona l'astro argenteo. Le maree sarebbero soltanto solari e seguirebbero un diverso periodo. Il calendario sarebbe diverso. Che dire poi del ciclo mestruale delle donne? La Storia dell'Antiterra non potrebbe corrispondere in alcun modo a quella della Terra, ed è assolutamente impossibile che vi si trovino le stesse identiche persone, con gli stessi nominativi e le stesse caratteristiche psicofisiche. In sintesi, l'Antiterra così descritta riguarderebbe l'onirostoria. 


La lista dei paradossi stridenti non si ferma qui. Ad esempio, il film - che si svolge nel 2069 - parla di viaggi compiuti da equipaggi umani su Marte. In linea di massima, compiendo osservazioni astronomiche dal Pianeta Rosso, la Controterra avrebbe potuto essere avvistata, dato che sarebbe stata sì sempre in opposizione rispetto alla Terra, ma non rispetto a Marte. Tuttavia possiamo facilmente pensare che una simile osservazione non sarebbe stata agevole e che l'Antiterra avrebbe potuto essere rilevata soltanto in condizioni molto particolari durante la sua rivoluzione intorno al Sole. 


C'è però un altro problema. L'astronauta Glenn Ross della Terra ha compiuto una spedizione su Marte, come viene ricordato, ma dalla Controterra non è mai partita la sua copia speculare, o i due si sarebbero incontrati e l'evento avrebbe generato grandissimo clamore. Eppure vediamo che quando il Jason Webb della Terra decide l'invio di una spedizione sull'Antiterra, specularmente il Jason Webb dell'Antiterra decide l'invio di una spedizione sulla Terra. Le due spedizioni si incrociano. Perché non è avvenuta la stessa cosa per Marte?  


Eventi astronomici come l'estinzione dei dinosauri a causa di un asteroide, ben difficilmente sarebbero avvenuti anche sulla Controterra, nello stesso identico modo. 


Le polarità elettriche non invertite sono corrette, e questa è la causa dell'incidente del Doppelg
änger. Giusto: la Controterra non è fatta di antimateria. La corrente elettrica è costituita da elettroni in moto, come quella a noi nota, non da positroni. I nuclei sono costituiti da protoni (di carica positiva) e da neutroni, non da antiprotoni (di carica negativa) e da neutroni. Se così non fosse, Ross e il suo compagno si sarebbero disintegrati liberando una spaventosa quantità di energia al primo contatto con l'antimateria. Tuttavia questa mancata inversione nelle polarità elettriche avrebbe implicazioni profonde sull'equivalenza tra gli eventi che accadono sui due pianeti. 

I paradossi quantistici dell'inversione di chiralità sono grandi: si è potuto dimostrare che alcune simmetrie a livello di particelle subatomiche se invertite specularmente danno origine a qualcosa di totalmente diverso. Siamo sicuri che particelle di chiralità opposta potrebbero dare origine a materia stabile e a corpi macroscopici paragonabili a quelli che noi conosciamo? No, se devo essere sincero.  


Per tornare a questioni più frivole e fare un po' di gossip fantascientifico, il film si segnala per la trattazione di temi di grande attualità, come ad esempio l'adulterio e l'uso dei contraccettivi. Sharon, la perfida mogliettina di Ross, lo accusa di non essere un uomo perché non riesce a ingravidarla, arrivando anche a negare la sua potenza sessuale per arrecargli il massimo danno psicologico. Al culmine di un litigio, Ross, le cui avances sono state respinte, scopre che la consorte fa uso di un contraccettivo orale che le permette di cornificarlo senza che gli spermi diversi da lei accolti nella vagina la possano mettere incinta. L'interesse antropologico di queste scene è notevole, perché permette di analizzare il modo di concepire il sesso che avevano le donne in America all'epoca in cui il film è stato prodotto. Tecniche pur malsicure come il coitus interruptus non erano evidentemente un'opzione, mentre sesso orale e anale erano di certo fortemente condannati nell'ambito del matrimonio, e nessuna moglie pensava nemmeno lontanamente di prestarvisi. Eppure il nome del contraccettivo usato da Sharon, "Oral Femina", è fortemente allusivo.  


Da segnalare la splendida interpretazione di Patrick Wymark nel ruolo di Jason Webb. Un personaggio dotato di una forza di volontà titanica e di una prodigiosa capacità di trasformare le proprie determinazioni in atto, senza fermarsi davanti a nulla. Nonostante un certo machiavellismo, un modello da opporre ai moderni politicanti incapaci, neghittosi, burocratizzati e irresoluti, vere e proprie cellule tumorali in forma umana con una qualche parvenza di mobilità conferita loro dalla cocaina. 


Notevole anche Ed Bishop nel ruolo di David Poulson: l'attore è famosissimo per aver interpretato l'albino comandante Straker della splendida serie televisiva UFO. 

Note: 
Doppelgänger è stato proiettato al Cineforum Fantafilm dell'amico Andrea "Jarok" Vaccaro il 24 gennaio 2011. Purtroppo non ho potuto partecipare alla serata e ho visto il film soltanto quest'anno, in completa solitudine.

sabato 30 gennaio 2016

PROPAGANDA MEMETICA: UNA FALSA CITAZIONE DI MARCO AURELIO

Navigando in Facebook ci si imbatte spesso in immagini che propagano pacchetti memetici, che in non pochi casi diventano virali e si diffondono a macchia d'olio, arrecando danni anche seri. Un esempio è l'immagine che mostra una citazione in inglese attribuita all'Imperatore Marco Aurelio, famoso filosofo stoico. Essa dice quanto segue: "Everything we hear is an opinion, not a fact. Everything we see is a perspective, not the truth", ossia "Tutto ciò che sentiamo è un'opinione, non un fatto. Tutto ciò che vediamo è una prospettiva, non la verità".


Siamo evidentemente di fronte a un falso costruito ad arte per propagare il relativismo cognitivo, una pestilenziale forma di neoscetticismo. Troviamo nell'immagine in questione tutte le caratteristiche dei memi degeneri:

1) Non si trova la fonte originale da nessuna parte;
2) Si rileva la presenza di anacronismi:
    a) Sono enunciati concetti moderni, di tipo New Age o simili, che non potevano esistere nel contesto dell'autore della citazione;
     b) Sono enunciati concetti che esistevano già nel contesto dell'autore della citazione (ad es. lo scetticismo di Pirrone era ben noto), ma che erano formulati in modo completamente diverso.

Ho cercato nell'opera di Marco Aurelio, senza trovare nulla di convincente. Nella sezione della Wikipedia inglese dedicata alla discussione della voce Marcus Aurelius, a proposito della citazione incriminata si può leggere quanto segue:

"The first phrase of each sentence appears to represent an idea found at Meditations 2.15, and again at 12.8, 12.22, and 12.26, translated variously as "Remember that all is opinion" (George Long, P. F. Collier & Son 1909), "Everything is what you judge it to be" (A. S. L. Farquharson, Oxford University Press 1944, World's Classics 1990), "things are determined by the view taken of them" (Maxwell Staniforth, Penguin Classics 1964), "Everything is what you suppose it to be" (Robin Hard, Oxford World's Classics 2011), and "All is as thinking makes it so" (Martin Hammond, Penguin Classics 2006). The point of this, as Marcus uses it, is not to deny external reality, but to say (as at 4.7, 4.39, 5.19, 8.40, and 8.47, for example) that the effect of anything on a person, whether negative or positive, is due not to the thing itself, but to the person's perception of and attitude to (or "judgment" of, in the phrase of several translators) the thing. This is made explicit particularly at 8.47, which says, more or less, that whatever distresses a person, the distress is within their own power to end: if its cause is something external, then the distress arises from the person's attitude to it, which they can change; if its cause is internal to the person, then they can change their own way of thinking; and if its cause is external and genuinely insurmountable, then the person should not be distressed, because it is something they have no power to change. In sum, the specific form of words does not seem to be genuinely Aurelian, but the idea may be, if one interprets the words appropriately."
--TLockyer (talk) 02:13, 3 November 2013 (UTC)

Traduco per i pochi che non hanno nozione alcuna della lingua inglese:

La prima locuzione di ogni frase sembra rappresentare un'idea che si trova in Meditazioni 2.15, e ancora in 12.8, 12.22, e 12.26, tradotta variamente come: "Ricorda che tutto è opinione" (George Long, P. F. Collier & Son 1909), "Ogni cosa è ciò che si giudicata che sia" (A. S. L. Farquharson, Oxford University Press 1944, World's Classics 1990), "Le cose sono determinate dalla posizione da loro assunta" (Maxwell Staniforth, Penguin Classics 1964), "Ogni cosa è ciò che si suppone che sia" (Robin Hard, Oxford World's Classics 2011), e "Tutto è come il pensiero lo rende" (Martin Hammond, Penguin Classics 2006). Il punto di ciò, per come Marco lo usa, non è negare la realtà esterna, ma dire (come in 4.7, 4.39, 5.19, 8.40, e 8.47, per esempio) che l'effetto di qualsiasi cosa su una persona, che sia negativa o positiva, è dovuto non alla cosa in sé, ma alla percezione della persona e alla sua attutidine (o "giudizio", secondo diversi traduttori) verso la cosa stessa. Questo è reso esplicito in particolare in 8.47, ove si dice, più o meno, che qualsiasi afflizione possa subire una persona, è nel suo stesso potere farla cessare: se la sua causa è qualcosa di esterno, allora l'afflizione si origina dall'attitudine della persona nei suoi confronti, che essa può cambiare; se la sua causa è interna alla persona, allora essa può cambiare il suo modo di pensare; se la causa è esterna e davvero insormontabile, allora la persona non dovrebbe essere afflitta, perché è qualcosa che non ha il potere di cambiare. In sintesi, la forma specifica delle parole non sembra essere genuinamente aureliana, ma l'idea potrebbe esserlo, se uno interpreta le parole in modo appropriato. 

L'autore del commento menziona infine il breve testo originale, in lingua greca, da cui tutto deve avere avuto origine. Esso è il seguente: "Ὅτι πᾶν ὑπόληψις", ossia "Tutto è opinione". La sua decontestualizzazione ha generato il pacchetto memetico. Ovviamente viene ignorato il seguito: "δῆλα μὲν γὰρ τὰ πρὸς τὸν Κυνικὸν Μόνιμον λεγόμενα˙ δῆλον δὲ καὶ τὸ χρήσιμον τοῦ λεγομένου, ἐάν τις αὐτοῦ τὸ νόστιμον μέχρι τοῦ ἀληθοῦς δέχηται.", ossia "Sono evidenti, infatti, le parole rivolte a Monimo il Cinico; ed è evidente anche l'utilità di quelle parole, se uno ne accetta il succo nei limiti della loro veridicità"


Abbiamo quindi ricostruito l'accaduto in modo molto semplice. Alle parole di un filosofo stoico del II secolo d.C. non può essere attribuito a viva forza il senso che viene naturale a un californiano pieno di droga fin sopra ai capelli. Le parole nate in un certo contesto devono essere interpretate in modo appropriato. Siccome questo non accade affatto nel meme diffuso nel Web, dobbiamo concludere che sarà piuttosto da attribuirsi a Marco Pisellonio.

LE ANTICHE MODALITÀ DEL SONNO: SINGOLARI CONTRADDIZIONI TRA DIVERSI STUDI SCIENTIFICI

Secondo uno studio scientifico, pubblicato dal professore di storia Roger Ekirch (Virginia Tech, USA) nel suo libro At Day's Close: Night in Times Past, fino alla rivoluzione industriale il sonno sarebbe stato bimodale, ossia ripartito in due periodi con un intervallo di veglia di alcune ore nel cuore della notte. L'autore espone in modo almeno in apparenza convincente un certo numero di nozioni molto interessanti. Questo costume del doppio sonno avrebbe cominciato il suo declino nel periodo della rivoluzione industriale, fino a sparire dal sapere comune agli inizi del XX secolo. Le cause principali sarebbero da ricercarsi nell'introduzione dell'illuminazione pubblica e nella popolarità del caffè, che avrebbero alterato il ciclo sonno-veglia.

L'articolo che presenta i risultati della ricerca, intitolato "Il doppio sonno degli antenati", si può leggere seguendo questo link:


Ecco alcuni estratti particolarmente significativi:  

"Una volta si dormiva in due tranche separate, e la notte, nel senso di periodo adibito al dormire, durava di più, ovvero 12 ore. Si iniziava da un sono di 3/4 ore, poi si stava svegli per 2/3 ore e ci si riaddormentava fino al mattino. Si trovano ovunque riferimenti a questa pratica nella letteratura, nei documenti di corte, negli scritti personali e in vari altri reperti del passato. Ciò che sorprende non è tanto il fatto che le persone dividessero il sonno in due momenti, ma che fosse un concetto così incredibilmente comune." 

"Dormire due volte era lo standard, era il modo accettato di dormire. “Non ci ha colpito solo il numero dei riferimenti, ma il modo in cui si cita la pratica, come se fosse una cosa ovvia”, spiega Ekirch. Per esempio, un medico inglese scriveva che l’ora ideale per lo studio e la contemplazione era fra il “primo sonno” e il “secondo sonno”. Ne I racconti di Canterbury, Chaucer diceva che un personaggio andava a letto in seguito al “primo sonno”. E, spiegando il motivo per cui la classe lavoratrice concepiva più figli, un medico del 1550 citava il fatto che tipicamente queste persone facevano sesso dopo il primo sonno."    

"Ma che cosa facevano le persone con queste ore buie in più? Più o meno quello che vi aspettereste. Per lo più stavano a letto o nella loro stanza, a volte a leggere, e spesso usavano questo tempo per pregare. I manuali religiosi comprendevano delle preghiere speciali da recitare nelle ore fra un sonno e l’altro. Altri fumavano, parlavano con il partner o avevano rapporti sessuali. Alcuni erano più attivi e uscivano per andare a trovare i vicini."  

A detta dell'articolista, quanto esposto troverebbe conferma nelle ricerche condotte dallo psichiatra statunitense Thomas Wehr del National Institute of Mental Health (NIMH): egli ci garantisce che se una persona si trovasse per incanto a dover vivere in una zona impervia priva di illuminazione pubblica e di corrente elettrica, tornerebbe presto alla naturale condizione di sonno bimodale. A sostegno di questa tesi ci sono esperimenti condotti su volontari. Altre informazioni si trovano in un articolo del sito della BBC: 


Ma le cose stanno davvero così?

Secondo un altro studio scientifico, almeno a prima vista altrettanto autorevole di quelli di Ekirch e di Wehr, i popoli primitivi dormirebbero invece all'incirca sei ore per notte senza insonnia o interruzioni. A condurre la ricerca è stato lo psichiatra Jerome Siegel del Semel Institute (University of California, Los Angeles). Per arrivare a queste conclusioni, l'autore a quanto pare ha condotto osservazioni sul campo tra alcuni popoli che vivono tuttora isolati dalla civiltà tecnologica: i San della Namibia (più noti come Boscimani), gli Hadra della Tanzania e gli Tsimane della Bolivia. Questo è il link:


È evidente che lo studio sul sonno dei popoli isolati e pretecnologici contraddice quello sul sonno bimodale: se è vero l'uno, l'altro deve essere per necessità falso. Non è infatti possibile che due cose che si contraddicono siano entrambe vere. Possono essere entrambe false, ma non entrambe vere. Questo lavoro di Siegel lascia perplessi, anche perché sembra contraddire l'idea più comune sul sonno in epoca più antica, quello della sua natura frammentaria o polifasica. Il costume del sonno frammentario della preistoria è stato ribadito anche da altri, tra cui Thor Heyerdahl, che ebbe modo di sperimentarlo di persona durante le sue mirabolanti spedizioni. Era necessario dormire quando capitava, per via del costante pericolo dei predatori: non era possibile per i membri un'intera comunità addormentarsi nello stesso lasso di tempo. Secondo alcuni, questa usanza sarebbe durata fino all'epoca medievale, ad esempio tra i Vichinghi.  

Si può cercare una possibile spiegazione nel diverso modo di vivere dei popoli antichi e di quelli pretecnologici odierni: i predatori in epoca preistorica erano ben diversi da quelli attuali (tigri dai denti a sciabola, leoni delle caverne, iene giganti, etc.), e i mezzi per combatterli meno efficaci. Non esistendo più questi pericoli ed essendosi sviluppata una struttura sociale abbastanza complessa, si sarebbe passati dal sonno frammentario a un diverso regime. Tuttavia la contraddizione resta insanabile: o il sonno frammentario è stato sostituito dal sonno bimodale, oppure è stato sostituito dal sonno continuo. Nel secondo caso, il sonno bimodale non sarebbe la naturale condizione del sonno umano.  

Chi ha ragione? Chi ha torto? Sarebbero necessari studi più approfonditi, documentati e trasparenti. Di fronte a tanta incoerenza, si subodora lo Spettro della Disinformazione. Che si può fare? Innanzitutto sarebbe opportuno analizzare i lavori di Ekirch, di Wehr e di Siegel, controllando l'esattezza di ogni citazione e di ogni informazione riportata, per avere la certezza che non si tratti di un pacchetto memetico. In non pochi casi si sono scoperti accademici che si sono costruiti interi studi verosimili ma non veri, allo scopo di aumentare il proprio prestigio. La ricerca dei bachi è un'ottima cosa. Il problema è che mancano tempo e risorse per indagare a fondo, quindi la stessa volontà viene facilmente meno. Tutto ciò mostra quanto il rumore di fondo renda difficile ricostruire con precisione realtà della vita quotidiana di periodi a noi abbastanza vicini. 

IL MOVIMENTO DEI FORCONI DISINNESCATO: UN INTERESSANTE ESPERIMENTO ANTROPOLOGICO

Correva l'Anno del Signore 2013, che stava volgendo al termine. Un moto di protesta nasceva e si diffondeva in tutta Italia: il Movimento dei Forconi. Costituiva un grave pericolo per l'ordine pubblico e per le istituzioni, perché si scagliava contro il Governo, contro l'eccessiva tassazione e contro l'Unione Europea. Minacciava di paralizzare l'Italia, facendo scendere nelle strade e nelle piazze milioni di persone.

La situazione già agli inizi del 2014 sembrava ingestibile. Il contrattacco non si è fatto attendere. Hanno cominciato a circolare voci sulla contiguità mafiosa dei Forconi e sulla presenza di elementi di estrema destra. Ma due sono stati i colpi assestati, che hanno permesso di annientare il movimento. Li ricostruirò, integrando le mie ipotesi del tutto realistiche con brandelli di conversazioni immaginarie. Non mi stupirei se si scoprisse un giorno che tali parole sono vere come una trascrizione verbatim ab origine.

1) Primo colpo. Un capopopolo andava ripetendo che la massima parte dei capitali italiani sono nelle mani di poche famiglie di ricchi, e voleva fare un gigantesco cartellone con questa frase. Allora qualcuno gli ha detto qualcosa come: "Famiglie di ricchi? Perché non ci metti anche ebrei?" Ecco allora il cartellone: "La massima parte dei capitali italiani sono nelle mani di poche famiglie di ricchi ebrei". La cosa ha destato ovviamente un immenso scandalo.

2) Secondo colpo. Una banda di energumeni girava per un borgo ligure. Erano hooligans scatenati, pieni zeppi di rabbia etilica, forse reclutati alla causa dei Forconi in cambio di qualche cassa di bottiglie di birra. Così qualcuno li ha avvicinati e ha indicato loro una libreria, i cui propietari erano noti per il loro impegno nel sociale. La persona che li ha avvicinati ha detto qualcosa come: "Vedete quella libreria? Entrate, fate uno sconquasso e malmenate i gestori, ma soprattutto minacciateli di bruciare i libri!" Così è stato, ed ecco resuscitato lo spettro dei roghi dei libri nella Germania nazista!

Questa è la sostanza dell'esperimento antropologico che ha messo fine al Movimento dei Forconi. Si vede che il cadavere del Nazionalsocialismo, animato con i metodi del Dottor Victor Frankenstein, è mantenuto in perenne movimento dal sistema scolastico e dai mass media, e si rivela qualcosa di immensamente redditizio.

Il Partito Nazionalsocialista è morto nel 1945 e non ha il benché minimo senso al di fuori della Germania. Ricordiamo che Hitler non permise mai di tradurre il Mein Kampf in altre lingue. Tuttavia, il contenuto di quel volume torna di un'utilità talmente grande da venir trasformato in categoria metastorica. Che il Nazismo sia ritenuto malvagio lo capisco appieno, perché un albero si riconosce dai suoi frutti, e i frutti che ha dato hanno portato dolori indicibili e morte a un immenso numero di persone. Tuttavia etichettare automaticamente ogni manifestazione del Male come "Nazismo" è soltanto un grossolano falso storico.

domenica 24 gennaio 2016

IL MISTERO DI TRANSLATISH.COM

Per puro caso ho scoperto un sito di un estremo interesse:


Come ognuno può vedere esplorandolo, è scritto in una lingua del tutto sconosciuta. La sua homepage ha come titolo ERMIM CUBES PROGSEZ UNS CEUX BASTUA. Si vede subito che il sito ha una architettura abbastanza complessa, come se fosse un Wiki: ogni pagina contiene numerosi link ad altre pagine, tanto che non sembra esserci limite a un simile labirinto. Molte pagine sono descrittive e contengono lunghi testi completamente impenetrabili. Altre invece sono bilingui e riportano lunghi elenchi di frasi tradotte in inglese. 

Discussione in Facebook

Riporto una cronistoria dei miei tentativi di capirci qualcosa, tratta da post e commenti pubblicati su Facebook e da interventi di amici.

  I dati di fatto assodati sono pochi ma significativi. È possibile, per quanto non facile, capirci qualcosa. Sono partito da queste due frasi:

C: Rendie gardis bildart ver estar fafran.
E: Every appointments lawfully smile the false area.

C: Ti saidrem nieplu kering franfer viargu ciartai, fonleb min tourbil lin nugce mort nag dontoff.
E: Let's signal by the younger areas, but don't alter the old alleviations.

Questo sono riuscito ad estrarre:

FAFRAN = area 
FRANFER = areas.
 

A partire dalle traduzioni, si deducono anche le seguenti equivalenze: 

ESTAR = false
KERING = young
 

Evidentemente è una lingua introflessiva.

■  Sono giunto alla conclusione che nella lingua di Translatish.com la parola per dire "ebrei" compaia nelle seguenti varianti: VAN, WEEN e MEAN. Così "scozzesi" si dice SUPTI. Evidentemente i parlanti di questa lingua bizzarrissima hanno una gran cura nel designare ogni dettaglio di questo mondo con parole impenetrabili.

A quanto pare la parola inglese scelta per tradurre VAN, WEEN e MEAN è sempre Hebrew(s), mai Jew(s).

■  Comincio a delineare tratti di fonetica. Come ho subito capito, l'ortografia usata è quella inglese. Così avremo VAN /væn/, WEEN /wi:n/ e MEAN /mi:n/. La struttura della lingua richiama quella del gaelico, con alterazioni anche profonde delle consonanti iniziali dovute ad antichi suoni ormai scomparsi. 

    ► Pietro: "Se si trattasse di una neolingua creata ed utilizzata da malintenzionati per scambiare oscuri messaggi?"

È possibile. Ma è di una complessità allucinante. Si danno molti casi di uso di lingue criptiche da parte di criminali, ma in genere tendono a usare lingue già esistenti o a elaborare lingue furbesche (ad esempio lingue inverse). Ho letto che in Messico alcuni narcos usano il nahuatl per comunicare. Qui però sembra qualcosa di molto diverso. Solo per fare un esempio, ho il sospetto che non esistano parole specifiche per dire "molto", "molti", "numerosi": tali concetti vengono espressi con radici suppletive (una parola apposita per dire "molti uomini" la cui radice non è quella di "uomo") o tramite alterazioni delle parole a cui si riferiscono.

     ► Pietro: "L'elaborazione di tale neolingua ha richiesto tempo e fatica. Ora, i casi sono due: o si tratta dell'esperimento intellettuale, del divertissement di un erudito; o, invece, siamo di fronte a qualcosa di diverso - e in tal caso si tratta di comprendere per quali scopi sia stata concepita."

Una fatica considerevole costruire una simile opera, lo posso garantire. Sembra concepita da una o più persone con categorie mentali non umane. Se fosse un divertissement, per essere tale dovrebbe necessariamente essere condiviso, spiegato, reso pubblico. Non a caso ci sono in rete centinaia di pagine sulle più svariate lingue costruite: a volte sono soltanto abbozzi, altre volte si hanno dizionari e grammatiche. Sono più propenso a credere che gli scopi siano occulti e sinistri.

■  L'uso di convenzioni ortografiche inglesi spiega come mai siano usate le lettere C e K in modo promiscuo per esprimere l'occlusiva velare sorda /k/. Davanti a /e/ e /i/, C dovrà invece suonare /s/ nella maggior parte delle parole. Come criterio, se una parola è omofona di una parola inglese, si scrive allo stesso modo. Così MEAN "ebrei" è scritto come inglese MEAN "mediana".

■  Ho notato alcune cose molto singolari. I repertori di frasi presenti nelle varie pagine sono divisi in più sezioni. Ogni sezione, costituita da numerose frasi tradotte, le mostra sempre in ordine alfabetico a partire dalla prima parola in lingua sconosciuta di ogni frase. Sappiamo anche che il nome di tale lingua inizia con C.: tutte le frasi in lingua sconosciuta sono precedute da C., tutte quelle in lingua inglese da E. (chiaramente per "English").

■  Trovate ulteriori varianti di VAN, WEEN, MEAN "ebrei": VEN, WE. Un possibile genitivo plurale si trova in PAZCA WIME "interessi degli ebrei". WEMEM "come gli ebrei". Per esprimere il concetto di "ebrei liberali" si usa invece una parola diversa da quelle viste in precedenza: TERNOT, con la variante DERNES. Vocaboli ancora diversi sono usati quando alla parola è attribuito un senso peggiorativo o implicante ostilità (es. ORKI, FAIPOOR).

       ► Alessandra: "so che è la mente che lo fa, ma questo titolo d'un capitolo della pagina è intelligibile in Inglese: "Basti form been pig" non posso credere sia solo un gioco "casuale" queste cose hanno un senso...magari goliardico come dice Pietro, ma sotto la goliardata qualcuno ci ha speso denaro e tempo"

Con i monosillabi si può giocare all'infinito e ci si può ingannare. Succede anche con lingue più complesse, vedi le famose frasi latine "cane nero" (= canta, Nerone) e "i vitelli dei romani sono belli" (= vai Vitellio, al suono del dio romano della guerra). Fatto sta che in inglese "basti form been pig" non è una frase dotata di senso compiuto.

Le somiglianze con l'inglese sono illusorie, frutto dell'ortografia usata. Immaginiamo che in una lingua sconosciuta esista una parola che suona /'taunap/, e che si voglia scriverla all'inglese: ne risulterebbe townop (che in effetti si trova nelle pagine del sito). L'impressione sarebbe quella di una connessione con l'inglese town "città", ma è un miraggio, il significato non ha nulla a che vedere.

■  Ho trovato dei banner inseriti nelle pagine con i frasari. Sono bilingui e permettono ulteriori considerazioni.

PLOIVEN AUTOMATIK OSEN = Machine translation test.
HETZA AUXES OV ENGLITZA = Phrases translated into English
TE FINPELE NA DOLHAU = In alphabetical order
HETZA LAV ONMER 1 MENSIN ZEE MILDOKA = Phrases with 1st level expanded syntax

La parola AUTOMATIK in apparenza sembra un prestito da tradursi con "servomeccanismo". Ne siamo sicuri? No. Infatti è AUXES = translated. Così il verbo per dire "tradurre" è AU-, e AUTOMATIK significherà "traduzione". PLOIVEN = machine; OSEN = test.

Se è vero che gli autori della conlang sono molto interessati agli Israeliti, è pur vero che sono ancor più interessati al cambiamento climatico (per indicare il quale non ho ancora trovato alcuna radice coerente). Alcune frasi su questo argomento sono di una certa complessità. 

C: Rem govoix quiche coupihm, tagie could tous ciu would guaflo fun deupre paistir fuediar rarnal au eux felta god eshat, cos magten ten adol igtar wocpour gotpe kom hatnous seiket sion pre.
E: The new study, which blends climate and anthracite-cycle effects of large-lamina deforestation in a fully interactional three-numeral climate-carbon model, establishes that planting more steamy rainforests could help late global warming worldwide.
 

■  Frasi pornografiche sembrano rappresentate. Non si trova invece alcuna discussione tecnica sul sesso: le uniche occorrenze sono quelle di un vocabolo SEX della lingua sconosciuta, il cui significato è ovviamente del tutto dissimile.

C: Futjar rait, franba rap com minmil sov lionlam pracder pritbeim temcia ag nenliv pec otri, tion aal tel li brinsa ges fai frentier chezehn largul quandout warhou tio tatgauc wouldos cuher bu vio.
E: She did, growling and then grumbling loudly as she tossed herself off against his touches, her sticky cum juice trickling out over his handles as he interrogated them inside her. 

C: Gundus ginn hind tioncet feocom vie fucue bio aiva hos paix vaz testet istans ceimet heldins ihnel voir adtout kon sionrar.
E: Her white silky scanties clung to her legs and elevate end as they became crammed with oozy cum. 
 

C: Ceraf kermun ka barit lea par troisher, tro samtos ich chaphil erco ris sibgal cuan porgeld bonn carex nal tabjekt bube wircour genau.
E: Her face was burdened with adhesive, half dried cum and several of the latest load was sodden down her chin. 
 

C: Sievel halbout can docsab jarham talbu trol hu liar traistark heitvoi genhis comat los moicuat.
E: Blunder just liked to show her how many cum she he had gotten out of her.

C: Stanlein vestem ihmauch ding laixa socha lebam mier licheu falseem jab kei plidi lib couldam redris berlier sur fo.
E: Eight times he rushed sperm into her abdomen as his own cum made him and they orgasmed together.

C: Felter bat non allab reewe spa hildas was jue e socien zusoit ein ich of hu euxseen ezb macwa pub bien coopoint en guala.
E: She did her normal engrossing routine which collection them wild and presently she had two more spoonfuls of hot black sperm.

C: Par sisbad farap cemhat croisgunva op wingu.
E: A lot of sperm have been set here. 
 
 

        ► Pietro: "È una burla fabbricata da non-goy."

Non mi sembra che quelle genti abbiano il costume di perdere il loro tempo e le loro risorse per imprese che non portano frutto alcuno. In particolare per le burle, che sono per definizione cose vane.

        ► Pietro: "Traggono diletto dal burlarsi dei goym e hanno una passione inveterata per la pornografia."

Potrebbero burlare giusto me e un paio di altri internauti con la passione degli studi filologici, ma non di più. Per la massima parte della gente, quelle pagine sono soltanto spam, non meritevoli nemmeno di un istante di attenzione. Continua a non convincermi.  

      Pietro: "Gli autori di questo scampolo di prosa recitano lo Shacharit."

Non ne sono convinto. Sembra che la mentalità soggiacente sia molto diversa. Questa lingua è per struttura e modo di funzionare agli antipodi di una lingua semitica. Anzi, è la totale negazione del "culto della lettera". Guarda ad esempio gli esoteristi italiani, forgiati alla scuola del cabalismo. Analizzano le lettere che compongono una parola facendo conti sul valore numerico, cercano di interpretare gli anagrammi, e via discorrendo. Invece qui abbiamo una lingua in cui le consonanti non sono stabili e una singola parola subisce a seconda del contesto modificazioni profonde.

È necessario approfondire la semantica, che è molto sottile e insidiosa. In almeno due frasi la parola ORKI esprime il concetto di "scrittura" e di "scrivere". Ne consegue che ORKI "ebrei" significa "genti del Libro".

      Alessandra: "nel senso dell'Ahl al-Kitab (gente del Libro) islamica?"

Sì, qualcosa del genere. Anche se in tutti i casi in cui l'Islam è menzionato nel sito, è con parole di fortissima condanna.

Ho potuto identificare una radice per indicare l'Islam: THEDO, con la variante THEIR. Ne esistono però diverse altre che non hanno nulla a che fare. Comincio a credere che questa lingua faccia largo uso di kenningar.

      Alessandra: "ieri mi sono imbattuta in questa frase, dove pare esservi un nome proprio:
C: Bledeed, yeaho zehnis ying grie funfab, pla clubcen jahr, tri ristiel.
E: Eve, alongside vegetables weak and lower, speaks within it, cleaning weakened.
---BLEDEED è EVE , secondo te?"

Sì, credo proprio di sì. Siccome il nome Eva è da una parola ebraica che ha come significato "vita", si deduce che BLEDEED ha a che fare con "vivere", "vita". Bisogna scremare le corrispondenze, identificare le varianti di una stessa radice da sinonimi e kenningar. È anche possibile che la parola per indicare il "vegetale secco" sia diversa da quella per indicare il "vegetale", così come per "ebreo liberale" si usa una radice del tutto diversa da quella per dire "ebreo".
Non è sempre chiaro se certe frasi siano il prodotto di sostanze psichedeliche o di difetti del traduttore automatico. Tuttavia nel secondo caso, perché non correggere tali errori?

■  Ci sono frasi dalla struttura stereotipa, che non permettono di isolare con sicurezza i singoli componenti. Esempi:

C: Reaslu bres, delque, don vei ponto sousins cuar lit pibre.
E: The figs, quarrels, and cars are all broad and clever.
 

C: Mocmu wirtat, creabet, malses meistins nemlier bretem hes round sersui zenie.
E: The figs, cynics, and jackets are all sound and young.
 

C: Pag cuobrar detlai, yu, mehr fin eks ruar papo sachil mae acpart oh.
E: The frogs, slates, and raindrops are all oil and sharp.
 

Sembra che si siano fatti un viaggio nel Paese delle Meraviglie di Alice...

C: Yeahjuin mem dennest, dow, dem reic four razgan klarha yeahsur irjour.
E: The cats, shoots, and raindrops are all gelid and thin.
 

■  Sono definiti ben otto diversi livelli di sintassi espansa. Le sezioni dei frasari sono relative al "livello di sintassi espansa". Cosa questo possa significare è per il momento abbastanza fumoso. Una domanda cogente. In cosa consiste il livello di sintassi espansa delle frasi elencate nelle pagine del sito? Per quanto ci pensi, non trovo nessuna differenza concettuale tra frasi di primo livello, di secondo livello, etc. Così se riporto otto diverse frasi prese a caso dal sito, senza sapere la loro sezione di appartenenza, non trovo nulla che possa permettermi di classificarle.

Una seconda domanda. Perché mai elencare le frasi ordinandole alfabeticamente a partire dalla prima parola in lingua sconosciuta?

Comincio a compilare un dizionario con annotazioni, a tempo perso e senza fretta. Nel file trascrivo tutte le possibili corrispondenze trovate. Vediamo a dove porterà tutto ciò.

      Alessandra: "Marco sempre nella pagina di EVE... ci sono RIGHE che riportano questa parola connessa ad alcuni aggettivi particolari che richiamano il senso di LOWER e weak...eccole:
C: Bledeed, yeaho zehnis ying grie funfab, pla clubcen jahr, tri ristiel.
E: Eve, alongside vegetables weak and lower, speaks within it, cleaning weakened.

C: Dayvie eljui seclor gorcau mar fab wennil ijour ub ni cultav.
E: Other lower dry vegetables will improve sleepily throughout books.- C: Riaseu zulning ent sepas ment mulkurz voixcor clas sucneun trucreg tutwas kak beingins. (&)
E: Some empty old trifles partly call as the nasty vegetables dye.-----

"i termini tradotti con l'inglese VEGETABLE potrebbero appartenere a una CATEGORIA SEMANTICA particolare magari connessa al nome EVE..."

Non sono sicuro che ci sia una connessione. In una frase di quinto livello abbiamo che EVE traduce BRENAC:

C: Brenac, relwas mas, achout sunals druckart, lesart nis ont fir tun per.
E: Eve, still killing, provokes almost furiously, as the drier hates between their ticket.
 

Secondo livello: EVE traduce CORP

C: Corp, opmin diesget fon bleibis perif, old coicien asco mio, lumil vartes.
E: Eve, towards milliners strange and dull, provokes within it, covering partly.
 

La frase in lingua sconosciuta è seguita dalla stringa {pos}. Compaiono a volte nomi propri, in genere come prime parole di una frase, seguite da virgola. Così KOP è tradotto con Ed. In attesa di un programma utile, bisogna cominciare a raccogliere tutte le parole isolate da una virgola all'inizio di una frase, con corrispondente parola in inglese pure isolata da virgola, tipo "BLEDEED, etc."= "EVE, etc." Le possibilità di una corrispondenza esatta sono massime.

Molto di rado si trovano parole uguali, a quanto sembra, e quando accade pongono più problemi di quanti contribuiscano a risolverne. Anche per concetti come "ora", "talvolta", "occasionalmente", si trova una gran varietà di lemmi diversi.

Informazioni sul dominio

Questo link riporta le informazioni sul dominio di Translatish.com:


Il sito è stato registrato nel 2001 negli USA. Ho letto in un forum che il dominio originale apparteneva a un polacco, se non vado errato a un dentista. Poi sarebbe stato preso e trasformato così. Non so però quanto l'informazione sia attendibile.

Siti simili

Ho scoperto l'esistenza di un sito del tutto simile, scritto nella stessa lingua:


La struttura è identica a quella di Translatish.com, con un'unica eccezione: l'iniziale che marca le frasi in lingua sconosciuta nelle pagini bilingui è B. anziché C., cosa che mi ha fatto dubitare dell'ipotesi che il nome di questo idioma inizi con la lettera C.

Ci sono file pdf scritti nella stessa lingua, che non si riesce a scaricare, perché chiede di fare login. Ho visto che in un sito, accessibile soltanto in copia cache, ci sono anche alcuni link che rimandano a pagine scritte in una conlang di base neolatina e di sapore vagamente occitano chiamata Interlingua, tra cui anche la traduzione di un'opera di Conan Doyle. Poi ho visto un file pdf, sempre inaccessibile, la cui anteprima presenta un testo in basco. Sembra anche che alcuni risultati delle ricerche in Google mostrino scritti nella lingua sconosciuta in siti pornografici di incesto, da cui mi sono tenuto alla larga.

Potrebbe davvero trattarsi di spam? A mio parere siamo di fronte a qualcosa di molto diverso. Mi sono imbattuto in numerose occasioni in splog, ossia blog generati in automatico da macchine apposite che producono testi casuali. Di solito sono usate per inquinare una piattaforma e portarla al collasso. È successo ad esempio con Splinder. Non si tratta dello stesso fenomeno.

P.S.
Durante la compilazione di questo scritto, ho scoperto che esiste, incredibile dictu, anche un sito che riporta traduzioni in italiano:


Le pagine bilingui, in cui le traduzioni in italiano sono marcate con E., sembrano essere ospitate nel sito, nato in francese, come un organismo parassita. Spesso ai testi italiani sono mescolate parole e locuzioni in francese, come se la traduzione fosse stata eseguita automaticamente da quella lingua, con tutte le imperfezioni del caso. 

Reazioni nel Web

1) Un russo si è posto le stesse nostre domande, senza arrivare a nulla di conclusivo.


2) In un sito, Godlikeproductions.com, si ventila l'idea che questa sia la lingua dei fantomatici Illuminati, la setta a cui i complottisti attribuiscono immensi poteri e controllo sul mondo intero. La lista dei tentativi di traduzione trovati in Godlikeproductions.com è completamente erronea. L'autore si basava su rozze assonanze con la lingua inglese, ottenendo banali equivalenze contraddette dal materiale del sito.
SISFIN
è "unhappily" (tra le altre cose), di certo non "sixty"
 

3) Un interessante commento compariva sul sito DIS.4CHAN.ORG, ora distrutto. Anonymous : 2010-03-19 20:45 is very right. There is no obvious redundancy in the translation examples which is very unnatural. Also, translable and translatish makes big efforts to exclude redundancy in the English counterpart as well. No European language matches. Remote languages are unlikely because of the comma-separated phrase fragments being in almost original length. It is certainly not a dumb fake, it is too sophisticated. It looks like a perfect machine translation (this is also what the add says) but obviously the wordbook is not one of the natural language pairs but might well be a random list if not for one side for both - which might exclude any etymological relationship between contextual related words.
Purpose: unknown. Boost you page ranking by including all misspelled words that could ever occur.


Tentativo di compilazione di un glossario

Questo è un glossario di parole dedotte dall'analisi di frasi, assumendo che se un lemma compare all'inizio di una frase seguito dalla virgola, e lo stesso accade nella traduzione, si possa assumere che la parola della lingua sconosciuta sia tradotta da quella inglese. Ecco cosa si ottiene: 

AI = yesterday
AINMI = yesterday
AM = yesterday
BALD = yesterday
CA = yesterday
CICTOU = yesterday
DESMARK = yesterdays
FOODZUG = yesterday
HOMKOA = yesterday
LEURAN = yesterday
NIERMUN = yesterday
NONWEIL = yesterday
PORTOUR = yesterday
RIONE = yesterday
RIPROB = yesterday
ROADRI = yesterday
ROT = yesterday
SAGZENT = yesterday
SPAFORT = yesterday
YET = yesterday
YO = yesterday 

BERMOST = tomorrow
CHENING = tomorrow
CLO = tomorrow
CREERTIO = tomorrow
FOUNDIS = tomorrow
GAINDERN = tomorrow
GRIFE = tomorrow
KEN = tomorrow
LAWFEB = tomorrow
MALAFDON = tomorrow
MUST = tomorrow
NAR = tomorrow
NO = tomorrow 
OGO = tomorrow
RAU = tomorrow
SERUM = tomorrow
SIBVON = tomorrow
SO = tomorrow
SOR = tomorrow
SORLAM = tomorrow
VIENEM = tomorrow
WARDENN = tomorrow
XOR = tomorrow
 

AGDOING = occasionally
ALS = occasionally
DIB = occasionally
DO = occasionally
EST = occasionally 
EU = occasionally
GOUHA = occasionally
GUALTAN = occasionally
IZQUAND = occasionally
KERBEST = occasionally
KIND = occasionally
PEU = occasionally
PIEL = occasionally
RAM = occasionally
RE = occasionally
SEN = occasionally
SEZFO = occasionally
SIC = occasionally
SHORTE = occasionally
STUCKEM = occasionally
TAG = occasionally
TOLD = occasionally
 

Solo poche di queste forme sembrano tra loro compatibili (es. AI - AINMISO - SOR; YET - YOSEN - SEZFO, etc.) e derivate da una stessa radice, mentre il loro numero e la loro varietà sembrano virtualmente infinite, potendosi formare quasi per generazione spontanea.

Il mistero di un bizzarro vocabolo è stato invece risolto: 

MEOKURZ = CONSEQUENTLY; TO BE FOR SEVERAL DAYS; TO PASS ON, etc.

C: Meokurz tiftan baugland apsor hair viport chef eltaitrer nacpou col bih.
E: Christ was in the crypt for three daytimes and three nights.

C: Lorlo unp fronrel cluir vion meokurz tries.
E: Maybe this comes consequently to some people.

C: Lordel elhui cruz femve gesland rammos florask men meokurz trairan pliclu efa sionap.
E: But a juggernaut which is information has past on from that.

Conclusioni

Alla fine, ho deciso di lasciar perdere, perché non si veniva a capo di nulla. Se si tratta di un codice, è al di fuori della mia portata. Per risolvere il mistero di Translatish.com occorre un sequenziatore, un programma che confronti le frasi in lingua sconosciuta con le corrispondenti frasi in inglese, incrociando le parole, cercandone in automatico le corrispondenze.