Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca Adelphi
Numero: 332
Temi: Catarismo, Cristianesimo, dissidenza religiosa,
testi medievali
Pagine: 471 pp.
Formato: Copertina flessibile
Illustrazione in copertina: Beato Angelico, Disputa di San
Domenico e il miracolo del libro
Codice EAN: 9788845912719
Codice ISBN: 884591271X
Link alla scheda:
Biblioteca Adelphi 332
Collana: Biblioteca Adelphi
Numero: 332
Temi: Catarismo, Cristianesimo, dissidenza religiosa,
testi medievali
Pagine: 471 pp.
Formato: Copertina flessibile
Illustrazione in copertina: Beato Angelico, Disputa di San
Domenico e il miracolo del libro
Codice EAN: 9788845912719
Codice ISBN: 884591271X
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Biblioteca Adelphi 332
Risvolto:
Solo una cinquantina di anni fa le dottrine e i riti della più importante eresia cristiana del Medioevo, il catarismo - conflitto tra principio del bene e principio del male, creazione del mondo a opera di Satana, caduta degli angeli ribelli e loro imprigionamento nei corpi materiali, missione salvifica dell’angelo Cristo, cerimonia iniziatica del consolament riservato ai Puri, i Catari appunto -, erano noti quasi esclusivamente attraverso le fonti inquisitoriali e gli scritti, non di rado tendenziosi, degli oppositori cattolici. Da quando, nel 1939, l’erudito domenicano Antoine Dondaine scoprì per caso alla Biblioteca Nazionale di Firenze il Libro dei due princìpi e un Rituale cataro, è emerso a poco a poco dall’oblio un significativo corpus di testi originali, miracolosamente sopravvissuti alla distruzione, che hanno rinnovato la nostra conoscenza di questa grande religione scomparsa: dopo la prima, fortunosa scoperta sono infatti tornati alla luce un secondo Trattato dedicato al tema dei due creatori e dei due mondi, un ispirato scritto apologetico sulla Chiesa di Dio e un commento esoterico al Padre nostro. Il presente volume riunisce tutti questi testi, insieme alla Cena segreta - apocrifo di origine bizantino-slava che illustra il mito cosmogonico dei Catari - e a una preghiera in occitanico al Padre degli spiriti celesti. Questo corpus, di enorme valore storico e spirituale, ricompone finalmente davanti a noi i tratti di un grande movimento religioso che fu al tempo stesso un tentativo di ritornare alla purezza della Chiesa dei primi secoli - alla severità dei suoi costumi, all’austerità dei suoi riti - e forse l’ultimo affioramento, in seno al cristianesimo, di una prospettiva «gnostica» che aveva avuto nello gnosticismo tardoantico e nel manicheismo le sue espressioni più radicali. Una prospettiva che la Chiesa avversò sempre e combatté con persecuzioni feroci, culminate nel grande rogo di Montségur del 1244, vero sigillo dell’epoca catara.
"Padre santo, Dio legittimo degli spiriti buoni, che non hai mai ingannato né mentito né errato, né esitato per paura della morte a discendere nel mondo del Dio straniero - perche noi non siamo del mondo né il mondo è nostro -, concedi a noi di conoscere ciò che tu conosci e di amare ciò che tu ami."
Il curatore:
Francesco Zambon insegna Filologia romanza all'Università di Trento. Specialista di letteratura allegorica e simbolica del Medioevo, si è occupato in particolare di bestiari e del ciclo romanzesco del Graal. Ha curato per Adelphi Il Fisiologo (1975).
Struttura:
Riporto
qui l'indice del volume curato da Francesco Zambon, sperando di invogliare i
navigatori interessati all'argomento a procurarsene una copia e ad
immergersi nella sua lettura.
Indice
Indice
Avvertenza
TRATTATI E RITUALI CATARI
LA CENA SEGRETA O DOMANDE DI GIOVANNI
Premessa
Redazione di Carcassonne
Appendice: Redazione di Vienna
Premessa
Redazione di Carcassonne
Appendice: Redazione di Vienna
IL LIBRO DEI DUE PRINCÌPI
Premessa
Il librero arbitrio
La creazione e i segni universali
I. La creazione
II. I segni universali
Compendio per l'istruzione dei principianti
Contro i Garattisti
Il libero arbitrio
Le persecuzioni
Premessa
Il librero arbitrio
La creazione e i segni universali
I. La creazione
II. I segni universali
Compendio per l'istruzione dei principianti
Contro i Garattisti
Il libero arbitrio
Le persecuzioni
TRATTATO CATARO
Premessa
Trattato dei Manichei
Premessa
Trattato dei Manichei
RITUALI CATARI
Premessa
Rituale occitanico
Rituale latino
Premessa
Rituale occitanico
Rituale latino
IL MANOSCRITTO DI DUBLINO: LA CHIESA DI DIO E COMMENTO AL PADRE NOSTRO
Premessa
La Chiesa di Dio
Commento al Padre nostro
La santa Chiesa
Premessa
La Chiesa di Dio
Commento al Padre nostro
La santa Chiesa
PREGHIERA CATARA
Premessa
Preghiera catara
Premessa
Preghiera catara
Note
Repertorio bibliografico
Indice scritturistico
Repertorio bibliografico
Indice scritturistico
Recensione:
È necessario sfatare un luogo comune che purtroppo è ancora molto diffuso. Secondo moltissime persone, è ritenuto quasi un articolo di fede il fatto che i Catari non abbiano lasciato alcun testo. Nulla di più falso. I testi esistono eccome - e non mi stancherò mai di ripeterlo - anche se quanto ci è sopravvissuto è senza dubbio una piccolissima parte della produzione che dovette esistere. Il negare l'esistenza di testi superstiti è una proficua manovra da parte di chi intende affermare ogni genere di falsità sul Catarismo. Fa parte di una strategia ben organizzata lo spargere inconsistenze che attecchiscono molto bene a causa della diffusa ignoranza ed impreparazione. Prova ne sia che un trattato del Catarismo Radicale della Scuola di Desenzano è stato pubbicato dal domenicano Padre Dondaine nel 1939, eppure la notizia di una simile scoperta non sembra essersi ancora fatta sufficiente strada tra le genti. Il modo di combattere contro la disinformazione esiste e si trova proprio nei libri seri e nello studio. Esorto così chiunque intenda approfondire l'argomento ad acquistare questo pregevole volume a cura del professor Francesco Zambon, valente studioso e docente dell'Università di Trento, dove insegna Filologia romanza. In questo libro sono raccolti tutti i testi catari genuini che sono conosciuti allo stato attuale delle ricerche, corredati con grande abbondanza di spiegazioni.
(Il Volto Oscuro della Storia, 19/12/2009)
Quando acquistai il prezioso libro e lo aprii per la prima volta, i miei occhi caddero subito su alcune frasi, che descrivono in modo mirabile e profondissimo l'essenza stessa della condizione umana su questo orrido pianeta ricolmo di abominazioni:
"Partecipe di entrambi i mondi, l'uomo non ha, in quanto individuo, alcuna dignità ontologica: è soltanto il teatro di una lotta eterna fra le due nature o sostanze che lo formano. Creato in parte da Dio e in parte da Satana, miscuglio di bontà e di malignità, di verità e di falsità, di essere e di nulla, egli è destinato a restare, finché esiste come tale, un tragico nodo di contraddizione e di sofferenza." (cit.)
A distanza di anni mi rendo conto che l'importanza della presente opera è ancor più capitale, dal momento che è in atto una vile strategia negazionista da parte di sedicenti "studiosi" il cui scopo è rimuovere dalla Storia l'esistenza stessa dei Catari e del loro Insegnamento. Non è bastato al tirannico governo francese inquinare la Linguadoca con ogni genere di paccottiglia, prima esoterico-massonica e poi New Age: in una fase successiva dell'offensiva si è messo a finanziare malfattori per far scomparire persino il ricordo della dissidenza religiosa dualista, per dimostrare che non sarebbe mai esistita, per relegarla nel mondo della fantasia. Eppure proprio nelle pagine 403-404 de La cena segreta si riporta la testimonianza di una luce che seppur fievole continua a irradiare qualche debole barlume proprio in Linguadoca. Una donna dell'Alta Ariège ha riportato al folklorista Urbain Gibert un caso singolare: la propria nonna, morta nel 1947, ignorava il Pater della Chiesa Romana, recitando invece una lunga preghiera. Il testo in occitano iniziava con queste parole: "Payre sant, Dieus dreyturier das bons esperits". Si tratta proprio della preghiera insegnata da Peire Autier ai Credenti, che compendia gli insegnamenti della Chiesa dei Buoni Uomini, tanto da poter esserne considerata un sintetico catechismo. Trovo che sia un peccato non conoscere il nome della coraggiosa credente occitana e della sua nipote. Mi sento commosso quando penso a questa dimostrazione che anche nei contesti più ostili la Fede è in qualche modo sopravvissuta.
Altre recensioni e reazioni nel Web
Sul sito www.ibs.it il tema del libro è classificato come "Culti e sette cristiani e quasi cristiani".
Marco (un mio omonimo) nel lontano 2005 ha scritto:
"Manuale che illustra in modo esaustivo la dottrina, teologia e religione dei Catari avvalendosi di tutte le fonti originarie medievali di questo credo dualista; fonti riportate in quest'opera nella loro interezza. L'autore per di più introduce importanti nozioni storico-sociali-culturali dei secoli medievali nei quali questa eresia si sviluppò al fine di rendere al lettore un quadro completo sotto ogni punto di vista. Ottimo libro."
Sul sito www.amazon.it il tema del libro è classificato come "Protestantesimo e chiese protestanti".
Monsieur ha scritto nel 2018 una recensione in odor di decostruzionismo, che riporto a titolo d'esempio:
"Molto si è parlato dell'eresia catara e di coloro che l'hanno praticata e veicolata; poco, in realtà se ne conosce. Il presente testo ha l'indubbio merito di fare raccolta di quello che è uscito fuori nel tempo in vari siti. Di fatto non offre sostanziali novità, tuttavia consente una ordinata e chiara ricognizione di origini, varianti e riti ad essa legati. Di per sè, come possibile variante del cristianesimo, non contiene nulla di veramente rivoluzionario o seriamente stravolgente, anche se volendo, o non sapendo, sarebbe stato facile presumerlo. L' impotanza del catarismo sembra risiedere, soprattutto, nelle circostanze drammatiche che hanno accompagnato la sua fine e nel particolare periodo storico, i primi secoli del secondo millennio, che ha visto, in Europa, grandi crisi e profondi rivolgimenti e soprattutto la nascita e il protarsi di quel feroce strumento che furono le crociate, il cui eco e la cui funzione politica, purtroppo, sono ancora nell'aria.
Buona, dunque la parte storica e quella reativa all'ideologia; noiosa e riempitiva quella dedicata ai riti."
Le recensioni reperibili nel Web sono in genere abbastanza positive, anche se si trova qua e là qualche accento critico. Ricordo tuttavia un tale R., che ebbe una reazione violentissima alla lettura del volume. Era costui un individuo bizzarro, collerico e biondiccio, animato da un odio immotivato e feroce nei confronti dei Catari, tanto da farmi sospettare che potesse essere abitato dallo spirito immondo di uno sgherro di Simon de Montfort.