Nella lingua longobarda esisteva il vocabolo *gahagi "bosco riservato", che ci è attestato nella forma latinizzata gahagium. Di questa parola è nota la comune variante *kahagi, attestata come cahagium: il prefisso germanico ga- ha spessissimo la variante ca- in longobardo. Questa desonorizzazione è ben nota nell'area dell'alto tedesco: il prefisso ka- si trova anche in antico bavarese. L'origine ultima del prefisso è la stessa forma indoeuropea *kom- da cui discende anche il ben noto latino cum, com-, con-, co-. La radice hagi- che forma la parola *ga-hagi è la stessa che si trova nell'inglese haw "recinzione" e hedge "siepe; barriera", nel tedesco Hain "boschetto", Hag "siepe" e Hecke "siepe, cespuglio; macchia". Il perfetto corrispondente tedesco di *gahagi è Gehege "recinto".
Veniamo ora alle evoluzioni del longobardismo in questione nei volgari italiani. A settentrione evolve in gaggio e in gazzo. In Toscana presenta invece un ben diverso sviluppo: diviene infatti cafaggio, con la variante caggio. Dalla parola cafaggio deriva anche cafaggiaio, che significa "boscaiolo". La consonante velare longobarda /g/, seguita da semiconsonante palatale si è palatalizzata in volgare neolatino, ma non è questo ciò che intendo rimarcare. Quello che salta agli occhi è lo sviluppo toscano della consonante longobarda /h/. Occorre innanzitutto dire che la /h/ iniziale di parola originaria ha cessato presto di essere pronunciata: in Rotari troviano arigawerc "attrezzature militari" per harigawerc - alla lettera "opera dell'esercito" - e così pure andegawerc "attrezzi di casa" per handegawerc - alla lettera "opera manuale" (trascrivo con -w- la sequenza -uu- dei codici). Il suono permaneva invece tra due vocali: gamahalos, glossato confabulati, e via discorrendo. In altre parole, quando nuove aspirate (fricative e affricate) si sono sviluppate a partire dalla seconda rotazione consonantica, /h/ iniziale non si pronunciava più.
Reductio ad absurdum
Ora, se nelle parlate toscane dei secoli VIII-XI fosse esistita la gorgia come parte dell'eredità etrusca, sarebbe esistito il suono /h/. I nostri avversari affermano questo esplicitamente. Si dimostra che se questo fosse accaduto, il termine cahagium non sarebbe passato in toscano come cafaggio, ma come *cahaggio, e sarebbe stato scritto in modo ipercorretto come *cacaggio. Invece vediamo come la /h/ intervocalica longobarda è stata adottata come /f/. Questo perché /f/ era il suono toscano dell'epoca più vicino a /h/. Non esisteva dunque alcuna gorgia, che si è sviluppata in epoca successiva.
Q.E.D.
Q.E.D.
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