sabato 20 dicembre 2014

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: LE DECINE DA 20 A 90

In latino le decine da 20 a 90 forniscono prove dirette e molto interessanti del trattamento della consonante velare (dura) /g/ davanti a vocale anteriore /i/. Riporto i numerali in questione:

viginti
triginta
quadraginta
quinquaginta
sexaginta
septuaginta
octoginta
nonaginta 

Questa è la pronuncia classica dei numerali elencati, che ha dovunque il suono duro /g/ (la gh di ghiro):

/wi:'ginti:/
/tri:'ginta:/
/kwadra:'ginta:/
/kwinkwa:'ginta:/
/seksa:'ginta:/
/septua:'ginta:/
/okto:'ginta:/
/no:na:'ginta:/ 

Questa è una panoramica delle decine da 20 a 90 in quattro lingue romanze (italiano, antico provenzale, spagnolo e francese):

Italiano

venti
trenta
quaranta
cinquanta
sessanta
settanta
ottanta
novanta
 

Occitano (antico provenzale) 

vint
trenta
quaranta
cinquanta
seissanta
setanta
ochanta
nonanta

Spagnolo

veinte
treinta
cuarenta
cincuenta
sesenta
setenta
ochenta
noventa

Francese:

vingt
trente
quarante
cinquante 
soixante

N.B. Le decine superiori si formano in altro modo: soixante-dix, quatre-vingt, quatre-vingt-dix.

Nella pronuncia ecclesiastica del latino, i numerali in questione suonano in questo modo, con l'affricata /dʒ/ (la g di giorno):

/vi'dʒinti/
/tri'dʒinta/
/kwadra'dʒinta/
/kwinkwa'dʒinta/
/seksa'dʒinta/
/septwa'dʒinta/
/okto'dʒinta/
/nona'dʒinta/ 

Come si può ben vedere, gli esiti nelle lingue romanze sono del tutto incompatibili con la pronuncia ecclesiastica sopra riportata e puntano invece a una pronuncia del latino volgare tardo con una debole semiconsonante /j/:

/'βi:(j)inti/
/'tri:(j)inta/
/kwa'dra:(j)inta/
/kwin'kwa:(j)inta/
/se'ksa:(j)inta/
/sep'twa:(j)inta/
/ok'twa:(j)inta/

/no'na:(j)inta/ 

Le forme per 80 e 90 nelle lingue romanze considerate sono chiaramente analogiche, a parte l'occitano nonanta, e non continuano direttamente quelle latine.

Si vede che nella terminazione -aginta l'accento è retratto e che la consonante /g/ non si è palatalizzata in /dʒ/, ma in /j/ (la i di iena), per poi addirittura sparire: si è così formato un dittongo -ai-. Si vede con la massima evidenza che mentre in Italia la terminazione -áinta risultante ha dato -anta, il dittongo -ai- si è invece monottongato in -e- in Spagna, dove si è avuto lo sviluppo -enta. Il processo di usura fonetica è stato abbastanza rapido: come riportato dal Grandgent, troviamo quarranta per quadraginta in un'iscrizione forse da datarsi al V secolo (Pirson, 97).

Per quanto riguarda viginti e triginta, la prima vocale -i-, lunga in latino classico, ha subito correptio ed ha attratto l'accento. In un'iscrizione ravennate del VI secolo in caratteri greci abbiamo βειεντι (Schuchardt, Vok. II, 461). I grammatici ancora in epoca abbastanza tarda cercarono di opporsi alle abitudini fonetiche della plebe nella pronuncia dei numerali: per esempio Consenzio segnala tríginta come una falsa pronuncia. La retrazione dell'accento sorse chiaramente quando i numerali erano usati prima del sostantivo a cui si riferivano: c'era la tendenza ad allontanare il più possibile l'accento secondario da quello principale, così quadragínta hómines divenne quadráginta hómines. In ogni caso non è un mistero che anomalie fonetiche si incontrano molto spesso nei numerali.

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