Procediamo con la ricostruzione della lingua preromana della Sardegna a partire dai dati disponibili, dando origine a una conlang nuragica il più possibile realistica.
Nella lingua paleosarda i sostantivi e gli aggettivi non presentano alcuna distinzione tra i generi. Il concetto a noi familiare dei nomi maschili che escono in -o e dei nomi femminili che escono in -a semplicemente non esiste. La struttura grammaticale è tipicamente agglutinante. La declinazione ha numerosi casi formati tramite suffissi molto diversi da quelli di una lingua indoeuropea. Cominciamo a trattarne alcuni.
Un sostantivo può dare origine a derivati con funzione genitivale tramite il suffisso -ENE, con la variante -ENI, che corrisponde in tutto e per tutto al genitivo basco in -en. Il suffisso in questione attrae l'accento. Questi sono alcuni esempi:
ARANA, ARANI = valle
ARANENE = della terra
DURE, LURI = terra
DURENE, LURENE = della terra
ISTI = palude
ISTENE = della palude
ISTENE = della palude
KAR(R)A = roccia
KAR(R)ENE = della roccia
KAR(R)ENE = della roccia
ORTU = valle
ORTENE = della valle
ORTENE = della valle
URA = acqua
URENE = dell'acqua
URENE = dell'acqua
Queste formazioni non vanno confuse con i composti in cui -ENI, -ENE è derivato da GENI "cima", corrispondente al basco -gain: li si distingue perché la vocale finale della parola non viene elisa:
ORTU = valle
ORTUENI = cima della valle
ORTUENI = cima della valle
SORO = terreno
SOROENI = cima del terreno
SOROENI = cima del terreno
Il dativo dei sostantivi si forma tramite il suffisso -I, corrispondente al dativo basco in -i. Questa terminazione può aggiungersi direttamente al tema della parola oppure sostituire la vocale finale del nominativo con -EI, -AI. Tutte queste varianti attraggono l'accento. Esempi:
ARANAI, ARANEI = alla valle
DUREI, DURAI, LUREI, LURAI = alla terra
ISTEI, ISTIAI = alla palude
KAR(R)AI = alla roccia
ORTUI, ORTEI, ORTAI = alla valle
UREI, URAI = all'acqua
I dativi in questione posseggono anche una funzione corrispondente a quella del suffisso basco -aga, molto usato per derivare toponimi. Così UREI, URAI potrà avere anche il significato di "luogo dell'acqua", "luogo acquoso".
Il locativo si forma aggiungendo -(A)NA, con la variante -(I)NI o -NE, direttamente al tema della parola. Questa terminazione, che corrisponde al basco -n (es. Bilbon "in Bilbao"), se aggiunta a vocale non attrae l'accento. Esistono numerose anomalie dovute a processi di varia natura. Esempi:
ARANNA, ARAUNA (-NE) = nella valle
DÚRANA, LÚRINI = nella terra
ISTÍUNA, ÍSTINI = nella palude
KÁR(R)ANA = nella roccia
ÓRTANA, ÓRTINI = nella valle
ÚRANA = nell'acqua
Si forma un aggettivo con funzioni di genitivo attributivo tramite il suffisso -KO, analogo alla terminazione basca in -ko. Questo suffisso si aggiunge, quando è possibile, direttamente alla radice della parola senza vocale intermedia. Esempi:
ARANKO = della valle
DURKO, LURKO = di terra
ISTIRKO = di fango, palustre
NURKO = di pietra
ÓRTIKO = della valle
URKO = d'acqua
Lo strumentale esce in -SSA e corrisponde al basco -z. Traduce anche il concetto di "insieme a".
DURISSA, DURUSSA = con la terra
NURASSA, NURISSA = con la pietra
ORTUSSA = con la valle
URASSA = con l'acqua
Con il suffisso -PE si esprime il concetto di "sotto" (basco behe, -pe).
DURPE, LURPE = sotto terra
KARROPE = sotto la roccia
NURPE, NURROPE = sotto la pietra
URPE = sotto l'acqua
I collettivi sono formati con i suffissi -ARA, -ORO, -ÉNNERO, -ÁNNARO, con diverse varianti. Questi suffissi non attraggono l'accento.
ÁLLARA = pascoli
ÁRDARA = pecore
MÁNDARA = cavalli
ISTÉNNERO = paludi
I plurali sono formati aggiungendo -AKE alla radice dopo aver soppresso la vocale finale. È l'esatto equivalente del basco -ak, che deriva da un precedente *-age. Esistono per alcuni nomi anche le varianti -IKE e -AIKE.
Questi plurali si declinano esattamente come i singolari:
ARANAKE = valli
Genitivo:
ARANAKENE = delle valli
Dativo:
ARANAKEI = alle valli
Se un nome morfologicamente plurale è usato al singolare, il suo plurale si formerà aggiungendo i suffisso collettivo -ARA, -ORO e varianti.
NURAKE = castello
NURÁKARA = castelli
NURÁKARA = castelli
I pronomi dimostrativi seguono il sostantivo, dando origine a forme complesse.
Per dire "questo" si suffigge -KARA alla radice, per quanto possibile senza vocale.
ARÁN-KARA = questa valle
DÚR-KARA, LÚR-KARA = questa terra
NÚR-KARA = questa pietra
ORTÚ-KARA = questa valle
ÚR-KARA = quest'acqua
DÚR-KARA, LÚR-KARA = questa terra
NÚR-KARA = questa pietra
ORTÚ-KARA = questa valle
ÚR-KARA = quest'acqua
I suffissi della declinazione si aggiungono al pronome, non alla radice del sostantivo.
Genitivo:
ARAN-KARENE = di questa valle
DUR-KARENE, LUR-KARENE = di questa terra
NUR-KARENE = di questa pietra
ORTU-KARENE = di questa valle
UR-KARENE = di quest'acqua
DUR-KARENE, LUR-KARENE = di questa terra
NUR-KARENE = di questa pietra
ORTU-KARENE = di questa valle
UR-KARENE = di quest'acqua
Dativo:
ARAN-KAREI, -AI = a questa valle
DUR-KAREI, LUR-KAREI, -AI = a questa terra
NUR-KAREI, -AI = a questa pietra
ORTU-KAREI, -AI = a questa valle
UR-KAREI, -AI = a quest'acqua
DUR-KAREI, LUR-KAREI, -AI = a questa terra
NUR-KAREI, -AI = a questa pietra
ORTU-KAREI, -AI = a questa valle
UR-KAREI, -AI = a quest'acqua
I plurali sono in -KARAIKE:
ARAN-KARAIKE = queste valli
DUR-KARAIKE, LUR-KARAIKE = queste terre
NUR-KARAIKE = queste pietre
ORTU-KARAKE = queste valli
UR-KARAIKE = queste acque
DUR-KARAIKE, LUR-KARAIKE = queste terre
NUR-KARAIKE = queste pietre
ORTU-KARAKE = queste valli
UR-KARAIKE = queste acque
Il corrispondente in basco di queste formazioni pronominali in -KARA, pl. -KARAIKE, è il famoso articolo determinativo in -a (pl. -ak, antico -aak) che non ha sempre avuto la forma odierna. Deriva infatti dall'agglutinazione di un pronome har "quello" (pl. haiek). Così lurra "la terra" < *luR-(h)ar. Se si considera la protoforma basca, si comprende bene l'origine e la natura della forma paleosarda.
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