domenica 24 settembre 2017

LONGOBARDO RICOSTRUITO: UNA FORMULA PER BENEDIRE LA CASA CONTRO IL DIAVOLO

Testo in longobardo (ricostruito), con introduzione in latino: 

AD SIGNANDUM DOMUM CONTRA DIABOLUM. GUELA, GUECT, THAZ THU GUAIST, THAZ THU GUECT AISSIST, THAZ THU NI GUAIST NOH NI CHANST QUEDAN CNOSPINCHI. 

Trascrizione fonologica (semplificata): 

/ad sig'nandum 'domum kontra 'djabolum. 'gwɛla, 'gwɛkt, θats 'θu: 'gwaist, θats 'θu: 'gwɛkt 'ais̪s̪ist, θats 'θu: ni 'gwaist 'nɔχ ni 'khanst 'khwɛdan 'knɔspinki/   

Traduzione:

Per benedire la casa contro il diavolo.
Bene, spirito, che tu sappia che sei chiamato spirito.
Che tu non sappia né possa pronunciare incantesimi.

Testo di partenza in antico alto tedesco (alemannico, X sec.), con introduzione in latino:

Ad signandum domun contra diabolum. Uuola, uuiht, taz tu uueist, taz tu uuiht heizist,
Taz tu neuueist noch nechanst chedan chnospinci.

Per maggiori informazioni cfr. Eleonora Cianci, Incantesimi e benedizioni nella letteratura tedesca medievale (IX-XIII sec.), Kümmerle Verlag, Göppingen, 2004.

Commenti:

L'unico termine che presenta notevoli difficoltà nel testo in antico alto tedesco è chnospinci, che è un hapax. Su questa bizzarra parola gli accademici si sono sbizzarriti, riuscendo a produrre una grandissimo numero di inconsistenze. Quasi tutte le interpretazioni identificano in chnospinci un nome del Diavolo, anche se anche un poppante capirebbe che questo non è possibile, dal momento che a reggere questa parola è il verbo chedan "dire", "pronunciare". Quindi lo chnospinci deve essere qualcosa che si pronuncia, come un incantesimo, una formula, una diavoleria.

Poche, confuse e inconsistenti le proposte riportate dalla Cianci. Ho trovato nel Web il lavoro di uno studioso, Giorgio Dolfini, che arriva ad accostare chnospinci alla parola beng, che nella lingua romaní indica il Diavolo, citando come esilissima prova il medio alto tedesco (alemannico) binggis "pene" e un gran numero di altre forme dialettali di simile aspetto ma dalla semantica molto vaga (es. "calcio", "protuberanza", "trascinarsi malato", "zotico", etc.). Il punto è che nel X secolo in Europa non esisteva nemmeno l'ombra di un rom o di un sinti, così chnospinci non può essere accostato a una parola romaní: la proposta implica un anacronismo e va cestinata senza pietà. Questo è l'url del lavoro di Dolfini: 


Analizzate tutte le proposte fatte finora, ne formulo una mia. Partendo dal fatto che esiste un vocabolo knop(p) "coboldo" (mai citato come *chnosp-), e che il nesso -ps- compie spessisimo metatesi in -sp-, come lo stesso Dolfini ammette, arrivo a ricostruire la forma come composto criptico, ormai oscuro, formato da knop- e da singan, sincan "cantare", anche con l'accezione di "incantare". Così da un più antico *chnop-sinci "canto del demonio", "incantamento", sarà derivato chnospinci - per quanto la formazione posa apparire peculiare.

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