sabato 26 luglio 2014

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: LA LABIOVELARE SORDA SEMPLIFICATA

Richiamo l'attenzione su alcune parole latine: QUINQUE, COQUERE, TORQUERE, LAQUEUS. Le forme italiane evolute da questi vocaboli sono rispettivamente CINQUE, CUOCERE, TORCERE, LACCIO, tutte con consonante palatale. Neppure tra gli stolti si trova una sola persona che oserebbe attribuire una consonante affricata ai lemmi latini in questione: è della massima evidenza che anche coloro che utilizzano la pronuncia ecclesiastica per leggere i classici usano in questi contesti una consonante labiovelare /kw/ identica a quella dell'italiano quando.

Coloro che con somma arroganza pretendono di retrodatare la pronuncia ecclesiastica all'infinito nel tempo, non possono ovviamente spiegare come questo mutamento sia potuto avvenire. Siccome per questi individui, data la loro totale mancanza di conoscenza e di metodo, il suono palatale non sarebbe il prodotto di un'evoluzione fonetica, ma qualcosa di connaturato alla presenza di una vocale anteriore seguente, ecco che non sono in alcun modo in grado di comprendere il fenomeno sopra esposto.

La spiegazione è invece molto semplice e comprensibile: a un certo punto nel latino volgare si è realizzata una semplificazione della labiovelare sorda /kw/, in alcuni casi dovuta a processo di dissimilazione o ad analogia, che ha portato a realizzare le parole in questione come /'kinkwe/, /'kokere/, /'torkere/, /'lakius/. In quinque si è avuta dissimilazione: delle due labiolvelari sorde si è mantenuta soltanto la seconda. In coquere è possibile l'effetto di coquus "cuoco", pronunciato /'kokus/, che ha dato origine per analogia a un genitivo /'koki:/ e di qui a /'kokere/, e via discorrendo.

In laqueus la semivocale -e- ha contribuito a rendere muto l'elemento labiale; in torquere un fenomeno simile è partito dalla prima persona singolare torqueo, estendendosi poi per analogia all'intera coniugazione (il che deve aver anche favorito il cambiamento del paradigma, da torqueo /'torkweo:/, torques /'torkwe:s/, torquere /tor'kwe:re/ a *torco /'torko:/, *torcis /'torkis/, *torcere /'torkere/).

Una volta prodottasi una semplice occlusiva velare seguita da vocale anteriore (e, i), ecco che questa consonante ha cominciato ad essere intaccata e a diventare prima k', poi t', quindi ts' e infine in alcune regioni della Romània (es. Italia centrale e meridionale, Dacia), il suono palatale che ancora abbiamo in cinque, cuocere, torcere, laccio. Questo indica senza dubbio che il processo di palatalizzazione ha cominciato ad agire dopo l'epoca classica, giungendo a compimento in epoca tarda. Se i suoni affricati fossero stati primitivi, un tale processo non sarebbe stato possibile ed avremmo ancora una consonante velare in tale contesto fonetico. Questo dimostra al di là di ogni dubbio la fallacia e l'antiscientificità degli argomenti sostenuti dai propugnatori della pronuncia ecclesiastica ab aeterno: le loro idee si collocano nell'ambito della pseudoscienza.

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