sabato 8 novembre 2014

IL MISTERO DEL PIPPOLOGIO

Nella città di Seregno alcuni pasticcieri producono in occasione dell'Epifania un pane dolce di forma fallica, che dal volgo è chiamato pippologio. Non ho trovato alcuna documentazione in rete di questa usanza, e sono incerto sull'etimologia dello strano nome - che non va confuso con neologismi come pippologo e pippologico, riferiti a masturbazioni mentali (da pippa). 

Il nome del dolciume è chiaramente un composto di pippo, termine colloquiale deonomastico che indica il membro virile e quindi una persona idiota. La seconda parte è invece oscura. Forse si tratta di una creazione arbitraria per far sembrare il nome una forma dotta (calcata su orologio?). 

Le alternative non sono numerose. Mi è venuto in mente che potrebbe essere un'abbreviazione di un ipotetico "pippo logico", ossia "membro virile dotato di parola", pronunciato *pippologi(h)o da un altrettanto ipotetico pasticciere toscano migrato in Brianza. In tal caso, sarebbe un prestito da una forma affetta da gorgia - anche se non mi risulta che una locuzione di questo genere sia usata in Toscana. L'unico altro suggerimento mi è stato dato dall'amico Watt, che ipotizzava una contrazione da un originario *pippo-elogio, ossia "elogio del pippo". Resto però dubbioso: non mi risultano formazioni analoghe, contrarie al modo di creare composti in italiano.  

La parola mi è stata riferita da più fonti. In un'occasione mi è stato precisato che si tratta di un termine dialettale, che sarebbe stato quindi italianizzato nella forma. Non sono tuttavia riuscito a capire da quale vocabolo lombardo il termine pippologio sia stato ricavato per adattamento. Infatti dalla fonetica sembra appartenere a un dialetto lombardo così come pizza sembra un termine anglosassone.  

Il pippologio è fatto di pasta brioche e ha la forma di un pene eretto con testicoli ben formati. La glassa posta sulla sua sommità rappresenta lo sperma con crudo realismo. Dall'asta si protende un braccino che regge un piccolo cestello con dentro alcune caramelle. La cosa è molto inconsueta, essendo la Brianza legata a forme di rancido clericalismo e poco amante di qualsiasi menzione di cose ritenute sconvenienti. Del resto, messe di fronte alla natura fallica del dolce, non poche persone hanno negato ogni accostamento sessuale, dicendo che rappresenterebbe un semplice pupazzo. 

Non sono riuscito a sapere se si tratta di una tradizione inveterata o di un'usanza recente, e neppure se sia diffusa in altri paesi lombardi o di altre parti d'Italia. Posso soltanto dire che alcuni miei amici che abitano ad Albiate, a poca distanza da Seregno, non hanno mai saputo nulla di questo dolciume e si sono sorpresi non poco quando lo hanno visto per la prima volta. La domanda è aperta a tutti. C'è qualcuno che ha un'idea sulla sua origine? 

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