Questo ha scritto l'amico Watt sul suo blog Etymos, purtroppo scomparso assieme a Splinder:
Monza - La tradizione vuole che sia stata fondata da Teodolinda, la quale, avuta a Pavia la visione di una colomba che le comandò di fabbricare una chiesa nel luogo che essa le avrebbe indicato, in tre successivi luoghi, fra cui Milano e Sesto, si vide apparire la colomba che la indusse a proseguire, dicendole tre volte "etiam!" 'ancora!'. Giunta nel luogo ove poi sorse Monza, la colomba disse "modo", cioè 'ora sì'. La leggenda, illustrata nei dipinti della cappella di Teodolinda a Monza, offre anche un'interpretazione del toponimo che, tra le forme storiche, presenta anche la variante "Modoctia"*. Non è questa l'unica congettura proposta in passato dagli eruditi. Si può ricordare anche un accostamento a monte, al latino modica (curtis), e in particolare al toponimo tedesco Magonza, l'antica Maguntia; di ritorno da questo luogo, i legionari romani, al seguito di Druso, avrebbero fondato Monza sul sito di Modicia (una delle forme medievali di Monza), centro che sarebbe appartenuto ai Galli. Il nome della città è documentato dall'anno 768, poi 892 ecc. come Modicia, Moedicia, Moeditia, Moicia. Verosimilmente, la forma base dev'essere Modicia, con l'accento sulla prima sillaba, poi *Mo(d)cia, con successiva epentesi di n, mentre Modoetia, Modoecia sono rifacimenti eruditi. Quanto a Modicia, si tratta, molto probabilmente, di un personale latino Modicia. D'accordo per la vera etimologia; ma quanto è più bella, la leggenda! Tornerò presto, insieme al porco semilanuto!
* Verosimilmente un refuso per Modoetia.
Partendo da un mio stringato intervento dell'epoca, faccio qualche precisazione sull'origine di Monza. Le varianti Modicia, Moedicia, Moeditia, Modoetia sono tali da suggerire che l'etimo della parola non sia da un nome personale latino. Questo escamotage così caro agli studiosi di toponomastica va di certo ridimensionato. Anche la posizione dell'accento sulla prima sillaba confuta l'origine latina.
Ci è nota un'iscrizione frammentaria di epoca romana che fornisce una prova dell'antichità del toponimo, attestando che gli abitanti di Modicia erano chiamati Modiciates. Il testo è HERCVLI MODICIATES IOVENII, chiaramente una dedica ad Ercole da parte di membri della gioventù di Monza, scritta in un latino grossolano (notare Iovenii per Iuvenes). La formazione in -ates è tipica di molti nomi etnici celtici e preceltici: il suffisso si trova documentato in etnonimi dei Liguri (Genuates, Deciates, Ilvates), dei popoli alpini (Focunates, Nantuates, Catenates, Rucinates), di popoli italici (Arpinates, Capenates) e degli Etruschi (Felsinates, etc.). Modiciates elimina chiaramente l'ipotesi della Modica Curtis, così come l'accostamento a Maguntia. Chi ha prodotto tali proposte etimologice ignorava evidentemente non soltanto le testimonianze dell'epigrafia, ma anche l'opera dello storico longobardo Paolo Diacono, che cita espressamente Monza come Modicia.
A proposito della leggenda di Teodolinda relativa alla fondazione di Monza, qualcuno ha tentato una manipolazione simile per Venezia, interpretata assurdamente come "veni etiam"! Racconti di questo genere sono risibili e sconcertanti, ma non bisogna stupirsi più di tanto, vista l'epoca in cui sono stati prodotti. La totale mancanza di nozioni linguistiche elementari e di metodo era la norma persino tra gli eruditi, che in non pochi casi piegavano l'evidenza all'ideologia. Sorvoliamo sul fatto la colomba avrebbe dovuto parlare in longobardo a Teodolinda - progenie di nobilissimi Letingi e di Bavari - e che non è detto che la sovrana avesse una qualche nozione della lingua latina. Se la storiella fosse vera, il nome sarebbe stato composto come un improbabile *Etiammodo, riportando la narrazione che prima la colomba avrebbe detto "etiam" per incitare la Regina dei Longobardi, e solo alla fine "modo" (un po' come un gioco infantile del tipo "acqua", "fuochino" e "fuoco"). Mi è capitato di leggere un'altra favola meritevole di irrisione e di scherno in un libro di racconti scritti in dialetto brianzolo: la fondazione di Monza era sempre attribuita a Teodolinda, ma non si faceva menzione della colomba. Nell'atto della consacrazione, il vescovo avrebbe detto "modo", e la Regina avrebbe risposto "etiam".
A questo punto non resta che cercare di capire da quale radice il toponimo Modicia e l'etnonimo Modiciates possano essere derivati. Il nome dello stanziamento potrebbe essere derivato da quello di una divinità femminile, a sua volta formato dall'indoeuropeo *med- / *mod- "misurare", che in ultima istanza si ritrova anche nel latino modus. Tuttavia non si può nascondere che gli esiti romanzi fanno piuttosto ricostruire una vocale lunga: la pronuncia originale sarà stata /'mo:dikia/. Anche le varianti col dittongo in prima sillaba (Moedicia, Moeditia) creano non pochi problemi. Pur con tutte le incertezze del caso, si potrebbe pensare al celtico *moudo- "nobile, buono", da cui deriva l'irlandese muadh.
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