Premesso che non sono un trekker (non condivido il culto del futuro archeologico di quella setta), pongo l'attenzione su un'interessantissima questione sollevata in Facebook da Lukha Kremo Baroncinij sulla natura della lingua dei Klingon:
"L'idea stessa della lingua Klingon è ingenua, la lingua è il risultato fonetico di una cultura stratificata, che pure l'esperanto ha."
A parer mio le stratificazioni culturali si riflettono direttamente in stratificazioni lessicali. In una lingua le stratificazioni del vocabolario sono infatti dovute a molteplici influenze da parte di altre lingue, occorse in diversi periodi storici. Oltre alle parole ereditate per via diretta e ininterrotta fin dalle origini della lingua, esistono elementi di vario genere:
1) parole di sostrato, dovute a lingue preesistenti;
2) parole di superstrato, dovute a lingue di popoli dominatori;
3) parole di adstrato, dovute a lingue di popoli vicini o comunque interagenti;
4) parole erranti (Wanderwörter), dovute a influenze culturali e commerciali a distanza, anche senza contatto diretto tra popoli;
5) dottismi, dovuti a lingue dotate di prestigio culturale e usate a scopi religiosi, letterari o scientifici.
2) parole di superstrato, dovute a lingue di popoli dominatori;
3) parole di adstrato, dovute a lingue di popoli vicini o comunque interagenti;
4) parole erranti (Wanderwörter), dovute a influenze culturali e commerciali a distanza, anche senza contatto diretto tra popoli;
5) dottismi, dovuti a lingue dotate di prestigio culturale e usate a scopi religiosi, letterari o scientifici.
Ad esempio, nella lingua italiana mettiamo in evidenza varie stratificazioni:
I - lessico ereditato dal latino volgare e dottismi reintrodotti:
a) vocaboli di origine latina presi dall'etrusco, volgari e dotti: mondo, persona, satellite, milite, etc.;
b) vocaboli di origine latina presi da lingue italiche: bue, lupo, scrofa, etc.;
c) vocaboli di origine latina presi da lingue celtiche: carro, camicia, allodola, salmone, cervogia, etc.;
d) vocaboli di origine latina presi dal greco, anche attraverso un intermediario etrusco: oliva, mandorla, cima, àncora, etc.; e) elementi introdotti direttamente dal latino e dal greco nella lingua letteraria: floreale, diabolico, taurino, ecclestiastico, plumbeo, aureo, vigilia, quadrivio, bellico, puerile, poetico, nautico, filosofia, etc.; f) altro.
a) vocaboli di origine latina presi dall'etrusco, volgari e dotti: mondo, persona, satellite, milite, etc.;
b) vocaboli di origine latina presi da lingue italiche: bue, lupo, scrofa, etc.;
c) vocaboli di origine latina presi da lingue celtiche: carro, camicia, allodola, salmone, cervogia, etc.;
d) vocaboli di origine latina presi dal greco, anche attraverso un intermediario etrusco: oliva, mandorla, cima, àncora, etc.; e) elementi introdotti direttamente dal latino e dal greco nella lingua letteraria: floreale, diabolico, taurino, ecclestiastico, plumbeo, aureo, vigilia, quadrivio, bellico, puerile, poetico, nautico, filosofia, etc.; f) altro.
II - prestiti da lingue diverse a partire dal latino tardo:
a) elementi di sostrato provenienti da lingue locali preromane, indoeuropee e non indoeuropee (lingue italiche, ligure, etrusco, etc.): bifolco, debbio, lampone, faraglione, farfalla, gora, etc.;
b) elementi di superstrato gotico e longobardo: bega, tacca; zacchera, zaino, strozza, arraffare, trincare, strale, etc.;
c) elementi di adstrato arabo: algebra, tara, tariffa, cifra, zero, cotone, etc.;
d) elementi di adstrato francese, assimilati e non assimilati: comodino, beige, purè, abat-jour, garage, etc.;
e) strati di vocabolario di origine inglese, soprattutto culturale e tecnico: film, manager, computer, mouse, etc.;
f) altro.
a) elementi di sostrato provenienti da lingue locali preromane, indoeuropee e non indoeuropee (lingue italiche, ligure, etrusco, etc.): bifolco, debbio, lampone, faraglione, farfalla, gora, etc.;
b) elementi di superstrato gotico e longobardo: bega, tacca; zacchera, zaino, strozza, arraffare, trincare, strale, etc.;
c) elementi di adstrato arabo: algebra, tara, tariffa, cifra, zero, cotone, etc.;
d) elementi di adstrato francese, assimilati e non assimilati: comodino, beige, purè, abat-jour, garage, etc.;
e) strati di vocabolario di origine inglese, soprattutto culturale e tecnico: film, manager, computer, mouse, etc.;
f) altro.
Allo stesso modo possiamo analizzare il lessico della lingua inglese:
I - lessico ereditato dal germanico comune o da un suo sottogruppo (germanico occidentale):
a) vocaboli antichi privi di etimologia indoeuropea e ascrivibili a un sostrato perduto: sea, soul, blood, threshold, sheep, to drink, to help, etc.
b) vocaboli antichi presi dal celtico: lead, leather, rich, etc.
c) vocaboli antichi presi dallo scitico: path, hamster, etc.
d) vocaboli presi dal latino di epoca imperiale: wine, copper, pound, inch, etc.
a) vocaboli antichi privi di etimologia indoeuropea e ascrivibili a un sostrato perduto: sea, soul, blood, threshold, sheep, to drink, to help, etc.
b) vocaboli antichi presi dal celtico: lead, leather, rich, etc.
c) vocaboli antichi presi dallo scitico: path, hamster, etc.
d) vocaboli presi dal latino di epoca imperiale: wine, copper, pound, inch, etc.
II - presiti successivi da lingue diverse:
a) elementi di adstrato latino, tecnici o legati alla cristianizzazione (la cui origine ultima è spesso greca): monk, nun, bishop, chalk, cheese, etc.;
b) elementi di sostrato celtico britannico: hog, dog, doe, coomb, dun, etc.;
c) elementi di superstrato norreno: big, black, skipper, fellow, skirt, to get, to take, to cast, to call, etc.;
d) elementi di superstrato francese (antico): cauldron, river, heir, mountain, to push, to carry, marriage, voyage, flower, etc.;
e) elementi introdotti direttamente dal latino e dal greco nella lingua letteraria: divinity, celestial, fraternal, university, problem, system, philosophy, mathematics, geometry, physics, etc.;
f) altro.
a) elementi di adstrato latino, tecnici o legati alla cristianizzazione (la cui origine ultima è spesso greca): monk, nun, bishop, chalk, cheese, etc.;
b) elementi di sostrato celtico britannico: hog, dog, doe, coomb, dun, etc.;
c) elementi di superstrato norreno: big, black, skipper, fellow, skirt, to get, to take, to cast, to call, etc.;
d) elementi di superstrato francese (antico): cauldron, river, heir, mountain, to push, to carry, marriage, voyage, flower, etc.;
e) elementi introdotti direttamente dal latino e dal greco nella lingua letteraria: divinity, celestial, fraternal, university, problem, system, philosophy, mathematics, geometry, physics, etc.;
f) altro.
Chi ha inventato la lingua dei Klingon ha pensato a tutto questo? Le possibilità sono varie:
1) L'inventore del Klingoniano credeva fermamente che i Klingon avessero un'unica lingua non analizzabile, la sola parlata fin dalla più lontana preistoria;
2) L'inventore del Klingoniano credeva che i Klingon parlassero in epoca preistorica molte lingue, come i terrestri, avendole poi perdute in favore di un'unica lingua internazionale - senza ricordare nulla di tale epoca;
3) L'inventore del Klingoniano credeva che i Klingon parlassero ancora in epoca storica diverse lingue, come i terrestri, avendole poi perdute in favore di un'unica lingua internazionale - conservando conoscenza e documenti di tale epoca, non troppo antica;
4) L'inventore del Klingoniano credeva che i Klingon parlassero lingue diverse ancora all'epoca dei fatti narrati da Star Trek, essendo il Klingoniano a noi noto soltanto la lingua internazionale, come lo è da noi l'inglese.
2) L'inventore del Klingoniano credeva che i Klingon parlassero in epoca preistorica molte lingue, come i terrestri, avendole poi perdute in favore di un'unica lingua internazionale - senza ricordare nulla di tale epoca;
3) L'inventore del Klingoniano credeva che i Klingon parlassero ancora in epoca storica diverse lingue, come i terrestri, avendole poi perdute in favore di un'unica lingua internazionale - conservando conoscenza e documenti di tale epoca, non troppo antica;
4) L'inventore del Klingoniano credeva che i Klingon parlassero lingue diverse ancora all'epoca dei fatti narrati da Star Trek, essendo il Klingoniano a noi noto soltanto la lingua internazionale, come lo è da noi l'inglese.
Non ho conoscenze sufficienti per rispondere, anche se mi pare possibile che l'ipotesi 1) sia la più plausibile: in genere i creatori di conlang non costruiscono culture dotate di una storia tanto articolata da tener conto di prestiti da antiche lingue scomparse. L'idea più comune - soprattutto in ambienti anglosassoni - è infatti quella della natura monolitica di ogni cultura. Come cercare la presenza di eventuali stratificazioni in lingua Klingon? È un bel problema. Innanzitutto inserisco il link a una descrizione della conlang in questione:
La descrizione fonetica fa emergere un fatto singolare: alcuni Klingoniani realizzerebbero il fonema /d/ (ossia la prenasalizzata [nd]) come /n/ e il fonema /b/ (ossia la prenasalizzata [mb]) come /m/. Non si fa però riferimento alla collocazione geografica di questi parlanti. Potrebbe trattarsi della prova di un antico sostrato?
Per quanto riguarda il vocabolario, si vede che moltissime parole sono monosillabi, come in inglese e in cinese. Difficile poter scoprire qualcosa di utile. Si dovrebbe cercare se esistono radici con più sillabe e sprovviste di una convincente etimologia a partire da radici monosillabiche: questi vocaboli sarebbero sospetti e con ogni probabilità prestiti da qualche lingua sconosciuta. Tra le parole bisillabiche più bizzarre, che non sono riuscito ad analizzare, posso citare senz'altro i seguenti sostantivi: bIghHa' "prigione", bobcho' "modulo", bortaS "vendetta", chamwI' "tecnico", chovnatlh "esemplare", DuSaQ "scuola", ghopDap "asteroide", lalDan "religione", laSvargh "fabbrica", lInDab "spionaggio", QonoS "diario", Surchem "campo di forze", teblaw' "giurisdizione", wanI' "fenomeno, occorrenza", yIvbeH "tunica". In chamwI' "tecnico" scorgo un noto suffisso agentivo -wI', ma la radice cham- è sconosciuta. Molte di queste parole sembrano appartenere al lessico culturale e tecnico, che è notoriamente soggetto a prestiti. È tuttavia ben possibile che i vocaboli in questione mi appaiano strani e non analizzabili per via della mia mancanza di esperienza con questa conlang.
Per quanto riguarda il vocabolario, si vede che moltissime parole sono monosillabi, come in inglese e in cinese. Difficile poter scoprire qualcosa di utile. Si dovrebbe cercare se esistono radici con più sillabe e sprovviste di una convincente etimologia a partire da radici monosillabiche: questi vocaboli sarebbero sospetti e con ogni probabilità prestiti da qualche lingua sconosciuta. Tra le parole bisillabiche più bizzarre, che non sono riuscito ad analizzare, posso citare senz'altro i seguenti sostantivi: bIghHa' "prigione", bobcho' "modulo", bortaS "vendetta", chamwI' "tecnico", chovnatlh "esemplare", DuSaQ "scuola", ghopDap "asteroide", lalDan "religione", laSvargh "fabbrica", lInDab "spionaggio", QonoS "diario", Surchem "campo di forze", teblaw' "giurisdizione", wanI' "fenomeno, occorrenza", yIvbeH "tunica". In chamwI' "tecnico" scorgo un noto suffisso agentivo -wI', ma la radice cham- è sconosciuta. Molte di queste parole sembrano appartenere al lessico culturale e tecnico, che è notoriamente soggetto a prestiti. È tuttavia ben possibile che i vocaboli in questione mi appaiano strani e non analizzabili per via della mia mancanza di esperienza con questa conlang.