mercoledì 2 settembre 2015

PALEOSARDO RICOSTRUITO: PROPOSTE SU ALCUNE RADICI TOPONOMASTICHE PROBLEMATICHE

Discuto in questa sede alcune radici che ricorrono nella toponomastica preromana della Sardegna, al fine di progredire nell'opera di ricostruzione dell'antica lingua dell'isola. Questo intervento dovrebbe concludere la trattazione della lista delle radici paleosarde fornita da Eduardo Blasco Ferrer, senza ometterne alcuna, dando un'interpretazione credibile anche dei lemmi di cui l'autore non si è arrischiato a fornire un tentativo seppur abbozzato di traduzione.  

1) ARKI = splendore 
    basco: argi 'luce' 
    iberico: aŕki 'splendente'
La corrispondenza tra l'iberico aŕki e il basco argi è già stata segnalata come possibilità da Michelena. Se fosse dimostrata valida, come penso avverrà, il termine paleosardo sarebbe un prestito dall'iberico piuttosto che una voce nativa, per motivi fonetici. L'idronimo ARKÉNNERO è un collettivo, con il significato di "splendori". La radice si trova anche nell'oronimo ARCI (che ha subìto palatalizzazione in sardo).

2) BARA, BARU = terra bassa tra i monti  
    basco: non ha esistenza indipendente 
Già abbiamo parlato del composto paleosardo ÚRBARA, che corrisponde al basco ibar "valle fluviale". Esso presenta una variante IBARA, che è attestata nel toponimo IBARENI = della valle fluviale. Tuttavia in paleosardo si trova anche la radice indipendente, a differenza di quanto accade nel basco:
     BAR-AI = alla vallata
     BAR-KORI = vallata rossiccia
     BARU-MELE = vallata scura
     BAR
Ú-MINI, BARÁ-MINI = lingua (di terra)
          nella vallata.    

3) BARATZI = orto, luogo recintato
    basco: baratz(e) 'orto, luogo recintato; cimitero'
Questo vocabolo si è conservato nel toponimo sardo BARACCI. In basco indica tra le altre cose un cimitero pagano, in cui venivano seppelliti ancora in epoca cristiana i corpi dei bambini morti senza aver ricevuto il battesimo.

4) BONNA, GUNNA = luogo, tratto, centro
    basco: gune 'luogo, tratto, centro'
Blasco Ferrer non riesce a trovare un corrispondente basco per i toponimi in BONN-, come ad esempio BONNÁNARO (in sardo BUNN
ÁNNARU). La soluzione al problema si trova come si nota che BONNÁNARO è attestato anticamente come GUNNAR e GUNNANOR, il che prova che BONN- è un semplice allomorfo di GUNN-. Di qui si vede l'identità con il basco gune < *guNe. La traduzione potrà sembrare banale, ma è a parer mio preferibile all'assenza di proposte.

5) DONNO = frana 
    basco: -
Radice considerata enigmatica da Blasco Ferrer, penso che la si possa ritenere una semplice variante di DONI, TONI "luogo franoso", dato che in diversi casi -N- alterna con -NN- (cfr. GONI "altura" - GONNOS "montagna"). Blasco Ferrer sembra far derivare dalla radice DONI il basco toki, che però significa semplicemente "luogo". Avanzerei invece l'ipotesi di un collegamento al basco erori "cadere", se è da *e-dor-i, variante di *e-don-i. Il collegamento però è ancora lontano dal poter essere provato.  
Esempi:
     DONN-ORE, DONN-ORI < DONI + ORE          
         = massa di terra della frana
     DONN-ORI-KO < DONI + ORE + -KO 
         = della massa di terra della frana 
     DONN-ORE-KORO, DONN-ORI-KORE  
        < DONI + ORE + KORE 
        = massa di terra rossiccia della frana
     DONN-URT-EI < DONI + ORTU
        = alla valle della frana. 
Vedi DONI, TONI "luogo franoso" . 
Per la radice ORE "massa di terra" vedi nel seguito. 

6) ISA = corso d'acqua, flusso
    basco: non ha esistenza indipendente
    ligure: *is-, *eis-, *ais- 'fiume' 
Questa radice va a parer mio distinta nettamente da ITZO "gelo", anche se non è sempre un'impresa facile. È la famosa base idronimica paleoindoeuropea che forma moltissimi nomi di fiume in tutta Europa. Nonostante siano in molti a postulare una radice basca iz- con il significato di "acqua", si può dimostrare che le evidenze sono insostanziali.
Esempi:
    AL-IS-ONE = ruscello buono del pascolo
    OL-IS-EI = al ruscello della capanna
    OTZ-IS-AKÉ  = ruscelli gelidi
    PALA-IS-AI = al ruscello dal letto roccioso.

7) ISARA = stella
     basco: izar 'stella'
È
stato fatto notare che ricorre un oronimo ISARA, che non può essere ricondotto a una base idronimica paleouropea, dato che non ci sono ruscelli o fiumi in zona.
È tuttavia facile capire la sua etimologia protobasca. Così possiamo interpretare ISALLA come un antico allativo da un precedente *ISAR-LA, e in modo simile ISANA come un antico locativo da un precedente *ISAR-NA.  

8) LAKO = pozza  
    basco: -
 
    ligure: *lakwo- < IE *lakw-
Francisco Villar ritiene paleoindoeuropea la base *lak- diffusa nella toponomastica iberica. Massimo Pittau cita come relitti di sostrato alcune forme che possono essere pertinenti e le cui caratteristiche sono tali da non poter essere semplici derivati del latino lacu(m): láccara, láccana "fossato di confine", laccuina "pozza d'acqua", laccone "pozzanghera", lácuna, lácona "trogolo", etc.

Propendo per associare la radice LAKO a tali vocaboli e a ritenerla un prestito dal ligure.
Iberico lako, lakoś, presente negli antroponimi, potrebbe essere la stessa cosa del basco lako "simile" e non avere quindi niente a che fare con la base paleosarda in questione. Una tale semantica sarebbe innegabilmente poco adatta a spiegare toponimi.
Esempi:
   LÁK-ARI = (ai) fossi
   LAK-AR-ISSU = fossi freddi  
  
LAK-OI = al fosso
  
LAK-ON-EI = al colle del fosso
   LÁK-ONI = colle del fosso
   LAK-ON-ITZI = colle freddo del fosso
   LAK-UNI = colle del fosso 
   LAK-URI = acqua del fosso. 
In ultima istanza LATZI "torrente" (basco lats id.) potrebbe essere derivato da *LAK-SI.

9) LOTZI = fango, luogo fangoso 
    basco : -

Blasco Ferrer sembra propenso a ritenere questa radice un semplice allomorfo di LATZI "torrente", ma la cosa presenta difficoltà fonetiche. Trovo preferibile collegarla al termine sardo lóthiu "denso, molle, viscido", che per la sua fonetica non può provenire dal latino lutu(m) "fango".
Esempi:
   LOTZ-AI = al luogo fangoso 
   LOTZ-OR-EI = alla massa di terra del luogo
       fangoso
   LOTZ-OR-Í = alla massa di terra del luogo
       fangoso 
  
LOTZ-ORG-AI = alla fonte del luogo fangoso.  
Questo LOTZI potrebbe essere derivato da *LOK-SI.


10) ORBE, ORBI = cammino, sentiero
    basco: orbide 'cammino', orbi 'galoppo' 
Una radice arcaica, che negli attuali toponimi compare come ORVE con la lenizione di -b- tipica anche di altre radici paleosarde. Si noterà che nella lingua sarda esiste un vocabolo úrbitu, úrvitu, úbritu "sentiero", che i romanisti fanno risalire al latino orbita(m) a dispetto della semantica, del vocalismo e della differenza di genere.

11) ORE = massa di terra
    basco: orhe, ore 'massa, pasta'
Una radice arcaica, che si combina spessisimo con ORGA "fonte", con ORTU "valle" e con DONN- "frana":
In ultima istanza il basco or(h)e, che ha la variante orre e che compare in roncalese con la vocale nasalizzata õre, risale a una protoforma *onre.
 

12) PALA = pendio, fianco di un'altura
La base, di cui esiste un omonimo PALA "letto roccioso di un fiume", è ben documentata nella regione alpina, ed è stata erroneamente creduta dai romanisti un derivato argotico del latino pa:la(m). Né la traduzione in tedesco di questo lemma come Schaufel "badile" prova alcunché: è chiaro che in ambito bilingue si possono ingenerare errori e fraintendimenti. In paleosardo si ha una forma collettiva con reduplicazione, PAP-PALA (< *PAL-PALA), da cui derivano le seguenti voci:
   PAP-PA-NE (per un più antico *PAP-PAN-NE) = luogo dei pendii
   PAP-PALO-PE = sotto i pendii. 
 

13) SILI = centro, omphalos; fallo
    basco: zilbor 'centro, ombelico', zil 'pene'
Se la mia proposta di traduzione fosse confermata, sarebbe di un estremo interesse, dato che riguarderebbe la sfera culturale e religiosa degli antichi isolani.
Esempi di toponimi:
    SIL-IS-ERG-ONE = la buona fonte del rio
       dell'omphalos
   SIL-IST-EI = alla palude dell'omphalos
   SIL-OKE
 = omphaloi.

14) SINI = frutti
    basco: zi 'ghianda' < *zini 
Notare il toponimo SINI-ARGIU, il cui secondo membro è sardo argiu "variegato", dal latino variu(m). Come avremo modo di vedere, paleosardo e latino convissero per molti secoli, e non mancano indizi dell'uso di una forma di paleosardo addiritura in epoca medievale. Per quanto riguarda l'equivalenza tra "frutti" e "ghiande", le difficoltà semantiche non sono insormontabili, come ci mostra l'inglese acorn "ghianda" di fronte al gotico akran "frutto". Mi pare evidente che il significato originario della radice protobasca fosse quello di "frutto", passato poi a "ghianda".

15) SOLA = piano (agg. e n.); campo piano
    basco: zelhai 'campo piano' < *zeL(h)ai
La radice non va confusa con SORO "terreno", cfr. basco soro 'campo' < *sol(h)o.
Esempi:  
   
     DOKU-SOLA = luogo fangoso piano
   
     DURRÍ-SOLA = terra piana
    MANNÍ-SOLA = campo piano del cavallo
    SOLÉ-MINI = lingua (di terra) tra due campi
       piani. 

16) TORKO, TORKA = dirupo, canalone  
    basco: troka 'fosso' < pirenaico
    ligure: *torko-, *torka- 'dirupo, canalone'
Esempio: TORKO-PALE
Sopravvive in sardo come trokku "dirupo, canalone", con corrispondenze nei dialetti spagnoli settentrionali (torca, torco), come evidenziato da Pittau. Non si può trattare tuttavia di un lemma basco antico, per motivi fonetici: nessuna parola della protolingua basca può iniziare con un simile nesso. La radice deve essere tenuta distinta da URKI, TURKI (vedi nel seguito).

17) TORTI = flusso, ruscello 
   basco: -    
   iberico: tortin 'flusso, ruscello' 
Blasco Ferrer concorda con Villar, che collega la base tort- a tur- e le attribuisce valore idronimico. Da questa radice deriva il famoso toponimo TORTOL
Í, che con buona pace dei critici è derivato proprio alla base iberica: è infatti un composto avente come secondo membro un caso obliquo di OLA "capanna, dimora"
Per l'etimologia ultima, vedi TURRI  = sorgente. 

18) URKI, TURKI = fortezza, luogo elevato
         (< iberico)
   basco: -

   iberico: (t)u
ŕki (toponimi in urci-, -urci, -turci).
Si nota che nei toponimi iberici non si trova mai la variante con t- come primo elemento di un composto, mentre in paleosardo abbiamo TURKU-NELE = fortezza nera. Altri esempi:
     TURKE = fortezze
     URKI-NELE = fortezza nera
Blasco Ferrer cita una forma reduplicata TU-TURKI, chiaramente un antico collettivo. Questa radice deve essere tenuta nettamente distinta da ORGA, URGA "sorgente" e dai suoi derivati tramite prefissi, che saranno analizzati in seguito.


19) URRI < *UNURI = villaggio megalitico
    basco: uri 'città' (arc. huri) < *enuri
Concordo con Blasco Ferrer sulla necessità di distinguere in modo netto questa radice da ILI, di simile significato, donde basco (h)iri "città". Che non si tratti di una semplice variante dialettale occidentale con i- > u- lo dimostra il fatto che le due forme convivono
in antichi documenti nella toponomastica orientale dei Paesi Baschi.
Esempi:
    URRI-AI = al villaggio megalitico
    MANN-URRI = villaggio del cavallo
Per la radice vedi NUR(R)A = pietra. 

20) USSI, USSU = macchia, selva
     basco: usi 'denso'; 'bosco'*
     *Nel senso di 'bosco' si tratta di una voce dialettale strettamente localizzata.
A quanto pare Blasco Ferrer non tratta questa radice, che non può per evidenti ragioni fonetiche essere assimilata a OSA, USA "sorgente". L'uso di -SS- può alludere a un tentativo di distinguere la sibilante apicale (basco -s-) da quella laminale (basco -z-). La radice compare in una serie di toponimi:
     USS-ANA = luogo della selva
     ÚSS-ARA = le selve
     USS-ARA-MANNA = selve grandi*
     USS-ASS-AI = alle selve
     USS-EI = alla selva
     USSU = selva. 
*MANNA è chiaramente la voce sarda neolatina derivata dal latino magna.
Pallottino a parer mio erra nel vedere la voce basca in questione nelle forme con -S- semplice, da ricondursi invece a OSA, USA "sorgente".

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