Lyle Campbell - American Indian Languages.
The Historical Linguistics of Native America.
Oxford University Press, New York, 1997
The Historical Linguistics of Native America.
Oxford University Press, New York, 1997
Capitolo 7. Relazioni genetiche lontane: I metodi
Eliminazione dei prestiti
La diffusione è una ben nota sorgente di somiglianze non genetiche tra le lingue, e può rendere complicata la determinazione di parentele remote. Molti studiosi, che sono ben consapevoli di questo problema, hanno ciononostante errato non identificando né eliminando i prestiti (vedi Campbell e Kaufman 1980, 1983; Campbell 1988b). Menziono pochi casi di prestiti non identificati (che sfortunatamente prevalgono in molte proposte di parentele genetiche remote). Greenberg (1987:108) ha citato tra le sue "etimologie Chibcha-Paezan" forme da quattro lingue in sostegno della sua proposta etimologia della parola 'ascia', includendo il Cuitlateco navaxo 'coltello' (che è un prestito dallo Spagnolo navajo 'coltello, rasoio') e Tunebo baxi-ta 'machete' (che è anch'esso un prestito, dallo Spagnolo machete).20 Così, metà delle forme citate in sostegno di questa cosiddetta etimologia sono prestiti non riconosciuti. Le connessioni proposte da Swadesh (1966) tra Tarasco e Maya includono diversi prestiti: Tarasco tu-pu / Maya tuch 'ombelico' (la forma Maya è un prestito dal Nahuatl *toš 'ombelico'(i) - presa a prestito allo stesso modo da diverse lingue dell'area); Tarasco šan-tu 'fare mattoni' / Maya šan 'mattone' (entrambi sono prestiti dalla forma Nahuatl -šan 'mattone'(ii)).
Nel raggruppare le lingue Tacanan, Paonan, Mosetén, Chono e Fueghine, Key (1978), non è riuscito ad eliminare numerosi prestiti. Per esempio, Mapudungu čallwa 'pesce' è dal Quechua čalywa; la maggior parte delle forme per 'gallina' (Mapudungu ačawaly; Mosetén ataua, atavua; Chama waipa, waɁipa; Reyesano walípa; Tacana warípa) sono dal Quechua atawalypa, walypa 'pollo'(iii), che fu largamente diffuso dopo l'arrivo degli Spagnoli, attraverso regioni finitime del Sud America (vedi Carpenter 1985); e le forme per 'maiale' (Mapudungu kuchi, Cavineña koči, Chama kweči, Tacana koči) sono tutte dallo Spagnolo coche 'maiale'(iv). Simili esempi potrebbero essere moltiplicati, ma questi sono sufficienti a dimostrare che i prestiti non rilevati sono davvero un serio problema in molte proposte di parentela genetica lontana.
È stato spesso suggerito, come visto nell'afermazione di Swadesh, che "il fattore prestito può essere ridotto a una percentuale molto piccola di parole non culturali" (1954b:313, vedi anche Ruhlen 1994:42) - ossia, se non si può determinare se una particolare parola è o meno un prestito, si deve attribuire un maggior credito al lessico di base, alle forme non culturali, perché esse hanno meno probabilità di essere prestiti.21 Così, per esempio, Jacobsen (1993) raccomanda di separare dal lavoro di Sapir (1915c) novantotto comparazioni lessicali, poiché gli oggetti tangibili sono potenzialmente soggetti a prestito": 'gru', 'freccia[asta]/arpione', 'streghe/erba', 'piuma'; 'piatto/mettere in piatto', 'suocera', 'abete/abete rosso/cedro', e 'oca/anatra selvatica'. Questa è una buona pratica, ma - come menzionato in precedenza - anche le parole del lessico di base e non culturali possono talvolta essere prese a prestito. Il Finnico ha preso a prestito dai suoi vicini Baltici e Germanici vari termini di parentela stretta e di parti del corpo, incluse 'madre', 'figlia', 'sorella', 'dente', 'ombelico', 'collo', 'coscia' e 'pelliccia' (Anttila 1989:155). Simili esempi possono essere citati per le lingue americane native: Aleuto braata-X 'fratello' dal Russo brat (Bergsland 1986:44) e Pipil manu 'pratello' dallo Spagnolo hermano (Campbell 1985b). Pierce ha mostrato che circa il 15% delle 3.000 parole più comuni in Turco e in Persiano sono di origine araba,22 notando che "se Arabo, Persiano e Turco fossero separati adesso e studiati per 3.000 anni da linguisti senza documenti storici, si potrebbero facilmente trovare liste di parenti, si potrebbero stabilire corrispondenze di suoni, e sarebbero postulate erronee parentele genetiche" (1965:31). Egli considera tutto ciò istruttivo sul modo in cui si dovrebbero considerare alcune proposte che mettono in relazione gruppi di lingue native Americane:
Nel raggruppare le lingue Tacanan, Paonan, Mosetén, Chono e Fueghine, Key (1978), non è riuscito ad eliminare numerosi prestiti. Per esempio, Mapudungu čallwa 'pesce' è dal Quechua čalywa; la maggior parte delle forme per 'gallina' (Mapudungu ačawaly; Mosetén ataua, atavua; Chama waipa, waɁipa; Reyesano walípa; Tacana warípa) sono dal Quechua atawalypa, walypa 'pollo'(iii), che fu largamente diffuso dopo l'arrivo degli Spagnoli, attraverso regioni finitime del Sud America (vedi Carpenter 1985); e le forme per 'maiale' (Mapudungu kuchi, Cavineña koči, Chama kweči, Tacana koči) sono tutte dallo Spagnolo coche 'maiale'(iv). Simili esempi potrebbero essere moltiplicati, ma questi sono sufficienti a dimostrare che i prestiti non rilevati sono davvero un serio problema in molte proposte di parentela genetica lontana.
È stato spesso suggerito, come visto nell'afermazione di Swadesh, che "il fattore prestito può essere ridotto a una percentuale molto piccola di parole non culturali" (1954b:313, vedi anche Ruhlen 1994:42) - ossia, se non si può determinare se una particolare parola è o meno un prestito, si deve attribuire un maggior credito al lessico di base, alle forme non culturali, perché esse hanno meno probabilità di essere prestiti.21 Così, per esempio, Jacobsen (1993) raccomanda di separare dal lavoro di Sapir (1915c) novantotto comparazioni lessicali, poiché gli oggetti tangibili sono potenzialmente soggetti a prestito": 'gru', 'freccia[asta]/arpione', 'streghe/erba', 'piuma'; 'piatto/mettere in piatto', 'suocera', 'abete/abete rosso/cedro', e 'oca/anatra selvatica'. Questa è una buona pratica, ma - come menzionato in precedenza - anche le parole del lessico di base e non culturali possono talvolta essere prese a prestito. Il Finnico ha preso a prestito dai suoi vicini Baltici e Germanici vari termini di parentela stretta e di parti del corpo, incluse 'madre', 'figlia', 'sorella', 'dente', 'ombelico', 'collo', 'coscia' e 'pelliccia' (Anttila 1989:155). Simili esempi possono essere citati per le lingue americane native: Aleuto braata-X 'fratello' dal Russo brat (Bergsland 1986:44) e Pipil manu 'pratello' dallo Spagnolo hermano (Campbell 1985b). Pierce ha mostrato che circa il 15% delle 3.000 parole più comuni in Turco e in Persiano sono di origine araba,22 notando che "se Arabo, Persiano e Turco fossero separati adesso e studiati per 3.000 anni da linguisti senza documenti storici, si potrebbero facilmente trovare liste di parenti, si potrebbero stabilire corrispondenze di suoni, e sarebbero postulate erronee parentele genetiche" (1965:31). Egli considera tutto ciò istruttivo sul modo in cui si dovrebbero considerare alcune proposte che mettono in relazione gruppi di lingue native Americane:
Suggerirei che se l'Athapaskan primitivo, il Tlinglit e l'Haida avessero avuto un periodo di stretto contatto prima dell'espansione del gruppo Athapaskan, e noi conoscessimo poco o nulla delle grammatiche dei tre gruppi, sarebbe altamente probabile che Sapir avrebbe dato il quadro che ha dato come risultato del prestito.
Considerando questa evidenza, tutte le classificazioni più ampie di Sapir e persino alcune delle connessioni tra famiglie necessitano di essere riesaminate per essere sicuri che le connessioni non siano state stabilite sulla base di un numero di parenti che potrebbero facilmente essere stati prestiti. Se essi sono stati postulati sulla base di dati insufficienti, allora si dovrebbe fare molto lavoro prima di poter assumere con sicurezza che queste conclusioni siano corrette. (Pierce 1965:31, 33)
L'Inglese ha preso a prestito dal Francese o dal Latino stomach, face, vein, artery e intestine; ancora nel regno dei concetti di base, ma non necessariamente del vocabolario di base, sono i prestiti inglesi animal, anus, arrive, beautiful, defecate, excrement, female, finish, flower, forest, fruit, grand- [in grandfather, grandmother], large, male, mosquito, mountain, navel(v), pain, penis, person, river, round, saliva, testicle, trunk (tronco di albero), urine, vagina e vein, per menzionarne qualcuno.23
(Traduzione del sottoscritto, 2016)
Note dell'autore:
20 Si noti che in Tunebo [x] alterna liberamente con [š], che le consonanti nasali non ricorrono prima delle vocali orali, e che le vocali della forma Tunebo sono i sostituti prevedibili dello Spagnolo e.
21 Suarez ha ragione nel dire che "il pericolo di somiglianza casuale nei prestiti è altrettanto grande che nelle voci imparentate" (1985:574). È davvero una pratica tipica quella di sollevare ogni possibile ammonimento nel valutare potenziali parenti, trattando per contro i prestiti in modo meno rigoroso, come se fossero in grado di spiegarsi da sé. In ultima istanza, si dovrebbe impiegare la stessa attenzione nel determinare i prestiti e nell'accertare i parenti. Tuttavia, quando la forma in discussione è propagandata come potenziale prova per una relazione genetica lontana non ancora dimostrata, si dovrebbe prendere seriamente in considerazione la reale possibilità del prestito come spiegazione. Nel caso in cui sono analizzate le rivendicazioni su un prestito, potrebbe anche valere l'inverso—ossia la possibilità che forme simili siano antichi parenti dovrebbe essere investigata con cura come potenziale controprova della rivendicazione sul prestito.
22 Espresso con un diverso calcolo: "In Turco almeno 20 su 150 delle radici più frequentemente usate dai contadini analfabeti sono condivise con alcune lingue del tutto prive di parentela [l'Arabo]" (Pierce 1965:27). 23 I diversi casi di prestiti non rilevati che complicano le ipotesi di parentela genetica remota presentati in questa sezione (molti altri potrebbero essere presentati) sono sufficienti a dimostrare l'inaccuratezza dell'affermazione di Ruhlen secondo cui "i prestiti possono in quasi tutti i casi essere scoperti, e quindi non costituiscono un serio impedimento" (1994b:43). Egli crede che "solo certi tipi di parole sono particolarmente suscettibili di essere prese a prestito" e che "il prestito avvenga solo in certe speciali circostanze, quasi sempre quando due le lingue in questione sono in contatto intimo e quotidiano," e che questi due fattori "rendano il prestito soltanto un modesto impedimento" (1994b:42). Certo, quando non si sa se le lingue confrontate siano realmente imparentate, non si sa nemmeno se esse un tempo hanno preso a prestito parole l'una dall'altra—ossia, se esse sono state nelle "speciali circostanze" che producono il prestito. Inoltre, come discusso in questa sezione, mentre certi termini del vocabolario sono più passibili di altri di essre presi a prestito, di fatto ci sono chiari casi che dimostrano che virtualmente ogni tipo di lessico può essere prestato, inclusi i pronomi, i nomi delle parti del corpo, e simili.
21 Suarez ha ragione nel dire che "il pericolo di somiglianza casuale nei prestiti è altrettanto grande che nelle voci imparentate" (1985:574). È davvero una pratica tipica quella di sollevare ogni possibile ammonimento nel valutare potenziali parenti, trattando per contro i prestiti in modo meno rigoroso, come se fossero in grado di spiegarsi da sé. In ultima istanza, si dovrebbe impiegare la stessa attenzione nel determinare i prestiti e nell'accertare i parenti. Tuttavia, quando la forma in discussione è propagandata come potenziale prova per una relazione genetica lontana non ancora dimostrata, si dovrebbe prendere seriamente in considerazione la reale possibilità del prestito come spiegazione. Nel caso in cui sono analizzate le rivendicazioni su un prestito, potrebbe anche valere l'inverso—ossia la possibilità che forme simili siano antichi parenti dovrebbe essere investigata con cura come potenziale controprova della rivendicazione sul prestito.
22 Espresso con un diverso calcolo: "In Turco almeno 20 su 150 delle radici più frequentemente usate dai contadini analfabeti sono condivise con alcune lingue del tutto prive di parentela [l'Arabo]" (Pierce 1965:27). 23 I diversi casi di prestiti non rilevati che complicano le ipotesi di parentela genetica remota presentati in questa sezione (molti altri potrebbero essere presentati) sono sufficienti a dimostrare l'inaccuratezza dell'affermazione di Ruhlen secondo cui "i prestiti possono in quasi tutti i casi essere scoperti, e quindi non costituiscono un serio impedimento" (1994b:43). Egli crede che "solo certi tipi di parole sono particolarmente suscettibili di essere prese a prestito" e che "il prestito avvenga solo in certe speciali circostanze, quasi sempre quando due le lingue in questione sono in contatto intimo e quotidiano," e che questi due fattori "rendano il prestito soltanto un modesto impedimento" (1994b:42). Certo, quando non si sa se le lingue confrontate siano realmente imparentate, non si sa nemmeno se esse un tempo hanno preso a prestito parole l'una dall'altra—ossia, se esse sono state nelle "speciali circostanze" che producono il prestito. Inoltre, come discusso in questa sezione, mentre certi termini del vocabolario sono più passibili di altri di essre presi a prestito, di fatto ci sono chiari casi che dimostrano che virtualmente ogni tipo di lessico può essere prestato, inclusi i pronomi, i nomi delle parti del corpo, e simili.
Note del traduttore:
(i) Dalla mia conoscenza della lingua Nahuatl classica, che ho appreso nei primi anni di università, non risulta una simile radice, l'unica parola nota per esprimere il concetto di 'ombelico' essendo xictli, con la variante xīctli (nell'ortografia classica x = š). Nel mio materiale di studio non ho trovato alcun composto contenente una radice *tox- con questo significato. Forse si tratta di una radice residuale presente in alcuni composti fossilizzati. In ogni caso sarebbe utile sapere da quale fonte Campbell ha tratto questa agnizione.
(ii) Nahuatl xāmitl 'mattone', allo stato possessivo -xān, es. noxān 'il mio mattone'. Si noti che Campbell, così come gli autori da lui criticati, riporta le forme di svariate lingue in modo estremamente approssimativo, spesso tralasciando tratti fonetici importanti come la lunghezza vocalica.
(iii) Il termine, che è un nome del gallo, si trova come antroponimo dell'ultimo Inca, Atahuallpa. Prima del contatto con gli Spagnoli indicava un gallinaceo selvatico.
(iv) Un termine di sostrato molto popolare, cfr. francese cochon. I romanisti lo considerano un "ipocoristico", stratagemma da essi spesso usato per negare termini preromani la cui ricostruzione si presenta difficile.
(v) Un marchiano errore del Campbell: il termine navel 'ombelico' ha infatti chiara etimologia germanica e non è un prestito. Potremmo tuttavia avere a che fare con un semplice refuso: navel al posto di naval 'navale', di chiara origine latina. L'articolo resta tuttavia ben valido nella sua sostanza: il discorso, che reputo della massima importanza, non è certo inficiato dalla presenza di un refuso e di qualche dato di dubbia origine.
(ii) Nahuatl xāmitl 'mattone', allo stato possessivo -xān, es. noxān 'il mio mattone'. Si noti che Campbell, così come gli autori da lui criticati, riporta le forme di svariate lingue in modo estremamente approssimativo, spesso tralasciando tratti fonetici importanti come la lunghezza vocalica.
(iii) Il termine, che è un nome del gallo, si trova come antroponimo dell'ultimo Inca, Atahuallpa. Prima del contatto con gli Spagnoli indicava un gallinaceo selvatico.
(iv) Un termine di sostrato molto popolare, cfr. francese cochon. I romanisti lo considerano un "ipocoristico", stratagemma da essi spesso usato per negare termini preromani la cui ricostruzione si presenta difficile.
(v) Un marchiano errore del Campbell: il termine navel 'ombelico' ha infatti chiara etimologia germanica e non è un prestito. Potremmo tuttavia avere a che fare con un semplice refuso: navel al posto di naval 'navale', di chiara origine latina. L'articolo resta tuttavia ben valido nella sua sostanza: il discorso, che reputo della massima importanza, non è certo inficiato dalla presenza di un refuso e di qualche dato di dubbia origine.
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