martedì 15 settembre 2020

LA TEORIA DELLE TRAIETTORIE CALDE

Si è sempre fatto un gran parlare del concetto di caso e di casualità. Posso dimostrare con pochi esempi che si tratta di un concetto comunemente inteso in modo erroneo. Mi rendo conto che si tratta di un argomento insidioso, che richiede la massima attenzione. 
 
Questa è la parte che ci interessa della definizione della parola "caso" tratta dal Vocabolario Treccani: 
 
"1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato proprio un c. ch’io me ne sia accorto; molto frequente la locuz. avv. per caso (meno com. a caso), per combinazione, accidentalmente: è avvenuto per c., l’ho incontrato per c., sono capitato lì proprio per c.; attraversando le sale per uscire, s’abbatté nel principe, il quale pareva che passasse di là a caso (Manzoni). In diritto, c. fortuito, ogni evento esterno alla volontà dell’individuo che gli impedisca di uniformarsi al precetto della legge o di adempiere a un’obbligazione (è in genere sinon. dell’espressione forza maggiore). 2. Per estens., causa irrazionale a cui si suole attribuire ciò che avviene indipendentemente dalla nostra volontà e, in genere, da un disegno o fine predeterminato (in questo senso, è contrapp. a necessità): è stato il c. che ha voluto così; io non ne ho colpa, pìgliatela col c.; Democrito, che ’l mondo a caso pone (Dante)." 

Noi diamo per consuetudine linguistica il nome di "caso" a qualcosa che è il prodotto di un nesso causale, ossia dotato di una causa, che però ignoriamo. Il caso è quindi un prodotto dell'entropia cognitiva, non una condizione ontologica in sé. 

Le genti in genere non fanno alcuna considerazione sul caso come ignoranza della vera causa di qualcosa. Credono fermamente che un evento casuale sia privo di causa. Credono fermamente che quando entra in gioco il caso potrebbe capitare di tutto, anche la comparsa dell'elefantino Dumbo che svolazza a pochi centimetri da terra servendosi delle gigantesche orecchie.
 
Immaginiamo una prima successione di eventi. Il signor A. si dirige verso l'ufficio postale della sua uggiosa cittadina per sbrigare una sua faccenda. Non appena ci arriva, ecco che entra in scena un bandito intenzionato a compiere una rapina. Tutti coloro che si trovano nell'ufficio sono minacciati e alcune commesse vengono prese in ostaggio. Siccome il signor A. è un individuo impulsivo e indisponente, fa una cazzata: cerca di intervenire, così il malvivente si agita e una contrazione delle sue dita fa partire il colpo in canna. Il proiettile colpisce il signor A. proprio in mezzo alla fronte, uccidendolo all'istante. 
 
Immaginiamo una seconda successione di eventi. Il signor B. si trova in una zona impervia di montagna e per fare ritorno al paese deve scegliere tra prendere una funivia e percorrere un certo sentiero sterrato. Volendo camminare e contemplare il paesaggio tra i boschi di conifere, decide di andare a piedi. A un certo punto sbuca fuori dalla vegetazione un grosso cinghiale furioso che lo carica, lo travolge e lo uccide. Il giorno seguente un escursionista ritrova i miseri resti del signor B., che è stato ridotto in poltiglia dall'animale. 
 
Immaginiamo una terza successione di eventi. Il signor C. deve prendere un volo per andare a un importante convegno, che si svolge in un paese lontano. Al mattino non gli suona la sveglia. Quando si alza è già troppo tardi. Si veste in fretta e furia, prende il trolley, si mette alla guida della sua autovettura, ma nonostante tutti i suoi sforzi non riesce a raggiungere in tempo l'aeroporto. L'aereo sta per partire proprio in quel momento. Non appena inizia il decollo, succede un disastro. Un'esplosione spaventosa sventra il velivolo, che viene divorato dalle fiamme. Non ci sono superstiti, ma il signor C. si è salvato. 
 
Come dare una spiegazione a queste successioni di eventi?

I tre esempi riportati mostrano l'azione delle traiettorie calde. Nel Medioevo la genta credeva che non esistessero leggi naturali capaci di spiegare gli eventi e le traiettorie. Credevano così che Dio si occupasse personalmente di dirigere ogni freccia sui campi di battaglia, di governare il moto di tutti gli oggetti secondo il proprio arbitrio. Le genti dell'epoca moderna, che hanno smesso da tempo di credere all'esistenza di Dio, ritengono che ogni evento sia il prodotto del caso, inteso come forza imprevedibile, imponderabile e sommamente capricciosa. Se i signori A., B. e C. vanno incontro al loro destino, non è a causa di Dio né ad opera del caso. Se i banditi irrompono nella vita di A., non è altrettanto probabile che all'ufficio postale faccia la sua comparsa Rita Hayworth nuda, al massimo del suo fulgore, leccandosi le labbra e mostrando ai passanti la voluttuosa linguetta. Anzi, non è proprio possibile, essendo la splendida attrice morta da tempo. Questo lo capisce chiunque. I banditi hanno fatto i loro piani, programmando l'assalto all'ufficio postale. Questa è una catena causa-effetto, non un prodotto del caso. Il signor A. ha fatto i suoi piani, programmando la visita all'ufficio postale. Questa è una catena causa-effetto, non un prodotto del caso. Né Dio né il caso. Il problema è che il signor A. non sa nulla dei piani dei banditi. A loro volta, i banditi non sanno nulla delle possibili reazioni del signor A. alla rapina. L'insieme delle catene causa-effetto che portano al triste fato del signor A., sono per lui traiettortie calde. Lo stesso dicaso per il cinghiale che uccide il signor B.: è stata la fame a muoverlo, unitamente alla guida dell'olfatto, non il caso. L'insieme delle catene causa-effetto che portano al triste fato del signor B., sono per lui traiettorie calde. Il signor C. ha invece la fortuna di scampare per un soffio alle traiettorie calde che lo avrebbero potuto stritolare e uccidere!   
 
L'Uomo Falena osserva da un'orbita satellitare la vita dei signori A., B. e C., potendo estendere il proprio sguardo su un'intero continente. La spettrale creatura può prevedere tutto ciò che accade a questi individui. Quella che per noi è entropia cognitiva, ossia un insieme di variabili sfocate, per l'Uomo Falena è invece un'osservabile. Egli vede i banditi che progettano l'assalto all'ufficio postale e sa che il signor A. verrà ucciso. Egli vede il cinghiale affamato e furioso che compie un certo percorso e sa che il signor B. lo incontrerà, facendo una brutta fine. Egli prevederà il malfunzionamento della sveglia dei signor C., oltre all'avaria dell'aereo che questi avrebbe dovuto prendere - anche se lo potrà fare solo facendo ricorso a facoltà decisamente sovrumane. Del resto, l'Uomo Falena ha sensi così acuti da poter scansionare ogni oggetto composto, pasasndolo ai raggi X e comprendendo all'istante lo stato di tutte le parti da cui è formato.
 
Illustriamo ora qualcosa di molto insidioso, in cui la traiettoria calda riguarda il mondo microscopico.   
 
Immaginiamo una quarta successione di eventi. Un frammento di materiale altamente radioattivo scaturisce da un reattore nucleare dell'impianto di Fukushima Dai-ichi. Questo frammento, invisibile ad occhio nudo, viene trasportato dai venti e percorre enormi distanze, fino a raggiungere l'Europa. Il signor D. si ritrova, completamente ignaro, ad aspirare il materiale radioattivo, che gli penetra nei polmoni senza possibilità alcuna di essere individuato per tempo e rimosso. Così gli atomi del materiale finito nei polmoni continuano a decadere sprigionando particelle alfa ed energia, lesionando i tessuti e portando nel giro di un anno alla formazione di un notevole eccesso di cellule tumorali. Ne scaturisce una metastasi particolarmente aggressiva che non tarda a manifestarsi. Il sistema immunitario non riesce a contrastare questa invasione.  Il signor D. può disporre di cure ottime, ma questo non basta a debellare il male, le cui cause non gli saranno mai conosciute. Intanto, dopo una serie di miglioramente dovuti alla chemioterapia e di ricadute, il signor D. finisce con lo spegnersi. 
 
Anche il triste fato del signor D. è determinato da una serie di catene causali, ossia di traiettorie calde. La loro definizione non è però altrettanto chiara come nelle successioni di eventi vissute dai signori A., B. e C. 
 
Dalla sua orbita satellitare, l'Uomo Falena osserva la vita del signor D., ma non è in grado di comprendere quanto è successo. La causa del tumore gli sarà per sempre oscura, non potrà tracciare il percorso della particella radioattiva che ha provocato l'insorgere di un tumore. Potrà dedurre quanto è successo, usando la potenza del proprio intelletto, ma sarà in grado di fare previsioni soltanto quando la prima metastasi avrà raggiunto dimensioni tali da poter essere scansionata. Si dice che nel mondo atomico e subatomico non sia possibile definire il tempo. Molti studiosi reputano problematico anche il concetto di nesso causa-effetto, ritenendolo fallace. Eppure è chiaro che se un nucleo atomico subisce il decadimento radioattivo, questo processo è irreversibile e genera quindi una freccia del tempo. 

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