giovedì 3 giugno 2021

 
EPONA 
 
Titolo originale: Epona 
Gruppo: Eluveitie
Album: Evocation II - Pantheon
Anno: 2017
Genere: Heavy metal, musica celtica 
Sottogenere:
Folk metal, Celtic metal 
Paese: Svizzera
Lingua: Gallico
Etichetta: Nuclear Blast 
Formato: CD
Formazione Eluveitie (2017):
    Fabienne Erni – voce, arpa celtica, mandola
    Chrigel Glanzmann – voce, mandolino, flauto traverso, 
        fischio, cornamusa, gaita, chitarra acustica, bodhràn
    Rafael Salzmann – chitarra
    Jonas Wolf – chitarra
    Kay Brem – basso
    Alain Ackermann – batteria
    Matteo Sisti – cornamusa, flauto, fischio
    Nicole Ansperger – violino
    Michalina Malisz – ghironda
Etimologia del nome del gruppo: dall'antroponimo etrusco Eluveitie, adattamento del nome celtico degli Elvezi. 
Link: 
 
Testo in gallico: 

EPONA

Mater mara rigani nertaca
Uxella uindape in louci riuri
Briga mara beretor in uaitei tuei
Uoretes silon tuon con deruolami

Benoulati epon ueidonti marcacon
Gutus nertomaros tuos radit
In surpritiia biuotutos
Matrona uxella
Breccata con marii roudoblatouon

Mater mater mater deiua
Mater mater uoretontipe
Mater Benoulati epon
Mater mater rigani reidonti

Delua uer arescarus marcotegeson salacon
Anuides touetont
Dalli supritiii biuotutos
Ne appisiiont caiciiin
Mariias gdoniiodiias

Mater mater mater deiua
Mater mater uoretontipe
Mater Benoulati epon
Mater mater rigani reidonti

Testo in inglese (dal sito): 
 
EPONA
[Goddess of horses, fertility and nature]

Great mother, mighty queen
Noble and shining in the light of Riuros
Great might is borne in your blood
With firm hand you help your offspring

Mistress of horses, leader of horsemen
Your strong voice speaks in the beauty of life
August mother goddess
Adorned by the magnificence of roses

Mother, mother, mother, goddess
Mother, mother, and helper
Mother, mistress of horses,
Mother, mother, riding queen

?Figure on the walls of sickening stables?
Quoth the ignorant
Blind to the beauty of life
They do not see the vanity
Of manmade pomp

Mother, mother, mother, goddess
Mother, mother, and helper
Mother, mistress of horses,
Mother, mother, riding queen 

Traduzione in italiano: 
 
Grande madre, possente regina
Nobile e brillante alla luce di Riuros
Un grande potere è nato nel tuo sangue
Con mano ferma aiuti la tua prole

Padrona di cavalli, leader dei cavalieri
la tua voce forte parla nella bellezza della vita
Madre divina augusta
ornata dalla magnificenza delle rose

Madre, madre, madre, dea
Madre e aiutante
Madre, signora di cavalli,
Madre, madre, regina a cavallo

"Figura sul muro di stalle nauseanti",
dissero gli ignoranti ciechi alla bellezza della vita
Non vedono la vanità
dello sfarzo creato dalle mani dell'uomo

Madre, madre, madre, dea
Madre e aiutante
Madre, signora di cavalli,
Madre, madre, regina a cavallo

Madre, madre, madre, dea
Madre e aiutante
Madre, signora di cavalli,
Madre, madre, regina a cavallo 
 
Note:
Ho preso una traduzione in italiano presente nel Web e ho notato che conteneva degli errori, perché fatta da un traduttore inesperto a partire dalla traduzione in inglese. Così ho visto subito che la locuzione gallica Matrona uxella "Madre divina augusta", tradotta giustamente in inglese con "August mother goddess", dove august è l'aggettivo "augusta", è tradotta in modo assurdo nella versione in italiano come "Dea, madre di Agosto"! Ho corretto l'aberrazione.
 
Recensione: 
Bellissimo e commovente! Ho tenuto sul tavolo lo smartphone facendo andare a tutto volume il video di questa canzone durante le mie libagioni di idromele. L'ho ascoltato fino allo sfinimento in più di un'occasione. Si può dire che con la loro opera gli Eluveitie hanno fatto rivivere la lingua gallica, seppur in modo isolato ed effimero (non sono più così ingenuo da farmi illusioni sulle possibilità di eternare ciò che è estinto). Duole notare che il pubblico non se ne è nemmeno accorto. Questo perché qualsiasi cosa gli artisti cantino, non viene recepita; peggio ancora, non desta curiosità alcuna. Nelle sequenze del video vediamo un'imboscata e una battaglia. All'inizio sembra che a subire l'attacco siano legionari romani; presto però notiamo che l'armamento e gli indumenti indossati erano diversi. Si notano cotte di maglie, brache, elmi peculiari. Ne deduciamo che lo scontro sia tra due tribù celtiche. A un certo punto un guerriero colpito a morte si rialza quando ha un'apparizione di Epona, che ha l'aspetto di una giovane di una bellezza sconvolgente, dai capelli rossi come il fuoco e dalla veste candida. 
 
Il problema della musica celtica 
 
Nello splendido video, nel bel mezzo della battaglia, vediamo il gruppo comparire come per incanto e suonare i suoi strumenti. La cantante è fulva e bellissima. L'esecuzione è eccellente, tuttavia non dobbiamo dimenticare che gli strumenti sono anacronistici, che non esistevano all'epoca in cui le genti della Celtica combattevano, prima che si imponesse la Pax Romana. Sono stati fatti studi sugli strumenti musicali dei Celti dell'Età del Ferro, anche basandosi su reperti e raffigurazioni in manufatti. Non sono riuscito a reperire risultati convincenti. Va detto che la musicologia è molto più ardua della linguistica.  

Glossario gallico: 

anuides "ignoranti" (lett. "coloro che non conoscono")
benoulati epon "signora dei cavalli": 
   benoulati "signora" 
   epon "dei cavalli" (genitivo plurale) 
beretor "è portato" (verbo passivo)
biuotutos "della vita" (genitivo) 
briga mara "forza grande": 
   briga /'bri:ga:/ "forza" 
   mara /'ma:ra:/ "grande"  
caiciiin "vanità" (lett. "cecità, vuoto")  
con deruolami "con mano forte" 
   con "con" (preposizione + dativo) 
   deruolami "alla mano forte" (lett. "alla mano di quercia") 
con marii roudoblatouon "con la magnificenza delle rose": 
   con "con" (preposizione + dativo) 
   marii "magnificenza, grandezza" (dativo) 
   roudoblatouon "delle rose" (genitivo, lett. "dei fiori rossi") 
dalli supritiii "ciechi alla bellezza" 
delua "figura, simulacro"
gutus nertomaros "voce potente": 
   gutus "voce" 
   nertomaros "dalla grande forza, potente" 
in louci Riuri "nella luce del mese di Riuros": 
   in louci "nella luce" (locativo) 
   Riuri /'ri:uri:/ "del Mese Freddo" (genitivo)  
in supritiia "nella bellezza"  
in uaitei tuei "nel tuo sangue" 
marcotegeson salacon "delle stalle nauseanti": 
   marcotegeson "delle stalle" (genitivo) 
   salacon "nauseanti, ripugnanti" (genitivo) 
mariias gdoniiodiias "dello sfarzo creato dalle mani dell'uomo" 
   mariias "della grandezza" (genitivo)
   gdoniiodiias "di ciò che è fatto dall'uomo" (genitivo)
mater deiua "madre dea": 
   mater "madre" (vocativo) 
   deiua "dea" (vocativo) 
mater mara "grande madre": 
   mater "madre" (vocativo) 
   mara "grande" (femminile)  
mater uoretontipe "e madre soccorritrice" 
   mater "madre" (vocativo)
   uoretonti "soccorritrice" 
   -pe "e" (congiunzione enclitica) 
matrona /'ma:trona:/ "grande madre, Signora"
ne appisiiont "non vedono": 
   ne "non" 
   appisiiont "vedono"   
radit "parla"
rigani nertaca "regina potente": 
   rigani "regina" 
   nertaca "forte, potente" 
rigani reidonti "regina cavalcante" 
   rigani "regina" 
   reidonti "cavalcante" (participio presente femminile) 
silon tuon "la tua progenie" 
touetont "essi dicono" 
tuos "tuo" (meglio sarebbe toue, anteposto) 
ueidonti marcacon "guida dei cavalieri" 
uer arescarus "sulle pareti": 
   uer "su, sopra" (preposizione + accusativo) 
   arescarus "pareti" (accusativo)
uoretes "voi aiutate"
uxella uindape "nobile e splendente":
   uxella "alta, nobile"
   uinda "bianca, splendente" 
   -pe "e" (congiunzione enclitica) 
 
Commenti: 
 
Il testo contiene numerosi arcaismi. Tra questi notiamo la conservazione dell'antico dittongo -ei- (es. deiua, reidonti, ueidonti) e la congiunzione enclitica -pe (< *-kwe), al posto della forma più comune -c (< *-kwe). La congiunzione -pe è ben attestata in leponzio. 
In netto contrasto con il dittongo -ei- preservato, vediamo che il dittongo -ou- è ridotto a -u- in uxella "alta, nobile" (meglio sarebbe scrivere ouxella) - anche se si conserva in roudoblatouon "delle rose". La riduzione di -ou- in -o- o in -u- è molto documentata nell'antroponimia. 
Si nota la forma vocativa mater /'ma:ter/, che è assolutamente ineccepibile, essendo il nominativo matir /'ma:ti:r/ "madre". Il derivato matrona /'ma:trona:/ "madre divina" ha la penultima sillaba breve e atona, a differenza del latino matrona /ma:'tro:na/, con la penultima sillaba lunga e tonica. Queste notevoli somiglianze tra il gallico e il latino sono il frutto della comune eredità indoeuropea. 
La parola briga /'bri:ga:/ "forza" ha la vocale tonica lunga e non deve essere confusa con il quasi omofono briga /'briga:/ "città", che ha la vocale tonica breve (compare spesso in toponimi come secondo elemento di composti, es. Augustobriga "Città di Augusto"). 
Il gruppo consonantico *dw- del protoceltico si semplifica quasi sempre in d- nelle lingue storiche, così si ha dalli "ciechi". 
La parola uaitos "sangue", di cui nel testo è presente il locativo uaitei "nel sangue", è un termine tabuistico che è sopravvissuto nel gallese gwaed "sangue", bretone gwad, cornico goes.   
Siamo di fronte a reliquie preziosissime. 
 
Etimologia di Epona 
 
Il nome della Dea Epona è presto spiegato: deriva dalla parola gallica epos "cavallo", che è un'ottima eredità indoeuropea, corrispondente al latino equus e al greco hippos. Il suffisso di Epona, che è lo stesso di matrona "madre divina" (vedi sopra) aveva vocale breve. La pronuncia era /'epona/, con l'accento sulla prima sillaba.  
La Dea Epona è la Signora dei Cavalli e più in generale di tutti gli equini, inclusi asini e muli, adorata in quanto dispensatrice di doni e di fertilità. Suoi attributi sono la cornucopia, la pàtera, le spighe di grano e i puledri. Il culto di Epona ha una particolarità unica: fu adottato dai Romani e dalla Gallia Transalpina si diffuse in tutto l'Impero, mentre altre divinità celtiche rimasero venerate in contesti locali.   
 
Considerazioni sulla "bellezza della Vita"  
 
Anche se il video ritrae un'ambientazione anteriore alla guerra gallica o ad essa contemporanea, mi sembra chiaro che il riferimento agli ignoranti che non vedono la vanità della pompa umana sia rivolto ai Cristiani. Questo testo sembra provenire direttamente dall'epoca gallo-romana ed è prezioso come se fosse stato ritrovato inciso sul marmo o sul bronzo. Per quanto riguarda la bellezza della Vita, per i Celti era composta da cose ben lontane dalla moderna sensibilità New Age percolante tra le genti. La bellezza della Vita era fatta di sbornie colossali, uccisioni, battaglie, caccia ai crani, sesso anale anche violento, sacrifici anche umani con vittime bruciate vive. Tra diversi popoli, compresi gli Elvezi, era diffuso il cannibalismo. Il rinvenimento di ossa umane con evidenti segni di macellazione non deve destare grande stupore. Nell'Aremorica sono stati addirittura scoperti resti che documentano la produzione di salumi di carne umana e l'esistenza di servi allevati appositamente per fornire cibo, come se fossero maiali. Mi rendo conto che per le genti odierne tutto ciò è di un'atrocità spaventosa. Grande è l'interesse che nutro per questo mondo scomparso, dove non si viveva molto a lungo, però non c'erano medici impegnati nel tentativo di vietare tutto ciò che è piacevole. I medici non erano come quelli dei nostri giorni: non avevano interesse a escogitare il modo di regalare a tutti venti o trent'anni in più da passare in ospedali e gerontocomi, macerati nei pannoloni pieni di merda!

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