giovedì 15 dicembre 2022

CANOSA LONGOBARDA

Romano Colizzi, ricercatore indipendente impegnato in ricerche sui Longobardi nel Salento, è l'autore dell'articolo Le Pergamene di Conversano Tracce longobarde (2005), consultabile liberamente nel sito della Provincia di Brindisi. Ecco il link: 


A puro e disinteressato scopo di conoscenza mi avvalgo del sacrosanto diritto di citazione. Questo riporta Colizzi nella sua opera sommamente lodevole e meritoria: 

"Oltre ai boni homines(1) che avevano raggiunto una posizione di rispetto e a coloro che si erano inseriti nelle posizioni offerte - anche se onorifiche e a livello minimo - dai Bizantini, ciò che emerge dalle carte è che i discendenti dei Longobardi, che si erano impadroniti di gran parte della proprietà rurale, ora formano una società di piccoli proprietari, alcuni, però, abbastanza agiati, se nel 915 (c. 3) Grimoaldo, imperialis spatharius candidatus, con la moglie Adelgrima, figlia del gastaldo Madelfrit, può donare al monastero di San Leucio, vicino a Conversano, ingenti proprietà formate da case, terreni, cisterne, buoi, pecore, maiali, asini, giumente e cinque servi. Non tutti vivono negli agi. La situazione sociale è un riflesso delle difficoltà politiche dei Longobardi e della contea di Capua in particolare. Sin dalla lettura della prima pergamena (a. 901), siamo come immersi in un mondo longobardo. Ermefrid di Canosa vende insieme alla moglie Trasiperga, alla quale "in die nuptiarum, secundum ritus gentis nostre Langobardorum" concesse il morgincap, a Iannipertus tutti i poderi ereditati dalla madre. Trasiperga, assistita dai parenti come vuole il mundio, interrogata dal giudice, afferma che nessuno le ha fatto violenza e che agisce liberamente. Viene invocato, con approssimazione, l'art. 22 delle leggi di Liutprando: "Si mulier res suas consentiente viro suo, aut comminiter venundare voluerit, ipse qui emere vult, vel illi qui vindunt, faciant noditiam ad duos vel tres parentes illius mulieris, qui propinquiores sunt [.......]. ('Se una donna vuole vendere i suoi beni con il consenso di suo marito o in comune [con lui], colui che vuol comprare o coloro che vendono ne diano comunicazione a due o tre parenti della donna, di quelli che le sono più prossimi [.......]'). I beni - secondo il primo editore di queste pergamene, Morea - vengono ceduti a prezzi non alti, segno di un impoverimento di questa classe di proprietari. Canosa, da dove proveniva Ermefrid, fu ripetutamente devastata e bruciata tra l'813 e l'875. Dei 21 antroponimi che compaiono nell'atto, ben 17 sono longobardi." 

(1) Con la locuzione boni homines si intende in questo contesto una classe di persone privilegiate che contribuivano tra le altre cose alla nomina dei giudici e dei curiales. Non hanno nulla a che vedere con gli omonimi Boni Homines della religione Catara (nota mia). 

Etimologie degli antroponimi:

Molti antroponimi longobardi o di altra origine germanica erano diffusissimi in molte zone dell'Italia medievale. Tuttavia, a Canosa e in molti altri luoghi della Puglia si segnala una loro particolare concentrazione. Sono chiare prove di una lunga persistenza della lingua longobarda come realtà viva e vitale. Eppure siamo nei secoli IX-X, dopo la fine del Regno Longobardo, per quanto possa non piacere ai romanisti e al sistema scolastico italiano. 

Adelgrima 
Protogermanico: *Aþalagrīmō 
    (< *aþalaz "nobile" + *grīmō "maschera")
   Significato: "Nobile Maschera" 
Nota: 
La protoforma *grīmō "maschera (dell'elmo)", deriva probabilmente dall'aggettivo *grimmaz "terribile", esso stesso di origine incerta. 

Ermefrid 
Protogermanico: *ermanafriþuz  
   (< *ermanaz "immenso" + *friþuz "pace")
   Significato: "Pace immensa"

Grimoaldus 
Protogermanico: 
   (< *grimmaz "terribile" / *grīmō "maschera"
    + *waldaz "che domina")
  Significato: "Principe Terribile", "Principe della maschera"  
Nota: 
La protoforma *grīmō "maschera (dell'elmo)", deriva molto probabilmente dall'aggettivo *grimmaz "terribile", esso stesso di origine incerta. 

Iannipertus 
L'antroponimo deve essersi formato in epoca cristiana. 
  (< Iōhannēs "Giovanni" + *berχtaz "splendente") 
  Significato: "Giovanni splendente" 
Nota: 
Un interessante nome ibrido.

Liutprando 
Protogermanico: *Leuþibrandaz 
   (< *leuþiz "gente" + *brandaz "tizzone", "spada") 
  Significato: "Spada delle genti" 
Nota: 
È il nome del Re dei Longobardi (690 - 744), autore di leggi che erano citate quasi a memoria in Puglia, ancora secoli dopo.   

Madelfrit 
Protogermanico: *Maþlafriþuz 
   (< *maþlan "riunione" + *friþuz "pace") 
   Significato: "Pace della riunione"

Trasiperga 
Protogermanico: *Þrasōbergō 
   (< *þrasō "minaccia" + *bergō "protezione")
   Significato: "Protezione dalla minaccia" 

Sono convinto che ad eventuali lettori potrebbe piacere esplorare le ricostruzioni della lingua protogermanica. Riporto così la sezione del Wiktionary in inglese che contiene molti dati utili, anche se l'ortografia usata non è identica a quella che utilizzo. 


Conclusioni:

Questa indagine linguistica e storica ha anche un aspetto molto divertente. Trovo che sia molto probabile che l'eroico Lino Banfi, nato Pasquale Zagaria (1936 - vivente), provenga da questa gloriosa stirpe. Forse è addirittura un diretto discendente di Ermefrid da Canosa, anche se la sua famiglia era della vicina Andria! 

martedì 13 dicembre 2022

I TODESCHI DI ARENZANO: UNA MINORANZA GERMANOFONA NELLA LIGURIA MEDIEVALE

Tutti conoscono gli Altoatesini, eppure non sono gli unici parlanti di una lingua germanica in Italia. Anche se nel sistema scolastico italiano non viene insegnato, esistono ancora oggi sul territorio nazionale diverse minoranze linguistiche germaniche, che risalgono a migrazioni medievali di Bavari (Cimbri, Mocheni, Saurani, Sappadini, Timavesi, tedescofoni della Val Canale) e Alemanni (Walser, diffusi nel Piemonte alpino e in Valle d'Aosta). Anche se ormai sono in un grave stato di decadenza, se ne ha estesa documentazione. Già in epoca rinascimentale qualche studioso si interessò a queste comunità alloglotte, ipotizzando che potessero risalire alle cosiddette "Invasioni barbariche". Anche se tale idea si è rivelata errata, resta sempre una domanda: sono esistite isole linguistiche germaniche di origine più antica di quelle a noi conosciute, poi estinte? Certo che sì. Più si va indietro nel tempo, più si possono trovare tracce di comunità nate da migrazioni giunte da Oltralpe, quindi incastonate nel mondo romanzo e in seguito assimilate, disperse. Ne troviamo traccia anche in zone insospettabili, come la Liguria.

Fiorenzo Toso (Sassari) è l'autore dell'articolo Contributo allo studio della toponimia in Liguria: i nomi di luogo del comune di Arenzano (Genova) in prospettiva storica, pubblicato sulla Rivista Italiana di Onomastica (RION), volume XVII (2011), 2 (Società Editrice Romana).

Questo è quanto riportato a pagg. 531-532:   

"La tradizione insistente che parla di un ripopolamento della costa arenzanese a partire dalle valli dell’entroterra dopo la fine delle scorrerie saracene, verso il 1000, sembra dunque non priva di fondamento, e tale trasferimento potrebbe avere coinvolto i discendenti di un insediamento germanico la cui relativa persistenza culturale, se non linguistica, potrebbe risultare confermata (per quanto questo genere di considerazioni sia sempre arrischiato), da una discreta fedeltà a un’antroponimia germanica 37 protrattasi anche successiva mente (secondo quanto pare risultare, almeno, dall’abbondanza di cognomi tradizionali della stessa origine).38"

Questo è il testo della nota 37, sommamente interessante, di cui consiglio l'attenta lettura:

"Per quanto assai poco probante, considerando la diffusione ampia di antroponimi di deri
vazione germanica nella Liguria medievale, è significativa l’abbondanza di nomi di questa origine relativi a personaggi provenienti da Arenzano menzionati nella documentazione medievale. Senza voler offrire un panorama esaustivo, basto qui ricordare (da varie fonti citate da DE NEGRI 1953): Rotulfo de Airençano de Terralba (1190), Arnaldo Arpavegia, Anselmo Caito (1191), Anfuxius Caito, Ansaldo da Arenzano, Anselmo da Arenzano, Vivaldo da Arenzano (1198), Anselmo Maçanar, Blavasco da Arenzano (1205), Vivaldo Baili (1210), Retulfo di Arenzano (1233), Ansaldo di Arenzano (1258-68), Lanfranco Pelle, Vivaldo de Redulfo (1264), Loterengo di Arenzano (1274), Enrico da Arenzano, Guglielmo da ArenzanoCanuto da Arenzano, Gualtiero da Arenzano, Guglielmo Portino (1289-90, tutti trasferiti nella colonia genovese di Caffa), Gandolfo Airaldi, Enrico Meraldo (1300, a Famagosta), Percivale da Arenzano, Bartolino di Guasco (1300, alla Pera), Gio Garibaldo, Oberto Chiosonio (1343-46), e ancora (da VLSB : I .1, 96) Vivaldus Buga de Arenzano (1268), Ansaldo draperio de Arenzano (1268), Todiscus de Arenzano (1408), e così via. Suggestiva, anche se evidentemente non la si può collegare a una persistenza “etnica” remota, è anche la denominazione, nel 1191, di una spiaggia «in Arenzano, in ora que dicitur todesca» ( VLSB: I.1, 96)." 

Questo è il testo della nota 38

"Nell’onimia locale spicca ancor oggi per altissima frequenza il cognome Anselmo (e Anselmus è documentato a Genova nel 964, PETRACCO SICARDI 1985: 29, e ad Arenzano dal 1191), che come nel caso di altri gentilizi arenzanesi ha rivestito a lungo una funzione “territoriale”, coinvolgendo famiglie di una precisa area dell’entroterra, la cui originaria parentela non è affatto provata: come per altri cognomi della zona, così, è tuttora necessario un complesso sistema di numiaggi (soprannomi) per facilitare l’individuazione delle persone. Tra gli altri cognomi di origine germanica, vanno ricordati gli estinti Enrile e Bianco, l’ancor frequente Roba col derivato Robello, gli ormai rari Tixe (< TISO) e Isetta/Izetta (cfr. i nomi propri italiani Isa, Isabella, Isotta, ecc.), i vari Ghiglini/Ghigin, Ghigliotti/Ghigiòtti, Ghigliazza/Ghigiassa (da WILJAN ‘volontà’, cfr. il nome proprio Guglielmo, attraverso Guilia, Wilia attestato a Genova verso il 1150, cfr. DE FELICE 1978). 

Per quanto Toso si mostri fondamentalmente scettico, quasi per paura del dogma dei romanisti, dobbiamo riconoscere che qualcosa di importante lo ha scoperto. Affermo senza timore di smentita l'esistenza di un'isola alloglotta ad Arenzano, dove era parlata ancora in epoca tarda una forma di longobardo, che non era ancora estinta quando il borgo fu ripopolato con valligiani deportati dall'interno. 

Alcune etimologie antroponimiche: 

Molti antroponimi longobardi o di altra origine germanica erano diffusissimi in molte zone dell'Italia medievale. Tuttavia, in Arenzano si segnala una loro particolare concentrazione. Sono particolarmente interessanti.  

Airaldi 
Forma protogermanica: *χariwaldaz 
   (< *χarjaz "esercito" + *waldaz "che domina")
  Significato: "Principe dell'Esercito" 
Nota: 
La terminazione -i indica tipicamente un patronimico: Gandolfo Airaldi = Gandolfo figlio di Airaldo. Così sono nati moltissimi cognomi italiani.

Anfuxius 
Forma protogermanica: *Χandufunsaz 
   (< *χanduz "mano" + *funsaz "pronto")
 Significato: "Pronto di mano"

Ansaldo 
Forma protogermanica: *Ansuwaldaz 
   (< *ansuz "semidio" + *waldaz "che domina")
  Significato: "Principe dei Semidei"

Anselmo 
Forma protogermanica: *Ansuχilmaz 
   (< *ansuz "semidio" + *χilmaz "elmo, protezione")
  Significato: "Protezione dei Semidei"

Arnaldo 
Forma protogermanica: *Arnuwaldaz 
   (< *arnuz "aquila" + *waldaz "che domina") 
  Significato: "Principe delle Aquile" 

Blavasco 
Forma protogermanica: *Blǣwiskaz 
   (< *blǣwaz "blu", "azzurro")
  Significato: "Bluastro"
Nota: 
In longobardo esistono molte attestazioni di un suffisso derivato dal protogermanico -*askaz, usato accanto al ben noto suffisso -*iskaz (da cui tedesco -isch, inglese -ish). Non si è mai capita l'origine di questa forma alternativa. Alcuni la reputano ligure, ma la cosa non mi pare plausibile.

Caito 
Forma protogermanica: *Gaiðaz 
   (< *gaiðō "punta della lancia") 
  Significato: "Punta di lancia" 

Chiosonio 
Forma protogermanica: *Keusǣn, *Keusōnjaz  
   (< *keusanan "scegliere")
  Significato: "Colui che sceglie"
Nota: 
Il cognome Chiosoni è ancora diffuso nella stessa zona ligure. 

Gandolfo 
Forma protogermanica: *Gandawulfaz 
   (< *gandaz "demone" + *wulfaz "lupo") 
  Significato: "Lupo dei Demoni"

Garibaldo 
Forma protogermanica: *Gaizabalþaz 
   (< *gaizaz "lancia" + *balþaz "audace") 
  Significato: "Audace di lancia" 

Guglielmo 
Forma protogermanica: *Wiljaχilmaz 
   (< *wiljǣn "desiderio" + *χilmaz "elmo, protezione") 
  Significato: "Protezione del desiderio" 

Lanfranco 
Forma protogermanica: *Landafrankaz 
  (< *landan "terra, territorio" + *frankaz "giavellotto")
  Significato: "Giavellotto del territorio" 

Loterengo 
Forma protogermanica: *Χlūðaχaringaz
  Significato: "Discendente di Esercito Famoso" 
   (< *χlūðaz "famoso" + *χarjaz "esercito + -*ingaz,
    suffisso indicante discendenza)
Nota: 
Un nome della tradizione dei Franchi. Si è chiaramente formato in epoca tarda. 

Meraldo 
Forma protogermanica: *Marīwaldaz 
   (< *marīn "mare" + *waldaz "che domina") 
  Significato: "Principe del Mare" 
N.B.
Si noti l'Umlaut palatale (la vocale -a- che diventa -e- per influsso di una successiva vocale -i- poi scomparsa), indice della tarda epoca di sopravvivenza della lingua longobarda. 
Esiste anche il nome Maraldo, che però è dal protogermanico *Mǣriwaldaz "Principe Famoso" (< *mǣriz "famoso" + *waldaz "che domina"). 

Oberto 
Forma protogermanica: *Xuγuberχtaz 
   (< *χuγuz "intelletto, mente" + *berχtaz "splendente")
  Significato "Splendente d'Intelletto" 
N.B. 
L'intelletto era inteso come uno dei due corvi di Godan, proprio come Huginn nella tradizione norrena.

Redulfo, Retulfo 
Forma protogermanica: *Raiðawulfaz 
    (< *raiðaz "pronto, rapido" + *wulfaz "lupo") 
  Significato: "Lupo rapido" 

Rotulfo
Forma protogermanica: *Χrōþiwulfaz 
    (< *χrōþiz "fama" + *wulfaz "lupo") 
  Significato: "Lupo della fama" 

Todiscus 
Forma protogermanica: *Þeuðiskaz "della tribù",
    "del popolo" 
   (< *þeuðō "tribù", "popolo" + -*iskaz, suffisso aggettivale) 
Nota: 
Rimanda all'istante al toponimo ora todesca "spiaggia tedesca". Si consideri la sua datazione molto tarda dell'antroponimo (inizi XV secolo) come prova della persistenza della memoria di un'origine alloglotta. 

Vivaldus  
Forma protogermanica: *Wīγawaldaz 
    (< *wīγan "combattimento" + *waldaz "che domina")
  Significato: "Principe del combattimento" 

Sono convinto che ad eventuali lettori potrebbe piacere esplorare le ricostruzioni della lingua protogermanica. Riporto così la sezione del Wiktionary in inglese che contiene molti dati utili, anche se l'ortografia usata non è identica a quella che utilizzo. 

Conclusioni: 

Dobbiamo raccogliere informazioni e connetterle senza sosta, in modo tale da ricostruire un passato dimenticato, cercando di estrarlo dal Nulla in cui è stato fatto sprofondare da studiosi ideologizzati. 

venerdì 9 dicembre 2022

ETIMOLOGIA LONGOBARDA DEL TOPONIMO GHISOLFA

A Milano si trova un quartiere detto Ghisolfa, situato nella zona nordoccidentale della città. Non c'è una chiara delimitazione, ma nell'uso popolare si indica con questo toponimo l'area adiacente al cosiddetto cavalcavia Bacula (dal nome di un eroe della Grande Guerra), conosciuto per l'appunto come Ponte della Ghisolfa e noto per ospitare un famoso Circolo Anarchico che ne trae nome, essendo uno dei più attivi e longevi dell'intera Italia. Lo sviluppo del quartiere è avvenuto nei due dopoguerra dello scorso secolo, lungo la massicciata delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord. Andando indietro nel tempo, si risale a due cascine, denominate per l'appunto Ghisolfa e Ghisolfetta - il nome della seconda è chiaramente un diminutivo di quello del primo. 

Una sintetica nota etimologica

Il toponimo in questione deriva da uno stesso nome di persona portato da due proprietari Longobardi. Eccone l'etimologia: 

Protogermanico: *Gīslawulfaz
Significato: "Lupo degli Ostaggi" 
   (< *gīslaz "ostaggio" + *wulfaz "lupo")
Uso: Antroponimo maschile
   Esito longobardo: Ghisulf 
     Varianti ortografiche: Gisulf
     Varianti latinizzate: Ghisulfus, Gisulfus, Gisulphus,
          GisolfusGisolphus, Kisulfus, Gysolphus 
     Morfologia: 
       Forma plurale: *Ghisulfos, *Ghisolfas 
       Forma genitiva plurale: *Ghisulfo, *Ghisolfa 
N.B.
La terminazione di Ghisolfa non può essere un corrispondente femminile dell'antroponimo in -ulf, ed è molto implausibile che possa esserne una derivazione aggettivale. Basta conoscere la morfologia delle lingue germaniche antiche per comprendere che la vera spiegazione deve essere un'altra: l'ipotesi che si tratti di un genitivo plurale, poi fossilizzato, risolve ogni problema.



Peculiarità fonetiche: 
Si nota la dissimilazione, con eliminazione della liquida -l- di *gīslaz cosa che ricorre in numerosissimi antroponimi, in genere come secondo membro di un composto. Gli esiti in longobardo sono questi: 

-ghis, -ghisi  
-gis, -gisi  
-chis, -chisi 
-cis, -cisi
-his, -hisi  

L'unica forma composta femminile attestata sembra essere Adelchisa (e varianti), ma esiste la forma semplice Gisa

Non concordo con l'interpretazione di Colizzi (2022) ed altri, che ricostruiscono un protogermanico *gīsa- col significato di "germoglio". 

Come primo elemento di antropinimi composti abbiamo invece le seguenti varianti: 

gisi-, gise- 
gisel-, gisil-, gisal-  
gisen-  

Una variante di Ghisulf, Gisulf è senza dubbio Gisalolfus (con liquida conservata). Rimandiamo ad altra sede l'approfondimento dei dettagli patafisici di questa radice. 

Trafila semantica: 
Possiamo intuire facilmente i processi di slittamento semantico alla base della formazione del toponimo. Eccoli: 

"(cascina) dei (due) Ghisolfi" => Ghisolfa 

Purtroppo non sappiamo altro di questi due uomini nobili, entrambi chiamati Ghisulf

Conclusione  

Questa etimologia toponomastica mette in luce alcuni elementi che raramente sono studiati: i morfemi della lingua dei Longobardi, che chiaramente derivano dall'evoluzione naturale di quelli del protogermanico e che possono essere ricostruiti a partire dai documenti disponibili. La linguistica ci offre mezzi potenti, che non vengono quasi mai utilizzati appieno per colpa dell'ideologia e della chiusura mentale. 

mercoledì 7 dicembre 2022

ETIMOLOGIA LONGOBARDA DEL TOPONIMO AFFORI

Tra i molti quartieri di Milano, uno ha un nome particolarmente bizzarro e degno di nota: Affori. Si trova nella periferia settentrionale della città. "Vi si trovano cascine, palazzi d'epoca dei primi novecento, ville e case borghesi, edilizia popolare del boom anni sessanta e bei condomini recenti" (Fonte: Tripadvisor). Un tempo il toponimo in questione era famoso e dava nome a una locuzione di uso corrente: la Banda d'Affori. Esisteva anche una canzone popolare milanese intitolata Il tamburo della Banda d'Affori (1942), testo di Mario Panzeri e Nino Rastelli, interpretata da Aldo Donà e in seguito dal mitico Nanni Svampa. Faceva così: "L'è 'l tamburo principal della Banda d'Affori, ch'el comanda cinquecentocinquanta pifferi". Tale banda musicale è stata fondata nel 1853 da un piccolo gruppo di appassionati di musica, divenendo poi un corpo bandistico importante. Risulta attiva ancora oggi. 

Toponimo: Affori 
Forme milanesi: Affor, Affer
Pronuncia: /'afur/, /'afer/ 
(accento sulla prima sillaba)

Attestazione antica: 
Affoni 
Pronuncia: /'affoni/ 
(accento sulla prima sillaba) 
Varianti: Afoni, Afori, Avori 
Epoca della prima attesazione nota: Anno 915. 
Documento: Codice Diplomatico Longobardo. 
Riferimento: Colonna 796/d 
Testo: Signum manus Ambrosii de loco Affoni. 
Altre datazioni: Afoni (anno 1006), Afori (anno 1009; anno 1214), Avori (anno 1019).
Nota: 
Le circostanze in cui si è prodotto il rotacismo della nasale -n- sono oscure. Secondo i romanisti, l'alternanza -r / -n rilevata nelle trascrizioni Afori / Afoni sarebbe analoga a quella riscontra negli antroponimi Cristoffer / Cristoffen "Cristoforo" o Melchiorre / Marchionn. Tuttavia, in questi casi la forma con -r- è quella originale, mentre risulta chiaro che nel caso di Affori la forma più antica è quella in -n-.  

False etimologie latine 
 
1) Latino Ad fontem "Alla fonte"; 
2) Latino Ad forum "Al mercato";  
3) Latino A foris "Da fuori", "Fuori (Milano)", da Sancta Iustina a foris, supposto nome della chiesa del paese, per distinguerla da un'altra chiesa di Santa Giustina, collocata in Milano presso Porta Romana. 
4) Latino Ad forem "Alla porta", "All'entrata", riferito al borgo intorno alla chiesa di cui sopra, intesa come "chiesa foranea". 
Note: 
Questi rozzissimi tentativi di spiegazione, frutto di latinisti rudimentali di qualche parrocchia sprofondata nel coma storico, sono a dir poco insensati. Non è possibile che l'accento sia passato sulla preposizione, che è per sua natura atona.  Parole come fontem, forum e simili non possono essere tagliuzzate o ridotte a mere terminazioni atone seguendo le bizze dell'arbitrio. Anche ammettendo tali stupide pseudoetimologie, gli esiti in milanese sarebbero stati questi, tutti con l'accento sull'ultima sillaba: 
1) *Affont /*a'funt/ 
2) *Affœur /*a'för/
3) *Affœur /*a'för/ 
4) *Affœur /*a'för/ 
Tutto ciò è in contrasto con la realtà dei fatti. Contra factum non fit argumentum

Ulteriori false etimologie 

i) Il toponimo Affori deriverebbe dall'antroponimo latino Afer alla lettera "Africano", attestato in un'iscrizione su lapide (CIL V, 5864). Se così fosse, troveremmo nei documenti il genitivo Afri, cosa che non avviene. Questo tentativo etimologico contraddice le attestazioni.
ii) Secondo un'ipotesi trovata nel magma informe del Web, il toponimo Affori sarebbe da accostarsi al seguente antroponimo:  
 
Antico inglese: Offa, nome di un Re degli Angli 
Varianti: Wuffa, Uffa 
Etimologia: 
L'antroponimo si spiega come un ipocoristico dell'antico inglese wulf "lupo". 
Un simile antroponimo longobardo attestato: Hoffo
(la consonante h- non è etimologica ed era muta; vedi Colizzi, 2022). 
Nota: 
Come si può ben vedere, questo tentativo etimologico non può spiegare le attestazioni storiche. Il vocalismo è incompatibile con quello di Affoni, etc.

L'etimologia più plausibile 

Protogermanico: *apǣn 
Ricostruzioni alternative: *apô 
Genere: maschile 
Significato: "scimmia"; "persona stupida" 
    Esito antico alto tedesco: affo "scimmia" 
         Esito medio alto tedesco: affe "scimmia"
         Esito tedesco moderno: Affe "scimmia"
    Esito longobardo: *apho, *affo "scimmia" 
    Esito antico sassone: apo "scimmia"
    Esito antico inglese: apa "scimmia"
        Esito medio inglese: ape, aape, eape "scimmia"
        Esito inglese moderno: ape "scimmia"
    Esito norreno: api "scimmia"; "persona stupida" 
    Esito gotico: *apa "scimmia" 

Questa è la declinazione protogermanica ricostruibile: 

Singolare:
nominativo: *apǣn
vocativo: *apǣn
accusativo: *apanun
genitivo: *apiniz 
dativo: *apini  
strumentale: *apinǣ 

Plurale: 
nominativo: *apaniz
vocativo: *apaniz
accusativo: *apaniz
genitivo: *apanôn
dativo: *apammaz
strumentale: *apammiz 


Questa è la declinazione dell'esito antico alto tedesco:

Singolare: 
nominativo: affo 
accusativo: affon, affun 
genitivo: affen, affin 
dativo: affen, affin 

Plurale: 
nominativo: affon, affun
accusativo: affon, affun 
genitivo: affôno 
dativo: affôm, affôn 

Questa è la declinazione dell'esito longobardo ricostruibile: 

Singolare: 
nominativo: *apho, *affo 
accusativo: *aphon, *affon 
genitivo: *aphon, *affon 
dativo: *aphon, *affon 

Plurale: 
nominativo: *aphon, *affon 
accusativo: *aphon, *affon 
genitivo: *aphono, *affono 
dativo: *aphon, *affon 

Forme latinizzate alla base del toponimo: 
genitivo singolare: Affoni 
nominativo plurale: Affoni 

Semantica 

La possibilità sono due: 

a) L'abitato ha tratto il nome dal suo fondatore, che si sarebbe chiamato Affo "Scimmia"; 
b) L'abitato ha tratto il nome dalla sua popolazione, che avrebbe avuto una fama di scarsa intelligenza e di stupidità. Il senso di "persona stupida" è ben attestato in norreno e dovette essere comune. Esempio: norreno margr verðr af aurum api "i soldi rendono la gente (come) una scimmia". 

Dal momento che le attestazioni di Affoni e varianti sembrano essere genitivi singolari (es. de loco Affonivico Afori, locus Afori, loco et fundus Avoni, etc.), l'interpretazione favorita è la prima: Affoni = di Affo. Se valesse la seconda, dovremmo assumere che Affoni è una forma indeclinabile, il che porrebbe qualche problema morfologico.  

Conclusioni 

Colgo l'ennesima occasione per stigmatizzare Google, che smuove la polvere e diffonde i deliri di dilettanti ormai ricomposti negli ossari, dando loro un'immeritata autorevolezza - complici le perversioni immonde del sistema scolastico. 

lunedì 5 dicembre 2022

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL TENENTE COLOMBO E SUL SUO OPERATO

Colombo (nella versione originale Columbo) è una popolarissima serie televisiva statunitense di genere giallo-poliziesco, prodotta dal 1968 al 2003. L'indiscusso protagonista, il Tenente Colombo, è interpretato dal robusto Peter Falk (New York, 1987 - Beverly Hills, 2011), che in realtà non era di discendenza italiana, come spesso si crede: era ashkenazita sia da parte di padre (origini polacche e russe) che di madre (origini ungheresi e ceche). Il padre si chiamava Michael Peter Falk, mentre la madre si chiamava Madeline Hochhauser. 


Il Tenente Colombo è un personaggio a dir poco inverosimile, un poliziotto zelante e coscienzioso che però non ha mai fatto carriera. Non è riuscito ad accedere all'ascensore sociale. Le sue argomentazioni sono cervellotiche, le prove esili e spesso addirittura fabbricate. Nella realtà, 9 imputati su 10 sarebbero assolti. Infatti è innegabile che nel mondo in cui viviamo, molti imputati accusati sulla base di prove simili a quelle raccolte da Colombo sarebbero assolti senza troppe difficoltà! Il sistema giudiziario prevede regole precise e standard di prova molto elevati per garantire un processo equo. Ottenere una confessione è molto più difficile di quanto possa accadere in un poliziesco. Inoltre bisogna considerare un dato di fatto incontrovertibile: nella Terra dei Coraggiosi, le confessioni estorte con l'inganno non sono ammesse in tribunale

Colombo opera incessantemente in ambienti altolocati, tra ricchi imprenditori, artisti famosi, medici di successo e altre figure di spicco della società. Il sistema giudiziario americano tende piuttosto ad infierire su gente di bassa condizione sociale. Quanti colletti bianchi ci sono in carcere? Ben pochi. I membri dell'élite, dotati di cospicue risorse, hanno possibilità per difendersi quasi illimitate, anche quando sono clamorosamente colpevoli. Esiste la concreta possibilità che nella realtà un personaggio come Colombo sarebbe ritenuto comunista. Con la sua insistenza nel perseguire i ricchi e potenti, rappresenta una sorta di vendicatore di questa disparità, un detective che non si lascia intimidire dal loro status sociale e che li inchioda alle loro responsabilità. L'esito più plausibile di questo modo di procedere potrebbe risolversi in due alternative: essere mandato a dirigere il traffico o essere sepolto vivo tra le scartoffie in un archivio sotterraneo dimenticato da Dio.  

Negli anni '70, periodo in cui la serie era più popolare, il clima politico e sociale negli Stati Uniti era ancora segnato dalla Guerra Fredda e dal terrore del Comunismo. Un personaggio come Colombo, che metteva in discussione lo strapotere e i privilegi dell'élite, avrebbe potuto facilmente essere etichettato come sovversivo o addirittura comunista, soprattutto se le sue indagini avessero toccato interessi economici o politici importanti, come quelli dei militari - solo per fare un esempio. 

Il Tenente Colombo, pur non essendo esplicitamente un personaggio politico, incarna senza dubbio una certa visione di Giustizia e Uguaglianza che, in un contesto reale, potrebbe suscitare violente reazioni negative e feroce ostilità. Possiamo definirlo un personaggio cripto-politico. La sua stessa figura, quella di un detective umile e trasandato, quasi sudicio (Houellebecq direbbe: "Puzza un po'."), che mette sotto scacco personaggi ricchi e potenti, tutta gente profumata di lavanda persino nelle parti intime, rappresenta una sfida  eclatante all'ordine sociale consolidato! Non si vedeva nulla di simile dai tempi dell'eroico Florian Geyer! Indubbiamente la serie TV può essere letta come una critica nemmeno troppo velata all'aberrante sistema giudiziario e alla società americana del suo tempo. La sua sostanziale inverosimiglianza risiede anche in questo: in un mondo reale, un detective come lui incontrerebbe molte più difficoltà e resistenze nel perseguire i suoi bersagli altolocati

Ecco la più tipica struttura narrativa, che tende a ricorrere da un episodio all'altro: 

- Intuizione e deduzione. Colombo si affida molto all'intuito e alla sua capacità di osservazione. Sa già fin dall'inizio se qualcuno è colpevole, per una sorta di dono paranormale. Nella realtà, le indagini dovrebbero basarsi su prove concrete e riscontri oggettivi.
- Prove circostanziali. Spesso le prove che Colombo presenta in tribunale sono indiziarie e basate su circostanze. Nella realtà, prove di questo tipo non sarebbero sufficienti per una condanna. Se un tribunale le accogliesse, nessuno di noi sarebbe al sicuro. 
- Confessione finale. Molto spesso, Colombo riesce a ottenere una confessione dal colpevole, inducendogli uno stato di confusione e provocando il crollo psicologico. Cosa faticosa e or della fine vana, dal momento che l'ammissione della colpa è stata estorta con la persecuzione e con molteplici artifici. 

La serie TV ha in ogni caso un grande merito: presenta un eroe che non si arrende a una società in cui i privilegiati si considerano una razza di semidei. La Legge deve essere uguale per tutti, non possono esistere tirannelli per cui l'omicidio di una persona scomoda viene ad essere visto come un insetticidio. Vediamo ancora una volta l'assurdità del sistema democratico americano, in cui queste stridenti contraddizioni sono sotto la luce del sole! 

Curiosità

Gli ideatori del personaggio, Richard Levinson e William Link, erano appassionati dei romanzi di Ellery Queen e artefici della serie omonima per gli studi televisivi Universal, in California. L'ispirazione è stata da loro presa dal bizzarrissimo personaggio del giudice istruttore Porfirij Petrovič, presente nel romanzo Delitto e castigo (Преступление и наказание, Prestuplénie i nakazànie) dello scrittore e filosofo russo Fëdor Dostoevskij (1821 - 1881). Ebbene, questo Petrovič era famoso per la sua abilità quasi diabolica di utilizzare la logica per incastrare i colpevoli.

Alcune note sul cognome 

In origine il personaggio doveva chiamarsi Tenente Fisher. Poi il cognome fu cambiato in Columbo. In seguito, Columbo è stato adattato in Colombo nella versione in italiano. Si noterà che il cognome Colombo è comunissimo nell'Italia settentrionale, con massima diffusione in Lombardia, anche se si trova dovunque nel territorio nazionale. In ogni caso Columbo esiste, anche se abbastanza raro. Si trova soprattutto in Sicilia (Agrigento) e in Puglia (Bari). 

Il colombre 

Il colombre e altri cinquanta racconti è una raccolta di racconti di Dino Buzzati del 1966. La trama si sviluppa intorno all'idea di un terribile pesce persecutore, una specie di squalo che caccia la vittima designata, inseguendola anche per decenni, fino allo sfinimento e alla morte. Nel testo sono indicati vari altri nomi del colombrekolomber, kahloubrha, kalonga, kalu-balu, chalung-gra. Sono convinto che il cognome del Tenente Colombo sia stato in qualche modo ispirato dalla creatura del racconto di Buzzati, anche considerando il parallelismo con l'originale Fisher, costruito su una parola che rimanda a un catturatore di creature acquatiche. Così dal "Pescatore" si è giunti allo "Squalo Persecutore". A quanto mi risulta, nessuno finora ha mai notato questo possibile parallelismo. 

sabato 3 dicembre 2022

L'AMERICANIZZAZIONE FORZATA DEI COGNOMI TEDESCHI

Mi accingo ad esporre in questa sede un fatto che può essere soltanto definito con una parola: etnocidio. L'intera società degli Stati Uniti d'America è fondata su un principio sommamente oppressivo: per quanto varia e molteplice possa essere l'origine delle genti che risiedono nel territorio, essi devono a tutti i costi avere una sola ed unica lingua, dato che sono incorporati in un unico popolo, quello Americano. Non è sufficiente che la totalità dei cittadini conosca alla perfezione ed usi la lingua inglese americana: è ostacolata la conservazione della conoscenza della lingua di origine. Dove ne sussista qualche memoria, essa deve essere cancellata. Ovviamente non esiste una legge scritta che sancisca questo (non esiste una lingua ufficiale), tuttavia è un principio vivo ed operante. 


Già ai tempi della Grande Guerra, fu condotta una campagna di odio mortale nei confronti della Germania, della sua lingua e della sua cultura. Ricordo un manifesto pubblicitario, che mostrava un gigantesco scimmione col tipico elmo prussiano ornato dalla punta di una lancia e una clava poderosa con sopra scritto "KULTUR". L'allusione era ovviamente al cosiddetto Kulturkampf, alla lettera "Lotta per la Cultura", condotta dal Cancelliere Otto von Bismarck (1815 - 1898). Nel manifesto, la scimmia colossale e aggressiva, che rappresentava il Kaiser, afferrava una sensuale donna bionda, chiaro simbolo dell'America. Una scritta campeggiava in alto, a mo' di imperativo bellico, istigando il lettore: "DESTROY THIS MAD BRUTE", ossia "Distruggete questo folle bruto". L'autore accreditato di questo orrore è l'artista visivo Harry Ryle Hopps (1869 - 1937), ma in realtà sono convinto che l'idea ispiratrice sia da attribuire in toto al maligno Edward Louis Bernays (1891 - 1991), cugino di Sigmund Freud e maestro di manipolazione delle masse. Da queste opere oltremodo perniciose nacque un clima di persecuzione tale che moltissime persone di ascendenza tedesca cercarono scampo cambiando il proprio cognome di origine, facendo del loro meglio per offuscare  o nascondere qualsiasi connessione con la Germania. Spesso la conservazione della lingua tedesca nell'uso comune, ad esempio in famiglia, era vista come una prova di tradimento e trattata di conseguenza. La stampa in lingua tedesca fu abolita. Furono dati alle fiamme mucchi di libri in lingua tedesca. Furono chiuse le scuole parrocchiali che insegnavano in lingua tedesca. Come conseguenza di queste politiche, la lingua tedesca si ridusse in condizioni catacombali, scomparendo dalla vita pubblica. 


Si segnala il caso di Robert Paul Prager (1888 - 1918), un immigrante nato a Dresda, che finì linciato in Illinois a causa della dilagante isteria anti-germanica. Mentre il clima di paranoia bellica raggiungeva il suo acme, Prager fu accusato di essere una spia e di avere idee socialiste. Così alcune centinaia di uomini e ragazzi lo prelevarono nella sua abitazione. Prima lo umiliarono, lo massacrarono di bastonate e lo costrinsero a camminare scalzo sui cocci di vetro, poi lo impiccarono. Il linciaggio destò la condanna dal Presidente Woodrow Wilson. Attualmente nessuno si ricorda di questi fatti, dato che l'Illinois esiste nella fantasia popolare soltanto come un luogo pieno zeppo di nazisti. 


Una rinnovata ondata persecutoria colpì i cittadini americani di origine tedesca nel corso della Seconda Guerra Mondiale, portando a un'altra ondata di cambiamenti di cognome. Negli anni '40 comparvero manifesti in cui si invitava a non parlare la lingua del Nemico, perché nel suo vocabolario non vi era traccia delle Quattro Libertà. Dunque la "libertà" doveva essere la costrizione ad abbandonare l'eredità dei propri antenati. Ecco uno dei più stridenti e odiosi paradossi della democrazia! Non dobbiamo dimenticare che nel Texas moltissimi furono accusati di essere spie di Hitler, internati in campi di prigionia e costretti ad abiurare la loro stessa identità, tanto che la lingua tedesca da allora non fu più trasmessa alle nuove generazioni. Paradosso su paradosso: negli anni '20  il Ku Klux Klan aveva perseguitato e cercato di eliminare dal Texas quel gruppo etnico! Persino uno degli Stati con una delle più consistenti comunità storiche di parlanti germanofoni, la Pennsylvania, vide diminuire drasticamente l'apprendimento da parte dei più giovani, da una generazione all'altra. Oggi solo una minoranza dei discendenti è in grado di parlare in modo fluente la varietà locale della lingua tedesca, il Pennsylvania Dutch. Le politiche nocive fanno più danni dell'amianto! 

I cognomi adattati

In alcuni casi, l'adattamento dal tedesco all'inglese è soltanto ortografico, in altri è stata applicata una traduzione. In qualche caso la traduzione è errata. Se il cognome mimetizzato era già diffuso e genuinamente anglosassone, il risultato era ritenuto desiderabile in massimo grado. Ecco un elenco di cognomi adattati: 

Adler => Eagle 
Alscher => Aleshire 
Baer
=> Bear 
Baumann
=> Bowman, Baughman  
Bäumeler
=> Bimeler 
Becker, B
äcker => Baker, Beck 
Beier => Byer, Byers 
Beiler => Baylor 
Berger => Barger 
Bethke => Bethkey 
Betz => Bates 
Bieler
=> Beeler 
Birckenbeuel => Perkapeal, Pirkeypile, Porcabile 
Blume
=> Bloom 
Bode
=> Bodey 
Boscher
=> Bosher 
Böhm => Bame, Beam 
Brann => Brown 
Brauer => Brewer 
Braun => Brown 
Brändle => Brantley 
Breitkopf
=> Broadhead 
Bresler, Bressler => Presley 
Bruckner => Brookner 
Buehring
=> Bouhring 
Bürger
=> Burger  
Busch
=> Bush 
Christmann
=> Chrisman 
Clemenz
=> Clements, Clemons 
Dunkelberger
=> Dunkleberger 
Eichhoff
=> Eickoff 
Eisenhauer => Ironcutter 
Engel
=> Angle, Angel  
Erhardt
=> Airheard 
Fassbinder
=> Cooper 
Feuerstein => Firestone
Fischer => Fisher 
Flemming => Fleming 
Förster => Foster 
Frei, Frey => Fry 
Freimann => Freeman 
Freund => Friend 
Frohmann => Froman 
Fröbel => Fravel 
Fuchs => Fox 
Fuhrmann => Furman 
Fuss => Foos 
Fürst => Furst 
Gärtner => Gardner 
Geier => Kyer 
Gerber => Garber; Tanner 
Gerth => Garth 
Goethe => Goethie 
Goetz
=> Gates, Yates 
Goldschmidt => Goldsmith 
Gottlieb
=> Cudlipp 
Göbel, Goebel => Gable 
Graf => Grove 
Gruen => Green 
Gruenebaum => Greentree 
Guengerich => Gingerich, Gingrich 
Gute, Gude => Goode 
Gutmann => Goodman 
Hafer => Haver 
Harbach => Harbough 
Hartenstein => Hartenstine 
Hausmann => Houseman 
Heid => Hite 
Heide => Hidy 
Heilmann => Hileman 
Heiner => Hiner 
Heinz => Hines 
Heiss => Hayes 
Hermann => Harman 
Herr => Harr 
Herschi => Hershey 
Herzog
=> Duke 
Hirschberger
=> Harshbarger 
Hoffmann => HoffmanHuffman 
Hofheinz => Huffines 
Huber => Hoover, OubreOuvre 
Huth
=> Hood 
Jahraus
=> Yahraus 
J
ägerJaeger => Yeager, Yager, Yaeger; Hunter   
Joder
=> Yoder 
John
=> Jone, Jones 
Jundt => Yount 
Jung
=> Young 
Jungfleisch
=> Yungfleisch 
Jungwirth
=> Yungvirt 
Jüngling
=> Yuengling, Yingling 
Jüngst
=> Yingst 
Kade
=> Kadey, Kadie 
Kaiser
=> Kizer, Keyser 
Keil => Kyle 
Kieffer
, Kiefer => Pine 
Kirchmann => Churchman 
Kirchwall => Kercheval 
Klein => KlineClineClyne; Small   
Koch => Cook 
Kohl => Cole 
Kohlmann => Coleman 
Koppel => Copple 
KönigKoenig => King 
Krause = Krouse, Grouse 
Krämer, Kraemer => Kremer, Creamer 
Kreutzer = Crozer 
Kuester = Custer 
Kugler => Coogler 
Kuhn => Coon 
Kuntz => Coons, Coontz, Kountz  
Kurz => Short 
Kühlbach => Coolbaugh 
Kühn, Kuehn => KeehnKiihn 
Kühne => Keehney   
Lang => Long 
Lange => LongLangey, Langie 
Lauter
=> Lowther 
Lehmann
=> Layman 
Leibrock => Lybrock 
Lentz => Lantz 
Lewerenz => Leverenz 
Lieber
=> Liewer 
Lorenz
=> Lawrence 
Löwe
=> Lyon, Lyons 
Löwenstein
=> Livingstone 
Luckenbach
=> Lookabaugh 
Ludwig
=> Lewis 
Manz
=> Mounce 
Marschall
=> Marshall 
Merkle
=> Merkley 
Mertz
=> Martz 
Meyer, Meier => Myers, Moyer 
Moeschl
=> Mitchell 
Moritz
=> Morris 
Müller, Mueller => Miller 
Nagel => Nagle 
Neibert => Nighbart 
Neuhaus => Newhouse 
Neuhäuser => Nihizer 
Neumann, Neuman => Newman 
Oehm => Ames 
Oppenheimer
=> Oppenhimer 
Pfalzgraf, Pfaltzgraf
=> Palsgraf, Falsgraf 
Pfeffer
=> Peffer, Feffer 
Pfersching
=> Pershing, Fershing 
Pfister
=> Pister, Fister 
Presler, Pressler => Presley 
Puttmann => Putman 
Reiher => Ryer 
Reimann => Rayman 
Reiner => Riner 
Reiss => Rice 
Richenbacher => Rickenbacker 
Ried => Reed 
Rieple => Rippley 
Riese
=> Rees, Reese 
Roemer
=> Romer 
Rothmann
=> Redman 
Rübsam, R
übsamen => Turnipseed 
Sauer => Sower 
Sauter
=> Southers 
Schaf => Chauffe
Schanz
=> Chance 
Scharf
=> Sharp 
Schäfer => Shaffer, Shepherd 
Schenk
=> Shank 
Scheuner
=> Shewner 
Schild, Schildt => Shield 
Schimmelpfennig => Shimmelpennig, Shimmelfennig 
Schmal => Small 
Schmidt, Schmid, SchmiedSchmitz => Smith 
Schneider => Taylor; Snyder, Snyder 
Schoeplein
=> Chapline 
Schreiber
=> Shriver 
Schuermann
=> Shurman, Sherman 
Schuessler
=> Chisler 
Schuetz => Sheetz 
Schumacher => Shoemaker 
Schumann => Shuman, Choohman 
Schwaiger => Shepherd 
Schwangau => Swango
Schwartz, Schwarz => Black; Swartz 
Schwartzenbach
=> Swartzenbaugh 
Schweinfurt => Swineford 
Schweitzer => Switzer 
Seidenstricker => Silknitter 
Seilers
=> Siler 
Siegel
=> Siegle, Seagles, Syele, Siele
Spannagel
=> Sponaugle 
Spengler
=> Spangler 
Stahl => Steel 
Staufer => Stover 
Stein => Stone 
Steiner => Stiner, Stoner 
Steinmetz => Stinemetz 
Steuer, Steuert, Steier, Steiert => Stewart, Stuart 
Storch
=> Stork 
Taucher
=> Taugher 
Tempel
=> Temple 
Thalheimer
=> Thalhimer 
Tiefert
, Tiffert, Differt => Teaford 
Traut
=> Trout 
Treuer
=> Troyer 
Uhl
=> Ewel 
Vierlaender
=> Verlander 
Vogel
=> Bogle 
Wachter
=> Walker 
Wagner
=> Wagoner, Waggoner 
Wassermann
=> Waterman 
Weber => Weaver 
Weimar => Wymar 
WeißWeiss => White  
Welker, Welcker => Walker 
Werner
=> Warner 
Wieden
=> Weedon 
Wiegand
=> Wehunt 
Wieland
=> Wyland 
Wier
=> Wyer 
Wilhelm => Williams 
Willcke
=> Willkie 
Winkler
=> Vinkler 
Zimmermann => Carpenter 
Zug => Zook
Zürn => Zern 

Numerosi sono i casi di cognomi composti con traduzioni o adattamenti parziali. In altre parole, soltanto un membro è stato anglicizzato. A volte si ha l'impressione che ciò indichi un certo declino nella capacità di intendere la lingua tedesca. In qualche caso la traduzione del membro adattato del composto è falsa. Ecco un sintetico elenco di cognomi di questo tipo: 

Apfelbaum => Applebaum 
Armagost => Armacost 
Armstädt
=> Armistead, Armsteed 
Baumgarten => Baumgarden 
Blumenberg => Bloomberg 
Braunstein => Brownstein 
Eisenhauer => Eisenhower 
Erhard => Earhart 
Gruenebaum => Greenbaum 
Grünberg => Greenberg 
Grünspan => Greenspan 
Gutweiler => Goodweiler 
Haudenschild => Haudenshield 
Holzapfle => Holzapple 
Löwenstein => Lovenstine 
Messerschmidt
=> Messersmith 
Neumeyer => Newmeyer 
Ottenbreit => Ottenbrite 
Rothmann
=> Rodman 
Spritznagel => Spritznogle 
Steinbach
=> Stainback 
Steinweg => Steinway 
Weinberg => Wineberg 
Zimmermann
=> Simmerman 

Non mancano etimologie popolari: 

Kirchthaler => Cashdollar
Pfannebecker => Pennypacker 
Rübsam => Reapsome 
Schwartz => Sewards 
Todenackers => Toothatchers 

Si hanno persino alcuni esempi di cognomi mascherati in modo tale da sembrare irlandesi o scozzesi: 

Muckenfuss => McAfoos 
Mückenheimer => McEnheimer 
Ödekoven => O'Dekoven 

Come si può vedere, nemmeno i cognomi di famiglie di origine ebrea ashkenazita sono stati esentati dal processo di assimilazione, come si può vedere: solo per fare un esempio, notiamo Gutmann (varianti: Guttman, Gutman, Guthman) adattato in Goodman. Si noterà che Goodman è anche una forma anglicizzata del cognome ispanico Guzmán, che in origine aveva lo stesso significato, provenendo dalla lingua dei Goti. 

Come si può vedere dalla mole di esempi riportati, spesso i tentativi di occultamento erano goffi, persino grotteschi, al punto da far somigliare l'identità scomoda al famoso segreto di Pulcinella. Alla base di tutto questo si può intravedere una certa ingenuità: anche un mulo capirebbe che cognomi come Yingst e Baumgarden sono tutto fuorché anglosassoni. 

Pronunce ortografiche 

Anche quando i cognomi hanno conservato la loro ortografia originale, sono stati spesso soggetti a pronunce ortografiche nate dalla più belluina ignoranza. Così in cognomi come Thiel, Thiessen, Thode, Bethke, Rothrock, Walther, Jungbluth, Kornbluth, Wirth, gli americani interpretano la sequenza th come grafia del suono interdentale /θ/ come nelle parole inglesi thin, thick, etc. In cognomi come Schultheiss, le consonanti -t--h- sono divise dal confine della sillaba in tedesco, appartenendo a due radici diverse; in inglese americano questo gruppo -th- viene invece pronunciato come la fricativa interdentale /θ/. In modo del tutto simile, in cognomi come Wollersheim, le consonanti -s- e -h- sono divise dal confine della sillaba in tedesco, appartenendo a due radici diverse; in inglese americano questo gruppo -sh- viene invece pronunciato come una fricativa postalveolare /ʃ/.
Curioso è il caso del cognome Koch: dove si è conservato e non è diventato Cook, è andato incontro a pronunce aberranti: /koʊk/, /kak/ e persino /kɔtʃ/. Si dà il caso di Gerhardt, che è pronunciato /'dʒɛɹɪd/, come se fosse scritto Jerrid. Si ha notizia di famiglie Vogel che pronunciano il loro cognome /'voʊʒəl/, come se fosse scritto Vojal. Si capisce che in certi casi anche le pronunce ortografiche più stravaganti potevano servire allo scopo di mascherare la provenienza di una persona. 

Il caso di Trump 

Poi c'è lui, Donald Trump, l'esuberante Ciuffo di Zabaione. Il cognome Trump è senza dubbio tedesco e si è diffuso dal Palatinato Renano. La grafia originale è Drumpf e sono note molte varianti, attestate negli archivi della città di Kallstadt, ove si è formata la stirpe: Drumpft, Trumpf, Trumpff, Drumb, Dromb, Tromb, Tromp, Trum, etc. Il significato originale è "suonatore di) tamburo", dal medio alto tedesco trumpe "tamburo" - non "scorreggia" come alcuni utenti di Quora hanno suggerito per motivazioni bassamente ideologiche. Il mito della "scorreggia" deriva dall'omonimia con il medio inglese trump(e), tromp(e) "corno (strumento musicale)", da cui il significato petomaniaco può ben essere dedotto! Il vero parallelo etimologico inglese di Trump è invece drum "tamburo". Il tedesco moderno ha Trommel "tamburo" (tardo medio alto tedesco trummel), sempre dalla stessa radice. Si noterà che lo stesso Donald Trump ha sostenuto che suo padre Fred aveva nascosto con cura le origini tedesche della famiglia per paura di persecuzioni, affermando di essere di ascendenza svedese. 

Alcuni link utili 


Affermo e ribadisco la necessità di andare contro le perverse dinamiche dell'Oblio linguistico! Se una persona ha un cognome alloglotto, ha il dovere di apprendere e di conservare la lingua che lo ha originato, opponendosi alla tirannia!  

giovedì 1 dicembre 2022

LINGUA ITALOAMERICANA E LINGUA ITALIANA: DUE COSE DIVERSE

Un giornalista - credo che fosse di Milano - durante un suo soggiorno a New York ebbe l'occasione di sfogliare un quotidiano cartaceo redatto in "lingua italiana" e rimase colpito nel leggervi il seguente annuncio a dir poco surreale: "vendesi casa senza genitore con stima". Cosa intendeva dire l'inserzionista? Semplice. Intendeva dire questo: "vendesi casa senza portinaio con caldaia centralizzata". Quando il giornalista cercò di spiegare la cosa ai discendenti di Italiani che vivevano della Grande Mela, tutti restarono attoniti, incapaci di comprendere, come se avessero davanti a sé un folle. Nessuno di loro voleva credere che in italiano la parola "stima" non avesse niente a che fare col riscaldamento degli appartamenti e che "genitore" non avesse niente a che fare con il portinaio.  Alla fine non riuscì a convincere nessuno, tanto radicata era l'idea che l'italoamericano di uso corrente fosse davvero la lingua di Dante Alighieri. 

Un carissimo e fraterno amico, P., molti anni fa fu a Cleveland e visitò un quartiere conosciuto come Little Italy. Si trovò di fronte a una realtà del tutto sconosciuta e ne fu traumatizzato. Mangiò in una pizzeria e non riuscì a capire una sola sillaba di quanto dicevano i discendenti degli emigranti, che gli parvero arretrati e dai modi incredibilmente grossolani. Constatò che il loro aspetto era grottesco, non li riconobbe come membri del suo stesso popolo. Loro ricambiarono l'antipatia dicendo che non poteva essere un italiano, che era senza dubbio irlandese. Ogni tentativo di comunicazione si rivelò fallimentare fin da subito. Le genti della Little Italy non comprendevano nemmeno una parola di quanto P. diceva, tanto che la lingua corrente dell'Italia fu da loro considerata "spagnolo". Per intendersi dovettero parlare in inglese. 

Ricordo un paio di tristi fotografie di reliquie della lingua italiana in America, in cui mi sono imbattuto su giornali, a distanza di svariati anni. In una di queste foto, scattata a New York, c'era un uomo che partecipava a una specie di sagra e indossava una maglietta con scritto SUINO D'ORO. Nell'altra si notava un manifestante, ben poco allegro, che reggeva un'insegna religiosa con scritto GLORIA A DIO PADRE. In entrambi i casi sono stato colpito da una sensazione di oblio e di annientamento, conseguenze inevitabili delle migrazioni, il cui risultato presto o tardi è l'etnocidio. 

Tutti coloro che hanno visitato gli States, mi hanno confermato alcuni dati di fatto. Molti sono giunti in America dall'Italia e si sono completamente assimilati in breve tempo, trovando un partner anglosassone e insegnando ai figli soltanto l'inglese americano - cosicché ogni memoria dell'origine è venuta meno in modo irreparabile. Coloro che hanno rifiutato di adattarsi, sono finiti nei ghetti. Per un italoamericano, ogni tentativo di apprendere l'italiano in cui sto formulando i miei pensieri e scrivendo, è puramente velleitario: esistono difficoltà insormontabili. 

L'italoamericano: origini e lessico

Riporto una sintetica scheda tecnica contenente alcuni dati significativi, che illustrano la situazione e che potranno risultare interessanti ad eventuali lettori: 

Lingua: Italoamericano
Altri nomi: Itanglish (*), Italian American Slang
Filogenesi: lingua creola 
Principale uso: domestico; lingua franca   
Numero di locutori domestici: circa 724.000
     (dato 2011, arrotondato) 
Numero di locutori secondari: circa 81.000
     (dato 2009, arrotondato) 
Trend: forte declino 
Nel 2000 i parlanti erano circa 1.000.000 su una popolazione di circa 15,7 milioni di Italoamericani (6,4%). Nel 1990 i parlanti erano circa 1.300.000 su una popolazione di circa 14,7 milioni di Italoamericani (8,8%). Questo significa che dal 1990 al 2011 si è persa quasi la metà dei locutori. 
Motivi del trend: 
Assimilazione, ossia americanizzazione (più o meno forzata); decesso di masse di locutori anziani e mancato passaggio della lingua alle generazioni più giovani. 

(*) Da non confondersi con l'Itanglish o Itanglese inteso come "lingua italiana usata in certi contesti ed ambienti, caratterizzata da un ricorso frequente e arbitrario a termini e locuzioni inglesi" (definizione: dizionario Hoepli) - come ad esempio la lingua del berlusconismo e quella post-berlusconiana, affetta da renzite acuta

Ecco un breve glossario di tipiche voci usate nella parlata delle comunità italoamericane:
 
aisculle "scuola media" (< high school
Alluini "Halloween" (< Halloween)
àusse "a casa" (< house)
baccauso "gabinetto" (< back-house
baisìcolo "bicicletta" (< bicycle
bara "bar" (< bar)
baratenda "barista" (< bartender)
beccheria "panetteria" (< bakery)
becco "dietro" (< back)
   p'o becco "da dietro"  
bentari "piegare" (< to bent
bicci "spiaggia" (< beach)
billo "conto" (< bill)
billi "fatture" (< bills
bisinisse "affare" (< business)
   pl. bisinissi "affari"; "genitali"  
bitte "barbabietola" (< beets
blechiberi "more" (< blackberries)
bòcchise "cassa" (< box
boila "caldaia, boiler" (< boiler)
bosso "capo" (< boss
botti "stivali" (< boots)
botto "barca" (< boat
bricchi "mattoni" (< bricks)
Broccolini "Brooklyn" 
Broccolino "dialetto di Brooklyn"
broscia "pennello", "spazzola" (< brush)
camunì "dai!" (< come on
carapila "trattore" (< caterpiller)
carro "macchina" (< car
ceca, cecco "assegno" (< check
cestenozze "castagne" (< chestnuts)
checca "torta, dolce" (< cake
ciminea "camino" (< chimney)
ciungomma "gomma da masticare" (< chewing gum)
coppesteso "in cima alle scale" (< napoletano ncopp' 
     "in cima" + stairs "scale") 
cricche "ruscello" (< creek)
cuccausse "cucina" (< cookhouse)
Cunailando "Coney Island" 
Danodòcchise "Paperino" (< Donald Duck)
donazzi "frittelle" (< doughnuts, donuts)
draivare "guidare" (< to drive
ezze natingo "non è nulla" (< its' nothing
faiamenne "pompieri" (< firemen
fàitte "lotta" (< fight)
farma "fattoria" (< farm)
fattoria "fabbrica" (< factory
fensa "recinto" (< fence
ferribotte, ferrubottu "traghetto" (< ferry boat)
firma "azienda" (< firm)
fiusa "fusibile" (< fuse)
fornitura "mobili" (< forniture
Forte Giulai "4 Luglio" (< Fourth of July)
frenci bredde "pane francese" (< french bread)
fresciolai "lampadina" (< flash light
frigidea "frigorifero" (< frigidaire
frisa "congelatore" (< freezer)
futteballo "calcio, football" (< football)
genitore "portinaio" (< janitor
germanese "tedesco" (< German)
giobba "lavoro" (< job
goldilòcchisi "biondina" (< goldilocks
gòmitri "eucalipto" (< gum tree)
grosseria "negozio di generi alimentari" (< grossery;
     esempio: teneva 
'na grosseria
guafo "molo" (< wharf
guarramelo, uarramelo "anguria" (< water melon)
guazzamara? "qual è il problema?" (< what's the matter
gunnai "buona notte" (< good night)
gurmoni "buongiorno" (< good morning
Iste "Pasqua" (< Easter)
licenza "patente" (< licence)
loccare "chiudere a chiave" (< to lock
macìna "macchina" (< machine)
mappo "strofinaccio" (< mop)
marchetta "mercato" (< market
merigorau "giostra" (< merry go round)
mecci "fiammiferi" (< matches)
mistecca "sbaglio" (< mistake
morosaico "motocicletta" (< motorcycle)
moscerummi "funghi" (< mushrooms
moscimelo "melone", "popone" (< muskmelon)
mumpiccia "cinema" (< moving picture)
muovere "traslocare" (< to move
nusepepa "giornale" (< newspaper)
orrioppo! "sbrigati!" (< hurry up!
otello "hotel" (< hotel)
parcare "parcheggiare" (< to park)
pènsolo "matita" (< pencil)
pepperoni "salame piccante" (< peppers
pezzo, pezza "dollaro" (< piece)
picce "pesche" (< peaches)
picchinicchio "pic nic" 
piccoppe "furgoncino" (< pick up
pinozze "arachidi" (< peanuts)
pulissemenne "poliziotto" (< policeman
quicche "svelto" (< quick)
quittare "andarsene, dare le dimissioni" (< to quit
rencotto "impermeabile" (< rain coat
rìfolo "fucile" (< rifle)
rotra "macchina rotante" (< rotary
sanguiccio "sandwich, tramezzino" 
Saniclosi "Babbo Natale" (< Santa Claus)
schedulare "programmare" (< to schedule)
schini "magro" (< skinny)
sciaroppe "stai zitto!" (< shut up
sciàvola "pala" (< shovel
sciftare, shiftare "spostare" (< to shift)
scioppa "negozio" (< shop
sciuscià, sciusciàine "lustrascarpe" (< shoe shine)
sciuse "scarpe" (< shoes
sìgoli "gabbiani" (< seagulls
slàida "frana" (< slide
splittare "dividere" (< to split
spràusi "cavolini di Bruxelles" (< sprouts
stecco "bastone" (< stick)
steggio "autobus" (< stage)
stima "caldaia, boiler" (< steamer
stima "vapore" (< steam)
stompo "ceppo" (< stump
stoppasaine "fermata" (< stop sign)
storo "negozio" (< store
strittecarro "tram" (< streetcar
suiccio "interruttore" (< switch)
supportare "sostenere" (< to support)
televigio "televisione" (< television
Tenchisghìvi "Giorno del Ringraziamento"
     (< Thanksgiving
teneria "conceria" (< tannery)
tichetta "biglietto" (< ticket)
tracco, trocco "camion, furgone" (< truck)  
traisìcolo "triciclo" (< tricycle
trette "trattore" (< tractor)
tròbolo "guaio" (< trouble
turco "tacchino" (< turkey)
vachiuma clina "aspirapolvere" (< vacuum cleaner)
vascinga mascina "lavatrice" (< washing machine
zuppa mitte "bollito" (< soup meat)

Il glossario non è del tutto coerente, in quanto include parole di fonti diverse. Del resto, l'italoamericano non è una lingua normata e presenta variazioni anche importanti sia nel tempo che nello spazio, persino a livello familiare o individuale. 


Lingua italoamericana e Anarchia

È risaputo che Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti avevano un tracco, di cui andavano fierissimi. Sono cose che non devono essere dimenticate. Quanto accaduto è tuttora vivissimo nel sapere comune, a dispetto dei molti anni passati. Nel Web sono numerosissime le testimonianze di un trauma indelebile. "Colpevoli solo di essere italiani, furono giustiziati per mere ragioni politiche." (cit.)
Tempo fa mi imbattei su Facebook in una fotografia commemorativa con una didascalia in italoamericano, in cui si precisava che i due anarchici erano vittime dalla "rerealione capitalista". Lì per lì mi sono chiesto: "cosa diavolo sarà mai la rerealione?" Secondo il compianto Giuseppe Lippi (R.I.P.), la parola "rerealione" sarebbe una semplice deformazione di retaliation, ossia "rappresaglia". In effetti è così: il tipico rotacismo americano ha trasformato -t- in -r-, mentre il suffisso -ation è stato assimilato in un più breve e italico -one. Non ci sono difficoltà fonologiche. Sulle prime avevo ipotizzato che la parola d'origine fosse invece reaction, ossia "reazione", poi deformata da un refuso opera del demone Titivillus! Devo ammettere che la mia proposta era scadente e incapace di spiegare la struttura sillabica della parola in analisi. Il defunto curatore di Urania ha quindi contribuito in modo valido al mio studio sulla formazione della lingua italoamericana. 

Alcune note sulle omofonie 

Nel processo lungo e complesso di produzione dell'italoamericano si sono originati numerosi casi di omofonie con parole italiane anche letterarie o arcaiche. Già abbiamo parlato del genitore e della stima. Citiamo giusto qualche altro esempio, tanto per fornire un approfondimento: 

1) bara "bar" è omofono della parola italiana bara, di tutt'altro significato. Pur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 

2) checca "torta, dolce" è omofono della parola italiana (regionale) checca "omosessuale, finocchio". Pur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 

3) otello "hotel" è omofono dell'antroponimo shakespeariano OtelloPur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 

4) sanguiccio "sandwich, tramezzino" è omofono della parola italiana arcaica sanguiccio "sangue pallido perché mischiato a siero". Pur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 


Si possono evidenziare anche coppie minime, ossia parole quasi identiche, che differiscono soltanto per un fonema. 

1) mistecca "errore" è quasi omofono della parola italiana (di origine inglese) bistecca. L'unica differenza è il fonema iniziale: /m/ contro /b/

2) pepperoni "salame piccante" è quasi omofono della parola italiana peperoni, che indica invece un vegetale. Nella pronuncia inglese corrente, si perde anche l'opposizione tra la consonante doppia /pp/ e la consonante semplice /p/.

Convergenze evolutive

Alcune parole italoamericane si trovano anche nell'italiano attuale, in cui sono entrate in modo del tutto indipendente. Esempi: supportare, schedulare, shiftare, etc.). Oggi è del tutto normale supportare una politicaschedulare una riunione, rischedulare un appuntamento e via discorrendo. Si tratta di un processo analogo a quello che ha reso i pipistrelli simili agli uccelli, i delfini simili ai pesci e via discorrendo. 

Il mobspeak, gergo dei gangster 

Esiste un complesso e articolato gergo usato dagli affiliati di Cosa Nostra, che include numerosissimi prestiti dall'italiano e da diverse lingue regionali del Meridione: il mobspeak. Queste parole sono generalmente scritte con ortografia anglosassone, a volte alquanto stravagante. Eccone una lista: 

afanabola "vai all'Inferno!" (< vai a fare a Napoli!) 
bash "giù" (< bascia)
bonarm "buonanima" (< buonanima) 
brugad "famiglia mafiosa" (< borgata) 
bubidabetz "donna viziata e sprecona" (< pupa di pezza)
fatti gatti due "fatti gli affari tuoi" (< fatti i cazzi tuoi)
fazool(s) "dollari" (< fasulə "fagioli", vedi sotto)
finook "omosessuale" (< finocchio) 
fongool, fogool "vaffanculo!" (< fanculo)
footit, footitah "vai al diavolo!" (< futtiti
gab "testa" (< capa)
gabbafresh "chiacchierone e pigro" (< capa fresca)
gabbadotz "testa dura" (< capa tosta
gavohn, gavone "grezzo, cafone", "idiota" (< cafone)
gedrool "scemo" (< citrullo) 
gendan "(possa tu vivere) cent'anni!" (< cent'anni)
goombah "amico, compagno" (< cumpà)
goumada, goumadgoomah "donna della malavita"
      (< cummà, cummari
gujans "coglioni" (< coglioni)
mamaluke "idiota" (< mammalucco)
marone! "perbacco" (< Maronna!
mezzamaught, mezzamort "mezzo morto"
       (< mezzo morto) 
mezzamenz "metà e metà" (< mezza mezza)
mooshamoosh "mogio" (< moscio moscio)
mortitavahm "morto di fame" (< morto di fame) 
mully "afroamericano" (< mulignana "melanzana")
skeevy "schifoso" (< schifo!) 
sorda "soldi" (< soldi)
sorda "sorella" (< sòrata)
squistamod "maleducato" (< scustumatə
stendinz "intestini" (< intestini) 
stugots "idiota", "bastardo"; "coglioni"; "stupidata"
      (< stu cazzə
stunod "maldestro, tra le nuvole" (< stunatə
vagaboom "vagabondo" (< vagabondo) 
vangopp "vai su" (< va' in coppa
zoot, zutt "vai giù" (< sotto)

Mentre parole italoamericane come tracco sono adattamenti di parole inglesi alla fonetica italiana, qui si ha invece il processo inverso: parole italiane, siciliane e napoletane che sono state adattate alla fonetica inglese. A volte sembrano quasi irriconoscibili. Uno dei processi fonetici più tipici è il passaggio dalle consonanti occlusive sorde non aspirate a consonanti occlusive sonore - cosa che del resto avviene su vasta scala anche in Italia centro-meridionale, già nell'Urbe. 

Alcune note gastronomiche 

Come dobbiamo riconoscere che la lingua italoamericana non è la stessa cosa della lingua italiana, allo stesso modo dobbiamo riconoscere che la cucina italoamericana non è la stessa cosa della cucina italiana. Molte parole di ambito culinario sono state assimilate alla fonetica anglosassone e trascritte con ortografia anglosassone, in modo analogo a quanto accaduto con i termini del mobspeak sopra riportati. Proprio il mobspeak deve essere stato il tramite della diffusione di questo lessico peculiare, in ambienti che non sono certo separati da comparti stagni: malavita - famiglia - cucina. Ecco un breve elenco di parole di ambito gastronomico: 

aginabeb "chicco di pepe" (< acinə 'e pepə)
balend "polenta" (< polenta) 
basanagol, basinicol "basilico" (< basilico)
brashoot "prosciutto" (< prosciutto) 
busteen "pastina" (< pastina)
calamad "calamari fritti" (< calamari)
fazool "fagioli" (< fasulə "fagioli")
ganool, ganol "cannoli" (< cannoli)
goodageen "cotechino" (< cotechino) 
govadeel "cavatelli" (< cavatelli) 
kookazeel "zucchine" (< cucuzielli "zucchine")
manigot "manicotti" (< manicotti) 
meneste "minestra" (< minestra)
mootzarell "mozzarella" (< muzzarella)
paravaloon "provolone" (< provolone)
pizza gain "pizza ripiena" (< pizza chiena
reegott, rigott "ricotta" (< ricotta)
saseets "salsiccia" (< salsiccia)
sooprasat "soppressata" (< soppressata) 
visgut, bisgott "biscotto" (< biscotto)

Alcuni link utili: