sabato 4 febbraio 2023


Á SPRENGISANDI

Gruppo: Islandica
Paese: Islanda 
Lingua: Islandese 
Album: Íslandsklukkur - Icelandic Folk Music -
       Rhythms Of The North 
Anno: 1994 
Produttori: Magnús Þór Sigmundsson,
       Rafn Ragnar Jónsson 
Cantante: Bergþór Pálsson 
Autore del testo: Grimur Thomsen (1820 - 1896) 
Genere: Folk 
Stile: Nordic 
Link: 


Testo:

Á sprengisandi  

Ríðum, ríðum og rekum yfir sandinn,
rennur sól á bak við Arnarfell,
hér á reiki er margur óhreinn andinn,
úr því fer að skyggja á jökulsvell;
Drottinn leiði drösulinn minn,
drjúgur verður síðasti áfanginn.
Drottinn leiði drösulinn minn,
drjúgur verður síðasti áfanginn.
 
Þey þey! þey þey! þaut í holti tófa,
þurran vill hún blóði væta góm,
eða líka einhver var að hóa
undarlega digrum karlaróm;
útilegumenn í Ódáðahraun
eru kannske að smala fé á laun.
útilegumenn í Ódáðahraun
eru kannske að smala fé á laun.
 
Ríðum, ríðum, rekum yfir sandinn,
rökkrið er að síða á Herðubreið,
álfadrottning er að beisla gandinn,
ekki er gott að verða á hennar leið;
vænsta klárinn vildi ég gefa til
að vera kominn ofan í Kiðagil
vænsta klárinn vildi ég gefa til
að vera kominn ofan í Kiðagil

Traduzione in italiano:

Sullo Sprengisandur 

Cavalchiamo, cavalchiamo e arranchiamo sulla strada 
Il sole tramonta dietro Arnarfell 
Qui vagherà lo spirito molto impuro 
Dopo che avranno iniziato a calare le ombre sul ghiacciaio
Il Signore guida il mio cavallo
Si fa dura l'ultima tappa
Il Signore guida il mio cavallo
Si fa dura l'ultima tappa
 
Ssh, zitto! Ssh, zitto! Una volpe è corsa sulla collina
Il palato secco vuole inzuppare di sangue
Oppure era qualcuno che urlava
Con una voce maschile stranamente profonda
Fuorilegge nell'Ódáðahraun 
Stanno forse radunando le pecore in segreto
Fuorilegge nell'Ódáðahraun
Stanno forse radunando le pecore in segreto
 
Cavalchiamo, cavalchiamo, arranchiamo sulla strada
Il crepuscolo cala accanto al Herðubreið 
La regina degli elfi sta bardando il cavallo
Non è buona cosa trovarsi sulla sua strada
Il mio fedele destriero donerei volentieri
Per giungere fin dentro il Kiðagil 

Note:
1. Strada che fin dal medioevo attraversa lo Sprengisandur
2. Arnarfell: città nella pianura Þingvellir
3. Ódáðahraun: grande deserto freddo vulcanico ai confini dello Sprengisandur
4. Herðubreið: vulcano situato nell'Ódáðahraun
5. Kiðagil: gola che segnava l'arrivo nella zona sicura della via dello Sprengisandur e la prossima fine del viaggio 


Glossario islandese-italiano:  

að vera kominn "per giungere" 
   koma "venire", "giungere" 
andinn "lo spirito" (forna articolata di andi "spirito") 
Arnafell, lett. "Montagna delle Aquile" 
    arna "delle aquile" + fell "montagna";
    arna è il genitivo plurale di örn "aquila". 
á "su" (preposizione + dativo) 
á bak "dietro" 
á hennar leið "sulla sua strada" 
   hennar "di lei"; leið "strada"  
á jökulsvell "sulla superficie del ghiacciaio" 
   jökull "ghiacciaio" + svell "superficie ghiacciata" 
á laun "in segreto", "segretamente" 
á reiki "sta vagando" 
    reika "vagare" 
á Sprengisandi "sullo Sprengisandur" 
áfanginn "la tappa" (forma articolata di áfangi "fase",  
    cfr. áfang, alla lettera "tocco rozzo o violento", ma
    anche "multa") 
álfadrottning "regina degli elfi" 
    álfur "elfo" + drottning "regina" 
beisla "bardare" (lett. "fornire di briglia")
Drottinn "Il Signore" 
drösulinn minn "il mio cavallo" (accusativo, 
    da drösull, cfr. norreno drasill "cavallo, stallone") 
drjúgur "sostanziale, considerevole" 
Herðubreið, lett. "Ampio di spalle", 
    da herðar "spalle" + breið "ampia, larga" (femminile
    di breiður "ampio, largo") 
hér "qui" 
eða "o", "oppure" 
einhver var "era qualcuno" 
   einhver "qualcuno", var "fu, era"
ekki "non", "niente" 
ekki er gott "non è cosa buona" 
er "è" 
er að síða "sta calando" 
gandinn "cavallo, cavalcatura" (accusativo,
     da gandur, che significa anche "bacchetta magica";
     cfr. norreno gandr "lupo, bestia pericolosa",
     "spirito immondo") 
hóa "chiamare ad alta voce" 
í holti "sulla collina" (lett. "nella collina") 
kannske "forse" (prestito dal danese, lingua coloniale;
     già dall'aspetto si capisce che non è un termine nativo) 
karlaróm "voce di uomo", "voce maschile" 
    digrum karlaróm "con grossa voce maschile", 
    digur "grosso" (detto ad es. di voce) 
Kiðagil, lett. "Burrone dei Capretti" 
    kiða "dei capretti" + gil "burrone"; 
    kiða è il genitivo plurale di kið "capretto" 
klárinn "il destriero" (forma articolata di klár "destriero",
    da non confondersi con l'omofono aggettivo klár
    "intelligente") 
leiði "che guidi" (tradotto con "guida") 
líka "anche", "allo stesso modo" 
margur óhreinn "molto impuro" 
    ó-, prefisso negativo; hreinn "puro" 
ofan í "fin dentro" 
og "e" (dal norreno ok
Ódáðahraun, lett. "Campo di lava delle atrocità" 
    ódáða "delle atrocità" + hraun "campo di lava"; 
    ódáða è il genitivo plurale di ódáð "atrocità, delitto"; 
    il toponimo spesso è tradotto con "Campo di lava 
    dei fuorilegge". 
rekum "arranchiamo" 
    reka "costringere", "condurre"; "far andare alla deriva",
    etc. 
rennur "corre" (il sole corre dietro ad Arnafell =
     il sole tramonta dietro ad Arnafell)
ríðum "cavalchiamo" 
    ríða "cavalcare" 
rökkrið "crepuscolo" 
síðasti "l'ultimo" 
skyggja "fare buio", "calare" (detto dell'oscurità)
smala fé "radunare le pecore" 
   eru kannske að smala fé "stanno forse radunando
   le pecore" 
Sprengisandur, lett. "Sabbia su cui si balza in fretta" 
sól "sole" 
til "a", "verso" (preposizione + genitivo)
tófa "volpe" (plurale tófur
undarlega "stranamente" 
úr því fer "da quando va", "da quando inizia"   
    fara "andare" 
útilegumenn "banditi", "fuorilegge" 
verður "diventa" 
    verða "divenire" 
við "vicino, presso"; con" (preposizione + accusativo) 
vildi ég gefa "donerei", "dare" 
vill hún "lei vuole" 
    vilja "volere", hún "lei, essa" 
vænsta "volentieri" 
væta "inumidire", "inzuppare" 
   væta blóði "inzuppare col sangue" 
yfir sandinn "sulla sabbia" (tradotto con "sulla strada") 
þaut "saltò su" 
   þjóta "saltar su", "affrettarsi" 
þey! "zitto!" 
þurran góm "il palato secco" (accusativo maschile,
   da þurr "secco", gómur "palato")

Recensione: 

Per apprezzare appieno questo bellissimo brano, è necessario conoscere qualcosa della storia su cui si fonda il testo. Quando l'Islanda fu popolata da coloni giunti dalla Norvegia, col significativo contributo di schiavi importati dall'Irlanda e dalla Scozia, i centri abitati più popolosi si svilupparono nella parte sudoccidentale dell'isola. In particolare, a Þingvellir (lett. "Prati dell'Assemblea", ortografia anglicizzata Thingvellir) si riuniva ogni anno il Parlamento (Alþingi), cuore palpitante delle istituzioni democratiche islandesi. Nonostante la parte settentrionale dell'isola fosse poco favorevole dal punto di vista del clima e delle risorse, vi si trovavano diverse comunità. I loro notabili avevano necessità di raggiungere la sede del Parlamento per discutere le cause: l'isolamento era un lusso che nessuno poteva permettersi. La via più sicura per giungere a destinazione prevedeva un lungo viaggio tramite nave, costeggiando i fiordi. C'era il rischio concreto che ad essere avvantaggiato fosse chi arrivava prima, perché poteva contare su più tempo per trovare sostenitori. Per questo motivo qualcuno ebbe l'ardire di compiere un viaggio molto più breve ma denso di pericoli mortali, che prevedeva di attraversare la parte interna dell'isola servendosi della strada detta Sprengisandur (nei testi delle saghe era conosciuta semplicemente come Sandr "Sabbia" o Sandleið "Strada sabbiosa"). La desolazione era spaventosa: non si trovavano sorgenti e non cresceva nemmeno un filo d'erba, per circa 200 chilometri! Erano terre senza vita, inospitali come Marte. Per questo, si doveva percorrere la via nel più breve tempo possibile. Si procedeva su un carro trainato da un cavallo. Si doveva portare acqua e cibo. Se il cavallo moriva era la fine: si restava abbandonati nel deserto. Fiorivano leggende funeste. Si narrava che nell'area impervia chiamata Ódáðahraun trovassero rifugio numerosi fuorilegge, che avrebbero trovato modo di nascondervi quanto necessario a sopravvivere. Poi c'erano i fantasmi di coloro che avevano fallito la traversata, condannati a rimanere tra le gelide sabbie per l'Eternità. Tale era il terrore che a un certo punto nessuno ebbe più il coraggio di mettersi in viaggio lungo lo Sprengisandur, di cui si finirono col perdere le tracce, anche se non fu mai dimenticato. Oggi è una strada sterrata F26, utilizzata dagli amanti dell'avventura.

In questi tempi degenerati, il Folk è una necessità. Musica di questo tipo è sommamente utile e meritoria, in qualche modo aiuta a contrastare l'Oblio, almeno finché dura in noi un barlume di vita. Se ne può trarre un grande diletto.   

giovedì 2 febbraio 2023


LORD OF AGES 

Gruppo: Blood Axis
Album: Blót: Sacrifice in Sweden
Paese: Stati Uniti d'America 
Anno: 1998 
Genere: Neofolk, Experimental, Modern Classical, 
    Dark Ambient 
Sottogenere: Martial Neofolk 
Ispirazione: Ricostruzionismo  
Etichetta: Cold Meat Industry – CMI.X  
Formato: CD, Album, Repress, DBS Discbox Slider 
Link: 

(seconda parte: inno mitraico)

(video completo)

Tracklist dell'Album: 
   Sarabande Oratoria - 4:03
   Herjafather - 7:09
   Seeker - 3:35
   Electricity - 6:09
   Lord Of Ages - 6:44
   The March Of Brian Boru - 3:49
   The Gospel Of Inhumanity - 4:48
   Eternal Soul - 4:04
   Between Birds Of Prey - 8:50
   Reign I Forever - 7:21
   The Hangman And The Papist - 4:11
   Storm Of Steel - 8:54

Formazione: 
   Michael J. Moynihan 
   Robert Ferbrache 
   Annabel Lee

Testo: 

Lord of Ages 

Fertile earth Pallas who procreates everything
Rock-bound spring that fed the twin brothers with nectar
This young bull that he carried on his shoulders
According to his ways - and I have received it
I have borne on my shoulders the greatest things of the gods
Sweet are the livers of the birds but care reigns over
He who is piously reborn and created by sweet things
You must conduct the right through clouded times - together
And here, as the first the ram runs exactly on his course
And you saved us after having shed the eternal blood
Accept oh holy Father
Accept the incense-burning lions
Through whom we offer the incense
Through whom we ourselves are consumed

And hail to the lions
For many a new years
Hail to the lions 

Mithras, god of the Morning - our trumpets waken the world
Rome is above the nations, but Thou art over all
Now as the names are answered and the guards are marched away
Mithras, also a soldier, give us strength for the day!

Mithras, god of the Noontide - the heather swims in the heat
Our helmets scorch our foreheads, our sandals burn our feet
Now in the ungirt hour, now as we blink and drowse
Mithras, also a soldier, keep us true to our vows!

Mithras, Lord of Ages, below You we march!
Invincible Sun, the flame of Life, You dwell within our hearts

Mithras, god of the Sunset - low on the western main
Thou descending immortal, immortals arise again
Now as the watch has ended, now as the wine is drawn
Mithras, also a soldier, keep us pure till the dawn! 

Mithras, lord of the Midnight - here where the great bull dies
Look on Thy children in darkness, oh take our sacrifice
Many roads Thou hast fashioned, all of them lead to the light
Mithras, also a soldier, teach us to die aright!

Mithras, Lord of Ages, below You we march!
Invincible Sun, the flame of Life, You dwell within our hearts

Mithras, Lord of Ages, below You we march!
Unconquerable Sun, the flame of Life, You dwell within our hearts

Traduzione: 

Signore delle Età 

Fertile Terra Pallade che procrea ogni cosa
Sorgente rocciosa che ha nutrito i fratelli gemelli con il nettare
Questo giovane toro che egli portava sulle spalle
Secondo i suoi modi - e l'ho ricevuto
Ho portato sulle mie spalle le cose più grandi degli dei
Dolci sono i fegati degli uccelli ma la cura regna su
Colui che è rinato piamente e creato da cose dolci
Devi condurre il giusto attraverso tempi nuvolosi - insieme
E qui, come il primo l'ariete corre esattamente sul suo corso
E ci hai salvati dopo aver versato il sangue eterno
Accetta, o Padre santo
Accetta i leoni che bruciano incenso
Attraverso i quali offriamo l'incenso
Attraverso i quali noi stessi siamo consumati

E ave ai leoni
Per molti anni nuovi
Ave ai leoni

Mithra, Dio del Mattino, le nostre trombe destano il mondo!
Roma sovrasta le Nazioni, ma Tu sei al di sopra di tutto!
Ora che abbiamo risposto all’appello e smontato la guardia
Mithra, che come noi sei un soldato, donaci la forza per affrontare la giornata!

Mithra, Dio del Mezzogiorno, l’erica ondeggia nella calura.
I nostri elmi ci scottano la fronte, i nostri sandali ci bruciano i piedi.
Adesso in questa ora oziosa, quando le palpebre si fanno pesanti di sonno,
Mithra, che come noi sei un soldato, tienici saldi ai nostri giuramenti! 

Mithra, Signore delle Età, sotto di Te marciamo! 
Sole Invincibile, Fiamma della Vita, Tu abiti nei nostri cuori 

Mithra, Dio del Tramonto, che cali ad Occidente
Tu che immortale discendi, per risorgere di nuovo immortale!
Ora che il turno di guardia è finito, ora che il vino è spillato,
Mithra, che come noi sei un soldato, mantienici puri fino all’alba!

Mithra, Dio della Mezzanotte, qui dove muore il grande toro,
proteggi i Tuoi figli nell’oscurità. Oh accetta il nostro sacrificio!
Molte sono le strade che Tu hai tracciato e tutte conducono alla Luce!
Mithra, tu che come noi sei un soldato, insegnaci a morire nel giusto 

Mithra, Signore delle Età, sotto di Te marciamo! 
Sole Invincibile, Fiamma della Vita, Tu abiti nei nostri cuori 

Mithra, Signore delle Età, sotto di Te marciamo! 
Sole Inconquistabile, Fiamma della Vita, Tu abiti nei nostri cuori 


Recensione: 

Questo brano, di una potenza incredibile, fa sentire in ogni fibra lo spirito stesso dei Misteri di Mithra, come se si potesse ancora parteciparvi. È un'opera ricostruzionista, che si prefigge lo scopo di riportare in vita un mondo scomparso. La trovo interessantissima anche dal punto di vista filologico. Il ricostruzionismo può essere grossolano o fine, a seconda dei mezzi impiegati, che possono essere grossolani o fini. Va preso per quello che è. Come chiunque si può rendere conto, non è possibile risalire all'intero patrimonio rituale e mitologico di una religione scomparsa da tanto tempo soltanto a partire dalla sua iconografia e dalle scarse testimonianze degli autori antichi. La musica è un campo ancora più problematico, specie in assenza di una notazione, dal momento che non lascia traccia. La lingua latina ha una struttura metrica molto diversa da quella della lingua inglese: mal si adatta ai ritmi della musica Neofolk. Tuttavia sarebbe molto interessante cercare di produrre e di musicare testi in latino. Riporto un primo tentativo, un abbozzo:  

Mithra, Domine Saeculorum, sub te gradimur! 
Sol Invicte, Flamma Vitae, vivis in cordibus nostris 

Purtroppo non si riuscirà mai a confrontare con la realtà effettiva ciò che è stato ricostruito (verosimile o meno che sia). 

Origini del testo

Il testo dei Blood Axis è composto da due parti distinte. La prima è connessa all'iniziazione al grado di Leone: sembra un testo unico, originale, di cui non sono riuscito a reperire la fonte nel Web. La seconda è un inno mitraico, in sostanza una musicazione della poesia di Rudyard Kipling A Song to Mithras ("Un canto a Mitra"), dal libro Puck of Pook’s Hill! ("Puck il folletto"), 1906. Sono state effettuate alcune modifiche, ad esempio l'uso della parola world "mondo" anziché Wall "Vallo". In tre occorrenze è anche usato il pronome You anziché Thou, il che accade nei versi aggiunti a quelli di Kipling. Il testo originale della poesia è consultabile nel sito della Kipling Society:


L'autore inglese, notoriamente affiliato alla Massoneria, aveva un particolare interesse per i Misteri di Mithra. Il nesso è senza dubbio profondo, anche se controverso. La menzione della divinità persiana ricorre spesso nei testi iniziatici della Libera Muratoria. Rimando a una pagina del sito The New Mithraeum, che riporta dati molto utili (Simeoni, 2021):  


Una possibile ispirazione di Kipling 

Daniel Hadas (King's College London) docente di latino medievale, è dell'idea che l'ispirazione di Kipling sia da ricercarsi in quattro inni di Sant'Ambrogio, che sono noti con questi titoli: 

1) Aeterne rerum conditor
2) Splendor paternae gloriae
3) Iam surgit hora tertia
4) Deus creator omnium

I componimenti di Sant'Ambrogio, un tempo molto noti e ora quasi del tutto dimenticati, ovviamente sono dedicati a Cristo. Ebbene, Kipling dovette immaginare che esistessero i loro corrispondenti mitraici (Mackenzie, Holberton, 2020). La cosa non è di per sé improbabile, anche perché l'universo culturale dell'Impero Romano traeva i prodotti più disparati da concetti comuni, che costituivano un sostrato oltremodo fecondo. 


Elementi autobiografici 

David Walsh, della Durham University (2021), nota che in diversi racconti di Kipling ambientati nell'Impero Romano, gli adepti di Mithra erano dipinti come modelli di lealtà, etica ed eroismo, in netto contrasto con i personaggi cristiani, descritti come problematici e conflittuali. Questo potrebbe essere derivato dalle cattive esperienze avute dall'autore con i missionari evangelici in India, che con la loro intolleranza alimentavano tumulti. 


Mithra e il taurobolium

Si noterà che la religione di Mithra non comportava la reale uccisione di vittime taurine in sacrifici, a dispetto di quanto è popolarmente creduto. La Tauroctonia, che è il fondamento mitologico del culto, non coincideva con il taurobolium, che era invece il sacrificio di un toro nell'ambito del culto della Dea Cibele. Del resto, si deve sempre aver presente un fatto: i mitrei erano luoghi angusti, che nella maggior parte dei casi potevano ospitare una ventina o una trentina di persone al massimo, quindi non era materialmente possibile molta libertà di movimento. La menzione all'uccisione del Toro Cosmico nel testo di Kipling e in quello dei Blood Axis è un riferimento alla mitologia mitraica, non  necessariamente a un atto compiuto da umani. Dall'analisi dei rifiuti sepolti nei pressi di numerosi mitrei, si è scoperto che la dieta degli adepti in occasione dei conviti era costituita prevalentemente da carne di porco e di pollo (Battisti, 2017). 



Curiosità: 

Lo sfondo del video pubblicato su YouTube nel canale Konsaliki (2010) è una ricostruzione del mitreo di Carrawburgh, situato sul Vallo di Adriano. Per maggiori informazioni si rimanda a questa pagina, che riporta un interessante articolo della studiosa Flora M. Kirk: