lunedì 20 febbraio 2023


PROUD BLACK TEMPLAR

Gruppo: Ostara 
Album: Ultima Thule 
Anno: 2003 
Paese: Regno Unito, Australia     
Paese di produzione: Germania 
Lingua: Inglese 
Genere: Neofolk 
Formato: CD
Etichetta: Eis und Licht - Eis034 
Produttore: Richard Leviathan 
Formazione: 
   Richard Leviathan - voce, chitarra  
   Stu Mason - chitarra 
   Tim Desmond - batteria
   Dave Renwick - basso 
Etimologia del nome del gruppo: dall'antico alto tedesco Ôstara, nome della dea della fertilità e della primavera (anglosassone Ēostre), che al plurale è passato a indicare la Pasqua (tedesco Ostern). 
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Testo: 

The Knight: 

The world I love is the world I lost
Broken, plundered and wasted
The memory burnt
From the Soil and the Sun
A black epitaph of the ages

The Rose: 

The world you curse
Is the one I love
The Virgin a Whore
In the Garden
Crowned upon the Earth's ordure
I bear no wounds
And I bring no cure 

The Cross: 

Pain is where this world begins
And pain is the heart of all endings
Every pilgrim that bears
This burden of truth
Only the few have learnt to lose 

The Knight of the Rosy Cross:

I curse the Father
And I scourge the Son
I burn down the Holy of Holies
The One in Three
And the Three in None
The march of the proud Black Templar 

Traduzione: 

Il Cavaliere: 

Il mondo che amo è il mondo che ho perduto 
Rovinato, saccheggiato e desolato 
La memoria bruciata dal suolo e dal sole 
Un epitaffio nero delle epoche 

La Rosa: 

Il mondo che maledici 
È quello che amo 
La Vergine una Prostituta 
Nel Giardino 
Incoronata sulla sozzura della Terra 
Non ho su di me ferite 
E non porto cura 

La Croce:  

Dolore è dove questo mondo inizia 
E dolore è la radice di ogni fine 
Il pellegrino che porta questo fardello di verità 
Solo in pochi hanno imparato a lasciarlo perdere 

Il Cavaliere della Rosacroce:  

Maledico il Padre 
E fustigo il Figlio 
Brucio il Sancta Sanctorum
L'Uno in Tre 
E i Tre in Nessuno
La marcia del fiero Templare Nero

Alcune parole ricercate: 

ordure "sozzura" 
plundered "saccheggiato", da 
   to plunder "saccheggiare" 
to scourge "fustigare"

Etimologia di ordure
Dal medio inglese ordure, chiaro prestito dal medio francese ordure (anglo-normanno ordure, ordeure, ordeur, ordore, ordor, ordour), a sua volta dall'antico francese ordure "sporcizia, sozzura, rifiuto, sterco, letame, escremento; sudiciume morale (francese moderno ordure). La formazione è dall'antico francese ord "sudicio" + -ure (suffisso che forma sostantivi). Questo aggettivo ord deriva direttamente dal latino horridus ("spaventoso", "terrificante", "orrido"). 

Etimologia di to plunder
Attestato in Inghilterra dai tempi della Guerra Civile di Cromwell, questa parola deriva dal tedesco plündern "saccheggiare", dal medio-alto tedesco e medio-basso tedesco plunderen, a sua volta da un sostantivo che originariamente significava "beni per la casa, biancheria da letto, vestiario". L'origine ultima è oscura. Con buona pace di Gijsseling, lo considero un residuo di un antico sostrato pre-germanico, come molte altre parole che iniziano con l'occlusiva sorda /p/.

Etimologia di to scourge
Dall'inglese medio scourgen "frustare, flagellare; affliggere; punire", a sua volta dall'anglo-normanno escorger, francese antico escorgier "frustare, flagellare", a sua volta dal latino volgare excoriāre "levare la pelle (a frustate)", formato ex- "(via) da" + corium "cuoio", "pelle".

Recensione: 
Espressione dell'uomo del Medioevo, scisso e conteso tra Bene e Male, questo dialogo tra personaggi densi di simbolismi esoterici rappresenta una specie di dialettica di Hegel, in cui il Cavaliere e la Croce sono la Tesi, la Rosa è l'Antitesi, dalla cui  contrapposizione segue la Sintesi: il Cavaliere della Rosacroce. Questo nuovo eroe balza fuori con violenza, pieno di furia iconoclasta, distruggendo tutto ciò che è sacro per quella costruzione culturale e ideologica che era la Cristianità. L'intero processo dialettico è piuttosto sorprendente, proprio per via della natura sovvertitrice e apocalittica di ciò che ne erompe, simile a uno xenomorfo! Sembra quasi di sentirlo sgusciare fuori dal guscio spaccato del vecchio mondo e dalle sue scorie, come un guerriero protetto da un'invincibile corazza nera e lucente! 


Il mito dei Rosacroce 

Certamente è chiarissimo il riferimento alla figura di Christian Rosenkreutz (1378 - 1484), occultista e mistico tedesco, che il mondo accademico tende a considerare immaginario o addirittura allegorico. Il suo cognome, che potrebbe anche essere un puro e semplice epiteto, presenta diverse varianti dovute all'incertezza dell'ortografia dell'epoca (Rosenkreuz, Rosencreutz, RosencreützRosencreuz). In italiano era diffuso l'adattamento Cristiano Rosacroce. Questo si narra, che era un aristocratico rimasto orfano all'età di 4 anni e che studiò per 12 anni in un monastero, divenendo dottissimo. Poi girò il mondo, recandosi in Terra Santa, in Africa, in Persia e in India, raccogliendo le più svariate conoscenze esoteriche. Tornato in Germania, fondò la Fraternità della Rosa Croce. Era a capo di un gruppo di 8 persone. Morto a 106 anni, la sua tomba fu trovata dopo 120 anni in una cripta da un membro della Fraternità, che vi lesse la seguente iscrizione: POST CXX ANNOS PATEBO, ossia "TRA 120 ANNI MI APRIRÒ". Questa scoperta convinse l'associazione a palesare al mondo i propri insegnamenti, pubblicando un Manifesto (Fama Fraternitatis) nel 1614, nella città di Kassel. Gli ingredienti di questa tradizione iniziatica sono i seguenti: ermetismo, cabala, alchimia, misticismo cristiano, elementi gnostici. Lo scrittore, poeta e drammaturgo francese Maurice Magre notò analogie tra la descrizione della morte di Christian Rosenkreutz e l'Endura Catara, suggerendo una connessione con la Linguadoca. Tuttavia, i dettagli della sua ricostruzione presentano alcuni anacronismi. Resta un fatto l'enorme confusione imperante.  

Un nome pieno di allusioni

Ostara è il nome (ricostruito) di una divinità femminile della Germania antica. Questo teonimo è utilizzato come nome della festività primaverile di numerose associazioni neopagane, in particolare della Wicca. 
Ostara fu però anche il titolo di una rivista nazionalista austriaca e tedesca, intrisa di idee di supremazia razziale pangermanista e di un violentissimo antisemitismo. Il titolo completo era Ostara, Briefbücherei der Blonden und Mannesrechtler (ossia "Ostara, Biblioteca dei Biondi e del Maschilisti"). Fu fondata a Vienna nel 1905 da Jörg Lanz von Liebenfels, nato Adolf Lanz (1874 - 1954), occultista neopagano ed ex membro dell'Ordine Cistercense, da cui era stato espulso nel 1899. L'impatto che le dottrine veicolate da Ostara ebbero sulla formazione giovanile di Adolf Hitler fu senza dubbio considerevole. 
A questo punto trovo necessario affermare cose sgradite al mondo, che tuttavia corrispondono a verità. L'antisemitismo difficilmente è privo di connessioni con l'oggetto del suo odio. Gratta un antisemita furioso e potrai trovare qualche suo antenato che apparteneva al popolo da lui aborrito. Nella prima metà del XX secolo, questa era la norma. Adolf Lanz era figlio di Johann Lanz, di famiglia aristocratica decaduta, e di Katharina Hoffenreich. Questa era figlia di Josef Hoffenreich, nato Samuel Hoffenreich a Holić (attuale Slovacchia) nel 1815, da famiglia ebrea (divenne cattolico e fu battezzato nel 1842). L'esoterista si attribuì il cognome von Liebenfels affermando di aver scoperto la tomba di un Cavaliere Templare e di aver avuto una "rivelazione" - ma in realtà cercava di distogliere l'attenzione dalle sue vere origini. Parlava di sterminio e di "scimmiette di Sodoma", eppure il padre di sua madre era un israelita. A scuola queste cose non le insegnano, proprio perché tutto ciò che va oltre la banalità è scomodo. E questo è quanto. 

Note biografiche sul fondatore  

Il fondatore del gruppo, Richard Leviathan, è conosciuto al pubblico con un cognome chiaramente fittizio: difficile credere che qualcuno possa davvero chiamarsi Leviathan, nemmeno se lo si vede stampato sulla carta d'identità. Infatti è nato Richard Levy, ad Adelaide, nella remota Australia. Il cognome dimostra chiaramente la sua origine ebraica. Trovo molto interessante una sua intervista, rilasciata nel 2016 o all'inizio del 2017, consultabile a questa pagina del sito compulsion online


Riporto in questa sede le parole dello stesso Levy sulla complessa questione di Israele e della situazione in Medio Oriente (traduzione del sottoscritto). 

Intervistatore: "Tornando a Zion's ode, riesco a leggere tra le righe una critica al neosionismo. Nel tuo ultimo album includi anche un riferimento a Gaza. Puoi spiegare i tuoi sentimenti sul moderno Stato di Israele?" 
Richard Leviathan: "Posso illustrarlo con un esempio personale. Ho un parente con cui non ho più contatti, un fervente colono di Hebron, il cui atteggiamento è condizionato dalla ferma convinzione che Israele sia inviolabile. È singolare come alcuni ebrei possano essere estremamente consapevoli della propria razza, mascherandola con una forma di liberalismo surrogato che sta diventando sempre più conservatore, reazionario e sciovinista. Se una nazione europea professasse l'esclusività etnica come principio fondamentale della propria identità, del proprio patrimonio e del proprio diritto, verrebbe accusata di razzismo, se non addirittura di fascismo. Eppure sono proprio il senso ebraico della storia, la sindrome della persecuzione e l'esperienza passata della catastrofe a rendere l'autoconservazione a tutti i costi un imperativo morale e politico categorico. È una mentalità da assedio che giustifica l'assedio dell'altro, il vicino impotente che viene amplificato fino a diventare la minaccia perpetua al centro della psiche ebraica. Gilad Atzmon la chiama "sindrome da stress pre-traumatico", l'aspettativa che qualcosa di terribile stia sempre per accadere agli ebrei, che si traduce nella draconiana tattica dell'"occhio per occhio" applicata con maggiore frequenza e durezza ai palestinesi. Tutto risale al passato eterno, alla lunga ombra della lunga persecuzione da parte dei Goy. Questo non vuol dire che l'empatia sia estranea al pensiero ebraico. Tutt'altro. Ci sono passi nella Bibbia che esortano gli ebrei ad aprirsi agli altri e la filosofia etica di scrittori come Buber e Lévinas si dilunga ampiamente su questo tema, ma questo tipo di voci proviene ora principalmente dall'opposizione, dai dissidenti laici come Chomsky e la setta ortodossa Neturei Karta, ad esempio, per i quali Israele e l'ebraismo sono opposti assoluti. Questo rende i tempi interessanti, ma non mi rende caro al Paese, soprattutto in questo periodo buio in cui la soluzione dei due Stati sembra svanire rapidamente. Quello che posso dire di Israele è che ci sono voci dissidenti all'interno e all'esterno della diaspora ebraica e scrittori come Finkelstein, Chomsky, Sand e Atzmon stanno cambiando il modo in cui alcuni ebrei vedono se stessi, pur essendo una minoranza significativa."   

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