In romancio esiste la parola agnieu "pino mugo" (variante agniou; nome scientifico: Pinus mugo; obsoleto Pinus mughus). Esiste anche il sinonimo müf "pino mugo". Ebbene, per quanto possa a prima vista sembrare incredibile, si tratta di due allotropi, che condividono la stessa etimologia - che è identica a quella della parola italiana mugo. In ultima analisi, il vocabolo non ha origini celtiche. Deve risalire al sostrato retico, strettamente imparentato all'etrusco. Si nota che finora non è stato individuato un corrispondente etrusco del fitonimo analizzato. Questo è il mio tentativo di ricostruzione:
Protoforma retica: *muχa / *muχu "pino mugo"
Adattamento in latino volgare: mūgus
Trafila:
1) lenizione di -g-
(> *müvu)
Esiti in romancio: müf
1) lenizione di -g-
(> *müvu)
Esiti in romancio: müf
2) dittongazione
(> *meu)
3) sviluppo di un elemento palatale
(> *mieu)
4) palatalizzazione della consonante
(> gnieu, gniou)
(> gnieu, gniou)
5) sviluppo di una vocale iniziale di supporto
(> agnieu, agniou)
Esiti in romancio: agnieu, agniou
Esiti in romancio: agnieu, agniou
Varianti dialettali:
agnía
agnía
anéf
aníf
anéf "tasso (albero)" (Taxus baccata)
aníf
anéf "tasso (albero)" (Taxus baccata)
aneva "pino cembro" (Pinus cembra)
Questo è il link al lemma in questione sul DGR (Dicziunari Rumantsch Grischun), per maggiori dettagli:
Questi sono i corrispondenti nomi del pino mugo, diffusi in Veneto e assai utili alla ricostruzione:
muga
mugo
buga
bugo
C'è grande instabilità: solo per fare un esempio, a Verona convivono le forme mugo, bugo e buga.
Questi sono i nomi del pino mugo, diffusi in Lombardia e in una parte del Piemonte, che mostrano sviluppi molto peculiari:
mugoff /'müguf/ (Como)
munch (Como)
munc /müŋk/ (Milano)
muf (Sondrio)
muffol (Valtellina)
meuf /möf/ (Bergamo, Cremona)
mögh, möff, mügh (Brescia)
mugh (Novara)
mögh, möff, mügh (Brescia)
mugh (Novara)
Basti consultare questo importante documento, Nomi volgari adoperati in Italia a designare le principali piante di bosco (Annali del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, 1873), a pag 102.
E ancora: Flora popolare italiana. Raccolta dei nomi dialettali delle principali piante indigene e coltivate in Italia, volume 1, di Ottone Penzig (1924), a pag. 355.
Un'audace proposta etimologica
Per trovare qualcosa di simile e di potenzialmente interessante ai fini della comparazione, dobbiamo andare nel remoto Caucaso e oltre, nelle profondità dell'Asia. Il compianto luminare Sergei Starostin dell'Università di Mosca, è riuscito a ricostruire un interessante albero genealogico:
Proto-nord-caucasico: *bħĭnḳ_wV "pino"
Proto-Nakh: *b(ɦ)aḳa "pino"; "radice resinosa di pino"
Proto-Nakh: *b(ɦ)aḳa "pino"; "radice resinosa di pino"
Ceceno: baga "pino"
Ingush: baga "radice resinosa di pino"
Proto-Avaro-Andi: *nVḳ:ʷV "pino"
Àvaro: naḳ: "pino"
Nota:
Gli Àvari del Caucaso non hanno nulla a che vedere con
gli Àvari, popolo altaico delle steppe.
Si tratta di un caso di omonimia.
Nota:
Gli Àvari del Caucaso non hanno nulla a che vedere con
gli Àvari, popolo altaico delle steppe.
Si tratta di un caso di omonimia.
Proto-Tsezi: *niqe "pino"
Bezhta: niqe "pino"
Bezhta: niqe "pino"
Gunzib: niqes "pino"
Proto-Lak: *miIḳ- "pigna di pino"
Lak: miIḳiIḳiIj "pigna di pino"
Nota:
Lak: miIḳiIḳiIj "pigna di pino"
Nota:
Il carattere I è usato per trascrivere la faringalizzazione.
Proto-Lezghi: *miḳʷ- / *niḳʷ- "abete", "pino"
Lezghi: muḳ-rag "abete"
Lezghi: muḳ-rag "abete"
Tabasarano: muḳ-ruḳ "abete"
Rutulo: niḳʷ-näχI "pino"
Tsakhur: ḳuńaχ "pino"
Nota:
Nota:
I Rutuli del Caucaso non hanno nulla a che vedere con i
Rutuli dell'antico Lazio, di cui si narra nell'Eneide.
Si tratta di un caso di omonimia.
Per quanto riguarda la faringalizzazione della consonante
finale della forma rutula, si veda quanto scritto sul Lak.
Rutuli dell'antico Lazio, di cui si narra nell'Eneide.
Si tratta di un caso di omonimia.
Per quanto riguarda la faringalizzazione della consonante
finale della forma rutula, si veda quanto scritto sul Lak.
La protoforma nord-caucasica a sua volta è supposta essere un esito di una protoforma sino-caucasica:
Proto-sino-caucasico: *bħĕ́nḳwV "pino"; "resina"
Dalla protoforma sino-caucasica deriverebbe anche il Burushaski baŋ "gomma", "resina".
Il professor John Bengtson aggiunge il basco muki "resina"; "muco". Suppone che il significato di "muco" sia stato influenzato dalla forma muku, trovata in alcuni dialetti e derivata dal latino mūcus.
Servono ulteriori studi, tuttavia non sembrano esserci dubbi sul fatto che il materiale di Starostin, qui presentato, abbia una diretta attinenza con il nome alpino del Pinus mugo, riuscendo a spiegare l'alternanza m- / b-, altrimenti misteriosa.
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