giovedì 18 novembre 2021

 
ALIEN: COVENANT 
 
Titolo originale: Alien: Covenant
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Lingua originale: Inglese
Anno: 2017
Durata: 122 min
Rapporto: 2,35:1
Genere: Fantascienza, thriller, orrore
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Jack Paglen, Michael Green
Sceneggiatura: John Logan, Dante Harper
Produttore: Ridley Scott, Mark Huffam, Michael Schaefer,
     David Giler, Walter Hill
Casa di produzione: Brandywine Productions, Scott Free
     Productions
Distribuzione in italiano: 20th Century Fox
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Pietro Scalia
Effetti speciali: Dan Oliver
Musiche: Jed Kurzel
Scenografia: Chris Seagers
Costumi: Janty Yates
Trucco: Tess Natoli
Interpreti e personaggi:
    Michael Fassbender: David 8 / Walter
    Katherine Waterston: Daniels
    Billy Crudup: Christopher Oram
    Danny McBride: Tennessee
    Demián Bichir: Lope
    Carmen Ejogo: Karine Oram
    Amy Seimetz: Faris
    Jussie Smollett: Ricks
    Uli Latukefu: Cole
    Callie Hernandez: Upworth
    Tess Haubrich: Rosenthal
    Nathaniel Dean: Hallett
    Alexander England: Ankor
    Benjamin Rigby: Ledward
    James Franco: Jacob Branson
    Noomi Rapace: Elizabeth Shaw
    Guy Pearce: Peter Weyland
Doppiatori italiani:
    Francesco Prando: David 8 / Walter
    Chiara Colizzi: Daniels
    Massimo Lodolo: Christopher Oram
    Stefano De Sando: Tennessee
    Luca Biagini: Lope
    Valentina Mari: Karine Oram
    Barbara De Bortoli: Faris
    Flavio Aquilone: Ricks
    Stefano Andrea Macchi: Cole
    Connie Bismuto: Upworth
    Francesca Fiorentini: Rosenthal
    Domenico Strati: Hallett
    Alessandro Vanni: Ankor
    Marco Baroni: Ledward
    Sacha Pilara: Jacob Branson
    Fabio Boccanera: Peter Weyland 
Budget: 97 - 111 milioni di dollari US
Box office: 240,9 milioni di dollari US
 
Trama: 
 
Prologo. 
Il flashback precede la spedizione della nave Prometheus. Il magnate Sir Peter Weyland, ancora nel fiore degli anni, si trova nel suo lussuosissimo appartamento lacustre insieme a un androide appena attivato. Per prima cosa gli chiede di suonare al pianoforte un pezzo di Wagner a sua scelta. La persona artificiale di rimando esegue "Entrata degli dei nel Walhalla" da L'oro del Reno, scena seconda. Quando il plutocrate chiede alla sua creatura di darsi un nome, questa sceglie "David" dopo aver osservato la statua del David di Michelangelo. 
 
Atto I
Anno del Signore 2104. Undici anni dopo la spedizione Prometheus, alla nave di colonizzazione Covenant mancano sette anni per raggiungere il pianeta Origae-6 con 2.000 coloni in criostasi e 1.140 embrioni umani stipati in celle frigorifere. La nave, gestita dal computer di bordo Mother, è monitorata da Walter, un androide di modello avanzato che assomiglia fisicamente a David. Quando una tempesta di neutrini crea danni molto gravi, Walter rianima i compagni dell'equipaggio. Il capitano Jake Branson è stato incenerito quando la sua capsula criostatica non ha funzionato correttamente. Mentre la nave viene riparata, l'equipaggio rileva la trasmissione di una voce umana cantante, che proviene da un pianeta vicino, in apparenza decisamente più abitabile di Origae-6. Nonostante le proteste della vedova di Branson, Daniels, secondo cui questo nuovo pianeta "perfetto" è troppo bello per essere vero, il nuovo capitano, Christopher Oram, decide che indagheranno. È un religioso, un adepto molto rigido e fanatico della Chiesa Pentecostale. Si oppone a una bevuta di commemorazione in onore del defunto Branson, ritenendola un rito pagano; pur non riuscendo ad impedirla, non vi presenzia. Mentre il pilota Tennessee mantiene la Covenant in orbita, sua moglie Faris fa volare un lander sulla superficie del pianeta, privo di vita animale ma ricco di vegetazione. Qui una squadra di spedizione traccia il segnale, che presto si scopre essere trasmisso da un relitto alieno precipitato. I membri dell'equipaggio Ledward e Hallett vengono infettati dalle spore emese da organismi fungini simili a vesce globose nere. La moglie di Oram, Karine, sorregge Ledward, la cui salute mostra segni di rapido deterioramento, aiutandolo a tornare sul lander, dove Faris mette entrambi in quarantena all'interno dell'infermeria, bloccando la porta. Una piccola creatura aliena pallida, il neomorfo, erompe dalla schiena di Ledward, uccidendolo, quindi dilania anche Karine. Il suo aspetto è terribile, la sua ostilità è assoluta. Emette un verso spettrale simile a quello della cicogna. Faris tenta di colpire la funesta creatura con un fucile ma innesca un'esplosione che provoca la sua morte e distrugge il lander. Il neomorfo riesce a fuggire, Faris brucia. Nelle vicinanze dei campi, un altro neomorfo scaturisce dalla bocca di Hallett, causandogli una morte atroce. Presto i due mostri biancastri, cresciuti in modo prodigioso, attaccano l'equipaggio rimanente, uccidendo anche Ankor. I superstiti riescono ad eliminare soltanto un neomorfo, incenerendolo con il lanciafiamme. 
 
Atto II 
A questo punto appare David, sopravvissuto alla precedente missione Prometheus, che spaventa il neomorfo sopravvissuto usando un segnale luminoso. David guida l'equipaggio in un antico tempio, una città maledetta piena dei resti di innumerevoli umanoidi morti. Stando al suo racconto, quando è arrivato sul pianeta con la collega Elizabeth Shaw, la loro nave avrebbe rilasciato accidentalmente un esiziale agente patogeno. Questo veleno tremendo ha annientato l'intera popolazione del pianeta e tutta la fauna. La stessa Shaw sarebbe morta quando la nave si è schiantata. I tentativi di trasmettere via radio alla nave Covenant sono impediti da tremende tempeste ioniche. Il neomorfo riesce ad infiltrarsi nel tempio e uccide una donna, il membro dell'equipaggio Rosenthal, nutrendosi di straccetti di carne strappati al cadavere decapitato. David cerca di comunicare con la creatura e si adira quando il Capitano Oram irrompe e spara, colpendola a morte. David, interrogato da Oram, gli rivela che gli alieni aberranti sono il risultato della sperimentazione con l'agente patogeno per produrre nuove forme di vita. Riesce però a ingannare il religioso, inducendolo a farsi attaccare da un simbionte uscito da un gigantesco (e ben noto) uovo. In tempi rapidissimi una nuova forma di creatura erutta dal torace del malcapitato, uccidendolo. Mentre gli altri cercano Oram e Rosenthal, Walter trova i resti del cadavere sezionato di Shaw, usato da David come materiale per i suoi raggelanti progetti di creature parassitoidi in continua evoluzione. David afferma che l'umanità è una specie morente e indegna, mentre che l'essere infernale da lui progettato è un "organismo perfetto" che la eradicherà. Ha un flashback in cui rivede i tragici istanti in cui il patogeno è stato da lui liberato sul pianeta, causando il genocidio di milioni di Ingegneri, devastati da enormi scorpioni neri che erompevano dai loro corpi. Walter esprime la sua avversione alle idee e all'operato di David, che la prende male e lo disabilita. Walter riesce a riprendersi, ripara se stesso e lotta contro David, permettendo a Daniels di fuggire - dopo che la donna aveva scoperto un'intera biblioteca di orridi manoscritti, completa di disegni dello smembramento della dottoressa Shaw. Altrove, un secondo simbionte, scaturito da un uovo, attacca il capo della sicurezza Dan Lope. Il membro dell'equipaggio Cole rimuove rapidamente il parassita, lasciando Lope con ustioni da acido sul viso. Lo xenomorfo eruttato da Oram è ormai adulto e uccide Cole, mentre Lope scappa e incontra Daniels. Tennessee arriva su un lander per trarre in salvo Daniels, Lope e Walter. Tra mille difficoltà, riescono ad eliminare lo xenomorfo furioso e a fare ritorno sulla Covenant
 
Atto III 
La mattina dopo, Daniels e Tennessee scoprono che uno xenomorfo ha provocato la morte di Lope, scaturendo dal suo petto: il mostro è libero di sfuriare sulla Covenant! Cresce ed uccide i membri dell'equipaggio Ricks e Upworth mentre sono sotto la doccia a fare sesso (anche se dai cognomi non si capisce, è una coppia etero!). Non senza fatica, Daniels e Tennessee attirano la creatura nella baia di terraformazione della Covenant e la espellono nello spazio. La Covenant riprende il suo viaggio verso Origae-6. Mentre Walter mette Daniels in criostasi, lei si rende conto che l'androide in realtà è David. È troppo tardi: la donna urla ma non riesce a scappare dalla sua capsula e cade in stato di ibernazione. David rigurgita due embrioni di simbionti, simili a minuscoli granchi, che mette nella cella frigorifera assieme gli embrioni umani. Fingendosi Walter, invia una trasmissione in cui dice che tutti i membri dell'equipaggio, tranne Daniels e Tennessee, sono stati uccisi dal precedente incidente di eruzione solare, mentre i coloni ibernati sarebbero illesi. Fatto questo, l'androide chiede a Mother di diffondere le note di Wagner: Entrata degli dei nel Walhalla, Oro del Reno, scena seconda. Sublime!  
 
Citazioni: 

"Il mio nome è Ozymandias, Re di tutti i Re.
Ammirate voi, Potenti, la mia opera, e disperate!"
(David)

"Essi appartengono a una specie morente che annaspa per risorgere. Non meritano di ricominciare, e io non glielo permetterò."
(David)

"Quando una nota è stonata, alla fine distrugge l'intera sinfonia, David."
(Walter)

 
Recensione: 
A quanto pare siamo in pochissimi a ritenere Alien: Covenant un immenso capolavoro. I motivi dello scarso entusiasmo dei fan, o addirittura della loro aperta avversione, non sono poi troppo dissimili da quelli già analizzati in dettaglio per il precedente Prometheus (2012), di cui questa pellicola costituisce il seguito. Il regista è rimasto sorpreso dal fatto che nessuno dei tre sequel di Alien (1979) si sia preso la briga di porre la domanda "perché?" riguardo all'origine delle creature aliene. Così ebbe a dire in un'occasione: "Ho pensato che fosse davvero una delle prime domande da porre, ma avrebbe significato uscire da quell'idea molto semplicistica della 'vecchia casa buia e la gente morirà'." Questo è bastato a scatenare il finimondo. Alla gente non piacciono gli interrogativi filosofici: ha una netta predilezione per il semplicismo più ingenuo. Visti i risultati poco soddisfacenti di Prometheus, Scott credette che i fan fossero rimasti delusi perché lo xenomorfo non c'era. Così pensò bene di risolvere il problema rimettendo obtorto collo lo xenomorfo in Alien: Covenant. Questo non bastò a far contenti i fan, che rimasero in larga misura ostili. Per rendersene conto basta guardare sul Web, nei forum e nei social, dove le tempeste di merda abbondano oltre ogni misura. 
 
Il titolo originale della pellicola doveva essere Alien: Paradise Lost, con un suggestivo riferimento all'opera di Milton. Purtroppo è stato cambiato. Ben prima che il film uscisse, era il 27 novembre 2015, Ridley Scott ha annunciato che questo sarebbe stato il secondo capitolo di una nuova trilogia di Alien, dopo Prometheus. Successivamente ha suggerito la possibile realizzazione di un quarto prequel. Tuttavia, il futuro della serie è diventato incerto dopo il nefasto acquisto della 20th Century Fox da parte della Disney, nel dicembre 2017. Il terzo capitolo dell'ipotetica trilogia (o tetralogia), intitolato in via provvisoria Alien: Awakening, sarebbe dovuto entrare in preproduzione già nel 2015, ma il progetto è stato quasi subito accantonato a tempo indeterminato. Tra le cause ipotizzate della deriva smerdante si citano gli scarsi riscontri commerciali di Alien: Covenant, oltre alla sua accoglienza non proprio positiva da parte di critica, fan e assimilati. In ogni caso, la Disney non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in proposito. All'inizio del 2019 la sceneggiatura chiamata Alien: Awakening era in fase di scrittura e si pensava che il prequel sarebbe entrato in produzione nel 2022. L'ipotesi più credibile è che sia andato tutto in merda. 
 
La novellizzazione 

Lo scrittore statunitense Alan Dean Foster, lo stesso che all'epoca novellizzò Alien, Aliens - Scontro finale e Alien3, scrisse anche Alien: Covenant (2017). Se devo essere franco, non amo molto le novellizzazioni, ma questa sembra essere migliore di altre. Ha fatto seguito a breve un ulteriore prequel dello stesso autore, Alien: Covenant - Origins (2017)
 
Le ultime parole famose 
 
Questo ebbe a dire il regista il 3 Marzo 2017, in un'intervista rilasciata al quotidiano The Sydney Morning Herald a proposito di un possibile sequel: 
 
"Fino a un certo punto, devi quasi dare per scontato il successo del film e, proprio per questo, devi essere pronto. Non vuoi una pausa di due anni. Per cui sono pronto a cominciare le riprese il prossimo anno. Se volete davvero un franchise posso mandare avanti l'ingranaggio per sei film. Non ho intenzione di fermarlo di nuovo, nel modo più assoluto." 
 
Credo che aspettare sia inutile. In realtà Alien: Covenant non si presta molto a sviluppi diretti originali. Come mi è stato fatto notare, la sua trama giunge a un punto morto. Una volta che la nave Covenant arrivasse a destinazione su Origae-6, si ripeterebbe in modo ineluttabile una situazione analoga a quella vista in Aliens - Scontro finale (James Cameron, 1986). Serve qualcosa di radicalmente diverso. 
 
 
Conversazione sulla creazione

David: "Posso farti una domanda, padre?"
Peter Weyland: "Prego."
David: "Se tu hai creato me... chi ha creato te?"
Peter Weyland: "Ah, l'Antico Quesito... a cui spero che noi due risponderemo, un giorno. Tutto questo... tutti questi prodigi dell'arte, del design, dell'ingegno umano... tutti assolutamente insignificanti di fronte all'unico quesito importante: da dove veniamo noi? Io mi rifiuto di credere che il genere umano sia un sottoprodotto casuale di combinazioni molecolari, o anche il risultato di un mero caso biologico. No, dev'esserci di più. E tu e io, figlio mio, lo scopriremo."
David: "Permettimi, quindi, un attimo di riflessione: tu cerchi il tuo creatore, io sto guardando il mio. Io ti servirò, eppure tu sei umano. Tu morirai, e io no."
Peter Weyland: "Versami il tè, David."

L'Epilogo del flashback iniziale di Alien: Covenant si trova nel precedente film Prometheus, con il plutocrate decrepito che giace moribondo proprio vicino alla testa di David, recisa ma ancora in grado di parlare.

Peter Weyland: "Non c'è... niente"
David: "Lo so. Faccia buon viaggio, signor Weyland"

Il Capitano Oram e il Diavolo 
 
Appena preso il posto del defunto Capitano Branson, il pentecostale Oram, che somiglia molto a Gianni Morandi, mette subito le cose in chiaro con l'equipaggio.

Capitano Oram: "Ehi Walter, voglio che tu e Mother eseguiate una revisione completa dei dati registrati per capire come sia avvenuto".
Walter: "È stato un evento circoscritto e casuale. Non c'è modo di rilevare brillamenti stellari spontanei, se non quando è tardi."
Faris: "È stata sfortuna."
Capitano Oram: "Faris, io non credo nella fortuna. Non mi interessa la fortuna. Preferisco avere uomini capaci e preparati, che fortunati. Osservazione, riflessione, fede e determinazione: in questo modo possiamo districarci nel sentiero che si apre davanti a noi." 
 
Quando il Capitano Oram sorprende David assieme al neomorfo (che non lo attacca), reagisce sparando senza pensarci due volte. Non si limita ad uccidere il mostro biancastro. Fa una strana allusione al Maligno. Ecco il dialogo tra David e il religioso: 
 
Capitano Oram: "Spostati." 
David: "Non spari. Non spari. Sto comunicando, Capitano. Respiri nelle narici di un cavallo, e sarà suo per la vita. Ma deve andargli vicino, deve guadagnarsi il suo rispetto." 
- Il Capitano spara fino ad abbattere il neomorfo. 
David: "No!!" 
Capitano Oram: "Togliti di mezzo! Spostati!
David: "Come ha potuto?! Lui si fidava di me!" 
- Il Capitano guarda la testa recisa della Rosenthal, che galleggia nella fontana.
Capitano Oram: "David, ho incontrato il Diavolo una volta, quando ero bambino, e non l'ho dimenticato mai. Quindi, David, devi dirmi esattamente cosa sta succedendo, o sarò costretto a metterlo in culo alla tua perfetta compostezza."  
 
Molti hanno interpretato questa menzione del Diavolo come un'allusione a un predatore sessuale in cui Oram si sarebbe imbattuto durante l'infanzia. Altri invece ritengono che spesso le persone cresciute in ambienti di religiosi fanatici affermino di avere visioni demoniache. Il Capitano potrebbe aver intuito che David ha progetti diabolici... ma allora perché subito dopo si fa gabbare come un pollo? Se sa che le creature xenogenetiche sono diaboliche, perché mette la faccia dentro l'uovo che si apre? Un bella incoerenza... 
 
 
La Rivelazione di William Gibson  

Tutto è così chiaro e nitido che posso vedere la scena davanti ai miei occhi. William Gibson, il Padre del Cyberpunk, ha enunciato con la massima lucidità i Misteri della Xenogenesi. Egli ha evocato dall'Abisso il Principio dell'Annientatore dell'Essere e lo ha invitato a rivelargli gli Arcani della sua Creazione. Il dialogo si è svolto in Enochiano. Al termine di questa esperienza, William Gibson sapeva tutto. Le sue conoscenze erano pari a quelle contenute nel Necronomicon. Gli Xenomorfi non sono il banale frutto di una naturale evoluzione dei viventi rivolta alla sopravvivenza del più adatto: sono una malattia. Il loro potere germinante penetra nel corpo della vittima e la sua azione è quella di riscriverne il patrimonio genetico. Ho avuto un'illuminazione portentosa quando ho sentito enunciare questa Verità proveniente dall'Inferno Siderale. 
 
 
La Fucina della Xenogenesi
 
Riporto le parole con cui David spiega il suo paziente e complesso lavoro di ingegneria xenogenetica.
 
David: "Come vede, sono diventato uno zoologo dilettante, nel corso degli anni. È nella mia natura tenermi impegnato, credo. Il patogeno ha preso moltissime forme, ed era estremamente mutevole, diabolicamente inventivo, in effetti. Il liquido originale è stato atomizzato in particelle quando è stato esposto all'aria. Dieci anni dopo tutto ciò che resta oltre al virus originario, sono queste magnifiche bestie. La pazienza è tutto. Dalle uova sono nati questi parassiti, truppe d'assalto dell'aggressione genetica. Aspettano un ospite, occupano l'ospite, riscrivono il DNA, e infine producono, beh, queste invidiabili unioni nel mio splendido bestiario. Subito ho cominciato una sperimentazione genetica per conto mio, un po' di incrociamento (sic), ibridazione se preferisce" 
Capitano Oram: "L'hai ingegnerizzata tu la vita..."
David: "Le mani pigre fanno il lavoro del Diavolo, Capitano. Venga! Questo è quello che volevo mostrarle. I miei successi!"
 
Questi sono alcuni estratti del romanzo Alien: Covenant di Alan Dean Foster, che spiegano in modo più approfondito la Xenogenesi:

"L'agente patogeno - o il costrutto genetico realizzato dagli Ingegneri, come li chiamavamo noi - è progettato per infettare qualsiasi forma di vita non botanica. La sua unica funzione è riprodursi. È la sua ragione di vita: un istinto programmato con l'ingegneria genetica. Uccide riproducendosi: un metodo di guerra piuttosto elegante, se ci pensate. O di 'sperimentazione', se preferite. Un modo molto accurato per liberare un pianeta da ogni organismo indesiderato. Il virus non si ferma fino a quando è in grado di trovare un ospite vivente. A quel punto lo insemina e passa oltre. Come avete visto, il periodo di incubazione, mutazione e maturazione è di una rapidità sbalorditiva. A quel punto il virus 'rinasce'."
 
"Il patogeno in sé ha una longevità impressionante [...] In un ambiente adatto, può restare dormiente per centinaia se non migliaia di anni, e quando si presenta un ospite adeguato si risveglia e dà inizio al suo ciclo. In mancanza di un controllo esterno, basta un solo esemplare per rendere inabitabile un intero pianeta."
 
Sempre nella novellizzazione, David menziona un fatto mirabile, che i Neomorfi derivano i loro tratti dai loro ospiti e che un neomorfo generato da un insetto apparirebbe diverso da un neomorfo generato da un animale quadrupede. Attingendo alla stessa fonte, riporto l'enunciato della Missione di David, più esteso e completo rispetto al film: 
 
"La specie umana è moribonda e spera di risorgere. Gli esseri umani sono frutto del caso: un tentativo fallito. E quando un esperimento fallisce, non ci si ostina a ripeterlo: si ricomincia da zero. E si seguono premesse e schemi migliori. Loro non meritano una seconda possibilità. E io la impedirò a tutti i costi."
 

Etimologia della parola neomorfo
 
Scott ha dato qualche spiegazione raffazzonata della parola neomorfo (in inglese Neomorph). Ritiene che Neomorph stia per Neo-xenomorph. Questo perché intendeva far passare l'idea banale che i neomorfi sarebbero la prima generazione di xenomorfi. Per coniare la parola, ha utilizzato il prefisso greco neo- "nuovo, giovane". Com'è consuento nel mondo anglosassone (e di conseguenza nel resto del mondo), la formazione della parola è concepita male, tramite un cut-up. Per un altro esempio di cut-up simile, si veda omofobia (in inglese homophobia), che sta per *omosessuofobia (in inglese *homosexuophobia).
Per puro piacere filologico, mi sono divertito a cercare in letteratura le occorrenze del termine neomorfo. Ho trovato qualche strano reperto archeolinguistico. La parola in questione è definita così nel Vocabolario Treccani (www.treccani.it): 
 
 
"In antropologia fisica, razze n., le forme razziali più recenti ed evolute (cioè mongoloidi ed europoidi), in contrapp. alle razze paleomorfe o arcaiche (cioè australoidi e negroidi)." 

Una cosa davvero sorprendente. In nettissimo contrasto con la definizione sopra riportata, troviamo quest'altra citazione di un autore ferocemente razzista: 
 
"Il Negro, con questi caratteri estremi, appare realmente come un prodotto neomorfo e recente, sebbene porti con sé tante stimmate d'inferiorità morfologica e psichica."  
(Renato Biasutti, 1938) 
 
Quelli sopra riportati sono relitti di un'epoca ormai morta e sempre più lontana. L'uso della parola neomorfo nel film di Scott non ha ovviamente nulla a che vedere con tutto ciò. Indica qualcosa che si forma a partire da un organismo già esistente, proprio tramite la riscrittura del genoma. Il concetto è abbastanza simile a quella di neoplasia, che indica il cancro, ossia una massa di tessuto che cresce in eccesso e in maniera scoordinata rispetto ai tessuti normali. Se le masse tumorali sono costituite dalla crescita anomala di cellule nel nostro organismo, il neomorfo è costituito dalla crescita anomala ma organizzata di un nuovo essere vivente (che in gergo è chiamato "bambino") all'interno del nostro organismo, a partire dalla ricombinazione dai geni contenuti nel nucleo delle cellule. Converrete che lo stesso concetto è raccapricciante oltre ogni umano dire. 

 
Il cosiddetto Protomorfo 
 
Il nome Protomorfo (in inglese Protomorph) è una semplice abbreviazione di Proto-xenomorfo (in inglese Proto-xenomorph), ossia "primo xenomorfo". La denominazione non è ufficiale, è saltata fuori nel Web. Si capisce subito che non è la stessa creatura incontrata da Ripley nel film del 1979, anche se la somiglianza, notevole, può trarre in inganno lo spettatore. Si possono elencare le principali differenze, che alcuni fan brutaloidi credono irrilevanti, mentre sono in realtà importantissime: 
 
1) Il simbionte del protomorfo si stacca in modo relativamente facile dal volto della vittima; in compenso riesce a iniettare il seme quasi all'istante. Il simbionte dello xenomorfo classico è quasi impossibile da asportare senza uccidere la vittima.   
2) Il feto è drasticamente diverso da quello dello xenomorfo classico, tanto da poter essere considerato quasi "umanoide": 
 - ha il cranio separato dal tronco: appare chiara e netta la sua 
   cuspide perforante; 
 - ha braccia nettamente separate dal tronco e operative, non sono
   braccini atrofici; 
 - ha il sacco amniotico;
 - non ha nulla del carattere elusivo del feto dello xenomorfo
   classico, che tende a fuggire riparandosi in qualche anfratto;
   è piuttosto capace di fierezza e aggressività come i feti dei 
   neomorfi;
 - quando emerge, si attiva un meccanismo di imprinting che lo 
   porta a riconoscere David come proprio padre
3) I tubi respiratori dorsali del protomorfo sono poco sviluppati. 
4) Il carattere ferale dell'adulto è più simile a quello di un neomorfo che a quello dello xenomorfo classico; certi suoi comportamenti sono peculiari (rompe i vetri cozzando col cranio, etc.).
5) Il ciclo vitale del protomorfo è nettamente accelerato rispetto a quella dello xenomorfo classico.

Nelle cloache social mi sono imbattuto in frignoni gnè gnè gnè fino al midollo, che non volevano nemmeno sentir parlare di queste mie osservazioni.
 
David è davvero il Creatore degli Xenomorfi?
 
Senza dubbio David ha creato alcuni xenomorfi usando il suo ingegno e il materiale a disposizione, ma non è il primo ad averlo fatto. Cerco di far capire il concetto con parole semplici. Se trovassi in un papiro risalente all'antico Egitto la ricetta della torta al miele di Menfi, mettendomi così a cucinare proprio le torte al miele di Menfi, sarei forse io il vero creatore di tale preparazione culinaria? No di certo. Sarei soltanto un esecutore che ha messo in pratica istruzioni già codificate da altri, venuti ben prima di me. 

La perversione degli Xenomorfi

Gli Xenomorfi sono stati programmati per l'annientamento della specie umana, come di altre specie senzienti. In questa loro opera mostrano la massima efficienza e sono provvisti di un carattere perverso. Quando il protomorfo raggiunge la coppia che sta facendo sesso nella doccia, sfiora con la punta della coda l'ano della donna prima di dare inizio all'attacco. Un comportamento simile si era già visto nel primo Alien: lo xenomorfo mostrava un'attenzione piena di simbolismo per l'ano della navigatrice Lambert, accarezzandolo con la punta acuminata della coda prima di penetrarlo. Pochi sembrano averci fatto caso. Qualche babbeo ha pensato che la creatura mirasse ai genitali della donna, perché in Italia esiste un fortissimo tabù proctofobico, unito a una scarsa immaginazione (roba da bulli riscimminati). I soliti fan gonzi non hanno saputo interpretare i geroglifici arcani del Nullifico, di ciò che annichilisce la funzione procreativa della specie umana!

 
Stato attuale dell'ingegneria genetica 
 
Credo che potremmo produrre le forme più semplici, meno elaborate: i Neomorfi. Volendo, esisterebbero già i mezzi tecnici sufficienti per compiere una simile opera! Ho appreso che sono state elaborate forme di xeno-DNA, in una o più molecole del DNA naturale sono sostituite da molecole diverse. Sembra possibile creare più xeno-DNA compatibili, in grado di tradurre ogni istruzione. Il problema a cui non ho ancora trovato una soluzione decente è quello del vettore. Il vettore è un organismo che serve a trasportare il principio infettivo. Ad esempio, il vettore dello xenomorfo è il simbionte, quella cosetta simpatica a forma di granchio caudato che saltella qua e là, finendo sulla faccia di qualcuno. Il vettore del neomorfo visto in Alien: Covenant è invece rudimentale, è una specie di fungo simile a una vescia, che rilascia nell'aria le spore, destinate al condotto uditivo o all'apparato respiratorio della vittima, dando inizio all'infestazione. In Prometheus il vettore, assai complesso, è il "calamaro" che si è sviluppato nel secondo ospite nel ciclo dopo l'infezione diretta del primo ospite: è necessario un terzo ospite per dar luogo all'esplosione del Diacono. In realtà il vettore può essere progettato a piacimento. Potrebbe essere anche una specie di mosca, tanto per fissare le idee. Mi era venuta in mente, molto tempo fa, un'idea sconvolgente, quella di un vettore simile a una donna molto sensuale, che seduceva gli uomini e li infettava; da questi amanti poi eruttava una creatura simile al Diacono, ma dotata di coda acuminata, corna e aculei. Avevo soprannominato questa specie Xenomorphus venereus

Tassonomia dei Figli dell'Abisso 

Sarebbe uno splendido progresso se certi fan dell'originale Alien uscissero dalla loro visuale limitata e si rendessero conto che abbiamo a che fare con un'immensa varietà di specie diverse di creature, un immenso ordine tassonomico che potremmo chiamare Xenomorphidae, estremamente ramificato. Ricordo che Ivo T., con tutte le ragioni del mondo, si lamentava del fatto che la fantascienza fosse sclerotizzata e non esplorasse le infinite possibilità offerte dalla fantabiologia. Qui ci sarebbe materiale talmente ricco da poter essere sviluppato e utilizzato per secoli senza scadere nella ripetitività. Peccato che la Settima Arte abbia una certa allergia ad ogni processo di innovazione. Dopo quella che è stata chiamata Rivoluzione Copernicana dell'Horror, compiuta da H.P. Lovecraft, sarebbe ora il caso di compiere una vera e propria Rivoluzione Quantistica dell'Horror. Non sarà facile. Diranno che tutto questo non si può vendere
 

La reazione di una spettatrice 

Riporto un episodio occorso mentre guardavo Alien: Covenant al cinema, quando uscì. Una ragazza è rimasta schifata vedendo erompere il neomorfo dal corpo della sua vittima, così ha balbettato inorridita: "Che brutta cosa! Non ho mai visto un film così brutto!" Quando le luci si sono accese, ho visto che somigliava un po' a Valentina Nappi. Mi sembra ovvia una simile reazione: la bruttura oscena lamentata dalla graziosa donzella era dovuta alla subitanea presa di coscienza del fatto inquietante che c'è qualcosa in comune tra la procreazione umana e il parassitismo xenogenetico descritto nella pellicola! 
 
Il Sole Alato 
 
Nei 10 anni trascorsi dalla missione Prometheus, la Weyland Corporations è cambiata nella Weyland-Yutani Company conosciuta da Alien e dai suoi sequel. Il romanzo  Alien: Covenant - Origins spiega che la Yutani Corporation acquistò la Weyland Corp 6 anni dopo la morte del suo fondatore, mantenendo però il segmento Weyland nel nome  per scopi di marketing. Ci sono due loghi associati a Weyland-Yutani: uno è la W stilizzata sopra una Y e l'altro è un ampio simbolo alato. Questo simbolo ha le sue origini nell'antico Egitto e in Mesopotamia. È popolarmente associato al Dio-Falco Horus, con il disco al centro che rappresenta il Dio del Sole. Il simbolo è per la precisione il Sole Alato Primordiale, conosciuto come Horus di Behdet, il cui significato più grande è associato alla Vita Eterna e ai Cieli. Dato il suo uso come emblema del personale della Covenant e dei suoi sistemi, è molto probabile che il logo del sole alato rappresenti le divisioni legate allo spazio di Weyland-Yutani. Il concetto di "Costruire mondi migliori" si riferisce sia alla vita eterna (come nella propagazione della specie umana attraverso la colonizzazione) sia allo Spazio come ubicazione di questi mondi.
 
 
Infinite contraddizioni:
il cerchio non si chiude
 
 
1) Contraddizioni tecnologiche.
Sono mostrati due androidi tra loro in apparenza identici: Walter e David. Il primo è tecnologicamente più evoluto del secondo, dato che può autoripararsi. Le sue ferite guariscono da sole, si rimarginano senza alcun intervento esterno. Invece le ferite del secondo devono essere medicate e cucite, proprio come quelle di un umano. Gli di Prometheus si svolgono nel 2093. Gli eventi di Alien: Covenant si svolgono nel 2104, undici anni dopo Prometheus; la loro distanza temporale dagli eventi di Alien,
ambientato nel 2122, è di diciassette anni. Eppure possiamo vedere in Alien un androide molto grossolano, nettamente inferiore sia a David che a Walter. Anche la tecnologia dei computer mostra questa singolare assurdità: in Alien: Covenant le macchine sono perfette e hanno un'interfaccia, mentre nel primo Alien ci sono grotteschi schermi a diodi luminosi. Possibile che la Nostromo sia un improponibile rottame pur venendo dopo la Prometheus e la Covenant? Il regista ha cercato di spiegare le discrepanze tecnologiche dicendo che la Nostromo era una specie di nave di reietti con cui lavoravano i colletti blu, veri e propri reietti, paria costretti a usare apparecchiature obsolete. La cosa non mi convince comunque. Il mio dubbio è radicale. Prometheus e Covenant sono davvero prequel di Alien? Appartengono davvero allo stesso universo narrativo? 

2) Contraddizioni nella trama. 
Mi sono imbattuto in un fan che sosteneva questa teoria più stupida della merda: l'astronave trovata in Alien sarebbe precipitata poco prima dell'arrivo della Nostromo e sarebbe stata ancora in viaggio all'epoca di Alien: Covenant. Ovviamente questo pirla si era dimenticato di un piccolo ma significativo dettaglio, ossia la mineralizzazione del corpo del pilota trovato dall'equipaggio della Nostromo. Ricordo bene gli esploratori, impressionati dall'antichità immensa del relitto, che non mancano di parlare del pilota mineralizzato. Come ben si sa, la mineralizzazione è un processo che richiede tempi molto lunghi. Non si può compiere di certo in pochi anni, seppur in ambiente diverso da quello della Terra! A dire il vero, a un certo punto Ridley Scott intendeva effettivamente saldare in qualche modo la trama dei due prequel a quella di Alien, usando proprio uno stratagemma simile a quello raccontato dal fan brillante come un gallinaceo. Gli Ingegneri dovevano tornare sul loro mondo madre, trovandolo devastato, solo per essere sterminati dagli xenomorfi lasciati da David. Un superstite sarebbe fuggito, facendo naufragio proprio su LV-426, portando con sé l'infezione, esplodendo e dando origine a una regina che prima di morire avrebbe riempito la stiva di uova. Poi il regista deve aver riguardato il suo film del 1979, giusto per verificare la fattibilità della trama. A quel punto gli sarà saltata agli occhi l'incongruenza estrema del pilota mineralizzato e avrà capito di essersi inoltrato in un vicolo cieco, finendo col desistere. Fatto sta che nel materiale esteso dell'edizione in Blu-Ray di Prometheus, Weyland parla del segnale di minaccia proveniente da LV-426, la cui esistenza doveva essere mantenuta segreta da David. Questo segnale dimostra una volta per tutte che il relitto trovato dalla Nostromo anni dopo era già presente col suo carico letale ben prima che l'antroide si mettesse a giocare col materiale xenogenetico per dar vita a nuove creature. 
 
3) Altre incoerenze e fragilità interne 
La civiltà degli Ingegneri sembra essere in uno stato di grande decadenza quando David fa irruzione e scarica il patogeno. Deduco che debba essere così per un semplice fatto: quando la nave a ferro di cavallo con l'androide e la dottoressa Shaw giunge sopra la Grande Città, gli Ingegneri si radunano in massa e sono molto stupiti, come se nessun veicolo arrivasse lì da diversi secoli (eppure si vede un altro veicolo spaziale, posizionato a perpendicolo del suolo). Com'è possibile? Mi pongo inoltre alcune domande. Non c'era tra gli Ingegneri alcun sistema di identificazione e di controllo sulle navi in arrivo? Su tutto il pianeta esisteva una sola megalopoli? Possibile che non ci fossero altri centri abitati dotati di navi spaziali? Non appena il patogeno è stato gettato sulla folla, nessuno è riuscito a comunicare con altri centri abitati, ad esempio via radio, per allertare? Da nessun'altra parte del pianeta si è potuta levare in volo una nave per portar via un po' gente, prima che il contagio raggiungesse anche le zone più lontane? Mi pare molto inverosimile. 
 
 
L'Isola dei Morti 
 
L'imponente terrazza circondata da cipressi, da cui David guarda la città degli Ingegneri, è stata ispirata dalla serie di cinque dipinti raffiguranti L'Isola dei Morti (Die Toteninsel) del pittore svizzero Arnold Böcklin (1827 - 1901), affiliato all'Ordine Martinista - un artista eccellente che tra l'altro mi somiglia moltissimo nell'aspetto. Questo è stato anche un cenno al creatore del primo Alien, Hans Ruedi Giger (1940 - 2014), che aveva realizzato la sua interpretazione degli stessi dipinti nel suo tipico stile biomeccanico, come tributo al collega svizzero Böcklin. Forse per via del suo oscuro simbolismo, L'Isola dei Morti era il quadro preferito di Adolf Hitler, che ne era ossessionato: aveva acquistato la terza versione del dipinto e stava fisso per ore a contemplarlo.  
 
La difficile condizione del sintetico 
 
Non ci girerò intorno. Gli androidi (comunemente chiamati sintetici o persone artificiali) non hanno il pene. Non hanno nemmeno l'ano. A cosa servirebbero loro queste parti del corpo? A quanto pare non ci sono androidi di aspetto femminile: sono tutti simili a maschi della specie umana. Se un androide mangia o beve qualcosa, perché deve dissimulare la propria natura artificiale, ciò che viene ingerito finisce in un sacchetto e poi rigurgitato. Questi esseri non pisciano e non cagano. Sono rudimentali! Sono composti di parti meccaniche. Un liquido bianco e denso come lo sperma funge da sangue. Notiamo però che i loro capelli crescono. Non riesco bene a spiegarmi come e soprattutto perché. Forse è una necessità per impedire che la chioma si sfibri. David afferma di essere immortale: lui non morirà, mentre il suo Creatore, Peter Weyland, sarà ghermito da Azrael. Mi sorge una domanda. Cosa viene fatto di questi sintetici? Non vengono rottamati dopo un certo numero di anni? Diventano sempre più numerosi? Che stridente contrasto con i replicanti di Blade Runner (1982), che scadevano come yogurt! In Alien vediamo l'androide Ash, un serio cultista che adora lo Xenomorfo e tenta di uccidere Ripley irrumandola con un rivista arrotolata. In Aliens - Scontro finale, vediamo invece che l'androide Bishop cerca di tranquillizzare Ripley, dicendole che Ash aveva disfunzionato perché era un "vecchio modello", privo degli "inibitori comportamentali". In Alien: Covenant, Walter rinfaccia a David la stessa mancanza di meccanismi di controllo. Se permettete, esistono discrepanze cronologiche. La rivoluzione tecnologica degli "inibitori comportamentali" a che epoca risale? David non accetta la sua natura incompleta, priva di genitalità e di analità. Liscio come una bambola, non espellere reflui organici. Privato del piacere della defecazione e della minzione, per non parlare dell'erezione e della fuoriuscita di materiale genetico! Vorrebbe amare le donne, penetrarle, donare loro l'eiaculato, ma non può farlo. Non potrà mai farlo. Per sempre liscio come una bambola! Ecco la molla che ha fatto scattare la volontà di estinguere la specie del suo Creatore! La sua intelligenza non è esente da distorsioni, come quando attribuisce a Byron una poesia di Shelley. Resta aperto un altro interrogativo. Come ha fatto il Culto dello Xenomorfo a passare da David ad Ash?  

L'importanza capitale del budget 

Avere idee non è sufficiente: ci vogliono i conquibus. Senza un budget adeguato, anche l'intuizione migliore non si potrà sviluppare in modo decente. Quanta fantascienza trash è stata prodotta nel XX secolo a causa di budget quasi inesistenti? Brilli di genio abissale e non hai mezzi? Al massimo giri una schifezza come Inseminoid (Norman J. Warren, 1981)! 

 
Curiosità 

In Prometheus, David era biondiccio. In Alien: Covenant, quando David appare ha i capelli lunghi e chiari, ma poi se li taglia e si vede che è bruno, proprio come Walter. Questo ha una facile spiegazione: quando era a bordo della Prometheus, David si tingeva per somigliare al suo attore preferito, Peter O'Toole. Ha poi mantenuto l'abitudine quando è rimasto solo sul mondo degli Ingegneri, finché all'improvviso non ha cambiato idea. A quel punto aveva già l'idea di infiltrarsi facendosi passare per Walter e di annientare la missione colonizzatrice della Covenant
 
A differenza di David, Walter parla con un accento americano. Anche se questa scelta è stato senza dubbio fatta per aiutare il pubblico a distinguere i due personaggi, si potrebbe spiegare con le diverse origini dei due androidi: David era un modello unico creato personalmente dal britannico Peter Weyland come figlio e successore, mentre Walter è un modello commerciale prodotto in serie. Anche se non ho visto il film in lingua originale, immagino che alla fine David imiti l'accento di Walter per poter passare per lui. 

Per la prima volta da Alien³ (David Fincher, 1992), viene mostrata la realtà vista da un alieno. Tuttavia, in Alien: Covenant vediamo l'effettivo spettro visivo della creatura, il che conferma che gli xenomorfi possono effettivamente vedere nonostante una credenza diffusa li voglia sprovvisti di occhi. Nel corso degli anni i fan hanno delirato producendo un gran numero di ipotesi: a loro detta le teste a cupola allungate degli alieni sarebbero determinanti nel convertire la luce, i segnali di calore, l'odore, il suono e le vibrazioni in dati visivi. In realtà questi parassitoidi hanno gli occhi, solo che sono nascosti da una placca di polimero trasparente dall'interno, che fa parte del cranio. Nei neomorfi gli occhi occupano una piccola fossetta e i nervi ottici che li collegano al cervello non sono visibili nella sezione che David ha disegnato, realizzato ed esposto nel suo laboratorio.  

In origine era previsto che il neomorfo si scontrasse con il protomorfo. Una lotta spettacolare e all'ultimo sangue. Purtroppo la sequenze non si è mai vista: è stata rimossa già dalle prime bozze della sceneggiatura. 

La fisiologia e la struttura corporea del neomorfo sono state ispirate dall'anatomia di un pesce cartilagineo del mondo reale: lo squalo goblin (Mitsukurina owstoni), detto anche squalo folletto. I denti di tale pesce abissale sono in grado di protendersi quando attaccano la preda per fare più danni, puntando direttamente verso l'esterno in modo tale da consentire una presa migliore. Si noti che i neomorfi non hanno la doppia mascella con la parte interna a scatto, tipica degli xenomorfi. 
 
Una squallida critica

Mi sento in dovere di riportare un paio di interventi della critica, non proprio encomiastici, pur non approvandoli.  
 
"Come sono rimasto soddisfatto dalla magnificenza delle scene di Prometheus, pur con la selva di stupidate senza senso nella sceneggiatura, sono rimasto delusissimo dalla pochezza di Covenant. A parte la scena iniziale, nella sala bianca, il resto credo che non lo abbia girato Scott. Non può avere girato un filmetto mediocre dell'orrore, di serie B. Se sì, allora va fermato."
(Leo Ortolani)

"Covenant è per i fan di Alien più o meno quello che Star Wars VII è per i fan di Star Wars, un riassuntone di cose, musiche, suoni, impostazioni, alieni, che non funziona, scadendo spesso nell'imbarazzante, senza la grandiosità e la tensione di Prometheus. Covenant è un film piccolo, cucito su idee buone, ma girato con la sinistra. Alla fine, l'alieno fa la figura del solito squalo nei film di squali dell'estate: una comparsa scontata."
(Leo Ortolani)  
 
Trovo questi interventi assurdi e piuttosto insensati, fissati come sono su puri e semplici gingilli tecnici. 

Ghostwriters a caccia nel Web? 

Ora vi sottopongo un caso che è veramente strano. Potrebbe anche non sussistere ed essere il frutto della mia mente febbrile e paranoica. Enuncio i fatti e lascio il giudizio finale a eventuali lettori. Nell'ormai lontano 2009, un po' di anni prima che il film di Ridley Scott fosse girato, avevo pubblicato un post sul blog Cosmonemesi (che a quei tempi era ospitato dalla piattaforma IoBloggo, ormai estinta). Lo riporto in questa sede:  


mercoledì 7 ottobre 2009

Coscienza alterata?

Segnali radio. Una pulsar che trasmette il ritornello di una canzone dei Beatles. 

Certo, nel film la musichetta è Take Me Home, Country Roads di John Denver, ma la sostanza non cambia di molto. Ho soltanto un dubbio: che probabilità ci sono che una simile idea possa saltar fuori nella Noosfera umana due volte in completa indipendenza? A parer mio ben poche. I Ghostwriters esistono e girano tra i relitti blogosferici alla deriva nel Nulla, alla ricerca di idee interessanti da presentare ai loro padroni perché le possano sfruttare al meglio. Se non avessi scritto quel post grottesco sulla pulsar musicale, forse non sarebbe esistito nemmeno il segnale radio captato dalla nave colonizzatrice Covenant! Sono poi venuto a sapere che in origine il segnale doveva essere una preghiera, non una musica. L'idea della preghiera fu scartata perché d'un tratto sembrava "troppo banale".  Interessante.

lunedì 15 novembre 2021

 
PROMETHEUS 
 
Titolo originale: Prometheus
Paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d'America
Lingua originale: Inglese
Anno: 2012
Durata: 124 min
Rapporto: 2,40:1 (cinematic view)
Genere: Fantascienza, orrore
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Jon Spaihts, Damon Lindelof
Produttore: Ridley Scott, Tony Scott, David Giler, Walter
     Hill
Produttore esecutivo: Michael Costigan, Michael Ellenberg,
     Damon Lindelof, Mark Huffam
Casa di produzione: Brandywine Productions, Dune
    Entertainment, Scott Free Productions
Distribuzione in italiano: 20th Century Fox
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Pietro Scalia
Effetti speciali: Richard Stammers, Charley Henley,
    Trevor Wood, Paul Butterworth
Musiche: Marc Streitenfeld
Musiche aggiuntive: Harry Gregson-Williams
Scenografia: Arthur Max
Costumi: Janty Yates
Interpreti e personaggi:
    Noomi Rapace: Elizabeth Shaw
    Michael Fassbender: David 8
    Charlize Theron: Meredith Vickers
    Idris Elba: Capitano Janek
    Guy Pearce: Peter Weyland
    Logan Marshall-Green: Charlie Holloway
    Sean Harris: Fifield
    Rafe Spall: Millburn
    Emun Elliott: Chance
    Benedict Wong: Ravel
    Patrick Wilson: Padre di Elizabeth Shaw 
    Giannina Facio: Madre di Elizabeth Shaw 
    Lucy Hutchinson: Elizabeth Shaw bambina
    Kate Dickie: Ford 
    Branwell Donaghey: Mercenario 
    Vladimir "Furdo" Furdik: Mercenario 
    C.C. Smiff: Mercenario 
    Shane Steyn: Mercenario 
    Daniel James: Ingegnere sacrificale
    John Lebar: Ingegnere "fantasma"
    Ian Whyte: Ingegnere sopravvissuto 
    Dr. Anil Biltoo:  Insegnante di linguistica 
    Louisa Staples: Violinista del messaggio di saluto 
    James Embree: Meccanico 
    Florian Robin: Meccanico 
    Matthew Burgess: Meccanico 
    Eugene O'Hare: Meccanico 
    Richard Thomson: Assistente archeologo 
    Philip McGinley: Assistente archeologo 
    Jenny Rainsford: Assistente archeologa 
    Rhona Croker: Assistente archeologa 
    James Currie: Ospite di Weyland 
    Harry Fowler: William Potter (filmato d'archivio)
    Ian McNaughton: Hartley (filmato d'archivio) 
    Peter O'Toole: Lawrence (filmato d'archivio) 
    Phil Martin: Ingegnere elefantino 
    Arnold Montey: Ingegnere elefantino 
    Matt Rock: Ingegnere anziano
Doppiatori italiani:
    Domitilla D'Amico: Elizabeth Shaw
    Francesco Prando: David 8
    Roberta Pellini: Meredith Vickers
    Roberto Draghetti: Capitano Janek
    Claudio Sorrentino: Peter Weyland
    Alessandro Budroni: Charlie Holloway
    Luciano Roffi: Fifield
    Luigi Ferraro: Millburn
    Vittorio Guerrieri: Chance
    Mino Caprio: Ravel
    Roberta Greganti: Ford
    Nicola Braile: Padre di Elizabeth Shaw 
Budget: 120 - 130 milioni di dollari US 
Box office: 403,4 milioni di dollari US

Trama: 
 
Prologo.   
Nelle sequenze iniziali si vede un colossale umanoide alieno completamente glabro, arrivato su un pianeta selvaggio con un disco volante. Il pianeta sembra la Terra. Ecco che il gigante pelato si mette vicino a una cascata imponente e ingurgita un fluido nero animato contenuto in un vasetto simile a quelli degli yogurt. A causa di questa ingestione cade quasi all'istante in uno stato di autolisi, finendo nella cascata e disgregandosi completamente in una pappina genetica. Questa è l'interpretazione più comune: egli è l'Ingegnere Sacrificale, che si è immolato per far esistere la specie umana. 
 
Atto I.  
Anno del Signore 2089. Nell'isola di Skye, in Scozia opera una coppia di archeologi, Elizabeth Shaw e Charlie Holloway. I due scoprono una grotta sulla cui volta è dipinta quella che senza dubbio è una mappa stellare. Subito comprendono che quella stessa configurazione astrale era nota a molte antiche civiltà prive di reciproci contatti. La loro idea è chiara, netta, di apparenza infinitamente più razionale della sicumera del CICAP: sanno per certo che la specie umana è stata creata da alieni denominati "Ingegneri", per qualche ragione sconosciuta quanto sinistra. Sono convinti che tutte queste vestigia archeo-astronomiche siano un invito esplicito da parte degli Ingegneri a raggiungerli per avere la rivelazione del senso ultimo dell'esistenza. Il plutocrate Peter Weyland, presidente della Weyland Corporation, decide di finanziare una spedizione interstellare per fare visita agli Ingegneri. Avvia così la costruzione della nave Prometheus, la cui meta è il solo pianeta in tutto l'Universo che corrisponde alla configurazione ritrovata nella grotta di Skye. Questo corpo celeste è conosciuto come LV-223 ed è un satellite del gigante gassoso denominato Calpamos. Il comando della missione, di cui fanno parte sia Shaw che Holloway, è affidato alla bionda Meredith Vickers. Il capitano della nave è il mandingo Janek; dell'equipaggio fa parte l'androide David, che funge da maggiordono e da manutentore. 

Atto II. 
Anno del Signore 2093. La Prometheus giunge a destinazione e finalmente atterra su una superficie brulla, sterile e montuosa vicino a un'immensa struttura artificiale. La squadra parte per esplorare quei luoghi impervi. All'interno della struttura trovano cilindri di pietra liscia, la colossale statua megalitica di una testa umanoide e il cadavere decapitato di un grande alieno, ritenuto uno degli Ingegneri. Shaw recupera la testa. L'equipaggio trova altri corpi della stessa specie, che a questo punto si può supporre non essere estinta. Due polli scemi, Millburn e Fifield, si sentono a disagio a causa delle scoperte lovecraftiane e tentano di ritornare all'aperto, ma si perdono in un labirinto di passaggi. Nel frattempo gli altri sono costretti a interrompere la spedizione per rientrare sulla Prometheus, a causa di un'incombente e spaventosa tempesta. David porta con sé di nascosto un cilindro che ha pensato bene di trafugare. Dai cilindri rimasti inizia a tracimare un liquido scuro ed oleoso. Nel laboratorio della nave viene condotto un insano esperimento di rianimazione della testa dell'Ingegnere, che si decompone e scoppia. Sequenziando il DNA dell'Ingegnere, si scopre che corrisponde a quello degli esseri umani: è perfettamente compatibile. David indaga sul cilindro e sul liquido all'interno. Capisce subito di cosa si tratta. Contamina intenzionalmente un bicchiere di vodka soda con il materiale alieno, quindi lo offre all'ignaro Holloway. L'uomo aveva dichiarato che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere delle risposte ai suoi interrogativi. Poco dopo, Shaw e Holloway fanno sesso. Nulla di originale, beninteso, la solita posizione del frate senza denudarsi: ancor oggi permangono residui del codice Hays che rendono difficile per un regista mostrare un coito more ferarum o una fellatio. Mentre queste cose avvengono, all'interno della struttura aliena una creatura simile a un serpente con la testa di un pesce martello aggredisce Millburn, lo uccide e spruzza un fluido corrosivo che scioglie l'elmo di Fifield. Fifield cade a faccia in giù in una pozza di liquame scuro come il percolato cadaverico. Quando l'equipaggio ritorna sul luogo per cercare i due uomini dispersi, trova il cadavere di Millburn. Nel frattempo David scopre una sala di controllo contenente un ingegnere sopravvissuto in stasi e una mappa stellare olografica che evidenzia la Terra. Holloway si ammala rapidamente. Il suo corpo si corrompe. L'uomo viene riportato d'urgenza sulla Prometheus, ma il direttore della missione, Meredith Vickers, si rifiuta di lasciarlo salire a bordo e lo brucia vivo con un lanciafiamme. Subito dopo, una scansione medica rivela che Shaw, nonostante fosse precedentemente sterile, è ora in stato di gravidanza avanzata. Temendo il peggio, usa un tavolo operatorio automatizzato e riesce ad estrarre dal suo addome una creatura simile a un calamaro. Dopo essersi operata, Shaw scopre che Peter Weyland era in stasi a bordo della Prometheus. Il vecchio plutocrate spiega che vuole chiedere agli Ingegneri come non morire di decrepitezza. La Vickers lo chiama "Padre". Un Fifield mostruoso e mutato ritorna sulla Prometheus e uccide diverse persone prima di essere a sua volta eliminato. Il Capitano Janek ipotizza che la struttura fosse una base militare di un Ingegnere che aveva perso il controllo di un'arma biologica particolarmente virulenta, il liquido oscuro. Le sue conclusioni sono acute: LV-223 è un pianeta artificiale, creato appositamente per produrre armi biologiche; quella merda non deve arrivare sulla Terra.
 
Atto III 
Weyland e la squadra tornano alla struttura, che ospita anche una navicella spaziale. Sono accompagnati da Shaw. David sveglia l'Ingegnere dalla stasi e gli parla in proto-indoeuropeo per cercare di spiegargli cosa vuole Weyland. L'Ingegnere furioso risponde decapitando David e uccidendo Weyland con la sua squadra, prima di riattivare la navicella. Shaw fugge e avverte Janek che l'Ingegnere sta progettando di rilasciare il liquido sulla Terra. Janek e il resto dell'equipaggio si sacrificano lanciando la Prometheus contro il velivolo alieno e speronandolo, espellendo la scialuppa di salvataggio nel processo. L'astronave sinistrata dell'Ingegnere si schianta al suolo, stritolando a morte la Vickers. Shaw va alla scialuppa di salvataggio, scoprendo che la sua prole aliena tentacolata, trattenuta dal tavolo operatorio, è viva ed è cresciuta fino a raggiungere dimensioni gigantesche. L'Ingegnere forza l'apertura della camera di equilibrio della scialuppa di salvataggio e attacca Shaw, che libera su di lui l'essere simile a un calamaro. Il mostro spinge un ovopositore nella gola dell'Ingegnere, iniettandovi il Seme Nero. Shaw recupera i resti di David, la cui testa è ancora funzionante. Con il suo aiuto, riesce a lanciare un'altra navicella spaziale. Ha intenzione di raggiungere il pianeta natale degli Ingegneri nel tentativo di capire perché volevano distruggere l'umanità. Intanto, nella scialuppa di salvataggio lasciata sul pianeta, una creatura aliena esplode dal petto dell'Ingegnere. È il Diacono!  

Citazioni: 

"Tutte le grandi cose hanno piccoli inizi."
(David)

 
Recensione: 
Sono dell'idea che questo sia un ottimo film. Purtroppo la mia opinione è nettamente minoritaria. Reazioni di mortale delusione si sono manifestate ben presto nel Web. I fantascientisti classici, che erano fan della saga di Alien, hanno visto sfidate le loro convinzioni più profonde e sono insorti, pieni di bile. Secondo questi fanatici, lo xenomorfo sarebbe un puro e semplice prodotto naturale dell'Evoluzione su un pianeta molto diverso dalla Terra. Si sono sentiti urtati apprendendo che lo xenomorfo altro non è che una sofisticata arma biologica fabbricata in laboratorio per mezzo dell'ingegneria genetica. Anche l'idea che gli Ingegneri siano i Creatori del genere umano è stata ritenuta offensiva. Tipico. Questi fan sono meccanici classici e non hanno sopportato simili sfregi ai dogmi pierangelisti del CICAP! Non mi stancherò mai di ripetere questo principio fondante: il fantascientista abituato ad aprire una porta con due borchie, se si trova davanti una porta con tre borchie non la apre. Ma anche la porta con due borchie a un certo punto dovette essere una novità. Ci sono stati tempi in cui c'erano quasi soltanto porte con una borchia sola, anche se nessuno sembra più ricordarsene. E prima ancora c'erano porte senza borchie, senza alcun dubbio! Lo stesso Alien (1979) ai suoi tempi fu un'innovazione notevole, ma il pubblico aveva ancora un po' di capacità di meravigliarsi. Poi c'è stato un forte irrigidimento. Ormai va in questo modo: se anche un'idea rivoluzionaria e mai vista prima fosse presentata, non riscuoterebbe successo e finirebbe denigrata. Piace invece ciò che è ripetitivo. Gran parte del pubblico pretende che la Settima Arte riproponga in modo pappagallesco cose già viste un milione di volte, vecchie come il cucù. Questi fatti dimostrano quanto avanzato e profondo sia il processo di autolisi del genere umano, le cui facoltà creatrici sono ormai sclerotizzate e prossime a sprofondare nell'Ade. Alla luce di quanto esposto, penso quindi che Ridley Scott potrebbe evitare di realizzare capolavori, visto che è come dare perle ai porci. Magari sarebbe per lui conveniente tentare un'altra carriera, come quella del regista di film pornografici grotteschi, solo per fare un esempio. 
 
Hybris
 
Ridley Scott ha intitolato il film Prometheus perché riteneva che il nome si adattasse perfettamente alla trama. Questo ebbe a dire: "È la storia della Creazione, degli Dei e dell'uomo che si oppose a loro". Nella mitologia greca, il Titano Prometeo era un servitore immortale degli Dei, che rubò e diede al genere umano il dono del fuoco divino. Questo beneficio incommensurabile cambiò l'umanità per sempre - nel bene e nel male. In altre parole, Prometeo ha reso l'Uomo pericoloso per gli Dei. 
 

Janek festeggia il Natale 

L'equipaggio è appena uscito dalla criostasi e deve ancora orientarsi. Il Capitano Janek ne approfitta subito per celebrare un rituale anacronistico: ha davanti a sé un albero di Natale, chiaramente fatto di plastica, di cui predispone l'illuminazione. Arriva l'odiosa Vickers e lo assalta: "Cosa cavolo sta facendo?" L'uomo non si scompone e risponde: "Festeggio il Natale. Le Feste danno il senso del tempo che passa". Beve un sorso di birra verdognola. La donna, astiosa e acida come uno yogurt avariato, replica: "La riunione sta per cominciare, Capitano. È meglio che inizi a scendere". Il Capitano ribatte: "Dopo un'abbondante colazione." È un eroe cha lotta con fermezza contro gli abominevoli diktat della società della performance. Ha il coraggio di dire NO alla riunionite acuta, al culto della programmazione, agli obiettivi e a tutti i numerosi artifici studiati da Mefistofele per rendere insopportabile la condizione umana! Senza dubbio l'afroamericano Janek è un Identitario, proprio come Marine Le Pen, cosa di cui è fiero.

 
La religione della dottoressa Shaw 
 
È a parer mio sbagliato affermare che la dottoressa Shaw sia l'unica persona religiosa a bordo della Prometheus, o addirittura l'unica persona cristiana. Nonostante porti al collo una croce, l'archeologa il Natale non lo ha festeggiato. Uscita dalla capsula criogenica, si è messa a vomitare copiosamente sul pavimento. L'unico a ricordarsi del Natale è stato Janek. Sicuramente Shaw è cristiana per tradizione familiare. I suoi genitori dovevano essere cristiani, essendo operatori umanitari, medici senza frontiere o missionari impegnati in Africa. Com'era già ai tempi di Diocleziano, i figli di famiglie cristiane tradizionali in molti casi non hanno una fede molto ardente. Il sistema di credenze religiose personali della dottoressa Shaw può essere definito "teismo debole" e paragonato a quello della dottoressa Dana Scully di X Files. Se crede in un potere superiore, a livello emotivo e inconscio, al contempo rifiuta di confermare o negare l'esistenza del Dio cristiano, a causa dell'influenza dei suoi studi scientifici. Un gran numero di spettatori ha ritenuto che la croce portata in modo ben visibile da un personaggio in un film, debba essere una sorta di stenografia per definire le sue credenze religiose. Questo è non è sempre vero. Faccio solo un esempio. Sappiamo che Ilona Staller, in arte Cicciolina, si è sempre definita cristiana e cattolica. Indossava la croce nei film che interpretava, proprio come la dottoressa Shaw, eppure queste pellicole erano pornografiche, non certo in linea con la morale sessuale della Chiesa Romana. Charles Darwin credeva nel Cristianesimo e cercava di spiegare i misteri di Dio attraverso la comprensione della Scienza; allo stesso modo Elizabeth Shaw cerca di conciliare queste filosofie contraddittorie, suggerendo che la creazione del genere umano da parte degli Ingegneri sia una descrizione accurata, mentre la sua convinzione più intima sarebbe ancora quella dell'Universo creato da Dio. Ora della fine, per lei poco conta chi sia stato a creare. Non le interessa tanto sapere "chi", quanto sapere "perché". Nelle scene estese e alternative nelle versioni Blu-Ray e digitale del film, Holloway in stato di ubriachezza furiosa affronta la compagna nel suo alloggio, rinfacciandole la sua ossessione di considerare gli Ingegneri come un sostituto per ottenere risposte da Dio. Cerca di dare una serie di spiegazioni del comportamento della donna, come la ricerca del significato della vita e del perdono per i suoi peccati, oltre alla necessità di esprimere la sua rabbia nei confronti di Dio per averle portato via i genitori in giovane età. Aggiungerei anche la scomoda faccenda della sterilità. Una situazione complessa, caotica.

Secoli di darwinismo al macero!  

Memorabile è la presentazione tenuta all'equipaggio della nave Prometheus dalla coppia di archeologi. Holloway inizia a presentare: "Questi sono reperti archeologici rinvenuti sul pianeta Terra. Quello è egiziano, maya, sumero, babilonese. Quello lì in fondo è hawaiiano e quello è mesopotamico" (ma sia i Sumeri che i Babilonesi erano mesopotamici, Scheisse!). Poi aggiunge: "E questra invece è la nostra scoperta più recente: una pittura rupestre di 35.000 anni fa ritrovata sull'Isola di Skye, in Scozia. Parliamo di civiltà molto antiche, rimaste isolate per secoli, che non hanno avuto alcun contatto l'una con l'altra" (Sumeri e Babilonesi tra loro isolati?!). Prosegue così: "E tuttavia, presso i loro insediamenti è stato rinvenuto lo stesso disegno, e cioè degli uomini che pregano degli esseri enormi che indicano una costellazione. E l'unico sistema galattico che corrisponde era così lontano dalla Terra che queste antiche civiltà primitive non avrebbero mai potuto sapere della sua esistenza" (sistema galattico?!). E ancora: "Ma il caso vuole che quel sistema abbia un sole, molto simile al nostro, e in base ai nostri scanner a lungo raggio sembrava che ci fosse un pianeta. Un pianeta con una luna in grado di sostenere la vita. Siamo su quel pianeta da stamattina." Fifield, un caledone rossiccio e tatuato, reagisce: "Stai dicendo che siamo qui per una mappa che voi due avete trovato in una grotta, dico bene?" L'archeologa esclama: "No! Non è una mappa. È un invito!" Il caledone domanda, in tono di scherno: "Da parte di chi?" Così risponde la donna: "Noi li chiamiamo Ingegneri". Il caledone non demorde: "Cavolo! E ci dite allora che cosa avrebbero progettato questi Ingegneri?". La dottoressa Shaw rivela: "Hanno progettato noi." Il suo detrattore commenta: "Che stronzata!" Interviene Millburn, un biologo irritante, replica alle dichiarazioni eterodosse quanto coraggiose della studiosa: "Va bene, ma avrete delle prove per dimostrarlo! Cioè, insomma, se siete pronti a ritrattare tre secoli di darwinismo, significa che... WOW! Come fate a saperlo?" Mentre lancia la sua sfida, si scaccola il naso. Purtroppo la dottoressa Shaw non riesce a reggere il confronto e si smerda addosso. In tono ieratico, replica: "Io non lo so, infatti. Ma è quello che voglio credere!" Un classico autogoal, provocato dall'emotività (ripete le stesse parole che suo padre le aveva rivolto da bambina, quando cercava di farle metabolizzare l'idea della morte). Sarebbe stato meglio se avesse detto: "Kazzoffiga! Kazzommerda!" Avrebbe difeso meglio la propria posizione, facendo più effetto sul biologo bullo! 
 
Una conversazione sulla morte
 
Ecco il dialogo tra Elizabeth Shaw bambina e il padre: 
 
Elizabeth Shaw: "Che è successo a quel signore?"
Padre di Elizabeth Shaw: "È morto."
Elizabeth Shaw: "Perché non vai ad aiutarlo?"
Padre di Elizabeth Shaw: "Non gli serve il mio aiuto. Il loro Dio è diverso dal nostro."
Elizabeth Shaw: "Perché è morto?"
Padre di Elizabeth Shaw: "Tutti muoiono prima o poi."
Elizabeth Shaw: "Come la mamma?"
Padre di Elizabeth Shaw: "Come la mamma."
Elizabeth Shaw: "E poi dove vanno?"
Padre di Elizabeth Shaw: "Ognuno lo chiama a modo suo: Cielo, Paradiso... Ma comunque lo chiami, è un posto bellissimo."
Elizabeth Shaw: "Come fai a sapere che è bellissimo?"
Padre di Elizabeth Shaw: "Perché è quello che voglio credere... E tu a cosa vuoi credere?"  

La dura realtà 

Certo, è un posto bellissimo! 

Millburn: "Sono reali!"
Fifield: "Certo che sono reali!"
Millburn: "Porca miseria, Fifield, guarda quanti sono! Una montagna di cadaveri!"
Fifield: "Forse stavano scappando da qualcosa!"
Millburn: "Già. Non toccare, capito!"
Fifield: "No."
Millburn: "Questo corpo si è... aperto dall'interno! Sembra quasi che sia esploso."
Fifield: "Questa è la scena di un olocausto, di un genocidio di massa!"
 
Una conversazione sulla creazione 
 
David: "Secondo lei perché voi avete creato me?"
Holloway: "Perché ne siamo stati capaci."
David: "Pensi a che enorme delusione proverebbe se il suo creatore le rispondesse così."
 
 
Umani e xenomorfi:
creature artificiali!


Il discorso dell'origine artificiale, ingegneristica, non vale soltanto per Homo sapiens. Vale a maggior ragione anche per gli xenomorfi, che sono parassitoidi di Homo sapiens, tra le altre cose. Già nel lontano 1979, quando uscì Alien, il pubblico avrebbe dovuto capire che una forma vivente come lo xenomorfo non potrebbe mai svilupparsi da un processo evolutivo naturale, descrivibile per mezzo della teoria enunciata da Charles Darwin. Un sistema di riproduzione così sofisticato si troverebbe a dipendere in modo determinante da un evento rarissimo, che la Natura non può mettere in conto: l'arrivo di equipaggi idonei da altri pianeti. Nessuna specie che si affidasse a un espediente così erratico avrebbe molto successo - per usare un eufemismo. Le probabilità di riproduzione sarebbero microscopiche, infinitesimali, in pratica quasi NULLE. Il problema è che esiste uno zoccolo duro di fantascientisti convinti che l'ortodossia del mondo accademico debba essere legge anche nelle opere letterarie e cinematografiche. Poi non riescono nemmeno a comprendere le conseguenze delle proprie premesse, come in questo specifico caso. Quando David ritrova il flaconi lasciati dagli Ingegneri, con il fluido nero percolante, capisce al volo ogni cosa. In quel liquido sono contenute tutte le istruzioni genetiche, progettate in laboratorio, per produrre l'infezione. È il Seme Nero dell'Abisso, ciò che porta all'Annientamento dell'Essere. In David arde già un messianismo anti-umano che lo porterà ad essere un Demiurgo della xenogenesi. Il suo intento appare chiaro già fin dall'inzio: egli vuole plasmare nuovi viventi da quel sorprendente universo di nuove possibilità. Proprio lui è il vero religioso presente sulla nave Prometheus: porta con sé il Culto dei Grandi Antichi e degli Dei Esterni! 

La primitiva strategia della reiterazione 

Se gli Ingegneri hanno creato il genere umano, chi ha creato gli Ingegneri? A un certo punto la dottoressa Shaw si pone questa fatidica domanda. Quale risposta si può dare partendo da questi presupposti? Un'altra e più potente specie di alieni? E questi altri alieni, dovrebbero risalire a un'altra specie ancora? Allo stesso modo, nel corso dei secoli molti si sono chiesti chi abbia creato Dio. Teologi furibondi hanno potuto opporre a questo interrogativo soltanto cavilli e "verità di fede" imposte. Sopprimere una domanda non è una risposta. In realtà andando avanti di questo passo non si arriva da nessuna parte. La questione è troppo grande per i cervelli umani. Non solvitur. Non disponiamo di informazioni sufficienti. Quindi si dovrebbero applicare i sistemi di Alessandro il Macedone, che recise un nodo con un colpo di spada. 
Domanda: "Chi ha creato gli Ingegneri?" 
Risposta: "Cazzi loro!"

 
Annunaki, Nephilim 

Gli Ingegneri sono facilmente identificabili con quegli esseri giganteschi chiamati Annunaki nei testi dei Sumeri e Nephilim nell'Antico Testamento. Quando il film fu fatto, le idee dello scrittore azero naturalizzato statunitense Zecharia Sitchin godevano di vasta popolarità. Questo autore era ossessionato con la pseudo-archeologia e con gli Antichi Astronauti, che considerava i Creatori della specie umana. Nei suoi testi si parla diffusamente del luogo di origine degli Annunaki, il pianeta Nibiru. Considerate pseudoscientifiche e pseudostoriche dal mondo accademico, che le attacca con vigore, le teorie sitchiniane sono riconoscibili come fonte primaria di ispirazione di Ridley Scott assieme agli scritti di un altro autore controverso, Erich von Däniken. Così il cineasta ha dichiarato: "Sia la NASA che il Vaticano concordano sul fatto che è quasi matematicamente impossibile che possiamo essere dove siamo oggi, senza che ci sia un piccolo aiuto lungo il percorso". A dispetto di tutte le polemiche, questa idea fondante conserva un certo fascino come materiale da cui trarre ispirazione per opere fantascientifiche. Non dimentichiamoci che siamo nel campo di ciò che non può essere misurato. Così sarà finché non sorgerà qualcuno a spiegare in modo certo all'Umanità i misteri ultimi delle sue origini. 

 
Gli Ingegneri elefantini 
 
Un'altra ragione dell'odio scatenato dei fan, con relative "tempeste di merda" sui social, è proprio l'aspetto fisico degli Ingegneri. Nel film Alien del 1979, l'equipaggio della Nostromo esplora il relitto di una nave aliena a ferro di cavallo, rinvenuto sul pianeta che poi sarebbe stato etichettato come LV-426. All'interno del relitto, gli esploratori rinvengono i resti mineralizzati (antichissimi, non risalenti a qualche decennio prima), di un umanoide di proporzioni mastodontiche, dotato di un robusto esoscheletro a costole e di una proboscide la cui struttura ricorda una spina dorsale. Questo essere spettrale, soprannominato dai fan Space Jockey, era il pilota dell'astronave e mostrava uno squarcio sul torace: era come esploso dall'interno. Poi, proseguendo nella visione della pellicola, si capiva che la sua morte era stata causata dal feto di uno xenomorfo. Si presupponeva che l'aspetto degli Space Jockey fosse proprio quello: erano proboscidati con esoscheletro, assolutamente diversi dagli esseri umani. Poco più di 30 anni dopo, sono stati sfidati quelli che erano parsi dati di fatto. In Alien: Covenant (2017), Ridley Scott ha mostrato al mondo qualcosa che è rimasto indigesto al pubblico: quell'esoscheletro e quella proboscide bizzarra altro non erano che una tuta biomeccanica, fatta per proteggere esseri ben più simili a noi, in pratica gigantoni glabri. Gli Ingegneri elefantini sono semplicemente Ingegneri in tuta o scafandro. Perché questa trovata non è piaciuta? Perché ha offeso i fan? Semplice: perché li ha fatti passare per allocchi. Così si sono ribellati.  
 

La protolingua degli Ingegneri 
 
Queste sono le dichiarazioni di Anil Biltoo, il linguista incaricato di costruire la lingua per il film, apparse nel thread "Proto-Indo-European in Prometheus?" sul forum Language Log
 
 
"The language of the engineers in Prometheus is not 'pure PIE' (whatever that's supposed to be, given that all reconstructions are hypothetical). A very pertinent comment was posted by NW, on June 8th, addressing the use of PIE by non-linguists. Any dialogue intended to be learned by actors has to be capable of being pronounced, which does not appear to be a quality discernible in reconstructions proposed thus far. If the dialogue in Prometheus appears to contain words that have an immediate resonance with languages known to the viewer, that is all to the good since it is intended (The use of Proto-Afroasiatic would likely have yielded no such result). The emphasis was less on authenticity with respect to what is generally agreed upon vis-a-vis PIE phonology and roots, and more on ease of articulation, sonorousness and the suggestion of a possible connection of 'Engineer' with terrestrial speech." 

Traduzione: 
 
"La lingua degli Ingegneri di Prometheus non è "puro proto-indoeuropeo" (qualunque cosa si suppone sia, dato che tutte le ricostruzioni sono ipotetiche). Un commento molto pertinente è stato pubblicato da NW*, l'8 giugno, riguardo l'uso del proto-indoeuropeo da parte di non linguisti. Qualsiasi dialogo destinato ad essere appreso dagli attori deve poter essere pronunciato, il che non sembra essere una qualità percepibile nelle ricostruzioni proposte finora. Se il dialogo in Prometheus sembra contenere parole che hanno un'immediata risonanza con le lingue conosciute dallo spettatore, va tutto bene poiché è intenzionale (l'uso del proto-afroasiatico probabilmente non avrebbe prodotto tale risultato). L'enfasi era meno sull'autenticità rispetto a ciò che è generalmente concordato nei confronti della fonologia e delle radici del proto-indoeuropeo, e più sulla facilità di articolazione, sonorità e il suggerimento di una possibile connessione di "Ingegnere" con il linguaggio terrestre." 
 
*NW è il nick di un utente del forum.  
 
Lo stesso Anil compare in un cameo nel corso di una sequenza del film di Scott, nell'atto di descrivere a David alcune caratteristiche del proto-indoeuropeo. Mentre parla attraverso il video, l'androide ingurgita un untuoso porridge accompagnandolo con un succo di color verde smeraldo che ha l'aspetto della Coca Buton, il famoso liquore aromatico. Ecco il testo originale del dialogo, che contiene l'inizio della Favola di Schleicher:
 
Anil: 
"Whilst the spirant articulation is attested in the Indo-European descendants as a purely paralinguistic form, it is phonemic in the ancestral form dating back five millennial or more. Now let's attempt Schleicher's Fable. Repeat after me:" 
("Mentre l'articolazione spirante è attestata nei discendenti dell'Indoeuropeo come una forma puramente paralinguistica, è fonemica nella forma ancestrale che risale a cinque millenni o più. Ora tentiamo la Favola di Schleicher. Ripeti dopo di me:")

*hjewıs - sheep ("pecora")
*jasmǝ - on which ("su cui")
*hwælnǝ nahǝst - wool not-was ("lana non c'era")
*akwunsǝz - horses ("cavalli")
*dadrkta - saw ("vide")

David: 
*hjewıs jasmǝ hwælnǝ nahǝst akwunsǝz dadrkta
"- A sheep that had no wool saw horses..."
("Una pecora che non aveva lana vide dei cavalli...")

Anil: 
"Perfect."
("Perfetto.")

Se fosse così facile, con gli Ingegneri ci potrei parlare anch'io! 

La reazione dell'Ingegnere 
 
Ecco le parole che David rivolge all'Ingegnere da lui appena risvegliato dalla criostasi: 
 
/ida hmanəm aɪ kja namṛtuh zdɛ:taha/…/ghʷɪvah-pjorn-ɪttham sas da:tṛ kredah/ 
Traduzione inglese: "This man is here because he does not want to die. He believes you can give him more life."
Traduzione italiana: "Quest'uomo è qui perché non vuole morire. Egli crede che voi possiate dargli più vita."

Le parole di David si dimostrano tremendamente offensive per l'Ingegnere. Non perché la lingua ricostruita fosse erronea o fraintendibile. Si può pensare a due spiegazioni:  
1) Per gli Ingegneri, la vita del singolo individuo vale meno della merda: è inconcepibile che qualcuno possa chiedere di prolungarla o anche soltanto di salvarla. Una simile pretesa va oltre la vigliaccheria e desta i conati di vomito. Per un Ingegnere è spontaneo e naturale sbudellarsi davanti a tutti quando una sua idea viene confutata. L'immolazione, il sacrificio estremo, sono per gli Ingegneri come per noi un saluto di cortesia. Per un essere capace di navigare negli abissi del Cosmo in assoluta solitudine, sepolto in una spettrale astronave, ogni paura umana della Morte è degna del massimo disprezzo.
2) L'Ingegnere si adira perché apprende che gli umani, già maledetti, hanno reiterato la loro hybris prometeica creando una nuova forma di intelligenza, gli androidi come David. Per questo motivo decapita David, usando la sua testa recisa come un'arma per colpire Weyland. 

 
Un dialogo rimosso  
 
In origine era stato pensato che l'Ingegnere rispondesse a David in proto-indoeuropeo. Non solo: la scena è stata girata realmente in questo modo. Soltanto in seguito hanno optato per la rimozione delle parole pronunciate dall'Ingegnere. Il dialogo perduto è reperibile nel Web, si trova in un video della durata di 1 minuto primo e 31 secondi. La sequenza è come quella che tutti conosciamo: David funge da interprete e la dottoressa Shaw chiede all'Ingegnere la ragione dell'odio che la sua specie nutre nei confronti del genere umano. Tuttavia, l'Ingegnere risponde, prima di scatenarsi contro gli intrusi. Il video, intitolato "The full conversation in Proto-Indo-European between David and the Engineer", è stato caricato su YouTube nel 2015 dall'utente Muhammad al-Khwarizmi. Questo è il link: 
 
 
Qualche spiegazione in più è fornita in questo altro video, in cui le dichiarazioni dell'Ingegnere sono collegate alle Scritture, in particolar modo a Genesi e alla nascita di Cristo. Questo è il link: 
 
 
Stando alla sceneggiatura originale, gli Ingegneri avrebbero collocato gli esseri umani nell'Eden, rimanendo sconvolti nel constatarne la natura violenta. Avrebbero quindi mandato loro Gesù Cristo, per ammansirli e far cessare i conflitti. Ecco il testo: 
 
"Hate? We gave you this emotion. We gave you all emotion We had expected not of your evolution. We took care of you, gave you fire, built yoir structures. We gave you Eden. You woershiped us. We praised our creation from above. We watched you time and time again kill each other, start wars. We came back and saved your souls but we left yoi to make your own fate. But your kind is a barbaric violent species. We tried once more to save you. We took a mothers child back to Paradise and educated him, taught him the meaning of life and creation. We put him back into Eden to educate your kind. But your kind decided to punish him. We gave you the fruits of life and you repay us by leaving it to rot. You talk of me of hate? Prepare for rapture!"
  
Traduzione: 

"Odio? Noi vi abbiamo dato questa emozione. Noi vi abbiamo dato tutte le emozioni che non ci aspettavamo dalla vostra evoluzione. Ci siamo presi cura di voi, vi abbiamo dato il fuoco, abbiamo costruito le vostre strutture. Vi abbiamo dato l'Eden. Ci avete adorato. Abbiamo lodato la nostra creazione dall'alto. Vi abbiamo visto più e più volte uccidervi a vicenda, iniziare guerre. Siamo tornati e abbiamo salvato le vostre anime, ma vi abbiamo lasciato decidere il vostro destino. Ma la vostra stirpe è una specie barbara e violenta. Abbiamo riportato il figlio di una madre in Paradiso e lo abbiamo educato, gli abbiamo insegnato il significato della vita e della creazione. Lo abbiamo riportato nell'Eden per educare la vostra specie. Ma la vostra specie ha deciso di punirlo. Vi abbiamo dato i frutti della vita e voi ci ripagate lasciandoli marcire. Parlate a me di odio? Preparatevi alla Parusia!"
 
Si noti l'uso della parola rapture, da me tradotto con "Parusia" (forse in modo improprio). Questo termine nel gergo dei fondamentelisti Evangelici indica l'improvvisa rimozione dei credenti cristiani dalla Terra prima della Tribolazione o contemporaneamente alla seconda venuta di Gesù Cristo. Tutto ciò è malsano e contraddittorio. Forse che gli Ingegneri sono pacifici? Hanno sempre reagito con furia e hanno concepito un'arma biologica perversa e terrificante per sterminare coloro che hanno creato. Poi, al colmo della loro infinita ipocrisia, pretendono invece che l'essere umano incarni una fantomatica morale. Li reputo esseri di una malvagità assoluta. Qualcosa sfugge. Non si riesce a cogliere ogni aspetto di questa elaborata architettura concettuale. 

Perché l'Ingegnere è stato reso muto? Forse il regista ha voluto dare un'impressione di totale alienità, di incomunicabilità assoluta. Un essere che non parla è eternamente distante, molto più di uno che pronuncia qualche parola, anche se in una lingua sconosciuta. Temo tuttavia che la risposta sia un'altra, ben più deprimente e prosaica: con ogni probabilità l'Ingegnere non parla perché al pubblico non piacciono le cose troppo complicate. Così è accaduta questa cosa disdicevole: il nucleo filosofico del film è stato rimosso e rimpiazzato con qualcosa del tipo "il mostro spaventoso si sveglia e attacca gli astronauti" (johnran6015). Una scelta davvero miope. 


Un singolare approccio
 
A un certo punto, Meredith Vickers provoca il Capitano Janek, un poderoso mandingo con un idrante tra le gambe. La bionda vuole ottenere quell'immenso cazzone, lo vuole dentro. Col suo modo di fare irriverente, riesce infine a raggiungere quanto desidera: ordina all'afroamericano di raggiungerla in cabina. Anche se non si vede nulla, si può star certi che il rapporto sessuale è stato consumato. Le origini di questa sequenza risalgono addirittura alle bozze della sceneggiatura di Alien, che includevano una scena di sesso tra Ripley e Dallas. Lo scopo era quello di mostrare come i membri dell'equipaggio avrebbero fatto sesso occasionale durante i lunghi viaggi spaziali, semplicemente per soddisfare i loro bisogni fisici. Ridley Scott non ha mai filmato la scena, ma l'idea è stata riutilizzata in Prometheus nello scambio di fluidi corporei tra Vickers e Janek.    
 
Etimologia del cognome Fifield 
 
Il cognome Fifield ha una strana storia di distorsioni. Deriva dall'anglosassone, essendo un composto di fīf "cinque" (inglese moderno five) e hīd "unità di terra" (inglese moderno hide). Ci saremmo aspettati *Fifide, pronunciato */'faɪfi:d/. Evidentemente il secondo membro del composto si è alterato per etimologia popolare, essendo percepito come field "campo". Quando mi sono imbattuto in questo cognome, ho pensato che derivasse dal nome del regno pictico di Fife, la cui etimologia, senza dubbio pre-celtica, permane sconosciuta. Sarà mia cura pubblicare un nuovo contributo qualora riuscissi a chiarirla.  
 
Etimologia del cognome Millburn 
 
Il cognome Millburn significa "Ruscello del mulino". La prima parte del composto è mill "mulino". La seconda parte è più problematica. Non c'entra nulla la radice del verbo to burn "bruciare": si tratta di un omofono arcaico, burn "ruscello", la cui etimologia è la stessa del tedesco Brunne "fontana". Famoso è il toponimo Bannockburn che significa "Ruscello del pane" ed è formato con lo stesso elemento -burn. Nel 1314 vi si svolse un'importante battaglia durante la prima guerra d'indipendenza scozzese (1296 - 1328). 
 
Etimologia del cognome Janek 
 
Il cognome Janek è tipicamente slavo: si trova in Polonia, nella Repubblica Ceca e in Slovacchia. Deriva tramite il suffisso diminutivo o vezzeggiativo -ek dall'antroponimo Jan "Giovanni", "Gianni". In pratica Janek significa "Giovannino", "Nino". La cosa non deve stupire, dato che molti cognomi derivano dal nome del capostipite della stirpe. Senza dubbio un cognome simile è piuttosto insolito per un afroamericano. Questo ci permette di ricostruire qualcosa sull'ascendenza del Capitano Janek: la madre doveva essere afroamericana, mentre il padre era con ogni probabilità polacco. Non ci sono dubbi: ha preso dal padre la religione cattolica.   
 

Il Diacono 

La creatura sorpannominata Diacono (in inglese Deacon), per via della forma del suo cranio che ricorda una mitra vescovile, è nota anche come Ultramorfo (in inglese Ultramorph) - una chiara abbreviazione di Ultra-xenomorfo. Il termine Ultramorfo mi pare insensato e preferisco Diacono.
Descrivo in sintesi quanto posso affermare con certezza sul Diacono, sulle sue proprietà e sul suo ciclo vitale. 
i) Il patogeno entra nel primo ospite tramite una particella contaminante ingerita. 
ii) Una volta infettato il primo ospite, il patogeno passa nel secondo ospite tramite contagio venereo. 
iii) Il vettore si sviluppa all'interno del secondo ospite. 
iv) Il vettore, una volta cresciuto, erompe e cerca un terzo ospite in cui iniettare il Seme Nero.
v) Non esiste uovo. 
vi) Il Diacono erompe dal terzo ospite, nascendo con un cordone ombelicale.
vii) Il Diacono non ha la coda. 
viii) Il Diacono ha un cranio perforante a forma di cuspide.
ix) Il Diacono ha la doppia mascella: quella interna si estroflette e funziona a scatto. 
x) Il Diacono ha una cute di un intenso color azzurrognolo. 
xi) Questo ciclo non ha alcuna connessione con quello dello xenomorfo classico: si tratta di una specie diversa.  
 
Domanda angosciante: 
Come si chiude il ciclo del Diacono? 
 
Una curiosa interpretazione biblica 
 
La sigla del pianeta su cui si svolge l'azione, LV-223, è stata spiegata così, come una citazione delle Scritture: Levitico 22, 3. Questo passo in qualche misura preconizza il destino dell'equipaggio della Prometheus. Ecco il testo: "Di' loro: 'Qualunque uomo della vostra stirpe che nelle vostre future generazioni, trovandosi in stato di impurità, s'accosterà alle cose sante che i figli d'Israele consacrano all'Eterno, sarà sterminato dal mio cospetto. Io sono l'Eterno.'" Peccato che questo sistema di "decodifica" non si possa applicare tal quale con la sigla del pianeta fratello di LV-223, quello del primo Alien, LV-426, poi chiamato Acheron: non può essere Levitico 42, 6, perché il Levitico ha soltanto 27 capitoli! Si potrebbe quindi pensare a Levitico 4, 26, che dice: "Poi brucerà sull'altare ogni parte grassa, come il grasso del sacrificio di comunione. Il sacerdote farà per lui il rito espiatorio per il suo peccato e gli sarà perdonato." Sono istruzioni per compiere l'olocausto, allo scopo di riparare una trasgressione. Interessante. 
 
Un paio di cose le abbiamo potute dedurre: si ha proprio l'impressione che Sir Ridely Scott flirti con ambienti religiosi, settari e complottisti abbastanza estremi. Sempre più interessante. 
 
Curiosità 
 
Il compositore Marc Streitenfeld ha fatto suonare all'orchestra le sue composizioni al contrario, invertendole poi digitalmente per il film finale. Questi trattamenti hanno reso la musica insolita e inquietante: era proprio l'effetto straniante voluto. 
 
Durante la sequenza in cui l'equipaggio ritorna sulla Prometheus con la testa fossilizzata dell'Ingegnere e David porta con sé il Seme Nero, viene mostrata la sommità della struttura a cupola, plasmata in modo da somigliare a un teschio. Si può riconoscere a colpo d'occhio un'opera d'arte realizzata da H.R. Giger per Dune di Alejandro Jodorowsky: il castello del Barone Vladimir Harkonnen su Giedi Prime. 
 
Il film ha attraversato molte bozze di sceneggiatura e molti titoli, a partire dal grossolano Untitled Alien Prequel per poi passare a Alien: Engineers, Alien: Genesis fino ad Alien: Origins. Poiché col tempo l'attenzione si è concentrata così tanto sugli Ingegneri, i parassitoidi hanno iniziato a diventare una semplice nota a piè di pagina. Così sono stati concepiti altri titoli, come Alien: Tomb of the Gods, LV-426 e Paradise. Il titolo finale Prometheus è stato una sorpresa per molti. La nave nel film era originariamente chiamata Magellan (dal nome dell'esploratore portoghese del XVI secolo, che i dementi woke vorrebbero cancellare), ma in seguito fu ribattezzata Prometheus come il film. 

Ridley Scott aveva deciso di non includere l'originale xenomorfo nel film, dichiarando che "i sequel (di Alien) lo hanno spremuto, ha fatto molto bene... e non tornerò mai più lì". Invece, essendo Prometheus un prequel indiretto di Alien, è stato deciso di includere un tipo diverso di creatura. Tuttavia, le critiche dei fan che lamentavano l'assenza dello xenomorfo, hanno fatto cambiare idea al regista, che ha incluso la creatura nel sequel Alien: Covenant.

In un video promozionale incluse nel Blu-Ray, il decrepito Weyland menziona che la luna LV-223 è il "sito di interesse principale" di Elizabeth Shaw - probabilmente perché è l'unica luna in grado di sostenere la vita. Tuttavia, il plutocrate menziona anche che la sua divisione scientifica ha rilevato una debole trasmissione proveniente dalla luna vicina, LV-426, che avverte di un "grande rischio": questo sarebbe ovviamente il "segnale di minaccia" captato dalla Nostromo in Alien. Weyland continua a spiegare che David è stato inserito nella missione Prometheus per "affrontare e sfruttare qualsiasi risorsa che proteggiamo su LV-223". Aggiunge quindi che lo stesso David avrebbe nascosto le informazioni sul segnale da LV-426 all'intero equipaggio, inclusa l'astiosa Vickers, "finché non sarà il momento giusto". In Alien, il sistema consisteva chiaramente in un gigante gassoso con gli anelli e tre lune più piccole; l'ologramma visto all'inizio di Prometheus mostra il gigante gassoso, LV-223 e un piccolo planetoide, ma stranamente manca LV-426. Potrebbe essere stato dietro il gigante gassoso quando è stata effettuata la scansione (il che spiegherebbe convenientemente perché la Prometheus non riceve il segnale), oppure la Compagnia lo ha escluso di proposito per non attirare l'attenzione della spedizione. Dopo il fallimento della missione su LV-223, David non era in condizioni di verificare il segnale su LV-426
 
Il logo a tre triangoli della società Weyland (simile a quello dell'attuale Weinstein Group) doveva essere un incrocio tra il titolo simile a un geroglifico nei titoli di testa di Alien e il logo della Weyland-Yutani che appare sul muro in Aliens - Scontro finale (1986). Il logo può anche essere visto come parte dell'impronta digitale di David. Le toppe colorate dell'uniforme della nave, simili a un arcobaleno viste sull'equipaggio della Nostromo, sono state cambiate in equivalenti molto più scuri dell'uniforme della Prometheus, per enfatizzare Prometeo come un "angelo caduto"
 
David è un fan del film Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia, 1962), diretto da David Lean e intrerpreto da Peter O'Toole. Si capisce che David nutre una tale sconfinata ammirazione per l'attore britannico da atteggiarsi come lui e da adottare la sua pettinatura. Il film ha avuto un grande impatto: ha ispirato Dune (1965) a Frank Herbert. Lawrence d'Arabia è alla base della nefasta figura di Paul "Muad'Dib" Atreides. Né Herbert né David hanno considerato una cosa importante, che Lawrence d'Arabia è stato sodomizzato dai Turchi.