Nella cultura popolare, l'invenzione della birra è attribuita a un leggendario Re delle Fiandre. Il suo nome è Gambrinus, con la variante meno comune Cambrinus. A lui sono stati intitolati innumerevoli locali in molte nazioni. Solo per fare un esempio, notissimo è il Caffè Gambrinus a Napoli. Esiste persino una famosa lega calcistica cèca, la Gambrinus liga. Nell'iconografia tradizionale, il sovrano è ritratto come un uomo robusto e biondiccio, incoronato, con barba e capelli intonsi come i Merovingi, seduto su un grande barile. In mano regge un capiente boccale pieno della bevanda spumeggiante. Alcuni lo chiamano anche il Bacco della birra. Sorge una domanda che esige una risposta. Chi era veramente Gambrinus? Qual è l'origine genuina del suo stranissimo nome?
Bisognerà passare in rassegna le etimologie finora proposte. Alcune sono evidentemente false etimologie, partorite non soltanto dall'ignoranza popolare, ma anche dalle contorsioni mentali di parrucconi accademici privi di mezzi filologici, dediti al culto di assonanze peraltro vaghe. Altre possono contenere qualche elemento interessante, anche se non mi sembrano comunque convincenti.
1) Dal latino cambarus "cellerario, addetto alle cantine";
2) Dal latino ganeae birrinus "colui che beve in una taverna";
3) Dal celtico camba "pentola per la preparazione della birra"
4) Corruzione di Jan Primus "Giovanni Primo", con possibile allusione a due nobili:
i) Duca Giovanni I di Brabante;
ii) Duca Giovanni Senza Paura di Borgogna.
5) Derivato da Gambrinus, nome del coppiere di Carlo Magno (o di uno dei coppieri), secondo un mito;
6) Derivato dal nome pannonico della birra, tramandato in latino come camum;
7) Distorsione di Gambrivius, nome di un antico sovrano delle Fiandre;
8) Dal nome della città francese di Cambrai (latino Camaracum, di origine gallica), di cui sarebbe stato il fondatore;
9) Dal nome della città sassone di Amburgo (tedesco Hamburg, antico sassone Hammaburg), di cui sarebbe stato il fondatore;
10) Dall'antico alto tedesco gambra "germinazione del grano".
Discussione dell'etimologia 1)
Non sono riuscito a reperire alcuna attestazione del vocabolo cambarus riportato da decine di siti Web con la glossa "cellerario, addetto alle cantine". Non è chiaramente una parola latina classica. Non se ne trova alcuna menzione nel ricchissimo Glossarium mediæ et infimæ latinitatis di Du Cange et alteri, che ha soltanto CAMBARIUS "brasiator, potifex, seu cerevisiæ confector" ("produttore di birra"): si rimanda quindi all'etimologia 3). Ovviamente si trova il quasi omofono GAMBARUS "cancer, astacus" (ossia "granchio, astice"), che non ha alcuna attinenza con l'oggetto della nostra ricerca.
Discussione dell'etimologia 2)
Il vocabolo ganea "taverna" è ben attestato già in epoca classica e nessuno può dubitare della sua reale esistenza. Per contro, il vocabolo birrinus, che dovrebbe significare "bevitore", presenta più di un problema. Non sembra attestato: centinaia di siti del Web riportano in modo acritico soltanto la glossa di ganeae birrinus come "colui che beve in una taverna" o "bevitore di taverna" (in inglese "a drinker in a tavern" o "tavern drinker", in tedesco "einer Schenke Trinkende"), senza specificare l'eventuale fonte ultima della locuzione. Questo birrinus potrebbe essere una forma medievale derivata dalla contrazione di *biberinus, possibilmente da un aggettivo coniato a partire da bibere "bere" o da biber "bevanda". Esiste un santo di nome Birrino (latino Sanctus Birrinus), che però ha una chiara etimologia celtica (cfr. gallese byrr "corto") e non ha alcuna relazione con la birra o col ganeae birrinus: è ricordato principalmente par aver convertito Re Cynegisil dei Sassoni Occidentali.
Discussione dell'etimologia 3)
Una parola celtica camba col significato di "pentola per la preparazione della birra" deve essere esistita, essendo attestata nel latino tardo delle Gallie come elemento di sostrato/adstrato. Abbiamo un'ulteriore glossa di camba: "Brassiatorum officina, seu locus, ubi cerevisia coquitur et conficitur, quem vulgo brasseriam, vel braxatoriam nuncupamus", da cui l'antico francese cambe "birrificio". Ancora oggi nella Francia settentrionale e nei Paesi Bassi è chiamato cam il sostegno del calderone in cui viene fatto bollire il mosto di birra. La parola camba in gallico aveva il significato primario di "curva" o "cosa curva", dall'aggettivo cambo- "curvo": per via di una semantica gergale, questo vocabolo deve essere stato usato per indicare un recipiente per la birrificazione, dalla forma caratteristica, quindi per estensione il luogo stesso della produzione di birra. Tutto ciò è molto logico. Quello che è meno logico è passare da camba a Gambrinus. Procediamo con ordine. Da camba, in latino volgare si formò il sostantivo cambarius "produttore di birra", con il tipico suffisso -ārius, che ha una vocale lunga. Da cambarius, evolutosi in camberius, nel francese settentrionale è derivato cambier "birraio". Si capisce subito che è una tipica forma settentrionale per via della mancata palatalizzazione della consonante iniziale. Per arrivare al nome del Re della Birra, servirebbero i seguenti passaggi: l'applicazione di un suffisso -in-, la caduta della vocale mediana, la produzione del nesso -mbr- e la sonorizzazione di /k/ iniziale in /g/. Tutto ciò pare abbastanza implausibile, anche se non impossibile.
Trovo molto interessanti due derivati di camba attestati in latino volgare:
1) cambagium "tributum quod dominis exsolvebant subditi pro coquenda cerevisia", ossia "tassa sulla produzione della birra", da cui è derivato in francese antico cambaige, cambage, gambage.
2) cambitor "cambarius, brasiator, confector cerevisiæ", ossia "produttore di birra", da cui è derivato in francese antico cambgeur, cangeour.
2) cambitor "cambarius, brasiator, confector cerevisiæ", ossia "produttore di birra", da cui è derivato in francese antico cambgeur, cangeour.
Discussione dell'etimologia 4)
L'idea stessa che Gambrinus possa derivare da Jan Primus "Giovanni Primo" è ridicola. Non si può pensare che una consonante occlusiva /g/ si sia potuta formare in un simile contesto. Purtroppo questa deprecabile etimologia popolare è quella che ha riscosso più successo, a dispetto della sua palese assurdità. Gli stessi birrai moderni la vedono con particolare favore, sia in Germania che in Francia, pur essendo rivali.
Discussione dell'etimologia 5)
Carlo Magno era un avidissimo divoratore di arrosti, tuttavia in fatto di bevande inebrianti era molto parco. Non era astemio, ma per l'epoca era particolamente moderato: non beveva più di tre calici di vino ad ogni banchetto. Aborriva l'ubriachezza e non amava vedere altri in quello stato, al punto che emanò leggi che vietavano la tipica costumanza franca di fare libagioni per la salute eterna dei morti. Un'altra legge, molto moderna nei concetti, si occupava di igiene nella produzione dei cibi e delle bevande, vietando ad esempio di pigiare l'uva coi piedi e di conservare il vino in otri di pelle. Non sembra che il sovrano amasse particolarmente la birra, anche se sotto il suo regno i birrifici furono incentivati. Certo, questo non implica che non avesse un coppiere che servisse anche la birra, tuttavia l'attribuzione di Gambrinus alla corte carolingia non ha alcun fondamento storico. Si tratta dell'associazione di elementi mitologici a un personaggio reale, come del resto è accaduto con il fabbro Weland (Galan). Conosciuto in norreno come Vǫlundr, è protagonista di narrazioni tipiche del mondo germanico. Proprio come Gambrinus, ha incrociato il suo destino con quello di Carlo Magno. Il punto è che questo processo mitopoietico, pur interessante, non chiarisce affatto l'etimologia dei nomi in questione.
Discussione dell'etimologia 6)
Questa è la glossa di camum data da Du Cange: "Species potionis ex hordeo et aliis frugibus confectæ". Era una bevanda fatta con orzo e altri cereali, probabilmente a seconda della disponibilità del momento. Si potrebbe pensare a una derivazione di Gambrinus da questa radice cam- "birra" e dal protoceltico *ber- "portare", ma è a mio avviso poco plausibile.
Discussione dell'etimologia 7)
Gambrinus o Gambrivius?
La forma corretta dell'antroponimo potrebbe essere Gambrivius, nel qual caso Gambrinus sarebbe un errore di trascrizione: la lettera -n- avrebbe avuto origine dall'interpretazione fallace della legatura delle due lettere -v- e -i- ad opera di qualche copista. Posso dimostrare che non c'è bisogno di supporre un errore di questo genere: le due forme erano semplici varianti antiche dello stesso nome, di cui sussiste una documentazione inaspettata.
Il mito di Re Gampar, figlio di Mers
L'umanista bavarese Johann Georg Turmair, anche noto come Johannes Aventinus (1477 - 1534).
Nella sua opera Annales Boiorum, egli fornì un elenco di sovrani dei popoli germanici, che avrebbero regnato a partire dall'epoca appena successiva al Diluvio Universale, fino ad arrivare ai tempi di Giulio Cesare. La riportiamo con tanto di cronologia.
Tuitsch (2214 a.C. - 2038 a.C.)
Mannus (1978 a.C. - 1906 a.C.)
Eingeb (1906 a.C. - 1870 a.C.)
Ausstaeb (1870 a.C. - 1820 a.C.)
Herman (1820 a.C. - 1757 a.C.)
Mers (1757 a.C. - 1711 a.C.)
Gampar (1711 a.C. - 1667 a.C.)
Schwab (1667 a.C. - 1621 a.C.)
Wandler (1621 a.C. - 1580 a.C.)
Deuto (1580 a.C. - 1553 a.C.)
Alman (1553 a.C. - 1489 a.C.)
Baier (1489 a.C. - 1429 a.C.)
Ingram (1429 a.C. - 1377 a.C.)
Adalger (1377 a.C. - 1328 a.C.)
Larein (1328 a.C. - 1277 a.C.)
Ylsing (1277 a.C. - 1224 a.C.)
Brenner I (1224 a.C. - 1186 a.C.)
Heccar (1186 a.C. - 1155 a.C.)
Frank (1155 a.C. - 1114 a.C.)
Wolfheim Siclinger (1114 a.C. - 1056 a.C.)
Kels I, Gal e Hillyr (1056 a.C. - 1006 a.C.)
Alber e altri 6 ignoti (1006 a.C. - 946 a.C.)
Walther, Panno e Schard (946 a.C. - 884 a.C.)
Main, Öngel e Treibl (884 a.C. - 814 a.C.)
Myela, Laber e Penno (814 a.C. - 714 a.C.)
Venno e Helto (714 a.C. - 644 a.C.)
Mader (644 a.C. - 589 a.C.)
Brenner II e Koenman (589 a.C. - 479 a.C.)
Landein, Antör e Rögör (479 a.C. - 399 a.C.)
Brenner III (399 a.C. - 361 a.C.)
Schirm e Brenner IV (361 a.C. - 263 a.C.)
Thessel, Lauther e Euring (279 a.C. - 194 a.C.)
Thessel, Lauther e Euring (279 a.C. - 194 a.C.)
Dieth I e Diethmer (194 a.C. - 172 a.C.)
Baermund e Synpol (172 a.C. - 127 a.C.)
Boiger, Kels II e Teutenbuecher (127 a.C. - 100 a.C.)
Scheirer (100 a.C. - 70 a.C.)
Ernst e Vocho (70 a.C. - 50 a.C.)
Pernpeist (50 a.C. - 40 a.C.)
Cotz, Dieth II e Creitschir (40 a.C. - 13 a.C.)
Il Re Gampar (o Gambrivius), figlio di Mers (o Marsus), avrebbe regnato dal 1711 a.C. al 1667 a.C.: un regno lungo e prospero di oltre 40 anni. Cosa dire di questo materiale? Si capisce subito che è stato fabbricato. È però stato fabbricato con ingegno. Esiste qualche corrispondenza storica: Boiger è una distorsione di Boiorix, nome di un sovrano dei Cimbri; Teutenbuecher è una capricciosa distorsione di Teutobodo, nome di un capo dei Teutoni. Ariovisto è diventato Ernst. Molti nomi di sovrani sono eponimi: si riconosce all'istante in essi il nome di un popolo germanico. Così Mers è l'eponimo dei Marsi; Schwab è l'eponimo dei Suebi; Wendler è l'eponimo dei Vandali; Frank è l'eponimo dei Franchi; Baier è l'eponimo dei Baiuvari (Bavari). Sono integrate importanti informazioni fornite dagli Autori. In Tuitsch riconosciamo subito il capostipite Tuisto menzionato da Tacito. In Mannus riconosciamo subito il figlio di Tuisto. I tre capostipiti delle nazioni germaniche sono menzionati come Eingeb (Ingaevones), Ausstaeb (Istaevones) e Herman (Herminones). Anche il nome Gampar segue la logica sopra illustrata: è l'eponimo dei Gambrini o Gambrivii.
I Gambrini o Gambrivii
Tacito ci parla di un'enigmatica popolazione che abitava nella Germania settentrionale, proprio nel territorio delle attuali Fiandre: i Gambrini, anche detti Gamabrini. Evidentemente Gamabrini è una forma più antica, che ha poi subìto la perdita della vocale mediana -a-. Si riporta questo nome anche un'altra variante: Gambrivii. A questo punto tutto torna alla perfezione. Così come i gloriosi Tencteri erano a tutti noti per la loro abilità di allevare cavalli di razza, allo stesso modo i Gambrini dovevano essere a tutti noti per aver elaborato un'ottima birra di malto, tanto da passare per inventori della bevanda.
"Celebrant carminibus antiquis, quod unum apud illos memoriae et annalium genus est, Tuistonem deum terra editum. Ei filium Mannum, originem gentis conditoremque, Manno tris filios adsignant, e quorum nominibus proximi Oceano Ingaevones, medii Herminones, ceteri Istaevones vocentur. Quidam, ut in licentia vetustatis, pluris deo ortos plurisque gentis appellationes, Marsos Gambrivios Suebos Vandilios adfirmant, eaque vera et antiqua nomina; ceterum Germaniae vocabulum recens et nuper additum, quoniam qui primi Rhenum transgressi Gallos expulerint ac nunc Tungri, tunc Germani vocati sint: ita nationis nomen, non gentis, evaluisse paulatim, ut omnes primum a victore ob metum, mox et a se ipsis invento nomine Germani vocarentur."
(Tacito, De origine et situ Germanorum, II)
Traduzione:
"In antichi carmi, che presso di loro è l'unico genere di memorizzazione e di tradizione storica, celebrano il dio Tuistone nato dalla terra. A lui assegnano il figlio Manno, origine e fondatore della popolazione, a Manno tre figli, dai cui nomi i più vicini all'Oceano sono chiamati Ingevoni, quelli intermedi Ermioni, gli altri Istevoni. Alcuni, come capita nella libertà di chi racconta cose antiche, affermano che nacquero più figli al dio e più nomi, Marsi, Gambrivii, Suebi, Vandilii, e che quelli sono i nomi veri e antichi; per il resto il nome della Germania è recente e aggiunto da poco, poiché quelli che, avendo oltrepassato il Reno per primi, cacciarono i Galli e ora (sono chiamati) Tungri, allora furono chiamati Germani: così un po' alla volta prevalse il nome di una popolazione, non della stirpe; sicché tutti venivano chiamati Germani in un primo momento dal vincitore per paura, poi anche da loro stessi una volta trovato il nome."
Discussione delle etimologie 8) e 9)
Accanto alla denominazione latina (di origine gallica) di Cambrai, Camaracum, ne è registrata anche un'altra: Gambrivium.
Accanto alla denominazione alto tedesca di Amburgo, Hammaburg, ne è registrata anche un'altra: Gambrivium. Non ho reperito i dettagli di questo toponimo e delle sue attestazioni, ma è edivente che sia derivato dal nome dei Gambrivii di cui parla Tacito.
Discussione dell'etimologia 10)
Questa deve essere l'antica radice del nome di Gambrinus:
Protogermanico: *gambraz / *gamaβraz
Antico alto tedesco: gambar, kambar
Longobardo: Gambara (n. pers. f.)
Glossa latina: strenuus; sagax
Traduzione: forte; coraggioso; potente; sagace
Derivati:
Protogermanico: *gambrīn
Antico alto tedesco: gambarī, gambrī
Traduzione: forza, vigore; potere, virtù
Protogermanico: *gambrō
Antico alto tedesco: gambra
Traduzione: "germinazione del grano"
Significato originario: "forza, potere, virtù"
Quest'ultimo esito non va confuso con l'omofono seguente:
Protogermanico: *gamb(r)ō(n)
Antico inglese: gombe
Antico sassone: gambra
Traduzione: "tributo"
Note: Prestito dal celtico: gallico cambio- "tributo".
Esistono alcuni notevoli esiti in norreno, che mostrano uno slittamento semantico peggiorativo:
Protogermanico: *gambran
Norreno: gambr
Traduzione: "discorso sfrenato", "vanteria"
Significato originario: "esibizione di forza"
Protogermanico: *gambrōnan
Norreno: gambra
Traduzione: "parlare in modo sfrenato", "vantarsi"
Significato originario: "esibire la propria forza"
Protogermanico: *gambrisaz
Norreno: gambrs
Traduzione: "tipo di uccello"
Note: Non sono riuscito ad identificare la specie precisa di volatile designato con questo strano appellativo.
L'etimologia ultima della radice protogermanica è sconosciuta: deve essere un relitto del sostrato preindoeuropeo.
Conclusioni
L'identità di Gambrinus è a questo punto evidente. Egli è Wotan, l'inventore di tutte le Arti.