domenica 15 febbraio 2015

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: GLI ESITI ROMANZI DI FRIGIDUS

Nell'Appendix Probi è riportata la seguente raccomandazione: frigida non fricda. In Lucilio troviamo frigdaria per frigidarium. La sincope di frigidus in *frigdus è all'origine della forma italiana freddo, che mostra chiaramente una consonante doppia /dd/ come risultato dell'assimilazione di un precedente nesso /gd/. È lampante che un simile sviluppo non sarebbe mai stato possibile se la pronuncia dell'originario frigidus avesse da sempre avuto un suono palatale /dʒ/, come i nostri avversari sostengono. In italiano la parola freddo deriva da /*'frigdu-/ con vocale tonica breve, mentre la forma classica frigidus aveva vocale lunga /'fri:gidus/.  

Vediamo ora gli sviluppi di frigidu(m) in altre lingue romanze: 

Sardo logudorese: frittu
Francese: froid /fRwa/
Spagnolo: frío
Lingua d'oc:
freg /fretʃ/, freit

Cos'è accaduto in spagnolo? Semplice: la forma di partenza è /'fri:gidu-/ con vocale tonica lunga, che ha dato per palatalizzazione /*'fri:jidu/ e non /*'fri:dʒidu/, ossia la /g/ è divenuta /gj/ e quindi /j/, poi si è indebolita fino a sparire. In antico spagnolo si ha frido, donde la forma moderna. Ancora una volta, un simile sviluppo sarebbe stato impossibile se la pronuncia originaria avesse avuto un'affricata /dʒ/

Per la lingua d'oc la forma di partenza è stata /*'frigdu/ come per l'italiano, ma anziché aversi il passaggio da /gd/ a /dd/ si è avuta una lenizione che ha portato alla formazione di un dittongo: /*freidu/ > /freit/. Si è quindi avuta la palatalizzazione di /t/: /*fretj/ > /fretʃ/. Lo stesso identico sviluppo si è avuto in diversi dialetti galloitalici. In Lombardia è diffusa la forma frecc /frɛtʃ/, femm. fregia /'frɛdʒa/. In altri dialetti, come nel ligure di Genova, si è mantenuta la forma /'freidu/, in cui la /d/ non si è palatalizzata. Questi mutamenti sono paralleli a quelli che hanno portato alla palatalizzazione di -ct-, ad esempio in Brianza nocte(m) > *noite > nocc /nɔtʃ/: penso che non sia esagerato dire che si trovano nella maggior parte dell'area continentale in cui un tempo si parlavano lingue celtiche.  

Nella lingua d'oïl la forma freid (nominativo freitz), che pure è attestata, è diventata froit (nominativo froitz, froiz) tramite un regolare sviluppo del dittongo /ei/ in /oi/, e l'esito in francese moderno è pronunciato /fRwa/

Come si può ben vedere, non esiste un solo esito compatibile con la pronuncia ecclesiastica del latino. Mentre la Scienza ci permette di capire i mutamenti che hanno portato al passaggio dal latino volgare alle lingue romanze, le sparate dei genialoidi che si improvvisano filologi hanno lo stesso valore delle opinioni di un sarto che pretendesse di dire la sua sulla progettazione di una centrale nucleare. 

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