venerdì 10 luglio 2015

PROVE ESTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: CAESAR IN GERMANICO COMUNE

Il cognomen Caesar passò direttamente nel germanico comune come *kaisaraz (-az è una semplice desinenza del nominativo singolare maschile dei nomi col tema in -a-), donde ne discende tra l'altro il tedesco moderno Kaiser "Imperatore". Possiamo ipotizzare con ottime basi che il prestito avvenne durante la vita dello stesso Caio Giulio Cesare, che attraversò il Reno e si inoltrò nella Germania. Le popolazioni che ebbero a che fare con lui ne furono molto impressionate e il suo nome conobbe grande fortuna, fino ad essere sulla bocca di tutti i Germani in breve tempo.

Attestazioni in lingue germaniche antiche di discendenti di *kaisar- "Imperatore":

Gotico di Wulfila: Kaisar (IV sec.)
Antico inglese: Cāsere (Beda, VIII sec.)
Antico alto tedesco: Keisar, Keisur, Cheisur, etc.
    
(IX sec.)
Antico sassone: Kēsar, Kēsur (IX sec.)
Norreno: Keisari (saghe islandesi, XIII sec.)

È evidente che queste forme continuano tutte in modo assolutamente regolare la radice del proto-germanico *kaisaraz, l'unica cosa singolare è il tema in nasale in norreno. L'aspetto fonetico del prestito mostra la struttura fonetica che il cognomen aveva in latino classico. Il mutamento di -ai- in -a:- in anglosassone è del tutto regolare (cfr. *stainaz > sta:n "pietra"), come il mutamento di -ai- in -ei- in antico alto tedesco e in norreno, come anche la monottongazione di -ai- in -e:- in antico sassone.

Peccano gravemente contro il metodo scientifico coloro che ritengono il tedesco Kaiser come una forma recente e quindi non comparabile con il nome di Cesare. Costoro hanno le seguenti colpe, che espongo al pubblico ludibrio:

1) Essi non soltanto ignorano le attestazioni delle lingue germaniche antiche, ma si rifiutano di studiare qualsiasi concetto abbia anche lontanamente a che fare con la filologia germanica;
2) Essi credono che il suono delle parole non possa subire mutamenti di sorta col passar dei secoli e negano l'esistenza di leggi fonetiche;
3) Quando fa loro comodo, essi dichiarano una parola tedesca "recente", senza ovviamente porsi il problema delle sue origini, come se fosse scaturita dal nulla;
4) Essi ignorano le fonti e non vogliono fare ricerche per appurare se qualcosa da loro asserito è o meno vero: l'opinione che è loro più utile diventa dogma; 
5) Essi traggono conclusioni generali da fatti particolari.

Questa è la procedura dialettica usata:

a) Postulato fallace: Kaiser è forma recente e non analizzabile (cosa non vera);
b) Primo passo dal postulato fallace: Kaiser non può essere utilizzato per fare deduzioni sul suono di Caesar in epoca classica;
c) Secondo passo dal postulato fallace: Caesar non poteva quindi suonare /'kaesar/ (errore logico denominato "non sequitur"). 

Sarebbe anche ora che tutti gli internauti adottassero una strategia semplicissima. Anziché uscirsene con affermazioni arbitrarie dettate dalla loro prosopopea, farebbero meglio a fare qualche semplice ed intelligente ricerca incrociata nel Web per controllare il valore delle proprie affermazioni - e se questo non basta cerchino su libri cartacei.

La scuola italiana è stata fondata su precisi investimenti ideologici. L'avversione per le indagini sulla vera pronuncia del latino classico nasce essenzialmente dal terrore che leggendo correttamente CAESAR si capisca che il suo suono è quasi quello di KAISER - essendo chiaramente i due nomi la stessa identica cosa.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Dopo aver letto queste poche righe io mi chiedo: non potrebbe essere stata sbagliata la pronuncia in territorio germanico, o fortemente dialetizzata vista la lontananza con la capitale ? È una questione che mi pongo sempre in maniera forse ingenua, tutte le volte che mi avvicino alla pronuncia "classica"

Antares666 ha detto...

Quanto ipotizzi non sembra molto plausibile. I Germani erano frequentati dai caupones, che vendevano loro il vino e altre merci. Non erano privi di contatti col mondo romano. Ad esempio Arminio parlava correntemente il latino e aveva avuto esperienza della vita militare nelle legioni di Roma. All'epoca le lingue erano apprese dalla viva voce, non dagli scritti come avviene oggi nel sistema scolastico italiano. Se il latino avesse avuto un'affricata nel nome Caesar, i Germani l'avrebbero adattata come una sibilante. La protoforma germanica ricostruibile sarebbe qualcosa come *sæ:saraz, cosa che non ha riscontro nella realtà.