WEIRD
Per ragioni che nessuno, nell’ambito della comunità scientifica, seppe mai chiarire, nel mese di febbraio del 2016 si verificò un fenomeno inaudito: la merda prese vita.
Dalle condotte fognarie iniziarono ad uscire delle figure antropomorfe composte interamente di feci. Il loro numero crebbe giorno dopo giorno: nel giro di un mese, le strade delle grandi città erano percorse da torme di manichini escrementizi. La gente cacava, come aveva sempre fatto, solo che questa volta gli stronzi, una volta pervenuti in fogna, si aggregavano, compattandosi, sino a formare corpi dotati di gambe e braccia. Le autorità municipali corsero ai ripari sigillando i tombini nelle vie del centro, ma fu tutto inutile: gli organismi fecali trovarono altre uscite.
Quando fui chiamato dal Questore a riferire sulla situazione, questa era ormai ampiamente fuori controllo: gli stronzi avevano preso possesso della città.
“Avete effettuato un censimento della popolazione di stronzi?”
“Non servirebbe: ogni giorno ne spuntano di nuovi.”
“Sarebbe utile, tuttavia, sapere quanti sono, ad oggi, gli stronzi presenti in città. L’avevo pregata di provvedere.”
“Dottore, non se ne viene a capo: sono tutti uguali, non hanno una fisionomia ben definita. Mica possiamo prendergli le impronte digitali.”
“Non faccia dell’ironia che non è aria.”
L’aria era in effetti satura di miasmi, vista la quantità di stronzi in circolazione.
“Ne avete interrogato qualcuno?”
“Ci abbiamo provato: sono muti come pesci.”
“Ma camminano e spargono lezzi pestilenziali. Le autorità sanitarie sono preoccupate. Il ministero della Salute ha diramato un’ordinanza.”
“Ne abbiamo arrestati un po’, ma gli agenti vomitano, i cellulari puzzano come latrine.”
Fui congedato senza troppi complimenti.
In piazza c’era un assembramento di stronzi tale da togliere il fiato. Gente in giro se ne vedeva pochissima, in compenso gli stronzi erano ovunque. Scantonai immediatamente, imboccando una viuzza poco frequentata. Anche lì, tuttavia, incrociai degli stronzi, uno dei quali per poco non mi urtò. Da un portone uscì una coppia di stronzi a braccetto. Era la prima volta che vedevo una cosa del genere e ne fui alquanto sorpreso.
Arrivato a casa, corsi al cesso a cacare. Prima di tirare lo sciacquone, osservai con timore il prodotto dei miei intestini: sentivo che presto o tardi l’avrei rivisto sulla pubblica via.
Pietro Ferrari, gennaio 2016
Dalle condotte fognarie iniziarono ad uscire delle figure antropomorfe composte interamente di feci. Il loro numero crebbe giorno dopo giorno: nel giro di un mese, le strade delle grandi città erano percorse da torme di manichini escrementizi. La gente cacava, come aveva sempre fatto, solo che questa volta gli stronzi, una volta pervenuti in fogna, si aggregavano, compattandosi, sino a formare corpi dotati di gambe e braccia. Le autorità municipali corsero ai ripari sigillando i tombini nelle vie del centro, ma fu tutto inutile: gli organismi fecali trovarono altre uscite.
Quando fui chiamato dal Questore a riferire sulla situazione, questa era ormai ampiamente fuori controllo: gli stronzi avevano preso possesso della città.
“Avete effettuato un censimento della popolazione di stronzi?”
“Non servirebbe: ogni giorno ne spuntano di nuovi.”
“Sarebbe utile, tuttavia, sapere quanti sono, ad oggi, gli stronzi presenti in città. L’avevo pregata di provvedere.”
“Dottore, non se ne viene a capo: sono tutti uguali, non hanno una fisionomia ben definita. Mica possiamo prendergli le impronte digitali.”
“Non faccia dell’ironia che non è aria.”
L’aria era in effetti satura di miasmi, vista la quantità di stronzi in circolazione.
“Ne avete interrogato qualcuno?”
“Ci abbiamo provato: sono muti come pesci.”
“Ma camminano e spargono lezzi pestilenziali. Le autorità sanitarie sono preoccupate. Il ministero della Salute ha diramato un’ordinanza.”
“Ne abbiamo arrestati un po’, ma gli agenti vomitano, i cellulari puzzano come latrine.”
Fui congedato senza troppi complimenti.
In piazza c’era un assembramento di stronzi tale da togliere il fiato. Gente in giro se ne vedeva pochissima, in compenso gli stronzi erano ovunque. Scantonai immediatamente, imboccando una viuzza poco frequentata. Anche lì, tuttavia, incrociai degli stronzi, uno dei quali per poco non mi urtò. Da un portone uscì una coppia di stronzi a braccetto. Era la prima volta che vedevo una cosa del genere e ne fui alquanto sorpreso.
Arrivato a casa, corsi al cesso a cacare. Prima di tirare lo sciacquone, osservai con timore il prodotto dei miei intestini: sentivo che presto o tardi l’avrei rivisto sulla pubblica via.
Pietro Ferrari, gennaio 2016
Nessun commento:
Posta un commento