mercoledì 3 agosto 2016

PROVE ESTERNE E INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: GRECO AKRAGAS, LATINO AGRIGENTUM

Questo si legge a proposito dell'etimologia di Agrigento nella pagina di Wikipedia sulle origini dei nomi dei capoluoghi di provincia italiani:

"Nominata inizialmente in greco Άκράγάς [sic] (Akragas) dall'omonimo fiume che bagna il territorio, fu poi conquistata dai Romani nel 210 a.C. che la ribattezzarono Agrigentum, derivato dalla corruzione fonetica del genitivo greco Akragantos."

Nella pagina di Wikipedia relativa ad Agrigento si aggiungono altre informazioni:

"Nella sua storia millenaria la città ha avuto ben quattro nomi: Ἀκράγας per i Greci, Agrigentum per i Romani, Kerkent o Gergent per gli Arabi; per i Normanni era Girgenti, nome ufficiale della città fino al 1927, quando, durante il periodo fascista, venne utilizzata un'italianizzazione del nome che aveva la città durante il dominio romano. Agrigento assunse l'attuale denominazione con regio decreto legislativo n.1143 del 16 giugno 1927." 

La forma greca di partenza è stata ricondotta al vocabolo ἄκρος "vetta", tuttavia la cosa appare poco convincente, anche perché non si spiega l'elemento -αγαντ-. Sembra più probabile che l'idronimo sia un relitto del sostrato pre-greco dell'isola. La sua trasformazione nel corso dei secoli è complessa.

Con buona pace di molti, i prestiti linguistici non cambiano per "corruzione fonetica" ma per adattamento fonetico. I passaggi ricostruibili per il toponimo siciliano sono stati i seguenti (nella trascrizione fonetica /g/ è sempre il suono velare o "duro", /dʒ/ è il suono palatale o "molle", l'accento indicato da un segno ' cade sulla vocale seguente): 

1) /a'kraga:s/, gen. /a'kragantos/ > latino antico /'akragantom/:
la forma greca è stata adattata come un neutro e ha fissato l'accento sulla prima sillaba;
2) /'akragantom/ > /'agragantom/:
la sequenza -kr- si è sonorizzata in -gr-;
3) /'agrigantom/ > /'agrigentum/:
si è avuto l'indebolimento vocalico tipico delle sillabe atone;
4) /'agrigentum/ > /agri'gentum/:
l'accento si è fissato sulla penultima sillaba lunga, come tipico del latino classico;
5) /'agrigentum/ > /agri'gjentu/:
in epoca postclassica /g/ davanti a /e/ inizia a palatalizzarsi;
6) /agri'gjentu/ > /agri'dʒentu/:
la palatalizzazione si completa, ma l'Impero Romano ormai è giunto al suo termine e le lingue romanze sono in formazione dal calderone del latino volgare.  

Questo si legge nel paragrafo 86 del manuale di Grandgent, Introduzione allo studio del latino volgare:

"Noi troviamo avanzi del genitivo locativo in Agrigentī > Girgenti, Arimĭnī > Rimini, Clusiī > Chiusi, Florentiae > Firenze, Palestinae (G., 322), ecc.; del locativo ablativo singolare in Tībŭrī > Tivoli; del locativo ablativo plurale in Andecāvīs > Angers, Aquīs > Acqui Aix, Astīs > Asti, Fīnĭbus > Fimes, Parīsiīs > Parigi, Paris, ecc." 

Non ci possono essere dubbi. La forma siciliana Girgenti, derivata dal locativo Agrigenti, presuppone una forma metatetica, per cui accando ad Agrigentum deve essere esistito *Agirgentum. Orbene, questa metatesi deve aver portato ad avere una consonante velare ("dura") nella seconda sillaba di *Agirgentum: la consonante palatale, o meglio postalveolare ("molle") deve essersi prodotta in seguito. Questi sono i passaggi, rammentando una volta di più che nella trascrizione fonetica /g/ è sempre la g di ghiro e /dʒ/ è la g di gelo

/agri'genti:/ > /*agir'genti/ >
/*agjirgjenti/
 > /*adʒir'dʒenti/.

Essendo la pronuncia ecclesiastica /agri'dʒentum/, locativo /agri'dʒenti/, è assolutamente impossibile che abbia subito la mutazione in /*adʒir'dʒentum/ direttamente, come dovrebbero assumere i nostri avversari: dall'inversione di una sequenza "consonante velare" + "rotica" + "vocale" può ottenersi soltanto una sequenza "consonante velare" + "vocale" + "rotica".

La forma araba del toponimo presenta varianti che risalgono proprio a fasi diverse della sequenza sopra riportata: la prima con due suoni velari, Kerkent, Kirkent /ker'kent, kir'kent/ (< */agir'genti/), la seconda con due suoni alveolari, Gergent o Jirjent /dʒer'dʒent, dʒir'dʒent/ (< /adʒir'dʒenti/). Tutto ciò non è passibile di spiegazione alcuna da parte dei sostenitori della pronuncia ecclesiastica ab aeterno.

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