In Italia l'inglese non si parla. La scuola, istituzione diabolica fondata sulla setta massonica, impone agli alunni dogmi cabalistici ed ermetici: parte dall'insano presupposto che la lingua scritta preceda quella parlata. Così non insegna affatto a parlare: insegna a scrivere. Poi, con una serie di regoline, regolette, regolucce e regolacce, converte la parola scritta in un simulacro di parola parlata, spesso con pronunce difettose, ortografiche, completamente fuorvianti. A questo punto con un altro mucchietto di regoline, regolette, regolucce e regolacce, si prendono questi fantasmi di parole e li si appiccica insieme, facendo agire la grammatichina, un mostro che somiglia a schemi di battaglia navale e che irrigidisce le menti. Tempo medio perché il processo di traduzione scolastica agisca nel cervello dello studente e produca il suo sgraziato output: un minuto primo. È evidente che su queste basi non è possibile imparare alcuna lingua. Per parlare una lingua è necessario PENSARE in essa, non partire da forme scritte. L'unico metodo possibile di apprendimento è quello che permette a tutti i bambini di imparare a parlare: essere esposti alla conversazione. Prima si impara a parlare, POI a scrivere, solo quando si è completamente padroni della lingua! Tuttavia pensare che si possa ottenere qualche risultato degno di nota rimane una mera utopia, perché il concetto di base - per quanto semplice - non viene capito.
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