lunedì 29 maggio 2017

MESSAGE IN A BOTTLE

In una famosa canzone dei The Police, Sting cantava il ritornello "message in a bottle". Un giorno Matteo O. mi disse che la cosa era stata all'origine di un equivoco. Egli sentiva quella stringa come "messigginnebbaro" e la sua prima impressione era che Sting si fosse messo a cantare in napoletano. Così aveva avuto occasione di intavolare il discorso in qualche sua compagnia di snob, sentendosi rispondere che questo bislacco "messigginnebbaro" non è affatto napoletano, è inglese purissimo - trattandosi di un messaggio in una bottiglia. Anch'io sentivo "messigginnebbaro", proprio come Matteo O., e nulla avrebbe potuto convincermi che Sting cantasse qualcosa di diverso. A distanza di anni, riascoltando la canzone, con grande sorpresa mi accorgo che la trascrizione non sembra più essere "messigginnebbaro". Direi che suona più come "messigginnebbato", quasi "messigginebbacio", con una dentale retroflessa /ţ/ che vira verso /tʃ/. Della rotica che sentivo da giovane non trovo più alcuna traccia. Quali che fossero i fonemi che il cervello di Sting ha comandato ai suoi apparati fonatori, a differenza di Matteo O. avevo subito ritenuto quelle sillabe prive di qualsiasi connessione con l'idioma partenopeo. Il punto è che la pronuncia insegnata nelle scuole non rende conto della rapida evoluzione fonetica dei dialetti neoinglesi. Il quadro cristallizzato dell'inglese scolastico, una pseudolingua a tutti gli effetti, si allontana sempre più dalla lingua parlata. 

Ricordo ancora le diatribe accesissime a scuola: quando ero al liceo alcuni alunni insorsero contro la professoressa di inglese, sostenendo la necessità di pronunciare body come "bàdi" e non come "bòdi". Allo stesso modo affermavano che bisogna pronunciare bottle come "bàtol" e non come "bòtol". Ovviamente non si poteva pretendere che le insegnanti e gli studenti andassero oltre gli squallidi adattamenti dei suoni anglosassoni alla fonetica italiana. La più ribelle era la ripetente Paola V., che era una fellatrice spermatofaga avidissima. Quella fallofora raccontava con la massima naturalezza cose della cui gravità sembrava non rendersi conto: era stata iniziata al sesso orale e alla pornografia dal padre, che la induceva anche a prostituirsi. Aveva una serie di comportamenti sconvenienti, tra cui fumare sensualmente le sigarette, torturandole con le labbra vermiglie come se fossero falli in miniatura. Ebbene, la sconcia Paola V. diede origine a un conflitto fondato su una questione di principio che a me parve incredibilmente stupida e inconcludente. Era quasi una guerra, e tutto per un "badi" e per un "bàtol". La professoressa di inglese era ferocemente ostile alla pronuncia con /a/ al posto di /ɔ/ in queste parole. Ne negava addirittura l'esistenza. Le liti furibonde erano quotidiane ed estenuanti. Non venivano sedate nemmeno da note sul registro e da espulsioni dalla classe. Paola V. era sicurissima di aver sentito sempre dire "badi" e "bàtol", così insisteva senza requie. Così come sapeva titillare i cazzi, sapeva anche fracassarli. Il folgorato Massimo B., che fumava montagne d'erba e sperava di ottenere un pompino da Paola V., la sosteneva a spada tratta, pur senza avere alcuna competenza nel campo della fonetica della lingua inglese. Uno squallore infinito! 

A distanza di tanti anni sono svanite nel nulla le diatribe tra la professoressa e l'alunna oscena che avrebbe fatto impazzire Tinto Brass. Si sono dissolte nei bassifondi della quotidianità, lasciando a malapena qualche traccia nei miei banchi di memoria stagnante. Eppure l'insegnamento che se ne può trarre è profondo. La professoressa è ormai morta, Paola V. è diventata inguardabile e la sua sensualità si è degradata, il suo corpo un tempo fulgido si è consumato a causa della sua vita di vizi, sfibrandosi. Massimo B. è diventato un demente fritto dalla droga. Quando mi ha visto dopo anni, pensava che fossimo compagni di scuola alle medie anziché al liceo. Dal fumo è passato alle pasticche di ecstasy, che gli hanno raso al suolo la memoria, tanto che un malato di sindrome di Korsakov al confronto è un mentat. Però lo sappiamo tutti, in questo mondo buonista non si può dire che la droga fa male e riduce a coacervi stercorali. Se uno osa ricordarlo, salta su un coro di radical shit a dargli del "fascista"

Mentre tutte queste amenità scolastiche appartengono alla Preistoria, mentre l'intero corpo docente è diventato decrepite ed è stato decimato da Azrael, la lingua inglese che le istituzioni sataniche ritenevano monolitica si è evoluta in una varietà di parlate neoinglesi tra loro inintelligibili o quasi. Dico queste cose sperando che qualche studioso valido mi senta e si svegli. Oso andare contro il pensare comune e affermo che le condizioni della lingua inglese agli inizi del XXI secolo sono simili a quelle del latino nella Francia della prima metà dell'VIII secolo! Non ci si accorge di questa corruzione perché la scrittura è rigidamente codificata e la scuola, arretrata in modo incredibile, gode ancora di vasto plauso. Mentre Paola V., che fu una sfrenata succhiatrice di falli eretti, insisteva con una /a/ al posto di una /ɔ/, incredibili trasformazioni si andavano consumando. Mentre si insegna ancora a pronunciare drink come /drink/ con una rotica trillata all'inverosimile, ormai la pronuncia vera è più simile a /dʒwɛnk/. Quello che per noi è un blog, pronunciato /blɔg/, per i parlanti anglosassoni è diventato quasi un /bwag/. La scuola italiana è fissata con pronunce che ai nostri giorni sono quasi ortografiche e non vuole saperne di capire il problema. Conseguenza: vengono sfornate intere coorti di giovani che teoricamente dovrebbero avere un'ottima preparazione nella lingua di Shakespeare e che invece non capiscono nemmeno un singolo monosillabo.

Mentre nei dialetti dell'Inghilterra il rotacismo sembra essere poco diffuso, negli States il mutamento delle antiche occlusive dentali intervocaliche in una rotica è diventato una realtà imponente: bottle è davvero realizzato con la -r- che sia io che Matteo O. sentivamo. Mentre al liceo si disquisiva sulla qualità di una vocale, negli USA le parole cambiavano volto e si trasformavano a grande velocità. Persino il Web fa molta fatica ad aggiornarsi e resta indietro. Le trascrizioni fonologiche e fonetiche in caratteri IPA che si trovano nei vari siti non sono più del tutto adeguate. Ora, in un tipico neoinglese americano si hanno le seguenti pronunce:

Adam /'ɛram/
atom /'ɛram/
atomic /a'rame/

body /'bare/
bottle /'baro/
bottom /'baram
I eat it /a'ire/
I'm eating it /a'mirene/
water /'wɔra/
wedding /'weren/

Può capitare di udire pronunce molto lontane da quella segnalata come standard americana. Nonostante gli studiosi ritengano che il mutamento non avvenga se la dentale è seguita da vocale tonica, si sentono numerose violazioni del supposto constraint e alcuni casi di retrazione dell'accento:

idea /'aria/ anziché /aɪ'diə/
good idea! /gə'raria/
  anziché /gʊd aɪ'dia/ 

Questo suono /r/ non si confonde con la rotica originale /ɹ/, che nel frattempo si è mutata in /w/, come ad esempio in area /'ɛwia/. Mutamenti come questi porteranno a far gemmare nuove famiglie di lingue, posto che il genere umano durerà abbastanza a lungo. 

Per concludere, questo è il video di Message in a Bottle dei britannici The Police: 

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