mercoledì 5 luglio 2017

NOTE SUL LAVORO DI KOSSMANN

La mia attenzione è caduta su un'opera di Maarten Kossmann (Università di Leida), The ancient Berber word for egg, ossia L'antica parola berbera per "uovo". Il lavoro è consultabile e scaricabile gratuitamente al seguente url: 


Trovo particolarmente interessante la trattazione etimologica. Tuttavia sono rimasto perplesso da un'opinione dell'autore, convinto che non sia possibile appurare se un nome berbero dell'uovo, taməllalt, sia una formazione antica o un calco dall'arabo. Questo è quanto afferma in proposito:

«The second term is even more wide-spread, and refers to the color of the egg: taməllalt, lit. ‘the white one’. This is found in a large number of varieties on the north side of the Berber-speaking territory: Middle Atlas, Rif, Figuig, western Algerian Berber, Kabylia (Basset 1959[1928]: 142). The metaphor behind this term is the same as found in Arabic, where bayḍ(a) egg, testicle is related to the adjective 'abyaḍ white. Whether this is a simple case of parallel semantics or a Berber calque on Arabic is impossible to say.»

Si noterà che l'ebraico beytsah /be:'tsa:/ "uovo" è un perfetto parente del vocabolo arabo bayḍa id., derivato dalla stessa identica radice tramite una formazione simile. Tuttavia mentre il vocabolo arabo è etimologizzabile, quello ebraico è diventato oscuro, non risultando che sia presente nel lessico di tale lingua una parola parallela all'arabo 'abyaḍ "bianco". È quindi probabile che la parola in questione un tempo esistesse anche in ebraico e che sia caduta in disuso già in epoca remota. Se così stanno le cose, appare possibile che il termine berbero taməllalt, lett. "la cosa bianca" sia frutto di una metafora parimenti remota. Risulta anche che difficilmente in vocaboli del lessico di base agiscano con facilità calchi di questo genere. Un parlante berbero che apprendesse l'arabo, potrebbe benissimo non correlare bayḍa a 'abyaḍ, data la differenza nel vocalismo e della struttura, trovandosi così incapace di generare un nuovo e non necessario nome dell'uovo a partire dall'aggettivo "bianco". Quindi reputo che si possa decidere la questione e che non sussista indeterminazione alcuna: berbero tamelləlt è frutto di un processo semantico remoto e non di un calco recente.

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