domenica 3 giugno 2018

LA FAMIGLIA LINGUISTICA QUECHUMARAN NON ESISTE!

Joseph H. Greenberg (Stanford University, Columbia University, †2001) e Merritt Ruhlen (Stanford University) sono gli autori dello studio An Amerindian Etymological Dictionary, ossia "Un dizionario etimologico amerindiano", liberamente consultabile e scaricabile seguendo questo link:


La macrofamiglia amerindiana postulata da Greenberg e da Ruhlen è ricostruita a partire da numerose famiglie. Riporto un elenco degli aggettivi usati per descrivere queste ipotetiche famiglie, tradotti in italiano; gli originali usati nel mondo anglosassone sono indicati tra parentesi.

America settentrionale

   Algonchino-Wakash (Almosan) 
   Keres-Sioux (Keresiouan) 
   Penuti o macro-Maya (Penutian)
   Hoka (Hokan)

America centrale 

   Amerindio centrale (Central Amerind) 

America meridionale  

   Chibchá (Chibchan) 
   P
áez (Paezan) 
   Andino (Andean) 
   Equatoriale (Equatorial) 
   Macro-Tucano (Macro-Tucanoan) 
   Macro-Carib (id.) 
   Macro-Pano (Macro-Panoan) 
   Macro-G
ê (id.) 

Greenberg include nella famiglia delle lingue andine il Quechua, l'Aymará, il Mapudungun, il Puelche (Gennaken), il Tehuelche, lo Shelk'nam, lo Yahgan (Yamana), l'Alakaluf (Qaweskar) e un certo numero di altre lingue tra loro molto diverse. Non mi risulta tuttavia che l'autore abbia mai elaborato una protolingua andina capace di rendere conto dell'esistenza e degli sviluppi di tutte queste lingue, parlate in un'area vastissima che va dall'Ecuador alla Terra del Fuoco. L'impressione è che il suo lavoro, eminentemente top-down, sia stato prodotto a partire da qualche pregiudizio e da qualche forma di malsana intuizione, senza neppure tentare di trovare corrispondenze fonetiche regolari. Questi errori procedurali viziano l'intera opera, che già non è esente da gravi difetti. Le lingue isolate sono costrette a viva forza in una famigia o nell'altra, i prestiti non sono eliminati, etc. Non va nascosto che altri linguisti hanno proposto classificazioni molto dissimili da quella di Greenberg-Ruhlen e decisamente più insane. Ci sarebbe da scrivere un volume sull'argomento.

Terrence Kaufman si spinge anche oltre le tesi sopra esposte, arrivando a postulare una protolingua denominata con un'atroce parola macedonia: Quechumaran. Per ottenere questo orrore, è stato fatto un collage di Quechua con Aymará, nonostante si tratti di nomi non analizzabili. Quindi è stato aggiunto il tipico suffisso -an che rende tanto monotoni i nomi delle famiglie amerindiane nei trattati in inglese. Un linguista dovrebbe astenersi da aberrazioni come queste: chi ama le lingue non le deturpa. Questa famiglia Quechumaran ha la pretesa di includere il Quechua e l'Aymará, ritenute lingue strettamente imparentate e derivazioni di una protolingua comune. A spingere Kaufman a formulare una simile assurdità sono considerazioni di natura tipologica. I sistemi fonologici del Quechua e dell'Aymará si somigliano in modo notevole, ci sono moltissime parole in comune, i rispettivi sistemi grammaticali funzionano in modo simile.

Passiamo a un'analisi della questione. Per informazioni sull'ortografia usata per trascrivere le parole Quechua e Aymará, si rimanda al Web:



Questo è un breve elenco di parole comuni alle due lingue in analisi, che in diversi casi hanno importanza culturale e antropologica:

anaku "indumento femminile"
awqa "nemico, ribelle"
challwa "pesce"
chamqa- "macinare"

inti "sole"
kimsa "tre"
macha- "essere ubriaco" 
marka
"città, villaggio"
muna- "desiderare"
nina "fuoco"
pacha "mondo; tempo"
pampa "pianura"
puma "leone di montagna"
punku "porta"
wanu "sterco"
warmi "donna" 
waqra (waxra) "corno"
waranqa "mille"

Alcune protoforme ricostruite presentano differenze minime: 

Proto-Quechua: *champa "zolla"
Proto-Aymar
á: *ch'ampa "zolla"


Proto-Quechua: *charki "carne essiccata"
Proto-Aymar
á: *ch'arki "carne essiccata" 


Proto-Quechua: *pukru "buco, cavità"
Proto-Aymar
á: *p'ukru "buco, cavità" 

Proto-Quechua: *puru "zucca, vaso ottenuto da una
    zucca"  
Proto-Aymar
á: *phuru "brocca"  

Proto-Quechua: *qapi- "spremere"  
Proto-Aymar
á: *q'api- "spremere"  

Proto-Quechua: *tanta "pane" 
Proto-Aymar
á: *t'anta "pane"

In alcuni casi la forma proto-Quechua e la forma proto-Aymará ricostruite sono identiche, ma sussistono differenze negli esiti storici: 

Proto-Quechua: *taruka "cervo"
   Quechua: taruka "cervo"
Proto-Aymar
á: *taruka "cervo"
   Aymar
á: taruja "cervo" 

Non è chiaro come interpretare questi dati. Così proto-Quechua *tanta "pane" è distinto da proto-Aymará *t'anta - nonostante entrambe le lingue storiche abbiano nel loro inventario fonemico sia l'occlusiva semplice /t/ che l'occlusiva glottalizzata /t'/. A volte forme identiche in Quechua e in Aymará risalgono a protoforme diverse: il proto-Quechua ha *pacha "mondo; tempo", che equivale a *patra in proto-Aymará - nonostante entrambe le protolingue abbiano nel loro inventario fonemico sia /tʃ/ che /tr/ (che suona come tr in siciliano). In altri casi ancora si presentano in alcune varietà di Quechua divergenze difficili a spiegarsi. Ad esempio nel Quechua del Qollasuyu accanto a chamqay "macinare" esistono ch'amqay e chhanqay. Un bel problema! 

Questo è un breve elenco di parole divergenti:

Quechua: allqu "cane"
Aymar
áanu "cane" 

Quechua: killa "luna; mese"
Aymar
á: paxsi "luna"

Quechua: maki "mano; avambraccio"
Aymar
á: ampara "mano" 

Quechua: q'uyllur "stella"
Aymar
á: wara wara "stella"

Quechua: raka "vagina"
Aymar
áchinqi "vagina" 

Quechua: rinri "orecchio"
Aymar
á: hinchu "orecchio" 

Quechua: rumi "pietra"
Aymar
á: qala "pietra" 

Quechua: runtu "uovo"
Aymar
á: k'awna "uovo"  

Quechua: sinqa "naso"
Aymar
ánasa "naso"*

*La parola non è di origine europea, a dispetto dell'omofonia.

Quechua: wañu- "morire"
Aymar
á: jiwa- "morire"

Quechua: yawar "sangue"
Aymar
áwila "sangue"

In alcuni casi abbiamo in Aymará due sinonimi per esprimere un concetto, di cui uno è comune al Quechua e l'altro no:

Quechua: tuta "notte"
Aymar
á: aruma "notte", tuta "notte"

Quechua: wanu "sterco"
Aymar
á: jama "sterco", wanu "sterco"

Con buona pace di Kaufman e di Greenberg, Quechua e Aymará sono due lingue geneticamente molto lontane, nonostante condividano circa la metà del lessico e alcuni elementi morfologici. Le somiglianze lessicali sono senza dubbio dovute ad antichi prestiti. Non è al momento facile stabilire quale sia il grado di parentela del materiale nativo e quale sia stata la direzione di ciascun prestito. La possibilità più generale è questa:

1) parte delle radici provengono dal Quechua e sono state prese a prestito dall'Aymará;
2) parte delle radici provengono dall'Aymará e sono state prese a prestito dal Quechua;
3) parte delle radici provengono da una lingua ignota poi scomparsa (o da più di una) e sono state prese a prestito dal Quechua e dall'Aymará.

Questo è un breve campione di falsi parenti in Quechua (Runa Simi) e in Aymará (Aymar Aru, Jaqi Aru): 

Quechua: llama-llama "gregge di lama"
Aymará: llama-llama "risata"

Quechua: para "pioggia"
Aymará: para "fronte"

Quechua: qaqa "roccia"
Aymará: qaqa "capelli bianchi"

Quechua: qarwa "larva di coleottero"
Aymará: qarwa "lama" (camelide)*

*Anche qawra; passato in alcuni dialetti Quechua come prestito

Quechua: uma "testa"
Aymará: uma "acqua"

Questo è un breve campione di parenti lontani in Quechua (Runa Simi) e in Aymará (Aymar Aru, Jaqi Aru):

Quechua: ñuqa "io"
Aymará: naya "io"

Quechua: qam "tu"
Aymará: juma "tu"

Quechua: pay "egli, ella"
Aymar
á: jupa "egli, ella"

Quechua: haya- "essere piccante"
Aymar
á: jaru "piccante"

Quechua: -kuna "suffisso plurale/collettivo"
Aymar
á: -naka "suffisso plurale/collettivo"

Quechua: mayu "fiume"
Aymará: uma "acqua" 

Quechua: musuq "nuovo"
Aymar
á: machaqa "nuovo"

Quechua: ñawi "occhio" 
Aymará: nayra "occhio"

Quechua: puka "rosso"
Aymar
á: chupika, chukipa "rosso"  

Quechua: wira "grasso" (n.) 
Aymarà: wila "sangue"* 

*Lo slittamento da "grasso interno" a "sangue" è documentato in diverse famiglie linguistiche.

Queste forme non permettono tuttavia di stabilire una speciale somiglianza tra le due lingue in questione. Per approfondimenti, consiglio la lettura di un interessantissimo lavoro di Nicholas Q. Emlen (Brown University, Providence, Rhode Island), consultabile e scaricabile seguendo questo link: 

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