sabato 10 novembre 2018

LE LINGUE HELLICONIANE MINORITARIE

L'Olonets e il Sibish non sono le sole lingue parlate dai popoli umani del pianeta Helliconia, nato dalla fertile fantasia di Brian W. Aldiss. Oltre agli umani e a i Phagor, vi sono poi alcuni popoli di ominidi, ciascuno dotato di lingua propria. Facciamo il punto su quanto siamo riusciti a comprendere e a catalogare. 

La lingua degli Ondod

Nel terzo volume della trilogia helliconiana, L'inverno di Helliconia, sono fornite alcune parole della lingua degli Ondod di Sibornal, ominidi imparentati con i Nondad (le due denominazioni risalgono evidentemente alla stessa protoforma). Queste parole Ondod sono incorporate in frasi in inglese, spesso non sono provviste di glossa, tanto che soltanto analizzando il contesto si possono trarre le seguenti sicure nozioni: 

biwack "dormire; avere sesso" 
gumtaa
"buono"
ishto? "vero?" (particella interrogativa)
kakool "cattivo, cosa cattiva, male"
kharber "dannazione, evento funesto"
loobiss "grazie"
occhara "specie di tabacco", "erba-pipa"
smrtaa "vendetta, morte" (lett. "retribuzione",
     traduce il greco nemesis)
takit "bere"
yaya "signora" 

Aldiss spiega che l'erba chiamata occhara e usata per fumare è un'erba che cresce sulle montagne. Non è affatto certo che sia simile all'erba da fumo chiamata veronika in Olonets, resa per comodità con "tabacco". Il significato della parola yaya è abbastanza congetturale, anche se mi pare verosimile; la parola più ardua è kharber, che dà problemi. In un'occorrenza sembra proprio un'imprecazione violenta, qualcosa come "dannazione!", mentre in un altro passo potrebbe sembrare più che altro un'alterazione del toponimo Sibish Kharnabhar.

Lo stesso autore glossa l'endoetnico Ondod come "Spirit People" o "Spirited People", che possiamo tradurre con "Popolo dello Spirito" (o "Popolo Spiritato"). Da questa informazione deduciamo che anche Nondad debba avere lo stesso significato ancestrale. La radice della protoforma doveva essere *NOND- "spirito", avendo poi perso la prima n- in Sibornal per un naturale processo di dissimilazione.

Possiamo dedurre anche un'altra importantissima parola:

-gatt "montagna, montagne"

Esiste una regione montuosa di Sibornal che è chiamata Sharagatt. Nel continente di Campannlat esiste invece una regione montuosa chiamata Cosgatt, nella terra dei barbari Driat. Probabilmente la parola -gatt "montagna" è un antichissimo resto della lingua dei Nondad, comune agli Ondod, che affiora in entrambi gli oronimi.

Aldiss vuole dare l'idea di come potrebbe essere la lingua di un popolo estremamente primitivo. Con sua buona pace, non esistono lingue primitive. Infatti la fonotassi dei termini Ondod non sembra elementare. Una lingua primitiva dovrebbe avere soltanto poche sillabe aperte: già la presenza di gruppi consonantici e di consonanti finali di parola dimostra che ha una lungua storia di usura fonetica.

L'etimologia esterna di queste voci, ovvero la fonte della loro ispirazione, è spesso determinabile con sicurezza:

biwack "dormire; avere sesso" : inglese bivouac
      "campo temporaneo"
kakool "cattivo" : greco
κακός (kakós) "cattivo"
ishto? "vero?" : russo есть (jest') "c'è"
loobiss "grazie" : russo любишь (ljubiš) "tu ami"
smrtaa "morte" : russo смерть (smjert') "morte"

Abbiamo poi alcuni antroponimi Ondod, la cui fonetica è davvero interessante:

Ipaak (f.)
Moub (f.)
Uuundaamp (m.)

Purtroppo non abbiamo la benché minima traccia di un indizio per arrivare a capire il loro significato.

La lingua dei Madi

Sappiamo per certo che Madi non è soltanto l'esoetnico attribuito a un tipo di ominidi dai parlanti Olonets: è anche l'endoetnico con cui queste creature singolari designano se stesse. Non soltanto: L'estate di Helliconia ci rivela anche il nome della loro lingua: hr'Madi'h. L'apparato flessivo sembra avere qualcosa in comune con la lingua dei Phagor, che probabilmente ne costituisce l'origine. Si tratterà di una semplice formazione genitivale: "che appartiene ai Madi", "la cosa dei Madi". Un'altra parola che ci viene spiegata è Ahd, che indica la Via, il cammino degli ominidi nomadi che sono i Madi, ciò che fonda la loro religione e che costituisce la sola ragione della loro esistenza. Essendo il sentiero migratorio chiamato uct in Olonets, deduciamo una cosa mirabile: si tratta di un remoto prestito dalla lingua hr'Madi'h. Ahd è diventato uct. Vediamo che spesso passando all'Olonets, parole di altre lingue mostrano un cambiamento di /a/ in /o/ o in /u/. Così Sibish yahdahl "vino di alghe" diventa in Olonets yoodhl. Allo stesso modo si è avuto il passaggio da Ahd a uct. La consonante -h- seguita da altra consonante si trasforma in un suono trascritto in modo sistematico con la lettera c. Il toponimo Phagor Hrrm-Bhhrd-Ydohk è diventato così Embruddock in Olonets. Ecco dimostrata l'etimologia di uct. Domanda: Aldiss era consapevole di tutto questo?

Un antroponimo dei Madi è menzionato ne La primavera di HelliconiaCathkaarnit. Il nome designa una coppia, così per distinguere i coniugi si preficce un pronome. Nell'originale inglese, il maschio è chiamato Cathkaarnit-he e la femmina Cathkaarnit-she. Evidentemente ad Aldiss interessava esprimere il concetto in modo comprensibile, così non ha usato forme pronominali hr'Madi'h oppure Olonets, che i lettori avrebbero trovato complicate. Ne consegue però un'importante deduzione: sia in hr'Madi'h che in Olonets esistevano - proprio come in inglese - pronomi di terza persona singolare differenziati per genere. Nel secondo romanzo, L'estate di Helliconia, abbiamo un antroponimo simile a Cathkaarnit portato da una Madi meticcia che è stata sposata dal Re di Oldorando. La Regina è chiamata Bathkaarnet-she. Il pronome inglese she non è stato riconosciuto: chi ha eseguito la traduzione ha pensato che fosse parte del nome originale. Forse i nomi propri di persona usati dai Madi sono tutti formati secondo questo schema: consonante + -athkaarn- + vocale + -t. Una molteplicità davvero scarsa, con poche combinazioni possibili:

Bathkaarnat, Bathkaarnet, Bathkaarnit,
Bathkaarnot, Bathkaarnut, Cathkaarnat,
Cathkaarnet, Cathkaarnit, Cathkaarnot,
Cathkaarnut, Dathkaarnat, Dathkaarnet,
Dathkaarnit, Dathkaarnot, Dathkaarnut,
Fathkaarnat, Fathkaarnet, Fathkaarnit,
Fathkaarnot, Fathkaarnut, Gathkaarnat,
Gathkaarnet, Gathkaarnit, Gathkaarnot,
Gathkaarnut, Hathkaarnat, Hathkaarnet,
Hathkaarnit, Hathkaarnot, Hathkaarnut,
Jathkaarnat, Jathkaarnet, Jathkaarnit,
Jathkaarnot, Jathkaarnut, Kathkaarnat,
Kathkaarnet, Kathkaarnit, Kathkaarnot,
Kathkaarnut, Lathkaarnat, Lathkaarnet,
Lathkaarnit, Lathkaarnot, Lathkaarnut,
Mathkaarnat, Mathkaarnet, Mathkaarnit,
Mathkaarnot, Mathkaarnut, Nathkaarnat,
Nathkaarnet, Nathkaarnit, Nathkaarnot,
Nathkaarnut
, etc. 

Originale ma un po' monotono, non trovate?

La lingua dei Kaci

I Kaci sono un popolo di Campannlat, che risiede in una regione selvosa e impervia chiamata Kace. La loro capitale è Akace. Non sappiamo con certezza se Kace sia una denominazone autoctona poi passata anche in Olonets, o se sia sorta in Olonets e l'endoetnico sia del tutto diverso. Come ci viene spiegato dall'autore, i Kaci sono pagani e hanno combattuto aspramente contro l'oppressiva Chiesa di Akhanaba. Possiamo dedurre che la lingua dei Kaci fosse diversa dall'Olonets. Il grado di parentela tra le due lingue non risulta chiaro, più che altro per mancanza di materiale da analizzare. Queste sono le poche nozioni estraibili dall'opera di Aldiss:

pabowr "idromele" :
     corrisponde all'Olonets beethel "idromele"
shoatapraxi "erba spinosa" :
     corrisponde all'Olonets brooth "spina" (lunga)

Evidentemente pabowr è formato dalla radice pab "miele", che corrisponde all'Olonets beeth. In shoatapraxi si vede in modo abbastanza agevole un composto formato da shoat "erba" e da praxi "spina": è il secondo elemento che si deve paragonare all'Olonets brooth. A questo punto si comprende all'istante il nome di un capo ribelle dei Kaci, menzionato nel secondo vomume della trilogia:

Skrumppabowr "Bevitore di Idromele" (n. pers.)

Così si aggiunge un altro interessantissimo vocabolo:

skrump- "bere"

Si tratta di una delle poche radici verbali deducibili con questi metodi dal materiale di Aldiss. Approfondendo l'analisi del poco che conosciamo, possiamo azzardarci ad affermare che il Kaci e l'Olonets derivano da una protolingua comune molto remota. Queste sono le protoforme attese:

*PɁAPƟJ- "miele" 
*PɁRAHƟW- "spina"

Non escludo che in futuro si potranno moltiplicare le deduzioni e le conoscenze.

I popoli maledetti di Helliconia

Nel secondo romanzo della trilogia, L'estate di Helliconia, troviamo un cenno significativo all'esistenza di popolazioni di colore nel continente di Campannlat. Il brano in questione è il seguente: 

"Re Sayren Stund inviò a JandolAnganol un uomo gobbo e dalla pelle scura chiamato Fard Fantil, munito di credenziali che lo qualificavano come un esperto in fatto di fornaci di ferro e di nuovi metodi. JandolAnganol lo mise immediatamente al lavoro."

Questo è il testo originale in inglese:

"King Sayren Stund sent JandolAnganol a dark hunchbacked man called Fard Fantil. Fard Fantil came with credentials showing him to be an expert in iron furnaces who understood new methods. JandolAnganol sent him to work immediately." 

La traduzione in spagnolo è molto significativa e soprattutto priva di ipocrisia. Il "dark hunchbacked man" di Aldiss è descritto in modo molto realistico come "negro jorobado"

"El rey Sayren Stund envió a JandolAnganol un negro jorobado llamado Fard Fantil. Las credenciales de Fard Fantil afirmaban que era un experto en fundición de hierro y que conocía los nuevos métodos. JandolAnganol lo puso a trabajar de inmediato." 

Ovvio che non ci si poteva attendere da Aldiss l'uso di parole come negro, nigger, Jim Crow e simili, anche se possiamo vedere che Fard Fantil, uomo di condizione servile, non era molto ben visto dall'etnia dominante di Campannlat. Interessante è la connessione tra questa infelice persona e il mestiere del fabbro. Presso molti popoli, i fabbri sono malvisti e creduti capaci di lanciare incantesimi. Questo pregiudizio nei confronti dei lavoratori di metalli si trova ad esempio tra i Tuareg. Il fabbro aveva come epiteto l'aggettivo "nero" nell'antica Irlanda. Persino in inglese troviamo la parola blacksmith "fabbro" (che fonde il ferro), che mostra incorporato l'aggettivo black, riferito alle polveri di ossidi scuri che emanano dalle fucine. Dalla narrazione di Aldiss, si capisce che Fard Fantil ha come lingua materna l'Olonets. La spiegazione più probabile è che la sua gente fosse ormai assimilata linguisticamente, ma sempre guardata con estremo sospetto e detestata. 

Driat e Thribriat

I Driat, il cui paese è chiamato Mordriat in Olonets, sono descritti più volte come barbari. Sono considerati subumani dai seguaci della religione di Akhanaba e spesso associati agli ominidi Madi e Nondad, eppure sembano più che altro umani marginali, odiati da tutti per i loro costumi pagani e per la loro ferocia. Sappiamo che parlano una lingua diversa dall'Olonets, ma non ne abbiamo potuto acquisire nemmeno una parola. Altre popolazioni considerate barbariche abitano più a sud. C'è il paese chiamato Thribriat in Olonets, il cui nome può essere analizzato come "Driat Meridionali", da un originario *Thrib-Driat, essendo il suffisso thrib- "sud" opposto a sib- "nord", donde vengono Sibornal e Sibish. Anche in questo caso non abbiamo molte informazioni. Aldiss menziona una regina barbara di Thribriat, Shannana, il cui nome richiama senza dubbio il materiale mitologico relativo a Tarzan e ai Tarzanidi. L'autore del libro epico intitolato Thribriatiad porta un nome assai singolare, Brakst, anche se è certo che l'opera è stata scritta in Olonets.

Il mitico paese di Ponipot

Anticamente esisteva il Regno di Ponpt, con le sue gloriose città, Powachet, Prowash e Gal-Dundar, che sorgeva sulle rive del fiume Aza, le cui acque sono definite "gelide". All'epoca dei fatti narrati ne L'estate di Helliconia, la regione era quasi disabitata e il toponimo Ponpt era pronunciato Ponipot per via della difficoltà di un così complicato gruppo di consonanti, che aveva reso necessario l'inserimento di due vocali eufoniche. Possiamo dedurre che nell'antica lingua di Ponpt la parola aza significasse "freddo, gelido". Penso che si trattasse di una lingua imparentata con l'Olonets, forse come il greco antico è imparentato col latino. Pur avendo molto in comune, tra i parlanti delle due lingue non sussisteva mutua intelligibilità. Proprio la mitica città di Gal-Dundar, il cui nome interpreto come "Mille Torri", doveva essere il centro di irradiazione del megalitismo helliconiano. Ne L'inverno di Helliconia si menzionano alcuni porti di Campannlat con nomi singolari, come Vaynnwosh, Dorrdal e Dowwel. Il primo comprende certamente -osh "città", mentre il secondo richiama il nome della regione di Findowel, che deve essere formato a partire dalla stessa parola. Non è impossibile che questi porti appartenessero all'area in cui anticamente si parlava la lingua di Ponpt. 

L'enigma di Oldorando

Il nome Oldorando fu attribuito dal sacerdote Yuli a uno stanziamento che in seguito sarebbe diventato un importantissimo regno. Aldiss ci spiega nel primo volume della trilogia, che quando Yuli dimorava nella città sotterranea di Pannoval e voleva diventare un sacerdote del dio ctonio Akha, era rimasto incantato da una melodia conosciuta come Oldorando. Quando poi riuscì a fuggire da Pannoval e a trovare spazio per sé, per sua moglie Iskador e per la sua progenie, usò proprio questa misteriosa parola, Oldorando, come nome della nuova fondazione. Ecco il brano tratto da La primavera di Helliconia, in cui si parla della fonte d'ispirazione di Yuli: 

"I cori erano importanti, e la monodia lo era anche di più, con una voce solista lanciata nella cavità della tenebra; ma ciò che Yuli finì per amare di più erano gli interventi delle voci inumane, le voci degli strumenti di Pannoval.
Nelle Barriere non s’era mai udito nulla di simile. L’unica musica conosciuta dalle tribù assediate era il rullo prolungato d’un tamburo di pelle, il ticchettare delle ossa animali battute l’una contro l’altra, e il battito delle mani umane accompagnate da una cantilena monotona. La lussureggiante complicatezza della nuova musica convinse Yuli della realtà della sua vita spirituale ancora in fase di risveglio. Una grande melodia, in particolare, lo travolgeva: “Oldorando”, che aveva una parte in cui uno strumento dominava tutti gli altri, e poi si confondeva con essi e finalmente si ritraeva in un suo rifugio armonioso."

Da tutto questo possiamo dedurre che Oldorando non era una parola del linguaggio corrente. Potrebbe essere una forma antica e ormai incomprensibile di Olonets, persino anteriore a quello che era conosciuto come antico Olonets, nel qual caso la sillaba ol- potrebbe stare per olle "dieci", ma non si può escludere che la lingua sacerdotale da cui il vocabolo Oldorando è stato tratto non avesse alcun nesso con l'Olonets. Trovo notevole che Aldiss, che plasmò Oldorando da El Dorado, abbia inserito questo nome come un masso erratico nel continente di Campannlat, ammantandolo di mistero e rendendolo inanalizzabile. 

Il senso degli studi su Helliconia

La filologia helliconiana, scienza inutile agli occhi delle genti, sembra provare che una creazione fantastica contiene una coerenza interna indipendente dall'autore, ossia che uno scrittore evoca qualcosa che esiste indipendentemente piuttosto che crearla da zero. So che può sembrare pazzesco, ma tutto mi spinge a crederlo. Tra l'altro, Aldiss in un'occasione ha scritto che tutto ciò che di filologico c'è nelle trilogia di Helliconia ("anything sound philological") si deve al Professor Thomas Shippey (si noterà l'errato verbo "sound" per "sounds", di certo è solo un refuso). Ho dato un'occhiata ad alcune delle creazioni di questo, e mi sembrano qualcosa di molto diverso dalle conlangs helliconiane. Già soltanto per questioni pratiche, non mi sembra possibile che Aldiss abbia consultato il Professor Shippey ogni volta prima di scrivere anche un semplice nome: la sua scrittura ne avrebbe risentito e si sarebbe inceppata di continuo.


Sarebbe una bella cosa se l'accademico in questione, che mentre mi accingo a pubblicare questo contributo risulta vivente, leggesse i miei articoli sulle conlangs helliconiane e dicesse la sua. Naturalmente questo mio appello cadrà nel vuoto, come è accaduto ogni volta che ho invitato un accademico. Convinzione disgraziatamente comune è che i blog siano merda e che nemmeno una sillaba di ciò che vi è scritto meriti una qualsiasi considerazione.

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