Raimondo Vianello nel corso di una futile trasmissione disquisì sull'origine della parola pettegolezzo, pur non essendo un grande etimologo. A suo dire, pettegolezzo sarebbe derivato da "olezzo di peti", tramite il veneto. L'uomo di spettacolo citò la forma d'origine come "peteoleso" (pron. /peteo'leso/, con -s- che trascrive una sibilante sorda), facendo battute con marcato accento veneziano, stando
però attento a non essere troppo esplicito. Ripeteva di continuo "pete-oleso" con uno stacco mediano, come se fosse "péte olèso", più volte, ridacchiando per poi rivolgersi con sarcasmo alle dame presenti e chieder loro - in modo retorico - se avessero capito.
Il punto è che in italiano lombardo televisivo il termine olezzo ha una consonante affricata sorda (quella che i cruscomani chiamano assurdamente "z aspra"), come in razzismo. Tuttavia nell'italiano toscano olezzo ha una consonante affricata sonora (quella che i cruscomani chiamano assurdamente "z dolce"), come in gazza. Quest'ultima pronuncia dovrebbe essere la più genuina (anche se personalmente non l'ho mai sentita sulla bocca di nessuno), tanto che i romanisti hanno pensato di ricostruire la protoforma latina volgare come *olidiu(m). Mentre la forma lombarda ha la -e- aperta [ɛ] come in cesto, la forma toscana ha la -e- chiusa [e] come in neve. La vocale aperta lombarda ha l'aria di essere secondaria, come spesso accade, di qui la ricostruzione di una -i- nel latino volgare *olidiu(m).
Vianello affermava una falsa etimologia che presupporrebbe quindi un latino volgare *ole:tiu(m), che però non è documentato da nessuna parte, pur esistendo ole:tum "merda". Il termine latino per dire "peto" era pe:ditum, di cui le forme romanze sono contrazioni. Così abbiamo ad esempio il milanese pètt "peto" (< pe:ditum), con un plurale pitt "peti" < *pe:diti:, con tanto di Umlaut palatale (la forma neutra è passata al maschile).
Certo, mi si dirà, il consorte della Mondaini non era esattamente un'autorità nel campo della filologia romanza. In ultima analisi la forma latina pe:ditum viene da un precedente *pezdetom, dal verbo *pezdo: "io scorreggio", di chiara origine indoeuropea (*pezd- / *perd-), con parenti in greco (perdomai "io scorreggio") e in germanico (da cui anche l'inglese fart "peto").
Archeocomparativismo
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